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Budini di pera al rosmarino: l’incontro irresistibile tra sorpresa e piacere in una cornice di semplicità

C'è una cosa che mi tiene lontana dall'immagine di una perfetta foodblogger: alla cura dei dettagli, delle rifiniture, delle inquadrature, preferisco la convivialità, quando il piatto che presento dev'essere fotografato nel momento stesso in cui lo condivido. E per questo budino è davvero andata così. Non sarei riuscita a dedicare tempo alle decorazioni quando, allargando i margini dell'immagine, mi trovavo immersa in un contesto così ampio e vario. Anche voi avreste faticato a concentrarvi su un solo dettaglio ^_^ Pensando poi al desiderio di affondare un cucchiaino in tanta morbida meraviglia.... beh, devo dire che ho già fatto molto :D
Se per me l'incontro audace di sapori insoliti è ormai pane quotidiano, sono consapevole che per qualcuno potrebbe stridere un po' immaginare un dolce al sapore di rosmarino. La mia mamma rientra in questa categoria. Ma fa parte anche di una sottocategoria: quella rassegnata alla curiosità! Della serie "io non lo farò mai, ma se ci pensi tu non mi sottraggo all'assaggio". Che poi finisce con "sorprendente!!". Ecco, questo dolce è sorprendente. Delicato, leggero, avvolgente, sa stupire e appagare. Toglie quel desiderio di qualcosa di sfizioso senza appesantire troppo il nostro sistema ^_^
Cosa chiedere di più?

Ingredienti

4 biscotti tondi (per me fatti con questo impasto)
2 pere Angelys
4 rametti di rosmarino
1 cucchiaino di farina di limoni
1 cucchiaino raso di pepe macinato
15 g di maizena
1/2 cucchiaino di agar agar

Sbucciate le pere e tagliatele in piccoli pezzi. Mettetele in un pentolino e fatele cuocere, a fiamma bassa. Nel frattempo tritate finemente gli aghetti del rosmarino, precedentemente lavato, e unite tutto alla frutta, insieme al pepe e alla farina di limone.
Lasciate cuocere fino a quando la frutta diventerà morbida. Ci vorranno almeno 30/40 minuti. Setacciate la maizena e aggiungeteci l'agar agar. Stemperate con un po' di purea di frutta, quindi versate tutto nel pentolino delle pere.
Con un frullatore ad immersione create una crema liscia e vellutata, quindi lasciate cuocere ancora per un paio di minuti.
   Versate la crema in quattro stampi da budino, senza riempirli conpletamente. Coprite ciascuno stampo con un biscotto, quindi fate raffreddare. Quando saranno a temperatura ambiente spostate gli stampi in frigorifero e lasciateli almeno un paio d'ore. Io li ho preparati il giorno prima, per cui sono stati in frigorifero tutta la notte.
Al momento di servire rovesciate gli stampi su dei piattini e..... decorate a piacere o assaporate senza attesa :D
Il biscotto che ho utilizzato io era molto friabile, ma non mi sono preoccupata che il risultato non fosse perfetto. Il sapore era decisamente all'altezza delle aspettative e, per quanto l'occhio voglia la sua parte, qui la gola ha avuto la meglio ^_^

Il cucchiaino ha fatto il suo tuffo in men che non si dica e i sapori si sono armonizzati splendidamente in questa cassa armonica che è il nostro palato.

Scegliendo il biscotto giusto questa proposta si presta ad essere una perfetta scelta vegana e gluten free ; )


abc

Budini di riso alla cannella con fonduta di caprino e spinaci: sapori classici in un’unione insolita

Il mio amore per QUESTO riso lo avevo già palesato, esattamente in questa occasione. Torno a presentarvelo, in una versione insolita, come insolito è il mio modo di concepire la cucina. Una sfida continua, un richiamo a cedere alla perfezione dell'Acquerello. E di accostargli sapori e consistenze differenti, antagoniste, ma legate in un'armoniosa perfezione. Era da un po' che cercavo la giusta ispirazione e che aspettavo che, la stessa, arrivasse per qualcosa che non fosse dolce ^_^ Il tempo che corre sempre troppo velocemente non è stato un grande complice, ma alla fine ho vinto io. La monoporzione preparata è stata quasi un affronto al mio desiderio di replica, seppur sia stata una scelta oculata per evitare di strafogarmi di tanta delizia. Sui sapori, però, non ho lemosinato. E poi io amo i contrasti: qui ce ne sono innumerevoli e tutti, a mio avviso, protagonisti perfetti di una grande sinfonia.

