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Cialde di quinoa rossa alla curcuma: l’ispirazione, il piacere, la condivisione, la soddisfazione

Ospiti a cena, mi sbizzarrisco. Amo la quinoa e gran parte di quegli alimenti considerati strani dai più. Allora dico "e se facessi qualcosa di strano secondo il mio stile?". Ho il benestare delle bocche che dovrei sfamare, o meglio, deliziare. Memore dell'esperienza cialda di quinoa sperimentata tempo fa, ho pensato che forse avrei potuto proporre delle gallette sulla falsariga. Solo che, questa volta, avrei scelto il rosso. E, a dare manforte al rosso, avrei optato per un aromatico arancio ruggine. Pochissimi ingredienti, due semplici passaggi, e queste sfogliette sono presto pronte. Gli ospiti hanno gradito (anche nella spartizione degli avanzi, che non conservo mai per me, ma che divido tra coloro che desiderano - della serie "io cucino per te, ma tu mi spazzoli via tutto senza lasciarmi tracce") e io non ho potuto che gioirne.
Ancora una volta la semplicità ha segnato un successo!
 
Ingredienti

80 g di quinoa rossa
1 cucchiaino di curcuma
sale
olio evo

Sciacquate la quinoa sotto un getto di acqua corrente. Trasferitela in un tegame e affiungete il doppio del suo volume di acqua. Accendete il fuoco e portate a bollore, a fiamma moderata. Aggiungete un pizzico di sale (non troppo, mi raccomado) e lasciate cuocere fino a quando l'acqua sarà stata assorbita completamente. Ci vorranno circa 25 minuti.
Unite, alla quinoa cotta, la curcuma. Utilizzate la dose che preferite, in base ai vostri gusti. Mescolate bene, fino a quando il composto sarà perfettamente amalgamato.
A questo punto foderate una teglia con carta forno. Rovesciate sopra la quinoa e cercate di allargarla, appiattendola con un cucchiaio e schiacciandola bene, compattandola. Dovrà risultare uno strato spesso un paio di millimetri, dai bordi netti.
Accendete il forno a 190° e, quando sarà in tempertura, infornate.
Cuocete per 30 minuti, controllando che cuocia uniformemente. In caso contrario girate la teglia. Trascorso il tempo sfornate, tagliate le gallette, aiutandovi con un tarocco o con una lama.
Girate ciascuna cialda dal lato opposto e infornate nuovamente, alzando la temperatura a 200°. Cuocete per dieci minuti.
Quando saranno ben dorate anche dal lato opposto sfornatele e lasciatele raffreddare.

Una volta completamente fredde, servitele. Accompagnatele con delle salse, oppure con un patè. O semplicemente gustatele in semplicità, come fossero piccole sfogliette di "cracker".
A voi la vostra contestualizzazione.

abc

Riso rosso al pesto di cavolo nero, curcuma e salmone: l’ispirazione che arriva inaspettata e dà voce alle attese

Seppur la mia dispensa sia un tripudio di farine e cereali di ogni genere, quando mi trovo davanti ad un bancale ricco di innumerevoli varietà sconosciute o mai provate di questi stessi generi, beh, resistere è davvero impossibile. Diciamo difficile, che vuol dire ci passo davanti otto volte, alla nona è mio!!
Così è successo per questo riso rosso. Riso thailandese dal sapore intenso e avvolgente. Un riso che meritava un esordio ad alto impatto papillo - visivo. Così ho iniziato ad aggrovigliarmi in pensieri e ipotesi. Nulla, niente che mi soddisfacesse. Più ci pensavo, meno riuscivo a vederci chiaro! Poi l'incontro con quel cespo di cavolo nero. E' stato come un pizzicotto improvviso. Preso, stravolto, scomposto, accostato a sapori diversi. Et voilà, una prima che mi ha lasciato senza parole!

