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Pane di segale in versione prova e in veste ufficiale: il valore di un pensiero, il piacere della condivisione

Un grande amico, persona vera e sincera che ha sempre creduto in me e che ha sempre fatto di tutto per spronarmi a dare un abito a quella che lui definisce capacità. Maestro nell'arte culinaria, soprattutto nei lievitati, in cui si cimenta e si diverte regalando costantemente innovazioni, capolavori e golosità genuine. Sapori di casa. Uomo di grande generosità, discreto e rispettoso. Ha il sapore della sua terra il pacco che giunge alla mia porta. Un pacco dal peso importante, sia fisicamente, sia emotivamente. Non ci saranno mai grazie sufficienti a ricompensare tutto quello che è.... ma lui non li vuole neanche i grazie, non vuole ricompense. Posso allora dare valore ad ognuno dei suoi consigli, dei suoi pensieri, dei suoi omaggi..... E parto da qui. Questo pane è definito in doppia versione perché la forma ufficiale, condivisa con la grande compagnia del lago presentata nel racconto del cheesecake alle pesche e pompelmo, è stata preceduta da una versione di prova, più idratata. Ve le illustrerò entrambe, mostrandovi le differenze. Personalmente preferisco la forma ufficiale.... ma la farina di segale, farina Jurmano, è magica di suo.... Maestro, questo è per te!

Ingredienti

Versione idratata al 60%
220 d di farina di seglae Jurmano
80 g di farina 0 di Manitoba
10 g di sale
6 g di olio evo
7 g di lievito madre secco (io Antico Molino Rosso)
2 g di malto d'orzo (io Antico Molino Rosso)
180 g di acqua

Versione idratata al 45%
330 g di farina di seglae Jurmano
120 g di farina 0 di Manitoba
15 g di sale
10 g di olio evo
9 g di lievito madre secco (io Antico Molino Rosso)
3 g di malto d'orzo (io Antico Molino Rosso)
200 g di acqua

Miscelate le due farine con il malto e il lievito madre. Unitene la metà nell'acqua e create una pastella cremosa. Aggiungete l'olio, il sale e incorporate, poco alla volta, la rimanente farina.
Infarinate una terrina di vetro e ponete l'impasto. Coprite con un foglio di pellicola trasparente e lasciate lievitare in un luogo tiepido per 8 ore circa.
Quando avrà raddoppiato di volume prelevatelo, lavoratelo velocemente su una spianatoia infarinata, dategli una forma tonda e ponetelo su una teglia infarinata, coperto da una spolverata di farina, pronto per la seconda lievitazione. Lasciatelo riposare per circa 3 ore (per l'impasto meno idratato ho atteso poco più di 1 ora, con un ottimo).

Seconda lievitazione
dell'impasto idratato al 60%
Seconda lievitazione
dell'impasto idratato al 45%
Portate il forno ad una temperatura di 210° e cuocete per 30 minuti.
Regolatevi in base al vostro forno, ricordando che ogni forno ha le proprie caratteristiche.

Sfornate e fate raffreddare le forme prima di procedere al taglio e.... all'assaggio!


Impasto idratato al 45%
Impasto idratato al 60%


Qui vi illustro le forme e i tagli delle due versioni. Ovviamente la forma di prova, essendo maggiormente morbida, ha richiesto una lavorazione ed una forma differente per mantenersi in cottura.


Impasto idratato al 60%
Impasto idratato al 60%



Compatto, ma leggero. Saporito, ma digeribile. E' stato decisamente apprezzato e sarà certamente una versione collaudata da ripetere!
Impasto idratato al 45%
abc

