close

Biscotti rustici con il cuore di frutta secca: ottenere il meglio da ingredienti semplici e speciali

Io vi avevo avvisato: qui si biscotta senza soluzione di continuità! Le mie colazioni non possono essere lasciate a se stesse e lo spunto è ideale per mettere in pratica le mie folli idee creative. Esiste un limite all'intreccio di ingredienti? Se non esiste un limite alla combinazione di note musicali, allora non esiste neanche in cucina!
L'idea è partita dal mio ultimo acquisto all'Emporio di farine. La farina di farro monococco, un grano antichissimo ricco di proteine e carotenoidi. Poco indicato per la lievitazione, ho ben pensato di utilizzarlo per un biscotto ^_^ Quando ho immaginato questo impasto non avrei mai creduto di ottenere qualcosa di simile. L'aggiunta di farina di segale e di fiocchi d'avena lo rende rustico e delicato al tempo stesso. Friabile ai limiti della compattezza, si sbriciola al morso e regala aromi irresistibili al palato. Per accompagnare tanta leggerezza, ho voluto creare un cuore intenso e ricco. La presenza di ingredienti come fichi, bacche di Goji, noci e mandorle, con i sapori di cannella e cardamomo, permettono di avere contrasti di gusti e di consistenza, donando dolcezza senza dover ricorrere a zuccheri diversi. Insomma, confesso che mi sto centellinando le scorte oltre quelle che furono le previsioni iniziali. Non posso pensare che finiscano.... Vorrei durassero per sempre ^_^
Al di là della forma finale, sono soddisfatta della consistenza della frolla, adatta per dolci e crostate differenti. Credo che la terrò bene a mente, come alternativa vegana alla classica frolla. E credo che ben presto tornerò a sporcarmi le mani con questi preziosi ingredienti.

Ingredienti

Per la frolla
90 g di margarina (autoprodotta)
85 g di farina di farro monococco
65 g di farina di segale Jurmano
75 g di fiocchi d'avena
50 g di zucchero Dulcita

Per il cuore
100 g di fichi secchi
30 g di gherigli di noci
20 g di mandorle pelate
1 cucchiaino di cannella
3 bacche di cardamomo

   Tritate grossolanamente i fiocchi d'avena. Unite la margarina e lo zucchero, quindi amalgamate tutto. Mescolate le farine e aggiungetele, poco alla volta, fino a creare un impasto compatto.
Formate un panetto, avvolgetelo nella pellicola trasparente e lasciatelo riposare in frigorifero per almeno un'ora.
Preparate la farcia. Eliminate il picciolo dai fichi, quindi spezzettarli in un boccale.
Unite le noci, le mandorle e le bacche di Goji. Prelevate i semi di cardamomo dalle tre bacche e aggiungeteli agli altri ingredienti, insieme alla cannella. Tritate tutto a più riprese, fino ad ottenere una pasta omogenea e compatta.
   Fate riposare in frigorifero per una mezz'oretta, in modo che raffreddi e acquisisca consistenza.
Riprendete l'impasto della frolla e stendetelo, su un foglio di pellicola trasparente, formando un rettangolo di circa 20 centimentri per 35/40. Lo spessore dovrà essere di circa un centimetro.
Prendete l'impasto della farcia e iniziate a lavorarlo, su un piano, formando un salame lungo quanto il lato maggiore del rettangolo. Fate attenzione che timanga tutto compatto.
Posizionatelo sul bordo della sfoglia di pasta frolla, quindi, aiutandovi con la pellicola, arrotolate la frolla intorno alla farcia.
Avvolgete bene il rotolo appena ottenuto con la pellicola, quindi lasciatelo riposare in frigorifero per mezz'ora, oppure nel congelatore per 5 minuti. E' importante è che si compatti bene.
Ora eliminate la pellicola e, con un coltello molto affilato, tagliate delle fette spesse circa mezzo centimetro.
Sistemate i biscotti così ottenuti su una teglia, rivestita da carta forno. Portate il forno alla temperatura di 190° e infornate.
Cuocete per circa 20/25 minuti, controllando che dorino in maniera uniforme.
Quando saranno cotti sfornateli e lasciateli raffreddare.
A questo punto la frolla avrà acquisito friabilità e saranno pronti per essere assaporati.
  
