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Millefoglie di spinaci con farcitura di patate, feta e pistacchi: di sfide, dimostrazioni e piccole soddisfazioni

Per molti, nel mondo foodblog, io sono l'anti-social. Non partecipo agli eventi, non riesco mai a seguire contest. Incontro altre blogger solo quando mossa dall'istinto, non riesco a pianificare di esserci a quell'incontro. Ho i miei tempi, ho i miei stimoli. Mi piace condividere la folgorazione di un momento. Mi piace farmi conquistare da nuove scoperte e testare sempre sapori e tecniche un po' nuove, un po' inconvenzionali.
Questa volta, però, il lavoro tenace di coinvolgmento di due care amiche, Leti e Manu, mi ha convinto: leggo spinaci proprio quando nel carrello della spesa ci sono spinaci. E allora mi dico che sarebbe il caso di farmi venire qualche deliziosa idea, perché questa volta non voglio perdere l'occasione. E va bene che mi esorto a trovare una soluzione all'altezza, ma non è detto che l'ispirazione arrivi sotto esortazione. Non è detto, ma questa volta la fortuna mi guarda in faccia.
Ho mantenuto semplici gli ingredienti, dando loro consistenze che potessero essere affascinanti per i bambini, protagonisti di questo contest, dove le intolleranze sono argomento base. Per il mese di maggio si parla dell'intolleranza all'uovo. Io spesso cucino senza, e non sempre ne sento la necessità. E poi ci sono loro, i prodotti di stagione. Questa volta è toccato agli spinaci, ma..... che ci sia spazio anche per una prossima partecipazione? ^_^ Iniziate a gustarvi questa insolita millefoglie, al resto pensiamo strada facendo!

Con questa ricetta partecipo al contest

Ingredienti

250 g di spinaci freschi
1 patata media
10 g di pistacchi tostati non salati
1 cucchiaino di origano secco
60 g di feta light
sale rosa dell'Himalaya
1 cucchiaio di pangrattato di riso
olio evo

Lavate accuratamente le foglie degli spinaci. Cuocetele al vapore fino ad ammorbidirle appena, quindi strizzatele. Salatele a piacere e compattatele dormando delle cialde dello spessore di pochi millimetri. A questo punto io ho utilizzato l'essiccatore, ma se non lo aveste potrete utilizzare il forno. Servirà che facciate asciugare il più possibile i medaglioni appena formati.
Nel frattempo fate bollire la patata fino a renderla morbida. Schiacciatela con una forchetta, unite i pistacchi tagliati a coltello e l'origano. Coreggete di sale e mescolate tutto. Lasciate raffreddare: in questo modo i sapori si armonizzeranno perfettamente.
Una volta che saranno asciutti e ben uniti, schiacciateli su del pangrattato, in modo da avere una leggera panatura.
Scaldate un filo di olio in una padella e, quando sarà ben caldo, adagiatevi i medaglioni di spinaci. Fateli rosolare bene a fiamma viva, girandoli un paio di volte in modo da avere una doratura omogenea. Mentre gli spinaci sono sul fuoco, sbriciolate la feta sulle patate e mescolate, fino a rendere il composto ben amalgamato.
Togliete i medaglioni dalla padella e iniziate a sistemarne uno su un piatto. Cospargete la superficie con una parte di farcitura. Ponete, quindi, un altro disco di spinaci e continuate con la farcitura.
Arrivate a comporre la millefoglie con tutti e quattro i medaglioni.
Coprite la cima con la farcitura e passate in forno a fare gratinare (io ho gratinato nel microonde) per pochi minuti.
A questo punto estraete il vostro tortino e servite.
   La feta si sarà sciolta solo leggermente, mantenendo la compattezza della millefoglie e donandole un sapore pungente e deciso, addolcito dalla presenza delle patate, reso sfizioso dalla croccantezza dei pistacchi e saporito dal tocco dell'origano. Il taglio sarà perfetto, gli strati ben definiti e i sapori si imprimeranno sui vostri palati senza lasciare dubbi: questo piatto conquista al primo assaggio!
Che mi piacciano le sfide, ormai lo sapete. Ma sfidare le convenzioni è uno stimolo senza prezzo! E questa volta, nello spazio della folgorazione di un minuto, ho dimostrato a me stessa che non c'è limite che non possa essere superato.