Babà di pizza farciti: da foodblogger a foodblogger un amore a prima vista

Tra le pagine delle amiche blogger che preferisco c'è quella di Debora. Il suo sito è Diario della Mia Cucina (che rientra in un contesto decisamente più complesso e molto molto ben curato) e ad inizio luglio mi sono imbattuta in una delle sue prelibatezze: la pizza babà. I miei occhi sono caduti letteralmente sullo schermo del portatile ed ho subito capito che quello spettacolo irresistibile avrebbe preso forma nel mio forno. Non c'è estate che tenga, nessuna paranoia di temperatura: la pizza babà DEVE entrare in casa Cuocherellona. La personalizzazione è stata sul tipo di ripieno e sulla miscela di farine dell'impasto, ma alla fine l'idea è tutta di Debora e il merito va tutto a lei. E come lei ha precisato che la prossima volta farcirà di più (consiglio che ho seguito alla lettera), io aggiungo che la prossima volta distribuirò meglio la farcitura affinché non rimanga solo nel cappuccio, ma sia meglio distribuita lungo tutta la forma di babà. Però il successo è stato confermato da chi ha avuto la fortuna di averne un minimo assaggio, cari Denise e Juri, anche loro piacevoli incontri della mia estate.

Ingredienti

Per l'impasto
100 g di semola di grano duro
25 g di farina 0 di Manitoba
2 g di malto d'orzo (io Antico Molino Rosso)
2 g di lievito madre secco (io Antico Molino Rosso)
2 g di sale
100 g di acqua
7 g di olio evo

Per la farcitura
2 zucchine piccole chiare
1 cucchiaio di olive taggiasche snocciolate
10 g di pistacchi tostati
50 g di certosa (io light)
4 pomodorini pizzutello
2 filetti di acciughe
olio evo
Sale

Miscelate le farine, il malto e il lievito madre. Versate in un'impastatrice o in una terrina (io uso sempre il Bimby) e aggiungete metà miscela di farine. Creare una crema a cui aggiungerete l'olio e il sale. Incorporate la farina restante e impastate bene fino ad ottenere una bella incordatura. E' un impasto molto idratato per cui risulterà difficile da maneggiare. Ponetelo in una terrina infarinata, copritelo con una pellicola trasparente e lasciatelo lievitare per almeno 4 ore (io l'ho lasciato per 6 ore, ma è sufficiente che l'impasto raddoppi di volume).
A questo punto prelevate l'impasto dalla terrina e lavoratelo su una spianatoia infarinata, incorporando Manitoba fino a renderlo non appiccicoso.
Mentre riposerà, coperto da un canovaccio, fate scaldare un filo d'olio evo e saltate le zucchine lavate e tagliate a dadini piccoli. Salatele e, quando saranno dorate, aggiungete le olive. Abbassate la fiamma e fate insaporire. Sgusciate i pistacchi e tritateli.
Trasferite le zucchine in un contenitore e unitevi i pistacchi. Mescolate bene e tenete da parte.
Nella stessa padella utilizzata per la farcia fate sciogliere i filetti di acciuga. Aggiungete poi i pomodorini tagliati a dadini e fate appassire, a fiamma bassa, per 15 minuti circa. Correggete eventualmente di sale.
Spegnete quindi la fiamma e tornate ad occuparvi della pasta.
Ungete 5 stampi monoporzione di babà (io ho usato uno stampo al silicone), aiutandovi con un pennellino per uniformare bene.
Dividete l'impasto in 5 pezzi e stendete con le mani ciascuno di questi. Posizionate nel centro la farcia di olive, zucchine e pistacchi e ponete sopra un pezzo di certosa. Richiudete a fagottino la pasta.
Sistemate ciascun fagottino in una forma di babà in modo che la pasta rimanga verso il basso e la farcitura verso l'alto. Il mio perfezionamento prevederà che la farci sia sistemata lungo tutta la lunghezza del babà.
Ricoprite ciascun fagottino con un cucchiaino di salsa di pomodorini e infornate, a 200°, per mezz'ora abbondante. Consiglio di cuocerli su un ripiano piuttosto basso del forno, poiché il rischio sarebbe quello di bruciacchiare la superficie e di avere la base ancora piuttosto cruda. Sfornate quando saranno ben dorati, rimuoveteli dagli stampi e servite.
Sono ottimi mangiati caldi (attenzione che appena sformati sono davvero caldi, troppo caldi!), ma sono stati ampiamente apprezzati anche freddi, il giorno dopo!
   L'interno morbido, il ripieno goloso, la possibilità di mangiarli con le mani, faranno dei vostri pizza babà un perfetto pranzo per un picnic all'aria aperta.
abc

