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Baci di dama al timo con pasta di mandorle: due tradizioni che si incontrano e che si fondono

Lo sapete, è difficile che vi proponga dei dolcetti dalle inquantificabili calorie. Sapete bene che sono sempre attenta ad ogni ingrediente e che difficilmente sgarro. Questa volta, però, non posso esimermi dal parlarvi di tanta meraviglia.
Ricordate quando vi parlai di Cristian, il gestore del bar e della spiaggia in cui sto trascorrendo la mia estate, mostrandovi il carpaccio con nocciole e pompelmo? Ecco, vi accennai quanto la sua generosità si sia manifestata in più occasioni. Qualche tempo fa, prima che tornassi a casa reduce da una gran bella giornata di sole, mi ha consegnato un pacchetto di pasta di mandorle. Bene: non ho mai usato questo prezioso ingrediente e la cosa, confesso, mi ha tanto responsabilizzato, quanto stimolato. E, ovviamente, incuriosito. Ho fatto un po' di ricerche sul web per capire come generalmente viene utilizzata, ma ero certa che avrei creato la mia personale versione e che quegli spunti sarebbero solo stati dei puntini di luce utili a non sprecarne la minima briciola. Ho pensato ad una frolla a base di olio e senza uova. L'ho pensata aromatizzata al timo, come mi ha insegnato la cara amica Micol, che fa del timo uno dei suoi ingredienti cult. Ed ho pensato ad una farcifura dolce, particolarmente dolce, che contrastasse il sapore del biscotto: pasta di mandorle, cioccolato bianco e......

Ingredienti

Per i biscotti
130 g di farina di farro bianca
3 g di farina di riso impalpabile
1.5 g di cremor tartaro
1 g di bicarbonato di sodio
2 g di zucchero integrale di canna
6 rametti di timo fresco
60 g di olio di semi di soia
1 pizzico di sale
30 ml di latte di riso

Per la farcitura
20 g di pasta di mandorle
50 g di cioccolato bianco
7/8 gherigli di noci

Tritate finemente lo zucchero di canna con le foglioline di timo, precedentemente lavate e asciugate. Unite le farine, il cremor tartaro, il bicarbonato, il sale e mescolate bene. Aggiungete il latte e, a filo, l'olio.
Impastate bene fino ad ottenere un panetto compatto. Avvolgetelo in un foglio di pellicola trasparente e fatelo riposare in frigo per un'ora circa.
Nel frattempo dedicatevi alla farcia. Grattugiate (o tritate direttamente in un robot - io uso il Bimby) la pasta di mandorle. Aggiungetevi il cioccolato bianco spezzettato e le noci. Tritate tutto insieme e rendete il composto omogeneo. Dovrà risultare una pasta morbida, ma di una certa consistenza. Mettere in frigo in un recipiente coperto.
Riprendete quindi la pasta frolla e procedete alla preparazione dei biscotti. Ho imparato a fare i baci di dama a mano, a scuola: tante palline singole posate sulla placca da forno che, cuocendo, diventano mezze sfere da accoppiare. Questa volta mi sono servita di uno stampo in silicone, trovato su una bancarella ad una sagra: in questo modo ciascuna metà di bacio sarebbe stata perfetta!
Dividete l'impasto in tanti pezzi del medesimo peso. Formate tante palline, o schiacciateli in uno stampo come quello che ho utilizzato io. Cuocete in forno a 200° per circa mezz'ora, ma regolatevi in base al colore che i biscotti assumeranno: ciascun forno ha caratteristiche differenti.
Quando saranno ben dorati sfornateli e lasciateli raffreddare.
Coprite la base di metà dei biscotti con mezzo cucchiaino circa di farcia al cioccolato bianco e unitevi le rispettive metà rimanenti. Conservate i biscotti in frigo, soprattutto nei giorni in cui le temperature sono elevate, ma state certi che dureranno poco!!

Uno tira l'altro e in un attimo, vedrete, saranno finiti: è la tragedia dei baci di dama, per cui il tanto lavoro corrisponde alla poca durata ^_^

Ma vale senz'altro la pena.....


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Cheesecake pesca e pompelmo che racchiude il sapore di un’estate dai momenti di indimenticabile felicità

