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Insalata tiepida di cavolini viola e castagne in salsa agrodolce di acciughe

Altrimenti dette: le infinite sfumature del cavolo. Quando mi sono trovata davanti questi piccoli bozzetti viola, non ho saputo resistere. Amo i cavoletti di Bruxelles che, nel tempo, mi sono divertita a contestualizzare e ad apprezzare, ora in insalata, ora in crosta, ora in vellutata, ora al forno, ora con un uovo all'occhio di bue. Li trovo versatili, sfiziosi e divertenti. E questa volta hanno innescato all'istante l'incontro di sapori che colora il semplice piatto bianco di cui vi sto parlando. La necessità è la stessa: concentrare in una pietanza i valori nutrizionali necessari ad un'alimentazione sana e bilanciata. E qui c'è tutto: i sono le proteine, ci sono i carboidrati, ci sono i grassi, quelli buoni e c'è tanto, tanto, tanto sapore. Nata come provocazione per una "me" sempre alquanto esigente, è diventata presto una sfida, per poi trasformarsi in missione, quindi finire in stile di vita. Ed oggi è quotidianità. Una quotidianità che raccoglie valori importanti: stupore, consapevolezza, amore, rispetto. Ecco in che modo vi presento la mia insalata tiepida. E' un concentrato di semplicità che rispetta la genuinità degli ingredienti, vestendoli di sapori che spiccano sul palato e fanno sorridere gli occhi. Una coccola di bontà che è un po' come..... un atto d'amore ^_^ Ingredienti 100 g di cavoletti di Bruxelles viola 6 castagne 10 g filetti di acciuga sott'olio 1/2 cucchiaino di miele d'arancia 1 cucchiaino di senape delicata 10 nocciole pepe noce moscata olio evo sale rosa

Mondate i cavoletti, pulite le castagne crude eliminando la pellicina e cuocete tutto al vapore. Io non eccedo mai con i tempi di cottura, per non compromettere le proprietà dell'ortaggio. Raffreddate i cavoletti subito dopo la cottura, quindi teneteli da parte, insieme alle castagne. Sciogliete i filetti di acciuga in un pentolino, aggiungete il miele e, ancora sul fuoco, mescolate tutto creando una crema omogenea. Aggiungete pepe, noce moscata a piacere e la senape, quindi mescolate energicamente. Condite le castagne con un filo di olio evo e con una macinata di sale rosa, quindi fatele saltare in padella, in modo da abbrustolirle leggermente. Unite i cavoletti e fate insaporire tutto a fiamma viva per un paio di minuti. Versate su un piatto la salsa alle acciughe, creando una base. Sistematevi sopra castagne e cavolini, unite le nocciole leggermente pestate al mortaio e spolverizzate con pepe e noce moscata. Servite e deliziatevi. Sapidità, dolcezza e quella punta di aromi, per un gioco di consistenze davvero sorprendente. Per me un bersaglio centrato!

abc

Vitello con tonnata scomposta: la ricontestualizzazione degli ingredienti chiave per un classico rivisitato

Avranno capito, forse, che amo le sfide? Che non si dica poi che, vinta una, non ne accetti altre ^_^
Questa volta sul piatto della bilancia arriva un classico: il vitello tonnato. La sfida è stata lanciata ancora una volta da Saporie, che diventa sempre più uno spazio stimolante in cui imparare, conoscere, confrontarsi e divertirsi.
Da buona piemontese sono cresciuta a pane e vitello tonnato, nei tempi in cui lo si trovava ovunque, dalla tavola di casa a quello della nonna, dalle cene improvvisate ai pranzi delle feste, dalle tavole fredde ai più raffinati ristoranti, e ovunque dava gioia. Ma il mio ricordo è legato alla versione di mamma, in una rivisitazione di salsa per cui ci litigavamo cucchiaio e bicchierone. Una salsa che non sempre arrivava sulle sottili fette di vitello. Spesso finiva su una semplice fetta di pane, ed era presto fatto il pranzo, e non c'era mai fine. Una delicata maionese fatta in casa con l'aggiunta di tonno, capperi e succo di limone. Ben lungi da me, oggi, questa tipologia di alimentazione, ho pensato di accogliere la sfida proponendo una mia versione (tanto per cambiare) in cui gli ingredienti chiave rimangono, quasi tutti, ma vengono contestualizzati con una logica differente. Mi sono divertita, lo ammetto, ad accostare sapori, a sentirli esplodere in contrasti perfetti (frutto della passione, tuorlo sodo e acciughe...come ve lo spiego?) ed ora posso anche svelare che la foto pubblicata qualche giorno fa ritraeva proprio la mia idea di impiattamento, che poi è diventata reale. È un piatto completo, ricco, sano, gustoso e leggero che mi ha lasciato pienamente soddisfatta. E il mio entusiasmo lo condivido con voi e con gli amici di Saporie, affinché possa essere gustato e, spero, apprezzato.