Ingredienti

100 g di riso rosso thailandese
100 g di cavolo nero
20 g di pistacchi tostati non salati
buccia di 1/2 mandarino (o 1 se piccolino)
25 g di parmigiano
1/2 spicchio d'aglio
50 g di salmone affumicato
1 cucchiaino di curcuma
10 g di olio evo + q.b.
sale

Pesate il riso e mettetelo in ammollo, in acqua fredda, per un'ora. Scolatelo, versatelo in un tegame e versate acqua, nella misura del doppio del suo volume. Portate ad ebollizione e cuocete per circa 20/25 minuti, a fuoco basso, salando leggermente l'acqua.
Nel frattempo lavate le foglie di cavolo nero e asciugatele accuratamente. Spezzettatele e riunitele in un boccale insieme ai pistacchi, alla buccia del mandarino lavata, al parmigiano tagliato a cubetti e all'aglio (se voleste ometterlo, come ho fatto io, usatelo per insaporire l'olio nella fase, successiva, di cottura). Versate l'olio.
Tritate tutto fino ad ottenere un composto piuttosto fine. Unitevi il salmone affumicato, la curcuma e continuate a tritare. Quando sarà sminuzzato perfettamente, e dopo aver assaggiato la sapidità e corretto, eventualmente, con del sale, scaldate un filo di olio evo in una padella. Se aveste deciso di non mettere l'aglio nel pesto, aggiungetelo in questa fase, facend insaporire bene l'olio. Versate il pesto e cuocete, a fiamma bassa, per qualche minuto. Se fosse necessario unite un po' di acqua (di rubinetto o quella di cottura del riso, a piacimento) e lasciate che si ammorbidisca e che il cavolo perda, con la cotura, il sapore forte.
Quando il riso sarà cotto scolatelo e versatelo nella padella.
Saltatelo velocemente e lasciate che insaporisca. Se fosse necessario versate ancora un po' di acqua di cottura.
A questo punto servitelo, ben caldo. Chi desiderasse potrebbe cospargerlo ancora di parmigiano o di granella di pistacchi. Nel mio caso le dosi utilizzate nella preparazione erano sufficienti a coprire il fabbisogno giornaliero di proprietà e principi ^_^


 Il sapore sicuramente è insolito. L'accostamento cavolo nero e mandarino crea un connubio equilibrato e rende piacevole ogni boccone. Il sapore del riso non si perde e, anzi, viene valorizzato dal suo condimento.
abc

Zuppa di lenticchie rosse, vongole e miglio: l’ossimoro che sfida il pensiero di massa

E' bene chiarire che, seppur abbia un suono rozzo e cupo, non propriamente affascinante, il termine zuppa non indica obbligatoriamente un piatto triste e dal sapore indefinito. Eh no, credo invece che la parola zuppa, così piena e tonda, richiami un aspetto di sostanza e pienezza. Amo scoprire abbinamenti mai provati prima, cimentarmi nell'elaborazione di sapori nuovi e, credetemi, quando mi sono accostata all'idea di questo piatto, una zuppa per l'appunto, ne sono rimasta affascinata ancora prima dell'assaggio. Dettaglio, questo, che ha senz'altro elevato le mie aspettative. Ma quelle stesse aspetttive sono state soddisfatte in modo del tutto.... pieno. E tondo ^_^ La sapidità delle vongole incontra la dolcezza delle castagne e il gioco di consistenze trova l'accordo nella sostanza delle lenticchie. Rosse, preciso. Perché sono quelle che preferisco! Una zuppa ricca. Ricca di proprietà preziosissime, ricca di sapori, ricca di sostanza.

Ingrdienti

30 g di miglio
40 g di lenticchie rosse
50 g di castagne bollite
30 g di vongole sgusciate
1/2 l di liquido di cottura delle vongole
1 pezzo di porro
1 piccola catora (o 1/2 carota)
olio evo