Versione ai cereali del pane in cassetta e l’inizio di una lunga sperimentazione

Ci riprovo. Sì, perché il primo tentativo è riuscito, la replica altrettanto e quindi..... perché non provare una nuova miscela di farine?
Vedo l'espressione di Mela terrorizzata..... ma vorrei tranquillizzarla. La tua ricetta è entrata nel pieno delle mie facoltà e la riuscita è un gioco da ragazzi, ormai!!
Ricordate la proposta del pane in cassetta semi integrale? Successo e basta? Qui c'è chi si lecca ancora le dita!!!! E perché non diminuire la quantità di lievito e non giocare ancora sul semplice, con una farina multicereali? Sì, semplice perché la prossima versione sarà una miscela di farine deboli e la scommessa inizierà a complicarsi..... e quindi a farsi interessante davvero! Ma dal momento che anche questa versione ha avuto il suo successo.... partiamo da qui!! Dosi e passaggi sono gli stessi proposti nella precedente versione, per cui sarò un po' ripetitiva. Solo i tempi di lievitazione si allungheranno. Sopportatemi ; )

Ingredienti

100 g di farina 0 di manitoba
79 g di farina integrale (io Molino Chiavazza)
178 g di farina ai cereali (io Molino Chiavazza)
2 g di malto d'orzo (io Antico Molino Rosso)
10 g di lievito madre secco (io Antico Molino Rosso)
211 g di acqua
9 g di sale
13 g di zucchero di canna grezzo
24 g di olio evo

Setacciate e mescolate bene le farine, il lievito e il malto. Versate nel boccale l'acqua e unite metà del composto di farine e lo zucchero. Azionate le lame a velocità minima fino a quando si creerà una pasta omogenea. Aggiungete l'olio a filo (mi raccomando pochissimo alla volta). Quando avrete ultimato l'olio unite il sale e la restante farina, un cucchiaio per volta, facendo andare le lame a velocità spiga. Io ho lavorato l'impasto per 5 minuti.
Quando si sarà incordato bene trasferite l'impasto su una spianatoia infarinata e poi ponetelo in una ciotola capiente. Coprite con la pellicola trasparente e fate lievitare in un luogo tiepido (io nel forno con la lucina accesa) fino al raddoppio del volume.
A questo punto stendete l'impasto su una spianatoia infarinata e date la forma rettangolare. Piegate in tre e arrotolate in salsicciotto ottenuto su se stesso. Vi riporto al dettaglio spiegato e illustrato egregiamente da Mela, qui. Ungete e infarinate il vostro stampo (ricordate che queste dosi sono per uno stampo di 24 x 10 cm), riponete all'interno l'impasto con le pieghe e spennellatelo. Io ho utilizzato dell'albume e il risultato è ottimo!!
Copritelo con la pellicola trasparente e lasciate che lieviti fino a raggiungere il bordo dello stampo.
Portate il forno a 220° e, raggiunta la temperatura, infornate e abbassate a 190°. Fate cuocere per 30 minuti circa, ma regolatevi in base al vostro forno.
Sfornate e adagiatelo su un fianco, sopra una griglia, a raffreddare.