Ingredienti


Per il vitello
400 g di filetto di vitello
4 rametti di rosmarino
4 rametti di salvia
7 foglie di alloro
8 g di pepe macinato
7 g di farina di limoni
1 spicchio di aglio
4 bacche di cardamomo
15 g di olio evo

Per la salsa al maracuja
65 g di succo di maracuja (ottenuto da 2 frutti grandi)
140 g di acqua
10 g di miele di castagno
2 tuorli sodi (1 se l'uovo fosse grande)
5 g di maizena
2 rametti di rosmarino
1 pizzico di sale rosso

Per la polvere di capperi e l'emulsione
1 cucchiaino di capperi sotto sale
3 filetti di acciughe del mar Cantabrico
10 g di olio evo
1 cucchiaino di succo di lime

Lavate accuratamente le erbe, asciugatele delicatamente e tritatele, insieme all'aglio, fino ad ottenere una polvere finissima.
Aggiungete il pepe, la farina di limoni (o scorza grattugiata, nell'eventualità non abbiate ancora ceduto alla farina ^_^) e i semi delle bacche di cardamomo, accuratamente pestati e ridotti in polvere. Mescolate tutto con l'olio evo e tenete da parte.
   Tagliate il vitello in 3 filetti lunghi, coprite ciascun filetto con il trito di erbe e massaggiate per qualche minuto. Poneteli in una terrina, coprite con un foglio di pellicola e fate marinare, in frigorifero, per almeno 24 ore.
Mettete in ammollo i capperi, che vi serviranno per la polvere, per almeno 3 ore.
Preparate, ora, la salsa al maracuja. Tagliate a metà i due frutti della passione, prelevate la polpa e setacciatela con un colino a maglie strette, aiutandovi con una spatola di silicone. E' un lavoro che richiede tempo e pazienza, ma riuscirete ad ottenere il succo necessario. Aggiungete il miele di castagno, il sale e mescolate, mettendo tutto sul fuoco. Stemperate la maizena con parte del succo, quindi unitela al liquido. Immergete il rosmarino e portate a lieve bollore. Spegnete la fiamma e lasciate raffreddare completamente.
Quando sarà completamente freddo, togliete dal succo il rosmarino, unite i tuorli d'uovo sodi e frullate tutto. Se non doveste amare particolarmente il sapore, utilizzatene solo uno.
Quando avrete ottenuto una crema vellutata, trasferite tutto in un contenitore e lasciate riposare in frigorifero, fino all'utilizzo.
Passate, ora, alla polvere di capperi. Prelevateli dall'ammollo, sciacquateli e strizzateli bene. Passateli in forno, a 180°, per una decina di minuti, o comunque il tempo necessario a seccarli. A questo punto polverizzateli. Se aveste un macinacaffè sarebbe perfetto. Io non ce l'ho (e per il Bimby erano davvero pochi...), per cui ho eseguito l'operazione con la mia fidatissima mezzaluna ^_^
Tagliate i filetti di acciughe in piccoli tocchetti e trasferiteli in una ciotolina. Unite l'olio, il succo di lime e sbattete energicamente con una frusta, fino ad ottenere una salsa perfettamente emulsionata.
Scaldate una padella con un filo di olio evo. Nel frattempo eliminate la marinatura dai filetti di vitello e massaggiateli ancora un po'. Adagiateli nella padella rovente e fateli cuocere per 2/3 minuti per lato, in modo da rosolarli bene in superficie, ma lasciandoli rosati all'interno. Quando saranno pronti trasferiteli su un tagliere e tagliateli a fettine spesse circa un centimetro. Adagiate ciascun filetto tagliato su un piatto, sopra la salsa al maracuja. Rifinite con emulsione alle acciughe e polvere di capperi e accompagnate con verdura al vapore e cialde croccanti. Io ho utilizzato dei crackers al riso nero, ma..... ve ne parlerò in un'altra occasione ^_^
Non ho aggiunto sale, forte del fatto che avrei accompagnato tutto con sapori decisi e sapidi. L'insieme di dolcezza e sapidità, l'accostamento di morbidezza, avvolgenza e croccantezza, renderanno il piatto una sorprendente esperienza.

