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Dolci

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Crostata di segale alla zucca con nocciole: l’eclettica versatilità del gusto in un’implacabile conquista

Dichiaro ufficialmente di aver perso la testa per la zucca. Sarebbe meglio dire che confermo l'ipotesi già avvalorata in passato per cui il mio palato, e di conseguenza testa e cuore, abbiano un'evidente propensione al sapore dolce, delicato e avvolgente della zucca. E quando una cosa mi piace, mi piace davvero intendo, non c'è declinazione che possa risparmiare. Dolce, salata, cruda, cotta, al naturale, elaborata, condita, al cucchiaio, in fingerfood, cremosa, croccante. E sottoforma di budino, su una base di pasta friabile e leggera. Arricchita, in contrasto, con delle croccantissime nocciole pestate al mortaio. Credo che educare il palato a sapori veri e genuini, disintossicandolo da tutto quel genere di sapori a cui l'industria alimentare ci porta, sia un percorso tanto affascinante quanto sorprendente. Nel momento stesso in cui ho affondato il primo morso sulla fettina di crostata ho capito che tutte le mie piccole conquiste, in questo insieme, manifestavano una grandezza, tanto semplice, quanto esaltante. L'ho educato bene, il mio palato, e proprio per questo motivo non mi risparmio dal raccontarvi di quanto possa essere facile, e motivante, e appagante. Sia mai che vi convinca ad abbandonare qualche insana abitudine per un atto d'amore verso noi stessi ^_^
Ingredienti Per l'impasto 165 g di farina di segale Jurmano 85 g di farina di mais fioretto 50 g di farina di riso 50 g di zucchero di canna integrale 60 g di burro di arachidi 30 g di olio di cocco 50 g di zucca Delica 50 g di latte vegetale (per me di avena) 1 cucchiaino di farina di madarino Per la farcitura 350 g di zucca Delica pesata a crudo 300 g di latte di avena 40 g di olio di cocco 40 g di nocciole 30 g di maizena 25 g di malto di riso 1/2 cucchiaino di polvere di vaniglia scorza di 1/2 limone Pulite la zucca e fatela cuocere al vapore, fino a quando si sarà ammorbidita. Frullatene 250 g con 50 g di latte vegetale e tenetela da parte. Mescolate il brro di arachidi con l'olio di cocco, in modo da creare un burro e fatelo raffreddare bene. Inserite quindi in un boccale le farine, lo zucchero, il burro e il liquido. Impastate fino a creare un composto omogeneo. Rivestite una teglia con carta forno e versateci le briciole di impasto. Compattate bene sul fondo creando una base di circa un paio di centimetri di spessore. Lasciate riposare in frigorifero per circa un'oretta. Frullate la restante zucca con il latte, l'olio di cocco, il malto di riso, la polvere di vaniglia e la scorza grattugiata del limone. Stemperate la maizena, quindi portate tutto a bollore e fare sobbollire per un paio di minuti. Mentre la crema intiepidisce pestate al mortaio le nocciole e cospargetele sulla base della pasta. Versate sopra la crema di zucca e infornate, a 180°. Cuocete pr circa 40 minuti. Quando la superficie sarà leggermente dorata e compatta, spegnete il forno e lasciate raffreddare la crostata con lo sportello socchiuso. Una volta fredda estraetela dalla teglia e tagliatela in quadrotti. Sporverizzatela con scaglie di cocco, cannella, cacao, nocciole tritate o qualsiasi cosa possa piacervi. A questo punto non vi rimane che abbandonarvi all'assaggio.    Sentitevi liberi di aumentare la quantità di zucchero. Io ormai sono abituata a dolci decisamente poco dolci ^_^ ma per una pienezza di sapori il malto di riso della crema potrebbe tranquillamente raddoppiare. Come sempre si adatta a qualsiasi momento della giornata: colazione, spuntino, merenda, supporto per il caffè. Non ha limiti, se non quello di finire troppo in fretta ^_^ abc

Biscotti di mandorle al cocco farciti con datteri e avocado: quella insaziabile ricerca della perfezione

