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Cioccolatini ‘fino’ alla cannella: il contrasto tra ali croccanti e un cuore morbido

Spesso, chiudendo gli occhi, identifico una forma, una precisa presentazione di ciò che sento di desiderare. Gli ingredienti si allineano e giocano tra loro creando quella armonia. Poi, aprendo gli occhi, inizia la sfida: ricreare la stessa armonia e darle la forma immaginata. Sarò sincera, il più delle volte la realizzazione assume sembianze del tutto differenti dal prototipo idealizzato, ma fondamentalmente il risultato mi appaga sempre. Questa volta, invece, è così che li ho desiderati. Così li ho visti pararsi davanti ai miei occhi chiusi e così li ho immaginati di sapore. Il cuore morbido di fichi e noci, fino appunto, aromatizzato alla cannella, si fa goloso sotto una veste di cioccolato dolcissimo arricchito con pepite di muesli.

Ingredienti

Per il ripieno
175 g di fichi secchi
50 g di gherigli di noci
15 ml di Amaretto di Saronno (o rum)
20 ml di latte di riso alla vaniglia
1 cucchiaino di cannella
15 g di malto di riso

Per la copertura
180 g di cioccolato al latte
135 g di cioccolato fondente al 75%
25 g di burro vegetale
60 g di muesli di avena al cioccolato

Prendete i fichi secchi, eliminate il picciolo e trasferiteli in un frullatore.
Unite la cannella, il latte e il liquore e frullate fino ad ottenere una pasta piuttosto compatta. Aggiungete, quindi, il malto di riso e mescolate bene.
Frantumate i gherigli di noci piuttosto grossolanamente e uniteli alla pasta. Mescolate cercando di amalgamare tutto perfettamente.
Fate riposare l'impasto in frigo per almeno mezz'ora. Nel frattempo occupatevi del cioccolato.
Sciogliete a bagnomaria i due cioccolati, mescolando spesso. Non portate mai l'acqua ad ebollizione. Quando sarà perfettamente sciolto in una crema liscia incorporate il burro vegetale mescolando fino ad averlo amalgamato bene. Spegnete il fuoco e lasciate intiepidire il cioccolato.
Unite, a questo punto, il muesli. Non dovrà essere in briciole troppo grosse, per cui eventualmente, prima, frantumatelo un po'. Lavorate bene con un cucchiaio, in modo da incomporarlo del tutto.
Riprendete la pasta di fichi secchi e preparate un ripiano (un tagliere, una spianatoia, una teglia o un vassoio).
Inumiditevi le mani e, prendendo poco impasto alla volta, formate delle palline di circa due centimetri di diametro. Sistematele sul piano e procedete fino ad aver terminato l'impasto.
Quando saranno tutte in forma, passate alla copertura. Immergete ciascuna pallina nel cioccolato fuso e, con l'aiuto di due cucchiaini, togliete l'eccedenza di cioccolato dalla copertura e adagiatela su un foglio di carta forno.
Procedete con tutte le palline. In teoria, con queste dosi, il cioccolato dovrà essere leggermente abbondante per la quantità di palline.
Fate riposare in frigo per almeno un paio di ore. Potrebbe bastare meno, ma questo tempo vi garantirà la perfetta solidificazione del cioccolato.

A questo punto non vi resta che assaporarle. Ali croccanti, cuore morbido. Sapori avvolgenti e golosità fuori controllo.
A voi il verdetto!!

abc

Involtini di sogliola dal cuore “fico” con granella di nocciole: un gioco vincente di sapori e consistenze

Quando penso a come utilizzare un particolare ingrediente, può succedere che mi vengano in mente più soluzioni. E allora cerco di affinare l'idea, di ricavare il meglio da ciascun utilizzo. Protagonista di oggi è il fico. Ho pensato che la sua dolcezza avrebbe potuto essere ben accolta in un involucro delicato. Ho pensato a dare carattere al piatto creando un contrasto, e ci ho inserito le nocciole. Il resto è stato un gioco, l'ennesima sfida. Spesso parto con l'idea di un pranzetto veloce, ma poi mi conosco: facciamo due foto, non si sa mai cosa ne esca. E così divento macchina fotografica dipendente, tanto che anche per una semplice insalata, tiro fuori armature da pranzo di nozze. La bilancia per pesare ogni grammo di aria che coinvolgo nella preparazione e luci su luci accese, per le migliori inquadrature. Insomma, cerco di prevenire la riuscita di un piatto creando il materiale necessario per proporvelo. Ovviamente è stato così anche questa volta. Ovviamente ve lo sto proponendo ^_^