Ingredienti

Per un budino
35 g di riso Acquerello
1 cucchiaino di cannella in polvere
1 cucchiaino di peperoncino sott'olio
1/2 cucchiaino raso di agar agar
1 cucchiaino di miele di tiglio + q.b.
sale rosa dell'Himalaya

Per la fonduta
100 g di spinaci freschi
110 g di latte
25 g di caprino stagionato
1/2 cucchiaio di olio evo
1 cucchiaino raso di farina di limoni
sale integrale

Fate cuocere il riso in acqua leggermente salata. Non salatela troppo, perché il liquido dovrà essere quasi interamente assorbito e il riso rischierebbe di diventare troppo salato.
Quando sarà morbidissimo e molto cremoso, aggiungete l'agar agar, la cannella, il peperoncino e mescolate, facendo cuocere tutto ancora per un paio di minuti. Aggiungete un cucchiaino di miele e passate il riso con un frullatore ad immersione, fino ad ottenere una crema liscia.
Versatela in uno stampo da budino e lasciatelo raffreddare. Quando sarà a temperatura ambiente spostatelo nel frigorifero e lasciatelo rassodare per almeno un'ora.
   Nel frattempo occupatevi della fonduta. Lavate gli spinaci e fateli appassire in padella con un filo di olio. Salate e aggiungete latte e farina di limoni, quindi fate cuocere a fiamma bassa per qualche minuto.
Grattugiate, con una microplane, il caprino e, quando gli spinaci saranno pronti, unitelo agli stessi e frullate tutto. Il risultato dovrà essere una crema liscia e densa (e deliziosa).
A questo punto non vi resta che comporre il piatto. Una base di fonduta, il budino e il resto della fonduta in colata libera. Grattugiate ancora un po' di caprino, versate un filo di miele in superficie e passate tutto in forno, sotto il grill, per qualche minuto.
Non vi rimane, adesso, che l'assaggio.
Lasciatevi trasportare dalla cremosità avvolgente del budino, alleggerita dalla delicatezza della salsa. E assaporate come il carattere del caprino lega con la dolcezza degli spinaci. E come questo tutto incontra perfettamente il dolce piccante del riso. E poi chiedetevi "quando si replica?".

La mia scelta rimarrà quella di dosare bene le quantità: sarebbe davvero difficile resistere al bis, tris e..... ^_^

Proponibile come antipasto (magari in una porzione smezzata), può anche essere gustato come originale primo piatto. Per me è stato piatto unico ^_^ Insomma, a voi la scelta!

Con questa ricetta partecipo al Gluten Free (Fry)day


abc

Biscotti di noci e pistacchi alla pera: il viaggio infinito verso la scoperta, la conquista e la realizzazione

Biscotti, biscotti e ancora biscotti. Li scompongo, li studio nei dettagli, li assemblo in forme e sostanze differenti. Cerco di migliorarne il sapore, di perfezionare la consistenza. Amalgamo ingredienti, ne studio gli abbinamenti. Li assaggio, me ne innamoro e poi cerco qualcosa di diverso, di nuovo, di più intrigante. Sono insaziabile. Per me biscottare vuol dire non fermarsi mai. Qualche giorno fa, di fronte ad un modesto quantitativo di pere Williams belle morbide e succose (faccio notare che a me, la frutta consumata naturalmente, piace in quella fase che precede appena la piena maturazione. Basta un giorno e diventa superata), mi sono chiesta che cosa ne avrei potuto fare. Ho subito immaginato questo: un biscotto sano, leggero e corroborante. Così mi sono messa a pulire quei frutti succosi, a farli cuocere con della farina di limone e qualche fettina di radice di zenzero, ad arricchirli con un po' di agar agar e a frullarli, creando una purea liscia e vellutata.... da divorare con gli occhi (e con il naso, la bocca, perfino spalmata sulla pelle ^_^). E, seppur un certo quantitativo di cucchai sia finito direttamente nella voragine del mio stomaco, buona parte della purea è stata utilizzata per la realizzazione di questo insolito biscotto.
Il resto è storia.

