close

Agrodolce di peperoni e pera al miele: questioni di gusto, audacia e di esaltazione dei sapori stagionali

In un lontano giorno di giugno, alle prese con un pensiero di pranzo e deliziata dalla presenza di carnosissimi peperoni in frigorifero, mi approcciai ad una preparazione insolita, che prontamente documentai con uno scatto su Instagram. Fu un'idea estemporanea, tanto che mi dissi che ci avrei provato, poi, eventualmente, avrei perfezionato la proposta e l'avrei condivisa. Confesso che è passato più tempo dal giorno in cui questo passaggio è avvenuto ad oggi, giorno della condivisione, piuttosto che da quel primo assaggio al momento della replica, con perfezionamento (tutto, sempre, documentato). I sapori insoliti sono pane per i miei denti. Mi piace molto inserire la frutta nelle pietanze salate e mi piace accostare il dolce al salato. Ho un particolare debole per l'aceto di mele, delicato, prezioso per le sue proprietà, leggero e rispettoso dei sapori che accompagna. Trovo sia perfetto per le marinature. Così ecco che ho trasformato un trittico di peperoni, nelle sue variopinte accezioni, in una pietanza fresca, saporita e piacevole. Aromatizzata con erbe di stagione e addolcita dalla presenza del miele e della pera. Ma di carattere, perché è condizione necessaria per la perfetta riuscita di un esperimento.
Accompagnato con un buon formaggio delicato è un piacevole piatto estivo che appaga il palato e riserva una coccola di benEssere al nostro corpo e al nostro spirito.

Ingredienti

1 peperone rosso
1 peperone giallo
1 peperone verde
2 pere Abate
75 ml di aceto di mele bio
2 cucchiaino di miele di castagno
25 ml di olio evo
10 foglie di basilico fresco
10 foglie di salvia fresca
pepe mix creolo
sale rosso di Cipro

Lavate bene le pere e i peperoni. Asciugateli. Eliminate i piccioli dai peperoni, apriteli, svuotateli da tutti i semi e dalle parti bianche interne e tagliateli a julienne. Fate la stessa cosa con le pere.
Preparate la marinatura mescolando il miele, l'aceto di mele, l'olio insieme al pepe e al sale rosso. Una volta che l'emulsione sarà pronta versatela sulla julienne di peperoni e pere. Mettete tutto in una padella e spostate sul fuoco.
Fate cuocere a fiamma medio bassa, per circa 40 minuti, mescolando di tanto in tanto, in modo che la marinatura bagni uniformemente la massa. Nel frattempo lavate le foglie di menta e basilico, asciugatele e spezzettatele. E' importante non tagliarle per preservarne gli aromi.
Unite tutto in padella, coprite con un coperchio, e procedete con la cottura. Non dovrà diventare tutto troppo morbido, per cui regolatevi di conseguenza: potebbe volerci anche meno tempo di quello indicato.
Spegnete il fuoco e, lasciando la padella coperta, fate raffreddare completamente. Più tempo rimarrà in marinatura, maggiore sarà il sapore acquisito. Potrete conservare il tutto in frigorifero per giorni: verificherete di persona l'intensificarsi di sapori, con il passare del tempo.
Servite il mix di peperoni e pera accompagnandolo con un formaggio a scelta. Io ho optato per una delicatissima robiola di capra, con un po' di semi di sesamo e un filo di miele di castagno. Ma anche un pecorino stagionato o qualsiasi forma a piacere, sempre con del miele dal sapore intenso come quello di castagno, sarà perfetto per trasformare un semplice piatto in pietanza perfetta.

E, sia mai che, nel desiderio di conservare in vasetto un sapore estivo, vogliate mettere tutto sotto vuoto! ^_^ Questo agrodolce si presta alla perfezione!abc

Cotolette di melanzane in panatura aromatizzata ai semi misti: il passaparola virale delle buone abitudini

Confesso che fu colpo di fulmine. Quando Laura presentò le sue cotolette di melanzana, non capii più nulla: in un attimo feci mente locale su quanto avessi in dispensa e nell'attimo successivo mi trovai a preparare queste delizie. Che, nel tempo, ho replicato.
La prima volta fu in occasione di una cena che necessitava la praticità itinerante. Un appuntamento di lavoro che mi avrebbe tenuto occupata fino a tardi e 40 minuti di strada per tornare a casa. Come ottimizzare i tempi? Vi illustrai tutto, ricordate? Dissi che erano la fine del mondo, anche fredde. Ma dissi che avrei voluto riprovarci e gustarle calde, appena sfornate. Ecco, l'ho fatto, e nel farlo ho approfittato dell'occasione per documentare tutto e parlarvene nel dettaglio. Amo l'estate per molti prodotti stagionali, le melanzane sono tra questi. Sono versatili, si prestano a preparazioni differenti, a differenti aromatizzazioni. Differenti per forma, consistenza, contestualizzazione. E sono superbe nella forma di cotoletta. Assolutamente sane e ricche di preziosi nutrienti. Senza uova, ma ricchissime di proteine, grazie alla presenza di farina di ceci e semi. Senza glutine per la presenza del pangrattato di riso. Leggere per la cottura in forno, che evita fritture varie. Saporite grazie all'aggiunta di erbe aromatiche.
Ringrazio Laura, da cui ho preso ispirazione, vi suggerisco l'assaggio e vi invito a farvi portavoce di questa ricetta, in un passaparola che conquisterà i palati meravigliando le papille gustative di chiunque ^_^

Ingredienti

1 melanzana striata
5 foglie di salvia
1 cucchiaio di semi di lino
1 cucchiaio di semi di sesamo
1 cucchiaio di semi di zucca
1 cucchiaio di pangrattato di riso
1 cucchiaio raso di lievito alimentare (se non lo aveste, omettetelo)
2 cucchiai di farina di ceci
sale rosso di Cipro
pepe mix creolo
noce moscata
acqua q.b.