Qualcuno le chiama fissazioni, altri capricci, altri vizi, io le definisco buone abitudini. E anche un mood perpetuo: i biscotti sono un must irrinunciabile nella giungla infinita che è la mia dispensa. Niente di speciale, direte voi. Certo, niente di speciale, se non fosse che gli unici biscotti che stazionano nei barattoli nascosti tra i ripiani della mia cucina, per un periodo più o meno prolungato, sono unicamente frutto di elucubrazioni, impasti, mani sporche, muso imbrattato, profumi di cottura... E assaggi, continui assaggi. Pre cottura, post cottura, prima di un'aggiunta, ad impasto finito, del ripieno, poi dell'insieme. Insomma, dietro ogni biscotto è nascosta una storia e io mi diverto troppo, per banalizzare tutto e per rinunciare a tutto questo. Non solo so cosa ci metto dentro, ma mi sbizzarrisco anche nel mescolare sapori diversi e sempre nuovi. Così nasce questo ripieno e, con questo ripieno, il pensiero di racchiudere in un unico biscotto una porzione perfetta di dolcezza, gusto e genuinità. Ma anche di dimostrare quanto un'intolleranza o una scelta etica possano non compromettere il piacere di un buon dolcetto ^_^ Non per nulla penso a Leti, proponendo questo biscotto....

Con questa ricetta partecipo all raccolta "Un dolce Senza è buono per tutti"
del blog Senza è buono



Ingredienti

Per l'impasto
70 g di farina di mandorle
50 g di farina di riso
1 cucchiaio di amido di mais
100 g di burro di arachidi salato (per me home made)
50 g di zucchero di canna integrale
15 g di cocco rapè
25 ml di latte vegetale (per me di avena)

Per il ripieno
400 g di datteri naturali
35 g di burro di arachidi salato
25 g di avocado
25 ml di latte vegetale (per me di avena)
15 g di cocco rapè
cannella a piacere
zenzero in polvere a piacere

Tritate finemente i datteri, privati del nocciolo, insieme all burro di arachidi, allo zucchero e al cocco. Aggiungete, quindi, l'avocado tagliato a pezzetti, il latte vegetale, la cannella e lo zenzero in polvere e continuate a lavorare l'impasto fino ad ottenere un composto omogeneo.
Tenetelo da parte, coperto con una pellicola trasparente.
Passate all'impasto dei biscotti. Mescolate tra loro le farine, l'amido di mais, lo zucchero e il cocco. Aggiungete il burro di arachidi e iniziate ad impastare. Unite il latte vegetale fino ad ottenere un impasto omogeneo.
Foderate una teglia con un foglio di carta forno, quindi iniziate a comporre i dolcetti pressando un cucchiaio scarso di impasto con il pressino in una forma per biscotti. Posizionate nel centro un cucchiaino di ripieno e coprite con un altro cucchiaio scarso di impasto. Pressate nuovamente e passate al successivo. Procedete fino a terminare tutto l'impasto. Vi dovranno veire circa 15 biscotti. Lasciate riposare il tutto per una mezz'oretta, poi cuocete in forno a 175° per 20 minuti circa.
Quando saranno ben dorati sfornateli e lasciateli raffreddare completamente.

Dolci naturalmente, intensi, appaganti. Rimarranno friabili nell'involucro e morbidi all'interno. Insoliti, sfiziosi e incredibilmente irresistibili!!

abc

Choco crunch cookies alle nocciole e burro di arachidi: la scelta vincente di gusto e quotidianità

Eccomi nuovamente alle prese con il tempo tiranno. Sforno biscotti come se non esistesse un domani e poi li lascio "su carta" per giorni e giorni (ma nel barattolo durano poco). E non dico notti, perché a tutti gli effetti è l'unico momento in cui potrei avere il tempo per parlarvene. Ma tant'è. Sono alle prese con le mie molteplici attività, con gli immancabili intoppi e con tante idee per la testa. Come sempre, un frizzante caos esistenziale. Se c'è, però, un dettaglio che ho imparato a valutare è che ogni cosa parla. Ogni cosa comunica. Ogni cosa porta in sé un messaggio. Anche questi cookies, ve lo garantisco. Sono alla terza sfornata nel giro di pochi giorni. Della serie: o li pubblichi o inibiamo tutta la tua forza creativa. Perché ogni volta sono una conferma e più li impasto, più me ne convinco. Credo sia arrivato il momento di.... prendermi il tempo necessario per raccontarveli. Perfetta soluzione gluten free e interamente vegani, 'che quando scopri che è possibile....chi ti ferma più!!
E allora vi dico, ne avrò delle belle da raccontarvi: mettetevi comodi, sgranocchiate e preparatevi ^_^