Ciò che vi racconterò in queste righe non è solo la storia di una torta. Non vi parlerò soltanto dell'amore per questo dolce, non solo della mia prima versione di cheesecake cotta. Vi racconterò di un'estate, di un'esperienza, di incontri, di momenti di sana e vibrante felicità. La mia estate, fatta di piccoli frammenti, di piccole parentesi alla ricerca di un sorriso vero.
Quando si decide di prendere in mano la propria vita e di mettersi in gioco, nuovamente, si sa di dover affrontare stravolgimenti che talvolta faranno tremare, talvolta tentennare, talvolta retrocedere. Si mette tutto in conto, anche se non si sa realmente quale profondità arriveremo a raschiare. La mia vita è una continua ripartenza. Ho iniziato a vivere proprio quando ho iniziato a mettermi in discussione. Trasformo la paura dell'ignoto in stimolo e il desiderio di raggiungere un obiettivo in carburante per raggiungerlo. Quanto è difficile uscire da una visione di vita ed entrarne in un'altra. Ma cerco di vedere ogni situazione nelle sue accezioni positive, a trarne insegnamenti e spunti per aggrapparmi e scalare la vetta. Sacrifici. Inesauribili sacrifici che spesso tolgono il respiro. Ma che trasformo in sorrisi. E quando qualcuno mi osserva e mi dice "beata te, bella vita che fai", sorrido, perché non serve dare spiegazioni. Io so, questo è sufficiente. E so che, in fondo, tutto questo l'ho voluto io e io l'ho raggiunto. Non penso a tutto quello che queste scelte mi stanno costando. Perché tutto ha un risvolto positivo, anche il maggiore ostacolo. Non mi fermo a pensare a tutto quello che non riuscirò a fare, a tutto quello che mi manca. Ho un lettino in riva al lago, pochi chilometri di strada per raggiungerlo, nuovi amici che mi accolgono "benvenuta a casa tua, Erica", che mi coccolano e che mi chiedono solo un sorriso. E so che sono molto fortunata. Lo so perché so guardare la mia vita.
Poche settimane fa, per volere del destino, una elegantissima coppia mi si avvicina e mi passa accanto, mentre, in spiaggia, raggiunge la propria postazione. Uno sguardo, un sorriso (avete mai provato a sorridere alla gente solo per il piacere dei vostri sguardi che si incrociano? E' un'emozione che si fatica a descrivere....). Poco dopo la signora mi rivolge un apprezzamento sul taglio di capelli, piuttosto insolito, che porto. Due battute, veloci.  La volta successiva un saluto. Poi ancora un confronto su quella che è una delle mie più grandi passioni: la lettura. Mi conquista la dolcezza di questa donna delicata e rispettosa. Ed è un piacere incontrarli. Fino a quando da una coppia diventano due coppie, e poi tre. Fino a quando ad ognuno di loro do un nome. Fino a quando dal lei si passa ad un tono più informale. Fino a quando mi fanno sentire una di loro. Quella dolcissima signora si chiama Carla, il marito Walter e gli amici sono Franco e Manuela, di cui Irene e Enzo sono parenti e vicini di lettino. Persone piacevolissime, con cui sabato scorso ho condiviso una indimenticabile serata.


Un'intera giornata insieme, conclusa con l'accoglienza nelle loro casette del campeggio in cui trascorrono le loro vacanze, con una sfida all'ultima griglia, un po' (!!!) di buon vino, risate e balli.


Ringrazio davvero tutti, e lo faccio con queste parole. Grazie a Manuela e Carla (che vedete qui sopra con accanto Micheal). Ringrazio Nadia (qui sotto accanto al padre mentre cerca di rubargli un boccone) e Alberto, con il loro piccolo batuffolo Neve. Ringrazio Franco, con le sue chiacchierate, le battute, le risate. Ringrazio Walter, tra le tante cose egregio ballerino. Ringrazio Irene ed Enzo per la loro costante compagnia.

 

Ringrazio ognuno di loro per quel sorriso che mi hanno saputo regalare. Con loro ho condiviso, oltre alla mia gioia di esserci, la mia piccola passione per la cucina. A loro ho presentato la mia prima cheesecake cotta e il pane di segale (entrambi esperimenti).... e pare che entrambi siano stati apprezzati. Qui vi parlerò del dolcetto, ma presto vi illustrerò anche l'altra preparazione.....

Il vincitore della sfida all'ultima griglia????? Guardate un po': Walter e la sua griglia....

  

Franco e la sua griglia..... sì.... proprio così!!! 

  

Non ci credete????? Allora guardate bene...... 


Per me vincitori lo siamo stati tutti. Grazie, GRAZIE, G R A Z I E ! !

Ingredienti

Per la base
45 g di nocciole
30 g di zucchero di canna integrale
40 g di muesli di farro bio (io Krunchy di Barnhouse)
35 g di farina di riso
35 g di farina di mais fioretto
25 g di orzoflakes (io Baule Volante)
50 g di olio di semi di soia

Per la farcia
100 g di ricotta
100 g di Philadelphia (io Balance)
2 uova
70 g di fruttosio
succo di 1/2 pompelmo
1 g di agar agar

Per la copertura
1 pesca noce
1 cucchiaino di fruttosio
succo di mezzo pompelmo

Tritate finemente le nocciole insieme allo zucchero di canna. Unite il muesli, le due farine, l'olio e impastare. Aggiungere gli orzoflakes e amalgamare tutto.

