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Torta nocciolata al cioccolato con pere e pistacchi: la ricchezza che risiede nei piccoli dettagli

Parliamo di evento? Di grande evento? Di occasione? Di occasione speciale? Beh, se mi ha portato a creare una torta, come generalmente NON faccio, a prescindere da cosa sia.... è importante.
Qualche giorno fa avevo lanciato, a mo' di scherzo che qualcuno ha colto e assecondato, una sfida. Un contest non contest, in cui chiedevo, per il mio compleanno, di propormi la vostra torta. Di portarla, di spedirla, insomma.... di dedicarmela. Beh, confesso che l'affetto che ho ricevuto, in questa occasione, e che sto ricevendo è indescrivibile. Ho conosciuto, con voi, persone tanto meravigliose da non poter spiegare. Persone, voi, che ringrazio con tutto l'affetto possibile. Che sento scaldarmi dentro. Per ogni parola, per ogni gesto, per una torta, per un pensiero, per quel video registrato per me, per.... una presenza importante.
Ma come avrei potuto chiedervi tanto senza cogliere, io stessa, l'occasione di preparare la mia versione, quella che potesse rappresentarmi e conquistarmi? In occasione dell'incontro con la dolcissima Marzia, il giorno in cui lei mi portò la sua torta specialissima, con il suo "tanti auguri Erica", mi lasciai affascinare dal contesto: il Cake Design Festival che si è tenuo allo Sheraton di Malpensa. Tornai a casa con un paio di immancabili nuovi acquisti. Ne ho utilizzato una parte per creare questa tortina. Piccola, solo per me, ma davvero speciale. Ci sono i miei ingredienti preferiti, c'è la mia consapevolezza, c'è un percorso di conoscenza e di vita, c'è la voglia di volermi bene. E di condividerla con voi.

Ingredienti

Per la base di cioccolato
100 g di Okara di nocciole
100 g di malto di riso bio
150 g di cioccolato fondente al 72%
150 g di latte di nocciola
125 g di farina Petra 5
8 g di cremor tartaro
1/2 cucchiaino di aceto di mele
35 g di olio di semi di soia
1 pizzico di sale

Per la farcitura
100 ml di crema al pistacchio
pera essiccata in fettine
10 g di pistacchi

Mettete l'Okara di nocciole in un boccale (l'Okara è ciò che rimane della nocciola, nella preparazione del latte. In assenza di questo, tritate finemente 200 g di nocciole, ma diminuite l'olio a 20 g).
Unite il malto di riso e lavorate, fino ad ottener euna crema densa e morbida. Aggiungete 100 g di cioccolato fondente e tritate tutto. A parte, fate sciogliere i rimanenti 50 g di cioccolato e lasciate raffreddare.
Mischiate il cremor tartaro alla farina e tenete da parte. Accendete il forno a 180° e rivestite una teglia con carta forno. Io ho utilizzato una teglia rettangolare da 30 cm x 20 cm.
Versate, poco alla volta, il latte di nocciola tiepido nel composto di nocciole e cioccolato. Unitevi, quindi, la farina, un cucchiaio dopo l'altro, l'aceto di mele e il sale. Per ultimo versate il cioccolato fuso e mescolate fino ad ottenere un impasto uniforme.
Versatelo nella teglia e livellatelo con un tarocco. Non avrete una crema sufficientemente liquida che possa distribuirsi da sola, per cui abbiate pazienza e curate questo passaggio.
Infornate, lasciando sul fondo una ciotola con dell'acqua. Fate cuocere per 30 minuti. Controllate con la punta di un coltello che sia pronta, quindi sfornate. Trasferite la torta su una gratella e lasciatela raffreddare.
Una volta fredda, tagliatela secondo lo stampo scelto, 2 pezzi per ciascuna dimensione di strato.
Procedete ora alla composizione. Unite i due strati della stessa dimensione con la crema di pistacchio. Sovrapponeteli tra loro, insieme alle altre, utilizzando sempre la crema di pistacchio.
Tagliate, ora, le fette di pera a metà. Sistemate ogni parte su un lato di ciascun livello di torta, poi una parte come base, sul fondo.
Terminate spolverando con la granella di pistacchi, ottenuta pestandoli in un mortaio, grossolanamente.
Riponetela in frigorifero e lasciate che riposi per almeno un paio di ore.

