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Crocchette di salmone e cavolini di Bruxelles in crosta di Venere: la totalità dei sensi che infrange il bon ton

Quello che mi lega al riso venere è un amore viscerale. Il suo colore intenso mi travolge, quasi mi ipnotizza. L'aroma che sprigiona in cottura mi abbraccia infondendomi forza e conforto. La delicatezza del suo sapore mi coccola e la sua consistenza mi sussurra, all'orecchio, accostamenti talvolta bizzarri. Il suo incontro è una di quelle magie che archivio come esperienza sensoriale, dove tutto inizia dall'approccio visivo per finire a coinvolgere ogni senso. Quando pensai ad una panatura, creata con questo magico elemento, non incontrai dubbi. Sapevo che il risultato sarebbe stato all'altezza delle mie aspettative, se non oltre.
Tritando quei chicchi intensi, nel colore e nel sapore, il sorriso di soddisfazione già illuminava il mio volto. Il cuore ha carattere, ma rispetta la delicatezza di sapori. La struttura è essenziale, il bilanciamento è il puntino sulla "i".

Ingredienti

200 g di salmone fresco pulito
10 cavolini di Bruxelles
15  di mandorle (con la pellicina)
1 cucchiaino di curcuma
sale
noce moscata
pepe
olio evo
pangrattato di riso venere (ottenuto da 35 g di riso venere)

Mondate i cavolini togliendo le foglie più esterne. Tagliateli a metà e fateli bollire, in acqua salata, per una decina di minuti.
Quando saranno morbidi (ma non troppo) scolateli e gettateli in un recipiente di acqua ghiacciata, in modo da fermare la cottura.
Versateli nel boccale, insieme al salmone pulito e privato della pelle, alle mandorle, al sale, al pepe, alla noce moscata e alla curcuma. Le quantità delle spezie possono variare in base ai vostri gusti. Le mandorle le aggiungo insieme al resto degli ingredienti, in modo che non diventino troppo fini.
Tritate tutto fino ad avere un composto omogeneo, ma non troppo uniforme. Assaggiate ed eventualmente correggete di sale.
Preparate, ora, il vostro pangrattato, tritando i chicchi crudi di riso venere. Lasciate lavorare le lame per diverso tempo, in modo che si formino granelli piuttosto piccoli.
Prelevate un po' di impasto e lavoratelo tra le mani umide, dando una forma sferica. Passate, ora, la polpettina sul pangrattato, allungandone la forma a cilindro.
Fate in modo che la panatura ricopra perfettamente tutta la superficie.
Adagiate ciascuna crocchetta, così ottenuta, su una tegliarivestita da carta forno. Io ho cosparso anche un po' d'olio, proprio un filo, che non lasciasse secco l'impasto in cottura. Procedete con il restante impasto, fino al termine.
Accendete il forno e portatelo alla temperatura di 200°. Infornate e cuocete per 20 minuti, in funzione ventilata. Trascorso il tempo, girate le crocchette sul lato opposto e proseguite la cottura per altri 10 minuti.
Alla fine dovrete ottenere delle crocchette dalla crosticina bella croccante. Il tatto vi aiuterà a valutare la cottura.
Sfornatele e servitele molto calde.

Il piacere di gustarle con le mani, a parere mio, amplifica i sapori. Del resto ci sono cose che devono infrangere le reole del bon ton!!

abc

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