Ingredienti

50 g di pistacchi di Bronte
40 g di gherigli di noci
50 g di fiocchi d'avena
100 g di purea di pera al limone e zenzero
135 g di farina di segale Jurmano
35 g di farina di saragolla (khorasan)
35 g di olio di riso
25 g di zucchero di canna Mascobado

Inserite in un boccale pistacchi, noci e fiocchi d'avena. Tritateli grossolanamente, quindi teneteli da parte.
Miscelate le farine, unite la purea di pera e iniziate ad impastare. Aggiungete lo zucchero e, poco alla volta, l'olio di riso. Continuate ad impastare, fino a quando otterrete un impasto omogeneo e compatto. A questo punto unitevi il trito di frutta secca e fiocchi d'avena. Lavorate l'impasto fino a quando sarà tutto ben amalgamato, quindi fate riposare l'impasto per circa mezz'ora.
Trascorso il tempo, riprendete l'impasto, rivestite una teglia con la carta forno e iniziate a formare dei biscotti, prelevando un po' di impasto alla volta e schiacciandolo con uno stampio a vostra scelta.
Procedete fino a terminare l'impasto, quindi accendete il forno e portatelo alla temperatura di 180°.
Infornate la teglia e cuocete per 15 minuti circa, facendo attenzione che cuociano in maniera uniforme.
Quando li sfornerete saranno ancora morbidi. Lasciateli raffreddare su una gratella e acquisiranno croccantezza e friabilità.

Una volta che saranno freddi assaporateli in tutta la loro pienezza.
Ricchi di soli grassi salutari, privi di eccessi, sanno soddisfare i palati rispettando i principi di genuinità.

A voi l'assaggio....
Ah, nel caso vi dovesse capitare, si conserveranno benissimo in una scatola di latta o in un barattolo di vetro. Potremi fare a gara a chi riesce a farli durare più tempo ^_^


Io li ho sornati più volte e, ogni volta, è una lotta resistere!


abc

Fiori di zucca in rosso ripieni di germogli: a piccoli passi verso le novità, in un piatto e non solo

Una delle cose che attendo con maggiore trepidazione, nell'alternanza delle stagioni, è l'arrivo dei fiori di zucca. Sarà per il loro colore acceso e festoso, sarà per i ricordi che mi legano all'infanzia e ai pranzi cucinati dalla nonna, con i prodotti dell'orto curato amorevolmente da nonno Felice, sarà per il piacere di appagare il palato con leggerezza e delicatezza, sarà per lo stimolo alla fantasia nel continuo tentativo di creare una forma più perfetta, che poi un po' lo sono tutte. Così eccomi approdare sui primi fiori di zucca della stagione. Che è un bell'iniziare, visto che li ho dipinti di rosso!!!! Ma come, io che preferisco in bianco anche il ragù, che "la salsa di pomodoro copre ogni sapore", adesso faccio arrossire dei delicatissimi fiorelloni? Eppure lo devo ammettere, il pomodoro, in un concentrato di salsa che arriva direttamente dalla cucina di mammà, dà a questo piatto un tocco di eleganza e completa alla perfezione il quadro di sapori. E poi ci sono loro, i miei amati germogli. In una veste insolita, che rende tutto sfizioso e intrigante. Ma ditemi, avete mai assaggiato dei fiori di zucca farciti così? ^_^

Ingredienti

10 fiori di zucca
100 g di germogli di soia
20 g di certosa light
20 g di parmigiano
20 g di porro
salvia fresca
sale rosa dell'Himalaya
500 ml di passata di pomodoro
1/2 cucchiaino di farina di limoni (o scorza grattugiata)