Sciacquate accuratamente, sotto un getto di acqua corrente, sia il miglio che le lenticchie. Io utilizzo un colino e faccio scorrere l'acqua fino a quando non è completamente limpida.
Nel frattempo scaldate il liquido di cottura delle vongole. Se doveste acquistarle fesche (ne serviranno circa 150 g), preparatele lasciandole in ammollo in acqua salata dalla sera prima e facendole poi schiudere in una padella, a fuoco moderato, coperte.
Fate soffriggere il porro, tagliato a rondelle sottili, in un po' di olio evo. Tagliate a dadini la caota, precedentemente sbucciata, e unitela al soffritto, facendo insaporire tutto per un paio di minuti.
Unite miglio e lenticchie, mescolate e lasciate tostare leggermente.
Versate, quindi, il liquido delle vongole, eventualmente allungato con un po' di acqua, e coprite il tegame. Fate cuocere per circa 10 minuti, dopodiché unite le castagne bollite tagliate a cubetti e le vogole tenute da parte. Lasciate cuocere ancora per una decina di minuti, o comunque fino alla totale cottura di miglio e lenticchie (in genere richiedono 25 minuti totali, ma dopo 20 minuti a me risultano già pronte).
Spegnete la fiamma e, a piacere, versate un flo di olio evo a crudo. Potrete aggiungere anche erbe e spezie a piacere. Io ho preferito ometterle. Il sapore delle volgole, che non richiede ulteriore sale, trovo conferisca giù una precisa identità al piatto.
Lasciate che i sapori si assestino per qualche minuto e poi servite.

Da gustare molto calda, è un inseme di sapori avvolgente che, sono certa, saprà conquistare anche i palati più scettici!abc

Bocconcini di semolino di riso con cuore di cavolini di Bruxelles: il vestito perfetto per un autunno inoltrato

Solito negozio. Stesso reparto. Scaffali, quattro. Metri due di lunghezza. Lui. Il semolino di riso. No, adesso ditemi, sono dovuta arrivare a 34 anni per scoprire il semolino di riso? Io che mangerei semolino fino a scoppiare!! Come avrei potuto lasciarlo lì, in quell'angolino stretto, soffocato da farine di ogni genere? Io, curiosa per natura (sempre di quella curiosità costruttiva e mai distruttiva), temeraria, pronta a sfidarmi sempre in nuove esperienze (ed esperimenti ^_^), avrei potuto negare ai miei amici celiaci una ricettina ad hoc? Allora ecco come quel pacchetto, senza toccare il carrello (è proprio quello il negozio, sempre lui, quello del gioco di equilibri dalle corsie alla cassa), è arrivato ad ispirare la mia creatività in un bocconcino che..... ha fatto breccia anche in chi, quei pazzoidi dei miei amici, in 30 anni non ha mai assaggiato un cavolino di Bruxelles. E se loro hanno apprezzato, perché non racontarvelo?
Ingredienti 11 cavolini di Bruxelles 90 g di semolino di riso (io Ecor) 100 g di acqua (quella di cottura dei cavolini) 220 g di latte di avena (di riso per i celiaci) 20  g di parmigiano grattugiato 1 tuorlo noce moscata pangrattato di riso q.b. Pulite i cavolini dalle foglioline più esterne, lasciandoli interi. Portate a bollore dell'acqua leggermente salata e fate cuocere i cavolini per 4 minuti circa. Scolateli e passateli in una terrina con acqua ghiacciata. In questo modo fermerete la cottura e manterrete vivo il colore. Mettete in un pentolino il latte e la parte di acqua di cottura dei cavolini. Portate ad una temperatura di 90° (poco prima dell'ebollizione, se non aveste un termometro). Grattugiate abbondante noce moscata. Quando avrà raggiunto la temperatura, versate, a pioggia, il semolino di riso, mescolando continuamente con un cucchiaio di legno. Abbassate la fiamma e, sempre mescolando, fate cuocere per 10 minuti. Quando sarà cotto spegnete il fuoco e aggiungete il parmigiano grattugiato. Amalgamatelo bene e lasciate intiepidire. Aggiungete, quindi, un tuorlo d'uovo e incorporatelo con il cucchiaio di legno. Asciugate bene i cavolini (a lavoro terminato vi consiglierei di passarli nella farina di riso, in modo da creare maggiore aderenza con il semolino). Inumiditevi le mani, prelevate mezzo cucchiaio di semolino, ponete nel mezzo il cavolino e avvolgetelo coprendolo interamente e formando una polpettina. Impanate ciascuna polpettina nel pangrattato. Lasciate, quindi, riposare i bocconcini in frigorifero per almeno mezz'ora. Accendete il forno a 190° e cuocete per 35 minuti circa. La superficie dovrà essere dorata. Io ho provato a farli cuocere sia in padella, sia in forno. Cottura perfetta in tutti i due casi, solo che in forno tendono a diventare delle campane e a perdere la loro rotondità.
Golosi e sfiziosi, però, lo sono in entrambi i casi ^_^
 abc

