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Cotolette di melanzane in panatura aromatizzata ai semi misti: il passaparola virale delle buone abitudini

Confesso che fu colpo di fulmine. Quando Laura presentò le sue cotolette di melanzana, non capii più nulla: in un attimo feci mente locale su quanto avessi in dispensa e nell'attimo successivo mi trovai a preparare queste delizie. Che, nel tempo, ho replicato.
La prima volta fu in occasione di una cena che necessitava la praticità itinerante. Un appuntamento di lavoro che mi avrebbe tenuto occupata fino a tardi e 40 minuti di strada per tornare a casa. Come ottimizzare i tempi? Vi illustrai tutto, ricordate? Dissi che erano la fine del mondo, anche fredde. Ma dissi che avrei voluto riprovarci e gustarle calde, appena sfornate. Ecco, l'ho fatto, e nel farlo ho approfittato dell'occasione per documentare tutto e parlarvene nel dettaglio. Amo l'estate per molti prodotti stagionali, le melanzane sono tra questi. Sono versatili, si prestano a preparazioni differenti, a differenti aromatizzazioni. Differenti per forma, consistenza, contestualizzazione. E sono superbe nella forma di cotoletta. Assolutamente sane e ricche di preziosi nutrienti. Senza uova, ma ricchissime di proteine, grazie alla presenza di farina di ceci e semi. Senza glutine per la presenza del pangrattato di riso. Leggere per la cottura in forno, che evita fritture varie. Saporite grazie all'aggiunta di erbe aromatiche.
Ringrazio Laura, da cui ho preso ispirazione, vi suggerisco l'assaggio e vi invito a farvi portavoce di questa ricetta, in un passaparola che conquisterà i palati meravigliando le papille gustative di chiunque ^_^

Ingredienti

1 melanzana striata
5 foglie di salvia
1 cucchiaio di semi di lino
1 cucchiaio di semi di sesamo
1 cucchiaio di semi di zucca
1 cucchiaio di pangrattato di riso
1 cucchiaio raso di lievito alimentare (se non lo aveste, omettetelo)
2 cucchiai di farina di ceci
sale rosso di Cipro
pepe mix creolo
noce moscata
acqua q.b.

Lavate la melanzana e asciugatela. Affettatela un fette spesse circa un centimetro. Sistematele, a strati, in un colino, cosparse di sale rosso. Schiacciatele con un peso e lasciatele a riposo per qualche ora, in modo che perdano il liquido di vegetazione e rimangano dolci.
Nel frattempo preparate la pastella stemperando la farina di ceci con poca acqua alla volta. Salate e insaporite con pepe e noce moscata e continuate ad aggiungere acqua fino ad ottenere una crema piuttosto liquida (ma non troppo). Copritela, spostatela in frigorifero e lasciatela risposare.
Quando le melanzane saranno pronte, sciacquatele e tamponatele con un panno pulito, in modo da asciugarle bene.
   Lavate le foglie di salvia e asciugatele bene. Tagliatele con una mezzaluno, fino ad ottenere un composto molto fine. Versate i semi di lino, di sesamo e di zucca in un mortaio e pestate tutto fino ad ottenere una farina piuttosto spessa. Unite il pangrattato di riso, la salvia e il lievito alimentare, quindi mescolate e rovesciate tutto su un foglio di carta assorbente.
Riprendete la pastella, mescolatela bene e procedete alla panatura: immergete velocemente le fette di melanzana nella pastella di ceci, quindi adagiate ciascuna fettina sulla panatura. Premete leggermente (non troppo) con le dita, quindi girate e procedete anche dal lato opposto.
Sistemate le melanzane su una teglia coperta da carta forno e leggermente unta. Procedete fino a terminare tutte le fette.
Accendete il forno e portatelo alla temperatura di 200°. Prima di infornare girate le melanzane. In questo modo la parte che è rimasta a contatto con l'olio rimarrà all'esterno.
Cuocete per circa 25 minuti (in base alle caratteristiche del vostro forno potrebbe volerci anche meno), quindi estraete la teglia, girate le fettine e procedete per altri 20 minuti con la cottura.
Quando saranno belle dorate estraetele e servitele.
Io ho approfittato del forno acceso per preparare dei germogli di soia croccanti. Prima cotti velocemente al vapore, poi passati in pochissima farina di riso, quindi disposti su una teglia leggermente unta. Un pizzico di sale e via, in forno, facendo attenzione a smuoverli spesso e a non farli scurire troppo.
Servite tutto su un piatto da portata e mettete al centro del tavolo. Sono perfette da gustare come finger, magari accompagnate da una fresca salsa a base di yogurt, o di pormaggio cremoso, o un maionese veg come quella che ho proposto con le crocchette di batata dolce ^_^
Ma sono anche ideali per un pranzo on the road, per un pic nic, per uno spuntino in riva al mare. Insomma, sono versatili come neanche potete immaginare e sono buone da togliere il fiato.

Il piacere delle cose naturali e sane non ha confini. Aguzzate l'ingegno e divertitevi!!

