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Fiori di zucca ripieni di feta e olive taggiasche: l’inizio ufficiale delle sfilate di colori estivi

Eccoli, nel loro pieno splendore. Portano con sé tinte calde e intese e la delicatezza di un petalo.  Ed è proprio questo intreccio di contrasti che mi piace. Individuo macchie arancioni negli orti a distanza e poterne cogliere qualche modesta rappresentanza mi rende felice come una bambina.
Nonostante li abbia già proposti in versione cialda, in accompagnamento all'insalata di moscardini e ananas, questo ritengo sia la primo vero piatto a base di fiori di zucca. Confesso che mi mancano molto in pastella, con quel bastoncino di fontina all'interno. Caldi e filanti, come mamma non si risparmiava mai di prepararci. Ma non ce la farei: la dissociazione desiderio e realtà mi fa desistere, anche in quella che potrebbe essere solo una piccola digressione alla consapevolezza. Però mi diverto a interpretarli in base alle mie esigenze e vi garantisco che il risultato è altrettanto sfizioso. La feta, lo sapete, mi ha conquistato, soprattutto quando ho scoperto la versione light. Le olive taggiasche sono quelle doc, omaggio della dolcissima fanciulla bionda che sostiene ogni mio passo di Cuocherellona e di agente di viaggi e, immancabile, è la mia frutta secca. Questa volta sotto forma di anacardi.

Ingredienti

4 fiori di zucca
50 g di feta light
10 g di anacardi
15 g olive taggiasche
6 foglioline di basilico
olio evo
pangrattato di riso

Lavate e asciugate le foglioline di basilico. Mettetele insieme alle olive, agli anacardi e alla feta e tritatele grossolanamente.
Mettete da parte la farcia appena ottenuta e lasciate che insaporisca per un po'.
Nel frattempo prendete i fiori di zucca, privateli del pistillo tagliandoli alla base, facendo attenzione a non aprirli lateralmente.
Sciacquateli e asciugateli con molta delicatezza. Coprite una teglia con carta forno e ungetela leggermente in superficie. Sistemate del pangratato su un piatto.
Prendete un fiore alla volta e riempitelo, delicatamente, con una parte di farcia. Passate velocemente i fiori nel pangrattato in modo da impanarli e poneteli sulla teglia. Irrorateli con pochissimo olio e cuocete in forno a 200° (ma se avete un forno potente basteranno 180°) per circa 20 minuti, fino a quando saranno ben dorati.
Fate attenzione che tenderanno a scurire facimente. Sfornateli un momento prima.

Serviteli caldi e assaporatene la fragranza.
Io li ho accompagnati con una versione particolare di cozza gratinata, di cui presto vi parlerò, ma potrete sbizzarrirvi secondo i vosti gusti e le vostre esigenze.

Saporiti e allo stesso tempo delicati, dall'effetto cromatico garantito, sono un piacevole modo di assaporare l'estate.



abc

Insalata di moscardini con ananas e pomodorini caramellati: il lato artistico di un frigorifero vuoto

Davanti ad un frigorifero vuoto, in cui quella particella di sodio solitaria potrebbe davvero sentirsi disorientata, le sensazioni possono essere due: mi prende lo sconforto e mi sale la depressione da casalinga frustrata, oppure si scatenano le fantasie più bizzarre su come tingere nuovamente i ripiani della cella bianca. Il momento di sconforto c'è, di questi tempi, quando dico una carota c'è ancora, vado domani a fare spesa. Ma è un istante, terminata la carota e messa davvero alle strette, la fantasia più sfrenata si scatena all'impazzata. Sogno colori esotici, tonalità intense, calde, dolci. Insolite. Prendo questo, poi magari faccio scorta di quest'altro. E perché no, con questo ci sta bene quello. Faccio una lista? Generalmente quando ho il frigo libero (in altre parole carta bianca) posso davvero fare disastri con un carrello tra le mani. Ma materialmente il tempo per fare una lista della spesa, è assurdo, non c'è. Ripeto meccanicamente ciò che mi occorre, traccio rotte in casa per toccare tutti i punti in cui potrebbe mancare qualcosa, in modo che, ripercorrendoli mentalmente nel momento della spesa, passo dopo passo, tappa dopo tappa, possa ricordare tutto. Immancabilmente manca qualcosa. Ma gli ingredienti di questo piatto, questa volta, ci sono TUTTI. Così l'ho immaginato, senza un perché. Ho pensato che l'ananas con il pesce stesse bene. E ho pensato che un rinforzo potesse essere prezioso. Ho caramellato i pomodorino. Pachino, i miei preferiti. E ho colorato tutto con i miei amati pistacchi. Ora il frigo è ricco e vivo e la fantasia viaggia sempre ad ali spiegate.

