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Cipollotti in agrodolce di balsamico e vaniglia: il tempo, le promesse e le pianificazioni

L'eredità lasciata dall'ultima semina di papà nell'orto vantava, tra le tante cose, degli splendidi cipollotti rossi. Piccoli, sodi, dolci. Ne chiesi subito una buona rappresentanza a mamma, perché l'idea di farne qualcosa di prelibato mi solleticava non poco la fantasia. Lei, che alle promesse non viene mai a meno, si è tempestivamente presentata con una vaschetta pienissima di queste prelibatezze. Nemico il tempo, nemici gli impegni e anche un filo di intorpidimento fisico emotivo, ho rinviato il lavoro di pulizia per molti, molti giorni. Così tanti che lei, ancor prima di me, è riuscita a mettere sotto vetro queste piccole gemme. La sua parte, sia chiaro ^_^ Ma il giorno è arrivato: finalmente mi procuro l'ingrediente segreto, dettaglio magico desiderato, immaginato e voluto per incastonare queste meraviglie, e, via, inizio a pulire il mezzo chilo di pepite. Un lavoro piuttosto lungo e neanche tanto gioioso, ma.... il risultato, in quel vasetto, vale ogni lacrima versata ^_^ Ho promesso a mamma che sentiremo insieme il clik del coperchio e che, insieme, ce ne delizieremo. E farò in modo che sia così, per essere all'altezza della sua promessa e perché lei lo merita. Lei merita tutta la bontà di questo mondo. Prima, però, mi sono accertata che ne piantasse altre centinaia: queste cipolle saranno la mia personale conserva, la mia coccola speciale per palati speciali e non mi accontenterò certo di mezzo chilo!! Allora sì.... il loro seme giace, speranzoso, nella fertile terra di casa. Attenderò, come per questa preparazione che si intensifica di sapore con il passare del tempo, e ne gioirò ancora. E ancora. E ancora.

Ingredienti

450 g di cipollotti (peso da puliti)
50 ml di aceto balsamico
30 ml di olio evo
1/2 stecca di vaniglia
40 g di malto di riso
peperoncino in polvere (per me con i peperoncini dell'orto)
1/2 cucchiaino di sale

Prendete i cipollotti e, muniti di coltellino e tanta pazienza, puliteli perfettamente. Divideteli per dimensioni (io li ho divisi in 3 gruppetti). Questo vi permetterà di avere una consistenza uniforme delle cipolle, una volta imbarattolate. E' un lavoro da pazzi, ma la normalità non mi è mai piaciuta!
Versate in un pentolino capiente l'olio, l'aceto balsamico, il malto di riso, il sale, il peperoncino e la 1/2 stecca di vaniglia, tagliata nel verso della lunghezza e aperta.
Scaldate tutto e lasciate insaporire. Quindi versate le cipolle di dimensione più grande. Lasciate insaporire per 5 minuti, poi versate quelle medie, e dopo 3 minuti quelle piccole.
Coprite la pentola e procedete con la cottura per circa 30 minuti.
Cercate di mescolarle il meno possibile, in modo che non si sfaldino. Il tempo di cottura potrebbe dipendere dalla dimensione delle cipolle. E' importante che non rimangano crude, ma che comunque non siano troppo morbide, e l'unico modo per capirlo è..... l'assaggio ^_^
Nel frattempo sterilizzate un vasetto da mezzo litro (o due, se li utilizzaste più piccoli).
Quando le cipolle saranno cotte, versatele velocemente nel vasetto, chiudetelo e avvolgetelo in un panno. Lasciatelo raffreddare a temperatura ambiente. In questo modo si formerà il sottovuoto e potrete conservare le cipolle per lunghi mesi, sempre che ci riusciate.
Di certo dovrete essere consapevoli che, più tempo riposeranno in dispensa, più sapore acquisiranno. La vaniglia si sentirà a partire dalla prima settimana in poi ^_^

Variate con il peperoncino secondo il vostro gusto. Io lo trovo gradevole nella misura in cui non coprirà la vaniglia, ma ne sosterrà l'aroma. E il connubio vi garantisco che è vincente!!


abc

Tagliata di salmone all’ananas: l’insolito che rassicura, gratifica e dà certezza