Bocconcini di quinoa al forno: l’irresistibile fragranza di una nuvola di sapori delicati in un involucro croccante

Elucubravo su questi bocconcini da tutto un pomeriggio. La quinoa, con le sue preziose proprietà, era entrata prepotentemente nel mio immaginario di cena. La sognavo croccante, scoppiettare sotto la pressione di piccoli morsi e racchiudere un concentrato di..... ecco, di...... Boh!! Sicuramente pensavo a qualcosa di delicato, ma saporito. Un aroma. Una nuvola che racchiudesse essenze. Potreste non crederci, ma quando mi trovo in fase creativa e ad un bivio, chiudo gli occhi e annuso spezie, erbe aromatiche e cerco di trovare l'accostamento perfetto. Ecco emergere, quindi, quel profumo intenso del rosmarino ed eccolo avvicinarsi al pistacchio. Ci siamo, manca solo..... sì, lei, la mia preferita: la noce moscata. Nient'altro, solo lei. La quasi totale assenza di grassi e la cottura in forno rendono questi bocconcini delle vere prelibatezze salutari e genuine. Cibatevene in spensieratezza, rigorosamente con le mani, e vedrete quanto il piacere possa essere sinonimo di leggerezza!

Ingredienti

60 g di quinoa
120 g di acqua
90 g di tofu naturale
1 rametto di rosmarino
15 g di pistacchi tostati non salati
5 ml di olio evo
25 ml di latte di avena
sale

Sciacquate accuratamente la quinoa sotto un getto di acqua fredda, in modo che vengano eliminati eventuali residui di saponina, che avvolge i semi e che rende amaro il loro sapore. Aiutatevi con un colino dalle maglie strette, in modo che non vengano dispersi i chicchi stessi.
Versate la quinoa in un pentolino con l'acqua, coprite e portate ad ebollizione. Cuocete fino al totale assorbimento dell'acqua. Ci vorranno circa 15 minuti. Spegnete, quindi, il fuoco e lasciate intiepidire. Nel frattempo lavate il rosmarino, separate gli aghi e tritateli finemente. Uniteli alla quinoa, con un po' di sale, e mescolate. Lasciate insaporire per una decina di minuti.
Tritate il tofu e i pistacchi e aggiungeteli alla quinoa. Mescolate fino ad ottenere un composto omogeneo. Grattugiatevi sopra della noce moscata (io ho abbondato, perché amo il suo sapore), unite l'olio evo e il latte di avena e amalgamate tutto. La quantità di latte dipenderà dal grado di umidità della quinoa. Regolatevi in base alla corposità ottenuta.
Formate, ora, delle polpettine di circa 4 centimetri di diametro. Compattatele bene: non ci sono uova a tenerle unite e in cottura rischierebbero di sfaldarsi. Volendo potreste aggiungere un tuorlo, ma per me è superfluo. Il risultato è decisamente soddisfacente anche senza.
Sistemate i bocconcini ottenuti su una placca rivestita da carta forno e infornate, a 200°. Cuocetele per 20 minuti.
Quando saranno ben dorate spegnete il forno e sfornatele. Gustatele, calde o tiepide, nella loro irresistibile fragranza. Con queste dosi vengono circa 25 bocconcini.




abc

Vesmati rolls, ovvero nidi di spaghetti di riso basmati in crema di piselli e basilico dal cuore filante