Ingredienti

1 moscardino (170 g circa)
6 pomodorini Pachino
1 fetta spessa di ananas
10 g di olive taggiassche
10 g di pistacchi tostati non salati
1 cucchiaino raso di zucchero (io avevo del fruttosio da smaltire)
1 spicchio d'aglio
olio evo
1 cucchiaino di aceto balsamico
sale
pepe
noce moscata
zenzero in polvere

Pulite bene il moscardino, sciacquatelo e fatelo cuocere in una pentola, in cui avrete fatto insaporire uno spicchio d'aglio in un filo di olio caldo. Coprite e lasciate che cuocia, a fiamma media, per mezz'ora circa. Giratelo un paio di volte. Non salatelo, poichè lascerà già un liquido sapido. Aggiungete zenzero e noce moscata a piacere e fate proseguire la cottura fino al termine.
Lavate e tagliate a metà i pomodorini. Metteteli in una terrina e conditeli con sale, olio, zucchero e aceto balsamico. Scaldate una padella e adagiateveli dalla parte della polpa. Coprite e fate cuocere a fiamma bassa, fino a quando saranno caramellati. Girateli dalla parte opposta e procedete per altri 5 minuti. Spegnete il fuoco e lasciate che raffreddino.
Passate all'ananas. Pulite la fettina dalla buccia e ricavate tanti cubetti, non troppo grossi. Scaldate una padella con un po' di olio e, quando sarà molto calda, buttatevi la dadolata. Salate e pepate a piacere. Fate cuocere a fiamma viva facendo rosolare uniformemente l'ananas. Quando sarà pronta spegnete il fuoco e fatela raffreddare. Nel frattempo anche il moscardino sarà cotto. Scolatelo dal liqiodo di cottura e lasciatelo intiepidire.
Pulite i pistacchi, sgusciandoli e liberandoli dalle pellicine. Pestateli con un mortaietto e metteteli in una terrina. Aggiungete le olive taggiasche.
Tagliate il moscardino a tocchetti e unitelo agli altri ingredienti. Terminate con i pomodorino e l'ananas, condite con un po' di olio a crudo e lasciate raffreddare completamente, in modo che insaporisca bene. Una volta che avrà riposato, servitela, spolverizzandola con dei pistacchi sbriciolati.
Volendo potrete anche gustarla tiepida. Il dolciastro dell'ananas e dei pomodorini legheranno benissimo con il sapore deciso del pesce e le olive, insieme ai pistacchi, sapranno dare un tocco di sapore differente, che renderà il piatto assolutamente invitante.
La tavola si dipinge d'estate, i sapori travolgono e la freschezza di un piatto leggero e gustoso vi accompagnerà, boccone dopo boccone. Servito come portata principale o come antipasto, secondo il vostro gradimento.abc

Polpettine di miglio alla rucola su crema di crescenza e sfoglia di zucchina: una su tutte, insolita

Poi ci sono quelle cose che non sai come nascono. Arrivano per mezzo di metamorfosi. Un'idea che si plasma con lo scorrere del tempo, un'ispirazione che muta, sensazioni, idee. Mi sono abituata al cambiamento della vita, nel quotidiano. Una volta mi costava sacrificio vedere scorrere una situazione senza poterla fermare e trattenere. Mi ci intestardivo, senza risultato. Ora ho imparato che l'esistenza è cambiamento. La vita è dinamica. I momenti si vivono, o si perdono. E si godono solo se si vivono. Ci arricchiscono se li sappiamo prendere per quello che sono. Piccole opportunità di crescita, piccole sfide quotidiane. La cucina non è una banalizzazione dell'esistenza, ne è anzi una grande metafora. E in cucina non mi sottraggo al cambiamento. Così un piatto può manifestarsi per quello che non era nel pensiero. Può insegnare a spingerci oltre l'immaginario, a sfidare le nostre idee, i nostri concetti. Così nascono questi piccoli bocconcini e in questa pienezza mi soddisfano. E mi identificano. Lo stravolgimento, il diverso, l'inusuale. E' come se trasferissi qualcosa di mio in ogni pietanza. E in questa, più che mai, ritrovo me stessa. Una carateristica su tutte..... insolita.