Coprite con carta forno la base di una teglia tonda apribile. Sistemate la granella appena ottenuta sul fondo e compattare bene. Mentre vi occupate della farcia lasciare riposare in frigo.
Setacciate la ricotta, unite il Philadelphia, il fruttosio, l'agar agar e i due tuorli d'uovo. Mescolate tutto fino a rendere il composto omogeneo.
Spremete mezzo pompelmo (io ho usato quello rosa) e aggiungetelo alla crema di formaggio. Amalgamate tutto, versatelo sulla base compattata nella tortiera e infornate a 180° per mezz'ora. Abbassate poi il forno a 160° e cuocete ancora per 20 minuti. 
Durante la cottura preparate la copertura. Tagliate a spicchi sottili la pesca, mettetela in un pentolino con il succo di mezzo pompelmo e il cucchiaino di fruttosio. Fate cuocere a fiamma bassa fino a quando il succo di pompelmo si sarà rappreso e le pesche saranno morbide.
Controllate la cottura del cheesecake, in modo che sia uniforme e, quando sarà ben dorata in superficie, sfornatela e lasciatela intiepidire. Togliete, quindi, la corona laterale della teglia.
Coprite la superficie con le pesche e lasciate raffreddare almeno un paio d'ore. Quando sarà completamente fredda potrete conservarla in frigorifero.
Tagliate e servite. Perdonate le foto poco curate, ma in un'occasione così è senz'altro più importante il modo in cui si assapora.... e vi garantisco che il risultato è stato decisamente apprezzato!
 

Ringrazio Ada, blogger di Siciliani creativi in cucina per gli spunti che mi ha dato nella proposta della sua cheesecake. Lei ci deliziava con questa torta lo stesso giorno in cui avrei creato la mia versione. Confrontarmi con la sua bravura è sicuramente un grande piacere.



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Pastelle tuttifrutti con farina d’orzo e farcitura al coccoformaggio: l’ovvio che diventa superfluo

Mossa dalla curiosità di creare dei dolcetti con l'utilizzo della frutta nell'impasto, a discapito di uova e grassi, mi sono detta che il successo dei biscotti cuor di fragola mi avrebbe messo sulla giusta strada. E' difficile che compri le banane (dopo essere stata redarguita per l'eccessivo utilizzo durante i miei spuntini mi sono decisamente ridimensionata), ma la smania di provare il gelato con questo frutto come addensante mi ha corrotto. Il risultato? Il gelato è stato assolutamente bocciato e le banane in frigo attendono un migliore utilizzo, prima di raggiungere quel preciso livello di maturazione per cui non riesco più a definirle mangiabili. Peraltro le mie colazioni, seppur con qualche difficoltà, richiedono nutrienti sani e diversificati e la presenza del biscotto giusto è una condizione necessaria. Ovviamente le mie scelte salutiste mi hanno portato a preferire una cottura in forno, ma la consistenza dell'impasto ne permette una ghiotta frittura, che mai proverò, ma che vi lascio come spunto.

Ingredienti

Per le pastelle
150 g di banane (corrispondono a 2 banane)
170 g di mele Granny Smith
40 g di zucchero di canna integrale
40 g di mandorle
30 g di olio di soia
250 g di farina di farro bianca (200 g saranno sufficienti se voleste friggerle)
80 g di farina di farro integrale
40 g di orzoflakes (io Baule Volante)
1 pizzico di sale

Per la crema al coccoformaggio
100 g di ricotta
75 g di philadelphia (io Balance)
25 g di malto di riso
20 g di farina di cocco
100 ml di latte rdi riso al cocco (io Isola Bio)
1 cucchiaino di farina di semi di carrube

Frullate le banane insieme alle mandorle e allo zucchero, creando una crema omogenea. Unite l'olio, il sale e le farine e impastate fino ad amalgamare tutto, ottenendo un impasto molto morbido.
Tagliate a cubetti piuttosto piccoli 170 g di mela (io lascio la buccia per scelta di gusto e di carattere nutrizionale). Aggiungetele all'impasto e lavorate fino ad ottenere un composto piuttosto appiccicoso. Sbriciolate grossolanamente gli orzoflakes (o cornflakes) e amalgamateli.
Fate riposare l'impasto in frigo, avvolto nella pellicola, per circa mezz'ora.
Se avrete preparato la versione frittura procedete alla cottura aiutandovi, nella porzionatura, con un cucchiaio e facendo poi asciugare molto bene su abbondante carta assorbente. Se voleste procedere alla cottura in forno, stendete la pasta su una spianatoia infarinata, ottenendo una sfoglia di circa mezzo centimetro di spessore.
Tagliate i biscotti della forma desiderata e riponeteli su una placca coperta da carta forno. Fate cuocere a 200° per circa 30 minuti. Non diventeranno certo croccanti, ma guardate che dorino a sufficienza. La cottura li farà anche gonfiare nel mezzo, formando dei fagottini. Sfornate e fate raffreddare su una griglia.

Io li gusto molto anche semplici, ma sono buonissimi accompagnati da una crema al cocco e formaggio.

Preparate quindi la farcitura. Mescolate i formaggi e il malto di riso. Stemperate la farina di semi di carrube con il latte di riso e aggiungete tutto alla crema. Mettete sul fuoco e scaldate senza portare ad ebollizione, mescolando continuamente. Spegnete il fuoco e aggiungete la farina di cocco. Amalgamate tutto e fate intiepidire.
Farcite i biscotti con un cucchiaino di crema e chiudeteli a sandwich. Fate raffreddare in frigo per almeno un'ora e poi.... gustate!!!