E ricordate che una vita di benEssere è una vita felice!!abc

Biscotti di frutta essiccata al profumo di cocco: l’ottimizzazione di una risorsa e l’incontro con il piacere

E' un po' di tempo che, nella condivisione di fotogrammi di quotidianità su Instangram o su Facebook, insisto su un concetto parallelo al benEssere. Il riciclo. L'ottimizzazione delle risorse. Il quinonsibuttavianiente. Per me è un principio fondamentale, quasi una sfida all'ultimo avanzo. Uno stimolo alla creatività, una forma di rispetto e anche un metodo efficace per evitare lo spreco.
Quando iniziai a deliziarmi con preziosi succhi, frutto del lavoro del mio amico signor estrattore, mi fermai a riflettere su cosa avrei potuto fare di tutta quella polpa asciutta, volgarmente gettata in un contenitore separato. Buttarla? Che dispiacere!!!! E allora cosa farne? Beh, pensa e ripensa, elabora, frulla, elucubra e ragiona.... sono arrivata a qualcosa in più di un semplice paio di soluzioni. Ovviamente parto da qui, seppur il mio percorso mi abbia già amopiamente fatto sconfinare su altri traguardi.
Fibre, essenziali alla dieta, purchè supportate dall'assunzione di un sostanzioso quantitativo di acqua. E se queste fibre le unissi ai grassi salubri e ai preziosi nutrienti di semi (in questo caso di sesamo e di chia, ma le possibilità sfiorano l'infinito) o di frutta secca, le supportassi con sapori aromatici e le trasformassi in pratico snack? Bene, l'ho fatto. Il passaggio essicazione ha permesso di mantenere questo dolce un prodotto crudista e, come ormai avrete imparato dalle mie insistenti argomentazioni, questo aspetto consente di non disperdere le proprietà naturalmente presenti nella frutta.
So che, seppur molti abbiano ceduto all'acquisto dell'essiccatore (sarò stata io, forse, un tantino pressante? ^_^), per molti l'estrattore è ancora un lontano miraggio. Beh, non me ne vogliano i puristi, ma se in cucina aveste il supporto di una semplicissima centrifuga, perché non provarci ugualmente? Il risultato vi sorprenderà!!
Per questa versione ho utilizzato la polpa ottenuta dall'estrazione di 1 mela Granny Smith, 1 pera Abate, 1 pompelmo, 2 carote, 2 pesche e 3/4 di ananas.

Ingredienti

300 g di polpa di frutta (scarto dell'estrazione)
40 g di noci
25 g di semi di sesamo
25 g di semi di chia
5 g di farina di mandarino o di limone (o scorza di limone)
20 g di miele (per me di tiglio - o malto di riso per la versione vegana)
20 g di cocco rapè

Inserite in un boccale la polpa della frutta. Unite le noci spezzettate e la farina di mandarino. Frullate tutto fino a rendere le noci sminuzzate piuttosto finemente. A questo punto aggiungete i semi di sesamo, i semi di chia, il miele e il cocco rapè.
Mescolate, fino a rendere il composto uniforme e ben amalgamato. Lasciate riposare tutto per almeno mezz'ora, in modo che i sapori si armonizzino.
A questo punto passate alla formazione delle gallette. Prendete un taglia biscotti della forma desiderata, preparatevi delle strisce di carta forno e, posata la formina sulla carta, riempite con polpa sufficiente a formare uno strato di circa mezzo centimetro.
Sarà un lavoro certosino e piuttosto lungo, ma necessario ^_^ Per la propria salute occorre un po' di dedizione!!
Quando avrete finito, tagliate la carta forno in modo da separare ciascun biscotto e sistemate tutte le formine ottenute sui ripiani dell'estrattore.
Accendete l'essiccatore alla temperatura di 42° e farelo lavorare fino a quando i biscotti saranno perfettamente asciutti.
Come sempre, io lascio in azione il tutto la sera tardi, o la notte. In questo caso sono bastate 6 ore.
Quando saranno pronti, lasciateli raffreddare completamente (non ci vorrà molto, vista la bassa temperatura) e trasferiteli in un barattolo.
Li potrete gustare in semplicità, accompagnati da marmellata, crema di cioccolato o anche un filo di miele.
Perfetti pre o post allenamento, salutari per ogni spuntino, non vi appesantiscono e vi regalano una piacevole sensazione sul palato.

Non c'è limite alla fantasia, non c'è limite alle scoperte, non c'è limite alle nuove conquiste. E non c'è limite a nuove forme di benEssere.

Io continuo a proporvi le mie idee, ma anche voi, vedo, non siete da meno: le vostre proposte per il contest sono numerose e continue e mi rendono profondamente felice.
Siamo solo a metà strada e assaggio grandi opere d'arte. Ognuna con il suo perché. GRAZIE!!

http://www.lacuocherellona.it/2015/06/unidea-un-pensiero-un-progetto-il-primo.html

abc

Crocchette di batata dolce in panatura di semi con salsa mediterranea di arachidi: il “benEssere” della condivisione

Ormai è più di tre settimane che il mio contest Un Mondo di benEssere ha preso vita, e sono felice di vedere come, giorno dopo giorno, si arricchisca delle vostre proposte. Vorrei gustarle tutte, lo confesso, e mi proporrei, ogni volta, per entrare nelle vostre cucine a dare un risvolto concreto all'idea di sapori che l'assaggio virtuale mi concede. Perché mi prendete per la gola mica da ridere ^_^
Ad oggi, però, il tempo tiranno mi ha permesso di approcciarmi direttamente solo ad una di queste ricette. Il colpo di fulmine, un po' curiosità un po' risveglio di un interesse latente, è stato per la batata dolce. Ebbene sì, Silvia mi ha lanciato un guanto di sfida dicendomi, con le sue crocchette, provaci.... è arrivato il momento!!
Non ho riproposto la sua versione, ho solo utilizzato la sua idea per creare la mia versione, dettata da esigenze di dispensa, da elucubrazioni mentali, da curiosità varie e dall'idea di accostare sapori come mai avessi fatto prima. Ma non è tutto. Se Silvia ha accompagnato la sua crocchetta con un dip allo yogurt, io sono stata portata a provare una salsa assaggiata virtualmente in altre vesti, ma che la mia dolce Nocciolina mi ha piazzato davanti agli occhi conquistandomi senza scampo. Non ho potuto utilizzare gli anacardi, perché ne sono tanto ghiotta da essere in grado si mangiarne due etti per volta, senza accorgermene (salvo poi svuotare l'anima e morire come una mongolfiera bucata che precipita verso l'inferno), motivo per cui sono portata a concedermeli con spiccata rarità. Ma le arachidi non mancano mai ^_^ E allora ecco la soluzione. Di spinaci non ne ho trovato neanche l'ombra, quindi mi sono ingegnata con qualche ghiotta e curiosa alternativa. Insomma, quello che è venuto fuori è qualcosa di decisamente nuovo, ispirato da due persone che stimo molto.