Ingredienti

35 g di miglio
70 g di acqua
1 bustina di zafferano
15 g di parmigiano
10 g di gherigli di noci
15 g di rucola
85 g di certosa light
1 zucchina tonda
10 g di olive taggiasche
5 g di semi di zucca tostati
sale
olio evo

   Sciacquate il miglio sotto acqua corrente, in modo da pulirlo dalla saponina e da tutte le impurità. Mettetelo in un pentolino e copritelo con l'acqua (va sempre in quantità doppia rispetto al miglio). Accendete il fuoco e portate ad ebollizione. Salate leggermente, unite lo zafferano, coprite e abbassate la fiamma. Fate cuocere  fino al totale assorbimento dell'acqua.
Lavate e asciugate accuratamente la rucola. Tritatela insieme alle noci e al parmigiano, senza renderli troppo fini. Uniteli al miglio cotto, mescolate, coprite nuovamente e lasciate raffreddare. Nel frattempo preparate le sfiglie di zucchina. Lavate ed eliminate la cima e il fondo della zucchina tonda. Tagliatene 2/3 in fettine sottili, con l'aiuto di una mandolina.
Sistemate le fettine su una placca coperta da carta forno e cuocetele a 150°, con lo sportello del forno leggermente socchiuso, fino a farle sfogliare e dorare.
Giratele un paio di volte e, solo alla fine, salatele. In questo modo non si ammorbidiranno e acquisteranno comunque sapidità.
Una volta sfornate lasciatele raffreddare (cercate di resistere all'assaggio ^_^ Difficile, ma non impossibile).
Riprendete, ora, il miglio e formate delle piccole polpettine.
Compattatele bene e sistematele su una superficie piana. Fatele riposare in frigo per almeno mezz'ora, il tempo della preparazione della farcia: non avendo l'uovo che le lega è importante che si rassodino bene prima della cottura. Riprendete il terzo di zucchina lasciata da parte.
   Tagliatela in piccola julienne e fatela saltare in padella con un filo di olio evo ben caldo. Salatele a piacere. Quando saranno dorate spegnete il fuoco e lasciatele intiepidire. Versatele in un boccale insieme alle olive ben sgozziolate e ai semi di zucca. Unite la certosa e lavorate tutto con un frullatore ad immersione, creando una crema omogenea. Assaggiatene il sapore ed eventualmente correggete con del sale, a piacere. Volendo potrete aggiungere altre spezie. Io ho preferito che si sentisse il sapore delle olive, supportato dai semi di zucca.
Scaldate, in una padella, un cucchiaio di olio. Quando sarà caldo adagiate le polpettine di miglio. Fatele saltare a fiamma viva, cercando di cuocerle uniformemente. Quando saranno dorate, spegnete il fuoco e iniziae l'assemblaggio.
Spalmate su ciascuna sfoglia di zucchina un cucchiaino di crema di certosa e sistemate in cima una polpettina. Procedete fino ad ultimare gli ingredienti.
Ora potrete conservare il piatto in frigorifero e servire fresco, soluzione perfetta per un buffet o un aperitivo, oppure potrete scaldare velocemente tutto in forno e gustare nell'avvolgente cremosità che la certosa regala. In entrambi i casi il sapore verrà elevato dal contrasto di consistenze e fermarsi sarà un'impresa difficilissima ^_^
Lo sfizio di qualcosa di nuovo e particolare sulle vostre tavole vi conquisterà al primo assaggio!abc

Carciofini in finger-frittata al rosmarino con olive e parmigiano: la soluzione a potata di mano

Se c'è un ingrediente che osservo e che cerco di stravolgere, cercandone le infinite pontenzialità, questo è il carciofo. Mi piace. Mi piace il suo sapore dolciastro. Mi piace croccante, crudo, con un po' di olio e limone e qualche scaglia di parmigiano. Mi piace ripieno, da sfogliare ed eviscerare. Mi piace saltato in padella, mi piace in umido, mi piace nella pasta, mi piace in una vellutata, mi piace in una torta salata. Mi piace anche guardarlo, semplicemente. Ma ogni volta in cui prendo in mano un carciofo, lo giro e lo rigiro cercando una versione sempre nuova, perché è come se non accettassi di banalizzarlo con qualcosa che ho già provato. Così penso ad una finger versione. L'idea iniziale di trasformarlo in muffin è stata prontamente accantonata: il periodo mi sta regalando troppi carboidrai, devo cercare di porre rimedio. Allora penso a delle mini frittatine, cotte in forno affinché possano manenere una forma insolita e avvolgente. Piccoli concentrati di sapori e consistenze che si sciolgono sul palato. Sì, credo proprio che questi finger carciofi meritino un posto nel ricettario della Cuocherellona. Sono finiti in un istante!!