E ora a noi, cari chef e amici di Saporie ^_^
Attendo con curiosità il vostro parere!!

abc

Pesto di sedano con feta e noci: lei vide, si stranì ed approvò rendendo gioiosa quella semplice giornata

Vi racconto di questa delicatissima cremina sapendo già quale seguito avrà. Ma per ora fermiamoci alle origini ^_^
Vidi quel bel sedano verde sfoggiare le sue splendide foglie e non seppi resistere. Non ci fu attimo in cui meditare sul cosa ne avrei fatto. Ancora prima di toccare la borsa della spesa era chiaro, davanti ai miei occhi, che il risultato sarebbe stato questo. E come per ogni cosa speciale, necessita di un'occasione speciale. Mamma in visita. Sì, che poi è anche un controsenso: mamma in visita con fagiolini, piselli, taccole, biete, insalata e prugne, rigorosamente raccolte dall'orto di casa, e io mi metto a lavorare del sedano? Ebbene sì, perché se mamma di questi tempi mangia fagiolini, piselli, taccole, biete, insalata e prugne io perché non dovrei deliziarla con del sedano? Ma speciale!!!! Tanto che, non solo ho lavorato questi igredienti sotto i suoi occhi attenti e increduli, ma anche rassegnati (ma tu, ogni volta, dei fare questo lavoro qui? Prepari, scrivi, fotografi.... Che pazienza!!!), ma l'ho anche messa all'opera. Questa, però, è un'altra storia!! La soddisfazione più grande non è stata quella di apprezzare il risultato. La più grande soddisfazione me l'ha data la sua approvazione: una mamma soddisfatta è un regalo che non ha paragoni!!

Ingredienti

1/2 sedano verde (80 g di foglie)
20 g di noci
20 g di semi di zucca
60 g di feta light
2 filetti di acciuga (6 g)
25 g di olio evo

Sfogliate il sedano. Lavate accuratamente le foglie e asciugatele perfettamente su un canovaccio pulito.
Mettete in un boccale le foglie. Unite i gherigli di noci, i semi di zucca, la feta tagliata a tocchetti e i filetti di acciuga.
Azionate le lame e tritate tutto a più riprese, pulendo bene i bordi del boccale, in modo che tutto risulti sminuzzato uniformemente.
Unite l'olio a filo, lavorando il composto senza farlo surriscaldare. Assaggiate ed eventualmente correggete di sale. Personalmente, tra i filetti di acciuga e la feta, ho trovato che il sapore fosse perfetto così. Meglio non eccedere!
Quando avrete ottenuto una cremina densa e omogenea raccoglietela e riempite un vasetto in vetro (pulito e sterilizzato). Compattate bene la crema all'interno, coprite con uno strato di olio la superficie e chiudete il barattolino.
Conservatelo in frigorifero. Si manterrà per diversi giorni, sempre che riusciate a resistere.

Ideale per condire la pasta, o per farcire delle tartine, o ancora per dare supporto a del pesce o ad una fettina di carne, o ancora da assaporare con verdura freschissima, insomma, non avrete che l'imbarazzo della scelta. Di certo il sapore vi conquisterà, la morbidezza coccolerà il vostro palato e l'intensità dei sapori vi avvolgerà in una abbraccio golosissimo.

Vi avviso che presto arriverà in casa Cuocherellona (e anche nella casa della mamma della Cuocherellona) un vero mortaio. Allora potrò replicare con tanto di olio di gomito e assaporare questa bontà nella sia vera pienezza!!