Pulite e lavate accuratamente i fiori di zucca, lasciandoli chiusi ed eliminando unicamente il fondo e il pistillo. Fateli scolare e teneteli da parte. Fate cuocere i germogli di soia al vapore per 5 minuti circa, quindi procedete anche con il porro tagliato a fettine sottili.
Mettete sul fuoco la salsa di pomodoro e lasciatela ridurre, a fuoco lento, fino a quando sarà un concentrato. A questo punto unite la farina di limoni (o la scorza grattugiata) e lasciate insaporire.
   In una terrina unite la certosa, il parmigiano e la salvia tritati, il sale rosa e mescolate, amalgamando tutto perfettamente. Aggiungete al composto i germogli di soia e il porro e mescolate tutto. Correggete, eventualmente, di sale.
Con molta delicatezza, aiutandovi con un cucchiaino, farcite i fiori di zucca. Una volta pieni, attorcigliate leggermente l'estremità del fiore, quindi sporcate la superficie con il concentrato di pomodoro.
Sistemate i fiori su una teglia, coperta da carta forno. Portate il forno alla temperatura di 200° e infornate. Cuocete per circa 15 minuti, ma controllate che non bruciacchino, soprattutto le estremità del fiore.
Quando saranno ben croccanti e dorati, estraete la teglia e lasciateli riposare un minuto.
Trasferiteli su un piatto e accompagnateli con verdura di stagione. Io ho trovato perfette delle zucchine tagliate a julienne e dorate in forno. A voi il vostro contorno preferito.

Il formaggio è presente in quantità giusta, affinché il piatto rispetti i canoni del light. La verdura si manifesta in ogni sua forma e il sapore non si risparmia sicuramente. Quindi..... rimboccatevi le maniche e provate questi fiori, perché sono la fine del mondo!!!!

La presenza spiccata del pomodoro rende sfizioso ogni morso e il ripieno stupisce per consistenza.
Diversificare in cucina è un'ottima soluzione per rendere appetibili quei soliti piatti ^_^


Diversificare. Scegliere con cura. Selezionare. Preferire.
Preparatevi, la seconda novità sta arrivando!!!!abc

Cuori di semi alla nocciola: il piacere di scoprire similitudini e ritrovarsi in una scelta

Di tanto in tanto ritorno. Le scorte finiscono e la biscottatrice seriale che è in me trova sfogo e si sbizzarrisce in nuove architetture di sapori. Man mano che propongo nuove versioni, vado a definire una linea guida sempre più nitida: pochissimo zucchero e mai raffinato (di rado lo zucchero integrale di canna, rarissimamente il miele e spesso il malto di riso), farine assolutamente selezionate, grassi salutari che, nella peggiore delle ipotesi, contemplano una margarina fatta in casa e nella migliore delle ipotesi sfruttano la parte grassa degli ingredienti utilizzati, nessuna traccia di latte vaccino a favore di latte vegetale, ora di avena, ora di mandorla, talvolta di nocciola e quasi mai le uova, per alleggerire l'impasto, che tanto non ce n'è bisogno ^_^ Quando trovo riscontro di tutto questo nelle pagine di foodbloggers amiche, mi illumino!!!! E quando Serena mi ha piazzato davanti agli occhi i suoi biscotti ai semi, non ho dubitato un solo attimo e, nel giro di pochi minuti, mi sono trovata con le mani in pasta, pronta a portare a termine una nuova sfida. Lei è la maga del diversamente dolce, tanto che il suo blog non lascia dubbi: No Sugar Please porta con sé tutta l'essenza del suo fare. E questi biscotti sono la prova che al sano non c'è limite. Interpretati e assaporati, mi hanno decisamente conquistato. C'è da dire che un impasto di questo tipo non è semplicissimo da lavorare. Si frantuma facilmente, ma è anche vero che, nel tempo, ho affinato le tecniche. Non stendo più una sfoglia da tagliare, ma riempio gli stampi con briciole di impasto, che poi compatto bene sulla teglia. Un lavoro certosino che mi regala grandi soddisfazioni all'assaggio. Questi cuori sono tutto questo e sono una sana coccola.