abc

50 sfumature di …. mela: piccante di basmati integrale affumicato con mela e melagrana

Ci sono cose che mi affascinano a prima vista. Per le altre trovo sempre una scusa, una priorità maggiore, una strategia per metterle da parte. Ma quando qualcosa catura la mia attenzione in modo così travolgente, l'imperativo è FARLO. E anche al più presto. E' come se le mie mani pensassero con una mente a se stante. Come se mi portassero comunque lì, a quella prova.
Fu così che, quel giorno di parecchie settimane fa, guardando un documentario sulle tradizioni culinarie mondiali, mi imbattei in una tecnica particolarmente semplice per affumicare. Mi ci vedete, nel bel mezzo della stagione autunnale, ad andare a prendere i mezzi per mettermi alla prova? Certo, non sapete ancora di cosa stia parlando, ma...... cosa pensereste nel vedermi saltellare con in braccio il mio bottino, bella gaudente e noncurante della perplessità di chi ha dovuto rispondere alla mia richiesta "scusi, dove posso trovare la carbonella?". Sì, la carbonella. Nel bel mezzo del mese di novembre. Mi diverto come una pazza a mostrarmi insolita tra gli sguardi sbigottiti dei normali.
Confesso che questo non è il primo piatto per cui ho adottato questa tecnica. Ormai posso dire che sia collaudata a dovere. Anche se sto pensando di affinare la tecnica procurandomi legnami che possano dare aromi particolari agli alimenti. Per il momento mi accontento. L'aroma di affumicato regna in casa (e nel frigorifero) per almeno una settimana, ahahahahahah, ma io sono felice, tutto il resto è un dettaglio!!

Ovviamente la presenza importante della mela fa di questo piato una proposta importante per l'iniziativa di Valentina e la raccolta di 50 sfumature di.... mela

Ingredienti

45 g di riso basmati integrale
130 g di acqua
sale grosso
1/2 cucchiaino di cannella
peperoncini sott'olio (io ho utilizzato quelli della mia mamma)
30 g di melagrana
2 noci
1/2 mela renetta
farina di riso
2 pezzi di carbonella
burro chiarificato o margarina

La preparazione del riso richiede 24 ore di riposo, regolatevi!
Prendete 2 pezzi di carbonella e metteteli su una fiamma viva, fino a farli diventare roventi. Ci vorranno almeno 20 minuti, prima che siano pronti, per cui iniziate da questo passaggio.
Mettete il riso in una casseruola e versateci l'acqua. Portate a bollore, quindi salate e coprite con un coperchio. Abbassate la fiamma e cuocete per circa 25 minuti.
Quando sarà pronto spegnete il fuoco e conditelo versando la cannella e il peperoncino, in quantità a piacere, con il relativo olio. Mescolate affinché tutti i sapori vengano ben distribuiti.
Posate una ciotolina nel mezzo di un piatto fondo capiente, quindi sistemate il riso appena condito tutto intorno. Trasferite i due pezzi di carbonella roventi nella ciotolina e versateci sopra un cucchiaino abbondante di burro chiarificato (o margarina). Coprite immediatamente con un foglio di carta stagnola, sigillando bene i bordi in modo da non fare fuoriuscire il fumo.
Sistemate il piatto in frigorifero e lasciatelo riposare per 24 ore.
Quando sarà ora del pranzo (o della cena), pelate la mela renetta e tagliatela a dadini. Infarinatela nella farina di riso e saltatela in padella con un cucchiaio di olio evo, a fiamma viva. Salatela a piacere.
Dopo un paio di minuti versate il riso, le nochi spezzettate e mescolate. Fate insaporire per qualche istante, quindi aggiungete la melagrana. Ancora un paio di minuti, per insaporire tutto, e il piatto è pronto.
Trasferite il riso in un piatto e servite.
Io mi sono divertita ad impiattare la pietanza con uno stampo a forma di... mela ^_^ A voi la libertà di assecondare la fantasia.
Decorate il piatto con due fettine di mela grigliate e qualche chicco di melagrana fresca e gustate.
Si tratta di un insieme particolare di sapori: il dolce che si fonde all'affumicato e il tocco di peperoncino che lega tutto alla perfezione.
Io ho trovato che in questo piatto ci sia poesia e meraviglia. Novità e stupore. E credo che questa tecnica mi accompagnerà per altri piatti.


