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Nidi di zucchina gratinati: la semplicità di un accompagnamento

Spesso è la semplicità della preparazione a mettere in risalto il sapore degli ingredienti. Molte volte mi trovo a pensare a come cucinare un contorno per non ricadere sempre nelle stesse forme che, a lungo andare, fanno perdere il piacere dell'assaggio. Ho bisogno di sentire l'acquolina in bocca, quando focalizzo un piatto! Le zucchine le apprezzo in ogni taglio e cottura: a cubetti, a bastoncini, a fettine sottili, a julienne, a fiammiferini. Cotte al vapore, al forno, ripiene, in padella, gratinate, alla piastra. Con l'aggiunta di semi di sesamo, semi di zucca, pinoli. In crosta di farina di riso, o di mais. Con il porro affettato sottilissimo, in chips o con le carote a dadini. Anche in crema, trovo abbiano una delicatezza particolare.
Questa volta ho approfittato del forno acceso per una versione leggera e deliziosa.

Ingredienti

1 zucchina
2 cucchiai di farina di riso
sale
olio evo

Tagliate a julienne nel senso della lunghezza la zucchina mondata. Dovranno venire tanti tagliolini, che farete sbollentare per un paio di minuti in acqua salata. Scolatele e copritele con la farina di riso e un pizzico di sale (a piacere potrete mettere altre spezie. Trovo che stia bene una bella grattata di noce moscata).
Con le mani cercate di fare aderire uniformemente la farina, smuovendo e girando con delicatezza la julienne.
Prendete a questo punto 5 o 6 tagliolini, attorcigliateli tra di loro e poneteli su una placca coperta da carta forno, formando dei nidi.
Portate a temperatura il forno e cuocete a 200° per 20/25 minuti. Il tempo di cottura dipenderà dai vostri gusti. Dovranno comunque dorarsi. Regolatevi controllando il colore e sfornate non appena avranno raggiunto la gradazione desiderata.abc

Filetti di sogliola con effetto sorpresa: l’ingrediente rivelazione di una persona speciale

Ho un piacevole ricordo dei filetti di sogliola dai tempi dell'infanzia. Si cucinavano in maniera molto semplice, con una croccante panatura, ma ero la bambina più felice del mondo quando sentivo il profumino richiamarmi a tavola! A volte cedo ancora a quella tentazione buttandoli in padella ricoperti di pangrattato di riso con un filo d'olio. Questa volta, però, li ho voluti rivisitare. L'ho fatto con l'aggiunta di un ingrediente che ha una storia. Che io sia particolarmente propensa alle sperimentazioni ormai è risaputo, ma che riesca a farle apprezzare a palati restii.....questa è una grande conquista!! Ho assaggiato la prima volta l'alga Wakame nella minestra di un ristorante giapponese. Mi è piaciuta molto la consistenza, tanto da immaginarla in mille altre versioni. Il tempo di assimilare l'ultimo cucchiaio e occupava un posto in dispensa. Qualche giorno fa ho avuto ospite un'amica. Un'amica speciale, Chiara. E' la mia Cucciola. La chiamo così per affetto, ma anche perché in certe cose è veramente....cucciola. Come nel mangiare. Spesso mi perdo ad osservarla mentre seziona e seleziona il cibo nel piatto. Dev'esserci un criterio per cui certe gradazioni di colore proprio non riescano a salire sulla forchetta. Ti sistemo io, ho pensato. Le ho proposto un'insalata con mela, finocchio crudo, semi di zucca e.....alga Wakame. Da non crederci: mi ha ripulito il piatto (oltre ad essere stata capace di finirsi 150 g di semi di zucca in un solo giorno)! Così mi sono detta che se lei ha apprezzato questa particolare consistenza, chiunque avrebbe potuto riuscirci!! In questa ricetta c'è un po' di Chiara e ve la propongo con estremo piacere.