Ingredienti

4 filetti di sogliola
2 fichi
10 g di nocciole
1 cucchiaio di farina di riso
20 ml di vino bianco
sale
olio evo

Pulite i fichi, eliminando la buccia. Tagliateli a metà e teneteli da parte.
Sciacquate i filetti di sogliola e asciugateli accuratamente su un foglio di carta assorbente. Passateli nella farina di riso, che avrete versato su un piano, dalla parte della pelle e sistemateli su un piatto, con la parte carnosa rivolta verso l'alto.
Salate ciascun filetto, e cospargeteli con le nocciole tritate grossolanamente.
Sistemate all'estremità di ogni filetto metà fico. Avvolgete la sogliola piuttosto stretta e chiudetela infilzandola con uno stuzzicadenti. In questo modo non si apriranno in cottura.
Scaldate una padella con un filo di olio evo e quando sarà ben calda sistemate gli involtini. Fateli rosolare a fiamma piuttosto alta fino a quando saranno ben dorati. Versate, quindi, il vino, abbassate leggermente la fiamma, salate e procedete la cottura con un coperchio.
Quando il liquido di cottura di sarà rappreso, dopo circa 10 minuti, spegnete il fuoco e servite.


Cospargete con la granella di nocciole restante e gustate!!



abc

Muffin con fichi, noci e quell’ingrediente segreto che… stupisce: un nuovo esperimento, di dolce vestito

Colpita da un raptus di tofuite acuta, mi trovo a elucubrare su un ingrediente generalmente ostico, che fa storcere spesso il naso. E' vero, il tofu al naturale non ha un grandissimo sapore. Anzi, diciamola tutta: di sapore proprio non ne ha. Ricordate quando ve ne parlai in occasione della presentazione del peperone ripieno al pesto di basilico e tofu? Ebbene, tanto era stato il successo di quel ripieno, che mi sono fatta conquistare da questo panetto biancastro e ho voluto testarne la versatilità in una preparazione dolce. In fondo ve l'avevo anticipato. Ed ora eccomi qui a parlarvene. Cerco sempre di utilizzare ingredienti tipici della stagione, rispettando il naturale ciclo di vita. Allora ho pensato: perché non creare qualcosa unendo al tofu dei dolcissimi fichi? E come rendere tutto ancora più gustoso? Dovete sapere, e scusate se torno sempre là, che quando preparai il risotto ai fichi alla mia plurimenzionata amica Laura, si aprì una sorta di sfida con una carissima amica, Gianna, chef e proprietaria di un favoloso ristorante di Sanremo, il G&G da Gianni e Gianna. Laura le inviava le foto della preparazione e Gianna cercava di indovinare gli ingredienti. Bene, in quell'occasione lei disse che in quel risotto sarebbero state bene delle noci. In realtà non ho previsto l'utilizzo di frutta secca, ma ho tenuto prezioso quel suggerimento e l'ho concretizzato in questa preparazione. Devo dire che il gioco di consistenze è stato decisamente azzeccato e, provare per credere, questi muffin, seppur molto morbidi all'interno, sono una vera ghiottoneria.

Ingredienti

180 g di tofu al naturale
60 g di gherigli di noci
40 g di zucchero grezzo di canna
150 ml di latte di avena
160 g di farina integrale
50 ml di olio di semi di soia
1/2 bustina di lievito per dolci
1 pizzico di sale
3 fichi

Tritate il tofu insieme a 40 g di gherigli di noci, fino ad ottenere un composto piuttosto omogeneo. Aggiungete lo zucchero e il sale e amalgamate tutto.
Pulite i fichi (o lavateli se voleste utilizzarli con la buccia) e tagliateli a pezzi. Setacciate la farina insieme al lievito e uniteli al tofu, insieme al latte e all'olio. Iniziate ad impastare in modo da far legare tutti gli ingredienti.
Aggiungete, a questo punto, i rimanenti 20 g di gherigli di noci spezzettati, i fichi e mescolate bene il tutto. Dovrete ottenere un impasto decisamente morbido, ma comunque consistente.
Sistemate i pirottini nella teglia da muffin e versate un cucchiaio abbondante di impasto in ciascuno di questi. Con queste dovi dovreste riuscire a ricavarne 12.
Accendete il forno a 200° e fate cuocere per 45 minuti. All'interno rimarranno molto morbidi, poiché il fico inumidisce parecchio l'impasto, ma all'assaggio scoprirete il piacevole contrasto tra morbidezza e la croccantezza delle noci.
Sfornate quando vedrete la superficie dorata. Sistemate i muffin su una griglia e fateli raffreddare.