Divertitevi a scoprire l'accostamento di consistenze e sapori antagonisti. Io amo particolarmente separare le due parti e gustarmi prima il cuore, poi la frolla, in modo che la dolcezza della farcia sia attenuata dalla leggerezza dell'impasto.

In ogni caso, comunque, il piacere è garantito!!abc

Ventagli di Saragolla al mandarino: dal cuore all’anima in un viaggio di ricerca e cura del dettaglio

Osservo sempre le scorte dei miei lievitati diminuire, settimana dopo settimana, domenica dopo domenica. Lo faccio immaginando cosa mi inventerò la volta successiva. E' così, se tutta la settimana la mia colazione è proteica e controllata, la domenica mattina la brioche la fa da padrona!!! Ma fatta in casa, ovvio! Ogni preparazione è un esperimento e mai, dico MAI, replico una ricetta. Così questa volta mi sono detta che, oltre alle farine speciali che sono sempre più ricche e numerose nella mia dispensa, avrei provato un accostamento diverso. Una sorta di sfogliatura fatta con una crema a base di zucchero di canna e farina di mandarino, la mia meravigliosa farina di mandarino. Vi garantisco che il risultato non è nulla di stucchevole (lo zucchero l'ho quasi esclusivamente limitato della farcia) e, anche se l'impasto è risultato troppo idratato per questo tipo di preparazione (me lo ricorderò per il prossimo esperimento), questi ventagli hanno conquistato le mie papille e.... quelle della mamma, certo golosa, ma anche obiettiva ^_^

Ingredienti

Per l'impasto
210 g di farina Petra 1
35 g di farina di soia tostata
130 g di farina di Saragolla
40 g di lievito madre secco naturale
350 g di latte di soia
15 g di malto di orzo
20 g di margarina (per me autoprodotta) per le pieghe

Per la farcia
10 g di farina di mandarino
15 g di zucchero di canna Dulcita
1 bacca di cardamomo
cannella a piacere
2 cucchiai di malto di riso
3 cucchiai di margarina (per me autoprodotta)
2 cucchiaini di succo di limone

Iniziate preparando la farcia: più riposerà e più sarà buona. Potreste iniziare anche un paio di giorni prima!!
Unite zucchero e farina di mandarino, mescolate tutto, quindi unite i semi del cardamomo ridotti in polvere, la cannella, il malto di riso e il succo di limone. Mescolate tutto fino ad ottenere una pasta compatta ed omogenea. Mettete a riposare in frigorifero.
   Passate all'impasto. Mescolate le farine e il lievito in polvere. Sciogliete il malto d'orzo nel latte di soia tiepido, a non più di 30°. Unite la farina, poca alla volta, e iniziate ad impastare. Lavorate il tutto fino a quando l'impasto risulterà elastico ed incordato. Io ho utilizzato il Bimby, ma potrete affidarvi alla vostra impastatrice, o alle vostre preziosissime mani (e alla vostra pazienza ^_^).
Sistemate l'impasto in una terrina, copritela con un foglio di pellicola trasparente e lasciatela lievitare per almeno 6 ore, ovvero fino al raddoppio.
Trascorso il tempo di lievitazione rovesciate la pasta su un piano infarinato, stendetelo in un rettangolo e copritelo di margarina per i 2/3. Iniziate a praticare la prima piega a 3, alzando la parte dell'impasto scoperta. Coprite con la pellicola e lasciate riposare un'ora l'impasto.
Riprendetelo e stendetelo con un mattarello. Piegate in quattro, prima a metà da una parte poia a metà dall'altra, e avvolgetelo nuovamente nella pellicola. Dopo un'ora di riposo procedete nuovamente con una piega a 3 e fate ancora riposare per un'ora.
A questo punto riprendete la farcia preparata in precedenza e allungatela con 3 cucchiai di margarina. Stendete l'impasto in una sfoglia spessa circa un centimetro. Tagliatela in quattro e coprite tre parti con la farcia.
Sovrapponete le parti, mantenendo la farcia verso l'alto, avendo cura di lasciare la parte di pasta senza farcitura per ultima.
Con una rotella tagliate delle strisce larghe un paio di centimetri. Piegatele su loro stesse ad S, creando 3 pieghe, quindi attorcigliatele praticando mezzo giro e adagiatele su una placca coperta da carta forno. Spero le immagini possano semplificarvi il passaggio, ma vi garantisco che non è nulla di impossibile ^_^
Lasciate riposare i vostri ventagli sulla teglia per tutta la notte, in frigorifero.
Accendete il forno e portatelo alla temperatura di 200°. Infornate e cuocete per 20 minuti circa.
Controllate che diventino ben dorate e quindi sfornatele.
Lasciatele intiepidire, meglio raffreddare, e gustatele. Se, come me, siete soliti preparare grandi scorte, una volta che saranno perfettamente fredde, potrete conservarle nel freezer e averle pronte al consumo per qualsiasi momento in cui vogliate concedervi una coccola.

