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Carpaccio piccante di frutta in pasta phillo e una grande dichiarazione d’amore

Sì, è vero, confesso di essere innamorata perdutamente della pasta fillo (o phillo). La scoprii quando la svestii dei chili di olio con cui la addobbano le cucine cinesi nostrane. Sai, è quella dell'involtino primavera! Bene, anzi ottimo: proviamo a renderla commestibile, adesso. Così imparai che i suoi utilizzi possono essere molteplici. Confesso che non sono mai riuscita a trovarla in alcun supermercato, ma ho anche imparato in fretta quanto sia semplice da preparare in casa. Essendo un'amante della pasta sfoglia, che mangerei in qualsiasi forma, colore, impiego e variante, ma essendo anche un'irriducibile salutista attenta al grammo di grasso in più, ho iniziato a sostituirla con queste sfoglie finissime e croccantissime. E vi garantisco che non solo ha eliminato il tarlo della sfoglia, ma è diventata una continua fonte di sfida per creare varianti nuove e sfiziose. Con questa versione non ho certo scoperto l'acqua calda, ma sapete che soddisfazione dire..... l'ho fatto io?!?!?

Ingredienti

100 g di tonno affumicato
1 pesca (a vostro piacimento, bianca, gialla, noce o no)
1 mela (io ho usato una Fuji, ma credo che una Granny Smith avrebbe contrastato maggiormente la dolcezza della pesca)
5 fragole
pasta phillo (dosi di questa ricetta)
1 cucchiaino di mosto d'uva cotto
1 cucchiaino di olio evo
2 cucchiaini di succo di limone
sale
peperoncino

Dal panetto di impasto, se non vi affidate alla pasta phillo pronta, ricavate una sfoglia sottilissima (dovrà essere trasparente). Copritela con dell'olio evo aiutandovi con un pennellino e tagliatela in quadrati uguali.
Prendete una piccola terrina o delle coppette che sopportino la cottura in forno, ungetela all'esterno e adagiatevi il primo quadrato, lasciando la parte oliata a contatto con il recipiente utilizzato. Procedete in questo mondo, sfalsando gli angoli dei quadrati, fino a terminare le sfoglie. Abbiate cura di fare aderire bene le sfoglie, eliminando tutte le bolle d'aria, perché a cottura ultimata causerebbero la rottura e la conseguente caduta degli strati. Cuocetela in forno a 19° per circa 10 minuti, ma controllate che i bordi non brucino!!
Sfornatela e lasciatela intiepidire. Con una lama sottile separate la forma di pasta dalla terrina, facendo attenzione a non romperla, e separate le due parti. Lasciatela raffreddare completamente (io l'ho preparata la sera prima, ma sarà sufficiente anche meno tempo!!). L'importante è che sia fredda.
Rivestite l'interno della coppetta di pasta con le fettine di tonno affumicato. Lavate la frutta e tagliatela a spicchi. Alternate mela e pesta sui lati e riempite il centro con le fragole. Preparate ora l'emulsione, mescolando mosto d'uva cotto con olio, succo di limone, sale e peperoncino a piacere. Con l'aiuto di un pennellino cospargete le fettine di pesce verso l'interno, in modo da non bagnare la pasta, e la frutta.
Ed ora gustate come desiderate: con una forchetta, con un cucchiaino, con le mani.... prima la frutta, poi il tonno, o tutto insieme..... lasciando il cestino di phillo alla fine o spezzandolo e gustandolo insieme al resto come fosse pane...... Non esistono regole. Esiste solo il piacere di concedersi ad un pasto leggero e sfizioso.

abc

Identità distinte in una seppia ripiena di armoniosa incredulità

Era da tempo che avrei voluto trovare un contesto che mi soddisfacesse per un ingrediente speciale. Pensa e ripensa, ma niente, nessuna ispirazione. Poi mi trovo davanti ad una mela Fuji (confesso: mai mangiata in vita mia) e mi dico "questa sento possa essere ideale per qualche esperimento". Il suo colore rossastro, la sua compattezza....insomma, ne ho prese due!! Mi trovo, poi, vis à vis con un bel trittico di seppie. "Perfette". Tutto prende forma. E tu guarda, dentro quella seppia, accanto a quella mela.....l'ingrediente speciale inizia a trovare una giusta direzione. Non è stato scontato bilanciare tutto e trovare quanto potesse dare consistenza, senza rovinare il gioco di sapori, ma quello che ne è venuto fuori è stato sicuramente un piatto armonioso, dove ogni dettaglio lega, senza perdere la propria e precisa identità. L'ingrediente speciale? Seguitemi...

Ingredienti

1 seppia dal peso di circa 130 g
80 g di tofu aromatizzato alle erbe
5 amarene Fabbri
5 cucchiaini di succo di amarena Fabbri
5 nocciole
1 mela Fuji
3 foglie di salvia fresca
750 ml di birra rossa artigianale
sale
pepe
olio evo

Lavate e sciugate bene la salvia. Tagliatela in piccoli pezzetti e ponetela in un bricchetto, nel quale aggiungerete la birra. Mettete sul fuoco a fiamma dolcissima e portate a lievissima ebollizione. Non appena inizierà a vedersi un accenno di bolla spegnete il fuoco e lasciate riposare.
Lavate e asciugate la mela. Tagliatela a cubetti e versatela in una scodellina. Versateci sopra la birra con la salvia e lasciate macerare per almeno 2 ore, mescolando di tanto in tanto affinché tutti i cubetti si insaporiscano bene.
A questo punto passate alla preparazione del ripieno: tritate separatamente il tofu, le amarene e le nocciole. Uniteli in una ciotola e amalgamateli tra di loro fino a formare un composto piuttosto fine, ma non troppo pastoso. Aggiungete il succo di amarena, il sale, il pepe e mescolate bene. Assaggiate per accertarvi che sia sufficientemente saporito: il tofu è alquanto insipido e richiede una buona dose di sale. Riempite la seppia, pressando bene il composto di tofu e amarene al suo interno.
Coprite con carta forno una teglia. Versate le mele sui lati e bagnatele con il liquido a base di birra e salvia. Nel mezzo sistemate la seppia ripiena e salatela in superficie. Salate anche le mele. Versate un filo d'olio sulla seppia e infornate a 200° ventilato per 30 minuti.
Seppia ripiena di tofu e amarene Fabbri
Guastate e ditemi.....avreste mai immaginato un'amarena nella pancia di una seppia? Io l'ho fatto per voi e vi garantisco che l'azzardo, questa volta, mi ha davvero premiato!

abc

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