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Sfoglie dei pera alla cannella

Mi piace accostare il sapore dolce della frutta alle pietanze. Che sia carne, pesce o semplice verdura, trovo che il contrasto di sapore e consistenza amplifichi il valore di un piatto. Le sperimento crude, cotte in qualsiasi modo e devo dire che il risultato è sempre gratificante. Queste sfoglie di pera le ho studiate in contrasto al gusto deciso di un polipo croccante, ma sono certa che le potrete apprezzare in infiniti altri modi.....anche da sole!!!






Ingredienti

1 pera Williams
10 g di farina di mais fioretto
cannella
noce moscata
sale
olio evo

Lavate una pera Williams e asciugatela bene. Togliete il fondo, creando una base piatta, e la parte alta, fino al punto in cui si allarga. Togliete il torsolo (se non aveste un levatorsolo dovrete usare un coltellino facendo attenzione a non rovinare la polpa) e affettate finemente il frutto. Ciascuna fettina dovrà essere spessa al massimo 2 millimetri.Mescolate la farina di mais con una bella grattata di noce moscata e cannella a piacere. Con l'aiuto di un colino cospargete il composto su un piatto piano. Quando sarà completamente ricoperto posate un primo strato di fettine di pera. Ripetete l'operazione, alternando farina e pere, fino ad ultimare le fettine. Lasciate da parte, in modo che il frutto assorba il sapore delle spezie. Accendete il forno a 200° e, mentre arriva in temperatura, ungete una teglia (a me ne sono servite due) con poco olio, poneteci le fettine di pera impanate e cospargete con un altro filo di olio e un po' di sale. Infornate per 20 minuti circa, ma controllate bene la cottura: tendono a bruciacchiare facilmente. E poi.....apprezzatene la delicatezza!!
abc

Scarola alla piastra: il contorno di un piatto importante

Il mio concetto di accompagnamento ad una portata prevede una scissione ben precisa: contorni saporiti e ricchi e contorni delicati che rinfrescano il palato. Il piatto che vi presento fa parte del secondo gruppo. Trovo che la scarola sia un'insalata che si presta a molteplici cotture e preparazioni. Si può arricchire con alici, capperi, olive, pomodorini, pinoli, funghetti, noci e tanto altro ancora, fino a renderla addirittura un piatto unico. Personalmente amo gustarla anche in minestra, con un buon brodo di carne accompagnata da uovo sodo e polpettine di macinato (a voler fare la golosa anche una bella scamorza bianca a dadini), ma anche sulla pizza. O semplicemente in umido in padella. Quando l'ho immaginata nuda, alla piastra, ho pensato che la dolcezza della sua foglia potesse contrastare il piatto intenso a cui l'ho accompagnato, il polipo croccante. Ed è stato proprio così....come sciacquare il gusto saporito e preparare le papille gustative all'incontro con un nuovo boccone.

Ingredienti

1/2 cespo di insalata scarola
sale
olio evo

Dividete il mezzo cespo in 3 spicchi, facendo attenzione che le foglie rimangano ben salde al torsolo. Lasciateli a mollo in acqua e lavateli bene. Fateli sbollentare per qualche secondo in acqua salata e prelevateli cercando di scolarli al meglio. Scaldate, in padella, un filo d'olio evo e, quando sarà ben calda, adagiatevi gli spicchi di scarola, in modo che la parte più esterna delle foglie aderisca perfettamente alla base. Dopo un minuto di cottura a fiamma viva girate gli spicchi e cuoceteli bene anche dal lato opposto. Controllate che acquisiscano un bel colore, senza che brucino. Se fosse necessario, aggiungete ancora un pizzico di sale. Semplice, no?abc

Polipo croccante con sfoglie di pera: l’effetto sorpresa

Avete presente quando desiderate ardentemente mangiare qualcosa e avete quell'immagine che vi perseguita ovunque siate e qualsiasi cosa facciate? Ecco, credetemi, quando succede vale la pena soddisfare quel desiderio.
Mi ronzava per la testa il ricordo di un polipo arrostito presentato con pancetta e gamberetti, mangiato in un ristorantino di quelli da cui non ti aspetti grandi cose, e invece ne esci sempre deliziato! Una prelibatezza che è difficile da spiegare. Un gioco di consistenze, contrasti, intensità... Figuriamoci quanto sarebbe stato complicato pareggiare le sensazioni di quel piatto in una versione simile, seppur differente. E' stato posando casualmente lo sguardo sul piatto di frutta che ho trovato la mia illuminazione....."e se lo accompagnassi a....?". L'immaginazione di quell'accostamento di sapori ha trovato riscontro nella realtà e quell'ultima forchettata è rimasta nel piatto un po', perché mai mi sarei liberata del piacere di gustarlo!!