Ingredienti

1 carciofo
2 uova
10 g di olive taggiasche denocciolate
15 g di parmigiano
1 rametto di rosmarino
sale
pepe
olio evo
1/2 limone

Pulite il carciofo, eliminando le punte, le foglie esterne, le barbe interne e le spine, tagliatelo in 8 spicchi e fatelo bollire in acqua acidulata con il succo di mezzo limone e sale. Basteranno una decina di minuti. Quando sarà trascorso il tempo, scolatelo e passatelo immediatamente sotto un getto di acqua ghiacciata, dopodiché asciugatelo e tenetelo da parte.
Lavate accuratamente e asciugate il rametto di rosmarino. Prelevate tutti gli aghi e tritateli finemente, aiutandovi con una mezzaluna.
Scolate bene le olive dal liquido di conservazione e tagliatele a rondelle piuttosto sottili. Tagliate il parmigiano in cubetti e tenete tutto da parte.
Rompete le uova in una ciotola, unitevi un po' di sale (non troppo, le olive e il parmigiano renderanno piuttosto sapido l'insieme), il pepe e sbattete energicamente con una frusta, fino ad ottenere un impasto molto spumoso. Ci vorrà qualche miuto di paziente lavoro.
Ungete, aiutandovi con un pennellino, uno stampo da babà in silicone. Versate in 8 forme un cucchiaio di composto di uova sbattute. Alla restante crema aggiungete le olive, il parmigiano e il rosmarino e mescolate.
Sistemate uno spicchio di carciofino in ciascuno stampo e poi coprite tutto con la crema di uova.
Infornate e cuocete, a 200°, per 15 minuti circa. Le vostre frittatine saranno cotte quando inizieranno a dorarsi in superficie.
Sfornate e ribaltate lo stampo, dopo aver lasciato leggermente riposare i finger. Serviteli come aperitivo, come secondo, come antipaso o come semplice spuntino (decisamente proteico!!).

In qualsiasi caso non vi deluderanno.

abc

Scrigni di mozzarella e pistacchi in pasta fillo: l’idea, il pensiero e il tempo pianificato

Ci sono volte in cui, per la fretta o per un'idea balzata in testa troppo tardi, non riesco a mettere nero su piatto ciò con cui desidererei deliziarmi. Talvolta rimando il pensiero, cercando di perfezionarlo o di reinterpretarlo. Talvolta lo mantengo intonso fino al momento in cui possa diventare reale e tangibile. Questo piatto non richiede tempi lunghi di preparazione, ma richiede una preparazione pianificata nel tempo. La pasta fillo (ovvio, parlo di una pasta che mi faccio in casa) ha bisogno di riposare prima della preparazione in sfoglia e la mozzarella sarebbe meglio insaporisse un po', per armonizzarsi bene negli aromi prima di finire in quel fagotto. Ma il perfezionamento di un'idea che mi ronzava in testa da un po' e la giusta organizzazione di tempi hanno fatto sì che questo piatto arrivasse a soddisfare in pieno le mie aspettative. Chiaramente, se foste soliti utilizzare la pasta fillo confezionata, questo piatto sarebbe un gioco da ragazzi che vi potrebbe tirare fuori dai pasticci anche con ospiti improvvisi a cena. Ma per me, portabandiera del fai in casa tutto ciò che ti è possibile, rimane una appagante pianificazione e una sfiziosa coccola.

Ingredienti

Pasta fillo (questa dose)
100 g di mozzarella
20 g di olive taggiasche
20 g di pistacchi tostati (peso senza guscio)
rosmarino q.b.
noce moscata
sale
olio evo

