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Tortino di carciofi dal cuore morbido: le infinite espressioni dei sapori di stagione

Una delle sfide più difficili, nella mia cucina, è quella di dare una forma sempre nuova agli ingredienti, loro, quelli di stagione. Per mesi posso desiderare un particolare ortaggio e quando arriva la stagione mi diverto a immaginarne le diverse interpretazioni. Così un carciofo può essere ripieno, può essere in vellutata, può essere l'anima di una carbonara rivisitata, saltato in padella, in crosta di fillo o...... in un sofficissimo tortino. Credo che il la me l'abbia dato la preparazione della nocciolata alle mele. Non sono solita a preparazioni di torte. Prediligo paste secche, biscotti, crostate. Ma la rievocazione di quei sapori e di quelle consistenze mi ha fatto accendere una piccola fiammella di ispirazione. E, ve lo anticipo ancora prima di parlarvi di questa meraviglia, mentre studiavo questo tortino, mettevo a fuoco una sorta di sua evoluzione. Insomma, sono nel pieno del desiderio di espressione di morbidezza. Sicuramente piatti confortevoli, avvolgenti come soffici abbracci e delicati, nei loro sapori ponderati.

Ingredienti

2 gambi di carciofo
1 cuore di carciofo
100 g di ricotta vaccina
1 uovo
40 g di taleggio DOP
1 cucchiaino di amido di mais
2 g di cremor tartaro
1 pizzico di bicarbonato
sale
olio evo

Pulite i gambi di carciofo dai filamenti, tagliateli a rondelle sottili e fateli bollire in acqua salata, fino a quando saranno morbidi.
Pulite il carciofo, liberandolo dalle foglie esterne. Tagliatelo in 4 e liberatelo dalle spine interne e dalle barbette. Affettatelo sottilmente e fatelo saltare in padella con un filo d'olio. Salate e aggiungete un po' di acqua. Fateli asciugare bene e spegnete il fuoco. Teneteli da parte.
   Quando i gambi saranno morbidi, spegnete la fiamma, scolateli e metteteli in un bicchierone insieme alla ricotta. Frullate fino ad ottenere una crema omogenea. Assaggiate di sale ed eventualmente correggete.
Sbattete con una frusta elettrica l'uovo e il sale. Lavorate bene fino a quando avrete ottenuto una spuma soffice. Unite l'amido di mais, mischiato al cremor tartaro e al bicarbonato di sodio e continuate a sbattere con la frusta. Versatevi la crema di ricotta e amalgamate bene e delicatamente, dal basso berso l'alto, cercando di non smontare la spuma.
Versate il composto in una teglia da 18 cm di diametro, rivestita da carta forno. Pulite il taleggio e tagliatelo a fettine sottili.
Sistemate le fettine immergendole nell'impasto e coprite la superficie con le fettine di carciofo saltate.
Accendete il forno a 190° e infornate la teglia su un ripiano intermedio del forno.
Cuocete per 50 minuti, controllando che la cottura sia uniforme. Terminato il tempo, spegnete il fuoco e sfornate. Prelevate il tortino dalla teglia, liberatelo dalla carta forno e servitelo, molto caldo.

La base soffice, arricchita dalla morbidezza avvolgente del taleggio, in contrasto con la crosticina di carciofi, renderanno ogni morso una vera espressione di piacere.


Una sfiziosa consistenza per un sapore dolce come quello dei carciofi. Un piatto che si assaggia con gli occhi, che si respira e poi si assapora.

abc

Spirelli all’ortica con crema di spinaci aromatizzata: la rarità che lascia il segno (e una pubblicità gratuita)