Siete avvisati!!!


Con questa ricetta partecipo al contest di La Taverna degli Arna 
Categoria primi piatti
http://arnataverna.cucinare.meglio.it/il-natale-che-non-ti-aspetti/


abc

Caramelle di cavolini in pasta fillo con germogli e pistacchi: dall’orto al palato con un soffio di magia

Da quando mi proposi con quella sorta di inizializzazione alla fillo ho fatto passare un po' di tempo, prima di dare seguito a quel primo piatto, che tanto avete apprezzato. A dirla tutta questa è stata la preparazione che ha dato termine alla scorta di fillo. Ecco il motivo per cui la realizzazione non è perfetta. Per quanto abbia posto tutta l'attenzione possibile nella conservazione, la pasta è seccata un po', per cui la formazione delle caramelle ha comportato quel difetto nella rottura. Ma sapete cosa vi dico? Chissene dell'aspetto, quando ho assaggiato questi bocconcini non ho pensato ad altro, se non alla perfetta riuscita nell'incontro di sapori e consistenze. E il crunch del morso.... come ve lo spiego? Mamma coglie cavolini di Bruxelles a tutto spiano dal suo orto e io li adoro tanto da chiederle continuamente "ce ne sono per me?". Ad oggi è l'unica forma di "cavolo" che il mio stomaco riesce a digerire, per cui..... cavoletti a non finire!!!! Sono buoni, ricchi di proprietà e fanno bene al corpo e allo spirito. Ovviamente è un modo diverso di concepire un antipasto, o un aperitivo. Ma lo sapete, io sono fatta così ^_^
Con questa ricetta partecipo al contest de La Taverna degli Arna
Il Natale che non ti aspetti - Categoria antipasti
 Ingredienti
8 fogli di pasta fillo
12 cavolini di Bruxelles
150 g di germogli di soia
15 g di pistacchi di Bronte
farina di riso
sale
olio evo
Pulite i cavolini, eliminando le foglie più esterne. Bolliteli in acqua salata per cinque minuti circa, quindi scolateli e fermate la cottura immergendoli in acqua ghiacciata. Teneteli da parte.
Fate sbollentare anche i germogli di soia. Basteranno un paio di minuti, quindi trasferiteli su un canovaccio pulito, allargateli bee e lasciateli asciugare. Quando saranno freddi, infarinateli e fateli saltare in padella, a fiamma viva, con un buon cucchiaio di olio evo. Salateli a piacere e lasciate che dorino bene, facendoli saltare in modo che la rosolatura sia uniforme.
Prendete ora 4 fogli di fillo. Spennellateli con olio in modo che siano completamente coperti, quindi sovrapponete su ciascuno, uno dei 4 fogli rimasti senza olio. Tagliate in tre strisce ciascun doppio strato, spennellate ancora di olio la superficie e posizionate su un lato una forchettata di germogli dorati.
Tritateci sopra un po' di pistacchi e posizionate nel centro un cavolino di Bruxelles. Iniziate ad arrotolare il lato più corto della striscia di fillo, chiudendo bene ai lati la pasta, a formare una caramella.
Posizionate le caramelle su una teglia coperta da carta forno e cuocete a 180° (il forno dovrà essere in temperatura quando infornerete!!) per 10 minuti. Controllate che i bordi non scuriscano troppo. Sfornateli quando satanno croccanti e sfogliati.
Serviteli su un letto di germogli saltati in padella e.... divertitevi a scartare le vostre caramelle.
Ma divertitevi anche ad osservare come preferiscano assaporare queste delizie i vostri compagni di tavola. Ci sarà chi partirà dalla sfoglia esterna, chi addenterà direttamente il cuore, chi finirà tutto in due bocconi, chi srotolerà.
In ogni caso, è garantito, questi bocconcini sono puro piacere!!
E badate bene che con la fillo non ho finito!!!!! La ricetta è stata riadattata nelle dosi, perché sarebbe dovuta essere per 4 persone, ma io l'ho preparata solo per me e vi garantisco che non sono arrivata oltre le 3 caramelle ^_^
abc

Insalata di orzo con pesto di rucola e sgombro: il desiderio che si trasforma in sostanza