Lavate la melanzana e asciugatela. Affettatela un fette spesse circa un centimetro. Sistematele, a strati, in un colino, cosparse di sale rosso. Schiacciatele con un peso e lasciatele a riposo per qualche ora, in modo che perdano il liquido di vegetazione e rimangano dolci.
Nel frattempo preparate la pastella stemperando la farina di ceci con poca acqua alla volta. Salate e insaporite con pepe e noce moscata e continuate ad aggiungere acqua fino ad ottenere una crema piuttosto liquida (ma non troppo). Copritela, spostatela in frigorifero e lasciatela risposare.
Quando le melanzane saranno pronte, sciacquatele e tamponatele con un panno pulito, in modo da asciugarle bene.
   Lavate le foglie di salvia e asciugatele bene. Tagliatele con una mezzaluno, fino ad ottenere un composto molto fine. Versate i semi di lino, di sesamo e di zucca in un mortaio e pestate tutto fino ad ottenere una farina piuttosto spessa. Unite il pangrattato di riso, la salvia e il lievito alimentare, quindi mescolate e rovesciate tutto su un foglio di carta assorbente.
Riprendete la pastella, mescolatela bene e procedete alla panatura: immergete velocemente le fette di melanzana nella pastella di ceci, quindi adagiate ciascuna fettina sulla panatura. Premete leggermente (non troppo) con le dita, quindi girate e procedete anche dal lato opposto.
Sistemate le melanzane su una teglia coperta da carta forno e leggermente unta. Procedete fino a terminare tutte le fette.
Accendete il forno e portatelo alla temperatura di 200°. Prima di infornare girate le melanzane. In questo modo la parte che è rimasta a contatto con l'olio rimarrà all'esterno.
Cuocete per circa 25 minuti (in base alle caratteristiche del vostro forno potrebbe volerci anche meno), quindi estraete la teglia, girate le fettine e procedete per altri 20 minuti con la cottura.
Quando saranno belle dorate estraetele e servitele.
Io ho approfittato del forno acceso per preparare dei germogli di soia croccanti. Prima cotti velocemente al vapore, poi passati in pochissima farina di riso, quindi disposti su una teglia leggermente unta. Un pizzico di sale e via, in forno, facendo attenzione a smuoverli spesso e a non farli scurire troppo.
Servite tutto su un piatto da portata e mettete al centro del tavolo. Sono perfette da gustare come finger, magari accompagnate da una fresca salsa a base di yogurt, o di pormaggio cremoso, o un maionese veg come quella che ho proposto con le crocchette di batata dolce ^_^
Ma sono anche ideali per un pranzo on the road, per un pic nic, per uno spuntino in riva al mare. Insomma, sono versatili come neanche potete immaginare e sono buone da togliere il fiato.

Il piacere delle cose naturali e sane non ha confini. Aguzzate l'ingegno e divertitevi!!

E ricordate che una vita di benEssere è una vita felice!!abc

Chips di daikon al sale nero: versatilità e magia di una scoperta che ispira e sorprende

Ve l'avevo detto, quando vi parlai per la prima volta di questa scoperta: il daikon avrebbe stimolato la mia fantasia. Nonostante solo in un'altra occasione vi abbia presentato questa radice, ho gustato e contestualizzato il daikon in modi differenti. E ci ritornerò, promesso, perché le proprietà sono così tante, il sapore così delicato, la consistenza così piacevole che ne varrà sicuramente la pena. Ho tante cose per la testa e troppo poco tempo per trasporre tutto nella realtà, ma le idee non mancano e neanche gi stimoli. In questa crescita continua che, per me, è la cucina, con i suoi ingredienti, le sue tecniche, le sue proprietà, sto affinando dei concetti base che mi permettono di arrivare a sfruttare le risorse con maggior efficacia. Tra le mie piccole grandi conquiste c'è il rispetto della naturale forma di verdure e ortaggi. Spesso li consumo crudi, oppure, se necessario,prediligo forme di cottura che permettano di perdere la minor quantità possibile di nutrienti. Amo la cottura al vapore, che limito a pochi minuti. Vorrei approcciarmi a quella sotto vuoto, ma richiede tempo, che ad oggi non ho ^_^. In questo caso ho sfruttato il mio meraviglioso essiccatore per dare una consistenza sfiziosa, senza procedere alla cottura, dal momento che la temperatura di essicazione è stata di 42°. Il trattamento con il sale nero di Cipro conferisce sapore e dà un piacevole colpo d'occhio ^_^ Il risultato mi ha conquistato: è gradevole cedere a questo sfizioso e genuino spuntino. In qualsiasi momento.
Ma ditemi, non vi siete ancora convertiti all'essiccatore? :D