I sapori agrumati e delicati si sposano alla perfezione con le farine rustiche e fragranti.

E quando sentite parlare di saragolla ricordate che si tratta di un prodotto italiano, che corrisponde al famoso Kamut commercializzato da una multinazionale, ma completamente nostrano!! La scelta degli ingredienti e la consapevolezza .... arrivano anche nella comprensione delle vere differenze. Una differenza c'è anche tra semola e farina: la saragolla è una semola, mentre la farina è denominata solina.

Il nostro Paese è ricco di prelibatezze: non fermiamoci alle apparenze!!abc

Tartufini fondenti di fichi e noci al cocco: un viaggio travolgente tra sapori che incantano il palato

Tutto nacque quando, davanti alla mia ricchissima dispensa, posai gli occhi su quel sacchetto di fichi secchi. Subito li immaginai arricchiti di gherigli di noci e tuffati nel cioccolato fondente. Pochi, semplici sapori. Diretti, intensi, perfetti. Assaggiai, senza poter frenare quel desiderio. Un morso di fico con mezzo gheriglio di noce, e poi un assaggio di scioglievole e confortante fondente extra. L'attenzione nell'assaporare senza masticare frettolosamente, lasciando che i sapori fondano tra loro, è il segreto per apprezzare l'unicità dell'unione. Ho pensato che questa perfezione avrei dovuto trasformarla in dessert. Ecco allora un tartufino di tutto rispetto. Il cocco rende tutto armonioso e resistere diventa una vera impresa.
Aromatizzate a piacere, le spezie in cucina sono il dettaglio che rende speciale ciascuna pietanza. Cannella, zenzero, perfino noce moscata e peperoncino, se voleste azzardare, sposano bene il cioccolato. Rifarei questi tartufini in migliaia di versioni differenti, provando ora un sapore, ora un altro. E' come intraprendere un percorso e meravigliarsi dei panorami che vi si possono scorgere. Ma sta a noi, che percorriamo, essere pronti a scorgerli ^_^

Ingredienti

90 g di fichi secchi
50 g di cioccolato fondente (almeno al 72%)
35 g di gherigli di noci
35 g di cocco fresco
1 cucchiaino di cannella
1 cucchiaino di Rhum
cocco rapè

Eliminate dai fichi il picciolo e divideteli in due. Inseriteli in un boccale, unendo anche il cioccolato e le noci. Tritate tutto fino a creare delle briciole fini. Unite il cocco a pezzi e continuate a frullare. Dovrete ottenere un impasto omogeneo e piuttosto fine.
Unite la cannella (e altre spezie a piacere) e versate il cucchiaino di Rhum.
Impastate bene tutto, finché i sapori si saranno amalgamati perfettamente. Lasciate riposare l'impasto per almeno un'ora. Volendo potrete prepararlo il giorno precedente, come ho fatto io: più tempo riposeranno, più i sapori saranno armonizzati.
   A questo punto riprendete l'impasto e procedete alla preparazione dei tartufini. Inumiditevi le mani, quindi prelevate poco impasto alla volta. Lavoratelo fino a formare una sfera compatta e mettete da parte. Procedete fino a terminare l'impasto.
Versate su un foglio di carta assorbente un paio di cucchiaiate di cocco in scaglie. Passateci sopra un tartufino alla volta e poi sistemateli su un piatto da portata. Mantenete al fresco i dolcetti, fino al momento di servirlo. Vi garantisco che il tempo non guasterà il risultato, per cui preparatelo tranquillamente con buon anticipo!!