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Chiocciole di peperone al forno con acciughe e bacche di Goji: la sfida che va presa di petto

Esistono varietà di verdure che danno libero sfogo alla mia fantasia, e varietà che mi creano una sorta di blocco. Considerata la mia natura per niente arrendevole e la mia tendenza ad intraprendere sempre il sentiero più tortuoso (che gusto ci sarebbe, se no?), ho deciso di concentrarmi su quanto mi mette in difficoltà. I peperoni. Tipico ortaggio della stagione calda, il peperone mi ha sempre attratto per i suoi colori intensi e per il loro sapore deciso e avvolgente. In tempi non sospetti, quando il mio stomaco macinava anche le pietre, mangiavo peperonate su peperonate e poi ancora, perché non ne avevo mai a sufficienza. Ecco, oggi non è più così ^_^ Solo il pensiero di un peperone da mangiare con la buccia mi fa drizzare l'epitelio. E vi garantisco che non è simpatico. La soluzione esiste, certo, arrostendo questi bei fagotti e privandoli della pellaccia ostica. Ma, una volta arrostiti, in quanti modi si possono trasformare e interpretare le sue falde? Buio. Buio pesto. E' qui che entra in gioco il mio spirito guerriero. Fermarsi davanti ad un punto di domanda non è da me. Rosicchia di qua, rosicchia di là, la strada la devo trovare. Questa volta ci ho provato così.

Ingredienti

1 falda di peperone rosso arrostito
1 falda di peperone giallo arrostito
1 falda di peperone verde arrostito
5 g di bacche di Goji
10 g di olive taggiasche
3 filetti di acciuga sott'olio
10 g di parmigiano
pangrattato (io di farina di riso)
olio evo
sale

Sistemate su un tagliere le bacche di Goji, i filetti di acciuga ben sgocciolati, le olive e il parmigiano. Con l'aiuto di una mezzaluna riduceteli in briciole non troppo fini.
Non ho messo in ammollo le bacche perché avrebbero reso troppo morbido l'impasto. In questo modo mantengono la farcitura compatta e danno un sapore deciso.
Spargete su un piatto il pangrattato e adagiatevi sopra una falda di peperone.
   Coprite la superficie con una parte di farcia e arrotolate su se stesso il peperone. Passatelo bene nel pangrattato e tenetelo da parte. Ripetete l'operazione con le altre due falde.
Tagliate ciascun rotolino ottenuto in quattro. Infilzate su uno spiedo una chiocciolina per colore e ponete tutto su una teglia leggermente unta.
Accendete il forno a 200°. Quando sarà in temperatura versate un filo d'olio sugli spiedini e infornate.
Cuocete per 20 minuti, girando un paio di volte le chioccioline, in modo che cuociano uniformemente.
Quando saranno ben dorate sfornatele e lasciatele intiepidire leggermente.

Servitele su seplicissime foglie di insalata. Assaporatele in semplicità, oppure accompagnatele a qualche salsina delicata. Sono un ottimo appetizer, ma possono anche essere un gustosissimo accompagna,ento ad un piatto di riso basmati, condito solamente con un filo di olio.
A voi la fantasia di presentazione. In ogni caso, racchiuso in queste chiocciole, c'è un concentrato di sapore e di piacere.
Le papille gustative sorrideranno e l'epitelio si addolcirà.


Sfida superata e palato appagato. Cosa chiedere di più?


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Radicchio gratinato con tofu e nocciole: il piacevole gioco di contrasti tra sapori e consistenze

Un battito di ciglia, la visione di un cespo di radicchio e l'insieme di ingredienti che non ha richiesto ulteriori sviluppi. E' nato così, in un lampo improvviso, questo piatto semplice, ma indimenticabile.
Consistenze in contrasto che danno il loro valore aggiunto, tra il tofu in briciole e le nocciole in granella. Gratinatura che unisce il salutare della cottura al sapore del piatto. Il gusto amarognolo del radicchio che veste la dolcezza del condimento. Opposti che si attraggono e che si bilanciano. Ancora una volta l'espressione del mio essere in un piatto. Perché la diversificazione di prospettiva nella visione di un elemento è fondamentale per comprendere e assecondare al meglio un insieme, un concetto, un'idea. A partire dal piccolo, come può essere un piccolo cespo di insalata. Per arrivare al profondo, che, abbandonando la diplomazia di queste parole, è una teglia perfettamente ripulita fin negli angoli e nelle pieghe della carta di rivestimento. Senza vergogna ^_^