Ingredienti
  
1 radice di daikon
sale nero di Cipro

Sbucciate il daikon, eliminando il fondo della radice (non buttatelo!!!! Andrà benissimo in contorni di verdure, in insalata, nelle minestre....).
Prendete un foglio piuttosto grande di pellicola trasparente e stendetelo su un piano. Cospargetelo con un po' di sale nero, quindi rotolateci sopra il daikon, in modo da coprire tutta la superficie,
Massaggiatelo bene, fino a quando tutta la radice sarà nera. Avvolgetela nella pellicola, chiudetela bene alle estremità, e riponetela in frigorifero. Sarà opportuno avvolgerla o adagiarla su un foglio di carta assorbente. Il sale estrarrà il liquido dalla radice, facendola sudare e non sarebbe carino trovarsi il frigorifero macchiato di acqua nera ^_^
Tenetela in frigorifero anche per un paio di giorni, ma comunque non meno di 24 ore. Insomma, il sale è comunque un conservante, per cui non correrete il rischio di farlo guastare.
Trascorso il tempo del riposo, eliminate la pellicola e affettate la radice con una mandolina, in fettine tonde piuttosto sottili.
Sistemate le fettine sui ripiani dell'essiccatore (chi non lo avesse potrà procedere con la cottura in forno, a sportello socchiuso, in modo da fare uscire il vapore e far seccare le chips). Azionate l'essiccatore alla temperatura di 42°. Lasciatele fino a quando saranno perfettamente asciutte. Io le ho lasciate una notte intera.
Potrete conservare le chips, senza che perdano fragranza, in un barattolo di vetro o in una scatola di latta.

Adatte da presentare sul buffet di un aperitivo, sfiziose per allietare lo spuntino di metà giornata, delicate per accompagnare un pasto. Sono dolci, sfiziose e leggere.

E si conservano per molti giorni, anche se.... non sono certa resisteranno tanto a lungo!

Veloci, poco impegnative, naturali, ricche e piacevoli: non è forse una perfetta idea di benEssere? Vi aspetto per raccontarmi la vostra ;) Il contest terminerà il 31 luglio, avete ancora tempo!


abc

Crocchette di batata dolce in panatura di semi con salsa mediterranea di arachidi: il “benEssere” della condivisione

Ormai è più di tre settimane che il mio contest Un Mondo di benEssere ha preso vita, e sono felice di vedere come, giorno dopo giorno, si arricchisca delle vostre proposte. Vorrei gustarle tutte, lo confesso, e mi proporrei, ogni volta, per entrare nelle vostre cucine a dare un risvolto concreto all'idea di sapori che l'assaggio virtuale mi concede. Perché mi prendete per la gola mica da ridere ^_^
Ad oggi, però, il tempo tiranno mi ha permesso di approcciarmi direttamente solo ad una di queste ricette. Il colpo di fulmine, un po' curiosità un po' risveglio di un interesse latente, è stato per la batata dolce. Ebbene sì, Silvia mi ha lanciato un guanto di sfida dicendomi, con le sue crocchette, provaci.... è arrivato il momento!!
Non ho riproposto la sua versione, ho solo utilizzato la sua idea per creare la mia versione, dettata da esigenze di dispensa, da elucubrazioni mentali, da curiosità varie e dall'idea di accostare sapori come mai avessi fatto prima. Ma non è tutto. Se Silvia ha accompagnato la sua crocchetta con un dip allo yogurt, io sono stata portata a provare una salsa assaggiata virtualmente in altre vesti, ma che la mia dolce Nocciolina mi ha piazzato davanti agli occhi conquistandomi senza scampo. Non ho potuto utilizzare gli anacardi, perché ne sono tanto ghiotta da essere in grado si mangiarne due etti per volta, senza accorgermene (salvo poi svuotare l'anima e morire come una mongolfiera bucata che precipita verso l'inferno), motivo per cui sono portata a concedermeli con spiccata rarità. Ma le arachidi non mancano mai ^_^ E allora ecco la soluzione. Di spinaci non ne ho trovato neanche l'ombra, quindi mi sono ingegnata con qualche ghiotta e curiosa alternativa. Insomma, quello che è venuto fuori è qualcosa di decisamente nuovo, ispirato da due persone che stimo molto.

Ingredienti

Pre le crocchette
130 g di batata dolce
80 g di tofu al naturale
40 g di foglie di sedano verde
5 g di foglie di menta
1 cucchiaino di peperoncini sott'olio
sale rosso delle Hawaii
paprika dolce
10 g di semi di lino
10 g di semi di sesamo
1 cucchiaio di pangrattato di riso
1 cucchiaio di olio evo

Per la salsa
20 g di arachidi
8 pomodorini Pizzutello
1 cucchiaino di lievito alimentare
sale rosso delle Hawaii
5 foglie di basilicp

