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Gelato al pistacchio: un’impresa dai difficili presupposti e un successo degno di replica

Credo che ormai un'idea di quanto mi piacciano le sfide ve la siate fatti. Bene, questa è stata una GRANDE sfida. E' facile dire gelato, ma il fulcro della questione è stato: senza gelatiera e senza utilizzare grassi nobili (nota assolutamente ironica) come la panna.... beh, mica è un giochino da niente!! Scervèllati e riscervèllati mi si accende una piccola lampadina: se la lecitina di soia è un emulsionante e l'agar agar un addensante... perché non usarle insieme per creare la formula perfetta? A quel punto mi documento e scopro che.... SI PUO' FARE!! La versione proposta è per uno spropositato amore per il pistacchio, ma la base è assolutamente valida per qualsiasi altro gusto, a cui sicuramente mi medicherò nei giorni a venire. Per l'appunto mi immagino già un buon cioccolato fondente.......

Ingredienti

40 g di pistacchi tostati non salati
200 g di latte (io di riso alla vaniglia) + q.b.
2 tuorli
50 g di zucchero di canna (io tendo sempre al ribasso con la dose di zucchero)
2 g di lecitina di soia
1 g di agar agar
100 g di ricotta

Tritate finemente i pistacchi e fateli bollire in 200 g latte per qualche minuto. Spegnete il fuoco e lasciate in infusione per almeno 1 ora. A questo punto il procedimento classico prevede di filtrare il latte. Io invece frullo tutto molto bene, in modo che diventi una crema ma che tutto il pistacchio rimanga nel composto.
Aggiungete il latte necessario a far tornare il peso originario di 240 g (tra latte e pistacchi) e mettete nuovamente sul fuoco a scaldare.
Nel frattempo mischiate zucchero, lecitina e agar agar e unite tutto ai tuorli, sbattendoli con le fruste fino a renderli spumosi. 
Aggiungete quindi la ricotta e continuate a lavorare con le fruste fino a quando il composto sarà ben amalgamato. Aggiungete il latte caldo e mettete nuovamente sul fuoco. Portate a 85° e fate cuocere per 2 minuti. Questo passaggio è importante, perché è il procedimento che permetterà la pastorizzazione delle uova. Trascorsi i 2 minuti spegnete il fuoco, fate intiepidire il composto e lavorate ancora con le fruste (più tempo durerà questo passaggio e meglio sarà.....anche 10 minuti!!). In questo modo si amalgama bene tutto e viene inglobata aria al composto. Lasciate raffreddare, poi mettete in frigo, girando di tanto in tanto. 
Quando sarà piuttosto denso trasferitelo in un contenitore e riponetelo nel congelatore. Mescolate, con un cucchiaio o una frusta, ogni mezz'ora, fino a quando avrà raggiunto la consistenza giusta. Io ho ripetuto questa operazione per circa 6 volte. 


Alla fine il gelato era bello cremoso.... e gustarlo con una buona granella di pistacchi è stato un viaggio sensoriale indescrivibile! Nel freezer, se ci arrivasse mai, dura diversi giorni!
abc

Piccoli coni di pollo e zucchine con crema soffice di fragole: audace delizia dalle fresche note d’estate

Prosegue la sagra dei piatti freschi per dare il benvenuto all'estate e al caldo. Finalmente! Mi era venuto l'incontrollabile desiderio di assaporare una crema fresca che generalmente preparo con il melone (e che vi presenterò sicuramente), ma..... ovviamente..... ero sprovvista di melone. Avevo però un bel cestello da mezzo chilo di fragoloni. Premetto: le vere, belle, buone fragole non riesco più a trovarle, ma nel male sono ancora riuscita a soddisfare un capriccio. E chiaramente a sperimentare qualcosa di nuovo e di diverso. Ciò che ho utilizzato per accompagnarlo è un classicissimo petto di pollo il fettine (che non so quanto abbia del pollo, ma per ora va bene così). Potrete ovviamente usare tacchino, prosciutto o qualsiasi altra carne tagliata sottilmente.