Ritorno per un po' al passato. Questo piatto lo preparai quando ancora ero ignara di come la vita sarebbe cambiata, di lì a poco. Tenevo a debita distanza quella parola di fine. O di principio. E mi aggrappavo alla speranza. Ma già lottavo.
Ho sempre amato la carne del salmone per la sua consistenza. Mi piace che sia croccante in superficie e morbida all'interno. Ho sempre cercato di abbinarla a contorni che potessero sgrassare il suo sapore ricco, ma mai mi ero spinta ad accostarla ad un frutto. L'ananas. Frutto strano, per i miei gusti. Mi piace, ma mi stanca subito. Non lo apprezzo tanto da crudo, quanto cotto.... e in versione salata. Forse è proprio la sua "eccessiva" dolcezza a renderlo poco incline ai miei gusti. Mi diverto, quindi, a trasformarlo in pietanze che possano deliziarmi e farmi godere in pieno dei suoi preziosi principi nutritivi. Assolutamente fresco, aborro qualsivoglia metodo di conservazione. E se aromatizzato.... acquisisce un valore in più.

Ingredienti

1 filetto di salmone
2 fette di ananas fresco
1 cucchiaino di aceto balsamico
1/2 cucchiaino di malto di riso
2 cucchiai di farina di riso impalpabile
sale
olio evo
salvia
rosmarino

Tagliate le due fette di ananas dello spessore di circa un centimetro e mezzo. Pulitele bene e tagliatele a cubetti.
Lavate qualche foglia di salvia e un rametto di rosmarino e asciugateli accuratamente. Tritateli con una mezzaluna, in modo da renderli fini.
Scaldate in una padella un po' di olio e fate saltare l'ananas. Salate a piacere e unite gli aromi. Cuocete a fiamma viva per qualche minuto.Aaggiungete quindi il malto di riso e l'aceto balsamico, abbassate la fiamma e fate cuocere fino a quando il condimento si sarà rappreso. Spegnete il fuoco e lasciate che i sapori leghino tra loro.
Eliminate la pelle dal salmone. Sciacquate il il filetto e asciugatelo tamponandolo con un foglio di carta assorbente.
Impanatelo nella farina di riso da entrambe i lati.
Scaldate un cucchiaio di olio evo in una padella e, quando sarà molto caldo, adagiatevi il salmone.
Cuocete a fiamma viva per un minuto, dopodiché girate il filetto e procedete per altrettanto tempo dall'altra parte. L'interno dovrà risultare rosato, ma in base allo spessore del filetto potrebbe volerci più o meno tempo di cottura.
Salatelo leggermente su entrambi i lati, poi toglietelo dalla padella e tagliatelo a fettine.
Posizionatelo su un piatto e versatevi accanto la dadolata di ananas.
Servitelo caldo e assaporatene i contrasti di sapori.

Morbido e delicato, ma allo stesso tempo di carattere. Conquistarvi sarà un gioco da ragazzi!

O siete ancora, forse, un po' scettici?

abc

Insalata di moscardini con ananas e pomodorini caramellati: il lato artistico di un frigorifero vuoto

Davanti ad un frigorifero vuoto, in cui quella particella di sodio solitaria potrebbe davvero sentirsi disorientata, le sensazioni possono essere due: mi prende lo sconforto e mi sale la depressione da casalinga frustrata, oppure si scatenano le fantasie più bizzarre su come tingere nuovamente i ripiani della cella bianca. Il momento di sconforto c'è, di questi tempi, quando dico una carota c'è ancora, vado domani a fare spesa. Ma è un istante, terminata la carota e messa davvero alle strette, la fantasia più sfrenata si scatena all'impazzata. Sogno colori esotici, tonalità intense, calde, dolci. Insolite. Prendo questo, poi magari faccio scorta di quest'altro. E perché no, con questo ci sta bene quello. Faccio una lista? Generalmente quando ho il frigo libero (in altre parole carta bianca) posso davvero fare disastri con un carrello tra le mani. Ma materialmente il tempo per fare una lista della spesa, è assurdo, non c'è. Ripeto meccanicamente ciò che mi occorre, traccio rotte in casa per toccare tutti i punti in cui potrebbe mancare qualcosa, in modo che, ripercorrendoli mentalmente nel momento della spesa, passo dopo passo, tappa dopo tappa, possa ricordare tutto. Immancabilmente manca qualcosa. Ma gli ingredienti di questo piatto, questa volta, ci sono TUTTI. Così l'ho immaginato, senza un perché. Ho pensato che l'ananas con il pesce stesse bene. E ho pensato che un rinforzo potesse essere prezioso. Ho caramellato i pomodorino. Pachino, i miei preferiti. E ho colorato tutto con i miei amati pistacchi. Ora il frigo è ricco e vivo e la fantasia viaggia sempre ad ali spiegate.