Sgusciate le arachidi, pulitele bene e mettetele in ammollo in acqua. Lasciatele più tempo possibile. Io le ho lasciate una mattinata.
Sbucciate la batata, tagliatela a tocchetti e fatela bollire in abbondante acqua. Io non ho aggiunto sale. Ho proceduto a questa cottura perché una batata intera per me sarebbe stata davvero troppa!! Ho preferito alleggerire l'apporto di carboidrati con l'aggiunta del tofu, ma voi fate la vostra scelta ^_^
Una volta che sarà morbida scolatela e inseritela in un boccale, insieme al tofu tagliato a dadini, alle foglie di sedano e di menta lavate e asciugate e al peperoncino. Frullate tutto, fino a rendere gli ingredienti una crema liscia ed omogenea. Unite paprika e sale a piacere, mescolate bene e assaggiate, affinché abbia raggiunto la sapidità a voi congeniale.
Lasciate riposare l'impasto e occupatevi della panatura. Inserite in un mortaio i semi di lino e di sesamo. Pestateli, spezzandoli bene (ricordate che i principi dei semi di lino si trovano tutti all'interno. Ma ricordatevi anche che ossidano facilmente, per cui è un passaggio che non va effettuato in anticipo!!). Versate il battuto su un foglio di carta assorbente, unite il pangrattato di riso e mescolate bene. Formate, con l'impasto, delle piccole polpette. Saranno molto morbide, per cui sarà piuttosto difficile lavorarle. Fatele scorrere velocemente sulla panatura, dando la forma di un bastoncino. Lasciate riposare in frigo per una decina di minuti.
Occupatevi, ora, della salsa. Scolate le arachidi, sciacquatele e inseritele in un boccale. Lavate i pomodorini, eliminate la pelle (con questo tipo di pomodorino ci si riesce anche enza farli sbollentare), tagliateli a metà ed eliminate succo e semi. Inserite la polpa nel boccale, unite le foglie di basilico lavate e asciugate, il lievito alimentare e il sale. Frullate a lungo, cercando di inglobare quanta più aria possibile, in modo da far vellutare bene la crema e renderla soffice. Mantenetela fresca, in frigorifero, per il tempo di cottura delle crocchette. Fate scaldare l'olio in una padella e, una volta ben caldo, adagiatevi le crocchette. Io generalmente sporco di olio tutta la superficie, in modo da non aggiungere ulteriore olio e lasciare che la cottura sia uniforme e ben dorata.
Continuate la cottura a fuoco medio, girando di tanto in tanto le crocchette. Ci vorranno circa 10 minuti per ottenere una doratura perfetta.
Versate la salsa di arachidi e pomodori in un bicchierino, guarnite con una cima di basilico e servitela accanto alle crocchette, che potrete presentare in un cartoccio, o semplicemente in un piatto da portata. E' una pietanza che si presta ad essere consumata con le mani (le posate non le ho neanche immaginate ^_^) e che, per questo, trasforma il pasto in un momento di piacevole convivialità.
Leggera, fragrante, ricca di nutrienti preziosi, ma anche fresca, grazie all'accompagnamento dal sapore estivo e mediterraneo di pomodori e basilico, questa crocchetta è un'insolita alternativa alle necessità e ai desideri di una cucina meno impegnativa, come i giorni di canicola estiva ci chiedono.

   La batata dolce mi ricorda molto la consistenza e la delicatezza della zucca. E, vi dirò, per la testa ho già idee particolari legate al suo utilizzo.

Non vedo l'ora di sperimentare, e poi di raccontarvi.
Per il momento vi lascio il piacere di questo assaggio.abc

Spiedini di asparagi marinati su chips di tofu speziato: fate le vostre scelte e poi rivoluzionatele

Vi capita mai di desiderare un ortaggio in una forma differente? Abituati a cucinare le carote in un modo, le patate in un altro, gli spinaci in un altro ancora, arriva il momento in cui la forma determina il sapore. Ma se con ortaggi come patate, carote, spinaci, zucchine la sfida non è poi così difficile, come ce la caviamo con gli asparagi? Ecco cosa mi ha portato a questo piatto. Adoro gli asparagi e li adoro anche, semplicemente, cotti al vapore e conditi con due gocce di limone. Ma volendo pensare a qualcosa di sfizioso, ecco che ho avvertito il richiamo di una marinatura. Sapori intriganti che richiedono, però, una magia anche nella presentazione. Così ecco che, su un letto di chips di tofu ho immaginato i miei spiedini. Che poi vai a pensare di infilzare degli asparagi: se troppo spessi, non si arrotolano, se troppo fini, si sfaldano. Beh, ci ho voluto provare, testarda e caparbia come so essere e il risultato.... valutatelo voi.
Rimane un piatto leggero, completo, sfizioso e versatile. Per me è stato un piatto unico, piacevole al palato per i suoi aromi e gradevole nel contrasto di consistenze. Ma sorprendentemente semplice. Una coccola a regola d'arte per chi, come me, sceglie la genuinità senza separarsi dal piacere del buono. E, per i non amanti del tofu, le possibilità rimangono comunque infinite ^_^

Ingredienti

Per gli spiedini
15 asparagi
1 cucchiaino di miele di tiglio (malto di riso per la versione vegana)
1 cucchiaino di olio evo
1 cucchiaino di mosto cotto
1 cucchiaino di rosmarino fresco tritato
sale rosso delle Hawaii
qualche goccia di tabasco

