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Spiedini di polpo e carciofi in pastella allo zenzero: approcci e tattiche di una sfida quasi impossibile

Guardavo e riguardavo quel polpo che mi sfidava, con i suoi tentacolini. Lo guardavo cercando di scorgere il suo punto debole e, lì, affondare il colpo. La realtà è che credo di aver dato al polpo la migliore interpretazione che conosca (ricordate questa meraviglia?). Ma credete veramente che una sfida quasi persa in partenza mi scoraggi al punto da non affrontarla? Ci avevo riprovato con il polpo glassato in crosta di pistacchi ( sempre loro ^_^) e ne ero stata decisamente entusiasta. Questa volta, però, cercavo un abbraccio insolito. Una pastella tutta mia, che sicuramente avrebbe reso di più in una frittura, ma che.... ho reso mia con una cottura in forno. L'aspetto sicuramente ne risente, ma il sapore ve lo posso solo lasciare immaginare. L'aroma dello zenzero e della scorza di limone, legati alla dolcezza di una farina che sto imparando ad amare ogni volta di più, fanno di questi spiedini un perfetto capolavoro.
Il lato critico che vive in me non può comunque esimarsi dal ritenere questa versione ancora un gradino sotto la versione croccante. Ma sappiate che ho già in mente una nuova interpretazione ^_^
E solo questione di tempo!

Ingredienti

4 tentacoli di polpo
2 carciofi
1/2 limone
olio evo q.b.

Per la pastella
30 g di farina di soia integrale tostata
20 g di farina di riso impalpabile
90 g di acqua
1/2 cucchiaino di zenzero in polvere
1/2 cucchiaino di scorza di limone bio non trattata
1 pizzico di bicarbonato

Separate i tentacoli del polpo e bolliteli, in acqua salata, per 15 minuti. Adagiate i tentacoli nell'acqua bollente poco alla volta, in modo che si arriccino bene. Quando saranno pronti scolateli e lasciateli asciugare perfetamente.
Pulite i carciofi dalle foglie esterne, tagliate le punte ed eliminate la barbetta e le spine interne. Tagliateli a spicchi e metteteli in ammollo nel succo di mezzo limone allungato da un po' di acqua. Portate ad ebollizione abbondante acqua salata e sbollentateli per 3 minuti. Trascorso il tempo, scolateli e gettateli velocemente sotto dell'acqua ghiacciata, in modo da fermarne la cottura. Fate asciugare molto bene anche questi. E' importante che gli alimenti siano perfettamente asciutti, quando li cuocerete con la pastella, per permettere alla pastella stessa di rimanere attaccata e di non scivolare via a causa dell'acqua in superficie.
Passate ora alla pastella. Setacciate la farina di soia e unitela all farina di riso. Aggiungete la scorza del limone, il bicarbonato e lo zenzero in polvere. Non salatela, poiché il sale renderebbe meno croccante la pastella in cottura (questo soprattutto se friggeste!!). Mescolate tutto e unite, poco alla volta, l'acqua. Regolatevi in base alla farina che utilizzerete. La farina di soia tende ad assorbire molta acqua, ma se ne usaste un altro tipo, potrebbe volercene meno. Dovrete ottenere una pastella densa, ma non troppo pastosa. Lasciatela riposare una decina di minuti in frigorifero.
Prendete 4 spiedi e iniziate a comporli. Partite da uno spicchio di carciofo, poi infilzate il tentacolo del polpo ben attorcigliato e poi ancora un altro spicchio di carciofo.
Con un pennellino cospargete su tutta la superficie la pastella, coprendo bene sia carciofini che polpo. Se vi dovessero avanzare degli spicchi di carciofo, coprite anch'essi e adagiateli singolarmente sulla teglia. Saranno un ottimo accompagnamento.
   Adagiate gli spiedini su una teglia coperta da carta forno e leggermente unta e infornate, a 200°. Dopo 15 minuti girate gli spiedini e procedete con la cottura per altri 15 minuti.
Quando saranno ben dorati e decisamente croccanti, sfornate e salate in superficie.
Fateli riposare per un minuti circa, poi serviteli, insieme ai piccoli cuori di carciofo cotti separatamente.
Il contrasto di consistenza tra carciofo e polpo, delicato e morbido l'uno, corposo e importante l'altro, saranno uniti in un abbraccio aromatico che vi regalerà una gradevole esperienza sensoriale.