Con questa ricetta partecipo alla raccolta
del blog Senza è buono


Ingredienti

140 g di burro di arachidi salato (per me home made)
100 g di farina di mais fioretto
70 g di farina di grano saraceno
150 g di cioccolato fondente
60 g di nocciole
40 g di noci
40 g di zucchero di canna integrale
40 g di latte vegetale (per me di avena)
2 g di vaniglia bourbon in polvere

Spezzettate grossolanamente le noci, le nocciole e il cioccolato fondente. Teneteli da parte.
Mescolate le farine allo zucchero e alla vaniglia in polvere, quindi unite il burro di arachidi, il latte e impastate fino ad ottenere delle briciole compatte.
Aggiungete noci, nocciole e cioccolato e impastate nuovamente, incorporando tutto in modo omogeneo.
Rivestita una teglia con carta forno. Prelevate poco impasto alla volta, trasferitelo in uno spampoper biscotti appoggiato alla teglia, pressate bene fino a compattare tutto e procedete fino ad ultimare l'impasto. Mettete la teglia in frigorifero a riposare per un'oretta.


Portate il forno alla temperatura di 180° e cuocete i biscotti per circa 20 minuti. Controllate la cottura: potrebbe volerci più o meno tempo in base al vostro forno.

Sfornateli quando saranno ben dorati e lasciateli raffreddare completamente. A questo punto il crunch è garantito e potrete divertirvi!!
Non mi perdo in chiacchiere dicendo che creano dipendenza, perché ve ne accorgerete da soli : D

Vi dico solo che queste sane abitudini possono davvero cambiare il nostro approccio alla quotidianità. Il cibo è medicina e fonte di energia.
Il cibo sano è il primo modo che abbiamo per scegliere di volerci bene.




abc

Crostatine con crema pasticcera ai peperoni: un modo insolito di guardare la normalità

Ma la normalità, cos'è? Provate a chiedere a dieci persone che incontrate, in una sola giornata, di farvi una lista delle loro abitudini. Osservatele comportarsi e cercate di capire quali principi muovano i loro pensieri, le loro opinioni, i loro atteggiamenti. Poi consultate la vostra lista di abitudini, i vostri pensieri, le vostre opinioni, i vostri atteggiamenti. Quello che per voi è normale, per altri è stranezza. La stessa stranezza che voi vedete in altri, per quegli altri è normalità. Perché ognuno, grazie al cielo, ha in dono la libertà di vivere secondo i propri principi. Ognuno ha un passato che influenza le proprie scelte e, inevitabilmente, il presente. Ognuno ha, o dovrebbe avere, le proprie opinioni. E ognuno è libero di crearsi la strada che vuole, mosso da ideali più o meno radicati, più o meno espressi. E allora impariamo a non puntare mai il dito, ma ad accogliere. La bellezza sta nella diversità. La grandezza sta nell'accettarla.
Nasciamo imparando che i peperoni sono una verdura di stagione che sprigionano la loro bontà in succulenti e sostanziosi contorni. Li associamo a sapori sapidi. Ma chi ha detto che, solo perché la nostra cultura ce li fa conoscere così, non possano essere anche.... altro?
Quando ho visto la ricetta delle crostatine di Marzia sono rimasta ad occhi spalancati, quasi incredula. "Non può essere", mi sono detta. Ecco, nel giro di 30 minuti l'impasto riposava in frigorifero e il ripieno, adattato alle mie necessità, ai miei gusti e alla mia dispensa, prendeva forma. Una forma insolita. Che, oggi, sento molto più normale. O forse è meglio dire.... mia.

E, per non farci mancare nulla, sono finalmente lieta di annunciare che.....
con questa ricetta partecipo alla raccolta di ricette 
del blog Senza è buono

Ingredienti

Per la frolla
140 g di farina di ceci
60 g di farina di grano saraceno
70 g di miele (malto per la versione vegana)
1 cucchiaino di vaniglia in polvere
40/50 g di acqua bollente
4 cucchiai di olio di riso

Per la crema pasticcera
1 peperone giallo
130 g + 90 g di latte vegetale (io di avena)
20 g di miele (malto per la versione vegana)
1/2 cucchiaino di vaniglia in polvere
4 bacche di cardamomo
cannella a piacere
5 g di maizena
1 cucchiaio di rhum
25 g di cioccolato bianco (da omettere per la versione vegana)