Per le chips
90 g di tofu al naturale
sale nero di Cipro
pepe
paprika dolce

Pulite gli asparagi, eliminando la parte più coriacea e cuoceteli al vapore, fino a quando saranno morbidi, ma non troppo affinché non si sfaldino. Lasciateli intiepidire (ma non raffreddare, completamente!).
Preparate la marinatura tritando il rosmarino e mescolandolo al miele, all'olio, al mosto, al tabasco e al sale rosso.
Avvolgete su loro stessi gli asparagi, formango delle girandole e infilzateli in 5 spiedi (3 per spiedo). Ci vorrà un po' di pazienza, ma la pazienza è la virtù dei forti ^_^
Sistemate gli spiedi su una teglia coperta da carta forno e spennellateli con la marinatura. Lasciate riposare tutto per circa un'ora, il tempo necessario per preparare (con calma) le chips di tofu.
Prendete il panetto e tagliatelo in due diagonalmente. Ricavate, quindi, delle fettine spesse un paio di millimetri al massimo. Si raglia facilmente, per cui sarà sufficiente una semplice lama di coltello e un po' di accuratezza ^_^
Sistemate le fettine ottenute su una teglia, anch'essa ricoperta con carta forno, e procedere al condimento, con sale nero, pepe, paprika e tutti i  gusti a voi congeniali. Girate le fettine e condite anche dalla parte opposta.
   Accendete il forno e portatelo alla temperatura di 190°. Infornate il tofu e fatelo cuocere per circa 15/15 minuti (dipenderà dal vostro forno), possibilmente in modalità ventilata. Girate, quindi, le cialde e proseguite con la cottura per altri cinque minuti, fino a quado saranno croccanti e dorate. Estraete la teglia e infornate gli spiedini, che lascerete cuocere una ventina di minuti, il tempo necessario affinché inizierà a crearsi una lieve caramellatura. Capovolgete le spirali di asparago e procedete con altri 5 minuti di cottura.
Lasciate raffreddare le chips. In questo modo acquisiranno croccantezza. Trasferitele, quindi, su un piatto.
Quando gli asparagi saranno pronti, sfornateli e adagiateli sul tofu.

Servite e deliziatevi.

Leggeri, fragranti e inebrianti, si prestano molto bene per un pranzetto light, ma anche come sfizioso antipasto, da gustare rigorosamente con le mani ^_^
Tornare bambini e scoprire il cibo senza lo zampino del galateo è sempre un'esperienza da vivere in pienezza!


abc

Biscotti salati di scamorza e porro: la soluzione sfiziosa e ideale che incontra piacere, immaginazione e necessità

Avete presente quei periodi in cui, aggiungi di qui e aggiungi di là, ti trovi a gestire innumerevoli impegni e a dover dare forma a progetti importanti? Bene, di cucinare, in quei periodi, davvero non c'è possibilità. Per quei giorni esistono soluzioni tampone, di cui un esempio sono questi biscotti. Avevo preso della scamorza per preparare una teglia di lasagne da condividere con colleghi ad una cena in compagnia. Per paura di non averne a sufficienza, ne ho avuto in abbondanza. La scamorza NON rientra tra i formaggi che mi concedo, per cui ho voluto assolutamente che il suo utilizzo fosse sinonimo di creatività e novità. Dal momento che c'è, che almeno sia originale! Allora ecco il frollino, o meglio, il biscotto salato, perché di frollino non ha proprio niente. Ho tenuto questi biscotti nel barattolo, in attesa del momento libero per immortalarli, fino a quando..... si sono rivelati la soluzione perfetta per i miei pranzetti veloci e indolori ^_^
E' un periodo in cui manco dalle pagine dei miei amici blogger. Un periodo in cui mi limito a pubblicare su Instagram le foto di pasti veloci, leggeri, spesso improvvisati, ma sempre sani e gustosi. Mi manca il tempo. L'appetito manca. Sono concetrata su tutt'altro.
Dopo il lancio del nuovo sito della mia agenzia viaggi, la Mai Soli nel Mondo, dopo una collaborazione a favore dell'emergenza in Nepal, di cui ho parlato sulla pagina Facebook, ho lavorato ad un progetto in cui ho sempre creduto molto. Si tratta di una proposta di vacanza differente, un perCorso di benEssere, dove la destinazione è solo una cornice, ma la vera meta siamo noi stessi. Così ecco che la consapevolezza sconfina dalla piattaforma culinaria e approda su aspetti più completi, toccando un approccio olistico del concetto. Curiosate, ne vale la pena!!!
Sono state settimane di lavoro intenso, e tanto altro ancora mi aspetta, ma le vere emozioni sono qui e io le voglio vivere tutte. Così ecco che i miei biscotti hanno saputo dare il loro contributo. Sapori avvolgenti, consistenze intriganti, perfetti per accompagnare qualsivoglia farcitura. Li ho provati con le pere essiccate, ve li propongo con questa crema di melanzane. Insomma.... da svenimento!!

Ascoltare il corpo, respirare il relax.
Un percorso da vivere momento per momento.
Un’esperienza che trasforma.
Ascoltare il corpo, respirare il relax. Un percorso da vivere momento per momento. Un’esperienza che trasforma.

Ingredienti

240 g di scamorza bianca
100 g di porro
30 g di noci
20 g di fiocchi d'avena
95 g di farina di ceci
25 g di farina di soia tostata
50 g di Senatore Cappelli
noce moscata
sale rosa dell'Himalaya
semi di sesamo

Per la farcitura
1/2 melanzana viola 
2 rametti di salvia
30 g di bresaola
10 g di pistacchi tostati
sale rosa dell'Himalaya

Pulite il porro, lavatelo e tagliatelo a rondelle. Fatelo ammorbidire in un tegame, con un filo di acqua e un pizzico di sale.
Tagliate la scamorza a dadini ed inseritela in un boccale. Unite le noci e i fiocchi d'avena, quindi frullate tutto.
Aggiungete il porro stufato e tritate ancora. Iniziate ad unire le farine, la noce moscata e il sale a piacere. Lavorate tutto fino ad ottenere un impasto omogeneo e morbido. Avvolgetelo in un foglio di pellicola trasparente e fatelo riposare in frigorifero per un'ora circa.
Portate il forno alla temperatura di 175°, quindi riprendete l'impasto.
Stendetelo in una sfoglia spessa circa mezzo centimetro e ritagliate i biscotti della forma desiderata. Sistemate metà dei biscotti ottenuti su una teglia coperta da carta forno. La metà rimasta passatela sui semi di sesamo, rovesciati su un piano.
   Posizionate anche questi sulla teglia ed infornate. Saranno sufficienti 15 minuti. Rimarranno morbidi, ma saranno anche dorati. Fate attenzione a verificare la cottura omogenea, girando eventualmente la teglia per gli ultimi 5 minuti.
Una volta trascorso il tempo di cottura, estraete la teglia e trasferite i biscotti su una gratella, fino al totale raffreddamento. A questo punto non posso negarvi l'assaggio e, visto che la versione che vi propongo oggi prevede un passaggio in forno, non vi nego che ne valga decisamente la pena ^_^