Morbidi, avvolgenti e fragranti, vi sapranno conquistare fin dal primo morso.


abc

Focaccine di farro dal sapore autunnale: una folgorazione, l’ispirazione, un semplice salto in padella

Uno degli aspetti che maggiormente mi piacciono della vita è avere la possibilità di incontrare sempre persone diverse e confrontarsi con loro. Ogni aspetto dell'esistenza è così, anche nel caso di momenti o esperienze che non sono propriamente felici. Mi è capitato di conoscere sguardi profondi in circostanze difficili, o un sorriso spontaneo percorrendo le vie della mia nuova città. Poi ho iniziato questa esperienza cuocherellona. Beh, confesso che mi tengo ben lontano da situazioni che possano creare attriti o competizioni che non mi piacciono. Confesso che i miei commenti sulle pagine di altri blog nascono da un sincero pensiero e non hanno finalità pubblicitarie, seppur portino alla visibilità. Io cucino e raccolgo tutto in questo diario per pura passione e per il puro piacere di farlo. Capita allora che con qualche identità non si possa instaurare un rapporto confidenziale: io sono un piccolo, piccolissimo numero che fa volume, ma non valore. Capita invece di incontrare persone, seppur virtualmente, con cui riesci ad entrare in sintonia. E sono emozioni belle toste!! In punta di piedi mi sono avvicinata al blog di Aria. Lei è bravissima, una donna eccezionale. Mette passione in tutto ciò che fa e condivide semplicità. Ha veramente tanti followers e, garantisco, li merita tutti. Mi è piaciuto subito il suo diario di vita. Fino a quando, da un commento, da una risposta, da un confronto si instaura una sorta di empatia. E succede che si condividono bei momenti di chiacchiere in cui ci si racconta. Ecco, vedete: per me la vita è bella proprio per questo, perché ti mette davanti tanti angeli, tanti sorrisi. E quando comprendi che il valore della vita sta nello scoprirli, sorridere e stare bene sono veramente a portata di mano!
Qualche giorno fa Aria ha pubblicato la ricetta di queste focaccine. Ho strabuzzato gli occhi e mi sono detta "impossibile resistervi... le proverò!". Con qualche variazione, un po' per esigenze un po' per gusti, le ho provate e, vi garantisco, vale la pena di provarle!! La particolarità è che cuociono in padella. Sì, niente forno!! E per un'incallita single a tavola questa è una grandissima cosa! Grazie Aria, ma del resto lo sai già ; )

Ingredienti

Per le focaccine
100 g di farina di farro bianca
35 g di acqua
50 g di Philadelphia Balance
10 g di olio evo
1 pizzico di sale
1/2 bustina di lievito di birra liofilizzato
1/2 cucchiaino di fruttosio (non uso il saccarosio!!)

Per la farcitura
50 g di caciocavallo (o pecorino o parmigiano)
3 fichi
1 mazzetto di rucola

Mescolate la farina allo lievito e allo zucchero. Unitevi il Philadelphia, l'olio, il sale e l'acqua e impastate. Lavorate il composto energicamente fino ad ottenere una pasta liscia. Date la forma di un panetto, ponetelo in una terrina, copritelo con un foglio di pellicola trasparente e lasciatelo lievitare per mezz'ora circa, in un luogo tiepido (io nel forno spento).
Nel frattempo grattugiate il formaggio in scaglie non troppo piccole. Scaldate un padellino e, mantenendo la fiamma bassa, coprite il fondo con parte del composto. Curatene attentamente la cottura e girate la cialda dopo circa 2 minuti. Fate cuocere per un altro minuto e trasferitela in un piatto.
Ripetete l'operazione fino ad ultimare il formaggio. Io ho ottenuto 3 cialde.
A questo punto lavate accuratamente la rucola, asciugandola bene in un canovaccio pulito. Togliete la buccia ai fichi (se non ne conosco l'origine non la mangio mai... ma a voi la libera scelta) e tagliateli a spicchi, o a fettine, come maggiormente vi aggrada. Tenete tutto da parte, pronto per la farcitura.
Riprendete l'impasto e dividetelo in 3 pezzi. Stendete ciascuno di questi, aiutandovi con un mattarello, fino ad ottenere un disco di circa mezzo cm di spessore. Io ne ho provate diverse versioni, dal più spesso (1 cm) al più sottile (meno di 1/2 cm). Cambia solo il tempo di cottura, ovviamente, ma la bontà rimane indiscussa.
Scaldate un padellino (io uso padelle con il rivestimento in ceramica) e, senza aggiungere grassi, adagiate la prima focaccina. Fatela cuocere qualche minuto (dipenderà appunto dallo spessore) e poi giratela, ultimandone la cottura anche sull'altro lato.
Toglietela dal fuoco, tagliatela a metà e farcitela con la cialda di formaggio, la rucola e i fichi. A dire il vero potrete anche mangiare le focaccine come pane, o potrete farcirle in superficie senza tagliarle.
Insomma, in qualsiasi modo voi vogliate ne sentirete la fragranza e ne gusterete la morbidezza. A dirla tutta.... si sciolgono in bocca!!


