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Polpette di cereali alla cannella e pistacchi con salsa di senape: le forme di una dispensa da riorganizzare

Per fare spazio a nuovi prodotti, che ho già adocchiato e segnato sul taccuino dei must have, occorre dare fondo a quelli già presenti, magari da un po', in dispensa. E, credetemi, la mia dispensa non ha bisogno di presentazioni. Della serie chiedete e vi sarà dato ^_^
Avena, orzo e riso integrale. Li prendi per mettere a punto un progetto e concretizzare un'idea. Poi rimangono lì, perché tre chili di prodotto, per le dosi e le frequenze a cui sono abituata, sono davvero un eccesso, per me. Arriva sempre, però, il momento in cui si corre ai ripari e lo si fa in un modo che non sia banale. Si aspetta il momento giusto, ma quando arriva, si afferra e si esalta. Un amuse bouche che arriva al centro del bersaglio. L'ecletticità dei sapori, che rimane racchiusa in una leggera panatura e che viene rinfrescata e solleticata dalla pungenza di una salsa dal carattere forte, mi fa sorridere di fronte al pensiero che, in fondo, non ci sia mai fine alle sinfonie di sapori che un piatto può donare. Continuo a immaginare, a mettere insieme, ad assaggiare e continuo a godere dell'interminabile sequenza di vibrazioni che un boccone può donare. Magia, poesia, senza che una sola parola venga espressa. Il potere emozionale della cucina è una forza contagiosa che porta oltre, sempre oltre.

Ingredienti

Per 15 polpettine
25 g di riso integrale
25 g di orzo
25 g di avena
25 g di feta light
10 g di pistacchi tostati
10 foglie di basilico
1 cucchiaino di olive di Riviera
1/2 cucchiaino di cannella in polvere
sale rosa dell'Himalaya
pangrattato di riso
olio evo

Per la salsa
1 cucchiaio di senape
10 foglie di basilico
10 g di semi di zucca
zenzero in polvere
pepe mix creolo

Fate bollire i cereali in acqua salata fino a quando saranno ben morbidi. Scolateli e lasciateli intiepidire.
Tritate grossolanamente i pistacchi tostati. Aggiungete il mix di cereali, la feta, le foglie di basilico lavate e asciugate accuratamente, cannella e olive. Frullate tutto il tempo necessario per creare un impasto non troppo liscio, ma ben omogeneo. La feta e le olive daranno sapidità sufficiente a non aggiungere ulteriore sale. Fate riposare l'impasto per una decina di minuti.
   A questo punto create delle polpettine non troppo grandi. Passatele nel pangrattato di riso e lasciatele a riposo, in frigorifero, per un'oretta (potrete anche prepararle il giorno prima, o la mattina per la sera). In questo modo la panatura si compatterà bene.
Preparate la salsa. Lavate e asciugate accuratamente le foglie di basilico. Tritatele, insieme ai semi di zucca, quindi mescolate tutto alla senape. Aggiungete pepe e zenzero a piacere e mescolate bene.
Lasciate riposare la salsa, in modo che i sapori si armonizzino bene.
Scaldate in una padella un cucchiaio di olio evo, oppure coprite una teglia con carta forno e un filo di olio. Sistemate le polpettine e fare in modo che vengano irrorate completamente.
Nel caso di cottura in padella, fatele girare continuamente, in modo che cuociano e dorino in modo omogeneo. Nel caso di cottura in forno, lasciatele circa 20 minuti a 200° (il mio forno non è fortissimo, per cui potrebbe essere sufficiente portare la temperatura a 190°), girandole un paio di volte.
Quando saranno croccanti e dorate, sistematele su un piatto da portata e servitele, insieme alla salsa alla senape.

Se da sole saranno piene, gravi e avvolgenti, la punta acidula e pungente della salsa saprà donare freschezza e carattere, trasformando ogni boccone in un assaggio di poesia. Tanto che..... vi verrà da chiudere gli occhi, ogni volta ^_^

Accompagnatele con verdura di stagione e saranno perfettamente bilanciate!!abc

Zucchina tonda ripiena con fondutina di Fontal: il passo che separa l’ordinario dallo straordinario