Ingredienti

1 cespo di radicchio lungo rosso (il mio da 250 g)
125 g di tofu al naturale
15 g di nocciole tostate
1 rametto di rosmarino
1 filetto di acciuga
sale
1 cucchiaio do olio evo + q.b.
1/2 cucchiaino di zenzero in polvere

Tagliate il cespo di radicchio in spicchi non troppo grandi. Io ne ho ricavati 8. Metteteli a bagno in abbondante acqua fredda e lasciateli per mezz'ora circa.
   Lavate il rametto di rosmarino e prelevatene gli aghi. Tritateli, insieme alle foglie di radicchio che si saranno divise dal ceppo durante il taglio, aiutandovi con una mezzaluna.
Tritate grossolanamente anche il tofu. Io ho utilizzato sempre la mezzaluna. Dovrete ricavare delle briciole non troppo fini.
Unite tofu e insalata in una ciotola e spezzettateci dentro il filetto di acciuga. Volendo potrete aggiungerne un paio, io ho preferito un sapore più delicato.
Riducete in granella, piuttosto grossa, le nocciole, schiacciandole con un mattarello in un foglio di carta forno. Versatele nella ciotola con il restante degli ingredienti, unite il cucchiaio di olio, lo zenzero e mescolate bene tutto. Assaggiate e correggete, eventualmente, di sale.
Scolate gli spicchi di radicchio, cercando di asciugarli al meglio. Rivestite una teglia con un foglio di carta forno e sistemate sopra gli spicchi. Irrorateli con un filo di olio e salateli.
Copriteli con la farcia (abbondate pure, non ve ne pentirete!!).
   Accendete il forno a 190° e, raggiunta la temperatura, fateli cuocere per 30 minuti su un ripiano alto, in modo che gratinino bene. Io ho utilizzato il forno ventilato, che rende la cottura omogenea e veloce.
Controllate che non scuriscano troppo e sfornate non appena saranno perfettamente dorati.
Trasferite gli spicchi di radicchio in più piatti e servite. O, se voleste deliziarvi con un piatto unico, gustateli interamente, dal primo all'ultimo.
L'apporto calorico è perfetto per una dieta regolare e il piacere è impagabile!
Un piatto leggero e saporito che conquisterà anche i palati più diffidenti.







Con questa ricetta partecipo alla raccolta di Salutiamoci del mese di febbraio, 
ospitata dalla grande Lucrezia

abc

Zuppa di merluzzo alla senape: la vera ricchezza oltre la comune apparenza

Mi trovai davanti a questo filetto di merluzzo fresco. Beh, niente di particolarmente pregiato, direte voi. Vero, ma ne rimasi attratta. L'istinto mi disse di appropriarmene e di trasformarlo in qualcosa che potesse rendergli giustizia, come fosse una vera proiezione di un pensiero di vita, in ambito culinario (e la mia terapeutica cucina, in effetti, lo è). In fondo questi alimenti considerati poveri, portano con sé molteplici e importanti qualità. Il merluzzo, si sà, è ricco di Omega-3 che contrastano il colesterolo cattivo, di proteine e di sali minerali come il calcio, il fosforo e il ferro, per non parlare delle vitamine del gruppo B. Con le sue 90 calorie per 100 g garantisce un piatto decisamente salutare, equilibrato e, con quel pizzico di fantasia che in cucina non dovrebbe mai mancare, anche sfizioso!! A me è bastato, come spesso accade, chiudere gli occhi e immaginarlo vestito a festa. Ne ho assaporato, così, l'incantevole avvolgenza. Siete ancora convinti che questo sia un piattino triste e povero? O anche voi credete sia essenziale abbandonarvi alla ricchezza interiore?

