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Panzerotti di porro con speck e spinaci: un’àncora al ricordo e un piede nel futuro a imprimere nuovi sapori

Non so come mi vengano in mente certi sapori, ma finché il risultato è questo, continuerò a non pormi troppe domande: vado avanti per la mia strada. Mamma preparava (non troppo spesso, pora donna, era una faticaccia) i panzerotti alla piacentina. Non so dirvi se siano davvero una tradizione, ma per me sono sempre stati così e hanno sempe avuto un fascino particolare. Crespelle tagliate a striscioline, farcite con un ripieno di ricotta, mascarpone e spinaci e arrotolate, sistemate verticali in una teglia e coperte da una salsa semplicissima di pomodoro. Qualcosa di diverso, che ha sempre lasciato il segno. E ogni tanto quel segno ritorna e cerca di farsi strada. Così prendono forma questi panzerottini. Amo il porro, con il suo sapore dolce e pungente. E amo la sua delicatezza, che rispetta gli ingredienti a lui accostati. Davanti ad un buffet da studiare ed elaborare, allora, non ho avuto dubbi: ci avrei provato.
Per i miei ospiti cucino quasi sempre piatti nuovi. Per molti vorrebbe dire "mi fai fare da cavia", ma per me è avere l'occasione di esprimere il mio estro e dimostrare accoglienza. Questi panzerottini non solo sono andati a ruba, ma hanno pienamente conquistato i palati eletti ^_^

Ingredienti

7 foglie di porro
200 g di spinaci freschi
180 g di patate bollite
50 g di speck
20 g di pistacchi
sale
olio evo
noce moscata

Lavate accuratamente gli spinaci, quindi passateli in padella, a fuoco moderato, fino a quando appassiranno leggermente. Non servirà aggiungere olio e basteranno pochi minuti. Salateli.
Trasferiteli su un tagliere e unite lo speck e i pistacchi. Iniziate a tagliare con una mezzaluna. Ci vorrà un po' di tempo, ma il risultato sarà sicuramente migliore rispetto al lavoro di un robot. Nel frattempo, se non le aveste già preparate, fate bollire le patate.
Quando avrete ottenuto un trito omogeneo, unite le patate. Schiacciate tutto insieme con una forchetta. Anche in questo caso l'olio di gomito è da preferire, poichè le patate non dovranno diventare purea, ma rimanere granulose. L'aspetto rustico è una componente fondamentale ai fini del gusto. Lasciate riposare il composto ottenuto. Potrete prepararlo anche il giorno prima: in questo modo i sapori si armonizzeranno perfettamente.
Prelevate dal porro 7 foglie. Stendetele su un piano, sovrapposte. Tagliatele a metà nel verso della lunghezza, poi ancora a metà, sempre nel verso della lunghezza. A questo punto dividetele in due, dimezzando la lunghezza delle stisce ottenute.
Portate a bollore dell'acqua, in un penstolino, leggermente salata. Sbollentate per un minuto le foglie di porro, quindi stendetele su un canovaccio per farle asciugare. Iniziate a comporre i panzerottini: sistemate una parte di farcitura agli spinaci all'estremità di ciascuna foglia di porro.
Arrotolate ciascuna di queste, cercando di creare una fasciatura stretta. Sistemate i panzerottini ottenuti su ula placca coperta da carta forno. Lasciateli uno accanto all'altro, ma senza attaccarli.
   Portate il forno alla temperatura di 200° e, quando sarà pronto. infornate. Lasciate cuocere per circa 30 minuti, ma controllate che i bordi del porro non scuriscano troppo: dovranno dorare, ma non cuocere, per cui il tempo impiegato dovrà essere quello sufficiente a dar loro il colore desiderato.

Quando saranno pronti sfornateli e sistemateli in un piatto da portata.