Tagliate la melanzana in due e tenetene una sola parte. Praticate dei tagli lungitudinali, salate e inserite nei tagli le foglie della salvia, lavate e spezzettate. Fate cuocere a vapore o in forno, fino a qundo sarà morbida (io non eccedo mai con i tempi di cottura!!).
Prelevate la polpa della melanzata e tritatela, con la mezzaluna, insieme alla bresaola. Sgusciate i pistacchi e pestateli in un mortaio, ottenendo una granella irregolare e piuttosto spessa, quindi uniteli alla crema di melanzana. Mescolate e assaggiate che sia sufficientemente sapida. La bresaola dà molto sapore.
Adesso prendete il numero desiderato di biscotti senza semi di sesamo (con questa quantità riuscirete a farcire circa 6 biscotti, per cui ve ne serviranno in tutti 12). Sistemate su ciascuno di questi un cucchiaio di crema e coprite con un biscotto con i semi di sesamo in sperficie.
Sistemate i sandwiches su un piatto e passateli in forno per qualche minuto.

Sfornate e servite. Gustatene l'inebriante sapore e coccolatevi con le sue consistenze morbide e travolgenti.

Ideali per uno spuntino, per un aperitivo, sono un delizioso fingerfood che vi farà leccare le dita ^_^

Posso assicurarvi che anche con la dolcezza di un fritto sono un vero incanto!!!
Certo non sono proprio dietetici (e il mio stomaco, ormai abituato alla sana leggerezza, se n'è accorto), ma abbinato ad un ripieno così goloso, diventa un biscotto da veri gourmandier!! :D

abc

Fingers di daikon con crema di piselli e anima filante: coccole, capricci e piaceri in una scelta di consapevolezza

Metti inseme una debolezza, cui cedi a cadenze più o meno regolari (dipende dalla gestione della carenza affettiva), al desiderio di dare più forme possibili ad una nuova scoperta, e al piacere di contribuire ad un progetto in cui credi fermamente e che cerchi di sostenere al meglio. Aggiungi il piacere di sperimentare nuovi abbinamenti, il divertimento che certe sfide generano, e la volontà di portare in tavola qualcosa di sfizioso e leggero. Ecco, viene fuori proprio questo!
Il daikon, questa radice a me sconosciuta (fino a poco tempo fa): più lo guardo più ne traggo ispirazione. Particolare nel sapore, ma anche così leggero da essere elaborato e utilizzato in modi e con abbinamenti tra i più svariati. Questa volta, per dare spazio ad uno dei prodotti di stagione, ho voluto utilizzare i piselli, proponendo così una nuova ricettina per la raccolta l'Orto del bimbo intollerante, promossa da Manu e Lety. Un finger, che per me è stato un pasto completo, che mettesse insieme ingredienti salutari, leggerezza e sfiziosità. E la mia debolezza, quel cuore filante che è rappresentato dal Fontal, rigorosamente Nazionale ^_^ Siete pronti a cedere alla tentazione?

Con questa ricetta contribuisco alla raccolta del mese di maggio de


Ingredienti

1 sezione di Daiko (basteranno circa 5 centimetri)
sale nero di Cipro
1 cucchiaino di senape dolce
1 cucchiaino di olio evo
1 cucchiaino di insaporitore vegetale (per me autoprodotto)
80 g di piselli freschi
40 g di patate
50 g di Fontal Nazionale
parmigiano

Prelevate la parte di Daikon da utilizzare e sbucciatela. Mescolate la senape all'olio, al sale nero e all'insaporitore.
Coprite la circonferenza del Daikon, lasciando pulita la base. Avvolgete tutto in un foglio di pellicola trasparente e lasciate insaporire tutto per almeno 6 ore. Se voleste potrete preparare tutto anche il giorno prima.
Pulite e tagliate a dadini la patata, quindi fatela bollire in acqua salata insieme ai piselli fino a quando saranno entrambi perfettamente morbidi.
   Riprendete la radice di daikon, eliminate la pasta di senape e tenetela da parte. coprite la superficie insaporita con del sale nero e strofinate con le mani. A questo punto affettate finemente il daikon e sistemate le fettine su una placca da forno.
Passatele in forno, a 180°, fino a quando saranno diventate asciutte, quasi chips.
Tagliate il Fontal in cubotti, in egual numero dei dischi di daikon.
Frullate i piselli insieme alle patate (a piacere aggiungete un filo di olio), sistemate di sale se fosse necessario e, sempre a piacere, aggiungete sapori. Quando le chips saranno pronte estraetele dal forno e iniziate a comporre il vostri fingers.
Sistemate su ciascuna chips un cubetto di formaggio, quindi coprite tutto con un generoso cucchiaino di crema di piselli.
Coprite tutto con una generosa grattugiata di parmigiano, fate gratinare per pochi istanti in forno, quindi servite.