Ingredienti

4 tentacoli di polipo
1 pera Williams
10 g di farina di mais fioretto
noce moscata
cannella
paprika dolce
sale
olio evo

Separate i tentacoli dal polipo, tenendoli uniti 2 a 2. Bolliteli per 10 minuti in acqua salata, avendo cura di immergerli poco alla volta a partire dalle punte, in modo che si formino dei bei ricciolini. Scolarli e condirli con un filo di olio evo e paprika a piacere. Lasciateli riposare per un'ora circa. Lavate una pera Williams e asciugatela bene. Togliete il fondo, creando una base piatta, e la parte alta, fino al punto in cui si allarga. Togliete il torsolo (se non aveste un levatorsolo dovrete usare un coltellino facendo attenzione a non rovinare la polpa) e affettate finemente il frutto. Ciascuna fettina dovrà essere spessa al massimo 2 millimetri.
Mescolate la farina di mais con una bella grattata di noce moscata e cannella a piacere. Con l'aiuto di un colino cospargete il composto su un piatto piano. Quando sarà completamente ricoperto posate un primo strato di fettine di pera. Ripetete l'operazione, alternando farina e pere, fino ad ultimare le fettine. Lasciate da parte, in modo che il frutto assorba il sapore delle spezie. Accendete il forno a 200° e, mentre arriva in temperatura, ungete una teglia (a me ne sono servite due) con poco olio, poneteci le fettine di pera impanate e cospargete con un altro filo di olio e un po' di sale. Infornate per 20 minuti circa, ma controllate bene la cottura: tendono a bruciacchiare facilmente.
Mettete a scaldare una padella con un filo d'olio. Quando sarà molto calda fate rosolare, a fiamma viva, i tentacoli del polipo. Abbiate cura di girarli in modo da farli diventare croccanti su tutti i lati. Potrete aggiungere un pizzico di sale. Io tendo a non esagerare, per cui ho lasciato che fosse sufficiente il sale dell'acqua di bollitura. A questo punto, quando saranno belli croccanti, trasferiteli in un piatto. In questa versione ho creato un contorno di semplice scarola alla piastra. Sfornate le sfoglie di pera e unitele al piatto. Passate tutto in forno per altri 10 minuti e gustate questa prelibatezza, dove il dolce della pera sposa alla perfezione il polipo.

Quell'ultima forchettata la sogno ancora....
abc

Salsa delicata di spinaci, niente di più semplice

E' stato l'incontro con una manciata di spinaci cotti al vapore, che giaceva in un contenitore sul ripiano del frigorifero, a stuzzicare la mia fantasia. Mi sarebbe servita, in accompagnamento alla cena a base di panelle (o quasi panelle), una salsa dal gusto delicato e dalla consistenza leggera. Niente uova, niente panna, niente latte, niente farine..... Beh, alla fine, niente di più semplice.
Tanto velocemente è nata, altrettanto celermente è stata divorata. Trovo sia ottima per accompagnare carni grigliate, o per semplici crostini e sfiziosi appetizer.



Ingredienti

100 g di spinaci cotti al vapore (peso da cotti, non troppo strizzati)
10 g olio evo
2 g di sale
peperoncino secondo i vostri gusti


Inserite gli spinaci in un boccale. Aggiungete l'olio, il sale e il peperoncino e passate tutto con un frullatore ad immersione fino a quando avrete ottenuto una salsa densa e omogenea. 