Sarà impossibile resistere, uno tirerà l'altro..... irrimediabilmente ^_^



abc

Barrette essiccate con Goji, fichi e pistacchi: l’energia che si diffonde in una eco interminabile

Non che mi stanchi di iniziare la giornata con i miei amati frollini al mandarino (peralto una delle ricette maggiormente preparate, richieste, condivise e.... apprezzate) oppure i biscotti ai cereali, ma quando vengo stimolata e punzecchiata da idee e combinazioni sfiziose, non riesco davvero a tenermi alla larga da nuove sperimentazioni.
Vidi la giusta prospettiva in una pubblicazione della splendida Alice nel suo blog Ricette Vegolose. Le sue barrette avrebbero avuto ben poche speranze di finire nel girone delle ricette da provare e mai provate. E, infatti, il giorno dopo mettevo le mani in pasta. Fu colpo di fulmine, avvalorato dalla certezza che, ORA, non mi sarei più dovuta arrendere di fronte alla parola essiccatore. Alice aveva domande e risposte e io non mi sarei lasciata sfuggire l'occasione. Nel mio percorso di consapevolezza alimentare (e non solo), vanto piccoli traguardi, che mi rendono fiera e orgogliosa. L'essiccatore è uno di questi. Desiderato, voluto, cercato, atteso, è arrivato a darmi il suo preziosissimo supporto. Avrò un paio di jeans in meno nel guardaroba, ma posso dire che ho guadagnato un fedele alleato: stimola la fantasia e appaga palato e curiosità.
Queste barrette possono anche essere consumate crude, senza il passaggio di essicazione. Come indica Alice, dovrete solo accertarvi che vengano conservate in frigorifero.
Preziosissime per una bilanciata carica energetica, a inizio giornata o prima dell'attività sportiva, sono intense, ricche, gustose e appaganti. Insomma, non esistono scuse!!

Ingredienti

85 g di fichi secchi
40 g di fiocchi d'avena
succo di 1/2 pompelmo
2 bacche di cardamomo
40 g di mandorle
40 g di pistacchi di Bronte
40 g di cocco fresco
20 g di bacche di Goji
10 g di farina di mandarino
sale rosa dell'Himalaya
cannella in polvere

   Eliminate il picciolo dai fichi e tagliateli a dadini. Interiteli in una ciotolina, unitevi i fiocchi d'avena e irrorate tutto con il succo del pompelmo. Lasciate riposare e ammorbidire tutto per circa mezz'ora.
Inserite in un boccale le mandorle, i pistacchi, il cocco e le bacche di Goji. Tritate tutto finemente, quindi aggiungete la farina di mandarino e i semi delle bacche di cardamomo, precedentemente pestati con un mortaio e ridotti in polvere. Unite il un pizzico di sale rosa e cannella a piacere, quindi mescolate tutto, fino a formare un impasto omogeneo, che lascerete riposare per almeno un'oretta.
Riprendete l'impasto e stendetelo su un piano di lavoro, formando uno strato spesso non meno di mezzo centimetro.
Tagliate i biscotti della forma gradita, quindi sistemateli sui ripiani dell'essiccatore (in alternativa potreste passarli in forno a 50° con lo sportello socchiuso, o ancora lasciarli crudi e trasferirli direttamente in frigorifero). Impostate la temperatura a 45° e lasciateli tutta la notte.
Quando saranno ben asciutti, ma comunque morbidi e compatti, spegnete l'essiccatore e prelevate i biscotti.
Potrete conservarli in un barattolo di vetro o in una scatola di latta: dureranno due settimane senza colpo ferire ^_^

Fragranti e golose, riempiranno la cucina di profumi e il palato di sapori. Sono irresistibili, tanto da richiedere attenzione: per quanto salutari e ricche di preziosi nutrienti, sono assolutamente caloriche!

