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Insalata di carciofi, pere e parmigiano al sale nero di Cipro: la bontà ‘espressa’ che non ha bisogno di fronzoli

Rincorro questi sapori da molto tempo. Mi chiamano. Una folgorazione, a partire dall'idea. Ma quando all'idea è seguito l'assaggio, le papille hanno iniziato a danzare, chiedendo una replica, poi un'altra e un'altra ancora. Carciofi freschi, teneri, croccanti, che incontrano la dolcezza della pera e che si lasciano stuzzicare dal sapore pungente del parmigiano. Come si fa a resistere? Ormai sapete quanto sia una mia costante abbinare la frutta a pietanze salate. Forse questo, come abbinamento, è fin troppo scontato. Ma sentire lo stupore crescere ad ogni assaggio, mi convince che si tratta di un incontro perfetto. Qualche goccia di limone, una spolverata di pepe e il gioco è fatto. Insalata semplice, che ha percorso e tinto di meraviglia diversi palati. Ha rimbalzato da una tavola all'altra cercando nuovi orizzonti. E ha SEMPRE incontrato successi. Presentata in una cialda di parmigiano acquisisce una marcia in più, ma il sapore vero è tutto nella sua semplicità. Favorite!!

Ingredienti

2 carciofi
1 pera Abate
30 g di parmigiano + q.b. per le cialde
1 limone biologico
olio evo
sale nero di Cipro

Pulite i carciofi, mettendo da parte il gambo ed eliminando le foglie esterne e più filamentose. Eliminate le cime e togliete le spine interne. Tagliateli a spicchi molto sottili, quindi metteteli in una ciotola, in ammollo in acqua e il succo di mezzo limone. Lasciateli riposare per una mezz'oretta almeno.
Lavate la pera e asciugatela. Tagliatela in quarti e, con l'aiuto di una mandolina, tagliatela a fettine sottili. Trasferite tutto in una terrina, aggiungete i carciofi e il parmigiano tagliato in scaglie (io uso sempre la mandolina).
Condite tutto con un buon cucchiaio di olio evo, il pepe e il succo di mezzo limone. Lasciate insaporire.
   Nel frattempo preparate le cialde di parmigiano. Scaldate un pentolino e, una volta pronto, coprite il fondo con una buona manciata di parmigiano grattugiato. Lasciate fondere tutto a fiamma media e, quando sarà compatto, girate delicatamente la cialda dall'altra parte. Dopo circa un minuto sarà pronta: prelevatela e sistematela su una ciotola ribaltata. Aiutandovi con le mani, fatela aderire alla superficie e lasciatela lì fino al completo raffreddamento. Nel frattempo passate alla preparazione della seconda cialda. Procedete fino a creare il numero di cialde necessarie. Quando saranno raffreddate ribaltate la ciotolina ed estraete la cialda.
Inserite l'insalata poco prima di servirla, dopo aver aggiunto una spolverata di sale nero di Cipro, cercando di non trasferire molto liquido di condimento. Il riposo previsto sarà sufficiente a dare sapore, senza dover abbondare nel piatto.
Date un'ultima spolverata di sale in superficie e servite. Semplicemente.

Niente di più veloce, niente di più inebriante.abc

Gratin di gnocchi di castagne all’aroma di rosmarino con pere e pepe: l’ora dei saluti, ma in grande stile

La sfida si era presentata da un po'. Le castagne quest'anno hanno troneggiato in cucina per molto tempo. Le ho amate nelle vellutate, in insalata, bollite, in versione dolce e come semplici caldarroste. Ma mancava qualcosa all'appello. Sfruttare la polpa farinosa per farci un primo piatto non mi avrebbe certo permesso di arrendermi al saluto di questo frutto tipicamente autunnale e assistere ad un nuovo cambio di prodotti, nella ruota incessante delle stagioni, prima di appagare l'ultimo capriccio. Così quel giorno è arrivato. Un giorno in cui il desiderio di vedere materializzarsi l'idea è stato più forte del blocco da preparazione (odio sbucciare le castagne bollite ^_^). E' bastato aggiungere pochi altri ingredienti per dare gusto e creare un perfetto bilanciamento di sapori. Pere, castagne, rosmarino e pepe, sotto una sfiziosissima gratinatura di parmigiano, hanno appagato il mio palato e, ora, sono pronti ad stravolgere i vostri.
La preparazione con sole castagne bollite ha lasciato l'impasto molto morbido. Se preferiste avere delle chicche più compatte e consistenti, potrete aggiungere della farina di castagne, o altra farina a piacere. Sfoderate le forchette, c'è da dare fondo ai piatti!!