Ingredienti

100 g di fettine di pollo (io Aia)
2 piccole zucchine
130 g di fragole
10 g di olio evo + 1 cucchiaino
1/2 cucchiaino raso di lecitina di soia
1/2 cucchiaino di prezzemolo tritato
tabasco
basilico

Pulite e lavate le fragole. Tagliatele a pezzi e inseritele in un boccale da mixer. Unite la lecitina di soia, il tabasco secondo i vostri gusti e il basilico (4 o 5 foglioline fresche), lavato e asciugato delicatamente, e frullatele fino ad ottenere una crema omogenea. A questo punto versate l'olio a filo, come per fare la maionese, continuando a frullare. Dovrà venire una crema spumosa e soffice. Lasciatela riposare in frigo almeno un'ora.
Lavate ora le zucchine e asciugatele. Con l'aiuto di una mandolina tagliatele a fettine sottili per il lungo e grigliatele. Quando saranno pronte trasferitele in un piatto e, con l'aiuto di un pennellino, conditele con l'olio misto a sale e prezzemolo.
Prendete quindi le fette di pollo e tagliatele a metà per il lungo. Ponete su ciascuna metà due fettine (o di più un base a quante ne avrete ottenute) e arrotolate stretto, ottenendo un cono. Ripetete l'operazione fino ad ultimare il pollo e le zucchine. Otterrete tanti coni, come fosse un bouquet fiorito!
A questo punto assemblate il piatto, versando la crema in un bicchierino e accompagnando con i coni.

Prelibato appetizer, provate a gustarlo intingendo i piccoli coni nella crema...... e poi ditemi se questo azzardo non delizierà il vostro palato!

abc

Budino di robiola con peperoni e basilico: tutto il piacere della stagione calda…. senza compromessi

Io amo il caldo, e non importa se i piedi si gonfiano, se si suda tre volte tanto, se si abbassano le persiane per mantenere costante la temperatura di casa, se qualsiasi vestito risulta essere troppo pesante..... amo tutto ciò che la bella stagione porta con sé!! E quei piccoli difettucci e inevitabili disagi che ne conseguono cerco di fronteggiarli al meglio. Anche a tavola. Il piatto di cui vi parlerò oggi è un freschissimo compromesso tra necessità e piacere. La freschezza di ogni boccone rende gradevole il pasto e il sapore delicato, con una piacevole contrapposizione di consistenze, lo trasforma in una libidine vera e propria. Semplice, veloce, sfizioso, assomiglia ad una cheesecake ma ha la leggerezza di un soufflé. E con questo piattino sperimento anche l'utilizzo dell'agar agar su una portata salata. Insomma, questo è ciò che definisco sano e appagante risultato !

Ingredienti

2 gallette integrali di sesamo e amaranto (io Allos)
1 cucchiaino colmo di semi di sesamo
1 cucchiaio raso di margarina
100 g di robiola
1/4 di peperone giallo arrostito
1/4 di peperone rosso arrostito
1 cucchiaino di capperi
6 foglie di basilico fresco
noce moscata
100 ml di latte di avena (o vaccino)
1 g di agar agar
sale

Io avevo i peperoni arrostiti già pronti. Eventualmente procedete con la preparazione facendoli cuocere in forno fino a quando saranno ben dorati (quasi abbrustoliti). Poneteli in un contenitore chiuso fino a farli intiepidire e puliteli privandoli di semi e pelle. Sfilettateli. Prendete il quarto di peperone giallo e tagliate 4 striscioline sottili che vi serviranno per la decorazione. Fate lo stesso anche con il quarto di peperone rosso.
Mettete a bollire il latte di avena con l'agar agar e la noce moscata. Da quando inizierà a bollire abbassate il fuoco e continuate la cottura per circa 4 minuti.
Nel frattempo sbriciolate le gallette integrali, unitevi i semi di sesamo e la margarina. Impastate tutto fino a renderlo un composto omogeneo e pressatelo bene sul fondo di uno stampo. Mettete in frigo a riposare.
Togliete il latte con l'agar agar dal fuoco e fatelo intiepidire (mi raccomando non dovrà raffreddare, perché l'agar agar lo trasformerebbe in un budino). Versate in un bicchiere da mixer la robiola, le foglie di basilico lavate e asciugate, i peperoni, i capperi e un pizzico di sale. Frullate tutto fino ad ottenere una crema densa e omogenea. Aggiungete quindi il latte di avena e frullate ancora.
Prendete il vostro stampo con la base di gallette e versateci sopra la crema. Fate raffreddare e poi mettete in frigo, per almeno un'ora.
Sformate il budino su un piatto e decoratelo con le striscioline di peperone tenute da parte ed eventualmente dei capperi. Servite e gustate.
All'occorrenza si potrebbe presentare anche come aperitivo, tagliato a quadrotti. E' sicuramente sfizioso e leggero.