Ma sono buone da togliere il fiato!!
abc

50 sfumature di…. mela: rose di mela annurca alla cannella e cardamomo in fillo croccante

Tempo di bilanci. Forse. Fino a qualche anno fa ho sempre pensato al tempo come ad un meccanismo preciso in cui il lunedì iniziano i piccoli buoni propositi, il primo del mese ci si dà obiettivi più consistenti, la mezzanotte è un orario in cui le cifre sono tonde e perfette per inspirare e chiudere gli occhi con un sorriso e la fine dell'anno si impacchettano tutti gli eventi trascorsi e si archiviano, apprecciandosi al nuovo anno completamente resettati. Ma sono sempre stata anche quella che le 17:58 sono l'ora perfetta, e il puntino che divide le ore dai minuti deve segnare un bilanciamento preciso di somme, seppur le cifre sarebbe meglio siano tutte diverse, e le date palindrome mi sono sempre piaciute, ma anche le infinite combinazioni di numeri. Traducetemi la vita in numeri e la ricorderò per sempre. Date un nome ad ogni evento della vita e non saprò neanche di essere nata. Forse per questo ho sempre cercato di rimanere negli schemi. Oggi, però, non farò grandi bilanci. Per me ogni giorno è diventato un piccolo bilancio, ogni giorno si impara e ogni giorno si può crescere. Ogni giorno, nel suo susseguirsi di infiniti attimi, si può carpire e definire un disegno, si può perfezionare il tratto, sfumare i colori. O accenderli. Scostandosi dalla tela, di tanto in tanto, per osservare l'operato, e valutare la resa. Senza aspettare la fine dell'anno. Senza rimandare le scelte al lunedì o a inizio mese. Di certo so che questo anno mi ha tolto tanto, più di quello che credevo potessi sopportare. Ma sono qui a parlarvene, motivo sufficiente a farmi credere viva. E sono consapevole che, proprio in quanto mi è stato tolto, ho avuto occasione di arricchirmi. E ricca mi sento. Cresciuta, rafforzata, temprata e sensibilizzata. Ho smesso da tempo di credere che sarà un anno, finalmente, felice. La felicità ce l'ho dentro, sono fortunata. Sta a me proiettarla nel quotidiano. La felicità non arriva da eventi, o da terzi. Quella è fortuna. Sono stimoli. La vera felicità nasce dentro, grazie a quegli stimoli, ma secondo il modo di approcciarsi ai piccoli momenti di una vita. Anche i più banali. Anche quelli difficili. Inevitabili.
Chiudo l'anno di blog con un dolce a cui tengo particolarmente. Sono rose senza spine: delicate, profumate, invitanti e confortanti. Sono il frutto di una mia fantasia, riuscita al primo tentativo. Un dolce racchiuso in un abbraccio di pasta fillo: ce l'avevo ronzante in testa da molto tempo ^_^
Ciascuna di questa rosa ha un messaggio preciso: osate, ma sappiate essere obiettivi. Credete in voi stessi. Cercate sempre un risvolto positivo, perché anche la peggior sfortuna regala insegnamenti e gioia.

Che sia un anno ricco di emozioni, in cui possiate costruire la vostra gioia e condividerla.

Con questa ricetta incremento il mio contributo alla raccolta di
50 sfumature di... mela della dolce Valentina

Ingredienti

300 g di ricotta vaccina
3 uova
100 g di farina Petra 1
40 g di farina integrale
70 g di malto di riso
3 mele annurche
3 fogli di pasta fillo
25 ml di olio evo
8 g di cremor tartaro
4 bacche di cardamomo
1 cucchiaino di cannella in polvere
1 cucchiaino di bicarbonato di sodio
1 pizzico di sale

Versate in una ciotola la ricotta, insieme alle uova e al malto di riso. Sbattete energicamente con le fruste, fino ad ottenere un impasto soffice e omogeneo.
Aprite le bacche di cardamomo e pestate i semi in un mortaio, fino a renderli polvere. Uniteli all'impasto insieme alla cannella e al pizzico di sale, quindi mescolate bene.
Setacciate le farine, il cremor tartaro e il bicarbonato e aggiungetelo, un cucchiaio alla volta, all'impasto. Per ultimo versate l'olio a filo, facendo sempre lavorare le fruste. Prendete le mele e lavatele bene. Con l'aiuto di un pelapatate prelevate la buccia creando una striscia continua, che dividerete in parti più piccole.
   Tagliate le mele, private del torsolo, in pezzi piccoli e piuttosto sottili. Incorporateli all'impasto e amalgamate bene il tutto.
Stendete i fogli di fillo e sovrapponeteli tra loro, dopo averli unti in superficie.
Tagliateli in quadrati della dimensione sufficiente a ricoprire le pareti interne degli stampi che utilizzerete, e sistemateli ciascuno in ogni cocottina. Versate ora, in ciascuno stampo, impasto sufficiente a riempirne i 3/4. 
Con le bucce create delle spirali e posatele in superficie, facendole affondare leggermente nell'impasto.
Portate il forno all temperatura di 190° e, una volta caldo, infornate i tortini. Cuoceteli per circa 40 minuti, ma controllate, con la prova coltello, che siano ben cotti all'interno. Quando saranno pronti sfornateli e lasciateli intiepidire appena. Quindi prelevateli dalle cocottine e lasciateli raffreddare completamente.
Assaporateli nella loro fragranza, apprezzando la morbida avvolgenza in contrasto con la croccantezza della fillo. 