Ingredienti

Per gli gnocchi
180 g di castagne bollite
20 g di burro di arachidi salato
30 g di bresaola
20 ml di latte d'avena
sale rosa dell'Himalaya
2 rametti di rosmarino

Per il condimento
1/2 pera abate
porro
mix di pepe creolo
olio evo
parmigiano

Pulite le castagne, precedentemente bollite, e inseritele in un boccale.
Aggiungete il burro di arachidi, le fettine di bresaola spezzettate e le foglioline di rosmarino lavate. Frullate tutto fino ad ottenere un impasto compatto. Ultimate con il latte.
Correggete con il sale e lasciate riposare l'impasto, in un panetto avvolto nella pellicola, per almeno un'ora.
Trascorso il tempo, riprendete l'impasto  tagliatelo a pezzi. Create dei salsicciotti, che taglierete poi in gnocchetti. Procedete fino a terminare l'impasto.
   Tritate finemente un pezzo di porro e lasciatelo imbiondire in padella, con un cucchiaio di olio evo. Sbucciate la pera e tagliatene metà a dadini non troppo piccoli. Unitela al soffritto e lasciatela saltare a fiamma viva per qualche minuto, fino a quando sarà morbida e leggermente dorata. Salate e pepate a piacere.
Mettete dell'acqua in un pentolino e portatela ad ebollizione. Salate e, quando bollirà, versatevi gli gnocchi. Sarà questione di un minuto al massimo: non appena inizieranno a venire a galla, prelevateli e trasferiteli in padella, con le pere.
Fate saltare tutto per pochi istanti, quindi trasferite tutto in una pirofila.
Coprite la siperficie con delle fettine sottili di parmigiano e trasferite tutto in forno. Fate gratinare per circa 5 minuti, fino  quando il formaggio sarà sciolto e dorato.

Non vi resta che servire il vostro piatto. Caldo, scioglievole, avvolgente e inebriante.

A voi l'assaggio e la scoperta di sapori ancora nuovi in un accostamento diverso dal solito.


abc

Gratin di avena con cime, pere e mandorle: un bottino che arricchisce lo spirito e il palato

La trasferta in terra torinese mi ha fruttato un bel bottino: le cime di rapa dell'orto di famiglia troneggiano nella dispensa, e di conseguenza nei piatti.
Mio padre ha confessato di averle raccolte apposta per me, sperando che mamma non facesse questioni sulla quantità, difficile da giustificare a fronte di una visita a sorpresa per il suo compleanno!!
Ma tutto è andato liscio e io sono tornata a casa con un sorriso a diecitremila denti e uno sferruzzare incessante di idee per la testa.
L'importanza della verdura nella dieta quotidiana è indiscussa. Se questa stessa proviene dal lavoro di mani sapienti, senza l'impiego di altri mezzi, se non la passione e l'amore, beh, l'importanza si amplifica. E ci insegna che il rispetto delle stagioni è tanto meraviglioso quanto ricco di insegnamenti. Anche se porta a parlare dello stesso ingrediente chiave per molto e molto tempo ^_^ Nutriamoci di genuinità e il nostro corpo ci sarà grato.

Ingredienti

40 g di avena precotta (io ne ho usati 30 g)
100 g di cime di rapa al vapore
15 g di mandorle pelate
1 pera Abate
olio evo
sale
parmigiano grattugiato
1 spicchio d'aglio

Portate ad ebollizione abbondante acqua salata e fate cuocere l'avena per circa 10 minuti (normalmente per quella precotta ci vogliono 15 minuti, ma ultimeremo la cottura con le verdure).
Scaldate un filo d'olio in una padella e, quando sarà caldo, unitevi uno spicchio d'aglio schiacciato. Lavate la pera e tagliatela in piccoli pezzi. Fatela rosolare in padella, aggiungendo un pizzico di sale.
Tritate con una mezzaluna le cime di rapa e le mandorle, lasciando che siano piuttosto grossolane.
   Quando la pera sarà ben dorata eliminate l'aglio e tritate tutto ottenendo una crema grumosa. Aggiungete le cime di rapa e le madorle e fate insaporire a fuoco medio, aggiustando di sale.
Aggiungete poca acqua per rendere tutto morbido.
Quando mancheranno 5 minuti alla cottura dell'avena, trasferitela nelle verdure, insieme ad una parte di liquido di cottura (circa 200 ml). Lasciate che termini la cottura insieme alle cime di rapa, fino ad assorbire tutta l'acqua.
   Aggiungete un cucchiaio abbondante di parmigiano, spegnete il fuoco e mescolate bene il tutto.
Impiattate, coprite con altro parmigiano e fate gratinare in forno per 5 minuti circa. Quindi servite e servitevene.
Non servirà che la gratinatura diventi croccante, ma procedete secondo il vostro gusto.
Gli equilibri nelle consistenze e nel contrasto di sapori sono una condizione necessaria per piatti di questo tipo. Confortevoli, appaganti e in linea con una visione salutista della cucina e dell'alimentazione. Un modo piacevole per gustare le verdure di stagione.

