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Vellutata di porri e finocchi con crostini di lupini alla salvia: timidi, ma necessari passi verso l’inverno

Seppur la mia cucina sia ancora molto varia, a metà strada tra il mood invernale e qualche slancio anticonformista, la vellutata entra di diritto tra le scelte più gradite. Ciò che mi piace al punto da darle uno slancio in più è quanto possa permettere l'utilizzo di quegli scarti che, diversamente, finirebbero nella raccolta differenziata. Spreco a cui sono sempre meno solita. Tra tutto, le foglie esterne dei finocchi sono un esempio eclatante. Mi diverto a mischiare sapori, ad aggiungere dettagli, ma quello che amo maggiormente è creare quel valore aggiunto insolito, mai provato, da sperimentare. Questa volta ho voluto provare con i lupini, i miei amati lupini. Ho dato loro una forma nuova e devo dirvi che il risultato mi ha stupito davvero. Ormai forte del lavoro della mia friggitrice ad aria calda (tranquilli, potrete utilizzare anche il forno!!), la mia testolina non si ferma mai: elabora, elabora, elabora ed elabora ancora. Il crunch è favoloso e non nasconde un sapore delicato e piacevole. Accostato al morbido abbraccio della vellutata è assolutamente sorprendente. Ecco il tepore giusto per questo inizio di inverno ^_^

Ingredienti

Per la vellutata
250 g di foglie di finocchio
50 g di porro
50 g di patate rosse
750 h di acqua
dado vegetale granulare (per me home made)

Per i crostini
75 g di lupini
25 g di patate rosse
80 g di latte di avena (o altro latte vegetale)
1/2 cucchiaino di agar agar
1 cucchiaino di dado vegetale granulare
1 manciata di foglie di salvia
noce moscata
olio evo

Iniziate a preparare i crostini. Mettete in un pentolino i lupini privati dalla pellicina, la patata tagliata a dadini e coprite tutto con il latte d'avena. Mettete sul fuoco e portate ad ebollizione. Aggiungete il dado granulare e la noce moscata quindi, raggiunto il bollore, stemperate l'agar agar con parte del liquido di cottura. Unitelo al resto del liquido e fate bollire per un paio di minuti.
Passate tutto con un mixer ad immersione, quindi unite le foglie di salvia lavate, asciugate e spezzettate finemente. Mescolate bene per amalgamare tutto perfettamente, quindi stendee in un piccolo stampo, in modo da creare una base spessa circa 1 centimetro. Lasciate raffreddare in frigorifero per un'ora almeno.
Nel frattempo lavate le verdure, foglie di finocchio, porro e patate tagliate a pezzi. Mettete tutto in una pentola con l'acqua e il dado vegetale e fate cuocere a fiamma media, fino a quando le verdure saranno morbidissime. A piacere potrete aggiungere altre spezie, o dosare in modo differente le quantità di verdure.
Riprendete la base di lupini, estraetela dallo stampo e tagliatela a dadini di circa 1 centimetro di lato. Vaporizzatele con dell'olio evo, quindi cuocete in forno o nella friggitrice ad aria calda, per 20 minuti a 200°.
Quando le verdure saranno morbide, passate tutto con un frullatore ad immersione fino a creare una vellutata liscia.
A questo punto non vi rimane che servire, in una bella findina, accompagnando tutto con i crostini di lupini ben dorati.

Assaporate la delicatezza degli ingredienti, avvolta dal profumo di salvia e fatevi coccolare come la stagione richiede e come voi meritate ^_^
E meravigliatevi, ancora una volta, di quanto delle scelte salutari siano sinonimo di piacere e successo.

abc

Vellutata verde di zucchine e cavoletti: la joint venture di stagioni in un incalzante procedere d’autunno