Preparate la pasta fillo e mettetela a riposare per almeno un paio d'ore. Diversamente scongelate 5 fogli di quella confezionata.
Sgusciate i pistacchi e puliteli al meglio dalle loro pellicine.
Tritateli grossolanamente (o schiacciateli, o tagliateli al coltello) e teneteli da parte.
Tritate finemente il rosmarino, precedentemente lavato.
   Unite tutto in un boccale, aggiungete la mozzarella tagliata a tocchetti e leggermente strizzata e le olive taggiasche, scolate dal loro olio (o liquido) di conservazione. Completate con sale e noce moscata a piacere e tritate fino ad avere un composto omogeneo.
Non lavorate troppo il composto, perché non dovrà venire una poltiglia compatta.
Versate il composto in una scodella e lasciatelo riposare per almeno mezz'ora.
Trascorso il tempo prelevate parte dell'impasto e compattatelo bene, tra le mani, dandogli una forma a filoncino. Con questo quantitativo di mozzarella dovranno venirvene cinque.
Stendete la pasta fillo il più possibile sottile e spennellatene la superficie con un po' di olio evo. Tagliatela in cinque strisce e adagiate ciascun bocconcino di mozzarella su ogni striscia, modificandone la forma in base alla larghezza della striscia stessa.
Avvolgete la mozzarella nella pasta fillo cercando di chiuderla perfetamente da tutti i lati. E' importante che anche lateralmente avvolgiate bene la sfoglia.
Coprite una teglia con carta forno e sistemateci i fagottini.
Portate il forno in teperatura e cuocete, a 200°, per circa 10 minuti, su un ripiano alto. Dovranno dorare uniformemente, ma controllate la cottura affinché non scuriscano troppo.
Quando saranno pronti sfornateli e trasferiteli su un piatto da portata.
Se sarete stati bravi a ciudere bene il fagottino, sarà fuoriuscita solo poca mozzarella, durante la cottura. Utilizzatela, eventualmente, come base su cui posare e  presentare gli scrigni.
Gustateli come preferite: caldi (ma attenzione a non ustionarvi il palato) saranno una coccola avvolgente, tiepidi saranno fragranti e maggiormente croccanti.

In ogni caso saranno un'irresistibile tentazione. In ogni caso finiranno troppo in fretta.

E l'ultimo boccone, proprio lui, lo guarderete con occhio languido, come ad implorare di non finire mai....

abc

Fagottini filanti di spinaci con granella di nocciole: il rispetto della vita e l’importanza del presente

Quando mi trovo la meraviglia della frutta e della verdura di stagione davanti agli occhi, proprio non riesco a resistere. In un presente in cui tutto si trova sempre, in cui non esistono più regole se non la volontà dell'uomo, in cui le forzature devono implementare e assecondare le richieste di mercato, mi emoziono a guardare delle semplici foglie verdi e generose sorridermi. Urlo con forza di rispettare la stagionalità della vita e rifiuto zucchine che sembrano disegnate, o peperoni di colori lucenti. Ogni stagione offre infinite possibilità e spunti. Guardate qui quanta meraviglia!!! Di certo sto facendo una grande scorpacciata di spinaci e vi anticipo anche che la mia testa sta macinando pensieri alquanto audaci (che stranezza, vero?). Per il momento vi lascio questi bocconcini di delicatezza. Il cuore morbido della mozzarella reso allegro dalla croccantezza delle nocciole. Sapori che si sciolgono e si fondono sul palato. Semplicità. Meraviglia.


Ingredienti

12 foglie di spinaci
20 g di nocciole
100 g di mozzarella
25 g di olive taggiasche
sale
olio evo

Tagliate la mozzarella in 6 liste e mettetele in un colino, con un po' di sale, in modo che perdano l'acqua in eccesso (acqua che potreste recuperare per un buon lievitato ^_^).
Lavate le foglie degli spinaci con molta cura e fatele sbollentare per pochi secondi in acqua salata, una o due alla volta per non romperle. Scolatele e immergetele subito in acqua ghicciata, in modo da bloccare la cottura.
Sistematele, quindi, su un canovaccio pulito e fatele asciugare in modo che rimangano ben piatte.
   Tritate grossolanamente le nocciole e tenetele da parte. Scolate le olive dal loro liquido di conservazione e tagliatele a metà.
Accostate tra loro le foglie di spinaci, due a due. Tagliate sopra ciascuna coppia un bastoncino di mozzarella. Unitevi un po' di olive e un cucchiaino scarso di nocciole in granella. Chiudete a fagottino le foglie e sistemate i fagottini in un piatto.
Cospargeteli con la granella di nocciole rimasta e con un filo d'olio evo (ne basterà poco!).
Passate sotto il grill del forno, alla temperatura di 200°, per 10 minuti.
Sfornate e, semplicemente, deliziatevi!

Delicatezza, morbidezza e sfiziosità. Tutto in un bocconcino salutare e saporito.

