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Sandwiches di sardine con pomodori caramellati: non c’è allievo, non c’è maestro, ma la sfida è superata

C'è sempre una prima volta. Quando, parlando con un giovane cuoco, ammisi di non aver mai cucinato le sardine, lui mi sferrò uno sguardo a metà tra l'incredulo e l'esterrefatto. Forse esiste un motivo concreto affinché io sia rimasta a spadellare nella mia cucina casalinga, invece di coordinare i fuochi di una cucina professionale, ma rimane il fatto che.... potrò mai non misurarmi con una sfida servita così, su un piatto d'argento????? Di base non amo molto questo tipo di pesce e, se devo dirla tutta, la versione di questo fantomatico cuoco mi ha abbastanza nauseato. Allora ho pensato di renderlo sfizioso. Quel croccante non fritto, il contrasto con sapori acri. Insomma, sono usciti curiosissimi sandwiches ricchi di sapore e genuinità. Sicuramente non c'è un allievo e non c'è un maestro, ma ora posso dire che sì, le sardine, cucinate da me, mi piacciono un sacco!!!

Ingredienti

12 sardine
8 pomodorini Pachino
4 cavolini di Bruxelles
farina di mais fioretto
pangrattato (io di riso)
olio evo
sale

Mondate e lavate i cavolini di bruxelles. Sbollentateli per un paio di minuti in acqua salata e, una volta scolati, immergeteli in acqua ghiacciata per fermarne la cottura. Lavate i pomodorini e asciugateli bene.
Tagliate a metà tutti i pomodorini e a piccoli spicchi i cavolini. Salateli e sistemateli in una teglia, coperta da carta forno. I pomodorini dovranno essere con la parte interna rivolta verso il basso. Portate il forno a 200° e, una volta in temperatura, cuocete per 30 minuti.
Pulite le sardine, togliendo la lusca e sciacquandole sotto l'acqua corrente. Asciugatele delicatamente con un foglio di carta assorbente.
Mescolate un paio di cucchiai di farina di mais fioretto a un paio di cucchiai di pangrattato. Impanate le sardine da entrambi i lati, pressando bene affinché rimanga una buona quantità di panatura ad avvolgerle.
Sistematele su una placca, coperta da carta forno, con la parte della pelle rivolta verso il basso.
Salatele in superficie, cospargetele con un filo d'olio e infornatele, sempre a 200°, per 15 minuti. Dopo 10 minuti giratele dall'altra parte e fatele dorare uniformemente.
Una volta cotte sfornatele e lasciatele intiepidire. Sfornate anche i pomodorini e lasciate intiepidire anch'essi. Passate ora alla farcitura. Sistemate, sulla metà delle sardine, due o tre pezzi di pomodori e cavolini. Coprite ciascun filetto con un'altra sardina. Premete leggermente e trasferite i sandwiches ottenuti sulla placca da forno.
Cuocete ancora, a 200°, per cinque minuti, dopo di che sfornate e servite. Sono ottimi da gustare con le mani, ohimè, beato Galateo.
Proponeteli come finger food, appetizer, antipasti, oppure come portata principale. Sapranno conquistarvi al primo morso. E sfido chiunque a non leccarsi le dita!! ^_*



abc

Vellutata autunnale di borlotti e porcini: la sostanza in un piatto dal sapore delicato

Vi ho avvisato: inizia la stagione delle vellutate! La cosa che mi piace particolarmente di questo piatto è che mi permette di dare concretezza a tutti i miei voli pindarici tra sapori e consistenze. Spazio da un legume all'altro, accanto ad un ortaggio, o ad una carne, o ad un formaggio, per non parlare di erbe aromatiche, spezie. Insomma, queste creme, oltre ad essere un appagante sostegno di calore in giornate dall'acuta freschezza (dipingiamo di poesia il gelo che accompagna l'autunno ^_^), sono per me un reale sfogo d'estro! Questa volta ho pensato ad accompagnare dei buoni porcini con dei borlotti a km 0, di cui ho il congelatore pieno!! (Grazie mamma!! Prima o poi riuscirò anche ad utilizzarli).