Nel frattempo deliziatevi con i ritagli della base: vi garantisco che sarà difficile fermarsi!!!! Non vi sembrerà di assaporare una torta "senza". Senza, uova, senza latte vaccino, senza burro, senza zucchero. Gli scettici si ricrederanno e i convinti..... sorrideranno!




Perché, di fronte a tanta sana e consapevole bontà, non si può che compiacersi!!












Un ringraziamento particolare va a Marzia per la sua torta crudista e a mio fratello, per la sua mitica Sacher vegana. Siete unici!!!!

abc

Latte di nocciola: la scelta vincente nel panorama del ‘fatto in casa è più buono’

Seppure qualche formaggio fresco e leggero faccia ancora capolino nel mio frigorifero, la presenza di latticini nella mia alimentazione sta, poco alla volta, scomparendo. Il latte vaccino, primo fra tutti, non occupa alcun posticino. Nel tempo ho imparato a conoscere le svariate alternative e a capire quali potessero appagarmi maggiormente. Confesso che, al di là di un goloso (e piuttosto calorico) latte di mandorla, e sorvolando su un latte di soia che davvero non mi conquista, ho trovato nel latte di avena il sostituto perfetto. Come, però, sapete, io amo produrmi in casa il maggior numero di materie prime possibili. Così, quando mio fratello mi ha parlato del latte di nocciola, davvero non ho potuto resistere. Gli ho chiesto consigli, lui che del fai da te in cucina è un paladino, e lui mi ha dato due dritte su come generalmente procede. Intreccio il suo sapere con qualche suggerimento in rete e cosa scopro? Che la sua infallibile ricetta è tratta da un post della mitica Costanza, che propone un latte di nocciola davvero alla portata di qualsiasi cucina!! Nella mia versione non ho aggiunto l'uvetta, consigliata (e che consiglio per dare un tocco di dolcezza al risultato finale), ma vi posso garantire che, oltre alla scoperta meravigliosa, ho incrementato la mia personale soddisfazione per aver introdotto nella mia dispensa un prodotto sano, tracciabile, di facile preparazione e..... eccezionale!!
Ve ne parlo in vista di una preparazione speciale, proprio come l'occasione per cui è stata creata, in cui questo latte (e non solo) è stato utilizzato. Ma, vogliate capire, questa è ancora una storia lontana ^_^

Ingredienti
 
200 g di nocciole sgusciate
1 l di acqua

Io ho utilizzato le nocciole dell'orto di casa, per cui le ho sgusciate e pesate al netto del guscio.
Tostatele in una padella, a fuoco basso, fino a quando la pellicina si creperà. Quindi pulitele completamente. In questo modo verrà a meno l'aroma amaro che questa parte conferisce alla nocciola.
Mettete l'acqua in una pentola capiente e portatela alla temperatura di 40°. A questo punto immergete le nocciole e lasciatele una decina di minuti in ammollo. Passate tutto con un frullatore ad immersione. Otterrete un composto omogeneo dopo pochi minuti.
Lasciate riposare ancora una decina di minuti, quindi rivestite un colino con un canovaccio (possibilmente non tinto). Filtrate tutto. Personalmente ho passato una prima volta direttamente tra le maglie del colino, in modo che il passaggio successivo, nel canovaccio, fosse più facile e veloce. Strizzate bene il composto nel canovaccio, in modo che le nocciole che vi rimarranno siano belle asciutte.
Mi raccomando di conservare l'okara ottenuto (il composto strizzato di nocciole), perché ne potrete fare grandi cose. Ma anche di questo ne parlerò in seguito ^_^
Una volta filtrato il latte, travasatelo in una bottiglia di vetro e conservatelo in frigorifero.
Durerà 3 o 4 giorni, come un qualsiasi latte fresco.
Il sapore neutro vi permetterà di utilizzarlo sia per preparazioni dolci, che per preparazioni salate. La consistenza data dal grasso della nocciola vi permetterà di avere un liquido nutriente che possa sostituire il latte vaccino anche come semplice bevanda.

Se lo voleste più o meno corposo (lasciandolo in frigorifero vedrete la panna affiorare in superficie) aumentate o diminuite la quantità dell'acqua utilizzata.
Non è sensazionale?

abc

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