Colazione, spuntino, dolcetto del dopo pasto.... in qualsiasi modo vogliate assaporarli, sapranno appagare il desiderio di dolce senza peccare di gola!

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Croissant ai cereali con il miele e le sperimentazioni dai tempi lunghi quanto le scorte

Finita la mia scorta di croissant integrali di cui, come una formichina, avevo messo da parte una sostanziosa provvista, mi trovo a riaffrontare la sfida colazione domenicale, unica per cui mi concedo una simile dolcezza. Come fare a resistere ad un croissant? Cambiamone, quanto meno, la sostanza. Nel tempo ho iniziato ad approcciarmi a sistemi e a materie diverse. Il lievito madre, seppur secco e quindi con una parte chimica di agente lievitante, ha sostituito il lievito di birra liofilizzato e la quantità di lievito utilizzata si è notevolmente abbassata (se non dimezzata) a favore di un tempo di lievitazione decisamente maggiore. Partita un po' scettica e con un impasto un po' troppo sodo, mi sono dovuta ricredere. Per un paio di mesi ora avrò nuovamente la mia colazione garantita, ma sono già pronta ad una nuova sfida..... già precisa e chiara in mente!! Ma partiamo da qui..... e da questi cornettini ai cereali decisamente golosi!

Ingredienti

50 g di zucchero di canna integrale
400 g di farina ai cereali (io Molino Chiavazza)
2 g di malto d'orzo
8 g di lievito madre liofilizzato (la dose consigliata sarebbe 16 g)
40 g di olio di semi di soia
150 ml di latte di avena
miele (io castagno e tiglio, Miele Ticinese)
1 pizzico di sale
1 uovo
margarina per le pieghe

Polverizzate lo zucchero di canna. Aggiungete la farina, il lievito, il malto e mescolate, Aggiungete l'uovo, l'olio, il latte e il sale e impastate fino ad ottenere un bell'impasto incordato. Compattatelo bene formando un panetto.
Infarinate una terrina di vetro e ponete l'impasto nel mezzo. Coprite con la pellicola trasparente e lasciate lievitare in forno, spento, per almeno 8 ore. L'impasto dovrà raddoppiare il suo volume.
Una volta raggiunta la lievitazione ottimale estraete la pasta e stendetela leggermente su una spianatoia. Prendete la margarina e iniziate la lavorazione delle pieghe come spiegato qui. Rispettate i tempi di lievitazione: per un risultato perfetto occorre molta pazienza!! Ma non ve ne pentirete!
Al termine dell'ultima lievitazione prendete l'impasto e stendetelo in una sfoglia rettangolare su una spianatoia. Lo spessore dovrà essere di circa mezzo centimetro, ma ovviamente va un po' a gusto. Più spessa sarà la sfoglia e più tozzi risulteranno a cottura terminata (e meno ve ne verranno, ovvio ; )
Ricavate tanti triangoli quanti ce ne staranno e praticate un taglietto a metà di ciascuna base. Farcite a piacere (io ho utilizzato del miele) e arrotolate su se stesso ciascun triangolo. Mettete i croissant su una placca da forno e lasciate lievitare per tutta la notte. Vedrete che, al vostro risveglio, saranno belli panciuti! Mentre il forno andrà in temperatura, a 200°, spennellateli con del latte o con dell'uovo.
Infornateli, abbassate la temperatura a 190° e cuocete per mezz'ora circa. Controllate durante la cottura che non brucino.
Sfornateli e.... come dirvi di attendere che raffreddino se sono la prima a non resistere???? Allora facciamo così: vi dico che tutti i lievitati non andrebbero consumati caldi, perché è come se continuassero a lievitarvi durante la digestione, ma ogni tanto uno strappetto....    : )

P.S. Con i ritagli avanzati dai croissant ho creato due girelle, cosparse di miele e ricoperte di cornflakes bio

La preparazione
      Una vera bontà!!
      Un formato "mignon" per un capriccio impellente....
Dopo la lievitazione
Pronta per la lievitazione




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Cocchini al muesli: l’ingrediente dalle molteplici potenzialità e l’importanza dell’home made

Avete presente quelle folgorazioni che vi colpiscono all'istante e a cui proprio non potete trovare rimedio? Capita, così, che, leggendo uno dei blog che amo maggiormente per creatività, fantasia, stile, ingredienti utilizzati, mi imbatto in un ossimoro, per il mio pensiero: burro (e quindi cattivo) e cocco (e quindi buonissimo). Leggete un po' la mia cara amica Micol cos'ha creato con questi biscotti al burro di cocco e farina di riso. Burro di cocco.... ecco, e adesso cosa faccio? Cedo al burro? Sapete cosa vi dico? Io ci provo..... E così mi metto a fare il burro di cocco seguendo i suoi consigli, ma facendo le mie solite modifiche. Insomma, alla fine ho fatto bollire il cocco grattugiato - o farina di cocco - (140 g) in acqua (400 g) per mezz'ora circa, facendo bene attenzione che le scagliette rimanessero sempre in acqua. Le ho poi versate su un tovagliolo ed ho strizzato bene, aiutandomi con un colino prima e con lo schiaccia patate dopo, affinché spremessi tutto il liquido presente. Insomma, da quello che ho compreso sbirciando anche questo link, la parte grassa, che poi diventerà burro, è quella che fuoriesce alla fine. Versando tutto il liquido in un contenitore e tenendolo per una notte in frigo, ben chiuso, al mattino ho trovato il mio bel burro solidificato in superficie. E quello è stato utilizzato per questi biscottini.... che profumano in un modo incredibile!!!!