Si conserveranno per diversi giorni, in frigorifero. Questo farà perdere croccantezza alla fillo, ma il sapore rimarrà travolgente in ugual misura ^_^


Un motivo in più per provarci, no?


abc

Tris di riso ai tre aromi: l’insolita arte di sporcare per tre e mangiare per uno

Ci sono giorni in cui corro cercando di incastrare tutto alla perfezione. Niente che mi risulti "troppo" rispetto a quelle che sono state e che sono le mie scelte di vita e nulla che faccia con sforzo e sacrificio. Anzi, tutte situazioni che mi rendono fiera e orgogliosa di me. Che mi fanno guardare allo specchio e dire fai davvero tutto questo? In quei giorni avere il tempo per mettere letteralmente a soqquadro la cucina è impensabile, per cui diventa d'obbligo valutare alternative di piatti veloci, o che mi permettano di organizzare i tempi delle fasi di lavorazione secondo il piano di azione della giornata. Ci sono, però, giorni in cui tutto questo non accade. Rari, rarissimi. Me ne concedo uno alla settimana e se, per un qualsiasi motivo, quell'unico giorno dovesse saltare, il contdown ripartirebbe inesorabilmente da sette. Quei giorni non ho orari. Posso finire la colazione alle 10 e pranzare alle 15, posso sedermi davanti alla dispensa e meditare in rigoroso silenzio, posso usare, in ordine casuale, Bimby, minipimer, frullatore e sbattitore elettrico, posso accendere tutti i fuochi del piano cottura e posso tirare fuori servizi interi di padelle, pentole, pentolotti e pentolini. In altre parole: posso dare libero sfogo alle mie follie creative. Questo giorno è arrivato. Questa volta senza imprevisti. E l'ho onorato come meglio avrei potuto fare. Soddisfatta e appagata, ho guardato la mia cucina sorridendo: ho pensato e sporcato per tre e ho meravigliosamente mangiato per uno. Il valore del nostro piacere non ha limiti.

Ingredienti

Per il riso Venere
25 g di riso Venere
5 asparagi cotti al vapore
1/2 cucchiaino di liqirizia
scorza di mezzo limone
sale
olio evo

Per il riso basmati
25 g di riso basmati integrale
1/2 zucchina
10 g di mandorle
zenzero in polvere
sale
olio evo

Per il riso Jasmine
25 g di riso rosso Jasmine
1/2 peperone giallo arrostito (senza pelle)
1 cucchiaino di marmellata vanigliata di Cipolle di Tropea
cannella in polvere
sale
olio evo