Io ormai sono diventata bravissima a resistere al taglio..... ma una volta tagliato.... finisce in un baleno!!!!!!!!

abc

Croissant ai cereali con il miele e le sperimentazioni dai tempi lunghi quanto le scorte

Finita la mia scorta di croissant integrali di cui, come una formichina, avevo messo da parte una sostanziosa provvista, mi trovo a riaffrontare la sfida colazione domenicale, unica per cui mi concedo una simile dolcezza. Come fare a resistere ad un croissant? Cambiamone, quanto meno, la sostanza. Nel tempo ho iniziato ad approcciarmi a sistemi e a materie diverse. Il lievito madre, seppur secco e quindi con una parte chimica di agente lievitante, ha sostituito il lievito di birra liofilizzato e la quantità di lievito utilizzata si è notevolmente abbassata (se non dimezzata) a favore di un tempo di lievitazione decisamente maggiore. Partita un po' scettica e con un impasto un po' troppo sodo, mi sono dovuta ricredere. Per un paio di mesi ora avrò nuovamente la mia colazione garantita, ma sono già pronta ad una nuova sfida..... già precisa e chiara in mente!! Ma partiamo da qui..... e da questi cornettini ai cereali decisamente golosi!

Ingredienti

50 g di zucchero di canna integrale
400 g di farina ai cereali (io Molino Chiavazza)
2 g di malto d'orzo
8 g di lievito madre liofilizzato (la dose consigliata sarebbe 16 g)
40 g di olio di semi di soia
150 ml di latte di avena
miele (io castagno e tiglio, Miele Ticinese)
1 pizzico di sale
1 uovo
margarina per le pieghe

Polverizzate lo zucchero di canna. Aggiungete la farina, il lievito, il malto e mescolate, Aggiungete l'uovo, l'olio, il latte e il sale e impastate fino ad ottenere un bell'impasto incordato. Compattatelo bene formando un panetto.
Infarinate una terrina di vetro e ponete l'impasto nel mezzo. Coprite con la pellicola trasparente e lasciate lievitare in forno, spento, per almeno 8 ore. L'impasto dovrà raddoppiare il suo volume.
Una volta raggiunta la lievitazione ottimale estraete la pasta e stendetela leggermente su una spianatoia. Prendete la margarina e iniziate la lavorazione delle pieghe come spiegato qui. Rispettate i tempi di lievitazione: per un risultato perfetto occorre molta pazienza!! Ma non ve ne pentirete!
Al termine dell'ultima lievitazione prendete l'impasto e stendetelo in una sfoglia rettangolare su una spianatoia. Lo spessore dovrà essere di circa mezzo centimetro, ma ovviamente va un po' a gusto. Più spessa sarà la sfoglia e più tozzi risulteranno a cottura terminata (e meno ve ne verranno, ovvio ; )
Ricavate tanti triangoli quanti ce ne staranno e praticate un taglietto a metà di ciascuna base. Farcite a piacere (io ho utilizzato del miele) e arrotolate su se stesso ciascun triangolo. Mettete i croissant su una placca da forno e lasciate lievitare per tutta la notte. Vedrete che, al vostro risveglio, saranno belli panciuti! Mentre il forno andrà in temperatura, a 200°, spennellateli con del latte o con dell'uovo.
Infornateli, abbassate la temperatura a 190° e cuocete per mezz'ora circa. Controllate durante la cottura che non brucino.
Sfornateli e.... come dirvi di attendere che raffreddino se sono la prima a non resistere???? Allora facciamo così: vi dico che tutti i lievitati non andrebbero consumati caldi, perché è come se continuassero a lievitarvi durante la digestione, ma ogni tanto uno strappetto....    : )

P.S. Con i ritagli avanzati dai croissant ho creato due girelle, cosparse di miele e ricoperte di cornflakes bio

La preparazione
      Una vera bontà!!
      Un formato "mignon" per un capriccio impellente....
Dopo la lievitazione
Pronta per la lievitazione




abc

Pane in cassetta semi integrale e il piacere di poter dire “è opera mia”!