Ingredienti

1 moscardino (170 g circa)
6 pomodorini Pachino
1 fetta spessa di ananas
10 g di olive taggiassche
10 g di pistacchi tostati non salati
1 cucchiaino raso di zucchero (io avevo del fruttosio da smaltire)
1 spicchio d'aglio
olio evo
1 cucchiaino di aceto balsamico
sale
pepe
noce moscata
zenzero in polvere

Pulite bene il moscardino, sciacquatelo e fatelo cuocere in una pentola, in cui avrete fatto insaporire uno spicchio d'aglio in un filo di olio caldo. Coprite e lasciate che cuocia, a fiamma media, per mezz'ora circa. Giratelo un paio di volte. Non salatelo, poichè lascerà già un liquido sapido. Aggiungete zenzero e noce moscata a piacere e fate proseguire la cottura fino al termine.
Lavate e tagliate a metà i pomodorini. Metteteli in una terrina e conditeli con sale, olio, zucchero e aceto balsamico. Scaldate una padella e adagiateveli dalla parte della polpa. Coprite e fate cuocere a fiamma bassa, fino a quando saranno caramellati. Girateli dalla parte opposta e procedete per altri 5 minuti. Spegnete il fuoco e lasciate che raffreddino.
Passate all'ananas. Pulite la fettina dalla buccia e ricavate tanti cubetti, non troppo grossi. Scaldate una padella con un po' di olio e, quando sarà molto calda, buttatevi la dadolata. Salate e pepate a piacere. Fate cuocere a fiamma viva facendo rosolare uniformemente l'ananas. Quando sarà pronta spegnete il fuoco e fatela raffreddare. Nel frattempo anche il moscardino sarà cotto. Scolatelo dal liqiodo di cottura e lasciatelo intiepidire.
Pulite i pistacchi, sgusciandoli e liberandoli dalle pellicine. Pestateli con un mortaietto e metteteli in una terrina. Aggiungete le olive taggiasche.
Tagliate il moscardino a tocchetti e unitelo agli altri ingredienti. Terminate con i pomodorino e l'ananas, condite con un po' di olio a crudo e lasciate raffreddare completamente, in modo che insaporisca bene. Una volta che avrà riposato, servitela, spolverizzandola con dei pistacchi sbriciolati.
Volendo potrete anche gustarla tiepida. Il dolciastro dell'ananas e dei pomodorini legheranno benissimo con il sapore deciso del pesce e le olive, insieme ai pistacchi, sapranno dare un tocco di sapore differente, che renderà il piatto assolutamente invitante.
La tavola si dipinge d'estate, i sapori travolgono e la freschezza di un piatto leggero e gustoso vi accompagnerà, boccone dopo boccone. Servito come portata principale o come antipasto, secondo il vostro gradimento.abc

Fiammiferi croccanti di carota con nocciole e glassa di balsamico al rosmarino: il contorno che va oltre il dubbio

Ecco un altro caso di "fotografo, che è meglio". La carota è sempre quell'ortaggio che mi stuzzica, ma a fatica riesce a soddisfarmi, in un contorno. Bizzarro, vero? Sposa perfettamente i dolci, aromatizza le salse, colora la pasta fresca...... ma può essere così banale in un contorno!!!! Eppure sarebbero dovute essere carote. Sì, mi ero fissata sulle carote e carote sarebbero state. Niente di stravolgente, ma assolutamente carote. Chi mi conosce bene sa quanto sia testarda ^_^
Allora inizio dalla forma. Nessuna rondella. Nessun purè. E neanche i miei adorati cubetti che, con zucchine e patate (nel tempo sostituite da broccoli, fagiolini o melanzane), hanno sempre rappresentato un accompagnamento perfetto! Ma sì, facciamo due fiammiferini, va'!! Bene, e con cosa? Non friggo, non infarino, non pasticcio troppo.... ecco la mia instancabile e fedele amica frutta secca. Nocciole!! Carote e nocciole, ragazzi, sono la fine del mondo. Manca davvero un ultimo, ultimissimo step: la rifinitura. Gli aromi sono fondamentali e meritano certamente il loro spazio. E se fosse una bella glassa? Aceto balsamico. Beh, sapete quanto non ami utilizzare preparati, che celano sempre ingredienti misteriosi. In linea con la mia filosofia di cucina, non nascondo, dietro la definizione "glassa", un prodotto da grande distribuzione. Il segreto è tenere in dispensa quelle due cosette. I sempre utili. Allora la glassa, la mia glassa di balsamico ha preso forma, e lo ha fatto in modo genuino e saporito!! Sbollento, salto, addenso e formo questo piatto e...... non trovo parole: per fortuna ho fotografato!!

