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Fette biscottate al farro e nocciole: la friabilità inseguita e il contronto che gratifica

Non so voi, ma io sono una di quelle che non si dà mai pace. Una per cui c'è sempre qulcosa da migliorare, una che un traguardo è uno spunto per una nuova sfida, una per cui nuovi stimoli sono condizione necessaria per una vita da mordere, una che dice ben fatto ma che pensa a dovrei perfezionare questo dettaglio, una che dal confronto possono nascere conoscenze importanti, ma anche che nell'errore sta la miglior occasione per imparare. La prima volta che mi accostai all'idea di fetta biscottata non elaborai molto: presi il mio magico pane in cassetta e ne studiai l'impasto con una doppia colorazione. Ma quel sapore genuino e quella consistenza rustica mi dicevano che avrei dovuto perfezionare la tecnica. Capitò così che, dopo un po' di tempo, mi trovai davanti la meravigliosa preparazione di Fulvia. Mi confrontai con lei e ne nacque una discussione costruttiva. Alla fine quello che oggi vi presento è un intreccio tra la mia ricetta base e i sapori che lei ha magistralmente messo in scena nella sua versione. Ovviamente tutto perfezionato da quel dettaglio su cui la cara Fulvia mi ha illuminato. La bontà non ve la posso descrivere. Posso solo dirvi che, sì, questa volta ho davvero fatto centro e che il nuovo spunto sarà legato unicamente a nuove aromatizzazioni. Queste fette biscottate sono la fine del mondo!!!!

Ingredienti

86 g di farina di Manitoba
110 g di fecola di patate
160 g di farina di farro
12 g lievito madre secco (io Antico Molino Rosso)
216 g di latte di avena
24 g di olio evo
40 g di malto di riso
1 pizzico di sale
1 bacca di vaniglia
150 g di nocciole tostate

Setacciate e mescolate le farine, la fecola e il lievito madre secco.
Tagliate la bacca di vaniglia per la sua lunghezza e prelevate i semini all'interno aiutandovi con la lama del coltello. Versateli in un pentolino insieme al latte e al malto di riso. Scaldate leggermente facendo sciogliere il malto.
Facendo bene attenzione che il latte non superi i 29°, unitevi metà del mix di farine. Iniziate ad impastare e unitevi, poco alla volta, la restante farina. Quando sarà tutta incorporata versate l'olio, a filo, avendo cura di farlo bene assorbire nell'impasto. Per ultimo unite il sale e lavorate bene l'impasto per amalgamare uniformemente tutto.
   Tritate non troppo finemente le nocciole (va decisamente a gusti: a me piace sentire la loro consistenza nell'impasto) e unitele all'impasto. Impastate molto bene fino ad incorporarle perfettamente.
Quando avrete ottenuto una pasta incordata, trasferitela in una terrina, copritela con un foglio di pellicola trasparente e lasciatela riposare, in un luogo tiepido, per 4 ore. Il volume dovrà raddoppiare. Il tempo dipenderà dalla temperatura, per cui regolatevi secondo le caratteristiche del vostro ambiente.
Una volta che sarà trascorso il tempo, riprendete la pasta e trasferitela su una spianatoia infarinata. Stendetela in un rettangolo non troppo sottile, con l'aiuto di un mattarello, e procedete con una prima piega a tre.
Stendete nuovamente la pasta e ripetete la piega.
A questo punto ponete nuovamente l'impasto nella terrina, copritelo ancora con la pellicola e lasciatelo riposare, sempre in un luogo tiepido, per 2 ore. L'impasto raddoppierà nuovamente.
A questo punto infarinate ancora la spianatoia e versateci sopra la pasta. Stendetela, con il mattarello, in un rettangolo il cui lato minore si quasi quanto la lunghezza dello stampo che andrete ad utilizzare per la cottura. Il mio era di misura 24 cm x 10 cm.
   Lo spessore della sfoglia dovrà essere di non più di un paio di centimetri. Arrotolate, quindi, la pasta, partendo dal lato più corto. Fate in modo che questo lavoro sia piuttosto stretto e che non lasci vuoti all'interno.
Infarinate lo stampo da plumcake e adagiatevi il rotolo appena ottenuto, lasciando l'apertura sul fondo. Copritelo con la pellicola trasparente, in modo che non si formi la crosticina in superficie, e lasciatelo lievitare fino a quando raggiungerà il bordo dello stampo.
Una volta che sarà lievitato, togliete la pellicola e spennellate la superficie con dell'olio (oppure del latte, oppure dell'uovo).
Portate il forno ad una temperatura di 200°. Infornate ad un'altezza nedia, abbassando a 170° e fate cuocere per 60 minuti. Controllate la cottura e fate attenzione che non colorisca troppo in superficie.
Quando sarà trascorso il tempo, sfornate lo stampo ed estraete il pane. Adagiatelo su un fianco sopra una gratella e fatelo raffreddare completamente. Io l'ho lasciato una notte intera. In questo modo le fette, al taglio, non si disferanno.
Procedete ora al taglio, con un coltello ben affilato, e ricavate fette di circa un centimetro di spessore (io leggermente di meno).
Portate il forno alla temperatura di 150°, sistemate le fette su una griglia e fatele tostare, con il forno socchiuso, per almeno 30 minuti. La temperatura ridotta e lo "sfiato" che permette di disperdere l'umidità, renderà le vostre fettine croccanti e perfette.
Una volta che saranno pronte (tastatele delicatamente per accertarvene), trasferitele su una gratella e lasciatele raffreddare completamente.
Per una volta, strano ma vero, sono riuscita a resistere alla tentazione di divorare mezza forma e questa grande prova mi ha premiato. La fragranza di queste fette biscottate è decisamente magica e la consistenza assolutamente perfetta.
Non sono dolcissime, per cui vanno bene anche nei regimi alimentari controllati. Peraltro l'utilizzo di una farina non raffinata è una buona condizione per garantire un risultato genuino, oltre che saporito.
Potrete assaporarle con una classica marmellata. Io ho approfittato della mia meravigliosa crema fondente bianca ai pistacchi, ma anche con una buona fetta di prosciutto e un po' di formaggio, o del semplice miele..... sono certa che saprà deliziarvi.
E per conservarle, non servirà altro che un semplicissimo barattolo di vetro, o una scatola di latta.