Ingredienti

75 + 75 g di semi di girasole
35 + 75 g di semi di sesamo
50 g di semi di chia
40 g di nocciole
100 g di farina di mais fioretto
50 g di Saragolla
130 g di malto di riso
5 g di farina di limoni
50 ml di latte di mandorle

Inserite in un boccale 75 g di semi di girasole, 35 g di semi di sesamo e le nocciole. Tritate tutto fino ad ottenere una farina.
Aggiungete, quindi, le farine, la restante parte dei semi di girasole e di sesamo, i semi di chia, la farina di limoni e il malto di riso. Iniziate ad impastare tutto e aggiungete il latte nella misura sufficiente a compattare tutti gli ingredienti, senza ammorbidire troppo l'impasto.
Formate una palla e lasciate riposare in frigo per un'ora almeno. Adesso arriva il divertimento: se non voleste complicarvi la vita, create delle palline con le mani e schiacciatele leggermente su una teglia coperta da carta forno. Diversamente, se foste malate della perfezione (che poi non è), prendete uno stampo per biscotti a vostro piacere e posatelo sulla teglia. Riempitelo con impasto sufficiente a creare una base di mezzo centimetro e compattatelo bene. Togliete lo stampo e procedete fino a terminare l'impasto. Giusto per curiosità, ho scelto uno stampo piuttosto piccolo (perfezionista e masochista) e ho formato 90 biscotti. Sì, avete letto bene, novanta!!!!
Portate il forno alla temperatura di 180° e cuocete i biscotti per circa 15 /20 minuti. Il mio forno richiede tempi più prolungati di cottura, ma potrebbe volerci anche meno: verificate che non scuriscano troppo.
Una volta pronti sfornateli e fateli raffreddare su una gratella. Diventeranno croccanti e fragranti, tanto da essere decisamente irresistibili. La nota della nocciola rende pieno il sapore, la consistenza dei semi regala vivacità sul palato e il crunch del morso non vi libera dalla tentazione di mangiarne ancora, senza limite.

Se come me vi dilettaste in questi quantitativi, potrete conservare senza problemi i biscotti sfornati per molti giorni, in un barattolo di vetro o in una scatola di latta. La fragranza non ne risemntirà, tanto meno la croccantezza.
Ma vi garantisco che per arrivare ad averne una scorta, dovrete cedere a questi quantitativi: il lavoro con minori dosaggi si vanificheranno nel giro di pochissimo tempo!

Assaporateli da soli, con una sana crema di cioccolato o con una buona confettura, ma anche con un semplice quadrotto di cioccolato fondente. Sono irresistibili e perfetti in ogni contesto!!


abc

Budini di riso alla liquirizia con cuore fondente di pere al timo: la creatività che nasce dai nuovi incontri

Grazie a questo piccolo spazio, in cui condivido le mie esperienze culinarie e i miei piccoli esperimenti, ho conosciuto e continuo a conoscere molte persone. Sono spesso donne mosse dalla stessa passione, anche se spesso con sfumature di carattere diverse. Un po' di tempo fa, grazie ad uno scambio di battute su un post condiviso in Facebook, ho avuto modo di incontrare lei, la dolcissima Alessia. Nella nostra conoscenza virtuale l'ho sempre ritenuta una persona lontana dalla mia realtà, per interessi, per abitudini, per il modo di approcciarsi a questo mondo, molto più social di me. Poi è arrivato il giorno del nostro incontro, davanti a quella tanto agognata pizza. Una serata di piacevolissime chiacchiere. E, da lì, si è innescato un processo di conoscenza e di condivisione che, ad oggi, mi rende felice. Alessia è una persona semplice, generosa, solare e intensa. La sua pagina è lo specchio della sua genuinità.
In un sabato di marzo, a colazione da lei per un evento organizzato tramite Gnammo, mi ha presentato una linea formidabile di liquirizia e prodotti a base di liquirizia: la Lakrids. Come sempre accade quando incontro un ingrediente nuovo, ho iniziato a fantasticare su quanto avrei potuto creare. E allora eccola, lei, presentarsi con un vasetto di sciroppo e con un barattolino di polvere di liquirizia. "Fanne quello che vuoi". Ci ho pensato per molto tempo, ma l'idea non trovava mai la giusta dimensione, quella che fa scattare l'interruttore e rendere tangibile il pensiero. Fino a quando ha preso vita questo budino. Conoscete i miei azzardi, sapete che i miei gusti sono audaci e che le sfide mi piacciono solo se non sono banali. Non è un classico dolce. Non è neanche il classico riso al latte. Ma è speciale: lo è nel sapore, lo è nell'idea e lo è nel gesto generoso che spero di ricambiare con.... un assaggio ^_^