Mi correggerete se sbaglierò, ma trovo che certi ortaggi ispirino un preciso tipo di pietanza. Le zucchine tonde, perché sarebbero nate, se non per farcirle? Solo che, questo fatto stesso di vederle belle piene e tracimanti di ogni qualsivoglia genere alimentare, stride un po' con il mio desiderio di qualcosa di sempre nuovo. Ho vagato intorno a questo tuttotondo per un po', prima di arrivare alla forma perfetta. L'idea di scomporre un uovo e di renderlo in parte frittata, in parte forduta mi ha subito preso. Ho elaborato forma e sapori, ho cercato gli incontri perfetti, bilanciati, completi e, in ogni caso, leggeri. Il risultato è stato all'altezza delle aspettative. Niente di ciò che vedrete corrisponde ad una canonica preparazione da manuale. Ho solo seguito un istinto, basandomi sulle mie dosi e sulle mie valutazioni. Ho ottenuto un piatto unico dal sapore intenso e appagante. Il mio amato Fontal in una forma di fonduta semplice e leggera mi ha coccolato il palato come desideravo, sposando il sapore pungente delle olive di Riviera e la dolcezza delle tenere costine, dono dell'orto di mamma.
Per me uno strappo alla regola. La presenza di uova e formaggio insieme e di questo genere di formaggio nello specifico, rappresenta un'eccezione. Che apprezzo e che mi soddisfa in pieno. E che vi propongo con la convinzione che anche voi possiate apprezzare e fare vostra.

Ingredienti

1 zucchina tonda
1 uovo
50 g di porro
10 foglie di costine
10 g di olive di Riviera
30 g di Fontal Nazionale
1 cucchiaino di olio evo
sale rosa dell'Himalaya

Lavate la zucchina, eliminate la parte superiore e scavatela, togliendo la polpa e lasciando un bordo di circa 1 centimetro. Salate l'interno, capovolgete la zucchina e lasciate che perda parte della sua acqua. In questo modo rimarrà più asciutta in cottura.
Lavate le foglie delle costine, tagliate il porro in rondelle e tritate tutto, insieme alle olive di Riviera. Fate rosolare tutto in una padella, con un cucchiaino di olio evo. Salate a piacere (ma ricordate che le olive insaporiscono già a dovere!!!).
   Tagliate il Fontal a dadini e inseritelo in un piccolo pentolino.
Rompete l'uovo e separate tuorlo, che unitrete al Fontal, e albume, che verserete in una ciotolina. Aggiungete all'albume il trito di verdure, intiepidito. Mescolate, correggete di sale e tenete da parte.
Accendete il forno e portatelo alla temperatura di 200°.
Versate l'albume sbattuto con le verdure all'interno della zucchina, riempiendola completamente.
Sistematela su una teglia coperta da carta forno e, una volta raggiunta la temperatura, infornatela e cuocetela per circa 30 minuti.
Se fosse necessario (lo dico con il senno di poi) incrementate il tempo di cottura di altri 15 minuti: in questo modo l'albume si rapprenderà perfettamente.
   Nel frattempo frullate il fontal con il tuorlo e mettete il pentolino sul fuoco, a fiamma bassissima. Sciogliete tutto, mescolando continuamente. Quando avrete ottenuto una crema liscia (non tenetela troppo sul fuoco, se no farà grumi), spegnete il fuoco e tenete da parte.
Sfornate la zucchina, tagliatela a fettine in senso orizzontale, sistematele su un piatto e versateci sopra la fondutina. Servite immediatamente e assaportate in pienezza.
Consistenze, sapori, aromi, sarà un insieme di sensazioni che coinvolgerà ogni senso. E vi stupirete di quanta delicatezza ci sia in questo piatto.

La magia dell'incontro di sapori unici e di carattere si trasforma in opera d'arte, che appaga vista, olfatto, gusto e..... gola ^_^


Non vorreste mai arrivare alla fine....abc

Tagiolini di zucca agli agretti e crema di feta: tempi, rincorse e… un piede salva l’altro

Sono fatta così. Non datemi tempi, non mettetemi fretta. Io le cose le faccio, e le faccio anche con impegno, ma i tempi devono essere i miei. Sotto pressione non rendo come vorrei. La chiamo ispirazione, propensione al godere del piacere di fare qualcosa e tutto questo non ammette tempistiche. Piuttosto perdo un'occasione, ma quando la colgo, so che la affronto con lo spirito giusto e con tutte le energie a disposizione.
Per questo non ho mai partecipato ad un contest. Che poi voglio dire, tantissimi mi interessano, solo che vuoi che in quel periodo non mi senta ispirata, vuoi che non abbia in dispensa quel particolare ingrediente, vuoi che la mia testolina (e quel neurone genietto in sinapsi alterne) non la persuadi tanto facilmente, sta di fatto che, puntualmente, quando arrivano le congiunzioni astrali affinché quel piatto prenda forma e tempo, il contest è appena concluso. E, sorridente di quel sorriso rassegnato che fa scuotere la testa la testa con rassegnazione, assaporo con orgoglio la mia piccola creazione. Questa volta no. Questa volta ci avrei tenuto particolarmente. Già, sono stata molto colpita dallo spirito di questa iniziativa. Sandra è una grande donna, e quando una grande donna guarda negli occhi un'altra forza e si rimbocca, con lei, le maniche, quello che ne viene fuori è decisamente ammirevole. Un primo piatto di pasta fresca, senza farine raffinate (vi adoro!!!), che costi, per 4 persone, meno di 5 euro: avreste mai pensato che potessero venire fuori piatti pazzeschi come quelli proposti qui? E allora questa volta ce la faccio, cara Sandra. Arrivo in tempo limite, ma contrubuisco con grande, grandissimo piacere.