Ingredienti

Pre le crocchette
130 g di batata dolce
80 g di tofu al naturale
40 g di foglie di sedano verde
5 g di foglie di menta
1 cucchiaino di peperoncini sott'olio
sale rosso delle Hawaii
paprika dolce
10 g di semi di lino
10 g di semi di sesamo
1 cucchiaio di pangrattato di riso
1 cucchiaio di olio evo

Per la salsa
20 g di arachidi
8 pomodorini Pizzutello
1 cucchiaino di lievito alimentare
sale rosso delle Hawaii
5 foglie di basilicp

Sgusciate le arachidi, pulitele bene e mettetele in ammollo in acqua. Lasciatele più tempo possibile. Io le ho lasciate una mattinata.
Sbucciate la batata, tagliatela a tocchetti e fatela bollire in abbondante acqua. Io non ho aggiunto sale. Ho proceduto a questa cottura perché una batata intera per me sarebbe stata davvero troppa!! Ho preferito alleggerire l'apporto di carboidrati con l'aggiunta del tofu, ma voi fate la vostra scelta ^_^
Una volta che sarà morbida scolatela e inseritela in un boccale, insieme al tofu tagliato a dadini, alle foglie di sedano e di menta lavate e asciugate e al peperoncino. Frullate tutto, fino a rendere gli ingredienti una crema liscia ed omogenea. Unite paprika e sale a piacere, mescolate bene e assaggiate, affinché abbia raggiunto la sapidità a voi congeniale.
Lasciate riposare l'impasto e occupatevi della panatura. Inserite in un mortaio i semi di lino e di sesamo. Pestateli, spezzandoli bene (ricordate che i principi dei semi di lino si trovano tutti all'interno. Ma ricordatevi anche che ossidano facilmente, per cui è un passaggio che non va effettuato in anticipo!!). Versate il battuto su un foglio di carta assorbente, unite il pangrattato di riso e mescolate bene. Formate, con l'impasto, delle piccole polpette. Saranno molto morbide, per cui sarà piuttosto difficile lavorarle. Fatele scorrere velocemente sulla panatura, dando la forma di un bastoncino. Lasciate riposare in frigo per una decina di minuti.
Occupatevi, ora, della salsa. Scolate le arachidi, sciacquatele e inseritele in un boccale. Lavate i pomodorini, eliminate la pelle (con questo tipo di pomodorino ci si riesce anche enza farli sbollentare), tagliateli a metà ed eliminate succo e semi. Inserite la polpa nel boccale, unite le foglie di basilico lavate e asciugate, il lievito alimentare e il sale. Frullate a lungo, cercando di inglobare quanta più aria possibile, in modo da far vellutare bene la crema e renderla soffice. Mantenetela fresca, in frigorifero, per il tempo di cottura delle crocchette. Fate scaldare l'olio in una padella e, una volta ben caldo, adagiatevi le crocchette. Io generalmente sporco di olio tutta la superficie, in modo da non aggiungere ulteriore olio e lasciare che la cottura sia uniforme e ben dorata.
Continuate la cottura a fuoco medio, girando di tanto in tanto le crocchette. Ci vorranno circa 10 minuti per ottenere una doratura perfetta.
Versate la salsa di arachidi e pomodori in un bicchierino, guarnite con una cima di basilico e servitela accanto alle crocchette, che potrete presentare in un cartoccio, o semplicemente in un piatto da portata. E' una pietanza che si presta ad essere consumata con le mani (le posate non le ho neanche immaginate ^_^) e che, per questo, trasforma il pasto in un momento di piacevole convivialità.
Leggera, fragrante, ricca di nutrienti preziosi, ma anche fresca, grazie all'accompagnamento dal sapore estivo e mediterraneo di pomodori e basilico, questa crocchetta è un'insolita alternativa alle necessità e ai desideri di una cucina meno impegnativa, come i giorni di canicola estiva ci chiedono.

   La batata dolce mi ricorda molto la consistenza e la delicatezza della zucca. E, vi dirò, per la testa ho già idee particolari legate al suo utilizzo.

Non vedo l'ora di sperimentare, e poi di raccontarvi.
Per il momento vi lascio il piacere di questo assaggio.abc

Nuvola di occhio di bue con le melanzane: evoluzioni e rivoluzioni di una cucina che non si accontenta mai

Quando vidi questa meraviglia, da lei, strabuzzai gli occhi dicendo "fantastico!!". Il pensiero di mettere in pratica la tecnica e portare nel mio piatto la sua proposta mi ha accompagnato giorno per giorno. Arrivato il momento di dedicarmi all'esperimento, ho cercato di soddisfare tutte le mie curiosità. Avevo già proposto la lavorazione del tuorlo con panatura (qui) e il pensiero di mettere insieme l'idea di Rachele, con l'evoluzione della mia proposta Cracchiana, mi ha illuminato. Le idee si sono perfettamente sposate e, anche se da fotografare non è un soggetto così entusiasmante (a dire il vero questa nuvola non ha neanche fatto in tempo ad arrivare nel piatto: va bene la foga da foodblogger, ma il tuorlo è buono da mangiare cremoso, non avrei potuto farlo rassodare ^_^), vi posso garantire che questo piatto è leggero, soffice, appagante e sorprendente. Al di là di quella particolare attenzione richiesta nel maneggiare il tuorlo, è una ricetta che si prepara in pochi passaggi. Se voleste sfidare la vostra pazienza e misurare la meticolosità delle vostre manine.... avanti, questa nuvola fa proprio per voi!!