Esistono giorni in cui quell'idea che ronza per la testa non cerca solo la forma perfetta per poter passare dalla serratura e trovare concretezza nel piatto. No, ci sono giorni in cui quella forma, oltre ad essere perfetta nell'accostamento di sapori, consistenze e cotture, deve anche appagare la necessità di qualcosa di sfizioso. E' un po' una continua sfida a cercare nel sano e nel salutare un'interpretazione ghiotta e vivace. Perché pensare che i piatti genuini debbano essere tristi ed insapori? In questa portata tutte le regole sono state rispettate: una sola fonte proteica, carboidrati buoni, pochissimi grassi e cottura leggera. Allora perché non iniziare a convincervi che amarsi e coccolarsi non deve per forza essere un sacrificio? La mia convinzione ha trovato ulteriore riscontro in questo piatto unico che ha portato in scena sapori che amo con vesti irresistibili: quella crosticina sugli spaghetti è davvero la fine del mondo!! ^_^

Ingredienti

50 g di piselli (freschi o surgelati)
20 foglie di basilico fresco
60 g di spaghetti di riso basmati
1 mozzarella (io light, ma se di bufala è decisamente più saporita)
noce moscata
1 cucchiaino di paprika dolce
sale
olio evo

Fate bollire i piselli fino a quando non saranno morbidi, in abbondante acqua salata. Io ho la fortuna di avere abbondanti scorte di piselli freschi dell'orto di famiglia, che congelo ed utilizzo tutto l'anno. Quando saranno pronti scolateli e trasferiteli in un bicchierone da mixer, aggiungete 5 g di olio evo, le foglie di basilico precedentemente lavate e asciugate, e passate con il frullatore ad immersione fino a ricavare una crema densa ed omogenea. Correggete di sale se necessario.
Mettete sul fuoco dell'acqua salata per gli spaghetti. Unitevi un cucchiaino di paprika dolce e portate a bollore. Nel frattempo tagliate la mozzarella in cubetti della dimensione desiderata (ma vi consiglio non troppo piccoli), salateli e conditeli con un pizzico di paprika e noce moscata a piacere.
Cuocete gli spaghetti di riso per il tempo indicato, generalmente una decina di minuti, cercando di scolarli piuttosto al dente. A cottura ultimata trasferiteli in una terrina e conditeli con la crema di basilico e piselli preparata precedentemente.
Prendete pochi spaghetti alla volta e stendeteli su una superficie piana.
Posizionate un bocconcino di mozzarella ad un'estremità e arrotolate, formando dei piccoli involtini.
Scaldate un filo di olio evo in una padella e, quando sarà molto calda, sistemate i piccoli involtini appena ottenuti. Fate rosolare bene da tutti i lati, facendo attenzione che non brucino. In ultimo sistemate nel piatto e servite.
Un modo originale per gustare un piatto di pasta, che divertirà i bambini e appagherà i palati!!


Non trovate anche voi irresistibile questa croccantezza?



abc

Spaghetti di riso basmati alla crema di porcini e gamberetti…. posso dire “il piatto perfetto”?

L'avevo anticipato: ho scoperto gli spaghetti di riso basmati e me ne sono innamorata all'istante!! La prova che ne ha decretato il successo non è stata documentata per darmi la possibilità di sperimentarne le caratteristiche e il sapore, la consistenza e il metodo di cottura. Ma una volta che tutto questo è stato collocato perfettamente in una griglia operativa...... non è passato giorno che non pensassi "e se mi facessi un piatto di spaghetti di riso?". E' così arrivato il momento di mettere in pratica la mia idea di piatto. Non è solo questione di illuminazione: io valuto costantemente la pianificazione dell'alimentazione settimanale, di bilanciamento dei macronutrienti nella giornata, la selezione di un unica fonte proteica per portata e il rispetto di una linea guida salutista scelta, per la mia alimentazione, consapevolmente per puro amor proprio ^_^ Quello che vi sto presentando è un piatto che ha ampiamente rispettato tutti questi aspetti senza sacrificare il gusto, decisamente avvolgente, e che, proprio per questo, mi riempie di sano orgoglio!