Potrete proporli su un piatto da portata o su cucchiaini singoli, in perfetto stile finger food. A voli la scelta.

Divertitevi a sorprendervi e a sorprendere i palati dei vostri ospiti! L'insieme di sapori e consistenze è di certo magico e insolito!



abc

Scarola farcita con feta e noci al forno: storie di certezze perdute e conquiste raggiunte

Quando ho dichiarato a mia mamma di sentire il desiderio di un bel piatto di scarola saltata in padella, la sua risposta ha fatto crollare il castello di certezze. "Non ho mai pensato alla scarola, se non per la minestra". E la mia idea che quest'insalata fosse patrimonio genetico della mia adolescenza in famiglia si è silenziosamente frantumata. Ma come????? E io da quale cilindro l'avrei tirata fuori, in tempi decisamente lontani dalla concezione di cucina compulsiva e salutista, questa insalata? Quale barbaro folletto mi ha portato a prendere un cespo di scarola, quando ancora mi nutrivo di alimenti che oggi non riesco neanche a pronunciare? Buco, vuoto, nebbia fitta. C'è questo passaggio della mia esistenza che è un salto nel buio, una tessera mancante di un puzzle più o meno definito. Ad oggi non sono ancora convinta che sia realmente così, ma di certo non ne farò questione di stato. Meglio elaborare da me e, in ogni caso, godere della conquista, qualsiasi sia stato il percorso che mi abbia permesso di raggiungerla. Perché, ve lo confesso, la scarola passata in padella è uno dei miei contorni preferiti. Se arricchita con un paio di olive taggiasche e, magari, delle acciughe.... beh, resistere mi risulta davvero impossibile. Ma nel tempo, oltre che proporvela nella succitata minestra del pastore e alla piastra, l'ho assaporata e contestualizzata in molteplici versioni. Questa vale la pena di essere condivisa. Un cespo farcito e ricco, che si tinge di sapori armoniosi e diventa piatto unico (punti di vista ^_^). Insomma, semplicità e gusto entrano nuovamente in scena. Vuoti di memoria o no, questa insalata non mi delude davvero mai!!

Ingredienti

1 ceppo piccolo di insalata scarola
50 g di foglie di tarassaco
80 g di feta light
4 noci
1 uovo
olio evo

Pulite il ceppo di insalata eliminando le foglie più esterne (in padella con un filo d'olio sono favolose!!) e lavatelo mantenendolo unito al torsolo. Scolatelo bene e tenetelo da parte.
Fate bollire l'uovo fino a farlo diventare sodo, quindi scusciatelo. Lavate le foglie di tarassaco e unitele su un tagliere. Aggiungete i gherigli di noci e tritate tutto con una mezzaluna. Quando sarà piuttosto fine, aggiungete le uova e la feta. Tritate ancora, fino a rendere tutto omogeneo.
Riprendete la scarola. Coprite una pirofila con della carta forno, quindi iniziate ad adagiare le foglie più esterne del ceppo di insalata (staccatele e create una base). Coprite tutto con una parte di farcitura, quindi posate il ceppo stesso e farcite tra le foglie in modo uniforme. Spostate bene foglia per foglia e fate arrivare il trito fin nel cuore.
Accendete il forno e portatelo alla temperatura di 180°. Irrorate leggermente con qualche goccia di olio evo, quindi infornate.
Tenete la pirofila su un ripiano piuttosto basso del forno. In questo modo eviterete di bruciare le estremità delle foglie.
Quando sarà ben dorata, estraete la vostra scarola e servite. Non ci penso un attimo a dire che è perfetto come centro tavola, da sfogliare con le mani e assaporare, foglia per foglia, strato per strato.
E non mi vergogno a dire che, seppur all'inizio abbia dato priorità alle nozioni base del galateo, anche io ho ceduto alla tentazione e l'ho assaporata così, foglia per foglia, rigorosamente con le mani ^_^

Sapori travolgenti che mi conquistano sempre, per un piatto che non mi delude affatto. Un'altra piccola conquista nel mondo del sano e buono.


abc

Sigari di porro e prosciutto crudo dal cuore filante: nuove proiezioni di una tentazione ricorrente

Ci sono cascata di nuovo. Spesa veloce, una lista stampata in testa (il che lascia molto a desiderare) e un passaggio fortuito davanti al banco dei formaggi in promozione. Non è che mi ci metta di impegno, a guardare, perché nel tempo sono diventata intollerante 'per capriccio dello stomaco' a certi tipi di formaggio, ma è pazzesco come riconosca lui solo con un leggero sorvolo della coda dell'occhio. In quel momento la testa ha iniziato a immaginare, comporre, creare e a quel punto non c'è stato niente da fare: Fontal caro, sei mio!! E ne sono passati di giorni da quando quel pezzo di morbidissimo formaggio è entrato nel mio carrello, fino a quando sono riuscita a dare la forma perfetta alla mia idea. In questo tempo ho scoperto che un pezzetto non troppo grande, passato nel microonde per 4 o 5 secondi, assume una consistenza da mandare in visibilio le papille!! Ma non permetterò che tanta bontà mi streghi al punto da far passare un'occasione in abitudine. Il Fontal rimane un formaggio per pochi momenti: in questo modo il desiderio lo rende speciale!! Cremosità, sapidità, dolcezza e croccantezza fanno di questo piatto un piacevolissimo dipinto di gusto.