Semplicemente.....servite!!
abc

“incontriamoci a Roma”: storia di una quasi panella

Non è una panella, non è una farinata. Ma allora cos'è? E' il desiderio di mangiare qualcosa che possa soddisfare il gusto della farina di ceci, in qualcosa che non sia una semplice farinata. Arricchito dal sapore delle verdure, accompagnato da una salsa leggera e delicata che possa avvolgerne la tipica consistenza croccante dal cuore tenero. Ed è diventato un trovarsi a metà strada, come ha affermato la mia amica Mela, di MelaZenzero, in una divertente conversazione Facebookkiana. Una specialità siciliana che ne incontra una toscana. E quindi.... incontriamoci a Roma, vi presento la mia "quasi panella".

Ingredienti

60 g di farina di ceci
110 g di acqua
5 g di olio evo
sale
noce moscata
1 carota
1/4 di porro

Versate la farina in una terrina e aggiungete l'acqua poco alla volta, mescolando energicamente con una frusta affinché non si formino grumi. Aggiungete l'olio e, quando sarà incorporato bene all'impasto, mettere in frigorifero a riposare per almeno un'ora.
Pulite la carota e tagliatela in una piccola julienne. Fatela soffriggere in una padella fino a quando si sarà ammorbidita, aggiungendo poco sale. Tenete da parte.
Tagliate il quarto di porro in 4 nel senso della lunghezza e poi affettatelo finemente. Fate soffriggere delicatamente anche questo con l'aggiunta di poco sale.
Passato il tempo di riposo aggiungete all'impasto un pizzico abbondante di sale (circa 2 g) e la noce moscata.
Dividete equamente il composto, versandolo in due differenti contenitori, ai quali aggiungerete in uno le carote, nell'altro il porro. Scaldate una padella con un filo di olio, avendo cura che tutta la superficie ne sia coperta e versate la quantità di un cucchiaio per "quasi panella", in un numero sufficiente a finire il composto. In questo caso ho utilizzato degli stampi da biscotto di varie forme, rigorosamente unte in modo da facilitarne l'estrazione a cottura avvenuta. Abbassate la fiamma, coprite la padella, e cuocete per circa 10 minuti per lato. Il tempo di cottura dipenderà molto dallo spessore delle "quasi panelle". Il risultato dovrà essere croccante in superficie, ma morbido all'interno.
Ho provato, in precedenza, ad accompagnare questo piatto con una maionese ai funghi porcini. Deliziosa, ma comunque impegnativa. Questa volta ho pensato ad una crema di spinaci veramente delicata. E il risultato è che la quasi panella è finita in un baleno!!!!!abc

Da uno “scarto” ad un traguardo: e besciamella agli asparagi fu!

Avete presente quando vi trovate a cucinare degli asparagi importanti, di una certa consistenza, e vi scontrate con quella parte bianca al fondo, che non è proprio bella da vedere nel piatto, ed è anche piuttosto ostica da masticare? Buttarla via certo spiace....e allora, cosa ne faccio? Questo dilemma mi affligge ogni volta che si creano degli scarti con qualsiasi tipo di ortaggio. L'attenzione che dedico alla cucina riguarda generalmente anche questo aspetto: cercare di utilizzare il più possibile delle materie prime, contenendo la quantità di rifiuti.
La besciamella di asparagi nasce dalla volontà di utilizzare interamente l'asparago, dalla punta alla base, e il risultato è stato strabiliante! Se si pensa poi che, grazie all'utilizzo dell'acqua di cottura degli asparagi e di una farina glutin free, questa salsa è adatta ai vegani e ai celiaci, la soddisfazione si amplifica a dismisura...