Ingredienti

80 g di spaghetti di riso basmati (io Vesmati)
140 g di funghi porcini freschi
1/2 spicchio d'aglio
50 ml di vino bianco secco
noce moscata
60 g di gamberetti puliti
1/2 cucchiaino di panna di riso (io Isola Bio)
3 foglie di salvia
1 bustina di zafferano
sale
olio evo

Pulite i funghi  grattandoli leggermente con la lama di un coltello. Mi raccomando a non bagnarli! Separate i gambi dalle cappelle.
Tagliate i gambi in cubetti piuttosto piccoli e fateli cuocere in padella con un filo d'olio e mezzo spicchio d'aglio a fuoco molto basso. Versate il vino bianco, aggiustate di sale e di noce moscata secondo il vostro gusto, coprite, e fateli appassire bene fin quando saranno morbidi. Aggiungete, di tanto in tanto, dell'acqua, poco alla volta, in modo che non asciughino troppo durante la cottura. Dovranno cuocere per circa mezz'ora.
Nel frattempo tagliate a fettine le cappelle e fatele ammorbidire in padella con un po' di olio, a fuoco basso, per 10 minuti circa. Correggete di sale. Quando saranno morbide e sugose spegnete il fuoco e tenete da parte.
Versate i cubetti di gambo, ormai cotti, in un bicchiere da mixer. Sciogliete mezza bustina di zafferano in un po' di acqua e unitela ai funghi. Con un frullatore ad immersione create una crema densa e vellutata. Lavate e asciugate le foglie di salvia e tagliatele a striscioline molto fini. Unite alla crema di porcini la panna e la salvia e fate scaldare appena, lasciando che tutto leghi bene e insaporisca. Fate attenzione a non protrarre troppo la cottura, per evitare che arrivi a bollore. Quando sarà calda spegnete il fuoco.
Cuocete gli spaghetti di riso in abbondante acqua salata per il tempo indicato (10 minuti circa).
Nel frattempo fate saltare in padella con dell'olio evo i gamberetti. Quando gli spaghetti avranno raggiunto la cottura (dovranno rimanere abbastanza al dente) scolateli e uniteli ai gamberetti. Versate la mezza bustina di zafferano rimasta, sciolta in un po' di acqua e unite circa 1 mestolo di acqua di cottura in padella. Cuocete a fiamma viva per un paio di minuti fino a far consumare l'acqua. Unite, a metà cottura, i funghi tenuti da parte e saltare tutto amalgamando bene.
Versate in un piatto la crema ottenuta con i gambi dei funghi e la panna. Quando gli spaghetti saranno cotti serviteli sopra la crema e copriteli con il condimento di funghi e gamberetti.
Personalmente ho apprezzato gli accostamenti di sapori: porcini, salvia, panna e pesce..... una cornice perfetta per uno spaghetto dalla consistenza importante, leggero e digeribile. E quando riesco a gustare un piatto, forchettata dopo forchettata, chiudendo gli occhi ad ogni boccone senza la fretta di spazzolare il piatto..... allora il successo è totale!!

La soddisfazione ripaga decisamente l'attesa ^_^


abc

La crocchetta di riso venere e ricotta aromatizzata che nasce da un ricordo, ma che del ricordo non ha nulla

Tutto è partito dal desiderio di mangiare delle crocchette di riso. Uhh quelle frittelle che mamma preparava con il risotto avanzato dal pranzo del sabato. A dirla tutta spesso ne preparava di più apposta, per non rinunciare a quella prelibatezza irresistibile. Beh, il piatto che vi sto per presentare non ha molto a che vedere con le sue frittelline. Ma c'è un legame..... quel riso soffice raccolto in una crosticina così appetitosa da non riuscire a smettere di mangiarne. La scelta di unire la ricotta ha ovviamente precluso l'utilizzo dell'uovo (una sola proteina per piatto.... uff, che monotona che sono!!), ma per chi non avesse le mie stesse fisime, sicuramente la sua aggiunta faciliterebbe la cottura e renderebbe tutto più compatto. Per quanto riguarda il risultato.... ottimo anche senza uova!! Il riso venere è magico di suo, la ricotta è un abbraccio delicato, gli aromi legano tutto e la crosticina, data da doppia panatura, contiene egregiamente tutto...