Ingredienti

2 carote
15 g di aceto balsamico
5 g di acqua
10 g di nocciole
sale
1 rametto di rosmarino fresco
zenzero in polvere a piacere
olio
la punta di  cucchiaino di farina di semi di carrube

Pelate e pulite le carote. Tagliatele in fiammiferi di circa 5 centimetri di lunghezza. Portate a bollore dell'acqua e sbollentate le carote per un minuto circa. Scolatele e passatele sotto un getto di acqua fredda, per fermare la cottura. Tenetele da parte.
Miscelate l'aceto balsamico con l'acqua e mettetelo sul fuoco, a fiamma bassa. Lavate il rosmarino e unitelo al liquido. Quando sarà caldo, ma prima che arrivi a bollore, togliete il rosmarino, stemperate la farina di semi di carrube con pochissimo liquido alla volta, mescolando accuratamente, affinché non faccia grumi. Portate a bollore e, sempre mescolando, fate cuocere per un paio di minuti. Spegnete la fiamma e lasciate intiepidire. Riprendete, quindi, le carote.
Fate scaldare un filo d'olio in una padella e saltate le carote. Salatele. Aggiungete lo zenzero in polvere e sbriociolatevi sopra le nocciole. Saltate a fiamma viva per qualche minuto.
Trasferite la verdura in un piatto, quando sarà ben dorata.
Prendete la vostra glassa e fatela colare, in goccioline, suulle carote.


Ora servite, assaporate e deliziatevi. Io ne sono rimasta stregata!!


abc

Confettura vanigliata di cipolle di Tropea: il gusto piccante dell’avere carta bianca

Avevo preparato per la prima volta questa confettura un paio d'anni fa, quando un mio cliente mi regalò una vagonata di cipolle di Tropea (oltre a quintali di pomodori!!!). Me ne ero perdutamente innamorata, tanto che quei due vasetti nella dispensa hanno assunto, nel tempo, le sembianze di cimeli intoccabili. Ve la proposi, nelle poche e sporadiche comparse, in questo piatto. Poi arrivò un altro bastimento, questa volta con corriere, da un grandissimo amico, ispiratore, mentore, sostenitore, maestro e chi più ne ha più ne metta e mi sono detta: potrò replicare???? Certo che sì!!!! Peccato che il metodo utilizzato in passato non l'abbia appuntato da alcuna parte e...... come la preparo???? Carta bianca!!! Allora ci ho messo un po' del mio estro. Già, perché le cose semplici o scopiazzate a me non piacciono e.... piuttosto un fallimento, ma mai una mera replica. Così ho messo insieme un paio di idee e...

Ingredienti

550 g di cipolle di Tropea (peso da pulite)
100 g di zucchero di canna Demerara
100 ml di aceto balsamico
150 ml di acqua
1/2 stecca di vaniglia
zenzero in polvere
peperoncino