Ingredienti

2 filetti di sogliola
3 g di alga Wakame (peso da secca, che corrisponde a circa 1 striscia)
10 g di pistacchi sgusciati non tostati (e non salati)
la scorza grattugiata di mezzo limone
2 cucchiai di farina di riso
sale
olio evo


Mettete in ammollo l'alga Wakame per 15 minuti in acqua fredda. Tritate i pistacchi con la scorza di mezzo limone e mettere da parte.Sciacquate i filetti di sogliola, stendeteli su un tagliere con la parte della pelle rivolta verso il basso, salateli e tagliateli per il lungo in strisce alte 3 cm. Prendete una striscia e passate la parte della pelle nella farina di riso. Adagiatela su un piatto piano lasciando la polpa verso l'alto, che coprirete con l'alga.
Cospargete poi con la granella di pistacchio e scorza di limone, arrotolate su se stesso come una chiocciolina il filetto di sogliola e infilzatelo su uno spiedo. Ripetete l'operazione con ciascuna striscia. Per ogni spiedo non mettete più di 3 rotolini: dovranno rimanere separati tra loro durante la cottura.
Rivestite una teglia con carta forno, adagiate gli spiedi, cospargete con un filo d'olio evo e ancora un pizzico di sale e infornate, a 200°, per mezz'ora.
L'interno risulterà ben cotto e morbido. L'esterno rimarrà croccante e dorato. Il contrasto risulterà decisamente sfizioso e gradevole.
Io ho accompagnato questo secondo con dei semplicissimi nidi di zucchina gratinati.


abc

Cioccocrema alle nocciole: un genuino peccato di gola!!

Lo confesso: questa è la preparazione che ha riscosso e riscuote ancora il maggior successo. E' la mia ricetta più eseguita e quella maggiormente esportata. Semplice e veloce da preparare, ammette infinite varianti di gusto, dal cioccolato fondente (versione in cui ve la propongo) al cioccolato al latte, a quello bianco, dal gusto puro e semplice ai gusti cocco, peperoncino, cannella, e chi più ne ha più ne metta. Attenzione, però..... crea dipendenza!!!
Personalmente amo il gusto deciso del cioccolato fondente e ho immaginato di trasformarlo in una crema dal gusto non troppo dolce. Insomma, un gusto che non stancasse. Il risultato? Ogni vasetto aperto è pericolosamente a rischio estinzione!

Ingredienti

150 g di cioccolato fondente extra     759 kcal
75 g di nocciole tostate sgusciate     520 kcal
60 g di zucchero di canna grezzo    240 kcal
150 ml di latte di riso alla vaniglia     102 kcal
5 cucchiai di olio di semi di soia     225 kcal

Tritate finemente le nocciole, insieme allo zucchero di canna. Personalmente non amo che si senta la granellina di nocciole nella crema, per cui cerco di ottenere una sorta di farina. Fate attenzione che le nocciole tendono a rilasciare l'olio che le compone, diventando una pasta. Procedete con brevi e velocissimi movimenti di lama, in modo da non surriscaldarle troppo. A questo punto spezzettate il cioccolato nel composto di nocciole e tritate ancora tutto insieme. 
Trasferite, quindi, in un pentolino e fate cuocere il misto di cioccolato e nocciole a bagnomaria. Mi raccomando a non portare mai l'acqua ad ebollizione. Non appena il cioccolato inizierà a fondere aggiungete il latte. Le mie versioni prevedono sia latte di riso alla vaniglia, che latte di soia al cioccolato. Tutto sta al gusto personale. Anche il latte vaccino può andare bene. Io l'ho eliminato dalla mia alimentazione, per cui non lo utilizzo. Quando tutto si sarà trasformato in una crema aggiungete l'olio di semi di soia e mescolate delicatamente fino a quando si sarà perfettamente integrato al cioccolato. Ci vorrà un minuto circa. Ora la crema è pronta per essere invasata.
Ricordate sempre di sterilizzare il vetro, lasciando il vasetto in acqua bollente per almeno un paio di minuti e facendolo asciugare alla perfezione. Versate la crema ottenuta fino a un paio di centimetri dal bordo e chiudete il barattolo. Avvolgete i barattoli chiusi in un canovaccio per 4 o 5 ore. In questo modo si formerà il sottovuoto e potrete conservare la cioccocrema in dispensa per molto tempo. Non vi preoccupate se la consistenza nei vasetti sarà piuttosto liquida: raffreddando si addenserà e il risultato sarà una crema irresistibile!
Con queste dosi verranno due vasetti da 250 g. L'apporto calorico per 100 g di prodotto sarà di 369 kcal
abc