Ingredienti

130 g di merluzzo fresco
1 cucchiaio di senape
2 filetti di acciuga sott'olio
1/2 limone (succo)
acqua (metà della quantità del limone)
120 g di cavoletti di Bruxelles
paprika dolce a piacere
sale
olio evo

Prendete il filetto di merluzzo, sciacquatelo e asciugatelo delicatamente. Privatelo di eventuali lische e tagliatelo a cubetti non troppo piccoli. Sciogliete, in una padella, i filetti di acciuga, mantenendo il fuoco basso e schiacciandole con una forchetta.
In una terrina unite la senape, il succo del limone, l'acqua, la paprika e i filetti di acciuga sciolti. Mescolate molto bene, dopodichè unitevi i bocconcini di merluzzo. Coprite con un foglio di pellicola trasparente e lasciate riposare in frigo per almeno un'ora.
Nel frattempo mondate i cavoletti e portate ad ebollizione dell'acqua salata. Tuffateci i cavoletti interi e lasciateli bollire per 10 minuti. A cottura terminata passateli sotto un getto di acqua gelata, per fermare la cottura e mantenerli di colore acceso.
Scaldate un filo d'olio evo in una padella e, quando sarà ben caldo, unitevi i cavoletti. Fateli saltare a fiamma vivace fino a quando non saranno ben dorati in superficie.
Eventualmente salateli appena, se pensaste che non siano abbastanza sapidi dopo la cottura in acqua.
Quando saranno pronti, abbassate la fiamma e unite il merluzzo, con tutta la marinatura.
Coprite con un coperchio e procedete la cottura, a fuoco moderato, per 15 minuti. Lasciate che il fondo si rapprenda e girate di tanto in tanto, con delicatezza.
Quando i bocconcini saranno cotti trasferiteli in una cocotte e servite.

A voi il piacere di assaporare un piatto delicato, ma di carattere.
E a voi la sentenza.

abc

Frollini di anacardi alle olive taggiasche con crema di cavolo nero: due differenti identità in un solo boccone

Lo confesso, il pesto di cavolo nero mi ha letteralmente stregato. E, come tutte le volte in cui mi sento travolgere da un sapore, cerco di immaginarlo sotto prospettive diverse. Questa volta, però, non solo sono riuscita ad appagare il mio palato, ma ho anche messo insieme sapori, consistenze e ingredienti che amo particolarmente, deliziando palati differenti, che hanno decisamente promosso la mia ultima bizzarria. La dolcezza del burro di anacardi legato all'aroma del rosmarino, la consistenza rustica di una farina integrale, l'avvolgente crema di cavolo nero con quel sapore di mandarino e la punta sapida dell'acciuga, e la cremosità donata dal formaggio.... beh, sapori che non si dimenticano e un'ouverture di cena che lascia il segno!!

Ingredienti

Per i frollini
80 g di burro di anacardi salato al rosmarino*
1 tuorlo
20 g di olive taggiasche denocciolate
50 g di farina integrale
5 g di fecola di patate
2 g di bicarbonato di sodio

Per la crema
80 g di pesto di cavolo rosso
70 g di certosa light
3 filetti di acciuga

* Il burro di anacardi l'ho preparato frullando 100 g di anacardi tostati, 10 g di olio evo, sale, aghi di rosmarino (2 rametti) e foglie di timo (1 rametto)

Mescolate la farina con la fecola e il bicarbonato e versatela in una terrina con il burro di anacardi e il tuorlo dell'uovo. Iniziate ad impastare con le mani, fino ad ottenere un impasto sbricioloso.
Tritate le olive (se utilizzaste quelle sott'olio scolatele molto bene, in modo da eliminare quasi totalmente l'olio di conserva) e unitele all'impasto. Lavorate ancora bene con le mani, cercando di amalgamare tutto perfettamente. Quando avrete ottenuto una pasta compatta e omogenea, datele la forma di un panetto, avvolgetela in un foglio di pellicola trasparente e lasciatela riposare in frigo per mezz'ora.
Nel frattempo preparate la crema al cavolo nero. Fate scaldare una padella e fatevi sciogliere 3 filetti di acciuga sott'olio (comunque ben scolate). Mescolate il pesto con la certosa, lavorandoli con pazienza affinchè di leghino bene. Quando le acciughe saranno poltiglia, versatevi la crema e mescolate velocemente, uniformando bene gli ingredienti. Lavorate per qualche istante, poi spegnete il fuoco.
Fate riposare la crema fino all'utilizzo, in uno scodellino coperto, in frigorifero. Riprendete, ora, il vostro impasto.
Infarinate una spianatoia e stendetelo, aiutandovi con un mattarello, in una sfoglia spessa circa mezzo centimetro. Tagliatelo utilizzando un taglia biscotti della forma gradita. Trasferite i biscotti su una teglia ricoperta da carta forno e infornateli, a 200°. Cuoceteli per 15 minuti circa, ma controllate la cottura: il tempo potrebbe variare.
Sfornateli quando saranno ben dorati e trasferiteli su una gratella a raffreddare. In questo modo, vedrete, diventeranno belli croccanti e friabili. Quando saranno del tutto freddi, passate alla composizione.
Coprite ciascun frollino con il quantitativo necessario, affinché abbiano uno strato di circa 1 centimetro di crema sulla superficie.
Sistemate i frollini su un vassoio  serviteli. Si possono tranquillamente preparare con anticipo e conservare in rigorifero fino al momento di servirli. Manterranno la loro friabilità e non verrà certamente compromesso il sapore.
Un antipasto sfizioso e un'idea per un piccolo buffet, da gustare con le mani e.... da leccarsi le dite!!abc