Cosa chiedere di più ad un piatto?

abc

Cotolette di tofu impanate: storia di un tarlo che si insinua nella mente e la ragionevolezza d’espressione

Non sono solita fermarmi davanti alla parte di banco frigo dei supermercati in cui troneggiano alimenti pronti. Se non fosse che il tofu naturale (non quello alle erbe), non chiedetemi per quale motivo, si trovi proprio lì, ad almeno 132 passi dal suo simile e in mezzo a preparati vegani, che, seppur vegani, sono sempre preparati. Insomma, mi sono spiegata? La paladina del mi preparo da me non può certo incorrere nel rischio di mangiare intrugli strani che, seppur vegani, sono sempre intrugli strani!! Ma quella volta, allungando la mano verso il tofu naturale, qualcosa attirò la mia attenzione. In realtà la curiosità mi era già stata solleticata quando, in una breve gita taurinense a casa dei vecchi, mia madre prese le cotolette di tofu per uno dei pasti del mio fratellonzo vegano. Lessi bene gli ingredienti, ma non ne fui conquistata pienamente. I sospetti rimanevano lì, in agguato. Così mi sono detta: perché non provarci? Non sarei io, se non lo facessi. E quindi eccomi, con il sapore di queste cotolette che trionfa ancora sul mio palato. Un vero incanto!!



Ingredienti

150 g di tofu al naturale
20 g di olive taggiasche
10 g di capperi sotto sale
2 rametti di timo fresco
paprika dolce a piacere
latte di avena per la panatura
pangrattato di riso
olio evo

Tagliate a pezzi il tofu e versatelo in un boccale. Unite i capperi, precedentemente lasciati in ammollo e sciacquati sotto acqua corrente, le olive taggiasche ben sgocciolate dal loro olio di conservazione (o dalla salamoia) e la paprika. Lavate e asciugate i rametti di timo. Sfogliateli e uniteli al resto degli ingredienti.
Tritate tutto fino ad ottenere un composto omogeneo.
Prelevate metà impasto e dategli una forma di cotoletta piuttosto piatta (circa 1 centimetro di spessore). Procedete anche con il resto dell'impasto.
Versate in un piattino il latte di avena e preparate il pangrattato di riso. Bagnate nel latte ciascuna cotoletta e poi impanatela nel pangrattato, schiacciando bene affinchè la panatura rimanga spessa attorno all'impasto.
   Fate scaldare un filo d'olio evo in una padella e, quando sarà ben caldo, adagiatevi le cotolette. Fatele cuocere a fiamma media per 4 minuti circa, dopodichè giratele dall'altra parte, facendo attenzione a non romperle. Cuocetele per altrettanto tempo anche dal lato opposto, aggiungendo, eventualmente, ancora un goccio d'olio.
Quando saranno perfettamente dorate, trasferitele in un piatto. Accompagnatele con verdura a piacere. Io le ho servite con delle sfoglie sottili di finocchio crudo, appena irrorate con olio extravergine di oliva.
Assaporatele molto calde e gustatene la delicata fragranza e l'avvolgente consistenza.


Semplici e veloci da fare, possono essere congelate, prima della cottura, e saltate in padella all'occorrenza.abc

Frollini di anacardi alle olive taggiasche con crema di cavolo nero: due differenti identità in un solo boccone

Lo confesso, il pesto di cavolo nero mi ha letteralmente stregato. E, come tutte le volte in cui mi sento travolgere da un sapore, cerco di immaginarlo sotto prospettive diverse. Questa volta, però, non solo sono riuscita ad appagare il mio palato, ma ho anche messo insieme sapori, consistenze e ingredienti che amo particolarmente, deliziando palati differenti, che hanno decisamente promosso la mia ultima bizzarria. La dolcezza del burro di anacardi legato all'aroma del rosmarino, la consistenza rustica di una farina integrale, l'avvolgente crema di cavolo nero con quel sapore di mandarino e la punta sapida dell'acciuga, e la cremosità donata dal formaggio.... beh, sapori che non si dimenticano e un'ouverture di cena che lascia il segno!!

Ingredienti

Per i frollini
80 g di burro di anacardi salato al rosmarino*
1 tuorlo
20 g di olive taggiasche denocciolate
50 g di farina integrale
5 g di fecola di patate
2 g di bicarbonato di sodio

Per la crema
80 g di pesto di cavolo rosso
70 g di certosa light
3 filetti di acciuga

* Il burro di anacardi l'ho preparato frullando 100 g di anacardi tostati, 10 g di olio evo, sale, aghi di rosmarino (2 rametti) e foglie di timo (1 rametto)