Setacciate le farine e mescolatele tra di loro. Aggiungete la vaniglia in polvere, l'olio e il miele e iniziate a impastare. Unite l'acqua bollente fino a rendere l'impasto compatto e lavorabile.
  Formate un panetto, avvolgetelo in un foglio di pellicola trasparente e mettetelo in frigorifero a riposare per almeno un paio di orette. Potrete anche prepararlo con largo anticipo, la sera prima o il mattino per la sera.
Passate ad occuparvi della crema: fate cuocere a vapore un peperone giallo, fino a quando sarà morbido, ma non "sfatto". Togliete la pelle, apritelo in falde, eliminate torsolo e semi e tagliatelo in pezzetti.
Sistematelo in un pentolino capiente, in cui aggiungerete 130 g di latte di avena, il miele, la vanigia, la cannella e i semi delle bacche di cardamomo pestate nel mortaio fino a renderle polvere.
Mettete tutto sul fuoco e portate dolcemente a bollore, mescolando per far sciogliere bene il miele.
A parte stemperate la maizena con 90 g di latte e il cucchiaio di rhum. Quando il composto sul fuoco inizierà a bollire, versate il restante liquido e fate cuocere per circa 5 minuti, a fiamma bassa.
Spegnete la fiamma, fate intiepidire leggermente, quindi passate tutto con un frullatore ad immersione, fino a rendere la crema liscia e vellutata. 
Aggiungete il cioccolato bianco ridotto in scaglie e mescolate fino a quando sarà completamente sciolto. A questo punto lasciate raffreddare la crema.
Riprendete l'impasto. Stendetelo in una sfoglia spessa circa mezzo centimetro. Ritagliate dei cerchi e rivestite degli stampi, precedentemente unti. Versate all'interno ci ciascuno stampo la crema, fino a 3/4 circa. Infornate a 180° e cuocete per circa 30 minuti.
Quando i bordi saranno ben dorati, sfornate e lasciate intiepidire le vostre crostatine.
A questo punto decoratele come desiderate. Io ho optato per delle nocciole tostate e dei semi di papavero, ma le possibilità sono davvero infinite.
Conservatele in frigorifero, in un contenitore chiuso ermeticamente. Si manterranno fresche e gustose per qualche giorno.

Chi ha assaggiato, senza sapere cosa ci fosse nella crema, non ha avvertito sapori ostici.Questa è la prova che..... è tutta questione di schemi mentali. Che vanno oltrepassati. Sempre ^_^

A Marzia dico "grazie", perché offre sempre splendidi spunti ed è stimolo per nuovi approcci e nuove scoperte.
A Leti dico "grande!!", perché il suo semplice modo di portare avanti una mission la rende vera, e fantastica.
A tutti quelli che non è possibile senza farina e burro dico che solo gli audaci, chi si mette in gioco e si sfida sa avere le risposte!

Enjoy ;)

abc

Crostata al cioccolato e burro di arachidi con nocciole: i sacrifici della diversità e le sue forme d’espressione

Strade. Percorsi. Scelte. Che portano a perfezionare un dolce, tanto come portano a preferire un certo tipo di ingrediente a discapito di altri. Se penso che c'è stato un tempo in cui il burro mi deliziava, nei croissant, come nella pasta, nelle sfoglie, come nei chicchi di mais saltati in padella, nelle frolle, come nei risotti, mi sento percorrere un brivido sulla schiena, ma allo stesso tempo mi sento pervadere da un senso di liberazione ed equilibrio che mi rasserena. Perché il percorso è stato lento, ma continuo. Mi ha fatto prendere confidenza con quelle "alternative" che oggi sono routine, consapevolezza e soddisfazione. E non è certo facile raggiungere un risultato perfetto, se si esclude la strada della tradizionalità. Quella ovvia. Ma a me le strade facili non sono mai piaciute, seppur costino minor fatica (o, forse, proprio perché costano minor fatica). Non è certo questo il caso, visto che la fatica più grande è stata quella di assaporare fiumi di cioccolato assemblati con qualche dettaglio di imperfezione. Ma la perfezione, secondo i canoni dettati dal mio palato, educato al salutismo, al sapore naturale di ingredienti genuini, è tutta qui, in questo quadrotto di crostata. Che vi offro dispensandovi dalla tortura di molteplici prove😊 Un atto di estrema e profonda generosità.