Quella che sto iniziando a raccontarvi è una storia che parte da lontano, da quando ho iniziato a scoprire che oltre al pane classico per i toast esisteva una versione, chiamata bauletto, molto più soffice, gustosa e morbida. Finché ho vissuto con mammà e papà non ne sono mai entrata in confidenza: le tradizioni sono tradizioni e guai cedere a qualcosa di diverso! Ma non appena ne ho assaggiato la consistenza.... per me ha iniziato ad esistere solo lui!! Bianco, integrale, ai cereali..... come lo si voglia, a me piace! Poi è subentrato lo sport, il controllo dell'alimentazione e le mie solite turbe mentali. Tra queste, ben contenta di averle, le domande su "cosa mangiamo negli alimenti confezionati?". Beh, da quel giorno non ha mai più toccato un pane bianco in cassetta, ma confesso che la gola è sempre tanta!! Ricordo che avevo una tecnica tutta mia per mangiarlo: prima staccavo gli angolini in basso, poi staccavo tutto il resto della crosta. La arrotolavo stretta e la mordevo avidamente. Poi la mollica morbida. Lo so... ognuno ha i suoi difetti: a me lasciate i miei : ) Insomma, tornando al presente, vedo nei vari blog le differenti proposte di ricette e intrugli per un buon pane in cassetta e non ho proprio resistito. Guardate qui, MelaZenzero. Questa incantevole donzella palermitana ha fatto breccia nel mio cuore (e nel mio stomaco.... si dice??) illustrando una ricetta precisa al grammo. Sembra la formula magica di una vita perfetta. Mi sono detta: è un segno del destino, devo provarci! Avrei solo dovuto sostituire il burro, che assolutamente NON uso, e così mi sono rivolta a Mela per qualche consiglio. Beh, non vi illustro tutta la conversazione perché probabilmente finirei domani, ma credetemi se vi dico che Mela ha curato ogni dettaglio come se si stesse parlando del parto di un figlio!!!! E' una grandissima donna, e artista culinaria e per eseguire questo impasto ho seguito alla lettera la sua ricetta. Burro a parte..... ma per la sostituzione ha pensato bene lei a istruirmi. Non ci sono se e non ci sono ma..... si esegue così!! Per il procedimento vi rimando al sito di Mela, spiegato egregiamente. Io mi prendo solo il merito di essere stata una buona allieva (e contro ogni proposito.... al primo tentativo! ), ma sappiate che il vero merito di questo capolavoro è tutto suo!!!! Grazie Mela!!

Ingredienti
Per uno stampo di 24 cm x 10 cm

178 g di farina integrale
179 g di farina di Manitoba
211 g di acqua
13 g di zucchero di canna grezzo
9 g di sale
2 g di malto d'orzo
24 g di olio evo
14 g di lievito madre secco (io Antico Molino Rosso)

Io ho usato il Bimby e il procedimento ve lo indico su questa base. 
Setacciate e mescolate bene le farine, il lievito e il malto. Versate nel boccale l'acqua e unite metà del composto di farine e lo zucchero. Azionate le lame a velocità minima fino a quando si creerà una pasta omogenea. Aggiungete l'olio a filo (mi raccomando pochissimo alla volta). Quando avrete ultimato l'olio unite il sale e la restante farina, un cucchiaio per volta, facendo andare le lame a velocità spiga. Io ho lavorato l'impasto per 5 minuti. Quando si sarà incordato bene trasferite l'impasto su una spianatoia infarinata e poi ponetelo in una ciotola capiente. Coprite con la pellicola trasparente e fate lievitare in un luogo tiepido (io nel forno con la lucina accesa) fino al raddoppio del volume.
Prendete ora l'impasto e stendetelo, con delicatezza, su un piano infarinato. Procedete con le pieghe, spiegate dettagliatamente qui, e fate riposare per 10 minuti sotto una campana di vetro (io ho usato la stessa terrina della lievitazione). 
Allungate poi la forma a misura di stampo, eseguite le ultime pieghe indicate da Mela e adagiate nel vostro stampo da plumcake, spennellandolo con acqua mista a uovo (sarebbe necessario il tuorlo, ma io ho usato un po' di albume pastorizzato che uso per le mie colazioni quotidiane), o del latte. Io ho unto e ricoperto di semola la superficie interna dello stampo, ma potrete anche utilizzare della carta forno. Coprite con la pellicola e lasciate lievitare fino a quando la pasta raggiungerà il bordo dello stampo. 
Accendete il forno a 220° e quando sarà in temperatura infornate, abbassando la temperatura a 190°. Cuocete per 30 / 35 minuti, in base al vostro forno. 
Sfornate, estraete il pane e adagiatelo su una griglia a far raffreddare, appoggiato sul fianco. Io sono stata bravissima e ho resistito fino al completo raffreddamento, ma vedere un capolavoro così fa venire voglia di tagliarlo subito!
Tagliatelo, quindi e farcitelo o utilizzatelo come meglio credete. Marmellate, creme di cioccolato, salumi, verdure..... avrete solo l'imbarazzo della scelta!!
La prova sofficità? Eccovi accontentati!!