Non mangio abitualmente pasta. Diciamo che non la mangio quasi mai e che, quelle rare volte in cui vi cedo, preferisco impiastricciarmi le mani di uova e farina. Sia chiaro: adoro i primi piatti, li trovo veloci, sfiziosi, versatili e trovo siano uno spunto di proporzioni inimmaginabili per le fantasie culinarie. Ma il mio indottrinamento alimentare (fosse solo quello!!) mi spinge a seguire ferree linee guida.
Alla luce di tutto questo, talvolta mi conforta sentirmi un essere umano con le sue eccezioni e i suoi punti deboli, e talvolta mi diverto anche a sgarrare alle mie regole (insomma, faccio tutto da me ^_^). Così mi sentii attratta in un modo talmente totalizzante da quel pacco di spirelli all'ortica dell'Alce Nero (ah, è pubblicità? Beh, a me nessuno paga per questo, e mi sento libera di consigliare un buon prodotto solo perché, dopo averlo assaggiato, lo ritengo meritevole) da non poter opporre resistenza. Mi dissi che quel giorno in cui avrei voluto incappare in un tranello, l'avrei fatto con stile. Per molto tempo ho guardato il pacco, ancora chiuso, nella dispensa, senza riuscire a trovare il vestito adatto. Fino al giorno dell'illuminazione. Se cedo, cedo con stile. Un formaggio come il taleggio in casa Cuocherellona è comparso una volta soltanto e l'acquisto è stato veramente misurato, o per lo meno ci ho provato. "Un etto scarso può andare bene? Va beh, è un etto e 30, lascio?". Solite scene da gastronomia! Se avessi dato ascolto al diavolo che abita il mio stomaco avrei preparato tutto il mezzo chilo di pasta, invece vi garantisco che, a meno che non inviti il vicinato a pranzo, ne avrò ancora per un annetto buono, viste le mie dosi e la frequenza dei miei strappi alla regola. Ma ne vale la pena. Ne è valsa la pena. Questa ricetta entra di diritto nella lista dei migliori piatti di sempre.

Ingredienti

60 g di spirelli all'ortica Alce Nero
50 g di taleggio DOP
2 cespi di spinaci freschi
1 mandarino (la buccia)
10 g di mandorle con la pelle
5 g di olio evo
sale

Lavate bene il mandarino e asciugatelo accuratamente. Sbucciatelo e tritate finemente la buccia con la mezzaluna.
Lavate gli spinaci e fateli cuocere a vapore, o in padella, fino a renderli morbidi. Trasferiteli in un bicchere di plastica, salateli e unite l'olio. Frullateli fino ad ottenere una crema vellutata e cremosa. Assaggiate e correggete, eventualmente, di sale.
Una volta che la crema sarà pronta, cersatevi la scorza del mandarino tritata, mescolate e lasciate riposare e insaporire per un paio d'ore.
Portate ad ebollizione abbondante acqua salata e fate cuocere gli spirelli al dente. Mi raccomando al tempo di cottura: consiglio di scolarli un paio di minuti prima del tempo indicato sulla confezione, in modo da non farla scuocere nel passaggio successivo in forno. In ogni caso seguite il vostro gusto.
Nel frattempo tagliate il taleggio in fettine sottili e pulitelo dalle croste. Lasciatene 1/3 in fettine e 2/3 tagliateli a dadini.
Quando sarà ora scolate la pasta e trasferitela in un contenitore capiente. Versateci la crema di spinaci e la parte di taleggio tagliata a dadini. Rovesciatela, quindi, in una pirofila (non servirà ungerla.... siate parsimoniosi sui grassi!!).
Coprite la superficie con le fettine di formaggio rimaste. Portate il forno alla temperatura di 200° e infornate la pirofila in un ripiano alto. Fatela gratinare per 10 minuti, dopodichè estraete la pirofila.
Mescolate velocemente con una forchetta, in modo da uniformare il formaggio, e cospargete la superficie con le mandorle tritate.
Fatela gratinare ancora per 5 minuti, quindi servite.
E' decisamente sfiziosa da gustare nella stessa pirofila di cottura, poichè il calore che verrà irradiato anche dopo averla sfornata manterrà il formaggio morbido e cremoso. Utilizzate, quindi, pirofile o cocottes monoporzione e sbizzarritevi sulle quantità.

Onestamente, avessi avuto due porzioni a disposizione, avrei fatto fatica a resistere alla seconda!! ^_^ Ma mi conosco, e studio la tattica!

Non è forse un tripudio di sapori da togliere il fiato?

abc

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