Biscotti di farro farciti allo yogurt, una scelta consapevole

Tutto nasce da una storia di dipendenza. Avete presente quei biscottini ai cereali farciti con una crema, dicono, di yogurt che trovate comunemente in qualsiasi supermercato????? Qualcosa che ha a che fare con lo snello. Ecco, io sono ghiottissima di quei "sandwich". Mi sforzo a mangiarne solo uno dei due proposti nella confezione, inscenando tragicommedie per non cadere in tentazione: chiudo accuratamente l'involucro e lo ripongo in dispensa prima di addentare il biscotto estratto. Se mai dovessi effettuare questa operazione dopo aver ceduto al primo morso, in dispensa non rientrerebbe nemmeno la carta!!!! Nonostante tutto questo coinvolgimento emotivo mi sono trovata a confrontarmi con l'inesauribile desiderio di creare con le mie manine tutto ciò che possa sostituire alimenti pronti. Mi sono detta: "perché non trovare una valida alternativa?"......e mi sono trovata con questi buonissimi sandwiches!!


Ingredienti
Biscotti
40 g di margarina   320 kcal
55 g di zucchero di canna   219 kcal
50 g di farina di farro   183 kcal
100 g di farina integrale   323 kcal
20 g di nocciole   140 kcal
20 g di mandorle    123 kcal
1/2 bustina di lievito    13 kcal
1 uovo    75 kcal
1 pizzico di sale

Tritate finemente le nocciole e le mandorle e mettetele da parte. Polverizzate lo zucchero e lavoratelo con la margarina fino ad ottenere una crema. Aggiungete l'uovo e continuate a mescolare. Setacciate bene le farine e il lievito e aggiungete il tutto all'impasto, insieme ad un pizzico di sale. Incorporate, infine, le nocciole e le mandorle tritate e lavorate l'impasto fino a quando sarà compatto ed omogeneo. Formate un panetto, avvolgetelo nella pellicola trasparente e lasciatelo riposare in frigorifero almeno 1 ora. A questo punto stendete l'impasto in una sfoglia di circa mezzo cm di spessore e tagliate i biscotti nella forma desiderata. La cottura sarà per 15 minuti in forno a temperatura di 175°.

Mentre i biscotti raffreddano...passiamo alla farcitura.


Ingredienti
Crema allo yogurt
100 g di yogurt greco   52 kcal
40 g di philadephia (uso la Balance, con meno grassi) 44.4 kcal
15 g di miele   47 kcal
15 g di amido di mais   52.5 kcal
1/2 foglio di colla di pesce   10 kcal

In una versione più salutare potrete utilizzare solo lo yogurt, il miele e la colla di pesce. Il risultato è comunque eccellente.

Mettete in ammollo la colla di pesce per una decina di minuti. Mentre si ammorbidisce scaldate a bagnomaria lo yogurt e il Philadelphia mescolati. Aggiungete il miele e l'amido e togliete dal fuoco appena sarà tiepido. A questo punto strizzate il mezzo foglio di colla di pesce e unitelo alla crema, mescolando energicamente con una frusta affinché si sciolga bene. Ora fate riposare il composto in frigorifero. Quando sarà raffreddato procedete alla farcitura dei biscotti.