Delicato, sfizioso e assolutamente intrigante. Un modo originale per portare in tavola i piatti di sempre in una forma diversa.

E, soprattutto, una pastella versatile e stuzzicante, che sposa bene verdure di ogni tipo. Alla carica!!!!

abc

Fregola al ragù bianco di pesce, asparagi e albicocche: un esperimento, una personalizzazione e una dedica

E' passato quasi un mese da quando sono tornata dall'esperienza sarda. L'occasione è stata il matrimonio di una cara amica, Eleonora, compagna di studi universitari, compagna di vita e testimone di momenti belli, comunque importanti. Lei e la sua realizzazione di un sogno alimentato pazientemente nel tempo. Luca è un ragazzo di origini sarde, seppur abbia sempre vissuto in quel della provincia torinese. Ed è stato questo legame a portarli sull'isola a promettersi amore eterno. Come ogni volta in cui mi sposto in una "terra straniera", intendendo per straniera luoghi dalle diverse tradizioni rispetto a quelle in cui vivo, cerco di portare con me prodotti tipici da poter studiare e sperimentare in prima persona. Un modo, insomma, per imparare cose nuove e per misurarmi con me stessa. E in questa occasione avevo promesso a Eleonora e Luca di creare un piatto con un ingrediente tipico. Il pane Carasau è stato più volte utilizzato nei miei piatti, ma l'occasione arriva adesso: quel pacco di fregola non può più rimanere chiuso. Artigianale, dalla semola grossa. Non me ne vogliano i sardi, per questa interpretazione del tutto fuori dal comune e insolita, ma io rimango io.... quella pazza che stravolge sempre tutto e che azzarda, sempre. E a voi, miei cari sposini, i miei auguri di una vita felice....



Ingredienti
60 g di fregola sarda (io Pastificio Artigianale Araj)
10 asparagi fini
30 g di polpo
30 g di rana pescatrice
4 albicocche secche
paprika dolce
50 ml di vino bianco secco
sale
olio evo
dado vegetale

Preparate un brodo vegetale, che porterete ad ebollizione. Lavate gli asparagi e fateli sbollentare per un paio di minuti nel brodo. Scolateli e tagliateli in piccole rondelle, partendo dal fondo, fino ad arrivare a un paio di centimetri dalle punte, che terrete da parte per la guarnizione del piatto. Scaldate un cucchiaino di olio evo in padella e fate soffriggere uno spicchio d'aglio tagliato in due. Aggiungete gli asparagi tagliuzzati e fate saltare a fiamma viva per qualche istante. Nel frattempo tagliate il polpo e la rana pescatrice in cubetti piccolissimi. Aggiungeteli agli asparagi e fate consumare, sempre a fiamma viva, la loro acqua.
Versate, a questo punto, il vino bianco, aggiungete la paprika e salate a piacere. Abbassate la fiamma e fate cuocere per circa 15 minuti, coperto, mescolando di tanto in tanto. Non dovrà mai asciugare completamente, per cui eventualmente aggiungete un po' di acqua alla cottura. Tagliate in piccoli tocchetti le albicocche secche e, trascorso il tempo di cottura del pesce, aggiungetele in padella. Mescolate delicatamente e lasciate insaporire bene per pochi minuti. Mantenete sempre il condimento piuttosto umido.
Aggiungete ora la fregola e cuocetela come fosse un risotto: mescolate e lasciate che assorba i sapori del ragù per qualche istante. Versate poco brodo alla volta, mescolate e lasciate cuocere coperto fino al completo assorbimento del liquido. Il tempo di cottura dipenderà dal tipo di fregola utilizzato. Quella che ho cucinato io richiede 10 minuti: controllate il tempo di cottura indicato sulla vostra confezione e regolatevi. L'assaggio è sempre cosa buona e consigliata ; )
Ora non vi resta che impiattare e servire. E, ovviamente, assaporare l'incontro di sapori diversi e complementari.