   Pesate i tre differenti tipi di riso. Portate ad ebollizione tre pentolini di acqua salata e cuocete secondo i tempi richiesti. Mentre il riso basmati e il Jasmine cuociono in 20/25 minuti, il riso Venere richiede 40 minuti. Regolatevi con i tempi.
Iniziate a preparare il condimento per il riso basmati. Lavate la zucchina e tagliatela a cubetti non troppo grandi. Scaldate un filo di olio evo e fateli rosolare, salandoli a piacere. Pestate in un mortaio le mandorle, in modo da avere delle briciole piuttosto grosse. Unitele alle zucchine e insaporite con lo zenzero in polvere secondo il vostro gusto. Io ne ho aggiunto circa 1/3 di cucchiaino. Spegnete il fuoco e lasciate da parte.
Passate alla preparazione del condimento del riso Venere. Tagliate gli asparagi in piccoli tocchetti e fateli saltare in padella con un filo di olio. Salate a piacere. Grattugiatevi sopra la scorza del mezzo limone e, dopo qualche istante di cottura, unitevi la polvere di liquirizia (se non la aveste, sbriciolate finemente, magari con l'aiuto di un macina caffè, della liquirizia pura). Mescolate bene e lasciate sul fuoco ancora un paio di minuti, a fiamma dolce.
Occupatevi ora dell'ultimo condimento, quello del riso Jasmine. Tagliate a dadini piccoli le falde del peperone arrostito (io li avevo preparati il giorno prima). Fateli scaldare bene in padella, sempre con un po' di olio, e unitevi un cucchiaino generoso di marmellata di cipolle. Fate insaporire a fiamma bassa, salate secondo il vostro gusto e aggiungete la polvere di cannella. Mescolate bene, lasciate sul fuoco ancora un paio di minuti, quindi spegnete.
Nel frattempo il riso sarà cotto. Controllatelo durante la preparazione ed eventualmente scolatelo e conditelo con un po' di olio.
Prendete tre stampini differenti, o quelli che desiderate, e sistemateli sul piatto da portata. Riempitene ciascuno con una tipologia di riso, cercando di compattarlo bene. Lasciatelo riposare qualche istante e poi sfilate gli stampini.
Ponete sulla cima di ciascuno stampo il condimento abbinato.
Scaldate il piatto in forno (o passatelo velocemente nel microonde) e servitelo.

La presentazione del tris di colori e combinazioni sarà certamente intrigante per l'occhio. L'assaggio visivo prima di tutto.
Quando sarete sazi visivamente divertitevi ad assaggiarne le aromatizzazioni. Sono molto simpatici da proporre come piccole monoporzioni, su cucchiaini e da assaporarle in un solo boccone.

Ma sicuramente simpatici (e divertenti) saranno da scomporre.
Le tre tipologie di riso, con i loro differenti sapori, e i tre condimenti, aromatizzati secondo il richiamo del riso stesso, si fonderanno tra loro creando un piatto vario, travolgente e unico nel loro genere.

abc

Cioccolatini ‘fino’ alla cannella: il contrasto tra ali croccanti e un cuore morbido

Spesso, chiudendo gli occhi, identifico una forma, una precisa presentazione di ciò che sento di desiderare. Gli ingredienti si allineano e giocano tra loro creando quella armonia. Poi, aprendo gli occhi, inizia la sfida: ricreare la stessa armonia e darle la forma immaginata. Sarò sincera, il più delle volte la realizzazione assume sembianze del tutto differenti dal prototipo idealizzato, ma fondamentalmente il risultato mi appaga sempre. Questa volta, invece, è così che li ho desiderati. Così li ho visti pararsi davanti ai miei occhi chiusi e così li ho immaginati di sapore. Il cuore morbido di fichi e noci, fino appunto, aromatizzato alla cannella, si fa goloso sotto una veste di cioccolato dolcissimo arricchito con pepite di muesli.

Ingredienti

Per il ripieno
175 g di fichi secchi
50 g di gherigli di noci
15 ml di Amaretto di Saronno (o rum)
20 ml di latte di riso alla vaniglia
1 cucchiaino di cannella
15 g di malto di riso

Per la copertura
180 g di cioccolato al latte
135 g di cioccolato fondente al 75%
25 g di burro vegetale
60 g di muesli di avena al cioccolato