In genere con queste dosi mi vengono 10 sandwiches tondi dal diametro di circa 10 cm: ogni biscotto avrà un apporto di 160 kcal. Ovviamente il vostro gusto e la necessità vi permetteranno di prepararne di più....o di meno :)


abc

Insalata di carciofi e tofu: l’incontro di equilibrio e gusto

Non ci sono scuse: un pasto veloce, completo e sfizioso si può fare! E' solo necessario assecondare i propri gusti. Personalmente amo i carciofi, crudi o cotti in qualsiasi modo. Trovo, peraltro, che si abbinino bene con molti sapori. Per me è un divertimento trovare accostamenti nuovi. Parto sempre, comunque, da una dispensa che vanta ingredienti generalmente genuini. Il resto è solo un gioco di sapori e consistenze. Un puzzle mentale che prende forma quando i tassellini si incastrano perfettamente tra di loro.
Questa insalata nasce così e rispetta perfettamente un corretto apporto calorico. Non ci credete? Seguitemi....

Ingredienti
1 carciofo (ca 100 g pulito)   18 kcal
125 g tofu alle erbe  157.5 kcal
25 g di gherigli di noci  160 kcal
50 g di albicocche secche (5 albicocche)    105 kcal
7 g di olio evo     63 kcal
13 g (ca 20 cc) di succo di limone    3 kcal
sale

Pulire il carciofo togliendo le foglie esterne più dure, le spine e le barbette interne, tagliarlo a spicchi sottili e lasciarlo per un'ora almeno in ammollo in acqua acidulata con il succo di mezzo limone. Tagliare il panetto di tofu a listarelle di circa 3 cm di lunghetta e tostarle in una padella calda, senza l'aggiunta di grassi (se voleste avere un effetto più croccante aggiungete mezzo cucchiaino di olio....vi costerà 20 kcal in più!!). Salate a piacere. Scolare quindi i carciofi e metterli in un recipiente insieme al tofu croccante. Spezzettate 25 g di gherigli di noci, tagliate a julienne le albicocche secche e aggiungete tutto ai carciofi. Condite con 7 grammi di olio evo (è meno di un cucchiaio), il succo di mezzo limone (circa 20 cc) e sale. Mescolate delicatamente e gustate. Il dolce dell'albicocca si sposa bene con l'aspro del limone e il gusto del carciofo e la sua morbidezza contrasta in modo superbo la croccantezza delle noci e del tofu. Per chi lo amasse, una spolverata di pepe sarebbe perfetta! Le calorie totali di questo piatto unico? 506.50 kcal!!abc

Fusilli di farro con pere allo zafferano e l’idea di un pranzetto veloce

Ho sempre una sorta di pianificazione mentale, nella gestione dei pranzi e delle cene, che attribuisce ad ogni giorno il suo elemento caratterizzante. La pasta è concessa una volta la settimana (ed è sempre integrale) e lo stesso per il riso (adoro il riso venere e utilizzo spesso il basmati integrale), i formaggi sono light (pur sempre formaggi...), la carne rossa è abolita a favore di pollo e tacchino, che comunque non mangio più di due volte la settimana, i legumi sono una costante e rappresentano una percentuale importante di apporto proteico, il pesce me lo concedo senza limiti, le uova possono subentrare una volta la settimana (ma ogni mia colazione prevede una bella frittatina di albumi) e il resto rientra nella sezione varie ed eventuali, con alimenti derivati prevalentemente della soia e combinati con verdure di ogni genere. Il pranzo non è mai il pasto a cui do molta importanza. Dev'essere equilibrato, ma non elaborato nelle cotture o nei condimenti. Questo per un semplicissimo motivo: rincaso alle 14 circa e ho bisogno di preparazioni espresse, che mi facciano sedere a tavola nel giro di poco tempo, senza che il pranzo diventi una merenda! Mi trovo, così, a pensare ad un particolare ingrediente da utilizzare e a cercare di capire in quale modo possa soddisfare il mio gusto. Questa volta mi sono imbattuta in una bella ricottina. E.....il pranzo finto-express è stato questo.... (le dosi sono per 2 persone)