Ingredienti

300 g di fagioli borlotti freschi (io li avevo congelati)
1/2 finocchio
100 g di porcini freschi
3 rametti di rosmarino
5 g di olio evo
sale
paprika dolce
noce moscata

Sciacquate i fagioli e metteteli in una pentola. Copriteli di acqua. Mondate e lavate il finocchio, lavatelo e unitene metà, a pezzi, ai fagioli. Lavate bene il rametto di rosmarino e aggiungete anche questo, insieme alla paprika e alla noce moscata. Portate a bollore a fiamma viva e, una volta raggiunto, abbassate la fiamma, coprite e cuocete per circa 40 minuti. Pulite i funghi porcini e tagliateli a tocchetti. Quando sarà trascorso il tempo di cottura dei fagioli, uniteli, lasciandone da parte una manciata, e fate cuocere ancora 15 minuti circa. Salate a piacere.
Scaldate un filo d'olio in una padella e, quando sarà ben caldo, unitevi i funghi. Fateli saltare fino a farli diventare croccanti, aggiungendo un pizzico di sale.
Scoprite la pentola e lasciate consumare l'acqua, in modo che rimanga appena a livello dei legumi. Passate tutto con un frullatore ad immersione, fino ad ottenere una vellutata. Assaggiatela e correggetela, eventualmente, di sale.
Versate la crema in un piatto o in una cocottina. Unite i funghi saltati, guarnite con un rametto di rosmarino e servite.
La crema risulterà delicata e avvolgente. Importante nella sostanza, piacevole al palato.


E' decisamente gradevole da gustare anche tiepida.


abc

Crema ai cavolini di Bruxelles: protagonisti che cambiano le vesti e si invertono i ruoli

Arriva il freddo e, con il freddo, la mia voglia di vellutate, creme e minestre. Un modo per scaldarmi, unendo la genuinità di legumi, ortaggi e quant'altro al sapore di erbe e spezie. Ogni volta è come se prendessi la mia tavolozza bianca e la riempissi di nuovi colori, di tonalità di sapore sempre diverse. Così capita, magari, che un secondo piatto diventi un tutt'uno con il contorno e che assuma sembianze di prima portata, da consumare assolutamente con il cucchiaio. Per me è, allo stesso tempo, un divertimento e una gratificazione del palato. Questa volta è toccato ai primi cavolini di Bruxelles dell'autunno. In estate difficilmente riesco a mangiarli. Li preferisco come pietanza importante, ricca. In pastella, in sfoglia croccante, in umido, e quindi entrano in gioco quando è il momento di vestire abiti pesanti. E il piatto è diventato assolutamente completo....

Ingredienti

170 g di cavolini di Bruxelles
80 g di filetto di platessa
300 g di acqua
sale
1 cucchiaino raso di pistilli di zafferano
1 rametto di rosmarino
50 ml di latte di avena
5 ml olio evo

Pulite i cavolini di Bruxelles e lavateli. Tagliateli in 4 e metteteli in un pentolino.  Aggiungete l'acqua, poco sale e mettete sul fuoco. Mi raccomando alla dose di sale: l'acqua dovrà consumare, per cui state attenti a non esagerare.
Lavate il rametto di rosmarino e liberate gli aghi dal ramo. Aggiungetelo ai cavolini, insieme ai pistilli di zafferano. Portate a bollore a fiamma viva, poi abbassate e cuocete a fuoco basso per circa 10 minuti.
Tagliate a bocconcini il filetto di platessa e aggiungeteli al brodo. Cuocete il tutto ancora per 10 minuti. Quando i cavolini saranno morbidi spegnete il fuoco e lasciate intiepidire.
Passate tutto con un frullatore ad immersione. Unite il latte, precedentemente intiepidito, e l'olio. Continuate a frullare tutto, fino a creare una crema liscia.

Versate in una cocottina o in un piatto, versate un filo d'olio, una spolverata di pepe e servite.