Con questa ricetta partecipo al contest
Pasta che ti passa.... Impastiamo la crisi
di Sandra e Gaia

Ingredienti

Per la pasta
310 g di zucca (€ 2,28/kg = € 0,70)
310 g di semola di grano duro (€ 1,10/kg = € 0,34)
1.5 g di sale + q.b. per la cottura (€ 0,01)

Per il condimento
300 g di agretti (€ 3,30/kg = € 1,00)
100 g di feta light (€ 1,49)
20 g di olive di Riviera denocciolate (€ 8,36/kg = € 0,16)
20 g di semi di zucca tostati (€ 16,80/kg = € 0,34)
1 spicchio d'aglio (€ 0,05)
olio evo (€ 12/l = € 0,10)

Costo totale del piatto, per 4 persone, € 4,19

Cuocete al vapore la zucca e procedete alla preparazione della pasta, come indicato qui. Se fosse necessario aggiungete semola, in modo che l'impasto rimanga morbido, ma non appiccicoso. Avvolgetela in un canovaccio e lasciatela riposare per un'oretta in frigorifero.
Mettete a mollo gli agretti, pulendoli dalle radici. Sciacquateli un paio di volte, in modo da eliminare tutti i rimasugli di terra e sporco. Quindi fateli saltare in padella con un filo d'olio e uno spicchio d'aglio. Dopo un paio di minuti abbassate la fiamma, salate, coprite la padella con un coperchio e procedete con la cottura fino a quando saranno morbidi e l'acqua di vegetazione quasi del tutto evaporata.
   Riprendete l'impasto, stendetelo in più sfoglie sottili e tagliatele a spaghettini. Stendeteli su un canovaccio, infarinateli bene e lasciateli asciugare.
Passate al condimento.
Tritate la feta insieme ai semi di zucca e alle olive e mescolate fino ad ottenere un composto omogeneo.
Portate ad ebollizione abbondanta acqua salata e cuocete i tagliolini per un paio di minuti (dovranno rimanere al dente).
Quando saranno pronti scolateli, tenendo da parte un po' dell'acqua di cottura, e trasferiteli nella padella in cui avete fatto cuocere gli agretti. Unite 3/4 del composto di feta e saltate tutto a fiamma viva per qualche minuti, aggiungendo un po' dell'acqua di cottura, in modo da creare una cremina. Quando il liquido si sarà ridotto, spegnete la fiamma ed impiattate.
Cospargete i piatti con la restante feta e passate  per un paio di minuti sotto il grill del forno.
Serviteli molto caldi. Il sapore deciso della feta, con la delicatezza della zucca e la punta di carattere degli agretti, vi saprà donare il piacere di un primo piatto stuzzicante e conturbante.

Non vi resta che divertirvi a.... spettinarli e a spettinarvi!! ^_^


abc

Cannoli di crèpes “con rinforzo” al gratin: quella folle e sana curiosità che ci spinge ad andare oltre

Ancora crespelle. Ancora asparagi. Come faccio a farvi credere che rarissimamente replico un piatto? Beh, in effetti non è che abbia portato in tavola lo stesso gusto di questa versione. Voglio dire, sugli asparagi non si discute, ma la vera forza di questo piatto sta nella crèpe. Che, lo chiarisco, questa volta le uova le ha eccome. Ma ha anche un'anima che la rende forte e resistente. L'atimo esatto in cui mi sono detta provaci!! credo di aver vissuto una sorta di regressione, dove le associazioni di forme ti portavano a far entrare il solido nel cubo sagonato, ovviamente da quell'unica parte da cui sarebbe potuto passare. Ecco, in un momento di insana follia (e ultimamente faccio sogni e mi rendo portavoce di pensieri alquanto inquietanti), ho immaginato la bella crespella tonda e..... ci ho visto sopra il suo perfetto incastro. Tondo su tondo. Ma qualcuno ci avrà mai pensato? Sicuramente sì, non mi sono neanche messa a cercare. Certo è che queste crèpes qui sono davvero particolari. Creano, in questo insieme di ingredienti, un piatto unico e completo davvero intrigante.