E' bello quando si vive la vita dell'orto. Bello scoprirne la stagionalità , rispettare i tempi di fioritura, cogliere i frutti a tempo debito. Ed è affascinante il momento in cui due stagioni si sovrappongono, lasciando ai nuovi sapori un ricordo di ciò che è stata quotidianità, fino ad una manciata di attimi prima.
Così quando l'orto di mammà ha iniziato a regalarci dei gustosissimi cavoletti di Bruxelles, le ultime zucchine cercavano ancora un piccolo spazio in cui potersi esprimere, se non più da protagoniste, quanto meno da antagoniste. Mettere insieme il teatrino della natura è magico. Mi è piaciuto giocare, creando una monocromaticità che arriva come una carezza e che solletica i sensi creando stupore e piacere. Ed è stato appagante godere della morbidezza di una vellutata, calda il giusto per queste nuove giornate autunnali, leggera a sufficienza per il passaggio verso una stagione, ohimè, sempre più fredda.

Ingredienti

1 zucchina
1 pezzo di porro
foglie esterne di 2 finocchi
10 cavolini di Bruxelles
10 g di pistacchi di Bronte
10 g di parmigiano
100 g di ricotta vaccina
sale integrale

Mondate i cavoletti, eliminando le foglie più esterne. Tagliateli a metà, lavateli e fateli cuocere a vapore fino a renderli appena morbidi (non troppo).
In una pentola capiente unite la zucchina, le foglie di finocchio e il porro, tutte lavate e tagliate a tocchetti. Coprite con acqua e portate ad ebollizione. Quando mancheranno 5 minuti al termine della cottura, aggiungete il sale.
   Riprendete i cavoletti di Bruxelles e tagliateli in spicchietti. Fateli saltare in padella con i pistacchi di bronte tagliati a coltello. Salate a piacere.
Quando le verdure saranno morbide e l'acqua leggermente consumata, unite la ricotta e il parmigiano e passate tutto con il frullatore ad immersione, fino a creare una vellutata perfettamente liscia e morbida.
A questo punto non vi rimane altro che impiattare.
Versate in ciascun piatto una parte di vellutata e cospargete la superficie con il saltato di cavoletti e pistacchi.
A piacere spolverate con altro parmigiano o con pepe macinato e servite.
Sbizzarritevi con i sapori che maggiormente gradite: cannella, noce moscata, cardamomo polverizzato, zenzero.... avrete solo l'imbarazzo della scelta!!

Ricordate che la fantasia, in cucina, è il segreto del successo ^_^

Lasciatevi conquistare dalla magia del quotidiano. Apprezzate ogni dettaglio, trasformatelo in magnifico ricordo.


abc

Zuppetta vellutata di cozze e ceci: l’espressione finale di un capriccio caparbio

Vi capita di essere inseguiti senza tregua, giorno e notte, che siate tranquilli o indaffarati, da un pensiero, che porta inevitabilmente ad un desiderio e che picchietta nella vostra testolina senza lasciarvi liberi dalla morsa fino al suo soddisfacimento? Beh, certo questo potrebbe essere un capriccio che colpisce differenti sfere emotive e non solo la cucina. Ma quando capita in cucina, non vi sembrerebbe strano che a perseguitarvi sia una cozza? Voglio dire: si sente il desiderio di cioccolato, di dolci a dismisura, di sapori morbidi e avvolgenti. Ma di una cozza, che becchetta dentro le orecchie fino a farvi alzare le mani, arresi, ne avete già sentito parlare? Ecco, quella che ho tuffato in questa zuppetta è proprio lei: la cozza assillante. Mi sono svegliata un giorno con il desiderio di gustare il suo sapore sapido e intenso e fino a quando non ho reso concreto questo sogno, nient'altro è riuscito a soddisfarmi. Confesso che, nel "riesumare" la versione sfiziosa di cartoccio di cozze, ho smosso un bel po' di quella sabbia depositata nel cassetto dei sapori riposti, ma la gioia nel vedere finalmente lei, regina della tavola, in una versione ancora mai provata, è stata meravigliosamente appagante. L'avvolgenza della crema, delicata nella consistenza ma di carattere nel sapore, con la croccantezza di una parte di mitili e dei semi di zucca tostati, hanno legato tra loro in maniera ineccepibile, regalando al palato armonia e completezza.
Ora, finalmente, sospiro e attendo il prossimo capriccio.