Ingredienti

Per la frolla
80 g di farina d'orzo
50 g di farina di mais fioretto
130 g di burro di arachidi salato (per me home made)
40 g di zucchero integrale di canna
25 g di latte vegetale (per me di avena)
1 cucchiaino di cannella in polvere

Per la farcitura
1 pera Williams
200 g di cioccolato fondente al 75%
50 g di burro di arachidi
25 g di nocciole
1 albume (60 g di aquafaba per la versione vegana)
15 g di cocco rapé + q.b.
Cacao q.b.

Mescolate tra loro le farine, la cannella e lo zucchero. Aggiungete il burro di arachidi freddo e impastate, versando poco alla volta il latte.
Versatelo in una teglia coperta da carta forno (per me uno stampo quadrato di 30 cm di lato), compattatelo sul fondo e sulle pareti, copritelo con un foglio di pellicola trasparente e lasciatelo riposare in frigorifero per un'ora almeno.
Nel frattempo occupatevi della farcitura.

Tritate finemente il cioccolato, quindi aggiungete il burro di arachidi e il cocco rapé. Mescolate tutto, fino a creare un impasto omogeneo.
Pestate le nocciole in un mortaio, lasciandole in una granella piuttosto grossolana. Unitele all'impasto e amalgamatele.

Affettate sottilmente la pera e coprite la base di pasta frolla. Le fettine in eccedenza tagliatele a tocchetti e aggiungetele al cioccolato. Montate a neve non troppo ferma il tuorlo d'uovo, o l'aquafaba nel caso scegliate la versione vegana. Unitelo al cioccolato e mescolate con molta cura. Versate il composto nella teglia, livellate bene, quindi infornate, a 180°. Cuocete per circa 30 minuti.

Quando sarà pronta sfornatela, cospargetela con cacao amaro, cocco rapé e qualche nocciola in granella.

Lasciatela raffreddare, e procedete al taglio.
Io ne ho ricavato 9 bei quadrotti, che ho conservato in frigorifero, ben chiusi in un contenitore di vetro.


Ma a nove giorni......non ci sono arrivati! 


abc

Barrette raw ai datteri e frutta secca: il benessere a tutto tondo parte da qui, da noi stessi

Osservando la quantità di foto da scaricare e sistemare, penso "è come se non mi fossi mai fermata". Ripercorrendo tutti i sapori che ho voluto intrecciare e liberare sul palato in questo periodo di calma piatta, mi dico "sei un'inguaribile e inarrestabile curiosona". Scorrendo ad occhi chiusi le immagini dei pranzi che, comunque, mi sono concessa, libera dalla macchina fotografica, libera dal taccuino e dalla matita, dalla bilancia e dalla precisione, penso che sì, ogni tanto una pausa sia lecita. Che non vuol dire abbandonare una passione. Vuol dire prendersi il proprio spazio. Ascoltarsi. Assecondarsi. Darsi solo quello che si sente di desiderare. Non torno a pensare che tutto possa essere come prima, perché una delle cose più importanti che ho imparato è che la vita è trasformazione. E' cambiamento. E' evoluzione. Questo spazio ha raggiunto apici di pienezza. Oggi è assestato su un rispetto del tempo, dei principi, della trasparenza e della libertà. Per questo torno con una delle creazioni che sento rappresentarmi maggiormente. Perché la mia testolina non si è mai fermata, non si ferma mai. Perché in queste barrette c'è tutto quello che io cerco. E perché, ho imparato, la dimostrazione tangibile di qualcosa di buono vale più di mille parole. A voi la scelta. A voli l'assaggio. A voi il benessere. Tutto quello che io ho scelto per me. Niente di meno di quanto io concedo a me.