Pulite le cipolle, sciacquatele e asciugatele. Tagliatele a fettine molto sottili. Se non voleste trovarvi con le mani nere utilizzate un guanto di lattice ^_^ Io, ovviamente, non l'ho utilizzato!! Sistemate le fettine in una pirofila capiente, distribuendole piuttosto uniformemente.
Unite, in un pentolino, l'aceto balsamico, l'acqua e lo zucchero. Mettete sul fuoco e portate ad ebollizione, mescolando per far sciogliere lo zucchero. Incidete la mezza bacca di vaniglia e unitela al liquido, insieme alla quantità desiderata di zenzero e peperoncino. Mi raccomando a non abbondare con il peperoncino, perché con la riduzione del liquido, in cottura, predominerebbe coprendo il sapore della vaniglia e dello zenzero. Io ho utilizzato circa 1/4 di cucchiaino di zenzero e poco meno di peperoncino. Quando il liquido inizierà a bollire spegnete il fuoco e fate intiepidire.
Versate ora la marinatura sulle cipolle, cercando di fare in modo che vengano ben coperte tutte. Avvolgete la pirofila con della pellicola trasparente e lasciate macerare per 4 ore.
Trascorso il tempo, trasferite tutto in un pentolino sufficientemente capiente e accendete il fuoco. Portate ad ebollizione a fiamma sostenuta, poi abbassate, coprite, e fate cuocere per circa 3 ore. Regolatevi in base al livello di riduzione della marinatura: le cipolle dovranno essere quasi asciutte e non brodose.
Togliete, quindi, la stecca di vaniglia e trasferite tutto in un barattolino, in precedenza sterilizzato. Avvolgete il barattolo in un canovaccio e fate raffreddare. In questo modo si creerà il sottovuoto e potrete conservare la confettura per un lungo periodo (fino a farla diventare un cimelio prezioso ^_^).
Con queste dosi mi è venuto un barattolino da 33 cl e ne ho avanzato una cucchiaiata abbondante, da assaggiare assolutamente all'istante ^_^

Io aspetto solo l'occasione giusta per gustarla. Per il momento mi dedico al consumo dei vecchi cimeli, decisamente appaganti anche loro!!

Boss, questa è per te!! ; )abc

Carpaccio di melanzane su crema di basilico e anacardi: il piatto delle 3S affamato di S….uccesso

A pochi giorni dalla momentanea chiusura della cucina della Cuocherellona, per una piccola parentesi di fresca evasione, mi ritrovo con pochissimi esemplari di ortaggi e il divieto assoluto di fare spesa (ricordate le mie affinità con il carrello e i bancali del supermercato?). Mi rimaneva questa bellissima melanzana striata e ci ho pensato un po', prima di trovarle la giusta collocazione. L'ultima spesa, quella descritta qui, ha arricchito la mia dispensa di un mai visto prima, che ora so diventerà un must have..... Che ci posso fare? In fondo si tratta di un concentrato di proteine e di grassi per la maggiorparte "buoni". Tanti grassi, ma benefici, se assunti in quantità moderata. E per controllarmi so che basterà guardare l'apporto calorico: i sensi di colpa mi farebbero sigillare il sacchetto e nasconderlo tra le lenzuola o tra la biancheria da bagno, piuttosto che permettergli di farmi tentare. Di cosa sto parlando? Di buonissimi anacardi. Vi prometto che li vedrete in più e più versioni. Lo sapete: una novità per la Cuocherellona diventa stimolo, spunto, sfida. Il piatto delle "3S".....

Ingredienti

1 melanzana striata 54 kcal
1 mozzarella light 251 kcal
10 g di anacardi tostati non salati 55 kcal
1 cucchiaino di olio evo 45 kcal
2 cucchiaini di aceto balsamico 10 kcal
10 foglie di basilico 0,5 kcal
1 cucchiaino di capperi 3 kcal
sale
pepe
noce moscata

Lavate la melanzana, tagliatene per metà a fettine tonde spesse circa mezzo centimetro e mettetele in uno scolapasta in strati alternati da sale grosso. Ponete sopra un peso e lasciatele riposare un paio d'ore affinché perdano il loro liquido di vegetazione.
Sciacquatele, asciugatele bene e grigliatele su una piastra leggermente unta. Mettetele in un piatto e lasciatele raffreddare.
La restante metà cuocetela su una placca da forno a 180° per mezz'ora o, nel caso non vogliate accendere il forno, cuocetela a vapore (io ho usato il microonde) per una decina di minuti. Una volta raffreddata estraete la polpa e mettetela nel bicchiere del mixer.
Unite gli anacardi, le foglie di basilico, l'olio, il sale e l'aceto balsamico e frullate fino ad ottenere una crema densa ed omogenea. Assaggiate affinché sia corretta di sale ed eventualmente correggetela.
Tagliate a fettine sottili la mozzarella e sistematela in un piatto alternandola alle fettine di melanzana.
Disponete nel centro la crema ottenuta, versate un filo d'olio, spolverizzate con pepe e noce moscata e servite.