Prendete i fichi secchi, eliminate il picciolo e trasferiteli in un frullatore.
Unite la cannella, il latte e il liquore e frullate fino ad ottenere una pasta piuttosto compatta. Aggiungete, quindi, il malto di riso e mescolate bene.
Frantumate i gherigli di noci piuttosto grossolanamente e uniteli alla pasta. Mescolate cercando di amalgamare tutto perfettamente.
Fate riposare l'impasto in frigo per almeno mezz'ora. Nel frattempo occupatevi del cioccolato.
Sciogliete a bagnomaria i due cioccolati, mescolando spesso. Non portate mai l'acqua ad ebollizione. Quando sarà perfettamente sciolto in una crema liscia incorporate il burro vegetale mescolando fino ad averlo amalgamato bene. Spegnete il fuoco e lasciate intiepidire il cioccolato.
Unite, a questo punto, il muesli. Non dovrà essere in briciole troppo grosse, per cui eventualmente, prima, frantumatelo un po'. Lavorate bene con un cucchiaio, in modo da incomporarlo del tutto.
Riprendete la pasta di fichi secchi e preparate un ripiano (un tagliere, una spianatoia, una teglia o un vassoio).
Inumiditevi le mani e, prendendo poco impasto alla volta, formate delle palline di circa due centimetri di diametro. Sistematele sul piano e procedete fino ad aver terminato l'impasto.
Quando saranno tutte in forma, passate alla copertura. Immergete ciascuna pallina nel cioccolato fuso e, con l'aiuto di due cucchiaini, togliete l'eccedenza di cioccolato dalla copertura e adagiatela su un foglio di carta forno.
Procedete con tutte le palline. In teoria, con queste dosi, il cioccolato dovrà essere leggermente abbondante per la quantità di palline.
Fate riposare in frigo per almeno un paio di ore. Potrebbe bastare meno, ma questo tempo vi garantirà la perfetta solidificazione del cioccolato.

A questo punto non vi resta che assaporarle. Ali croccanti, cuore morbido. Sapori avvolgenti e golosità fuori controllo.
A voi il verdetto!!

abc

Questione di contrasti: cialde di mela con erbette e pinoli

Contrasto di sapori, gioco di colori...un piatto che incuriosisce. Questa necessità nasce quando il contorno accompagna una pietanza semplice e dal gusto piuttosto delicato, o neutro. Trovo che l'insieme del dolce, dell'acre e del salato di questo contorno ne esalti la versatilità. A voi la scelta del fedele compagno di piatto.
Ho usato una mela Granny Smith, che amo particolarmente proprio per la sua importanza sul palato. Per attenuare questo contrasto, però, trovo possa essere adatta una renetta. Ho un ricordo delizioso delle mele renette cotte al forno: mia madre le preparava insieme all'arrosto di maiale ed era uno di quei piatti che mangiavo con gli occhi....ancor prima che arrivasse nel piatto! Mai, davvero mai, me ne sarei stancata!

Ingredienti

1/2 mela Granny Smith
1 mazzetto di erbette
1 spicchio d'aglio
5 g di pinoli
sale
15 g di farina di riso (io uso quella impalpabile)
olio evo
cannella

Lavate le erbette e tagliatele a striscioline. Fate scaldare un filo di olio in una padella e, quando sarà caldo, aggiungete lo spicchio d'aglio tagliato a metà e privato dell'anima. Fate insaporire l'olio per qualche istante e aggiungete le erbette. Salate a piacere, copritele e fare cuocere fino a quando si sarà consumata l'acqua.
Tagliate metà mela. Sbucciatela e privatela del torsolo, quindi tagliatela a julienne (io mi servo sempre di una mandolina.... rende tutto più semplice e veloce) e raccoglietela in una terrina. Conditela con un cucchiaio di olio, un pizzico di sale, la cannella (secondo il vostro personale gusto) e mescolate. Aggiungete quindi la farina di riso, continuando a mescolare delicatamente affinché si distribuisca in modo uniforme.
Coprite a questo punto una teglia con carta forno e versate un paio di cucchiaiate della julienne di mela, che schiaccerete leggermente per formare una cialda. Con queste quantità dovrebbero venirvi 3 o 4 cialde. Fate cuocere in forno per 15 minuti a 200°. Trascorso questo tempo togliete la teglia dal forno e, con l'aiuto di un batticarne o con il fondo di un bicchiere, schiacciate bene le cialde. In questo modo si appiattiranno per bene. Mettete nuovamente in forno e fate cuocere ancora per 10 minuti. Ricordate sempre che ogni forno ha le sue caratteristiche: regolatevi in base al vostro. Sfornate e trasferite ciascuna cialda in un piatto.
Aggiungete i pinoli alle erbette e mescolate bene. Dividetele in base al numero delle cialde e posate, sopra ognuna di queste, la giusta porzione. Ecco fatto....siete pronti ad assaporare!



abc

INSTAGRAM FEED

Follow on Instagram