Ingredienti

1 uovo
1/2 melanzana
5 foglie di menta
sale rosa dell'Himalaya
1/2 cucchiaino di semi di chia
1/2 cucchiaino di semi di sesamo

Iniziate praticando delle incisioni nella polpa della metà di melanzana. Cospargetela con il sale e inserite nei tagli le foglioline di menta, lavate e asciugate, poi spezzettate (così manterranno l'aroma). Fatela cuocere a vapore, o in forno, fino a quando sarà morbida, quindi lasciatela raffreddare.
Quando sarà tiepida estraete la polpa, aiutandovi con un cucchiaio, e tritatela, con una mezzaluna, ottenendo una crema piuttosto fine.
Rompete l'uovo e separate il tuorlo dall'albume: il primo tenetelo da parte (sel suo guscio si materrà umido ed eviterete di romperlo) e il secondo trasferitelo in una ciotola, dove lo monterete a neve con un pizzico di sale. Fate in modo che sia una neve ben ferma, per cui abbiate pazienza e lavorate con la frusta per diversi minuti. A questo punto iniziate ad accendere il forno, portandolo alla temperatura di 200°.
   Aggiungete la polpa di melanzana all'albume a neve e, con molta delicatezza, mescolate fino ad amalgamare perfettamente tutto. Trasferite il composto su una teglia coperta da carta forno (vi consiglio di ungerla leggermente), formando un incavo nel mezzo.
Infornate, a forno caldo, e cuocete per 15 minuti. Nel frattempo occupatevi del tuorlo. Su un foglio di carta assorbente versate i semi di chia e di sesamo. Mescolateli bene, quindi adagiatevi il tuorlo. Fatelo roteare delicatamente in modo da impanarlo su tutta la superficie.
Trascorsi i 15 minuti estraete l'albume e posizionate al centro il tuorlo impanato. Infornate nuovamente e lasciate cuocere ancora per 5 minuti.
A questo punto estraete il vostro occhio di bue e..... assaporatelo!
Prima con gli occhi, poi sul palato. Colori, consistenze, forme, sapori, non potranno fare altro che stupirvi!!

Accompagnate il piatto con qualche verdura di stagione. Io ho approfittato del forno acceso per fare delle chips di patata novella in senza frittura. Sfiziose e delicate, sono state un contorno perfetto!

Partite dall'assaporare la nuvola di albume: soffice e delicato, ma allo stesso tempo aromatizzato dalle melanzane e dalla menta, è un invito all'assaggio e al taglio di quel tuorlo fondente e croccante al tempo stesso.
Non saprete resistere alla meraviglia di questa originale pietanza. Pochi minuti per regalarvi un piatto indimenticabile!!

abc

Biscotti salati di scamorza e porro: la soluzione sfiziosa e ideale che incontra piacere, immaginazione e necessità

Avete presente quei periodi in cui, aggiungi di qui e aggiungi di là, ti trovi a gestire innumerevoli impegni e a dover dare forma a progetti importanti? Bene, di cucinare, in quei periodi, davvero non c'è possibilità. Per quei giorni esistono soluzioni tampone, di cui un esempio sono questi biscotti. Avevo preso della scamorza per preparare una teglia di lasagne da condividere con colleghi ad una cena in compagnia. Per paura di non averne a sufficienza, ne ho avuto in abbondanza. La scamorza NON rientra tra i formaggi che mi concedo, per cui ho voluto assolutamente che il suo utilizzo fosse sinonimo di creatività e novità. Dal momento che c'è, che almeno sia originale! Allora ecco il frollino, o meglio, il biscotto salato, perché di frollino non ha proprio niente. Ho tenuto questi biscotti nel barattolo, in attesa del momento libero per immortalarli, fino a quando..... si sono rivelati la soluzione perfetta per i miei pranzetti veloci e indolori ^_^
E' un periodo in cui manco dalle pagine dei miei amici blogger. Un periodo in cui mi limito a pubblicare su Instagram le foto di pasti veloci, leggeri, spesso improvvisati, ma sempre sani e gustosi. Mi manca il tempo. L'appetito manca. Sono concetrata su tutt'altro.
Dopo il lancio del nuovo sito della mia agenzia viaggi, la Mai Soli nel Mondo, dopo una collaborazione a favore dell'emergenza in Nepal, di cui ho parlato sulla pagina Facebook, ho lavorato ad un progetto in cui ho sempre creduto molto. Si tratta di una proposta di vacanza differente, un perCorso di benEssere, dove la destinazione è solo una cornice, ma la vera meta siamo noi stessi. Così ecco che la consapevolezza sconfina dalla piattaforma culinaria e approda su aspetti più completi, toccando un approccio olistico del concetto. Curiosate, ne vale la pena!!!
Sono state settimane di lavoro intenso, e tanto altro ancora mi aspetta, ma le vere emozioni sono qui e io le voglio vivere tutte. Così ecco che i miei biscotti hanno saputo dare il loro contributo. Sapori avvolgenti, consistenze intriganti, perfetti per accompagnare qualsivoglia farcitura. Li ho provati con le pere essiccate, ve li propongo con questa crema di melanzane. Insomma.... da svenimento!!

Ascoltare il corpo, respirare il relax.
Un percorso da vivere momento per momento.
Un’esperienza che trasforma.
Ascoltare il corpo, respirare il relax. Un percorso da vivere momento per momento. Un’esperienza che trasforma.