Non sono solita essere la fortunata vincitrice, o l'estratta di turno. Ho imparato a capire che la mia fortuna viene manifestata in altre forme. Poi succede che, proprio quando l'immediata eredità del quotidiano lasciata da mio padre mi mette davanti questi due vasetti di sgombro sott'olio, Claudia propone questo splendido piatto per il suo contest del mese di luglio. Non è la prima volta che mi candido, e questa volta, mentre scrivo la mia adesione, mi dico "il tuo è il primo commento.... e il numero uno è poco probabile che esca, dal sorteggio". Ma ci voglio provare. Lo voglio perché quel piatto mi rappresenta, e non può essere capitato a caso.
Il giorno seguente Claudia comunica chi dovrà riproporre il suo piatto. Numero uno. Uno. UNO. U N O. Sono io. Io. Il suo entusiasmo mi travolge e il mio sorriso illumina radioso il mio volto. Grazie Claudia, grazie papà. Mai piatto è stato più voluto.
Nel post pubblicato da Claudia, proprio oggi, potrete leggere le mie impressioni sul piatto e le motivazioni delle mie variazioni rispetto alla ricetta originale (e l'appuntamento con i deliri da demenza senile precoce, fossi in voi, non me li perderei per nulla al mondo). Non ho voluto stravolgere più di tanto la natura del piatto e vi posso garantire che è buono da togliere il fiato.

Con questa ricetta partecipo al contest di Claudia "tu come cucineresti" del mese di luglio


Ingredienti

80 g di orzo biologico
240 g di acqua
1 pannocchia
1 vasetto di filetti di sgombro sott'olio extravergine As do Mar
sale 
olio evo
paprika dolce

Per il pesto
100 g di rucola
35 g di nocciole
3 filetti di acciuga
60 g di feta light

Sgranate la pannocchia, aiutandovi con un coltello. Sciacquate i chicchi sotto il getto d'acqua, in modo da eliminare le impurità e fateli bollire per 5 minuti in acqua salata. Scolate i chicchi e lasciateli raffreddare.
Sciacquate l'orzo e mettetelo in un pentolino, unendo una piccola manciata di sale e l'acqua. Portate tutto ad ebollizione e cuocete, a fiamma bassa e coperto, fino al totale assorbimento dell'acqua.
Nel frattempo lavate la rucola. Scolatela e asciugatela in un panno pulito. Sgusciate le nocciole, se non le usate già pronte, e mettetele in un boccale con la rucola, le acciughe e la feta.
   Tritate tutto in modo da sminuzzare il tutto, lasciando le nocciole piuttosto grossolane.
Quando l'orzo sarà cotto, unite il pesto. Mescolate tutto quando ancora sarà caldo, in modo da farlo insaporire bene.
A questo punto unite i filetti di sgombro spezzettati e il mais bollito, meno un cucchiaio che lascerete da parte.
Mescolate e fate riposare, fino al totale raffreddamento. [A questo punto aggiungo che anche tiepida questa insalata è meravigliosa!! Parola di..... gola, incontenibile gola che ha attratto un bel cucchiaio colmo di insalata tiepida ^_^].
Riprendete ora il mais tenuto da parte. Conditelo con dell'olio evo e della paprika dolce a piacere.
Scaldate una padella e, una volta calda, rovesciate dentro i chicchi.
Fateli saltare a fiamma viva per qualche minuto, cercando di farli dorare uniformemente e facendo attenzione a non farli bruciacchiare.
Impiattate l'insalata come meglio desiderate, su un piatto, in scodellini, monoporzione oppure in un piatto da portata.
Copritela con i chicchi tostati e servite.

Aromi avvolgenti, fragranze contrastanti e consistenze antagoniste. Sapori che conquistao e che stregano. Lo capirete dalla prima forchettata.

Ringrazio Claudia per avermi dato la possibilità di portare sulla mia tavola questa bontà. In ogni caso, anche non fossi stata estratta, questo piatto sarebbe arrivato ugualmente a deliziarmi. Solo alla lettura degli ingredienti, con la dritta sull'utilizzo della pannocchia al posto del mais (che trovo davvero insapore), ho capito che ne sarei rimasta folgorata.
Ora tocca a voi prendere il testimone. Divertitevi a personalizzarla!!

Vi garantisco che ne varrà la pena!
abc

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