Ingredienti

1 kg di cozze
50 g di ceci secchi
1 bustina di zafferano
1 costa di sedano
2 spicchi d'aglio
20 g di porro
10 g di semi di zucca
olio evo
noce moscata

Lasciate i ceci in ammollo per qualche ora. Quindi fateli bollire fino a renderli morbidissimi. Potrebbero volerci un paio di ore, tutto dipenderà dal tempo di ammollo. Salate solo quando mancherà poco alla cottura, in modo che non rimangano belli morbidi.
Potrete anche prepararli il giorno precedente e tenerli da parte.
Lavate le cozze, raschiando bene i gusci ed eliminando le barbette. Accertatevi di utilizzare solo le cozze chiuse. Mettetele in una padella con due spicchi d'aglio schiacciati, la noce moscata e con una costa di sedano tagliata a pezzi.
Coprite con un coperchio e lasciatele sulla fiamma viva fino a quando si saranno schiuse. A questo punto spegnete il fuoco e lasciate intiepidire. In questo modo i sapori si armonizzeranno bene.
Nel frattempo lavate il porro e tagliatelo a rondelle sottili. Fatelo appassire in una padella con un filo di olio caldo. Aggiungete un cucchiaio di acqua, per lasciarlo morbido, quindi unite lo zafferano.
   Io ho evitato di aggiungere il sale perché le cozze hanno un sapore molto importante di natura e non ho ritenuto necessario accentuarne la sapidità.
Se proprio vi trovaste nelle condizioni di poterlo fare, eliminate le pellicine dai ceci. Non prendetemi per pazza: è proprio questa la parte del legume che causa gonfiore. Così, al telefono con la mamma, mi sono messa a pulire cece per cece. Un lavoro certosino che mi ha anche divertito ^_^
A questo punto estraete le cozze dai gusci, eliminate gli spicchi d'aglio e tenete da parte il sedano. Filtrate il fondo di cottura e unitevi i ceci cotti, il sedano, il porro con lo zafferano e 2/3 delle cozze. Frullate tutto a lungo, in modo da ottenere una crema vellutata.
Scaldate una padella con un po' di olio evo e fate saltare le cozze tenute da parte, a fiamma vivace, fino a che si formi una crosticina croccante. I semi di zucca, invece, fateli saltare in una padella, senza grassi aggiunti, fino a quando inizierà a creparti la pellicina esterna.
A questo punto impiattate tutto: versate la vellutata in una scodellina e unite le cozze croccanti e i semi di zucca.
Gustate, cucchiaio dopo cucchiaio, e lasciatevi inebriare dai sapori travolgenti. Lasciatevi conquistare dal crunch dei semi di zucca e dalla consistenza delle cozze saltate.

E fate che sia una meritatissima coccola, da gustare indisturbati.

abc

Zuppa di ceci e broccoli: l’estemporaneità che centra il bersaglio e diventa successo

L'estemporaneità di questo piatto è assoluta. Generalmente i miei pranzi sono caratterizzati da insalate vivaci e colorate. Sono leggere e appagano il palato. Sono fresche, certo, in un periodo in cui un caldo abbraccio sarebbe più adatto, ma mi piacciono così tanto da rifugiarmici senza ripensamenti. Questa volta, però, le cose sono andate diversamente. Questa volta il pensiero di un'insalata non appagava la mia forte necessità di scaldarmi e coccolarmi. Questa volta un bel piatto di zuppa fumante mi si è parato davanti agli occhi, senza lasciare altro spazio al mio campo visivo. E' nata, così, l'idea di un piatto in cui i ceci fossero protagonisti, e che lo fossero in una doppia veste. Mi è piaciuta l'idea che non ci fosse altro da aggiungere per renderla perfetta. Vellutata e avvolgente, consistente, saporita. Il tocco del broccolo si è rivelato strategico già nel pensiero e l'assaggio ha confermato l'idea: alleggerisce l'insieme di consistenze e dona la giusta freschezza sul palato. Insomma, l'idea di un piatto veloce e improvvisato si è rivelata assolutamente vincente.