abc

Catalogna in agrodolce con uova strapazzate alla curcuma: la chiave di lettura dei ricordi

Esiste, per voi, un legame cibo/ricordo? Esistono alimenti che maggiormente richiamano una particolare situazione? Per me sì, uno di questi è la catalogna. Abbandonata per molti anni, dopo ricordi piuttosto ostili dell'infanzia quando il sapore amarognolo proprio non si confaceva ai miei gusti, l'ho riscoperta con piacere qualche tempo fa. Nonostante questo, non è mai stata una scelta abitudinaria, quella di acquistarla. Credo sia per il fatto che, quando i palati da accontentare sono differenti per numero e per gusto, ci si indirizzi su qualcosa che tutti possano apprezzare. La catalogna ha un sapore particolare, in effetti. Eppure, ogni volta che mi trovo a pranzo con la mia amica Elena, in un posto comodo e carino, seppur senza troppe pretese, per una pausa breve e di grandi chiacchiere, il buffet delle verdure può proporre qualsiasi bontà, ma l'occhio cade sempre sulla catalogna. E, sempre, la catalogna cade nel mio piatto. Che poi diciamolo, credo che l'assaggio di ciascuna pietanza proposta appagherebbe il mio palato (dolci compresi ^_^), ma quello rimane, per me, il pranzo catalogna. Poi tutto il resto della verdura ^_^ Così mi diverto, di tanto in tanto, a studiarne differenti versioni. Del resto so che la versione naturale e sfiziosa mi attende sempre in quella mezz'ora di piacevolissima compagnia.
Ingredienti Per la catalogna 1 pera abate poco matura 20 foglie di catalogna 1 cucchiaio di mosto d'uva cotto zenzaro a piacere olio evo sale 1 cucchiaio di semi di sesamo Per le uova strapazzate 1 uovo 1 albume 1 cucchiaino di curcuma 1 cucchiaio di parmigiano grattugiato sale pepe olio evo Eliminate i gambi dalla catalogna (teneteli da parte perché presto vi darò qualche consigio su come utilizzarli) e lavate accuratamente le foglie, lasciandole in ammollo in acqua fredda per qualche minuto. Lavate la pera e pulitela dal picciolo e dal torsolo. Tagliatela a tocchetti piuttosto piccoli e versateli in una scodella. Conditela con lo zenzero, il sale, l'olio e il mosto cotto. Lasciatela aromatizzare per una decina di minuti. Scaldate un filo d'olio in una padella e, quando sarà caldo, versatevi la frutta marinata. Saltatela a fiamma viva per 4 o 5 minuti, in modo da addensare la marinatura, senza fare ammorbidire troppo la polpa della pera. Abbassate la fiamma e aggiungete la catalogna, tagliata a striscioline. Aggiustate di sale e fate appassire bene la verdura. Mescolate, di tanto in tanto. Dopo circa 5 minuti sarà pronta: unitevi i semi di sesamo e mescolate per amalgamarli perfettamente al composto in agrodolce. Spegnete il fuoco e tenete da parte, al caldo. Scaldate una padella con un po' di olio. Versate in una ciotola l'uovo e il tuorlo. Unitevi il sale, il pepe, la curcuma e il parmigiano grattugiato. Sbattete energicamente con una forchetta e versate nella padella molto calda. Continuate a lavorare l'uovo con una forchetta, in modo da muoverlo bene e "disfarlo". Basterà un minuto circa. Spegnete il fuoco e trasferite in un piatto. Unitevi la catalogna in agrodolce e servite. Un piatto ricco di preziose proprietà: proteine, vitamine, sali minerali e grassi buoni. Un piatto dai sapori in contrasto, ma assolutamente ben legati tra loro. Un piatto veloce ed economico, che saprà conciliare gli impegni della quotidianità e il desiderio di qualcosa di piacevole e sfizioso. Insolito e curioso, non manca di stupire i palati.
 abc

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