Ingredienti

3 uova
25 g di parmigiano + 20 g
6 fette di mortadella di pollo e taccchino (100 g circa)
25 ml di olio evo + q.b.
30 g di olive di Riviera
50 g di ricotta
12 asparagi cotti al vapore
   sale
noce moscata

Rompete le uova in un recipiente capiente. Unite il sale e la noce moscata e sbattete con una frusta per diversi minuti, fino ad ottenere un composto soffice e spumoso. Sempre con la frusta in azione, versate l'olio a filo e sbattete fino a quando si sarà amalgamato completamente. Grattugiate 25g di parmigiano e tenetelo da parte.
Scaldate un padellino antiaderente del diametro di 20 o 22 cm. Passatevi uno scottex unto di olio e, quando sarà molto caldo, versatevi due cucchiai di pastella. Distribuitela sul fondo, formando un disco tondo e uniforme. Cospargete la superficie con una piccola manciata di parmigiano.
   Adagiatevi sopra una fettina di mortadella (la dimensione dovrà essere uguale tra crespella e salume) e coprite tutto con altri due cucchiai di pastella. Cospargete anche questa in modo da coprire tutta la mortadella e ponete un coperchio sulla padella. Fate cuocere per 40 secondi circa, poi capovolgete la crespella. Procedete per un minuto scarso la cottura e fate scivolare la vostra crèpe su un piatto piano.
Ungete nuovamente la padella e procedete con la cottura, fino a terminare gli ingredienti. Con queste dosi dovranno uscirvi 6 crespelle.
Mentre le crespelle raffreddano, preparate la farcia. Tritate le olive ben sgocciolate, insieme a 20 g di parmigiano e uniteli alla ricotta. Salate leggermente e mescolate bene.
Prendete una crespella alla volta e copritela con una parte del composto appena ottenuto.
Sistemateci sopra, ad un'estremità, due asparagi e arrotolate stretta la crèpe. Adagiate ciascun involtino in una pirofila, uno accanto all'altro.
Irrorate con un filo di olio evo e, volendo, cospargete con un po' di parmigiano grattugiato.
Infornate a 200° per 10/15 minuti circa. Giusto il tempo che si formi una croccante crosticina in superficie. Quindi sfornate e servite.
Assaporate il piatto molto caldo, nel suo contrasto di sapori e nella sua morbida avvolgenza.
La cremosità della farcitura di ricotta e olive renderà piacevole il sapore deciso della crespella e la freschezza dell'asparago darà il suo tocco di vivacità.
Un piatto appagante, completo e gustoso, si può preparare con anticipo e infornare all'occorrenza.

Nuove versione di crespella, con un rinforzo he convince al primo morso!!

abc

Polpettine alla rucola su fagioli piattoni e mandorle: concorrenze tra ricordi e nuove identità

Quante volte vi sarà capitato di preparare un piatto cercando di ricreare un sapore vivo nei ricordi? I piatti della mamma difficilmente sono replicabili: c'è sempre qualcosa che li rende speciali e diversi. Questa, però, è tutt'altra faccenda. Le polpette di mia mamma, quasi sempre cotte al sugo, non sono mai riuscite a fare realmente breccia nel mio cuore. Credo fosse per il fatto che la tritata era troppo fine e che il poco condimento le rendesse troppo asciutte, all'interno. Sia chiaro, le ho sempre mangiate facendo anche scarpetta, ma ho realmente capito che avrei potuto migliorarle la prima volta in cui le preparai da me, alle prese con la mia nuova vita da single, anni e anni fa ^_^ Da lì me ne innamorai follemente. Potrei mangiare una quantità tale di polpette da rotolare giù dalla sedia. Senza controllo. Impasto veloce e non troppo minuzioso, che lasci i sapori nelle loro consistenze grossolane. Aborro il pomodoro, come accompagnamento: la mia polpetta deve essere rosolata. Croccante e saporita fuori, morbida e delicata all'interno. Umida da non richiedere un solo goccio di acqua, addolcita da verdura semplice come contorno.
In un regime alimentare sempre più consapevole, la carne entra sempre meno nei miei piatti. O meglio, determinati formati (chiamiamoli così) sono stati quasi definitivamente eliminati. La tritata mancava da un po'. Per scelta. E sempre per scelta questa volta è tornata. Si assaporano meglio, quando sono un regalo.