Ingredienti

5 asparagi
10 g di farina di riso
olio evo

Tagliate il fondo degli asparagi, per intenderci tutta la parte bianca che non utilizzereste nella preparazione del piatto, e privateli della pellicina esterna (la corteccia filamentosa). Fateli bollire in acqua salata, facendo attenzione a non esagerare con il sale, perché l'acqua di cottura verrà impiegata, in parte, nella fase successiva. Dopo 10 minuti abbondanti (dovranno essere molto morbidi, quindi esagerate pure con la cottura!) prelevateli dall'acqua e inseriteli in un bicchiere da frullatore. Versatevi un cucchiaio di olio evo e un cucchiaio di acqua di cottura. Passate tutto con il mixer ad immersione fino ad ottenere una crema liscia. Dovrà essere piuttosto liquida. Regolatevi con l'acqua in base al risultato ottenuto. A questo punto mettete in un pentolino la farina di riso e versatevi, poco alla volta, la crema. Mescolate accuratamente in modo che non si formino grumi.
Quando avrete incorporato tutto il liquido, mettete il pentolino sul fuoco e portate ad ebollizione. Abbassate, quindi, la fiamma e cuocete, sempre mescolando, fino alla consistenza desiderata.
Questa besciamella può avere molteplici utilizzi. A voi la scelta!!abc

I colori del gusto: riso venere con asparagi e frutti di mare

Partiamo dal presupposto che mi piace il riso. In generale. Di qualsiasi forma o natura. In qualsiasi veste. E' veramente difficile non soddisfare le mie aspettative, quando si parla di riso. Ho scoperto il riso venere dopo anni, lunghissimi anni, a mangiare il riso bianco di qualsiasi qualità, ed è stata una rivelazione incredibile. Il profumo che sprigiona in cottura è inebriante. Mi piace "sfruttare" il suo colore in contrasto con verdure e condimenti. Si sposa molto bene con il pesce, ma non è da meno in altre golosissime versioni di cui mi occuperò in separata sede. Lo trovo piacevole da gustare caldo, ma anche in insalata. Questa volta ve lo propongo in una versione tendente al classico, ma con una piccola personalizzazione.

Ingredienti

70 g di riso Venere
80 g di misto di mare (gamberetti, cozze, calamaretti e seppioline)
5 asparagi
100 ml di vino bianco secco
buccia grattugiata di 1/2 limone
sale
olio evo

Mettere a cuocere il riso in acqua salata e bollente, a fiamma moderata, per 40 minuti (attenzione che i tempi saranno dimezzati se userete il riso Venere precotto!). Nel frattempo pulite e lavate gli asparagi. Tagliate la parte bianca e mettetela da parte. Ricavate dei bastoncini di 3 cm di lunghezza, lasciando da parte le punte, e dividete, ciascuno di questi, in 4 fiammiferini sottili. Fate sbollentare per 2 minuti in acqua salata, quindi scolarli e farli soffriggere in un filo di olio caldo, aggiungendo noce moscata a piacere. Nell'acqua di cottura sbollentate anche le punte negli asparagi, che terrete da parte per la guarnizione del piatto. Aggiungete al soffritto di asparagi il misto di mare e saltatelo a fiamma viva con la scorza grattugiata del limone e il vino bianco, che farete poi sfumare.
Assaggiate e correggete eventualmente con del sale. A questo punto il riso sarà cotto. Scolatelo e versatelo in padella, lasciando insaporire per un minuto circa.
Io l'ho servito con una besciamella di asparagi dal sapore delicato. E' una versione vegana e glutin free, che si adatta a molte preparazioni.abc

Il capriccio domenicale e l’idea di una piadina

Non so esattamente come sia successo. Ci sono cose che avvengono senza che se ne comprendano i meccanismi. La domenica sera ha iniziato ad essere il momento piadina. Sarà perché è veloce e sfiziosa? Perché è un peccato di gola da piazzare nell'angolino, in fondo alla settimana, dove un dettaglio passa inosservato? Non lo so, ma certo è che ha iniziato ad essere sinonimo di cena della domenica. E come abitudine non mi dispiace affatto! Non si tratta di una versione classica. Amo le farine "speciali" e mi piace mischiarle tra loro. Amo il sapore dell'integrale, anche se toglie l'originalità ad un piatto. Amo gli accostamenti insoliti. Amo uscire dal convenzionale. E, soprattutto, ci provo sempre!


Ingredienti piadina
35 g farina di manitoba (0)
65 g di farina di orzo
15 g di margarina
1 pizzico di sale
1 pizzico di bicarbonato
acqua q.b.