Ingredienti

60 g di burro di cocco
40 g di muesli di farro bio (io Krunchy di Barnhouse)
20 g di cornflakes (io Baule Volante)
20 g di zucchero grezzo di canna
100 g di farina integrale (io Molino Chiavazza)
1 tuorlo
1 pizzico di sale

Tritate abbastanza finemente il muesli di farro e mettetelo da parte. Polverizzate lo zucchero e impastatelo con il burro di cocco.
Aggiungete la farina, il muesli, il sale, il tuorlo d'uovo ed impastate fino ad amalgamare bene tutto. Io mi avvalgo della funzione spiga del Bimby, ma a mano è un impasto che può essere fatto senza problemi, mescolando prima burro, zucchero e tuorlo ed aggiungendo, in seguito, gli ingredienti secchi, farina sale e muesli, precedentemente misccelati.

Pesate i cornflakes e frantumateli grossolanamente. Aggiungeteli all'impasto e lavorate fino a compattare tutto.
Formate un panetto e mettete nel frigo a riposare per non più di un'ora, avvolto nella pellicola.
Riprendete l'impasto e stendetelo, aiutandovi con le mani e con un mattarello, su una spianatoia infarinata. Tagliate i biscotti della forma desiderata e poneteli su una placca ricoperta da carta forno. Lasciate riposare ancora mezz'ora in frigo, affinché acquisiscano nuovamente compattezza.
Accendete il forno a 160° e, una volta in temperatura, infornate per mezz'ora circa. Io ho formato biscotti spessi circa 0.7 cm, per cui la cottura ha richiesto un po' più di tempo. Regolatevi in base allo spessore che darete voi ai vostri biscotti e, ovviamente, in base al vostro forno.
Sfornate quando li vedrete dorati e spostateli su una griglia a raffreddare.

Non crederete al profumo di cui vi riempiranno la cucina e.... la casa.... Io credo di averli consumati respirandone la fragranza. Ma vi garantisco che al morso sono croccanti, friabili e decisamente amabili! Una coccola a regola d'arte!



Grazie Micol, questo burro non mancherà più dagli alambicchi della mia cucina!!


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Biscotti “cuor di fragola” alle nocciole: la tentazione a portata di mano

Se c'è una cosa che in casa non manca mai, da qualche mese a questa parte, sono i biscotti. La mia scelta di "cucina consapevole" mi ha portato ad eliminare qualsivoglia prodotto confezionato a favore di validi sostituti di genuinità. La dolcezza che concedo al mio palato è questa: biscotti studiati con ingredienti precisi, seppur sempre vari, con ridotte quantità di zucchero, con una selezione di prodotti integrali a discapito di raffinazioni nocive all'organismo e con un controllato bilanciamento di valori tra grassi, zuccheri e calorie. Quando sbircio in giro tra le differenti proposte di ricette mi faccio sempre prendere dalla gola, ma incappo sempre nella lista degli ingredienti. A volte mi basta ridurre qualche quantità, altre volte chiudo tutto e passo oltre. Questa volta, leggendo il ricettario mensile Bimby, mi sono imbattuta in questi biscotti integrali alle fragole. Mi hanno incuriosito per molteplici motivi. Primo tra tutti è il nome biscotto: ovunque legga questa parola la mia attenzione si concentra tutta in quel punto. Poi ho letto integrale, che per me è quasi uno stile di vita. Ultimo, ma non poco importante, fragole. Non è usuale per me valutare l'inserimento di frutta fresca nella preparazione di un biscotto (non fino ad ora, almeno) e poi avevo quel mezzo cestino di fragole, ultime di una stagione bizzarra, da finire. Quale miglior motivo per leggere di cosa si trattasse? Ed ecco che sono stata affascinata da quanto avrei solo dovuto ridurre un paio di dosi. Ovviamente non parliamo di biscotti dolcissimi (a cui le mie papille non sono più neanche abituate) e per questo vi indicherò i valori della ricetta originale accanto alle mie modifiche, ma il risultato è stato strepitoso!!

