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Pizzette di polenta taragna al pesto di… : dal più audace al più delicato, l’idea perfetta per ogni palato

Se non sono pazze, non le vogliamo.
Spesso, quando condivido su Instagram le mie avventure, accompagno le immagini con questo hashtag, perché, ne sono consapevole, la follia è il motore della mia creatività e della voglia di fare, di sperimentare e di non fermarmi mai.
Tempo fa, quando preparai il cardo gratinato, di cui vi ho parlato pochi giorni fa, mi chiesi se non fosse possibile utilizzarne le foglie e trasformarle in qualcosa di unico e commestibile. Sono partita dalla totale ignoranza in merito alla loro edibilità, ma ho fatto io stessa da cavia. Ve lo confesso, queste pizzette sono per palati audaci: l'amaro del cardo è decisamente dominante. Tanto che vi consiglio, se proprio non vi sentite pronti ad un simile passo, di gustare la meraviglia di queste polentine con un pesto di sedano. Sono certa saprà rendere unica questa esperienza.
Ma perché questa forma? Perché questo formato? Per chi mi segue su Fb l'anticipazione c'è già stata.
Dalla scorsa settimana è online il nuovo sito della mia agenzia viaggi, la Mai Soli nel Mondo. Ci sto lavorando anima e corpo, un passo alla volta, divisa tra millemila impegni, lavoro e passioni. Lo sto riempiendo, poco alla volta, di contenuti. Ci saranno racconti, ci saranno consigli, ci saranno articoli che racconteranno curiosità, ci sarà esperienza e voglia di crescere. Parallelamente al sito, infatti, è nato un blog che mi permetterà di esservi un po' più vicina. E sapete qual è il logo della Mai Soli nel Mondo? Ve lo dico in un linguaggio culinario: eccolo ^_^
Questa pizzetta vuole essere un invito a conoscermi meglio, nelle mie conquiste quotidiane, nelle fatiche e nei piccoli grandi traguardi raggiunti.
Ed ora, gustando la bontà di un piatto semplice e inebriante, preparatevi a gustare le mie nuove avventure in giro per il mondo ^_^ Vi aspetto!!

Ingredienti

Per la polenta
50 g di farina precotta per polenta taragna
210 g di acqua
2 g di sale grosso
30 g di caciotta vaccina

Per il pesto
40 g di foglie di cardo
10 g di pistacchi
25 g di caciotta vaccina
10 g di olive taggiasche
5 g di olio di riso
20 g di latte vegetale
sale rosa dell'Himalaya
noce moscata

parmigiano grattugiato

Preparate la polenta portando ad ebollizione l'acqua con il sale e l'olio. Versate a pioggia la polenta, mescolando, e fate cuocere, a fiamma moderata, per 10 minuti circa. Prima di spegnere la fiamma unite il formaggio, tagliato a pezzi, e moscolate fino a farlo sciogliere. Versate la polenta ancora bollente in stampi rotondi. Con questa quantità, dose per 1 persona, mi sono venute 6 pizzette del diametro di circa 8 centimetri. Lasciate raffreddare completamente. In questo modo si rapprenderà e manterrà la forma.
Lavate molto bene le foglie di cardo, quindi asciugatele accuratamente. Inseritele in un boccale, insieme ai pistacchi e al formaggio. Tritate per qualche secondo, poi unite le olive taggiasche, l'olio, il latte, il sale e la noce moscata.
Tritate fino ad ottenere una crema compatta.
Versate tutto in una padella calda, con un filo d'olio e allungate con acqua sufficiente a rendere tutto piuttosto cremoso. Lasciate cuocere per circa una decina di minuti, a fiamma bassa.
Estraete le polentine dalle forme, quindi ungetele leggermente. Scaldate una padella antiaderente e fate rosolare le pizzette, girandole più volte, fino a quando formeranno una bella e invitante crosticina dorata. Resistete dall'assaggiarle ^_^ Per me è stato davvero difficile: ci sono cose per cui perdo la testa!
Procedete con il condimento: su ciascuna pizzetta mettete un cucchiaino di pesto di cardo, o se preferiste, di pesto di sedano (questa versione è buonissima). Cospargete con del parmigiano grattugiato, quindi passate tutto sotto il grill per qualche minuto.
Quando il parmigiano sarà sciolto e la crosticina ben croccante, allora servite e assaporate.
Cuore morbido, esterno croccante, sapori audaci, avvolgenza e intensità. Tutto in un solo morso.

Ideali da contestualizzare a piacere e da proporre come aperitivo, magari a buffet, non vi lasceranno di certo indifferenti.