Ingredienti farcitura di zucchine
1 zucchina
sale
noce moscata
paprika dolce
pepe
olio evo
1/2 mozzarella light

Ingredienti farcitura di spinaci
10 foglie di spinaci
sale
noce moscata
paprika dolce
pepe
olio evo
1/2 mozzarella light


Mischiate velocemente e grossolanamente le due farine, il sale e il bicarbonato. Aggiungete la margarina e, continuando a mescolare, la quantità di acqua sufficiente a formare un impasto compatto, ma non troppo morbido. Formate un panetto e mettetelo in un canovaccio a riposare. Sarà sufficiente un'ora, ma io, visto che non mi faccio mai mancare nulla, l'ho lasciato 4 ore in perfetta tranquillità. Nel frattempo preparate le farciture. Pulite, lavate e affettate sottilmente per il lungo la zucchina. Grigliatela e ponete ciascuna fettina su un piatto. Cospargete con sale, noce moscata e un filo di olio evo. Lavate gli spinaci e cuoceteli a vapore per non più di 5 minuti. In questo modo le foglie rimarranno piuttosto corpose e non si sfalderanno.
Prelevatene una decina e, stendendole su un piatto, condite anche loro con sale, noce moscata e olio evo (poco, mi raccomando!). Affettate, quindi, la mozzarella e conditela con pepe e paprika dolce.
E' ora di comporre tutto. Riprendete l'impasto e dividetelo in due. Iniziate a lavorare una parte, stendendola su una spianatoia infarinata. Lo spessore dipenderà dal vostro gradimento. Quelle che vi mostrerò le ho fatte di due spessori diversi: più alta quella con gli spinaci, più sottile quella con le zucchine. Date una forma tonda alla sfoglia. Non importa se i bordi non saranno regolari: sarà opera delle vostre mani e sarà buonissima nella sua imperfezione!! Mettete sul fuoco la padella cuoci piada e quando sarà molto calda adagiatevi la prima sfoglia. Tenete il fuoco moderato e girate la piadina ogni minuto, in modo da farla cuocere uniformemente senza che si abbrustolisca troppo.
Con la sfoglia ancora sul fuoco, abbassate la fiamma e procedete alla farcitura: prima la verdura,  poi la mozzarella. Io lascio scaldare un po' il formaggio, a questo punto della preparazione, sempre a fuoco basso, affinché fonda meglio quando la chiudo. Ricordate comunque che è questine di poco......la fiamma è sempre accesa e la piadina è ancora a rischio bruciatura!!!! A questo punto la piadina è da ripiegare. Anche qui il vostro gusto detterà legge. Io generalmente la arrotolo, lasciandola ancora qualche secondo sulla fiamma: in questo modo la sfoglia prenderà bene la forma e non si aprirà nel piatto, e la mozzarella risulterà filante.
1.
Le mie versioni proposte prevedono l'utilizzo di verdura, ma potrete sbizzarrirvi con affettati, sottaceti e tutto ciò di cui siete ghiotti.

1. E' la versione con l'impasto più spesso: gli spinaci hanno un gusto deciso ed ho preferito accostarlo ad una sfoglia più corposa.
2.

2. Con le zucchine ho steso la sfoglia sottile. I tempi di cottura saranno leggermente inferiori.
abc

Zucchina tonda ripiena al profumo di mare

Trovo che le zucchine tonde abbiano un gusto particolarmente gradevole. Dolci, delicate, dalla consistenza decisa. Mi piace sperimentare i più svariati ripieni, perché in sostanza, la loro forma si presta particolarmente a questo tipo di preparazione. La versione che vi propongo ne fa non solo un piatto unico, ma anche un pasto completo, grazie alla presenza del grano saraceno, che dà consistenza e lega gli ingredienti del ripieno tra loro armonizzandone il gusto. Inoltre il grano saraceno è un alimento importante, in quanto ben equilibrato, grazie ad una quantità notevole di ferro, di vitamina B, di sali minerali, particolarmente magnesio e soprattutto vitamina E.