Tanto finiscono troppo in fretta!!!! ^_^




Ringrazio la costanza e la pazienza con cui la cara Sandra ha tanto desiderato che partecipassi alla raccolta di Panissimo. Inizio da qui. A te devo questo primo passo. A te e alle grandissime panificatrici seriali, che sono Sandra e Barbara, portabandiera di questa grande iniziativa. E a tutte le amiche del gruppo Panissimo di Facebook, con le quali è sempre un piacere scambiare foto, ricette e idee. Conquiste e anche fallimenti.
Annuncio, pertanto che (mamma mia che emozione).........

Con questa ricetta partecipo alla raccolta di Panissimo, che questo mese è ospitata da Sandra, Dolce Forno


abc

Tortini di tofu in crosta di cous cous integrale: perché questa sono io e questa è la mia forma di espressione

Perché che gusto c'è a mangiare il cous cous nel solito modo? Quali esaltanti emozioni nel ripetere pietanze classiche? E' che è più forte di me: li vedo crearsi nei miei pensieri, questi piatti. Li trasformo in concreto, poi ne rimango meravigliata. Ogni volta penso "forse ho azzardato troppo", ma poi mi rispondo "troppo per chi? Troppo rispetto a cosa?". Non ho mai amato i luoghi comuni e le scelte facili, ho sempre cercato di assecondare la mia voce, anche quando andava contro ogni flusso di ideologia e pensiero sociale ^_^ Volete che cambi strategia proprio sulla mia tavola? Naaaaa, non accadrà mai. La mia tavola è la mia tela, la mia cucina è il mio seti di pennelli e questi meravigliosi ingredienti sono le tempere. Questa è la mia forma d'espressione. Questa sono io. Semplicemente. Che piaccia o no!!

Ingredienti

40 g di cous cous integrale
60 g di brodo vegetale + q.b.
40 g di radicchio semilungo rosso
100 g di tofu naturale + 25 g
10 g di capperi sotto sale
10 g di nocciole
15 g di burro vegetale
5 g di olio evo + q.b.
2 cucchiaini di fecola di patate
1 tametto di timo fresco
noce moscata
farina di riso
sale

Sciacquate il cous cous sotto un getto di acqua corrente. Versatelo in un tegame, unite l'olio, la noce moscata, mescolate bene e aggiungete il brodo vegetale. Accendete il fuoco e portate a bollore. Abbassate la fiamma, coprite e cuocete fino al totale assorbimento del liquido. Sciogliete un cucchiaino di fecola di patate in un po' di brodo (ne basterà pochissimo) e unitelo alla cottura.
   Quando sarà cotto spegnete la fiamma e rovesciate il cous cous in uno stampino (con questa dose ho rivestito uno stampo da 18 cm di diametro). Schiacciate il centro, con il fondo di un bicchiere, creando una cavità, e dei bordi sufficientemente alti. Lasciate raffreddare completamente il cestino di cous cous.
Lavate e asciugate bene il radicchio. Spezzettatelo, insieme al tofu e tritateli, con il timo, i capperi precedentemente dissalati e il burro vegetale. Correggete eventualmente di sale. Sciogliete un cucchiaino di fecola di patate in poco brodo e unitelo al trito. Mescolate bene, affinchè venga amalgamato tutto. Unite quindi le nocciole e tritate ancora, velocemente. Queste ultime, infatti, non dovranno essere troppo fini, ma dovranno conferire croccantezza alla farcitura.
Quando tutto sarà pronto, versate la crema all'interno del cestino di cous cous. Cercate di compattarla bene, in modo che riempia perfettamente tutto lo stampo.
Infornate il tortino a 200° e cuocete per 15/20 minuti, fino a quando si sarà formata una bella crosticina dorata. Se voleste, prima di inforare versate sulla superficie un filo di olio evo.
Nel frattempo tagliate a dadini i 25 g di tofu rimasti (generalmente un panetto è di 125 g) e fateli saltare in padella con un po' di olio, a fiamma viva. Fateli cuocere fino a quando saranno belli croccanti e dorati. Una volta che il tortino sarà cotto, trasferitelo in un piatto e unite la dadolata di tofu.
Nulla di più delicato e appagante, genuino e prezioso per il vostro organismo. Proteine, sali minerali, fibre grassi buoni e quanto di più salutare il vostro corpo possa meritare!!