Ingredienti
160 g di fusilli di farro
100 g di ricotta
1/2 pera Williams
la scorza di mezzo limone
1 bustina di zafferano
50 ml di vino bianco
sale
noce moscata
olio evo

Mentre l'acqua ha raggiunto il bollore e la pasta ha cotto, ho fatto rosolare a fuoco vivo, in un cucchiaio di olio evo, 1/2 pera (io ho lasciato la buccia) tagliata a julienne, con un pizzico di sale e la scorzetta di limone grattugiata. Quando ha preso un bel colore dorato ho sfumato con 50 ml circa di vino bianco, nel quale ho sciolto lo zafferano, abbassando la fiamma. Ho condito la ricotta con un pizzico di sale e noce moscata ed ho versato tutto nel tegame insieme alle pere, mescolando fino a creare una crema, che ho lasciato sul fuoco a fiamma bassa. Se fosse necessario aggiungete un cucchiaio di acqua di cottura della pasta per ammorbidire il condimento. Ho quindi scolato i fusilli e li ho versati in padella, saltandoli con la crema per un minuto circa.

Forse non è stato tanto express, ma delizioso....questo sì!!abc

Croissant integrali, la scusa della colazione domenicale

La colazione rappresenta il pasto più importante delle mie giornate. Non è raro che sia più sostanziosa di un pranzo! Generalmente è calibrata e studiata al fine di apportare le giuste quantità di proteine, liquidi e carboidrati. Inizio sempre con un bicchiere di acqua calda e aloe, toccasana per coccolare l'intestino. Poi inizio a spadellare. Mentre mangio un frutto, sul fuoco cuoce la frittatina di albumi con crusca di avena e semi di lino tritati. Bella croccante, piacevole da mordere. Il litro di tè inizia a caricarsi di colore e sorseggio, di tanto in tanto. Dopo il salato il posticino per un biscotto c'è sempre: unico dolce concesso (ma spesso sgarro!!). Inevitabile che i biscotti siano home made, come questi cuoricini integrali. Se poi ne sentissi il desiderio, concludo tutto con un buon caffè. Questo culto, per me la colazione è così, viene mantenuto per sei giorni la settimana. In fondo in qualsivoglia dieta c'è sempre un giorno libero, no? Bene, per me, che non sono mai a dieta ma sempre a regime, questo giorno è la domenica. Quantomeno per la colazione. Diciamo che la frutta è sempre presente e che il litro di tè rappresenta una parte importante nella quantità di liquidi da assumere durante l'arco della giornata. Ma al posto della frittatina.....ecco comparire un croissant. Caldo, morbido, fragrante....una vera coccola! Ovviamente sapere che sono stati fatti da me amplifica le sensazioni. La preparazione richiede una giornata intera, ma mi diverte e mi affascina seguire e curare ogni fase. Di certo non ci vuole fretta e viene richiesta una grande dose di pazienza, ma il risultato vale il tempo speso!!

Ingredienti
200 g di farina di manitoba (0)
200 g di farina integrale
45 g di zucchero (aumentate a piacimento)
1 uovo
150 ml di latte di riso alla vaniglia (qualsiasi altro tipo di latte andrà bene)
40 g di olio di semi di soia
1 pizzico di sale
1/2 bustina di lievito liofilizzato (o 1/2 cubetto di lievito di birra)