Tortino di phillo “al verde”: di incertezza in… certezza e lotta all’ultimo pezzo

Pranzetto veloce. Sì. Questi due broccoli mi strizzavano l'occhio e avrei solo dovuto capire quale interpretazione dare loro. Fosse semplice!!! Forti e determinati in uno spaghetto al farro, insieme a qualche filetto di acciuga? Magari, ecco, saltato con un buon riso basmati. No, non ci siamo. Lo vedrei bene.... mmmmmhh, vediamo. Sì, magari, no, però....
Bene, non sto esasperando il momento della preparazione del pasto. No, sto raccontando semplicemente quello che succede ogni giorno, quando più e quando meno, nella ricerca della forma perfetta di un pranzo, o di una cena. Perfetta a stimolare il mio appetito e a soddisfare i desideri del palato. Sbagliare potrebbe rovinare irrimediabilmente la giornata!! Ma la mia amata phillo non tradisce mai. Così ecco che diventa scrigno incantevole di un morbidissimo e gustoso ripieno. Pranzo riuscito e giornata salvata!!

Ingredienti

10 cime di broccolo
2 filetti di acciuga sott'olio
10 g di pistacchi tostati non salati
15 g di parmigiano
100 ml di panna di avena
1 dose di pasta phillo (qui)

Iniziate preparando la pasta phillo e lasciandola riposare almeno mezz'ora tra due fondine calde. Dividete 10 cime dal broccolo, lavatele bene e cuocetele al vapore. Dovranno ammorbidirsi, ma rimanendo croccanti. Fatele intiepidire e poi tagliatele a piccoli tocchetti.
Scaldate una padella e unite due filetti di acciuga sott'olio. Quando saranno sciolte aggiungete i broccoli e fate saltare per qualche minuto, a fiamma piuttosto vivace.
Tritate grossolanamente i pistacchi, uniteli alla verdura e mescolate.
Aggiungete la panna di avena, amalgamate tutto e fate cuocere, a fiamma bassa, per circa 3 minuti. Assaggiate di sale ed, eventualmente, correggete. Spegnete, quindi, il fuoco e lasciate intiepidire. Passate alla preparazione della sfoglia.
Dividete l'impasto in 4 parti uguali. Prendete un foglio abbondante di carta forno, piegatelo a metà, ungetelo all'interno e pizzicatevi una parte alla volta di impasto. Con un mattarello stendete una sfoglia sottilissima. Procedete con questo metodo per tutte le 4 sfoglie, e sovrapponetele l'una all'altra quando saranno pronte. Sistematele, ora, in una teglia coperta da carta forno.
Tagliate il parmigiano a cubetti ed unitelo ai broccoli. Mescolate e versate il composto sopra la pasta, nella teglia. Ripiegate i bordi su se stessi e infornate, a 200°, per 30 minuti. Controllate la cottura: la pasta dovrà dorare e diventare croccante. Quando avrà raggiunto la cottura ottimale, sfornate e lasciate intiepidire.
Estraetela dalla teglia, porzionatela e servitela.


Fragranza che cattura, delicatezza e leggerezza della sfoglia, morbidezza e sapore della farcitura: sarà una lotta all'ultimo pezzo!



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