Ingredienti

Per il budino
60 g di riso carnaroli
250 g di acqua
1 pizzico di sale rosa dell'Himalaya
25 g di sciroppo di liquirizia Lakrids
150 g di latte vegetale (io di mandorla)
1/2 cucchiaino di agar agar
45 g di miele di castagno e di tiglio (o malto di riso)

Per il cuore fondente
100 g di pere Williams (peso al netto degli scarti)
60 g di cioccolato bianco
5 rametti di timo fresco
1/2 cucchiaino di farina di semi di carrube
1 g di farina di limoni

Per la finitura
1/2 cucchiaino di farina di mandarino
1/2 cucchiaino di polvere di liquirizia Lakrids

Portate ad ebollizione l'acqua, quindi versate il riso, il sale e lasciate bollire, a fiamma bassa e con un coperchio, fino a quando il liquido si sarà assorbito completamente. Una volta che sarà cotto, spegnete la fiamma e lasciatelo intiepidire.
Nel frattempo sbucciate le pere ed eliminate il torsolo. Tagliatele a tocchetti, inseritele in un bicchierone e frullatele, insieme ai rametti di timo precedentemente lavati. Lavorate tutto fino ad ottenere una crema omogenea. Tenetela da parte.
   Sciogliete a bagno maria il cioccolato bianco con la farina di limone. Una volta che sarà cremoso unitevi la purea di pera e la farina di semi di carrube. Lasciate sul fuoco, sempre a bagno maria, fino a quando il composto sarà prossimo all'ebollizione. Spegnete e lasciate raffreddare.
Stemperate l'agar agar con il latte vegetale, quindi mettetelo sul fuoco e portatelo a bollore. Lasciatelo bollire per 3 minuti circa.
Riprendete il riso. Versatevi il miele (o il malto di riso), lo sciroppo di liquirizia e il latte bollente. Mescolate velocemente, quindi frullate tutto con un braccio ad immersione. Dovrete lavorare fino a quando la crema sarà perfettamente vellutata.
Mescolate la farina di limoni con la polvere di liquirizia e distribuitene un po' in ogni stampino utilizzato per il budino.
Versate in ciascuno stampo la crema di riso, fino a riempirne poco più della metà.
Lasciate raffreddare in frigorifero fino a quando si sarà rappreso, quindi riprendete gli stampi. Ponete, su ciascun budino un cucchiaino abbondante di crema di pere e cioccolato bianco, quindi finite di riempire con la crema di riso.
Lasciate riposare in frigorifero fino a quando si sarà rappreso completamente. Potrebbero essere sufficienti 4 ore, ma io ho preferito lasciarli tutta la notte.
Quando sarà ora di servirli, capovolgeteli su un piattino ed estraeteli dal loro stampo. Guarnite con un filo di sciroppo di liquirizia e.... Gustate!!!! A piacere potrete spolverizzare con altra polvere di liquirizia e farina di limone e, magari, presentare il piatto con un rametto di timo fresco. In ogni caso la sorpresa starà nell'assaggio.
Se l'esterno è un involucro morbido, intenso e avvolgente, il cuore è una dolce carezza di aromi e freschezza.

L'audacia mi ha ripagato, anche questa volta.

Se desideraste la consistenza più solida del budino, aumentate di metà la dose dell'agar agar, oppure prolungate l'ebollizione del latte.
Semplice gusto personale che non modifica il sapore.

A voi la vostra versione e a voi il piacere di deliziare e stupire i vostri palati!!