Serviteli e assaporateli caldi: saranno inebrianti e intensi, avvolgenti e appaganti. Perfetti come finger, sono uno splendido modo di iniziare un pasto. E sono divertenti, insoliti e bizzarri ^_^


abc

Panzerotti fragranti al salmone e pesto di pistacchi: cena salvata in corso di preparazione

Via via, con lo scorrere dei mesi, la cena della domenica è arrivata a rappresentare sempre più lo strappo alla regola. Come se volessi aggiungere un punto colorato e sfizioso alla lunga (mica sempre!!) settimana trascorsa. E, con amabile e benaccetta prepotenza, si impone la forma del lievitato. Che sia una piadina, una focaccia, una chiocciola salata, un babà di pizza o un muffin, l'importante è che abbia una buona dose di selezionata farina e una importante componente di farcitura. Generalmente vedo l'arrivo di questo appuntamento come fosse un mordente desiderio che si aggrappa alle mie emozioni solleticandole sempre più. E solitamente mi basta chiudere gli occhi per individuare la forma che maggiormente appaga questo desiderio. Ma una delle ultime domeniche invece...... buio totale. Non amo mai ripetere le preparazioni, a meno che non le voglia proporre ad altre persone, eppure non riuscivo a focalizzare cosa avrebbe soddisfatto perfettamente la mia timida voglia di mangiare qualcosa di sfizioso. Avevo solo voglia di utilizzare farine speciali (e queste, credetemi, lo sono veramente), ma in che forma? Questi panzerotti sono nati strada facendo: impastiamo!, mi sono detta.... qualcosa uscirà. Qualcosa, appunto: dei saporitissimi scrigni di pasta morbida con un ripieno davvero ghiotto. Amo i pistacchi, e lo sapete, e questa volta li ho trasformati a suon di pestello nel mio piccolo e preziosissimo mortaietto!

Ingredienti

Per l'impasto
30 g di di farina di segale Jurmano
50 g di semola di grano duro Senatore Cappelli
50 ml di acqua
10 ml di olio evo
3 g di lievito madre secco (io Antico Molino Rosso)
2 g di malto d'orzo (io Antico Molino Rosso)
1 pizzico di sale

Per la farcitura
10 g di foglie fresche di basilico
15 g di pistacchi tostati non salati
10 g di parmigiano
5 ml di olio evo
sale
2 fettine di salmone affumicato

Setacciate e mescolate le farine, con il lievito e il malto. Aggiungete l'olio, l'acqua, il sale e lavorate fino ad ottenere un impasto compatto. Date la forma di una pallina, ponetela in una terrina, copritela con un foglio di pellicola trasparente e lasciate lievitare in un luogo tiepido per almeno un paio di ore.
Pulite i pistacchi e trasferiteli nel mortaio. Lavate le foglie di basilico, asciogatele delicatamente, spezzettatele con le mani e aggiungetele ai pistacchi. Iniziate a lavorare con il pestello, aggiungendo l'olio e il sale, fino ad ottenere un composto piuttosto omogeneo. Io non ho voluto che fosse troppo fine, perché ne avrei gustato meglio la consistenza nel ripieno.
Riprendete la pasta quando avrà raggiunto il doppio del suo volume e stendetela su una spianatoia infarinata, in una sfoglia di circa un paio di millimetri di spessore. Con un coppa pasta tagliate un numero pari di cerchi.
Sistemate, su metà dei cerchi ottenuti, un po' di salmone affumicato e, sopra, sistemate un cucchiaino circa di pesto di pistacchio. Chiudete i cerchi farciti con i restati, cercando di fare aderire bene i bordi (se necessario inumiditeli con dell'acqua) e sistemate i fagottini ottenuti su una placca rivestita da carta forno.
Cuocete a 190° per circa 15/20 minuti, fino a quando risulteranno piuttosto dorati in superficie. Volendo potrete spennellarli, prima della cottura, con olio, latte oppure uovo. Io ho preferito lasciarli al naturale.

Sfornateli e serviteli. Attenzione ad addentarli perché sono piuttosto roventi ^_^ Personalmente li trovo buoni anche tiepidi.



Il risultato è stato un decisivo appagamento, a fronte di quell'incertezza di partenza che non sapeva bene dove portarmi.
Io li ho accompagnati con delle sfoglie croccanti di zucca, semplicemente passate nella farina di riso e cotte in forno con un filo di olio evo e un po' di sale, per 30 minuti circa.




abc

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