Ingredienti

100 g di ceci
1/2 broccolo (solo le cimette) cotto a vapore
1 cucchiaio di colatura di alici
olio piccante
sale

Se utilizzaste ceci secchi, fateli bollire in acqua salata, fino a renderli morbidi (previo ammollo di 12 ore circa). Tenetene da parte 30 g, mentre i restanti frullateli, con un parte di acqua di cottura e la colatura di alici, fino a rendere tutto una crema liscia e vellutata.
Fate scaldare in una padella un filo di olio piccante. Unitevi i ceci e le cimette del broccolo, tagliate in piccoli pezzi. Saltate tutto con un po' di sale (e insaporite a piacere con altre spezie, se voleste) a fiamma vivace.
Quando saranno croccanti e dorati, spegnete. Versate la vellutata in una scodellina. Non dovrà essere né troppo liquida, né troppo densa. Regolatevi, secondo il vostro gusto, aggiungendo più o meno acqua. Aggiungete il saltato di ceci e broccoli e..... assaporate ^_^

   La vellutata accarezzerà il palato, i ceci croccanti lo divertiranno e le cimette di broccolo renderanno tutto leggero e stimolante.


La conferma che le idee improvvise, talvolta, sanno centrare un bersaglio più di qualsiasi elaborata elucubrazione!


abc

Vellutata di spinaci e castagne al cardamomo: l’importanza di saper attendere il momento giusto

Probabilmente avrei dovuto attendere il mio momento. Funziona così per tutto: ogni cosa a suo tempo. Così avrei dovuto anelare a questa spezia per molti mesi, prima di riuscire a trovarla. E in questi mesi avrei dovuto nutrirmi del suono del suo nome, arricchirmi, immaginarne il sapore. E non so spiegarvi quanto la sola idea che si era creata nel mio immaginario mi facesse amare questo incontro. Poi un giorno, in trasferta in quel di Torino, mamma mi propone una visita al Negozio Leggero di Moncalieri. E' il luogo in cui generalmente mio fratello fa scorte di ogni bene, tutti prodotti alla spina che puoi decidere di farti confezionare direttamente in barattoli tuoi personali, portati da casa. Scelta etica, anche questa. Si trova davvero ogni genere di delizia. Quel giorno mamma sapeva che mi avrebbe reso felice. Ho trovato il mondo. E, il mondo, ho portato a casa. Ma soprattutto, questo negozio, abbarbicato sulla collina del centro storico, è stato teatro del grande incontro: il mio olfatto e il cardamomo. Profumo intenso, che mi ha subito affascinato. Pieno, rotondo, proprio come l'avevo immaginato. I suoi semi sono piccole pepite dal sapore rispettoso, ma travolgente. Dolce e incisivo. Di carattere. Esattamente come piace a me. Il sacchetto ha subito acquisito volume e il suo aroma mi ha reso trepidante fino al momento in cui ho potuto viverne la trasposizione sul palato. Oggi è un elemento importante nella mia cucina: dagli infusi alle pietanze, è un favoloso insaporitore che, con le sue preziose proprietà antisettiche, diuretiche e depurative (se voleste approfondire leggete qui), coccola e appaga. Oggi ve lo presento vestito da primo piatto. Lasciatevi inebriare.

Ingredienti

200 g di spinaci freschi puliti
200 ml di acqua
3 bacche di cardamomo
10 castagne + 2 per il crumble
sale nero di Cipro
1 cucchiaio di olio evo + q.b.