Ingredienti

240 g di scamorza bianca
100 g di porro
30 g di noci
20 g di fiocchi d'avena
95 g di farina di ceci
25 g di farina di soia tostata
50 g di Senatore Cappelli
noce moscata
sale rosa dell'Himalaya
semi di sesamo

Per la farcitura
1/2 melanzana viola 
2 rametti di salvia
30 g di bresaola
10 g di pistacchi tostati
sale rosa dell'Himalaya

Pulite il porro, lavatelo e tagliatelo a rondelle. Fatelo ammorbidire in un tegame, con un filo di acqua e un pizzico di sale.
Tagliate la scamorza a dadini ed inseritela in un boccale. Unite le noci e i fiocchi d'avena, quindi frullate tutto.
Aggiungete il porro stufato e tritate ancora. Iniziate ad unire le farine, la noce moscata e il sale a piacere. Lavorate tutto fino ad ottenere un impasto omogeneo e morbido. Avvolgetelo in un foglio di pellicola trasparente e fatelo riposare in frigorifero per un'ora circa.
Portate il forno alla temperatura di 175°, quindi riprendete l'impasto.
Stendetelo in una sfoglia spessa circa mezzo centimetro e ritagliate i biscotti della forma desiderata. Sistemate metà dei biscotti ottenuti su una teglia coperta da carta forno. La metà rimasta passatela sui semi di sesamo, rovesciati su un piano.
   Posizionate anche questi sulla teglia ed infornate. Saranno sufficienti 15 minuti. Rimarranno morbidi, ma saranno anche dorati. Fate attenzione a verificare la cottura omogenea, girando eventualmente la teglia per gli ultimi 5 minuti.
Una volta trascorso il tempo di cottura, estraete la teglia e trasferite i biscotti su una gratella, fino al totale raffreddamento. A questo punto non posso negarvi l'assaggio e, visto che la versione che vi propongo oggi prevede un passaggio in forno, non vi nego che ne valga decisamente la pena ^_^

Tagliate la melanzana in due e tenetene una sola parte. Praticate dei tagli lungitudinali, salate e inserite nei tagli le foglie della salvia, lavate e spezzettate. Fate cuocere a vapore o in forno, fino a qundo sarà morbida (io non eccedo mai con i tempi di cottura!!).
Prelevate la polpa della melanzata e tritatela, con la mezzaluna, insieme alla bresaola. Sgusciate i pistacchi e pestateli in un mortaio, ottenendo una granella irregolare e piuttosto spessa, quindi uniteli alla crema di melanzana. Mescolate e assaggiate che sia sufficientemente sapida. La bresaola dà molto sapore.
Adesso prendete il numero desiderato di biscotti senza semi di sesamo (con questa quantità riuscirete a farcire circa 6 biscotti, per cui ve ne serviranno in tutti 12). Sistemate su ciascuno di questi un cucchiaio di crema e coprite con un biscotto con i semi di sesamo in sperficie.
Sistemate i sandwiches su un piatto e passateli in forno per qualche minuto.

Sfornate e servite. Gustatene l'inebriante sapore e coccolatevi con le sue consistenze morbide e travolgenti.

Ideali per uno spuntino, per un aperitivo, sono un delizioso fingerfood che vi farà leccare le dita ^_^

Posso assicurarvi che anche con la dolcezza di un fritto sono un vero incanto!!!
Certo non sono proprio dietetici (e il mio stomaco, ormai abituato alla sana leggerezza, se n'è accorto), ma abbinato ad un ripieno così goloso, diventa un biscotto da veri gourmandier!! :D

abc

Straccetti di pollo con paglia di soia e asparagi: mettere insieme necessità, priorità e soddisfazione

Non sempre la cucina è pianificazione, meditazione, ricerca, attesa. A volte è necessità, che si traduce in improvvisazione. Per questo ritengo fondamentale che la dispensa sia sempre ben fornita. Per questo insisto sul fatto che quel "ben" non voglia dire "tanto", ma "di qualità". In uno dei miei rari approdi sui piatti di carne, questa volta ho reso estemporanea una combinazione di pollo e ingredienti preziosi, cotti in modo salutare e, soprattutto, senza che tutto questo richieda più di 30 minuti di tempo per la preparazione.
Il pollo mi piace morbido e, visto che è necessario che sia ben cotto, preferisco che i tagli siano spessi e irregolari. Il passaggio farina e rosolatura è il segreto per renderlo sfizioso e l'abbinamento con della buona verdura di stagione, appena ritoccata al vapore (procedimento che non implica alterazioni delle proprietà nutrizionali) garantisce Successo, Sapore, Soddisfazione. I miei amati germogli, che spesso non riesco a fare andare oltre la semplice versione croccante (in padella o in forno), questa volta mi hanno aiutato a rendere speciale la portata e il tocco sfizioso dei semi di sesamo, beh, è il dettaglio che bilancia perfettamente sapori e consistenze.
Veloce da portare in tavola, un salvacena a tutti gli effetti dal risultato sorprendente!

Ingredienti

2 sovraccosce di pollo (senza pelle)
5 asparagi
50 g di germogli di soia
2 cucchiai di farina di riso
1 cucchiaio raso di semi di sesamo
sale rosa dell'Himalaya
olio evo

Disossate le sovraccosce di pollo e tagliatele in piccoli pezzi, della forma e dimensione desiderata. Infarinateli con buona parte della farina (in parte tenetela per i germogli), quindi gettateli in una padella con un flo di olio evo molto caldo.
Fateli saltare a fiamma viva fino a quando saranno poco oltre il colore rosato. Nel frattempo lavate germogli e asparagi e cuoceteli a vapore per tre o quattro minuti. Infarinate i germogli nella farina di riso tenuta da parte, mentre gli asparagi andranno tagliati in bastoncini di qualche centimetro di lunghezza, e poi sezionati in quarti, in modo da ottenere una delicata julienne.
Unite germogli e asparagi al pollo, aggiungete i semi di sesamo e perfezionate con un altro po' di sale. Fate saltare velocemente per un paio di minuti (e comunque fino a quando il pollo sarà cotto e i germogli ben rosolati).
Non vi rimane che impiattare e servire.
Pochi istanti per un piatto saporito e appagante, che saprà conquistare grandi e piccini e che potrete personalizzare con sapori e verdure di vostro gradimento.