Miscelate bene le due farine, lo zucchero, lo lievito e il pizzico di sale. Aggiungete poi l'uovo, il latte e l'olio e impastate energicamente per almeno 10 minuti, creando una pasta morbida e asciutta (si deve staccare dalle mani). Riponete il panetto ottenuto in una terrina, coprite con la pellicola trasparente e lasciate lievitare in forno tiepido per circa 4 ore. Solitamente porto il forno alla temperatura di circa 30° e poi abbasso la temperatura, lasciando solo la lucina accesa, per tutto il tempo della lievitazione. In teoria l'impasto dovrebbe raddoppiare di volume. A me quadruplica sempre. Credo sia un po' come per le piante: parlate alla vostra creatura e non ne rimarrete delusi! Quando guardo questi risultati mi inorgoglisco........
Anche se con dispiacere, prelevate questa nuvola di pasta e stendetela su una spianatoia infarinata (1). Datele, con il mattarello, una forma rettangolare, cercando di mantenere una certa regolarità.

1.
Adesso è ora di affondare le dita nella margarina. Con l'aiuto di un pennellino ricopriteci 3/4 della pasta (2). Abbondate, ma non state troppo vicini al bordo, perché con la piega e la lievitazione seguente straborderebbe. Ora l'impasto è da piegare in tre: partite alzando la parte rimasta senza margarina e piegatela sull'altra, lasciando libero 1/3 della sfoglia. Ripetete l'operazione con l'altro lato di impasto,da piegare in modo che copra i due già sovrapposti (3). Il risultato sarà questo.....
3.
2.
A questo punto avvolgetela nella pellicola trasparente e ponetela in frigorifero, a riposare, e lievitare, per almeno 1 ora e mezza. Trascorso il tempo stendetela nuovamente e ripetete la stessa operazione, dal punto 1. al punto 3. La avvolgete nuovamente nella pellicola trasparente e la lasciate in frigorifero per un'altra ora e mezza.
Arriviamo così all'ultima piega. Procedete con il punto 1. stendendo l'impasto. Questa volta coprite la sfoglia interamente. Piegate, quindi, a metà orizzontalmente e poi a metà verticalmente, come fosse un foglietto di carta da mettere in tasca. Ancora avvolto nella pellicola, lasciate riposare in frigo per l'ultima ora e mezza.
Passiamo ora al taglio. Stendete l'impasto sul piano di lavoro infarinato, di uno spessore di circa 1 cm. Dategli una forma rettangolare piuttosto lunga, ma alta circa 20 / 30 cm.
4.
Tagliate i triangoli dell'ampiezza che desiderate (io consiglio di circa 15 cm di base) e incidete la base con un taglietto (4). A questo punto farcite come desiderate: cioccolato in gocce o in crema, confetture, miele, frutta candita, ciò che più vi aggrada. Io ho provato anche a coprire la superficie del triangolo di cereali, in modo da farli sfogliare in cottura. Insomma, in cucina la fantasia è l'ingrediente principale!
Partendo dalla base, iniziate ad arrotolare ciascun triangolo, che riporrete su una placca coperta da carta forno, lasciando l'apice del triangolo in basso (5). Questo non farà aprire il croissant in fase di lievitazione e di cottura. Spennellate con un po' di margarina la superficie di ciascun croissant.
5.
Lasciate lievitare ancora per una buona ora. Accendete quindi il forno a 180° e, quando sarà in temperatura infornate. L'aspetto che ogni brioche avrà assunto (6) vi farà desiderare che il tempo della cottura passi velocemente!!!!La cottura è molto importante, ma ogni forno è a sé. Consiglio comunque di inserire la placca in un ripiano piuttosto alto, in modo che non cuociano troppo alla base. Anche il tempo di cottura è relativo, ma indicativamente dovranno rimanere in forno per almeno 30 minuti.
6.
A cottura ultimata, quando saranno ben dorati, toglieteli dalla teglia e lasciateli raffreddare su una graticola. Mi raccomando: resistete alla tentazione di addentarne uno!! La sfogliatura che avete visto prima della cottura avrà acquisito una gradevole consistenza (7).
7.
Mentre sono caldi potrete spolverizzarli con zucchero a velo o cacao o cannella o cocco, oppure potrete coprirli con della marmellata mescolata con un po' d'acqua (in questo caso si formerebbe una superficie lucida). O più semplicemente, come amo gustarli io, potrete lasciarli al naturale.
8.
Pronti a testarne uno? L'interno (8) sarà un tripudio di colori, profumi, morbidezza: sarà impossibile resistere!!!!!!!