E, scusate se mi rivolgo solo a lei, ma è grazie a lei che sono arrivata qui.... Alessia, a noi il prossimo goloso incontro!! ^_^


abc

Biscotti “scrocchiarelli” ai semi di chia e di canapa: il sapore della genuinità che dipinge il quotidiano

Che sia seriale l'avrete ormai capito. E anche che la mia vena salutista venga prima di qualsivoglia tentazione di gola non è più un segreto. Mi sciolgo di fronte a biscotti burrosi, ma più per l'idea di un ricordo, che per il piacere che proverei a gustarli ancora. Tanto che ricorro sempre a ingredienti genuini. Non sento la mancanza del burro. Non sento la mancanza di una pasta frolla da manuale. Non mi mancano i condimenti forti e grassi. Non mi manca il dolce troppo dolce. Non mi manca neanche il latte vaccino. Mi sono ambientata perfettamente tra i miei alleati speciali. Talvolta provo qualcosa di nuovo. Talaltra qualcosa di nuovo la scopro. Mi piace sperimentare e provare accostamenti diversi. Motivo, questo, per non ripetere mai due volte la stessa ricetta. Quasi sempre ^_^ Già, perché mentre vi parlo di questa prima infornata, nel barattolone di vetro ho quel che resta della seconda. Ma mentre assaporo i rimasugli della seconda infornata ricordo che questo biscotto non è altro che l'elaborazione di quest'altro biscotto. E' che al genuino ci ho preso l'abitudine. E il genuino mi è spontaneo perpetuarlo nella quotidianità. Anzi, al genuino non riesco più a resistere!!
Ingredienti 70 g di farina di segale 30 g di farina khorasan (saragolla) 70 g di burro di arachidi 5 g di farina di limoni 1 tuorlo 50 g di malto di riso 15 g di semi di canapa 15 g di semi di chia 25 g di fiocchi d'avena 1 pizzico di sale (solo se non utilizzaste il burro salato) Interite nel boccale le farine, compresa quella di limoni (la preparo tritando finissimamente le bucce essiccate dei limoni biologici che utilizzo come coccola mattutina del risveglio), i semi di canapa, quelli di chia e i fiocchi d'avena. Miscelate tutto in modo da ottenere omogeneità. A questo punto unite il burro di arachidi, il pizzico di sale (se il burro non fosse salato), il malto di riso e il tuorlo. Impastate tutto fino ad ottenere una sbriciolata ben amalgamata. Compattate la pasta in un panetto e avvolgetela in un foglio di pellicola trasparente. Lasciatela riposare in frigorifero per un'ora. Tiratela fuori e lasciatela a temperatura ambiente per circa mezz'ora, quindi stendete la pasta aiutandovi con un mattarello, formando una sgohlia spessa circa mezzo centimetro. Abbiate pazienza, perché l'impasto risulterà piuttosto difficile da lavorare. La seconda volta, infatti, ho formato i biscotti uno ad uno, con un coppapasta riempito con un cucchiaino di impasto sbriciolato, poi compattato con il suo schiaccino. Sistemate i biscotti su una teglia coperta da carta forno e infornate, a 170°, per 20 minuti. Controllate che non scuriscano troppo. Ciascun forno ha le sue caratteristiche, per cui il tempo di cottura potrebbe variare. Sfornate i biscotti e trasferiteli su una gratella, fino a farli raffreddare completamente. Raffreddando acquisiranno una perfetta croccantezza.
Una volta che saranno freddi e scrocchiarelli asaggiateli e, per le scorte, conservateli in un barattolo di latta o di vetro. Si conserveranno per molti giorni, sempre lì, pronti ad assecondare ogni vostro desiderio. Favolosi da soli, sono incantevoli con una bella spalmata di buona e genuina marmellata casalinga, ma perché no, anche con del vellutato e avvolgente cioccolato. Con la frutta, ma anche, udite bene, sbriciolato nello yogurt (per me di soia). Sono completi per i loro ingredienti, sfiziosi per il loro sapore e genuini per le proprietà di ciascun elemento presente. Non vi nascondo che l'idea di una terza infornata mi stuzzica non poco!! Quello scrocchiare dei semini sotto i denti mi piace da impazzire ^_^  abc

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