Grazie Mela.... sarai sulla mia tavola ogni giorno!! ; )
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Focaccia integrale con zucchine e olive: un impasto tutto mio

Uniamo il desiderio di mangiare una buona pizza al piacere di sperimentare un impasto particolare. Viene fuori una cenetta con i fiocchi! Come ormai avrete imparato dal mio modus operandi, cerco sempre di optare per miscele di farine integrali, per semi e semini di ogni genere, cereali e quant'altro. Questa volta ho voluto approfittare dell'acqua di cottura del riso Venere per sperimentare un impasto tutto mio. A posteriori dico che i miei ragionamenti su quanto lievito utilizzare (ho usato il lievito madre secco) mi hanno penalizzato un po'. A voi riporto la ricetta rivista e corretta. Mentre sono qui a disquisire sui dettagli sento ancora il crock della crosticina e la fragranza d'insieme. Vorrei farvene assaggiare un pezzetto....

Ingredienti

Per l'impasto
10 g di semi di zucca
10 g di semi di girasole
40 g di fiocchi di avena
30 g di farina integrale
70 g di farina 0
10 g di lievito madre secco (io ne ho usati 8 g)
2 g di sale
130 g di acqua di cottura del riso Venere (se utilizzaste acqua normale modificate la quantità di sale a 5 g)

Per la farcitura
1 zucchina
1/2 scalogno
1 cucchiaio di olive taggiasche
10 g di semi di zucca
2/3 di mozzarella light
sale
pepe
olio

Tritate piuttosto finemente i semi con i fiocchi d'avena. Aggiungete le farine, il lievito, il sale e mescolate bene. Aggiungete l'acqua di cottura e impastate, fino ad avere una pasta molto morbida.
Infarinate una terrina, ponete l'impasto, coprite con la pellicola trasparente e lasciate lievitare al riparo dalla luce.
Io ho impastato il pomeriggio, ho lasciato l'impasto in forno spento fino alle 22 e poi l'ho messo in frigo fino al mattino dopo, quando l'ho nuovamente posto in forno. Ho preparato la focaccia la sera, dopo 30 ore di lievitazione. Usando più lievito potrete preparare l'impasto la sera prima.
Lavate la zucchina. Fate soffriggere in padella con un filo d'olio lo scalogno. Affettate finemente la zucchina a rondelle e unitela al soffritto. Salate e fate dorare la verdura. Aggiungete il cucchiaio di olive taggiasche e i semi di zucca e spegnete il fuoco.
Prendete l'impasto, lavoratelo con un po' di farina e stendetelo su una teglia. Io non l'ho unta, ma l'ho coperta con un foglio di carta forno, su cui ho cosparso un po' di farina.
Coprite la superficie con il preparato di zucchine e olive, poi tagliuzzatevi sopra, piuttosto finemente, la mozzarella.
Cospargete con il pepe (e se voleste ancora un pizzico di sale) e infornate, a 200° ventilato, per 20 minuti. Il tempo di cottura dipenderà dallo spessore della pasta e dal forno: regolatevi.

Sfornate, tagliate e gustate.
Fa crock anche la vostra????

abc

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