abc

Una conquista, un mito sfatato, nonché un must: la margarina!

Ormai è ultra pluri mega accertato che la margarina in commercio sia ben più dannosa del burro. Il processo di idrogenazione dei grassi vegetali, in natura liquidi, necessario per conferire al prodotto una consistenza solida e permettere una più duratura conservazione, trasforma il composto in un non-cibo, che il nostro organismo non è in grado di riconoscere. Il corpo, nel tentativo di elaborare queste sostanze, ne ricopre le cellule, rendendole impermeabili a minerali ed altri nutrienti fondamentali. Tutto questo le indebolisce e ne comporta il progressivo esaurimento del sistema immunitario. Le malattie cardiovascolari sono conseguenze imputabili, non solo ma in larga misura, all'utilizzo di grassi idrogenati. Non per nulla gli scienziati li definiscono dei grassi assassini.
Ma poi.....non la trovate irresistibilmente semplice da preparare in casa?

Ingredienti
20 g di acqua + 10 g
10 g di lecitina di soia
70 g di ottimo olio di semi (io uso quello di soia, ma potete sbizzarrirvi)


Mettete la lecitina di soia in ammollo in 20 g di acqua e lasciate riposare almeno un paio d'ore. Io spesso la lascio un'intera notte. Questo procedimento permetterà alla lecitina di sciogliersi bene senza che rimangano grumi.






A questo punto mescolate il composto: diventerà una crema gelatinosa e piuttosto appiccicosa.








Versate 70 g di olio di semi, mescolate energicamente, meglio se con l'ausilio di una frusta, e lasciate riposare in frigo per 10 minuti. Questo passaggio è essenziale, poiché il freddo permette alle molecole dei grassi di legarsi indissolubilmente a quelle dell'acqua. In questo modo non si separeranno nella fase successiva e ultimata la preparazione.
In genere, trascorsi i 10 minuti, ripeto l'operazione una seconda volta.



A questo punto mixate tutto con il frullatore ad immersione, aggiungendo a filo circa 10 g di acqua fredda. L'acqua schiarirà il composto e aiuterà a dare consistenza. Troppa acqua, però, rende la margarina liquida. Trovate voi la misura che preferite!!







Con queste dosi verrà un etto di margarina. Mi raccomando alla scelta dell'olio. I migliori oli di semi possono costare anche più di un olio d'oliva!! Scegliete un olio che non sia una miscela e che non abbia una raffinazione industriale. La qualità di questo ingrediente primario è fondamentale per la buona riuscita.abc

Biscotti integrali con farina d’orzo e…..