Lavate molto bene gli spinaci, in modo che tutta la terra e le impurità vengano eliminate. Inseriteli in una pentola capiente e unite l'acqua. Mettete sul fuoco e portate ad ebollizione.
Nel frattempo aprite le tre bacche di cardamomo e prelevate i semi.
Uniteli agli spinaci, in pentola, insieme al sale e coprite tutto. Lasciate bollire a fuoco basso per circa 20 minuti.
A parte fate bollire le castagne in abbondante acqua, per una ventina di minuti, al massimo mezz'ora. Scolatele, raffreddatele e sbucciatele. Tenetene due da parte, mentre il resto unitelo agli spinaci.
   Versate un cucchiaio di olio evo e passate tutto con un frullatore ad immersione, fino a quando si sarà creata una crema vellutata e momogenea.
In una padella scldate pochissimo olio evo. Sbriciolate le due castagne tenute da parte e fatele rosolare in padella, per pochi istanti, a fiamma viva. Dovranno dorare e diventare croccanti. A piacere potrete salarle leggermente. A questo punto tutto è pronto per essere impiattato.
Versate una generosa porzione in una ciotola e cospargete la superficie con il crumble di castagne.
Servite immediatamente e gustate la vellutata bollente.

L'aroma del cardamomo sposerà bene la delicatezza degli asparagi e donerà carattere alla consistenza delle castagne.
Un piatto semplice, genuino e nutriente. Che non risparmia, di certo, il sapore!


Con questa ricetta partecipo al contest di Michela e Alex
http://atuttopepe.blogspot.it/2014/10/crema-zucca-castagne-salsiccia-contest.html
 

abc

Crema di sedano rapa allo zafferano con alga wakame: i sapori delicati che si solleticano in un piatto travolgente

"Seguo sempre il tuo blog. Mi piace molto. Mi piace leggere quello che scrivi. Mi piacciono i tuoi titoli". Avete presente quando proprio non te lo aspetti? Quando in quel momento pensi che "il tuo" non possa essere il soggetto della conversazione. Quando proprio non pensi che quel viso d'angelo possa pronunciare simili parole. E' vero, nella vita sono stata più volte redarguita per aver dimostrato scarsa fiducia in me stessa, ma queste pagine sono una semplice proiezione del mio Io, una sorta di enciclopedia della mia arte (ecco, pesate bene queste parole), che nulla ha da pretendere se non la gioia del condividere e donare qualcosa di me. E quando succede che una mamma mi dice "mio/a figlio/a ti segue sempre", o quando un'amica virtuale scoperta proprio grazie al blog mi scrive "sei molto sensibile, sei la mia preferita", o quando, appunto, quella persona da cui proprio non ti aspetti che tu possa essere parte di una sua qualunque giornata, mi dice di seguire le mie avventure, ecco.... io ci rimango. Ci rimango a bocca aperta. E dici quel grazie che è sempre lui e che sembra anche scontato, ma che è, invece, un grido generato da dentro, da quel profondo che lascio appena trasparire, in punta di piedi. E oggi è con la semplicità di questi ingredienti, con la loro inenarrabile delicatezza, con la loro incantevole fusione che voglio dire grazie a tutte quelle persone che mi fanno vivere queste bellissime emozioni. E' incredibile la magia che mi fate vivere. Ogni volta.

Ingredienti

200 g di sedano rapa (pulito)
210 g di latte di avena
10 g di burro vegetale salato
2 rametti di rosmarino
1 bustina di zafferano
3 g di alga wakame
sale
semi di sesamo per guarnire