Ingredienti

160 g di fragole 48 kcal
60 g di nocciole 416 kcal
200 g di farina integrale 646 kcal
100 g di farina 1 di grano tenero (io Molino Chiavazza - nella ricetta originale 200 g di farina ) 345 kcal
40 g di zucchero integrale di canna (nella ricetta originale 140 g)  160 kcal
130 g di fiocchi di avena 485 kcal
80 g di olio di semi di soia (nella ricetta originale 100 g di olio di oliva o di semi) 720 kcal
1/2 bustina di lievito per dolci (nella ricetta originale 3/4 di bustina) 13 kcal
1 pizzico di sale


Tritate finemente le nocciole e mettetele da parte.
Se utilizzaste uno zucchero integrale, generalmente dalla semola grossa, polverizzatelo quanto più potete. Aggiungete quindi le fragole lavate e tagliate a tocchi e tritate tutto insieme, velocemente, in modo che rimangano pezzetti e non venga un composto uniforme.
Setacciate e mischiate le farine con lo lievito e unitele alle fragole. Aggiungete le nocciole, i fiocchi di avena, il sale, l'olio e impastate, fino ad ottenere una pasta compatta e morbida. Formate un panetto, avvolgetelo in una pellicola trasparente e lasciate riposare in frigo per circa un'ora.
Stendete la pasta in una sfoglia spessa non più di mezzo centimetro e ritagliate i biscotti della forma a voi gradita. Per me questa volta sono stati cuoricini. Spostate ciascun biscotto su una teglia coperta da carta forno e fate riposare mezz'ora circa (io ho semplicemente atteso che il forno raggiungesse la temperatura).
Cuocete a 180° per circa 20 minuti, ma controllate la cottura perché ogni forno ha le sue caratteristiche.
Una volta che saranno ben dorati sfornateli e sistemateli su una griglia a far raffreddare, e poi.... deliziatevi!

Con questa dose mi sono venuti 130 biscotti. Lo so, non sono pochi, ma non sono così grandi!! E, soprattutto, non hanno scadenza breve, seppur non possa dirvi la durata di permanenza della scorta ; )
In questo caso ciascun biscotto avrà 21,80 kcal.




Missione riuscita: 
palato e cuore appagati!!





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Gelato al pistacchio: un’impresa dai difficili presupposti e un successo degno di replica

Credo che ormai un'idea di quanto mi piacciano le sfide ve la siate fatti. Bene, questa è stata una GRANDE sfida. E' facile dire gelato, ma il fulcro della questione è stato: senza gelatiera e senza utilizzare grassi nobili (nota assolutamente ironica) come la panna.... beh, mica è un giochino da niente!! Scervèllati e riscervèllati mi si accende una piccola lampadina: se la lecitina di soia è un emulsionante e l'agar agar un addensante... perché non usarle insieme per creare la formula perfetta? A quel punto mi documento e scopro che.... SI PUO' FARE!! La versione proposta è per uno spropositato amore per il pistacchio, ma la base è assolutamente valida per qualsiasi altro gusto, a cui sicuramente mi medicherò nei giorni a venire. Per l'appunto mi immagino già un buon cioccolato fondente.......

Ingredienti

40 g di pistacchi tostati non salati
200 g di latte (io di riso alla vaniglia) + q.b.
2 tuorli
50 g di zucchero di canna (io tendo sempre al ribasso con la dose di zucchero)
2 g di lecitina di soia
1 g di agar agar
100 g di ricotta

Tritate finemente i pistacchi e fateli bollire in 200 g latte per qualche minuto. Spegnete il fuoco e lasciate in infusione per almeno 1 ora. A questo punto il procedimento classico prevede di filtrare il latte. Io invece frullo tutto molto bene, in modo che diventi una crema ma che tutto il pistacchio rimanga nel composto.
Aggiungete il latte necessario a far tornare il peso originario di 240 g (tra latte e pistacchi) e mettete nuovamente sul fuoco a scaldare.
Nel frattempo mischiate zucchero, lecitina e agar agar e unite tutto ai tuorli, sbattendoli con le fruste fino a renderli spumosi. 
Aggiungete quindi la ricotta e continuate a lavorare con le fruste fino a quando il composto sarà ben amalgamato. Aggiungete il latte caldo e mettete nuovamente sul fuoco. Portate a 85° e fate cuocere per 2 minuti. Questo passaggio è importante, perché è il procedimento che permetterà la pastorizzazione delle uova. Trascorsi i 2 minuti spegnete il fuoco, fate intiepidire il composto e lavorate ancora con le fruste (più tempo durerà questo passaggio e meglio sarà.....anche 10 minuti!!). In questo modo si amalgama bene tutto e viene inglobata aria al composto. Lasciate raffreddare, poi mettete in frigo, girando di tanto in tanto. 
Quando sarà piuttosto denso trasferitelo in un contenitore e riponetelo nel congelatore. Mescolate, con un cucchiaio o una frusta, ogni mezz'ora, fino a quando avrà raggiunto la consistenza giusta. Io ho ripetuto questa operazione per circa 6 volte. 