Mangiare di gusto è veramente un gran piacere!! Grazie Aria...


abc

Risotto con fichi e Brie all’aroma di liquirizia: un piatto a prova di commissione esterna

Lo stile formale era assolutamente in tono scherzoso, ma quando Laura, la mia amica archi, sulla pagina Facebook della Cuocherellona mi ha chiesto piatti con frutta di stagione, ho preso la palla al balzo. E vi dirò di più: lei ha anche avuto l'onore, o l'onere ^_^, di assaggiare in prima persona e in tempo reale questo nuovo esperimento. Ohimè, anzi ohi lei, si fida delle mie manine più di quanto, forse, dovrebbe. Fortunatamente il mio azzardo ha prodotto un risultato degno di post, formula che solitamente utilizzo per definire un piatto che supera il severo giudizio post assaggio. Mi diverto da morire a cucinare per lei. Le nostre serate sono sempre così genuine e belle, che non celano ombre sulla loro riuscita. Generalmente lei mette a disposizione la cucina e provvede alla spesa, se le serate si svolgono da lei, oppure si presenta con una buona bottiglia di vino (e questa volta anche un formidabile gelato artigianale), se la serata si terrà in terra cuocherellona. Ovviamente non posso che svelarvi la ricetta del risotto, perché la ricetta di una serata così bella è insita nell'anima di chi la crea e di chi la vive!!! E voi avrete sicuramente tanti e preziosi spunti affinché tutto questo accada! Io non posso che ringraziare Laura, che ha peraltro immortalato il mio operato per tutto il tempo della preparazione ("giuro che non ho mai visto nessuno fotografare del formaggio", mi ha detto ad un certo punto!! ^_^) e che mi ha fatto vivere una manciata di ore di assoluto benessere. La ringrazio per apprezzare ogni mio esperimento culinario e per farmi stare bene. Pochi momenti, ma buoni. L'importanza di esserci è essenziale in amicizia!

Ingredienti

200 g di riso di Baraggia biellese e vercellese dop
4 fichi maturi
brodo di carne (io ho usato del brodo di pollo)
60 g di Brie
1 cucchiaino raso di liquirizia in polvere (io Passaro di Scalea)
50 ml di vino bianco
cipolla di Tropea
olio evo

Preparate i fichi sbucciandoli e tagliandoli a cubetti. A piacimento potrete utilizzarli con la buccia. In genere, quando non conosco ne l'origine, tendo ad eliminarla, ma potrete procedere in entrambi i modi.
Versate un cucchiaio di olio evo in una padella e scaldatelo. Tagliate finemente un pezzetto di cipolla di Tropea e fatela soffriggere fino a quando diventerà trasparente. Nel frattempo portate a bollore il brodo che avrete preparato in precedenza.
Versate il riso in padella e mescolate. Unite il vino bianco e fate evaporare. Aggiungete, a questo punto, il cucchiaino di liquirizia in polvere, mescolate bene, e iniziate a versare il brodo, poco alla volta, tenendo la padella coperta durante la cottura.
Procedete versando poco liquido alla volta, fino al completo assorbimento, fino alla cottura del riso. Dopo circa 5 minuti aggiungete metà dei fichi, e tenete da parte la restante parte.
Tagliate a fettine sottili il Brie e aggiungetele al risotto quando mancheranno circa 2 minuti alla cottura. Unite i restanti fichi, mescolate, coprite e lasciate riposare per un minuto circa. Non fate asciugare troppo il riso, in modo che rimanga cremoso e non troppo compatto. Ne guadagna senz'altro il sapore.
Ora non avrete da fare altro che impiattarlo e gustarlo.

Splendido caldo, è decisamente gradevole da gustare anche tiepido, magari con una spolverata di liquirizia in polvere in superficie.

Questa volta il giudizio è stato sancito anche da un palato esterno e pare che sia stato attribuito a questo risotto un grande successo.

A voi le considerazioni ^_^



abc

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