Ingredienti

50 g di riso venere (pesato a crudo)
10 g di parmigiano
basilico
5 g di semi di zucca
5 g di semi di sesamo
100 g di ricotta
noce moscata a piacere
sale
olio evo
latte (io di avena - di riso per la versione gluten free)
farina di riso
pangrattato (io di riso)

Fate bollire il riso venere per un tempo di 5 minuti inferiore rispetto a quello indicato sulla confezione, in acqua salata. Scolatelo e fatelo intiepidire. Grattugiare il parmigiano e unirlo al riso, insieme al basilico tritato. Mescolare tutto e fare insaporire per mezz'ora circa.
Unire al riso la ricotta, i semi di sesamo e i semi di zucca tritati grossolanamente. Correggere eventualmente di sale e aggiungere la noce moscata secondo il proprio gusto.
Versate un paio di cucchiai di latte in una ciotolina e preparare su due piattini le panature: farina di riso e pangrattato. Formate con il composto di riso delle palline e passatele nella farina di riso dando la forma a cilindro, tipica della crocchetta. Passare quindi nel latte e poi nel pangrattato. Fate cuocere in poco olio evo molto caldo, girandole in modo da farle dorare uniformemente.
Quando saranno belle croccanti servite. Io le ho accompagnate con del freschissimo pomodoro condito solo con olio e sale.

Con queste dosi mi sono venute nove crocchette, ovviamente finite in un nanosecondo!! Delicate, leggere, sfiziose e golose.... da non poterne più fare a meno!! Provare per credere.



abc

Polpette di melanzane dal cuore filante: non chiamatelo contagio ma capriccio assecondato

Ok, lo ammetto, è da un po' di giorni che vedo polpette di melanzane ronzarmi davanti agli occhi, in mille versioni e con molteplici commenti annessi e..... non è che mi sia fatta prendere dalla polpettite acuta, ma..... il mio stomaco ha iniziato a reclamare questo piatto e..... vorreste provarci voi a metterlo a tacere???? Perché per me è veramente impensabile riuscirci! Ricordate quando, raccontandovi dei sandwiches di melanzana al prosciutto cotto e pistacchi, vi narrai degli alimenti ritenuti "veleno" per il mio gruppo sanguigno, secondo la dieta del Dott. Mozzi? Ecco, grazie a quella lettura eliminai dalla mia alimentazione questo buonissimo ortaggio. Questo per parecchio tempo, fino a quando il desiderio di assaporarne nuovamente una non è diventato incontrollabile. Beh, vi dirò (a voi e al Dott. Mozzi) che queste polpette, dieta o non dieta, regime o non regime, sono la fine del mondo!!!!! Certo è che ho riadattato un classico secondo i miei punti fermi, sempre loro: mai mischiare le proteine. Consiglio a chi non avesse la necessità di seguire questa regola, di aggiungere un uovo. La cottura sarebbe sicuramente più facile e la consistenza sarebbe indubbiamente maggiore!

Ingredienti

1 melanzana
2 gallette integrali di sesamo e amaranto (io Allos)
10 g di pistacchi tostati non salati
10 g di parmigiano
4 foglie di salvia
1 spicchio d'aglio
100 g di mozzarella (io light)
pangrattato (io di riso)
sale
olio evo