Alla fine il gelato era bello cremoso.... e gustarlo con una buona granella di pistacchi è stato un viaggio sensoriale indescrivibile! Nel freezer, se ci arrivasse mai, dura diversi giorni!
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Budino di miglio e pere Packam’s con striature fondenti: un tarlo, una domanda e due risposte

Era da giorni che desideravo cimentarmi in questo esperimento. L'impiego di un cereale, il miglio, in un dolce. Per molti è insolito come sostituto della pasta, figuriamoci in versione sweet. Ma questo tarlo continuava a tormentarmi e..... a cosa abbinarlo? Ho trovato una qualità di pera mai sentita prima (mi vorranno perdonare coloro che sono più edotti di me). E' vero, con tutte le Abate e le Williams che produciamo in Italia io devo proprio andare a prendermi una pera australiana della fine dell'800? Mi piace provare, scoprire, assaggiare e capire.... E allora sì, vi dico che sono andata a prendermi quattro begli esemplari di pera Packam's. Nel tentativo di capire se la mia idea di budino al miglio avesse riscontri nella realtà quotidiana ho trovato una ricetta decisamente invitante su uno dei siti che amo maggiormente consultare: Cucina Naturale. La ricetta originale la trovate qui. Io mi sono permessa di apportare un po' di modifiche in base a ciò che avrei voluto utilizzare. Ovviamente ho usato le pere e, visto che il cioccolato con le pere ci sta divinamente, ho mantenuto questo dettaglio, senza però uniformare l'impasto. Trovo sia sfizioso creare queste piacevoli e golosissime macchie e striature fondenti. Anche al palato risultano gradevoli, come tutto l'insieme.... provare per credere!!
Se considerassimo questo budino il dolcetto della colazione, le 290 kcal per porzione sarebbero anche perfette!!

Ingredienti

1 pera Packam's 80 kcal
40 g di miglio 144 kcal
250 g di latte di riso alla vaniglia 170 kcal
125 g di acqua
25 g di mandorle 153,5 kcal
5 g di zucchero di canna integrale 20 kcal
20 g di malto di riso 63,2 kcal
50 g di cioccolato fondente 253 kcal
1,5 g di agar agar
1/2 cucchiaino di zenzero in polvere
1 pizzico di sale
cocco per decorare

Sciacquate bene il miglio (ricordate che tutti i cereali vanno sempre sciacquati prima dell'utilizzo per rimuovere ogni impurità, scorie, polveri, corpi estranei e chicchi frantumati) e ponetelo in una casseruola con il latte di riso, l'acqua l'agar agar le mandorle precedentemente tritate e il pizzico di sale. Mettete sul fuoco e, una volta raggiunto il bollore, abbassate la fiamma e cuocete per circa 25 minuti, girando di tanto in tanto, soprattutto dopo la metà cottura, per evitare che i chicchi si addensino in fondo al pentolino.
Mentre il miglio cuoce, sbucciate la pera e tagliatela a dadini piuttosto piccoli. Mettetela in un pentolino insieme allo zucchero di canna e accendete il fuoco, mescolando in modo da coprire uniformemente i pezzettini di pera di zucchero.
Quando inizierà a scaldare aggiungete lo zenzero e mescolate ancora. Cuocete a fiamma moderata, con un cucchiaio di acqua, fino a quando lo zucchero inizierà a caramellare. Abbiate cura di girare con frequenza, in modo che non si attacchi al padellino.
Quando le pere avranno raggiunto un colore ambrato (lo zucchero è poco quindi non si formerà un vero caramello), spegnete il fuoco e lasciate riposare.
A questo punto il miglio sarà cotto. Toglietelo dal fuoco e frullatelo fino a creare una crema liscia e omogenea, senza che ci siano più i grumetti.
Aggiungete il malto di riso, le pere caramellate e mescolate bene. Cuocete ancora, a fiamma bassa, per 10 minuti, poi spegnete il fuoco e fate riposare per qualche minuto.
Tritate grossolanamente il cioccolato fondente e unitelo alla crema. Questa operazione dovrà essere eseguita quanto più velocemente possibile, senza mescolare troppo il composto, in modo da non sciogliere le scagliette di cioccolato e lasciare le striature nella crema.
Versate il composto in stampini mono porzione (o in un unico stampo se preferiste) e lasciate raffreddare. Quando sarà freddo mettete in frigo per qualche ora.

Con queste dosi vi verranno 3 stampi monoporzione.

Io ve ne propongo anche una versione più cioccolatosa... In sostanza sarà sufficiente mescolare metà del cioccolato fino a farlo sciogliere completamente e metà lo unite poco prima di versare nelle forme.