E' vero, mi stanco facilmente di preparare sempre gli stessi biscotti. Per quanto buoni e appaganti nel gusto devo sempre misurarmi con miscugli nuovi. La missione di questa volta è stata: sostituire lo zucchero. Ho trovato, nel mio negozio bio di fiducia, del muesli di farro che mi ha conquistato. Avevo provato, in precedenza, quello di avena e quello di amaranto, ma la soluzione farro ha dell'incredibile. Il suo sapore dolciastro, ma non stucchevole, mi ha rapito. Perché, quindi, non utilizzare questo sapore al posto dello zucchero? I fiocchi avrebbero comunque dato consistenza all'impasto e croccantezza al biscotto. Certo un piccolo supporto è stato essenziale, e comunque per qualcuno potrebbe essere necessario incrementare ancora la dose di miele, ma il risultato è un biscotto leggero, piacevole e salutare, grazie alla presenza di cereali e di preziosissimi semi di lino. Già, ecco un'altra prova. I semi di lino sono molto importanti nell'alimentazione, e non solo, perché ricchi di Omega 3, Omega 6, Omega 9 e di acidi grassi polinsaturi. Li uso spesso, sia nelle insalate che nelle frittatine di albumi che preparo per colazione. E' però essenziale un punto: ricordate sempre di tritarli, a meno che non li utilizziate in infusi. Il seme intero non può essere scomposto dallo stomaco e transiterebbe nell'apparato digerente senza che le sue proprietà possano essere utilizzate dall'organismo. Ricordate anche che, una volta triturati, i semi di lino vanno utilizzati subito, poiché gli acidi grassi contenuti ossidano velocemente e questo causa la perdita di tutte le proprietà essenziali!!

Ingredienti
30 g fiocchi di avena, 112 kcal
15 g di semi di lino, 70 kcal
30 g di muesli di farro, 150 kcal
75 g di farina d'orzo, 251 kcal
25 g di farina integrale, 80 kcal
35 g di margarina (ricetta), 280 kcal
1 uovo, 75 kcal
1 pizzico di sale
10 g di miele (malto d'orzo per la versione vegana), 31 kcal
1/2 bustina di lievito per dolci, 13 kcal

Ho tritato i fiocchi d'avena insieme ai semi di lino. Vi ho aggiunto il muesli sminuzzato, le due farine, il sale, il lievito ed ho mischiato tutto. Ho poi aggiunto il miele, la margarina e l'uovo ed ho impastato bene, fino a formare un panetto piuttosto consistente. L'ho avvolto nella pellicola trasparente e l'ho fatto riposare in frigo per un paio d'ore. L'ho steso, poi, su una spianatoia infarinata, in una sfoglia di circa mezzo centimetro di spessore. Ho ritagliato i biscotti con uno stampino, li ho sistemati su una teglia coperta da carta forno e li ho infornati per 20 minuti a 180°.
Con questo quantitativo di impasto mi sono venuti 16 biscotti. Ciascun biscotto, quindi, ha un apporto di 65.75 kcal. E voi.....divertitevi a calcolare le calorie dei vostri dolcetti!abc

Pasta fillo (o phillo)

Questa pasta è stata, per me, una vera rivelazione. Prima le torte salate erano sinonimo di una frolla piuttosto pesante, o di una sfoglia troppo grassa. Il gusto della farcitura spesso era compromesso da una consistenza difficile, o dal gusto di un unto eccessivo. Dal giorno in cui la parola phillo ha preso identità non ne più potuto fare a meno. Trovo gradevole la sua leggerezza, a fronte di una consistenza modulabile secondo le necessità: strato singolo, o multiplo. Il velo d'olio che la ricopre non guasta il sapore e le dona una delicata friabilità, che gioca a favore della resa finale della portata.


Ingredienti
50 g di farina di manitoba (0)
22 d gi acqua a temperatura ambiente
1 cucchiaino di olio evo
un pizzico di sale

Mischiare gli ingredienti formando un impasto omogeneo, da riporre poi tra due fondine calde. Lasciare riposare la pasta per almeno una ventina di minuti e stenderla, su una spianatoia infarinata, tanto sottile da farla diventare trasparente. A questo punto gli utilizzi possono essere diversi. Per una torta salata occorrerà triplicare le dosi indicate e i vari strati saranno da sovrapporre tra loro, coprendo con un filo d'olio ciascun foglio. Nel caso in cui si volessero fare degli involtini sarà sufficiente un unico strato, sempre unto, su cui si adagerà il ripieno da avvolgere. Può essere utilizzata anche per preparare stuzzichini salati. Insomma, questa pasta soddisferà ogni vostra fantasia!abc

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