Sbucciate la melanzana, tagliatela a dadi non troppo piccoli, mettetela in un colapasta, cospargetela con del sale e lasciatela per un paio d'ore sotto un peso, in modo che perda la sua acqua. Trascorso questo tempo sciacquatela bene e strizzatela.
Fate insaporire uno spicchio d'aglio insieme ad un cucchiaio di olio evo, in padella e aggiungete le melanzane. Coprite e fate cuocere, a fiamma media, per circa 20 minuti, fino a quando risulteranno morbidissime. Aggiungete, di tanto in tanto, un po' di acqua, in modo che non attacchino alla padella, e mescolate spesso. Quando saranno pronte spegnete il fuoco, togliete l'aglio e schiacciate le melanzane con una forchetta, in modo da ricavarne una poltiglia non troppo cremosa.
Mentre il composto intiepidisce lavate e asciugate bene le foglie di salvia. Tritate le gallette, i pistacchi, il parmigiano e la salvia e aggiungete il tutto alle melanzane.
Mescolate bene fino a quando otterrete un composto omogeneo. Assaggiate e correggete eventualmente di sale (io non ne ho aggiunto). In questa fase, per chi volesse, aggiungete l'uovo e amalgamatelo bene.
Tagliate, ora, la vostra mozzarella a cubetti non troppo grandi.
Bagnatevi le mani, affinché l'impasto non si attacchi e in modo da poterlo lavorare facilmente, prelevate un po' di preparato di melanzane, schiacciate nel centro un cubetto di mozzarella e ricopritelo bene con l'impasto, formando una polpetta.
Procedete fino a terminare melanzane e mozzarella.
Impanate le polpettine appena ottenute nel pangrattato e cuocetele in padella con un paio di cucchiai di olio evo. Dal momento che la melanzana tende ad assorbire l'olio, io ne metto inizialmente poco e faccio una giunta nel momento di girare le polpette per la cottura sull'altro lato.
Fatele dorare bene fino a che si formi una golosa crosticina, dopo di che servite. Sono ottime da assaporare calde.




Involucro croccante, interno morbido e cuore filante.... una ghiotta dipendenza!!abc

Questione di contrasti: cialde di mela con erbette e pinoli

Contrasto di sapori, gioco di colori...un piatto che incuriosisce. Questa necessità nasce quando il contorno accompagna una pietanza semplice e dal gusto piuttosto delicato, o neutro. Trovo che l'insieme del dolce, dell'acre e del salato di questo contorno ne esalti la versatilità. A voi la scelta del fedele compagno di piatto.
Ho usato una mela Granny Smith, che amo particolarmente proprio per la sua importanza sul palato. Per attenuare questo contrasto, però, trovo possa essere adatta una renetta. Ho un ricordo delizioso delle mele renette cotte al forno: mia madre le preparava insieme all'arrosto di maiale ed era uno di quei piatti che mangiavo con gli occhi....ancor prima che arrivasse nel piatto! Mai, davvero mai, me ne sarei stancata!

Ingredienti

1/2 mela Granny Smith
1 mazzetto di erbette
1 spicchio d'aglio
5 g di pinoli
sale
15 g di farina di riso (io uso quella impalpabile)
olio evo
cannella

Lavate le erbette e tagliatele a striscioline. Fate scaldare un filo di olio in una padella e, quando sarà caldo, aggiungete lo spicchio d'aglio tagliato a metà e privato dell'anima. Fate insaporire l'olio per qualche istante e aggiungete le erbette. Salate a piacere, copritele e fare cuocere fino a quando si sarà consumata l'acqua.
Tagliate metà mela. Sbucciatela e privatela del torsolo, quindi tagliatela a julienne (io mi servo sempre di una mandolina.... rende tutto più semplice e veloce) e raccoglietela in una terrina. Conditela con un cucchiaio di olio, un pizzico di sale, la cannella (secondo il vostro personale gusto) e mescolate. Aggiungete quindi la farina di riso, continuando a mescolare delicatamente affinché si distribuisca in modo uniforme.
Coprite a questo punto una teglia con carta forno e versate un paio di cucchiaiate della julienne di mela, che schiaccerete leggermente per formare una cialda. Con queste quantità dovrebbero venirvi 3 o 4 cialde. Fate cuocere in forno per 15 minuti a 200°. Trascorso questo tempo togliete la teglia dal forno e, con l'aiuto di un batticarne o con il fondo di un bicchiere, schiacciate bene le cialde. In questo modo si appiattiranno per bene. Mettete nuovamente in forno e fate cuocere ancora per 10 minuti. Ricordate sempre che ogni forno ha le sue caratteristiche: regolatevi in base al vostro. Sfornate e trasferite ciascuna cialda in un piatto.
Aggiungete i pinoli alle erbette e mescolate bene. Dividetele in base al numero delle cialde e posate, sopra ognuna di queste, la giusta porzione. Ecco fatto....siete pronti ad assaporare!



abc

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