Sposini (e non).... cosa ne pensate???


abc

Elucubrazioni mentali su uno spaghettone di grano saraceno con ragù di polpo

Gli spaghettoni freschi, stirati a mano, sono un vizio che mi concedo raramente. E' una coccola a cui ricorro quando ho necessità di sentirmi speciale. Poi diciamolo.....è un gran bel lavoraccio!!!!! Taglia pezzi piccoli, inumidisci le mani, mantieni una pressione costante, e inizia con il primo, poi il secondo, poi un altro, e via il successivo..... soddisfare un vizio come questo ha il suo prezzo!! Ma oggi è così: oggi ho voglia di trattarmi da regina e spaghettone sia. Avevo in testa un impasto al grano saraceno da parecchio tempo. Curiosa di assaggiarne la consistenza in un formato differente dal classico pizzocchero (per cui nutro una profonda e sincera ammirazione), mi sono detta...... questa è la volta giusta. Ma una pasta così rustica come la vesto? Avevo da parte quel mezzo polipetto che continuava a tentacolarmi e ho iniziato ad immaginarlo in molteplici versioni, fino a quando le mie continue elucubrazioni mi hanno portato su un ragù. Classico, conosciuto, visto e rivisto non lo so......io non ne ho mai sentito parlare e forse proprio per questo ho lasciato che la mia ispirazione prendesse forma. E devo dire che il rustico ha ben gradito un tuffo in mare!!

Ingredienti

Per la pasta
75 g di farina di grano saraceno
25 g di farina integrale
1 uovo
1 cucchiaino di olio evo
sale

Per il ragù
1/2 polipo
1/2 carota
1 pezzo di porro
8 pomodorini Pachino
basilico
vino bianco secco
olio
sale

Mischiate le due farine e formate una fontana su una spianatoia. Rompeteci dentro un uovo, aggiungete l'olio e il sale e impastate, fino a formare un panetto compatto. Dovrà rimanere piuttosto morbido, per agevolare la stiratura. Tagliatene quindi un pezzo alla volta, coprendo il restante impasto con un canovaccio umido per mantenerlo morbido, e stiratelo, dividendolo poi in parti più piccole, fino a creare degli spaghetti di circa 2 millimetri di diametro.
Sistemate, mano a mano, gli spaghetti su un canovaccio e continuate fino al termine dell'impasto.
Dedicatevi ora al ragù. Io avevo già bollito il polpo, ma nel caso in cui lo dobbiate cuocere, provvedete per tempo!! Tritate la carota e il porro. Versateli in una padella calda nella quale avrete versato un filo d'olio. Fate soffriggere per un paio di minuti. Nel frattempo tritate anche il polpo e aggiungetelo al soffritto. Salate e sfumate con mezzo bicchiere di vino bianco. Lavate e asciugate i pomodorini Pachino. Tagliateli a tocchetti e aggiungeteli al pesce, insieme al basilico. Coprite e lasciate cuocere a fuoco basso per mezz'ora circa, aggiungendo un po' di vino bianco e acqua per non lasciare che asciughi troppo.
Preparate una pentola con l'acqua per far cuocere la pasta. Portatela a bollore e aggiungete il sale. Versate gli spaghettoni e lasciate cuocere a fuoco moderato. Il tempo varierà in base alla dimensione dello spaghetto. In ogni caso dovranno bollire per una decina di minuti.
Scolateli e versateli in un piatto. Condite con il ragù di polpo e servite.

Avranno una consistenza piuttosto importante, che li rende difficili da arrotolare alla forchetta. Ma vi garantisco che la ruvidità data dalla farina di grano saraceno vi conquisterà.
abc

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