Ingredienti

275 g di tritata di vitello
20 g di olive di riviera
1 mazzetto di rucola
10 g di semi di zucca
240 g di fagioli piattoni puliti
15 g di mandolre
sale
olio

Mettete la tritata in una ciotola capiente. Lavate la rucola e asciugatela accuratamente. Tritatela, tenendone un poì da parte, insieme ai semi di zucca e alle olive e aggiungetela alla carne. Salate leggermente (le olive daranno già sapore). Volendo potrete aggiungere mezzo spicchio d'aglio. Personalmente trovo dia un sapore incantevole, ma ultimamente il mio stomaco fatica a sopportarlo e mi tocca assecondarlo.
Impastate tutto velocemente, amalgamando in maniera grossolana. Coprite con un foglio di pellicola trasparente e lasciate riposare in frigorifero.
Pulite e lavate i fagioli piattoni. Tagliateli in piccole losanghe o nella forma a voi gradita.
Scaldate un filo di olio evo in una padella e buttateci i fagioli. Fateli saltare a fiamma viva per un minuto, poi abbassate il fuoco, salate e coprite con un coperchio.
   Cuocete per una decina di minuti, dopodiché unitevi la rucola tenuta da parte a tocchetti e le mandorle schiacciate e spezzettate grossolanamente. Proseguite per altri cinque minuti la cottura, poi spegnete e lasciate da parte.
Riprendete l'impasto di carne trita e preparate tante piccole polpettine. Scaldate nuovamente dell'olio in una padella e, quando sarà ben caldo, adagiatevi le polpette. Fatele saltare bene, cercando di cuocerle uniformemente.
Quando saranno ben dorate unitevi i fagioli e lasciate insaporire sul fuoco per qualche minuto.
Una volta che i sapori saranno ben amalgamati e che la verdura avrà assorbito il fondo di cottura delle polpette, spegnete il fuoco e servite.
Con queste dosi mi sono venute 30 polpettine. Confesso di aver opposto resistenza, ma ci ho mangiato in due comode porzioni.
Umide, delicate, saporite e ben equilibrate nella loro sapidità data dai soli ingredienti.

Una piacevole rievocazione di sapori amati che lascia il sapore dolce, senza appesantire lo stomaco.
  Nelle mie polpette non c'è traccia di uovo, né di pane. Anche questa è una scelta!!


La rucola rende fresco l'impasto, le olive danno carattere e morbidezza e il formato mignon trasforma questo semplice piatto in un divertente gioco al canestro ^_^


abc

Burger di lupini e tofu: la prima versione di due ingredienti dall’aspetto sospetto

Preparatevi!! Ho aperto la confezione dei lupini e del tofu, per cui..... ne vedrete per un po' : D
Il concetto è sempre lo stesso: spesso ciò che non conosciamo ci mette timore. Se poi ciò che non conosciamo non gode di una gran favorevole recensione, beh, è impresa veramente ardua lasciarsi tentare. Allora ci penso io. Lo faccio in queste vesti per chi non osa cimentarsi, e lo faccio nelle vesti di una piccola consigliera, per chi, invece, di questi alimenti fa una consueta, o saltuaria, abitudine. Sia lupini che tofu sono alimenti ad alto apporto proteico e a ridotto livello di grassi. Non male, se si pensa che, aromatizzati a piacere, possano essere trasformati in sfiziosi piatti!! L'assenza di uova in questa versione rende particolarmente leggero il piatto. Certo la lavorazione dovrà essere più attenta, soprattutto in fase di cottura, ma vi garantisco che, con una fresca insalatina, ma anche con un contorno importante, i burger di lupini e tofu sapranno deliziarvi a dovere!!

Ingredienti

100 g di lupini
100 g di tofu al naturale
20 g di olive di Riviera
25 g di senape delicata
5 g di olio evo
1 rametto di rosmarino
sale
noce moscata