                      

abc

Budino di miglio e pere Packam’s con striature fondenti: un tarlo, una domanda e due risposte

Era da giorni che desideravo cimentarmi in questo esperimento. L'impiego di un cereale, il miglio, in un dolce. Per molti è insolito come sostituto della pasta, figuriamoci in versione sweet. Ma questo tarlo continuava a tormentarmi e..... a cosa abbinarlo? Ho trovato una qualità di pera mai sentita prima (mi vorranno perdonare coloro che sono più edotti di me). E' vero, con tutte le Abate e le Williams che produciamo in Italia io devo proprio andare a prendermi una pera australiana della fine dell'800? Mi piace provare, scoprire, assaggiare e capire.... E allora sì, vi dico che sono andata a prendermi quattro begli esemplari di pera Packam's. Nel tentativo di capire se la mia idea di budino al miglio avesse riscontri nella realtà quotidiana ho trovato una ricetta decisamente invitante su uno dei siti che amo maggiormente consultare: Cucina Naturale. La ricetta originale la trovate qui. Io mi sono permessa di apportare un po' di modifiche in base a ciò che avrei voluto utilizzare. Ovviamente ho usato le pere e, visto che il cioccolato con le pere ci sta divinamente, ho mantenuto questo dettaglio, senza però uniformare l'impasto. Trovo sia sfizioso creare queste piacevoli e golosissime macchie e striature fondenti. Anche al palato risultano gradevoli, come tutto l'insieme.... provare per credere!!
Se considerassimo questo budino il dolcetto della colazione, le 290 kcal per porzione sarebbero anche perfette!!

Ingredienti

1 pera Packam's 80 kcal
40 g di miglio 144 kcal
250 g di latte di riso alla vaniglia 170 kcal
125 g di acqua
25 g di mandorle 153,5 kcal
5 g di zucchero di canna integrale 20 kcal
20 g di malto di riso 63,2 kcal
50 g di cioccolato fondente 253 kcal
1,5 g di agar agar
1/2 cucchiaino di zenzero in polvere
1 pizzico di sale
cocco per decorare

Sciacquate bene il miglio (ricordate che tutti i cereali vanno sempre sciacquati prima dell'utilizzo per rimuovere ogni impurità, scorie, polveri, corpi estranei e chicchi frantumati) e ponetelo in una casseruola con il latte di riso, l'acqua l'agar agar le mandorle precedentemente tritate e il pizzico di sale. Mettete sul fuoco e, una volta raggiunto il bollore, abbassate la fiamma e cuocete per circa 25 minuti, girando di tanto in tanto, soprattutto dopo la metà cottura, per evitare che i chicchi si addensino in fondo al pentolino.
Mentre il miglio cuoce, sbucciate la pera e tagliatela a dadini piuttosto piccoli. Mettetela in un pentolino insieme allo zucchero di canna e accendete il fuoco, mescolando in modo da coprire uniformemente i pezzettini di pera di zucchero.
Quando inizierà a scaldare aggiungete lo zenzero e mescolate ancora. Cuocete a fiamma moderata, con un cucchiaio di acqua, fino a quando lo zucchero inizierà a caramellare. Abbiate cura di girare con frequenza, in modo che non si attacchi al padellino.
Quando le pere avranno raggiunto un colore ambrato (lo zucchero è poco quindi non si formerà un vero caramello), spegnete il fuoco e lasciate riposare.
A questo punto il miglio sarà cotto. Toglietelo dal fuoco e frullatelo fino a creare una crema liscia e omogenea, senza che ci siano più i grumetti.
Aggiungete il malto di riso, le pere caramellate e mescolate bene. Cuocete ancora, a fiamma bassa, per 10 minuti, poi spegnete il fuoco e fate riposare per qualche minuto.
Tritate grossolanamente il cioccolato fondente e unitelo alla crema. Questa operazione dovrà essere eseguita quanto più velocemente possibile, senza mescolare troppo il composto, in modo da non sciogliere le scagliette di cioccolato e lasciare le striature nella crema.
Versate il composto in stampini mono porzione (o in un unico stampo se preferiste) e lasciate raffreddare. Quando sarà freddo mettete in frigo per qualche ora.

Con queste dosi vi verranno 3 stampi monoporzione.

Io ve ne propongo anche una versione più cioccolatosa... In sostanza sarà sufficiente mescolare metà del cioccolato fino a farlo sciogliere completamente e metà lo unite poco prima di versare nelle forme.


Vi garantisco che con entrambe c'è da leccarsi i baffi!abc

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