Ingredienti

200 g di datteri naturali
15 g di olio evo
25 g di pistacchi di Bronte sgusciati
25 g di nocciole sgusciate
25 g di gherigli di noci
70 g di fiocchi d'avena
10 g di bacche di Goji
5 bacche di cardamomo
cannella

Snocciolate i datteri e inseriteli in un boccale, insieme all'olio evo. Frullate tutto a più riprese fino ad ottenere una crema liscia. Tostate le nocciole e i pistacchi, quindi pulite bene tutto dalle pellicine. Unite la frutta secca alla crema di datteri e frullate per pochi istanti.
Aggiungete i fiocchi d'avena, i semi di cardamomo precedentemente pestati in un mortaio, la cannella a piacere e le bacche di Goji. Impastate fino ad ottenere un impasto omogeneo. Quindi lasciate riposare l'impasto per circa mezz'ora.
Prendete un foglio di carta forno, bagnatelo e strizzatelo. Versateci sopra il composto e ripiegate la carta sopra lo stesso impasto. Ripiegate i bordi in modo da formare un rettangolo e stendete l'impasto con un mattarello, creando una sfoglia di spessore uniforme di circa mezzo centimetro.
Tagliate delle barrette rettangolari (ve ne usciranno quasi una ventina) e trasferite il foglio su un tagliere. Mettete le barrette in freezer per circa un'ora, quindi estraetele e "impacchettatele", una ad una, con della carta forno. In questo modo saranno pronte all'uso e pratiche da consumare.
Trasferitele nuovamente nel freezer e conservatele fino all'occorrenza. Basterà estrarle pochi inuti prima dell'assaggio per avere uno snack dolce, appagante, ricco, nutriente e prezioso.
Energia genuina per darvi la carica necessaria!!

Fate tanto sport. Dimenticate l'auto per le distanze che potreste percorrere a piedi o in bicicletta. Non parcheggiate (magari in divieto o in doppia fila) vicino al luogo di destinazione, ma camminate. Ascoltate il vostro corpo. Coccolatelo con criterio. Educatelo al benessere. Non c'è niente di più incoraggiante di un corpo che sta bene.

abc

Crostatine all’avocado con doppio ripieno e pistacchi: c’è sempre un buon motivo per cedere al dolce

Inizio a pensare che sia un forte pretesto dietro cui nascondere un'irresistibile desiderio di dolci. Il fatto di prepararmi in casa qualsivoglia forma di biscotto, torta, lievitato o "elaborato", che possa permettermi di seguire i miei principi ed evitare di ricadere sui preparati industriali, mi sta sopraffacendo. E' assolutamente fuori controllo!!!! : D
Dal momento che sforni, mi dico, vuoi non provare cose nuove? E via di esperimenti, di alambicchi, di sfide alle leggi della fisica e di nuovi accostamenti di sapori. Che, poi, se ci mettiamo che ad ogni sfornata corrisponde una serie infinita di assaggi e assaggini, sarebbe più strategico studiare un modo per non farsi tentare dal dito in bocca o dal fondo della ciotola. Il fatto è che, di tanto in tanto, escono cosine così, come queste crostatine e...... chi resiste? Perché se avessi voluto immaginare il risultato della mia idea di mettere insieme avocado e zucchero, poi pistacchi e marmellata, poi crema aromatizzata e assenza di uova e latticini, mai sarei arrivata ad una tale forma di sapori. Tanto da dovervi confessare che, mentre ve ne parlo, non ne resta traccia alcuna, al di là un ricordo, per niente vago. Finite. Troppo in fretta. Mi sa che, la prossima volta, metterò tutto sotto vuoto. Che è il mio modus operandi salva ingordigia ^_^

Ingredienti
Per la base
175 g di farina di orzo integrale
150 g di avocado maturo
60 g di zucchero di canna grezzo
50 g di fiocchi di avena
75 g di pistacchi di Bronte + q.b.
25 g di semi di sesamo
15 g di olio evo

Per la crema
200 g di latte vegetale (per me di avena)
10 g di zucchero di canna grezzo
8 g di maizena
1/2 stecca di vaniglia
3 bacche di cardamomo
scorza di limone
cannella

Marmellata di mandarini (o a piacere)