Pultite il sedano rapa, tagliatene 200 g a tocchetti e fatelo cuocere a vapore o in acqua, fino a uando diventerà morbido.
Trasferitelo, quindi, in un pentolino. Unitevi il latte di avena, il burro salato e gli aghi dei rametti di rosmarino, precedentemente lavati e asciugati. Aggiungete un po' di sale e portate a bollore. Abbassate la fiamma e lasciate che i sapori si armonizzino, mescolando di tanto in tanto.
Mettete l'alga wakame a mollo in una scodella con acqua fredda e lasciatele rinvenire per circa 10 minuti.
Unite lo zafferano al sedano rapa in cottura e mescolate. Spegnete il fuoco e passate tutto con un frullatore ad immersione, fino a creare una vellutata liscia. Assaggiate la sapidità ed, eventualmente, correggete di sale.
Scolate le alghe e strizzatele delicatamente, lasciando che perdano l'acqua in eccesso. Tagliatele in tocchetti piuttosto piccoli e uniteli alla vellutata. Mescolate tutto e lasciate insaporire.
Versate, quindi, in una scodellina e guarnite con un cucchiaino di semi di sesamo.


Gustate, semplicemente. Da assaporare molto calda o tiepida, con crostini o in purezza, saprà toccarvi nel profondo e conquistarvi ad ogni assaggio.

abc

Vellutata invernale alla curcuma: quando preziosi ingredienti arricchiscono corpo e conoscenze

Dopo infinito tempo a sentir parlare di curcuma, molteplici settimane alla ricerca di questa spezia e qualche domanda da una cara amica su come la uso adesso? eccomi alle prese con svariati esperimenti. Lo so, ve la sto proponendo in tutte le salse, ma se mi si chiedono suggerimenti, non li prendo alla leggera! E poi con le sue proprietà antitumorali, antiossidanti, anti invecchiamento e chi più ne ha più ne metta..... vorreste perdere l'occasione per assaporarla in tutto il suo splendore?
Alla fine aver trovato questa spezia mi ha illuminato: in un viaggio fatto anni fa in Madagascar avevo reperito un po' di spezie che, prontamente, erano entrate nel mio bagaglio. Quando assaggiai quello che loro definivano zafferano mi dissi che dello zafferano non aveva molto. Beata ignoranza!!! La curcuma è definita lo zafferano delle Indie. Volete mettere una bella lezione di geografia culinaria, oltre che di fitoterapia? ^_^

Ingredienti

60 g di cavolo nero
50 g di spinaci freschi
60 g di finocchio (io ho utilizzato le foglie più esterne)
50 g di certosa light
8 g di latte (io di capra)
1 cucchiaino raso di curcuma
sale

Lavate accuratamente le foglie del cavolo nero e degli spinaci. Tagliuzzatele in una pentola, insieme al finocchio, anch'esso tagliato in falde sottili. Riempite con acqua fino a coprire appena le verdure. Cuocendo si ammorbidiranno e perderanno di volume, per cui non eccedete con l'acqua. Aggiungete poco sale e portate a bollore. Abbassate il fuoco e fate cuocere per 30 minuti.
Quando l'acqua si sarà consumata abbastanza e la verdura sarà tenera, spegnete il fuoco e lasciate riposare per 10 minuti. Passate tutto con un frullatore ad immersione per pochi istanti. Aggiungete quindi la certosa e la curcuma e lavorate la crema fino a farla diventare perfettamente liscia e vellutata.
A questo punto non vi rimane che servirla.

Molto calda, scalda queste giornate di gelo, appaga il palato e arricchisce il nostro corpo. In vera semplicità.
Cosa volere di più?
abc

Vellutata autunnale di borlotti e porcini: la sostanza in un piatto dal sapore delicato

Vi ho avvisato: inizia la stagione delle vellutate! La cosa che mi piace particolarmente di questo piatto è che mi permette di dare concretezza a tutti i miei voli pindarici tra sapori e consistenze. Spazio da un legume all'altro, accanto ad un ortaggio, o ad una carne, o ad un formaggio, per non parlare di erbe aromatiche, spezie. Insomma, queste creme, oltre ad essere un appagante sostegno di calore in giornate dall'acuta freschezza (dipingiamo di poesia il gelo che accompagna l'autunno ^_^), sono per me un reale sfogo d'estro! Questa volta ho pensato ad accompagnare dei buoni porcini con dei borlotti a km 0, di cui ho il congelatore pieno!! (Grazie mamma!! Prima o poi riuscirò anche ad utilizzarli).