Pulite i lupini, togliendo la loro buccia. Lavate il rametto di rosmarino e asciugatelo accuratamente. Tagliate il tofu a dadini e unite tutto all'interno di un boccale.
Sgocciolate le olive e sciacquatele in acqua calda, affinché venga liberato l'olio di conservazione. Unitele al resto degli ingredienti con un pizzico di sale e noce moscata a piacere. Tritate, fino ad ottenere un composto piuttosto pastoso ed uniforme.
Unite, a questo punto, la senape. Mescolate accuratamente ottenendo un impasto ben amalgamato. Assaggiate ed eventualmente correggete la sapidità. Lasciate riposare l'impasto per mezz'ora circa, coprendolo con una pellicola trasparente.
Scaldate un cucchiaio di olio evo in una padella. Riprendete l'impasto e formate i burger. Io ne ho ottenuti due di 10 centimetri di diametro e 3 centimentri di spessore. Compattateli molto molto bene, su un foglio di carta forno poco più grandi dei burger, in modo che non si sfaldino in cottura.
Quando l'olio sarà ben caldo, adagiate i burger. Fateli cuocere per qualche minuto per parte. Girateli più volte, in questo modo cuoceranno uniformemente e non doreranno troppo. Procedete per circa 10 minuti, a fiamma media.
Quando li vedrete ben coloriti, spegnete il fuoco e impiattate.

Fragranti, delicati e leggeri. Maneggiateli con cura, assaporateli con gusto ^_^ Sono ideali per essere accompagnati con un fresco radicchio rosso.



Deliziatevi e.... alla prossima lupin-tofu ricetta ^_^

abc

Spaghetti di farro con broccoli e olive: il desiderio appagato in pieno stile salutista

Quando assaggiai la prima volta questi spaghetti di farro, ne rimasi piacevolmente colpita. Mi piace il sapore rustico, mi piace la ruvidità, mi piace la consistenza che portano con sé. Trovo sposino qualsiasi condimento e, credetemi, nel tempo mi ci sono imbattuta più volte. Quando ho l'irrefrenabile desiderio di pasta, generalmente questa soluzione mi appaga enormemente.
E così capitò che quel desiderio di arrotolare due spaghetti sulla forchetta mi colse all'attivo di un meraviglioso broccolo. Il broccolo, che creatura meravigliosa, così ricca di preziosi sali minerali e vitamine!! Peraltro decisamente versatile. E' stato un attimo pensare a due differenti consistenze e ad unirle in un piatto ben bilanciato tra proteine, carboidrati, grassi e fibre. Insomma, sarò un'inguaribile salutista, ma quando il sapore arricchisce un piatto genuino, gustarlo riempie sempre di appagante soddisfazione.

Ingredienti

60 g di spaghetti di farro (io Fior di Pietra Bio)
1/3 di broccolo
100 g di ricotta
1 cucchiaio abbondante di olive di Riviera
1 spicchio d'aglio
sale
olio evo

Separate le cime dei broccoli dal torsolo. Lavatele accuratamente, poi fatele sbollentare in acqua salata per due minuti. Scolatele e passatele sotto un getto di acqua ghiacciata. Fate quindi bollire i torsoli, tagliati a pezzi, per almeno dieci minuti, fino a quando saranno molto morbidi.
Tagliate le cimette in piccoli pezzetti e fatele saltare in padella con un filo d'olio e uno spicchio d'aglio. Quando saranno dorate aggiungete le olive, ben sgocciolate, e tenete sul fuoco ancora un minuto, in modo che insaporisca bene tutto.
Portate a bollore abbondante acqua salata e fare cuocere gli spaghetti di farro, al dente.
Nel frattempo scolate i torsoli del broccolo e trasferiteli in un biccherone. Aggiungete la ricotta, correggete di sale e frullate fino ad ottenere una crema densa e vellutata.
Scolate la pasta e versatela nella padella con le cime di broccolo e le olive. Fatela saltare leggermente, poi versate la crema.
Lasciate insaporire per un minuto circa, poi spegnete il fuoco e servite.

Buon appetito, in salute!!

abc

Bicchierini di polenta aromatizzata ripieni di fondente al radicchio: il piatto che dà forza e scalda il cuore

Questo è un piatto che scalda. Punto. Ci sono giornate in cui senti caderti il mondo addosso e la scelta è tra farti travolgere o reagire. In quei giorni trovare la concentrazione è difficile. Ma è anche salvezza. Se mi fossi alzata sapendo che avrei dovuto affrontare certe emozioni, probabilmente mi sarei sentita sconfitta in partenza. E invece avevo iniziato il mio volo quotidiano, e l'avevo fatto con tutti i buoni propositi, pur sapendo sarebbe stata una giornata decisamente complicata. E complicata lo è stata, oltre le aspettative. Ma quando tutto ha iniziato a crollare rovinosamente i colori erano già stati scelti, i sapori valutati e la scocca costruita. Sicuramente un segno: non avrei potuto lasciare il lavoro a metà, perché non è da me abbandonare le imprese, piccole o grandi che siano. E guardando queste foto, assaporando la mia tavolozza e identificando il mio estro, capisco che la mia determinazione è importante, e che la forza non mi manca. Non so quanto lontano mi porterà, ma so che mi farà camminare sorridente, e a testa alta.