Vi garantisco che con entrambe c'è da leccarsi i baffi!abc

Frollini d’orzo con mandorle e semi di girasole: storia di un barattolo che non vuole restare vuoto

Torno a casa, bene. Nella mia mente malata e contorta, pianificatrice e lungimirante avevo già predisposto gli ultimi 4 biscotti (questi) per la prima colazione post trasferta. Beh, era stato un gran bel sacrificio lasciarli là soli soletti nel barattolone di vetro, e se non fosse per la mia gioia nell'elucubrare nuove versioni..... quei biscotti non mancherebbero mai in quel vaso. Ho però pensato che avrei potuto elaborare una nuova formula: ho chiuso gli occhi, mi sono concentrata sulla dispensa e mi sono detta "forse ci siamo". Ho voluto provare ad utilizzare i semi di girasole. Proprietà benefiche che danno consistenza ad un frollino goloso.... I flakes, questa volta di orzo, mi piacciono particolarmente per la frangranza che conferiscono. Insomma, sono soddisfatta!! E il barattolone è quasi pieno ; )

Ingredienti

25 g di mandorle spellate
25 g di semi di girasole
40 g di margarina
50 g di zucchero di canna integrale
60 g di farina d'orzo
40 g di farina integrale
1 uovo
1 pizzico di sale
1/2 cucchiaino raso di bicarbonato
25 g di orzoflakes bio (io Baule Volante)

Tritate non troppo finemente le mandorle e i semi di girasole. Aggiungete quindi il resto degli ingredienti, escludendo gli orzoflakes, e impastate. Se doveste procedere a mano, mescolate questo trito alle farine, al sale e al bicarbonato. Sbattete l'uovo con lo zucchero e unite il mix di ingredienti secchi poco alla volta, amalgamando bene.
Quando avrete ottenuto un impasto omogeneo unite i fiocchi di orzo e incorporateli impastando con le mani. L'impasto avrà una consistenza piuttosto morbida.
Inumiditevi le mani e formate delle palline della grandezza di una piccola noce, prendendo poco impasto per volta.
Sistematele su una teglia coperta da carta forno lasciando un po' di distanza tra loro. Fatele riposare mezz'ora circa.
Infornatele a 180°. Dopo circa 10 minuti schiacciate ciascuna pallina con i rebbi di una forchetta. Saranno morbide e si abbasseranno facilmente.
Fate cuocere ancora per circa 15 minuti, ma controllate che non dorino troppo: ogni forno ha sempre le sue caratteristiche.
Sfornate i biscotti e trasferiteli su una griglia a far raffreddare.
Come sempre io non ho resistito alla tentazione e mi sono fatta attirare.... addentando tutta la dolcezza e la croccantezza di questo frollino.
Al completo raffreddamento, se ne rimarranno, conservateli in un barattolo di vetro o di latta. E.... buona colazione (o merenda, o spuntino, o..... gola!!)abc

L’arte di stupire e lasciare a bocca…. piena con un tortino di melanzane al cioccolato aromatizzato

Che mi piaccia stupire si sa. A volte abbandono le mie classiche versioni light perché.... quando ci vuole ci vuole! A chi assaggia questo tortino non dico mai cosa si nasconda dentro. Nessuno mai immaginerebbe un simile accostamento e, soprattutto, l'assaggio non lascerebbe trasparire alcun sospetto. L'aroma è pazzesco, il cioccolato è avvolgente. Parliamo di una bomba di sapore.... e di gola! Pura gola. Questo è un dolce per chi ama il dolce. Ma soprattutto è un dolce che dipinge espressioni incredibili sui volti di chi si fa tentare... Io mi diverto tantissimo, e voi? Vi sentite pronti a provarci?


Ingredienti
Per un tortino monoporzione

8 fettine di melanzane spesse circa 1/2 cm
10 g di zucchero di canna integrale
scorza di 1/2 limone
10 g di pinoli
cocco in scaglie
60 g di cioccolato fondente
1 cucchiaino raso di essenza di arancia
1 cucchiaino di olio di soia
farina di riso

Tagliate le melanzane a fettine tonde e lasciatele sotto sale per almeno 2 ore. Infarinatele e soffriggetele in poco olio evo da entrambe i lati. Fatele scolare su un foglio di carta assorbente.
Preparate un composto con lo zucchero di canna e la scorza di limone, mescolate bene e spolverizzate le fettine di melanzana soffritte su entrambi i lati. Lasciate insaporire tra due fogli di carta assorbente, in modo che perdano quanto più olio di cottura possibile. Io le lascio qualche oretta. Preferibilmente la melanzana sarebbe da usare senza buccia, in modo da rimanere più morbida all'assaggio.
Fate fondere, a bagno maria, il cioccolato fondente. Aggiungete l'essenza di arancia e l'olio di semi di soia e amalgamate bene.
Ungete un pirottino di alluminio e cospargete l'interno di cocco in scaglie, in modo che tutta la superficie ne sia ricoperta.
Iniziate ora la composizione, alternando gli strati in questo modo: 1 fettina di melanzana, un po' di pinoli tritati, 1 cucchiaino abbondante di cioccolato sciolto, una spolverata di cocco e ancora la melanzana, fino alla fine delle fettine.
Terminate con la fettina di melanzana e i pinoli tritati. Mettete in frigo e fate raffreddare per un'oretta.
Quando sarà ora di servire, lasciate fuori dal frigo per una mezz'ora almeno, in modo che il cioccolato di ammorbidisca ed estraete il tortino dal pirottino, sistemandolo su un piatto.
Stupite i vostri ospiti, ma prima.... meravigliate voi stessi!! E' un dolce che non solo crea dipendenza, ma che vi toglierà le parole!

abc

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