La semplicità di cottura mantiene inalterati i sapori e la delicatezza degli ingredienti rende leggero e sfizioso ogni boccone. A voi la libertà di replica e di personalizzazione ^_^ Perché anche un momento di necessità merita di essere affrontato senza rinunce.

abc

Cuori di semi alla nocciola: il piacere di scoprire similitudini e ritrovarsi in una scelta

Di tanto in tanto ritorno. Le scorte finiscono e la biscottatrice seriale che è in me trova sfogo e si sbizzarrisce in nuove architetture di sapori. Man mano che propongo nuove versioni, vado a definire una linea guida sempre più nitida: pochissimo zucchero e mai raffinato (di rado lo zucchero integrale di canna, rarissimamente il miele e spesso il malto di riso), farine assolutamente selezionate, grassi salutari che, nella peggiore delle ipotesi, contemplano una margarina fatta in casa e nella migliore delle ipotesi sfruttano la parte grassa degli ingredienti utilizzati, nessuna traccia di latte vaccino a favore di latte vegetale, ora di avena, ora di mandorla, talvolta di nocciola e quasi mai le uova, per alleggerire l'impasto, che tanto non ce n'è bisogno ^_^ Quando trovo riscontro di tutto questo nelle pagine di foodbloggers amiche, mi illumino!!!! E quando Serena mi ha piazzato davanti agli occhi i suoi biscotti ai semi, non ho dubitato un solo attimo e, nel giro di pochi minuti, mi sono trovata con le mani in pasta, pronta a portare a termine una nuova sfida. Lei è la maga del diversamente dolce, tanto che il suo blog non lascia dubbi: No Sugar Please porta con sé tutta l'essenza del suo fare. E questi biscotti sono la prova che al sano non c'è limite. Interpretati e assaporati, mi hanno decisamente conquistato. C'è da dire che un impasto di questo tipo non è semplicissimo da lavorare. Si frantuma facilmente, ma è anche vero che, nel tempo, ho affinato le tecniche. Non stendo più una sfoglia da tagliare, ma riempio gli stampi con briciole di impasto, che poi compatto bene sulla teglia. Un lavoro certosino che mi regala grandi soddisfazioni all'assaggio. Questi cuori sono tutto questo e sono una sana coccola.

Ingredienti

75 + 75 g di semi di girasole
35 + 75 g di semi di sesamo
50 g di semi di chia
40 g di nocciole
100 g di farina di mais fioretto
50 g di Saragolla
130 g di malto di riso
5 g di farina di limoni
50 ml di latte di mandorle

Inserite in un boccale 75 g di semi di girasole, 35 g di semi di sesamo e le nocciole. Tritate tutto fino ad ottenere una farina.
Aggiungete, quindi, le farine, la restante parte dei semi di girasole e di sesamo, i semi di chia, la farina di limoni e il malto di riso. Iniziate ad impastare tutto e aggiungete il latte nella misura sufficiente a compattare tutti gli ingredienti, senza ammorbidire troppo l'impasto.
Formate una palla e lasciate riposare in frigo per un'ora almeno. Adesso arriva il divertimento: se non voleste complicarvi la vita, create delle palline con le mani e schiacciatele leggermente su una teglia coperta da carta forno. Diversamente, se foste malate della perfezione (che poi non è), prendete uno stampo per biscotti a vostro piacere e posatelo sulla teglia. Riempitelo con impasto sufficiente a creare una base di mezzo centimetro e compattatelo bene. Togliete lo stampo e procedete fino a terminare l'impasto. Giusto per curiosità, ho scelto uno stampo piuttosto piccolo (perfezionista e masochista) e ho formato 90 biscotti. Sì, avete letto bene, novanta!!!!
Portate il forno alla temperatura di 180° e cuocete i biscotti per circa 15 /20 minuti. Il mio forno richiede tempi più prolungati di cottura, ma potrebbe volerci anche meno: verificate che non scuriscano troppo.
Una volta pronti sfornateli e fateli raffreddare su una gratella. Diventeranno croccanti e fragranti, tanto da essere decisamente irresistibili. La nota della nocciola rende pieno il sapore, la consistenza dei semi regala vivacità sul palato e il crunch del morso non vi libera dalla tentazione di mangiarne ancora, senza limite.

Se come me vi dilettaste in questi quantitativi, potrete conservare senza problemi i biscotti sfornati per molti giorni, in un barattolo di vetro o in una scatola di latta. La fragranza non ne risemntirà, tanto meno la croccantezza.
Ma vi garantisco che per arrivare ad averne una scorta, dovrete cedere a questi quantitativi: il lavoro con minori dosaggi si vanificheranno nel giro di pochissimo tempo!

Assaporateli da soli, con una sana crema di cioccolato o con una buona confettura, ma anche con un semplice quadrotto di cioccolato fondente. Sono irresistibili e perfetti in ogni contesto!!


abc

Filetto di merluzzo farcito in crosta di porro: piccoli spaccati di sapori veri

Nel tempo, grazie al mio trascorso di vita, ho imparato che quelle piccole e sane regressioni, che mi hanno fatto perdere l'accessibilità alla materialità superflua, mi hanno permesso di entrare in contatto con una parte di me più vera, forte e sensibile. Nelle grandi difficoltà ho imparato che sono in grado di non arrendermi. Ho imparato che non è importante se qualcuno mi dà della pazza perché non ho quasi più vita sociale: so accettare di non averla, se la necessità mi impone questo. Non è importante che tutti capiscano. L'importante è che io continui a lottare per costruire qualcosa. Che sappia di esserne all'altezza. E che lo faccia non per avere un consenso, ma per poter vivere di qualcosa di edificante, da far crescere su sani principi. Non mi sono mai piaciute le scelte semplici, trovo diano poche soddisfazioni. Mi piacciono le decisioni per cui mostrare di avere quel pizzico di follia, forte determinazione e sufficiente fiducia in se stessi. Mi piacciono quelle decisioni che mi fanno credere di essere qualcuno. Ed è proprio nel momento in cui reimposto e contengo la mia vita, che mi accorgo di quanta bellezza risiede nelle piccole cose.
Con voi condivido una passione, ma forse in questa stessa passione, vi trasmetto qualcosa di più...