Ingredienti

Per la polenta
100 g di polenta taragna precotta
380 g di acqua
1 cucchiaino raso di sale grosso
100 g di ricotta vaccina
1 cucchiaino di rosmarino tritato
noce moscata

Per il ripieno
100 g di certosa (io light)
20 g di olive di Riviera
1 piccolo cespo di radicchio rosso
porro
sale
olio evo

Portate a bollore l'acqua con il sale e versate, a pioggia, la polenta. Mescolate e abbassate il fuoco. Cuocete per il tempo indicato sulla confezione, sempre mescolando.
Nel frattempo mescolate la ricotta con il rosmarino (io l'ho tritato fresco) e la noce moscata. Quando mancheranno 5 minuti alla cottura della polenta, aggiungetela e continuate a mescolare con cura. Spegnete il fuoco, non appena sarà pronta.
Ungete 4 stampini da muffin (io ho usato quelli in alluminio) e versate dentro un paio di cucchiaiate di polenta. Con una tazzina unta all'esterno, o con un bicchierino leggermente oiù piccolo dello stampo, pressate il centro, in modo da formare un vuoto e ricavare un bicchierino di polenta. Lasciate raffreddare gli stampi e, solo quando la polenta sarà ben fredda, togliete le tazzine.
Tenete da parte un paio di cucchiaiate di polenta, che stenderete con una spatola, su un tagliere, in un rettangolo di pochi millimetri di spessore. Fatela raffreddare completamente. Tagliatela, quindi, in triangoli e fatela rosolare in padella a fiamma viva, circa 4 minuti per parte, in modo che diventi croccante.
Tagliate a striscioline il radicchio e lavatelo. Io l'ho lasciato a bagno, cambiando acqua un paio di volte, per far perdere l'eccesso di amarognolo. Voi valutate in base ai vostri gusti.Fate rosolare qualche rondella di porro il olio evo caldo e unite il radicchio. Fatelo appassire a fuoco dolce, salando a piacere. Quando sarà scurito, spegnete il fuoco e lasciate intiepidire.
Tagliate le olive a rondelle e versatele in una terrina. Unite la certosa e il radicchio e mescolate fino ad ottenere un composto omogeneo. Assaggiate per valutare la sapidità.
Riprendete i vostri bicchierini di polenta e farciteli con il composto appena ottenuto. Riempiteli fino al bordo, comprimendo bene il formaggio all'interno dello stampo.
Passateli in forno, a 180°, per 20 minuti circa, facendoli dorare bene in superficie.

Sfornateli e guarniteli con le chips di polenta preparate in precedenza.






Gustatene l'avvolgente sapore. Scaldatevi l'anima. Sorridete.
abc

Omelette di lupini aromatizzata al timo: l’audacia compagna di vita e una nuova scommessa

Sappiate che, con una confezione di lupini, ci faccio circa 3 pasti. Per cui, quando vedete la prima proposta, a distanza di tempo, sappiate che sarà facile che ne arrivino altre due!! Questa è la seconda, dopo i cannoli di "phyllanzana" alla crema di lupini e basilico, per cui sopportatemi o ignoratemi ; )
La scommessa, tanto per cambiare, è audace. Ovviamente i lupini sono ottime fonti proteiche che, per gusto personale, non richiedono aggiunta ulteriore di sale e che sono così versatili da poter essere trasformati in qualsivoglia modo. Ovviamente, in quanto fonte proteica importante, ho omesso l'uovo (che vi lascio come variante per facilitare la cottura). E il sapore vellutato richiede un abbinamento a contrasto. Avevo preparato la composta di cipolle di Tropea due anni fa, grazie ad un gentile omaggio di un cliente calabrese di una bella borsata di cipolle del proprio orticello. Ho sentito fosse arrivato il momento di aprire il primo vasetto.... e che soddisfazione nel constatare la perfetta sua riuscita!! Ripeterò senz'altro la preparazione e ve la illustrerò con molto piacere. Per il momento fidatevi sulla parola....