Sbucciate e tagliate l'avocado a tocchetti. Unite lo zucchero di canna e frullate tutto. Trasferite il composto in una ciotola e, con l'aiuto di una frusta elettrica, montate il composto. Dovrete ottenere una crema morbida e perfettamente liscia. Tenetela al fresco per qualche istante.
Nel frattempo tritate grossolanalemte i fiocchi di avena e i pistacchi. Aggiungete la crema di avocado, i semi di sesamo, la scorza di limone grattugiata e la farina d'orzo. Impastate fino ad amalgamare tutti gli ingredienti, quindi unite l'olio, lavorando sempre l'impasto.
Formate un panetto, avvolgetelo in un foglio di pellicola trasparente e mettetelo a riposare, in frigorifero, per almeno un'oretta. Passate alla preparazione della crema.
Setacciate la maizena e mescolatela con i semi del cardamomo pestati in un mortaio, i semi della bacca di vaniglia, mezzo cucchiaino di scorza di limone grattugiata e cannella a piacere. Fate scaldare il latte, sciogliendo lo zucchero, quindi stemperate la maizena con poco latte alla volta, fino ad imcorporarlo tutto. Mettete tutto sul fuoco e portate a lieve bollore, mescolando con una frusta. Abbassate la fiamma e lasciate cuocere per un paio di minuti, fino a quando la vedrete addensarsi. Toglietela dal fuoco e lasciatela raffreddare.
Riprendete l'impasto. Lasciatelo a temperatura ambiente per mezz'ora circa, quindi stendetelo in una sfoglia spessa circa un centimetro. Tagliate dei cerchi, quindi rivestite degli stampi tondi.
Versateci due cucchiai circa di crema e, all'interno di questa, un cucchiaio circa di marmellata. Cospargete con qualche pistacchio pestato al mortaio, quindi infornate.
Cuocete a 180° per 25/30 minuti circa (dipenderà dal vostro forno). A cottura ultimata, sfornate e lasciate raffreddare, quindi estrate le crostatine e...... serve dirlo????
SOTTOVUOTO!!!!!!!!! :D

L'insieme di aromi e di sapori è travolgente, ma allo stesso tempo delicata. Ho apprezzato particolarmente il sapore del mandarino (e le scorte di marmellata che la mia mamma mi ha preparato sono un vero dono prezioso), ma potrete optare per una marmellata o confettura differente, magari con frutta di stagione.

Conservate le crostatine in frigorifero, in un contenitore chiuso. Ai 6 giorni ci arrivano, oltre.... non so :D
Rustiche nell'impasto, avvolgenti nel ripieno, non lasciano scampo. Io replico, e voi??abc

Crostatine con pera e crema di cioccolato ai fagioli: l’unico limite che esiste è quello che ci si impone

Ripercorro il tempo, torno a qualche mese fa. Mi spaventa quasi pensarci, ma è quanto è trascorso da quando sfornai le presenti, sorprendenti, crostatine. Le pere erano ancora frutto di stagione ^_^ Ma vi viziai con le foto, vi incuriosii e qualcuno, sempre che non si sia fatto vincere dalla rassegnazione, sta ancora aspettando che sveli di cosa siano fatte. Credo sia arrivato il momento. Comprate le pere, anche se non di stagione, o cambiate frutto se non voleste peccare di incoerenza. Ma fatele. Il guscio è avvolgente, la crema è intensa. Cioccolato, fagioli, datteri. Dimenticatevi degli ingredienti poco salubri delle creme già pronte e dedicatevi un tuffo nell'inebriante travolgenza della genuinità. Cedete, coccolatevi, sporcatevi le mani e imbrattatevi il muso. Non ponetevi limiti, perché li rimpiangereste a cottura ultimata. E trovate un nascondiglio sicuro dai vostri coinquilini. Perché di tale bontà..... si muore :D

Ingredienti

Per la base
150 g di mandorle pelate
100 g + 1 cucchiaio di farina di riso
50 g di farina di mais fioretto
1 cucchiaio abbondante di malto di riso
1 cucchiaino di farina di limoni
50 ml di acqua
20 ml di olio di riso
cannella in polvere

Per la crema di cioccolato
35 g di fagioli con l'occhio secchi
3 datteri
185 g di cioccolato fondente
1 cucchiaio di olio evo
cannella a piacere