Ingredienti

1 zucchina tonda
1 manciata di grano saraceno
10 g di pinoli
10 gamberetti
2 g di alga Wakame
sale
olio evo

Mettere a mollo l'alga Wakame in acqua fredda per 10 minuti.
Sciacquare molto bene i chicchi di grano saraceno aiutandosi con un colino. Dovranno perdere tutte le impurità. Versarlo, quindi, in un pentolino e coprirlo con acqua calda pari al doppio del suo volume. Salare e portare ad ebollizione. A quel punto abbassare la fiamma, coprire e far cuocere per circa 15 minuti. Ultimata la cottura spegnere il fuoco e lasciare riposare fino al completo assorbimento dell'acqua. Nel frattempo mondate la zucchina, togliendo il cappello superiore. Con l'aiuto di uno scavino (se non l'aveste potrete usare un cucchiaino) svuotate l'interno lasciando il bordo di un buon centimetro di spessore. Fate sbollentare in acqua salata la zucchina per un paio di minuti e scolatela, lasciando capovolta su un canovaccio. Tagliate finemente il ripieno delle zucchine e tenetelo da parte. Fate, quindi, tostare i pinoli in un tegame caldo, senza aggiungere grassi. Quando saranno ben dorati toglieteli dal fuoco. Fate soffriggere i gamberetti sgusciati (in genere uso quelli precotti per praticità) in un filo di olio evo, a fiamma viva per farli diventare croccanti in superficie, e poi a fiamma moderata, aggiungendo il ripieno sminuzzato della zucchina.
Fate cuocere finché l'acqua della zucchina si sarà asciugata. A questo punto aggiungete il grano saraceno, i pinoli e, a fuoco basso, lasciate insaporire tutto per qualche minuto. Assaggiate e correggete con il sale se dovesse risultare insipido. Strizzate l'alga, tagliatela a striscioline, unitela al ripieno e mescolate bene. Ora potere farcire la zucchina. Ponetela in una pirofila e infornatela a 180° per 20 minuti circa. Ne rimarrete estasiati!abc

Carciofi ripieni con ragù bianco di soia

Ho scoperto il ragù di soia una sera, a casa di amiche. Una di loro è vegetariana e quando mi sono vista presentare un piatto di lasagne dall'aspetto tradizionale mi sono domandata cosa stesse nascondendo. "Provalo, poi mi dirai". Acciperbolina, è un ragù favoloso!! Mi sono così documentata su questi fiocchi di soia, venduti in più forme, iniziando a farne qualsiasi impiego. Perché non sia mai che mi limiti ad un classico ragù!







Ingredienti

1/2 carota
1 gambo di sedano
1/2 scalogno
1/2 zucchina
1 carciofo con il gambo
100 ml di vino bianco secco
brodo vegetale
olio evo

Per prima cosa mondate il carciofo lasciandolo intero, togliendo il gambo, le foglie più esterne, le spine e le barbette interne (aiutatevi con un coltellino). Sbollentatelo in acqua salata per 5 minuti e lasciatelo riverso all'ingiù su un piattino, cercando di aprire bene le foglie.Pulite il gambo dai filamenti e fatelo bolline nel brodo vegetale tagliato a rondelle, per 20 minuti circa. A cottura ultimata prelevatelo e frullatelo con un mixer ad immersione insieme ad un filo d'olio e, se necessario, ad un po' di brodo di cottura. Dovrà venire una crema piuttosto densa. Nel brodo rimasto fate rinvenire fiocchi si soia, unendoli quando il brodo avrà raggiunto il bollore e lasciandoli sul fuoco per 10 minuti. Terminato il tempo di cottura spegnete la fiamma e lasciate per altri 20 minuti circa i fiocchi in ammollo. Fate soffriggere in un filo di olio evo lo scalogno tritato, per qualche minuto. Aggiungete la carota, il sedano e la zucchina tagliate a dadini piccoli e lasciate insaporire per una decina di minuti. Aggiungete, a questo punto. i fiocchi di soia, mescolando bene. Dopo qualche minuto unite il vino e, appena evaporato, la crema ottenuta dai gambi del carciofo.
Dopo pochi minuti il vostro ragù sarà pronto. Iniziate a farcire il carciofo partendo dalle foglie più esterne e separando in vari strati con la soia. Riempite bene la parte centrale, mettere il carciofo farcito in una pirofila, cospargete con un filo di olio evo e infornate a 180° per una decina di minuti. E' l'ora di gustare il vostro piatto!!abc

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