Mescolate la farina con la fecola e il bicarbonato e versatela in una terrina con il burro di anacardi e il tuorlo dell'uovo. Iniziate ad impastare con le mani, fino ad ottenere un impasto sbricioloso.
Tritate le olive (se utilizzaste quelle sott'olio scolatele molto bene, in modo da eliminare quasi totalmente l'olio di conserva) e unitele all'impasto. Lavorate ancora bene con le mani, cercando di amalgamare tutto perfettamente. Quando avrete ottenuto una pasta compatta e omogenea, datele la forma di un panetto, avvolgetela in un foglio di pellicola trasparente e lasciatela riposare in frigo per mezz'ora.
Nel frattempo preparate la crema al cavolo nero. Fate scaldare una padella e fatevi sciogliere 3 filetti di acciuga sott'olio (comunque ben scolate). Mescolate il pesto con la certosa, lavorandoli con pazienza affinchè di leghino bene. Quando le acciughe saranno poltiglia, versatevi la crema e mescolate velocemente, uniformando bene gli ingredienti. Lavorate per qualche istante, poi spegnete il fuoco.
Fate riposare la crema fino all'utilizzo, in uno scodellino coperto, in frigorifero. Riprendete, ora, il vostro impasto.
Infarinate una spianatoia e stendetelo, aiutandovi con un mattarello, in una sfoglia spessa circa mezzo centimetro. Tagliatelo utilizzando un taglia biscotti della forma gradita. Trasferite i biscotti su una teglia ricoperta da carta forno e infornateli, a 200°. Cuoceteli per 15 minuti circa, ma controllate la cottura: il tempo potrebbe variare.
Sfornateli quando saranno ben dorati e trasferiteli su una gratella a raffreddare. In questo modo, vedrete, diventeranno belli croccanti e friabili. Quando saranno del tutto freddi, passate alla composizione.
Coprite ciascun frollino con il quantitativo necessario, affinché abbiano uno strato di circa 1 centimetro di crema sulla superficie.
Sistemate i frollini su un vassoio  serviteli. Si possono tranquillamente preparare con anticipo e conservare in rigorifero fino al momento di servirli. Manterranno la loro friabilità e non verrà certamente compromesso il sapore.
Un antipasto sfizioso e un'idea per un piccolo buffet, da gustare con le mani e.... da leccarsi le dite!!abc

Cantucci integrali salati, bicolore e con burro vegetale: pomodoro per trafiggere, pistacchio per coccolare

Mi girava in testa, da un po' di tempo, l'idea di mettermi a fare nuovamente i cantucci salati. Li avevo provati in tempi non sospetti e li avevo riproposti molteplici volte ad ospiti e ad amici. Sempre un successo. Ovviamente riprendere quella ricetta e seguirla fedelmente non sarebbe stato sufficientemente appagante. Nel frattempo ho sperimentato e affinato tecniche e conoscenze. Primo, tra tutti, il burro vegetale. Scoperta che mi ha estasiato! Io, che solo alla parola burro e al pensiero di mangiarlo spalmato su una fetta biscottata, inorridivo, mi trovo a non riuscire a resistere al dito che affonda in tanta genuina morbidezza!!! E me ne sto studiando tante, per sperimentarlo e assegnargli il podio! Così sono partita da qui: dal burro. L'ho rivisitato, l'ho arricchito, l'ho addolcito. Ma la sostanza è sempre quella e il risultato, in questi biscottini salati, è strepitoso. Il pomodoro, sapido e deciso, l'ho abbinato alle mandorle dolci. Il pistacchio, mio adorato pistacchio, l'ho accostato alle olive per eccellenza. Insomma, un passaggio continuo tra un sapore che affonda nel palato e una coccola che delizia.

Ingredienti

Per i cantucci
100 g di farina integrale
50 g di farina d'orzo
50 g di burro vegetale
3 g di ammoniaca per dolci
1 uovo
50 ml di latte di avena
35 g di pistacchi tostati non salati (peso da puliti)
55 g di olive taggiasche denocciolate
35 g di pomodori secchi
35 g di mandorle pelate

Per il burro salato
50 g di anacardi
25 g di gherigli di noci
1 g di sale
1 cucchiaio di olio di semi di soia

Preparate il burro vegetale secondo il procedimento indicato qui. Tenetelo in frigo. Nel frattempo tagliate a striscioline i pomodori secchi, sgusciate i pistacchi e privateli della loro pellicina e sgocciolate le olive.
Mescolate le due farine. Scaldate leggermente il latte di avena e fatevi sciogliere l'ammoniaca. Impastate il burro vegetale con le farine. Aggiungete quindi il latte e l'uovo. Lavorate il composto fino ad avere un impasto piuttosto appiccicoso, ma compatto.
Dividete in due l'impasto. Aggiungete ad una metà le mandorle e i pomodori secchi, all'altra i pistacchi e le olive. Impastate bene fino ad ottenere due composti omogenei.
Dividete ciascun impasto in due e ricavate due filoncini per tipo, larghi circa 5 centimetri. Sistemateli su una placca coperta da carta forno e appiattiteli leggermente.
Scaldate il forno a 180° e cuoceteli per circa 35/40 minuti. Regolatevi sempre in base al vostro forno. Quando saranno ben dorati, sfornateli e lasciateli intiepidire.
Tagliateli a fettine trasversali, spesse circa un paio di centimetri.
Sistemateli nuovamente sulla placca da forno, uno accanto all'altro, e fateli tostare nuovamente, per 15 minuti circa, a 180°. Controllate che siano croccanti, ma che non brucino.
A questo punto sfornateli e lasciateli raffreddare. Rimarranno croccanti e allo stesso tempo friabili.