Ingredienti

100 g di lupini
150 g di acqua
25 g di farina di farro bianca
5 g di olio evo
3 rametti di timo fresco
2 zucchine chiare piccole
1 cucchiaio di olive Riviera denocciolate
composta di cipolle di Tropea bio

Sbucciate i lupini e metteteli in un bicchierone insieme all'acqua, all'olio e alle foglioline di timo, precedentemente lavate. Passare con un frullatore ad immersione fino a creare una crema vellutata. Stemperate la farina con questa crema, aggiungendone poca alla volta. Quando avrete unito tutta la vellutata di lupini passate ancora con il frullatore e mettete in frigo a riposare, coperta, per circa mezz'ora.
Lavate e tagliate a julienne le zucchine. Fatele saltare in padella con un filo di olio evo. Salatele e quando saranno ben dorate aggiungete le olive ben scolate dal loro olio di conserva.
Fate scaldare molto bene in una padella (con queste osi vi verranno 2 omelette del diametro di 20 cm oppure 1 dal diametro di 28 cm) un filo di olio evo. Versate quindi il composto di lupini e fate cuocere, a fiamma viva, per circa 4 minuti. Nel frattempo sistemate le zucchine e le olive poco oltre il centro dell'omelette. Aiutandovi con una paletta ripiegate in tre la frittatina e fatela girare dando un colpo deciso alla padella. Essendo una preparazione senza uova risulterà difficile maneggiarla senza romperla, per cui ho trovato più semplice farla saltare ^_*
Cuocete a fiamma viva per altri 5/10 minuti avendo cura di non farla bruciare. Dovrà risultare ben dorata!
Trasferitela quindi in un piatto. Io l'ho accompagnata con delle semplici foglie di radicchio, ma ciò che non dovrà assolutamente mancare sarà la composta di cipolle di Tropea: provate ad assaporare in un solo boccone il sapore dell'omelette con la dolcezza della cipolla e poi ditemi..... non vi lecchereste i baffi?

Ovviamente per chi non avesse le mie grandi fisime e per chi non fosse vegano un ovetto non guasterebbe. Io mi ritengo soddisfatta del risultato ottenuto e, se mai replicassi (perché sapete che difficilmente ripeto, se non su espressa richiesta) replicherò esattamente così!!abc

Medaglioni freddi di melanzane aromatizzate e un incontro di sapori e piaceri che fanno festa

Da quando il mio balcone si sta riempiendo di erbe aromatiche (uniche piante che riesco a salvare da una morte impietosa), la mia mente spazia su preparazioni e sapori, dal dolce al salato, che mi riempiono di orgoglio. In questa melanzana non c'è nulla di stravolgente, ma l'attenzione per il dettaglio rende ogni boccone un tripudio di sapori perfetto e avvolgente.
Purtroppo la melanzana non è così ben accetta da questa pietra di stomaco che ultimamente mi ritrovo (povero, io continuo a dare la colpa a lui, ma la mela marcia non risiede propriamente lì). E quindi dopo l'apprezzamento del primo boccone partono i timori per i successivi. Vi posso però garantire che, provando a dimenticare le fitte lancinanti, questo piattino è da leccarsi i baffi!!

Ingredienti

1 piccola melanzana
100 g di robiola
1 mela Granny Smith
1 cucchiaio di olive di Riviera denocciolate
olio
4 foglie di salvia
4 rametti di tino
sale
pepe
noce moscata

Lavate la melanzana e tagliatela a fettine non troppo spesse. Mettetele in un colapasta alternando gli strati con il sale grosso. Schiacciatele con un peso e lasciatele riposare per un paio d'ore, affinché perdano il loro liquido. Nel frattempo aromatizzate l'olio. Versate due bei cucchiai in una scodellina e unitevi la salvia lavata, asciugata e tritata, le foglioline di timo staccate dai rametti, il sale, il pepe e la noce moscata. Mescolate bene il tutto e mettete da parte.
Sciacquate le melanzane, strizzatele bene e asciugatele. Grigliatele su entrambi i lati e, con l'aiuto di un pennellino (per utilizzare meno olio, visto che assorbono parecchio!), ricopritele con l'olio alle erbe. Lasciatele raffreddare con il condimento.
Prendete la robiola e tagliatela a cubetti. Unitela alle olive tagliate a rondelle, a 1/2 mela tagliata a dadini e mescolate tutto delicatamente con l'aggiunta di sale e pepe.
Disponete le melanzane su un piatto da portata e ricoprite ciascuna fettina con il composto appena ottenuto.
Tagliate la restante metà della mela in fettine sottili e guarnite il piatto.
Versate sulle melanzane un filo di olio e servite.


Possono anche essere presentate a involtino, soluzione più pratica per essere assaporata in un pranzo all'aria aperta, o magari in ufficio!


La cremosità del formaggio, insieme alla delicatezza della melanzana, renderanno il vostro pranzo un vero momento di piacere!abc

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