Ingredienti

300 g di fagioli borlotti freschi (io li avevo congelati)
1/2 finocchio
100 g di porcini freschi
3 rametti di rosmarino
5 g di olio evo
sale
paprika dolce
noce moscata

Sciacquate i fagioli e metteteli in una pentola. Copriteli di acqua. Mondate e lavate il finocchio, lavatelo e unitene metà, a pezzi, ai fagioli. Lavate bene il rametto di rosmarino e aggiungete anche questo, insieme alla paprika e alla noce moscata. Portate a bollore a fiamma viva e, una volta raggiunto, abbassate la fiamma, coprite e cuocete per circa 40 minuti. Pulite i funghi porcini e tagliateli a tocchetti. Quando sarà trascorso il tempo di cottura dei fagioli, uniteli, lasciandone da parte una manciata, e fate cuocere ancora 15 minuti circa. Salate a piacere.
Scaldate un filo d'olio in una padella e, quando sarà ben caldo, unitevi i funghi. Fateli saltare fino a farli diventare croccanti, aggiungendo un pizzico di sale.
Scoprite la pentola e lasciate consumare l'acqua, in modo che rimanga appena a livello dei legumi. Passate tutto con un frullatore ad immersione, fino ad ottenere una vellutata. Assaggiatela e correggetela, eventualmente, di sale.
Versate la crema in un piatto o in una cocottina. Unite i funghi saltati, guarnite con un rametto di rosmarino e servite.
La crema risulterà delicata e avvolgente. Importante nella sostanza, piacevole al palato.


E' decisamente gradevole da gustare anche tiepida.


abc

Crema ai cavolini di Bruxelles: protagonisti che cambiano le vesti e si invertono i ruoli

Arriva il freddo e, con il freddo, la mia voglia di vellutate, creme e minestre. Un modo per scaldarmi, unendo la genuinità di legumi, ortaggi e quant'altro al sapore di erbe e spezie. Ogni volta è come se prendessi la mia tavolozza bianca e la riempissi di nuovi colori, di tonalità di sapore sempre diverse. Così capita, magari, che un secondo piatto diventi un tutt'uno con il contorno e che assuma sembianze di prima portata, da consumare assolutamente con il cucchiaio. Per me è, allo stesso tempo, un divertimento e una gratificazione del palato. Questa volta è toccato ai primi cavolini di Bruxelles dell'autunno. In estate difficilmente riesco a mangiarli. Li preferisco come pietanza importante, ricca. In pastella, in sfoglia croccante, in umido, e quindi entrano in gioco quando è il momento di vestire abiti pesanti. E il piatto è diventato assolutamente completo....

Ingredienti

170 g di cavolini di Bruxelles
80 g di filetto di platessa
300 g di acqua
sale
1 cucchiaino raso di pistilli di zafferano
1 rametto di rosmarino
50 ml di latte di avena
5 ml olio evo

Pulite i cavolini di Bruxelles e lavateli. Tagliateli in 4 e metteteli in un pentolino.  Aggiungete l'acqua, poco sale e mettete sul fuoco. Mi raccomando alla dose di sale: l'acqua dovrà consumare, per cui state attenti a non esagerare.
Lavate il rametto di rosmarino e liberate gli aghi dal ramo. Aggiungetelo ai cavolini, insieme ai pistilli di zafferano. Portate a bollore a fiamma viva, poi abbassate e cuocete a fuoco basso per circa 10 minuti.
Tagliate a bocconcini il filetto di platessa e aggiungeteli al brodo. Cuocete il tutto ancora per 10 minuti. Quando i cavolini saranno morbidi spegnete il fuoco e lasciate intiepidire.
Passate tutto con un frullatore ad immersione. Unite il latte, precedentemente intiepidito, e l'olio. Continuate a frullare tutto, fino a creare una crema liscia.

Versate in una cocottina o in un piatto, versate un filo d'olio, una spolverata di pepe e servite.

                      

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