1 pera Abate

Mettete i fagioli in ammollo per una notte intera, poi fateli bollire in acqua non salata per un paio d'ore, o comunque fino a quando saranno ben morbidi.
Preparate l'impasto iniziando dalle mandorle: inseritele in un boccale e tritatele finemente, insieme ad un cucchiaio di farina di riso, fino ad ottenere una polvere sottile. Unite la restante farina di riso, il mais fioretto, la farina di limoni e la cannella. Mescolate bene, quindi unite il malto di riso, l'acqua e, per ultimo, l'olio di riso.
   Lavorate fino ad pttenere un impasto compatto, quindi avvolgetelo in un foglio di pellicola trasparente e lasciatelo riposare in frigorifero.
Scolate i fagioli e inseriteli in un boccale. Unite i datteri, privati del nocciolo (io uso quelli naturali marocchini, che sono piuttosto grandi e carnosi) e la cannella. Frullate tutto fino ad ottenere una purea omogenea.
Sciogliete a bagno maria il cioccolato fondente, insieme all'olio evo, quindi unitelo alla purea di fagioli e datteri. Amalgamate tutto, finché non si sarà creata una crema perfettamente uniforme.
Riprendete l'impasto e stendetelo in una sfoglia spessa circa mezzo centimetro. Ritagliate dei dischi poco più grandi della circonferenza degli stampi che utlilizzerete e foderateli, ciascuno con un dischetto.
Lavate la pera e affettatela finemente, in modo da ottenere dei tondi. Sistematene un paio sul fondo di ciascuno stampo ricoperto. Riempite, quindi, con la crema di cioccolato e infornate, per circa 20 minuti, a 170°.
Trascorso il tempo, sfornate le crostatine e lasciatele raffreddare. Solo quando saranno completamente fredde, procedete ad estrarle dagli stampi.

Adesso lasciatevi guidare dall'istinto: condividete, nascondete, lasciate tracce, mettete sottovuoto. Oppure replicate.
Creano una pericolosa dipendenza (e non fanno male!!). A voi la scelta ^_^

Io ho ampiamente replicato. Le mie colazioni non possono prescindere dalla genuina e casalinga dolcezza.


abc

Chococookies al rosmarino con semi di canapa: quell’irresistibile richiamo ai sapori della genuinità

Non è un mistero che faccia ricorso a quintalate di cioccolato, in questo periodo. E' come un fedele amico: non manca mai, mi coccola, sa confortarmi, mi delizia, mi regala grandi sorrisi, mi stimola e mi dà la carica. E non mi tradisce (che di questi tempi..... ^_^). Compare ovunque, a qualsiasi ora del giorno, e mi diverto ad inserirlo nelle mie idee di dolcetti (e non solo.... ssssstt). Questa volta credo di essermi superata. Voglio dire: considerando che qui dentro non c'è traccia di qualsivoglia ingrediente che renda irresistibile un frollino e che, anzi, ci sono ingredienti salutari, ricchi e genuini, considerando che ho azzardato laddove gli stessi ingredienti salutari, ricchi e genuini mi hanno ispirato sapori audaci, questi cioccofrollini sono la fine del mondo. Ruvidi come piacciono a me, sanno assorbire aromi e sapori come pochi altri! Sono una chicca che tornerà presto a deliziare le mie colazioni. E ve li consiglio di gran cuore ^_^
Ingredienti 110 g di burro di arachidi salato (per me fatto in casa) 40 g di zucchero di canna integrale 80 g di farina di mais fioretto 50 g di farina di segale Jurmano 35 g di semi di canapa 20 g di semi di sesamo 3 g di farina di limoni (1 cucchiaino abbondante) 140 g di cioccolato fondente 1 rametto di rosmarino Montate con una frusta il burro di arachidi con lo zucchero, fino a creare una crema liscia. Aggiungete le farine, compresa quella di limoni e impastate. Per ultimo aggiungete i semi di canapa e di sesamo e incorporateli bene all'impasto. Avvolgete tutto con un foglio di pellicola trasparente e lasciate riposare in frigorifero per almeno mezz'ora. Nel frattempo sciogliete il cioccolato a bagno maria. Lavate il rametto di rosmarino e tritate finemente le foglioline. Unitele al cioccolato e mescolate bene. Versatene poco alla volta in uno stampo e lasciate solidificare in frigorifero. In alternativa, come ho fatto io, potrete stendere direttamente sui biscotti cotti uno strato di cioccolato. Riprendete l'impasto e stendetelo in una sfoglia spessa mezzo centimetro. Tagliatelo formando i biscotti e trasferite tutto su una teglia, coperta da carta forno. Cuocete a 170° per 15 minuti, quindi sfornate e rivestite con il cioccolato (o adagiatevi sopra le cialde preparate in precedenza.    Lasciate raffreddare completamente, quindi..... deliziatevi ^_^ Trovo che la canapa accolga molto bene il sapore del rosmarino e credo anche che il cioccolato incornici bene tutto. Insomma, per me è il frollino perfetto!
A voi la vostra sentenza!!
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