Ingredienti

2 foglie di porro
50 g di Fontal Nazionale
20 g di nocciole
4 fettine di prosciutto crudo
1 cucchiaino di semi di canapa
1 cucchiaino di semi di chia
olio evo

Prelevate due foglie di porro, facendo attenzione a non romperle. Lavatele, quindi sbollentatele per un minuto in acqua bollente. Trasferitele su un canovaccio pulito e lasciatele raffreddare. Tagliatele in due dimezzando la lunghezza e tenete da parte.
Pestate in un mortaio le nocciole, in modo da lasciare i pezzi piuttosto grossi. Tagliate il Fontal in 4 bastoncini. Adagiate una fettina di crudo su un tagliere. Versateci sopra un quarto di nocciole, quindi un bastoncino di formaggio ad un'estremità e iniziate ad arrotolare stretto, cercando di chiudere bene le estremità laterali.
Sistemate ciascun involtino in obliquo su un quadrato di porro.
   Arrotolate anche la foglia di porro, chiudendo bene i lati.
Bagnate velocemente ciascun sigaro e passatelo nel mix di semi, mescolati tra loro. Scaldate un filo di olio evo in una padella antiaderente, quindi passate i sigari, a fiamma viva, girandoli in modo che dorino uniformemente.
Una volta che avranno acquisito il colore desiderato, trasferite i sigari su un piatto. Trasferiteli per i famosi 4 secondi in microonde e lasciate che il cuore si ammorbidisca diventando cremoso. A questo punto non vi rimane che servire e gustare.
L'unica accortezza che adotterei sarebbe quella di utilizzare un'intera foglia di porro per ciascun sigaro. Gusto personale, che desidera sentire maggiormente la dolcezza accostata alla sapidità del prosciutto.
In ogni caso quel croccante delle nocciole che contrasta la scioglievolezza del formaggio è qualcosa di formidabile. I semi in superficie rendono sfizioso ogni morso e resistere a ciascun sigaro è impresa praticamente impossibile. Ho accompagnato laportata con dell'insalata scarola appena soffocata in padella con un po' di tarassaco. Un contorno fresco e semplice nei sapori che ben si sposa con i sapori degli involtini.




Non rimane che cedere!!

abc

Uova vintage con crema di tuorlo e lenticchie all’arancia: là dove tutto partì e là dove tutto arrivò

Ho in mente queste uova particolari da quando ho conosciuto la cucina di Claudio. Il suo modo di proporre piatti mi ha conquistato da subito. Quando, poco meno di due mesi fa, propose le uova al tè, la curiosità fu così tanta che sapevo non avrei resistito alla tentazione. Ovviamente, non sono riuscita ad attenermi fedelmente alla ricetta. Lo sapevo in partenza: la mia idea è diventata, nel corso della definizione, una rivisitazione degli ingredienti. E che novità, direte voi. Ho voluto giocare sugli aromi, più che sull'aspetto. Ma, lo confesso, l'aspetto rimane il mio prossimo cruccio. La maritatura a uovo cotto è qualcosa di geniale: conferisce sapore in modo delicato e dà carattere all'aspetto. Così le mie uova sono diventate vintage e il loro gioco di consistenze soffici dà valore al sapore sapido e agrumato. Sano, nel suo apporto proteico, semplice nella contestualizzazione, originale nella presentazione, l'uovo vintage è perfetto per stupire.

Ingredienti

2 uova
25 g di salsa di soia scura
15 g di mosto d'uva cotto
50 g di succo d'arancia
70 g di acqua
zenzero in polvere
50 g di lenticchie rosse
1 cucchiaino di olio evo
6 capperi sotto sale
noce moscata

Fate bollire le uova in acqua fino a renderle sode, quindi fatele raffreddare completamente.
Con la lama di un coltello picchiattate sul guscio, rompendolo in piccoli pezzetti. Non sgusciate le uova.
Preparate una marinatura mescolando il succo di arancia all'acqua, al mosto cotto e alla salsa di soia. Unite lo zenzero in polvere, mescolate bene ed immergetevi le uova. Lasciatele marinare per 18 ore, ponendole in frigorifero.
   Trascorso il tempo estraete le uova dalla marinatura e sgusciatele.
Apritele a metà ed estraete il tuorlo.
Fate cuocere le lenticchie rosse in acqua leggermente salata (non troppo) fino a renderle morbide. Quindi scolatele eliminando tutta l'acqua in eccesso e unitele ai tuorli. Aggiungete i capperi sciacquati sotto acqua corrente, l'olio evo e la noce moscata a piacere. Unite qualche goccia filtrata di marinatura. Frullate tutto, fino ad ottenere una crema liscia.
Aiutandovi con una sac à poche farcite metà uovo con una parte della crema. Richiudete l'uovo ponendo sopra l'altra metà.
Lasciate riposare le uova per circa mezz'ora (io le ho preparate il giorno prima), quindi servitele.
Delizioso aperitivo, ma anche una portata perfetta da accompagnare con un'insalata fresca e primaverile, in ogni caso vi sapranno stupire.

Io le ho servite in apertura di pasto per il pranzo di pasquetta insieme a mamma in visita.
Ancora un po' intontita e provata da un'influenza piuttosto pesante, ho lasciato che il suo palato sano e obiettivo sancisse o meno il suo successo. E successo è stato decretato.

Ora non mi aspetta che tornare alla ricetta originaria ^_^







Un pranzo sotto l'abbraccio di un sole speciale... è assolutamente impagabile!

abc

INSTAGRAM FEED

Follow on Instagram