Ricordate che il sapore del cardo sarà molto deciso e non a tutti i palati potrà piacere. Ma anche un semplice concentrato di pomodoro, o un saltato di germogli, potranno rendere giustizia a delle pizzette veramente sfiziose ^_^


abc

Caciotta alla piastra con pesche al basilico e pompelmo: una vita, un giorno, il per sempre

Ad un mese esatto da quel giorno importante, vi parlo delle emozioni che sono nate e che custodisco dentro di me, e le racchiudo tutte in questo piatto.
Per lunghi anni le vacanze di famiglia ci vedevano, mamma papà mio fratello ed io, condividere le tradizioni e la vita del paese natale di mio padre: Barrea, parco Nazionale d'Abruzzo. I profumi che sentivo lì erano unici e le usanze di quel paesino sul lago, arrampicato su interminabili scalini, rendevano gioiosi i giorni trascorsi insieme.
Ormai era da molto tempo che questo non succedeva: tutti e quattro, in quella terra, non ci eravamo più tornati. Non prima di un mese fa. Papà aveva un desiderio, il suo ultimo desiderio. Voleva ricongiursi alla sua terra, diventarne parte, guardare e nutrire i suoi amati faggi. E per noi questa è diventata una necessità. Ma anche una grande sfida. Rirovare quei profumi, rivivere quelle stradine, il sorriso degli amici di sempre, l'accoglienza di un paese generoso.... è stato così intenso e così forte che..... mai avremmo immaginato quanto questo ci avrebbe segnato.
In una delle cene di quei pochi giorni di permanenza, l'amico d'infanzia di papà ci ha fatto assaggiare, nel ristorante del figlio Danilo, un piatto pazzesco. Una semplicissima fetta di caciotta, scottata su una piastra rovente e coperta da caramello e noci. E' stato un attimo: mamma ed io ci siamo guardate, ci siamo scambiate un complice gesto di assenso e ho capito che, presto, avrei replicato quel piatto. Ma con l'interpretazione in chiave cuocherellona.
Siamo ripartiti pieni di tanti pensieri, tanti omaggi e quella caciotta. Ed è stato inevitabile proporla. Inevitabile parlarvene. Inevitabile farvene assaggiare la semplicità e la meraviglia. Inevitabile portare sulla vostra tavola una manciata di vere emozioni.
Nella vita, ho imparato, che sono le difficoltà a regalarci le migliori occasioni per imparare, per crescere e confrontarci con noi stessi. Ed è nelle difficoltà che capisci realmente chi è amico e chi solo comparsa. Papà, laggiù, ne aveva davvero tati di amici. Amici che ora non risparmiano di dimostrare a noi il loro affetto. Grazie di cuore a tutti. So che qualcuno di voi mi legge in queste pagine. Arrivi forte e sentito il mio, il nostro grande abbraccio ^_^

Ingredienti

1 fettina di caciotta di vacca
1 pesca
10 foglioline di basilico fresco

1 pompelmo rosa
10 g di nocciole
sale
olio evo

Lavate la pesca, asciugatela e tagliatela a dadini, tenendo da parte 3 fettine.
Fate scaldare un filo di olio evo in una padella. Lavate le foglioline di basilico, asciugatele delicatamente e spezzettatele finemente.
Lavate il pompelmo e grattugiatene metà della scorza, facendo attenzione di non utilizzare la parte bianca.
Unite scorza e basilico in padella e fate soffriggere leggermente.
Versate, quindi, la pescha tagliate a dadini e lasciate cuocere, e insaporire, fino a quando sarà morbida. Spremete il pompelmo e, quando si sarà asciugata, bagnate la pesca, in modo che rimanga sempre cremosa.

Nel frattempo scaldate una piastra (o una padella antiaderente). Non aggiungete grassi. Quando sarà molto calda, adagiatevi la fettina di caciotta.

Fatela rosolare a fiamma viva fino a quando si sarà formata una crosticina. Dovrà rosolarsi, ma non sciogliersi. A questo punto girate la caciottina e fatela rosolare anche dall'altra parte.
Quando sarà pronta, trasferitela in un piatto.
Copritela con la dadolata di pesche al basilico e unitevi, a mo' di decoto, le fettine di pesca tenute da parte, che avrete fatto rosolare sulla piastra.
Pestate in un mortaio le nocciole, in modo che rimangano piuttosto grossolane.
Spargetele sulla superficie e servite.
E' bene che il piatto sia caldo, in modo che il formaggio non raffreddi e che mantenga, in questo modo, la morbidezza e la sua totale avvolgenza, tra la pasta filante della caciotta e la dolcezza delle pesche.

La provenienza del formaggio è sicuramente garanzia di riuscita. L'amore che vi lega ad un piatto, garanzia di apprezzamento.


abc

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