Siete pronti all'assaggio?

abc

Frollini di anacardi alle olive taggiasche con crema di cavolo nero: due differenti identità in un solo boccone

Lo confesso, il pesto di cavolo nero mi ha letteralmente stregato. E, come tutte le volte in cui mi sento travolgere da un sapore, cerco di immaginarlo sotto prospettive diverse. Questa volta, però, non solo sono riuscita ad appagare il mio palato, ma ho anche messo insieme sapori, consistenze e ingredienti che amo particolarmente, deliziando palati differenti, che hanno decisamente promosso la mia ultima bizzarria. La dolcezza del burro di anacardi legato all'aroma del rosmarino, la consistenza rustica di una farina integrale, l'avvolgente crema di cavolo nero con quel sapore di mandarino e la punta sapida dell'acciuga, e la cremosità donata dal formaggio.... beh, sapori che non si dimenticano e un'ouverture di cena che lascia il segno!!

Ingredienti

Per i frollini
80 g di burro di anacardi salato al rosmarino*
1 tuorlo
20 g di olive taggiasche denocciolate
50 g di farina integrale
5 g di fecola di patate
2 g di bicarbonato di sodio

Per la crema
80 g di pesto di cavolo rosso
70 g di certosa light
3 filetti di acciuga

* Il burro di anacardi l'ho preparato frullando 100 g di anacardi tostati, 10 g di olio evo, sale, aghi di rosmarino (2 rametti) e foglie di timo (1 rametto)

Mescolate la farina con la fecola e il bicarbonato e versatela in una terrina con il burro di anacardi e il tuorlo dell'uovo. Iniziate ad impastare con le mani, fino ad ottenere un impasto sbricioloso.
Tritate le olive (se utilizzaste quelle sott'olio scolatele molto bene, in modo da eliminare quasi totalmente l'olio di conserva) e unitele all'impasto. Lavorate ancora bene con le mani, cercando di amalgamare tutto perfettamente. Quando avrete ottenuto una pasta compatta e omogenea, datele la forma di un panetto, avvolgetela in un foglio di pellicola trasparente e lasciatela riposare in frigo per mezz'ora.
Nel frattempo preparate la crema al cavolo nero. Fate scaldare una padella e fatevi sciogliere 3 filetti di acciuga sott'olio (comunque ben scolate). Mescolate il pesto con la certosa, lavorandoli con pazienza affinchè di leghino bene. Quando le acciughe saranno poltiglia, versatevi la crema e mescolate velocemente, uniformando bene gli ingredienti. Lavorate per qualche istante, poi spegnete il fuoco.
Fate riposare la crema fino all'utilizzo, in uno scodellino coperto, in frigorifero. Riprendete, ora, il vostro impasto.
Infarinate una spianatoia e stendetelo, aiutandovi con un mattarello, in una sfoglia spessa circa mezzo centimetro. Tagliatelo utilizzando un taglia biscotti della forma gradita. Trasferite i biscotti su una teglia ricoperta da carta forno e infornateli, a 200°. Cuoceteli per 15 minuti circa, ma controllate la cottura: il tempo potrebbe variare.
Sfornateli quando saranno ben dorati e trasferiteli su una gratella a raffreddare. In questo modo, vedrete, diventeranno belli croccanti e friabili. Quando saranno del tutto freddi, passate alla composizione.
Coprite ciascun frollino con il quantitativo necessario, affinché abbiano uno strato di circa 1 centimetro di crema sulla superficie.
Sistemate i frollini su un vassoio  serviteli. Si possono tranquillamente preparare con anticipo e conservare in rigorifero fino al momento di servirli. Manterranno la loro friabilità e non verrà certamente compromesso il sapore.
Un antipasto sfizioso e un'idea per un piccolo buffet, da gustare con le mani e.... da leccarsi le dite!!abc

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