Saporiti e gustosi, sono ideali per accompagnare un pasto, o per un aperitivo.


abc

Treccia sfogliata alla mozzarella: un po’ per scelta, un po’ per necessità

E alla fine cedo. Credo sia la vera coccola che talvolta mi concedo. Non il dolce, no. Un buon lievitato fragrante, saporito, sfizioso, di quelli che riempiono il palato e appagano l'anima, che ti fanno chiudere gli occhi mentre affondi il morso nell'infinita sofficità di una pasta irresistibile. Anche questa volta nasce tutto da una folgorazione. Mi trovai sulla pagina di Roby, davanti a questi meravigliosi pan di mozzarella. Mi dissi subito "devo provarli!!!". Così salvai il link della sua ricetta nella mia preziosissima cartella delle folgorazioni e la lasciai decantare. E decantare. E decantare. Fino a quando..... sos mozzarellina in scadenza!!! Quale migliore occasione? Vi garantisco che non l'ho fatto di proposito, ma vi garantisco anche che comprerò mozzarelle a badilate per i prossimi 40 anni!!!!! ^_^ Non vi posso spiegare la bontà di questo pane. Ovviamente non è durato molto, benedetta gola, ma sfido chiunque a resistervi! Ringrazio Roby per avermi fatto scontrare con questa prelibatezza e la porto sulle vostre tavole, con le mie solite modifiche, per gusti e per necessità. Vi prego, cedete!! Non ve ne pentirete!

Ingredienti

155 g di semola di grano duro
45 g di farina di segale Jurmano
2 g di malto d'orzo
4 g di lievito madre secco (io Antico Molino Rosso)
100 g di mozzarella
100 ml di latte di avena
30 g di olio evo
1/2 cucchiaino di sale
1/2 cucchiaino di zucchero (io fruttosio)
15 g di olive taggiasche
10 g di pinoli
10 foglie di basilico fresco
uovo per spennellare

Tritate la mozzarella e tenetela da parte. Mescolate tra di loro le farine, il lievito madre, lo zucchero e il malto d'orzo. Aggiungete il latte e iniziate ad impastare. Unite l'olio a filo, il sale e, in ultimo, la mozzarella. Impastate per qualche minuto, fino a quando l'impasto non si sarà incordato bene. A questo punto avvolgetelo con una pellicola unta e lasciatelo lievitare, un un luogo tiepido, per 3 ore. Io l'ho lasciato nel forno spento.
Lavate le foglie di basilico e asciugatele accuratamente. Tritatele insieme alle olive taggiasche e ai pinoli.
Una volta trascorso il tempo della lievitazione liberate la pasta dall'involucro e stendetela, in una sfoglia rettangolare spessa circa 1 centimetro.
Ricopritela con il trito di olive in maniera uniforme. Arrotolatela su se stessa e compattatela. Tenendo il lato aperto sul fondo, schiacciatela leggermente con il mattarello, in modo da ottenere un rettangolo largo circa 15 centimetri e lungo circa 30.
Con una rotella eseguite due tagli, in modo da ottenere tre strisce, ma senza andare fino in fondo: l'estremità dovrà rimanere unita.
Iniziate ad intrecciarle tra di loro come fosse una coda di cavallo.
Quando avrete raggiunto il fondo, unite le tre parti e rigiratele leggermente  su loro stesse.
Posate la treccia ottenuta su una teglia coperta da carta forno e lasciate riposare, per un'ora, in un luogo tiepido.
Accendete il forno a 200°. Spennellate la treccia con l'uovo (io ho utilizzato l'albume), infornate e abbassate la temperatura a 190°.
Cuocete per 25/30 minuti circa. Regolatevi, come dico sempre, in base al vostro forno.
Quando sarà ben dorato in superficie sfornate, trasferite la treccia su una grata e lasciatela raffreddare.
Non servirà che utilizziate un coltello: si strappano pezzetti con le mani e se ne assapora l'infinita fragranza.



Credo che non servano altre parole: il cuore di questa treccia parla da sé.
A voi l'assaggio...





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