E' un piatto sfizioso, fresco, saporito e appagante..... provare per credere! Sfida anacardi numero uno: superata!!

abc

La rubacuori: insalata con tofu, fragole, olive e piccoli dettagli

Ciò che amo delle insalate in un piatto è la vivacità dei colori e le sfumature che si possono creare. Ciò che amo dell'insalata prima del piatto..... è il cuore. E ciò che dell'insalata non arriva mai al piatto è.... lo stesso cuore. Non ci posso fare nulla: inizio a sfogliarla per lavarla e quelle foglie che diventano sempre più piccine, sempre più chiare, sempre più tenere, mi incantano fino a non poter resistere. Si perderebbe un simile dettaglio in mezzo a tanta sostanza, mi dico. E, come per magia, il cuoricino non c'è più. A dirla tutta è una "passione" che mi porto dietro da quando ero piccola, quando in casa l'insalata si metteva spesso a foglia intera e scondita in tavola, perché tanto..... al condimento non ci sarebbe mai arrivata! E si mangiavano le foglie grandi per giustificare quella fogliolina che, di tanto in tanto, scappava nel mucchio e che ci si contendeva avidamente. Così oggi vi presento la mia insalata senza cuore, che detta così non è bella..... quindi ve la presento come.... la mia insalata rubacuori!

Ingredienti

1 cespo di insalata little gem
125 g di tofu alle erbe
15 g di gherigli di nozi
15 g di olive taggiasche
1 costa di sedano
10 g di semi di girasole
5 fragole
olio
sale
aceto balsamico

Scaldate una padella senza aggiungere grassi. Tagliate il panetto di tofu un striscioline lunghe circa un paio di centimetri e spesse 2 millimetri al massimo e fatele saltare a fiamma viva, salandole leggermente. Dovranno diventare dorate e croccanti.
 Lavate l'insalata e asciugatela delicatamente. Ovviamente..... rubatele il cuore. Posizionate ai bordi di una terrina le foglie più grandi, mentre le altre spezzettatele sul fondo. Pulite una costa di sedano dai suoi filamenti e tagliatela a tocchetti. Aggiungete ora i gherigli di noce sminuzzati grossolanamente, le olive taggiasche ben scolate dal loro olio di conservazione, le fragole lavate e tagliate a spicchi e i semi di girasole.
Preparate un'emulsione con olio, aceto balsamico e sale (nelle dosi a vostro piacimento) e versatelo sopra.
Mescolate bene.... e gustate. Se voleste potrete accompagnare con crostini di pane, o gallette, o grissini....abc

Spiedini di branzino e pera con riduzione al mosto d’uva, un racconto e il sapore del successo

Avete presente quelle giornate.... wow...che iniziano con il sorriso e con una carica in corpo pazzesca? Il sole splende alto, la lista delle cose da fare è notevole, ma contempla solo impegni graditi e passioni, anche nel lavoro. Parto in quarta, sapendo che ci sarà da galoppare, ma ogni cosa si incastra alla perfezione nei ritmi quotidiani e negli orari. E lo sento.....oggi è una di quelle giornate da successo!! Sì, oggi concluderò grandi cose.
Amo il mio lavoro, lo amo con tutta me stessa, e quando c'è da correre dietro ad un filo che non riesce ad entrare nella cruna dell'ago....un po' mi sento stimolata. E oggi di stimoli ne ho avuti tanti!! Ma loro.....intendo dire.....i miei amici Ivano e Irene, che quegli stimoli me li hanno procurati.....sono all'oscuro di tutto! Loro mi immaginavano con i capelli dritti, il fumo nelle orecchie e le occhiaie nero pece, gestire le loro richieste e accogliere le indecisioni, mentre le mie idee, sollecitate da quel turbinio scomposto di viaggi, date, ombrelloni, orari e quotazioni, si definivano intorno a questo piatto che.... corona magistralmente i presupposti di un risveglio da favola! Cari amici miei, questo piatto racconta di voi e porta con sé quel sapore di.....tropici!!!! Perché, sì, lo ammetto.....è arrivato anche il secondo successo: ho accontentato la loro richiesta. Valigie in vista!!!!!!!!!!!! L'anniversario speciale si tinge di magia...