Leggendo e rileggendo le tue ricette mi viene in mente Picasso... Ora spiego.... 
L'arte e la passione nel creare... Picasso usava la pittura...e sono famosi i suoi periodi, evidenziati dalla diversità di colori utilizzati e anche dalla diversità di pittura...e la stessa cosa mi è capitato con te ! Dalle tue ricette traspaiono anche i tuoi stati d'animo ed è bellissimo.
E' come se i tuoi lettori sbirciassero il tuo diario segreto... Per farla breve la magia che avvolge le ultime tue creazioni mi fa capire che sei in un periodo combattivo: impasti tutto piadine, brioche, sfoglie, biscotti e non solo.. Hanno tutti gusti cazzutti da nn smettere mai di mangiarli ..
Sei forte potente e decisa nel tentare il tutto per tutto....

Ingredienti

1 filetto di merluzzo
2 foglie di porro + q.b.
20 g di foglie di sedano
10 g di nocciole
15 g di olive taggiasche
1/2 cespo di insalata scarola
1 cucchiaino di farina di mandarino
sale rosa dell'Himalaya
olio evo
semi di sesamo

Prelevate due foglie dal porro, lavatele e sbollentatele in acqua salata. Stendetele su un canovaccio e lasciatele asciugare. 
Tagliate una parte di porro a fettine sottili, quindi fatele rosolare in una padella con dell'olio. Unite l'insalata scarola tagliata a striscioline, salate, aggiungete la farina di mandarino e cuocete a fiamma moderata per circa 10 minuti, in modo da farla appassire.
Nel frattempo occupatevi del battuto di sedano. Lavate le foglioline e asciugatele. Unite le nocciole e le olive taggiasche, quindi tritate tutto. Io preferisco utilizzare la mezzaluna per avere omogeneità, qualsiasi sia il livello di finezza del trito. In questo caso ho lasciato tutto piuttosto grossolano. Le olive, per i miei gusti, danno già un sapore deciso, per cui ho preferito non aggiungere sale.
Sistemate le due foglie di porro una accanto all'altra, sovrapponendole leggermente. Togliete le lische dal filetto di merluzzo, quindi sciacquatelo e salatelo appena su entrambe i lati. 
Ricoprite le foglie di porro, nella parte centrale, con metà pesto di sedano. Adagiatevi il merluzzo, quindi terminate con il pesto, coprendo la superficie superiore del filetto.
Avvolgete il merluzzo nelle foglie di porro, sistematelo in una pirofila leggermente unta e cospargetelo, in superficie, con i semi di sesamo. Finite con un filo di olio. Portate il forno a 180° e infornate, per 30 minuti.
Quando la superficie sarà dorata, estraete la pirofila e servite, insieme alla scarola e al porro.

Boccone dopo boccone, un percorso di semplicità, dove i sapori si accostano delicatamente senza coprirsi. Si rispettano e si completano in maniera incantevole, coccolando il palato con morbide pennellate.


Non servono grandi magie per portare in tavola sapori appaganti e genuini. Talvolta serve soltanto quel sano pizzico di follia ^_^


abc

Biscotti di quinoa rossa ai semi: la risposta vincente di una precisa tattica di gioco affinata nel tempo

Il dolce a casa mia non può mancare. Se succedesse, il rischio sarebbe quello di trasformarmi nell'incredibile Hulk che proietta le sue frustrazioni nella distruzione di tutto ciò che trova all'interno del raggio di azione di un braccio e di un paio di passi. Detto ciò, proprio per la complessità della situazione, nel tempo ho dovuto definire accuratamente l'entità del dolce che è bene sia sempre presente in casa. Se ai cali glicemici, fisici ed emotivi, rispondessi con l'assalto a dolci estremi, non basterebbero 4000 scalini la settimana, 22 chilometri di corsa al giorno e "24 ore in sala pesi". Il mio fegato implorerebbe pietà e il viso sarebbe pieno di bubboni celestiali. Abbattiamo gli zuccheri e le farine raffinate, anzi eliminiamoli. Boicottiamo i grassi animali. Utilizziamo ingredienti ricchi di proprietà nutrizionali preziose. Limitiamo la dolcezza. Potenziamo il sapore con gli aromi. E divertiamoci a mescolare gli ingredienti. Si è definito, così, nel tempo, un modus operandi che non solo soddisfa i miei istinti di gola, ma lo fa nel pieno rispetto della consapevolezza acquisita e dei valori di rispetto del mio stesso corpo. Senza sacrificare il gusto.... e il piacere di concedersi una vera e propria coccola.
Così capita che, un giorno, un'invasione di piccole palline rosse cattura la mia attenzione. Perché non creare dei biscotti con la quinoa? E, come ogni domanda che stuzzica il mio estro creativo, la risposta è arrivata nel concretizzarsi di un pensiero, che ha decisamente tagliato il traguardo della vittoria: provate a concedervi questa coccola e sentirete il sorriso fin nella più piccola cellula del vostro organismo.