Ingredienti
1 branzino (oppure 2 filetti)
1 pera Williams rossa
1 cucchiaio di mosto d'uva cotto
2 cucchiai di aceto balsamico
1 carota
25 g di porro
sale
pepe
zenzero
6 bacche di ginepro

Lavate la pera e tagliatela a spicchi. Bagnatela con il composto di mosto e aceto balsamico a cui avrete aggiunto 4 cucchiai di acqua e le bacche di ginepro. Di tanto in tanto girate gli spicchi, in modo che insaporiscano bene su entrambi i lati. Lasciate marinare per un paio d'ore almeno.
Sfilettate il branzino e ricavate delle striscioline larghe un paio di centimetri e lunghe una decina (dipenderà dalla grandezza del filetto). Con i ritagli create un fumetto, aggiungendo la carota pulita e tagliata a rondelle e il porro affettato. Salate, unite lo zenzero a piacere e lasciate bollire a fuoco dolce fino a quando l'acqua si sarà quasi completamente consumata. Passatela con un frullatore ad immersione rendendola una crema vellutata e tenetela al caldo.
Preparate gli spiedini alternando le fettine di pera con quelle di branzino arrotolate su se stesse. Ponete gli spiedini su una teglia, salateli, aggiungete pepe a piacere e infornate, a 200°, per circa mezz'ora. Il branzino dovrà risultare dorato, ma non dovrà seccare.
Raccogliete il mosto in un pentolino e fatelo ridurre, a fiamma bassa, insieme alle bacche di ginepro. Controllate che non bruci, mi raccomando!!!! E' facile che accada quando inizierà a consumarsi....
Quando gli spiedini saranno cotti sfornateli e sistemateli su un piatto.
Versateci sopra la riduzione di mosto e accompagnate il tutto con la salsina di carote, che avrete versato in uno scodellino.
Il dolciastro del mosto, insieme alla pera, daranno valore alla delicatezza del branzino. La vellutata contrasterà i sapori, rendendo vario e gradevole il vostro piatto!

Credo che questa sia davvero una giornata di successi!!!




abc

Risotto alle fragole e aceto balsamico….l’arte di saper stupire

E' vero, io amo sperimentare, creare, accostare, inventare, stravolgere, sconvolgere. A volte, però, stupire è l'unico obiettivo....e quando devo raggiungerlo vado sul sicuro. Sicuro, che non vuol dire banale! Questo è uno di quei piatti per cui i miei invitati parlano e parlano e parlano e ne parlano tanto da incuriosire chi vorrebbe assaggiare e continua a chiedere e chiedere e chiedere. Non il classico risotto alle fragole. No, perché anche quando vado sul sicuro, mi piace osare. In questo piatto sono racchiusi sapori differenti che si rinforzano tra di loro esaltando, ciascuno, gli altri, senza coprirsi, senza alterarsi, senza confondersi. E' quello che definisco un piatto perfetto nell'equilibrio dei gusti. E ve lo presento, come una delle mie migliori creazioni.....

Ingredienti

90 g di riso di Baraggia Biellese
160 g di fragole
10 foglioline di basilico
50 ml di aceto balsamico
peperoncino a piacere
brodo di carne (o vegetale, per la versione veg)

Pulite e lavate le fragole. Tenetene una da parte, per la guarnizione del piatto, e tagliate le altre a dadini. Saltatene 100 g in padella con un filo di olio caldo e aggiungete, dopo un minuto, il riso. Fate insaporire per un altro minuto a fiamma viva. Bagnate a questo punto con l'aceto balsamico. Aggiungete 7 foglioline di basilico e  il peperoncino secondo il vostro gusto. Mescolate, abbassate la fiamma, coprite e continuate la cottura aggiungendo il brodo, poco alla volta.
A 5 minuti dal termine della cottura aggiungete le restanti fragole a dadini: servirà a dare un colore intenso al piatto. Spegnete la fiamma e lasciate riposare per un paio di minuti. Trasferite il risotto nel piatto e decorate con la fragola lasciata da parte, tagliata come meglio gradite. Sistemate le foglioline di basilico fresco e.....gustate in silenzio. Un silenzio che non fa parte degli ingredienti, ma che diventerà, scoprirete, improvvisamente essenziale......abc

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