Ingredienti

75 g di quinoa rossa
50 g di margarina (autoprodotta)
35 g di farina di soia tostata
45 g di farina di riso
25 g di semi di chia
25 g di semi di sesamo
50 g di zucchero di canna Dulcita
sale

Sciacquate la quinoa sotto un getto di acqua corrente, quindi cuocetela nel doppio del suo volume di acqua, leggermente salata. Quando sarà pronta (dovrà avere assorbito tutta l'acqua), lasciatela raffreddare.
Nel frattempo sbattete la margarina con lo zucchero, creando una crema soffice. Unite i semi di chia e i semi di sesamo. Mescolate tutto. Unite la quinoa e iniziate ad impastare.
Setacciate le farine e mescolatele tra loro. Unitele poco alla volta all'impasto, incorporandole bene. Lavorate tutto fino ad avere un panetto corposo e compatto.
   Avvolgetelo in un foglio di pellicola trasparente e lasciatelo riposare in frigorifero per un'ora circa.
Rivestite una teglia con carta forno. Quando sarà trascorso il tempo, riprendete l'impasto e iniziate a formare dei biscotti. Ciìon le mani umide prelevate una parte di pasta, formate una pallina, poi schiacciatela e appiattitela, formando un dischetto spesso non più di mezzo centimetro. Sistemate i dischetti uno accanto all'altro, fino a terminare l'impasto. Accendete il forno, portandolo alla temperatura di 180°.
Quando sarà caldo, infornate i biscotti e lasciateli cuocere per mezz'ora. A questo punto estraete la teglia, girate i biscotti, abbassate la temperatura a 150° e continuate la cottura per altri 10 minuti.
Spegnete il forno, estraete la teglia e lasciate raffreddare i biscotti.

Una volta che saranno completamente freddi, avranno acquisito una buona croccantezza sfiziosa. La quinoa e i semi risulteranno scrocchiarelli al morso e.... sarà una vera impresa riuscire a conservarli in un qualsiasi contenitore chiuso.

La tentazione di cedere e farsi abbracciare dalla loro genuina dolcezza non vi lascerà tregua.

Avrete biscotti sani, dolci, ricchi e irresistibili.

E, certo, potrete conservarli per almeno una decina di giorni (ahahahahahah, non ci arriverete mai), in un barattolo ben chiuso.


abc

Sigari di germogli cremosi in pasta fillo: la conquista di nuovi orizzonti parte sempre da nuove domande

Sto diventando quasi monotematica, lo so. Il fatto è che, da quando ho scoperto dove trovare la pasta fillo, è facile che ceda alla tentazione. Sarebbe una comunissima una tantum, se non fosse che l'enorme quantità di fogli presenti nella confezione non consente di fermarmi ad una sola preparazione. Ma vorrete mai che questo mi scoraggi? Dal momento che non è mia consuetudine ripetere per due volte lo stesso piatto, l'occasione è sempre preziosa per mettere a punto nuove idee.
Questa volta ho unito ad uno dei miei ingredienti preferiti, un altro a cui non riesco a restare lontana per più di un paio di settimane: i germogli di soia. A dire il vero tutto è partito dalla curiosità di assaporare i germoglietti con una crema di parmigiano fuso. Essendo, io, quella che deve sempre bilanciare tutto, alla consistenza morbida di questa proiezione avrei dovuto accostare una consistenza, diciamo, scrocchiosa. Quale migliore occasione per impiegare qualche altro foglio di pasta fillo?
Presentati su un letto di fiammiferini di verdura cotti al forno, questi sigari rappresentano una portata completa, sana e leggera. E sfiziosissima!

Ingredienti

100 g di germogli di soia
10 g di semi di sesamo
2 cucchiai di parmigiano grattugiato
noce moscata
4 fogli di pasta fillo
olio evo
sale

Sciacquate i germogli di soia. Sbollentateli in acqua salata per un minuti, quindi stendeteli su un canovaccio pulito, per farli raffreddare e asciugare.
Trasferiteli in un piatto, aggiungete i semi di sesamo, la noce moscata e il sale. Mescolate tutto, affinché gli aromi si distribuiscano uniformemente. Unite, poi, il parmigiano e mescolate ulteriormente, amalgamando bene tutto.
Prendete i fogli di pasta fillo e sovrapponeteli tra loro, spennellando ogni strato con un po' di olio evo.
   Tagliateli in quattro, ricavando dei quadrati, e sistemate su un lato di ciascun quadrato una bella cucchiaiata di germogli di soia.
Distribuiteli lungo tutto il lato, lasciando un paio di centimetri da entrambe le estremità.
Ripiegate i due lati di queste estremità su loro stesse, quindi arrotolate la fillo ingabbiando il ripieno di germogli e ricavando dei grossi sigari.
Sistemate gli involtini ottenuti in una teglia rivestita con carta da forno. Spennellateli con un filo di olio su tutta la superficie.
Quando sarà in temperatura, mettete i sigari a cuocere: 200°, per una ventina di minuti circa.
Controllate la cottura, in modo che non scuriscano troppo. La pasta fillo è sottilissima e tende a bruciacchiare facilmente. Ma, soprattutto, cuoce velocissimamente.
Terminata la cottura, sfornateli e lasciateli intiepidire. Quindi serviteli e lasciatevi conquistare dalla consistenza scrocchiarella e dal ripieno avvolgente e delicato.

Approfittate del forno per cuocere le vostre verdure. Tagliate a julienne rimarranno croccanti e sfiziose e accompagneranno perfettamente questi insoliti sigari.

Il cuore vi conquisterà grazie alla consistenza insolita e ad un insieme di sapori delicati e avvolgenti. Un modo diverso di assaporare dei preziosissimi germogli, quei vermicelli per cui molti di voi penseranno, ammettetelo, "e adesso come li cucino?" ^_^


Porsi delle domande è il primo modo di approcciarsi a nuove conquiste!!

abc

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