Un boccone tira l'altro.....
abc

Farfalle ai porcini: il volo che si eleva da un fiorellone e che sa stupire

La cucina del qui non si butta via niente e del da un ritaglio può nascere un grande piatto sta per andare in scena. Sì, perché il giorno in cui preparai i fiorelloni dal cuore filante mi rimase un po' di pasta fresca. Quantità minima, ma per me più che abbondante. Sembrava quasi che fosse rimasta per chiedermi di sperimentare qualche formato diverso dal solito tagliolino, pappardella, spaghetto o quant'altro. E credete che mi sarei mai potuta tirare indietro? Una pazza che tira uno spaghettone alla volta (qui), o che arriccia uno ad uno degli strozzapreti (qui), potrà mai rinunciare ad una sfida del genere? Così ho iniziato a preparare queste farfalle fresche. Sì, avete capito bene.... sono freschissime farfalle di semola. Chiamatela anche cucina del riciclo...

Ingredienti

1 sfoglia di pasta fresca di semola (qui)
2 funghi porcini
1 bustina di zafferano
olio evo
sale

Inizio con dirvi che con le dosi della pasta che trovate sulla ricetta dei fiorelloni mi sono venuti 12 ravioli piuttosto grandi e una porzione di farfalle. Regolatevi, quindi, per le vostre porzioni!
Stendete bene la sfoglia, che sia spessa non più di un millimetro. Con una rotella tagliapasta dentato ricavate delle lunghe strisce, larghe circa 4 cm. Utilizzando, ora, una rotella liscia, dividete le strisce in tanti rettangoli alti un paio di centimetri.
Pizzicate l'impasto di ciascun rettangolo al centro, ricavandone tante farfalle.
Occupatevi ora del condimento. Pulite i funghi porcini, tagliateli a spicchi lunghi e fateli rosolare in padella con un filo di olio evo. Salateli e cuoceteli a fiamma moderata per circa 15 minuti. Sciogliete in un po' di acqua (io ho utilizzato l'acqua di cottura della pasta mentre arrivava a bollore) lo zafferano, unitelo ai porcini e mescolate delicatamente.
Cuocete la pasta in abbondante acqua salata per 4 minuti circa (assaggiatela, perché il tempo di cottura dipenderà dallo spessore della sfoglia). Scolatela senza asciugarla troppo dall'acqua di cottura e versatela nella padella con i funghi.
Saltatela per un minuto a fiamma viva e servite.
Ora ditemi: lo definireste mai un piatto di riciclo?abc

Sformatini di ricotta al pesto di pistacchi: un lavoro di squadra dal risultato garantito

Come stuzzicare l'appetito quando lo stomaco proprio non ne vuole sapere di fare spazio ad una cena? Focalizzo l'attenzione su diversi alimenti pensando se preparassi questo ? E quando nulla fa smuovere la recettività dei miei neuroni è proprio il caso di mettere in azione il piano B: mani in pasta in un lavoro di complicità testa / gola. Insomma, questa volta ne è venuto fuori questo piattino. Veloce, sfizioso, e leggero. Diciamo che è stato un piatto "apri stomaco"..... della serie toglietemi il pane Carasau da davanti!!!! Io le mezze misure.... MAI!!



Ingredienti

100 g di ricotta
40 g di albume (1 albume)
10 g di pistacchi + 5 g per guarnire
5 g di pinoli
2 g di basilico fresco
2 g di olio evo
1 g di sale
pepe
3 piccole zucchine (o 1 grande)
porro
pane Carasau per decorare

Tritate le foglie di basilico ben lavate e asciugate insieme ai pinoli e ai 10 g di pistacchi. Dovrà risultare un composto non troppo fine. Unitelo alla ricotta. Aggiungete l'olio, il sale e mescolate bene fino a ottenere un composto omogeneo.
Montate a neve fermissima l'albume con una frusta elettrica e mescolatelo delicatamente alla crema di ricotta.
A questo punto ungete e ricoprite di pangrattato due cocotte e versateci dentro il composto. Fate cuocere a bagno maria in forno, a 180°, per 15 / 20 minuto circa.
Nel frattempo fate rosolare in padella con un filo d'olio il porro. Unitevi le zucchine tagliate a fettine sottili, salate, pepate e fate saltare fino a quando saranno morbide e dorate. Aggiungete poca acqua di tanto in tanto per non farle bruciacchiare.
Versate le zucchine in un piatto, sistemate sopra i due sformatini e decorate con sfoglie di pane Carasau.





Buon appetito, e ricordate che il pane Carasau crea dipendenza : nascondetelo dopo l'uso!!!!!abc

Toast di spinaci e occhio di bue in croccanti fette di pane home made: la soddisfazione che non ha eguali

Capita, di tanto in tanto, che niente, tra la miriade di cose che ho tra frigo e dispensa, riesca a catturare la mia attenzione e farmi propendere per quel piatto o per quell'altro. Sono i giorni in cui non ho voglia di spadellare più di tanto, di perdermi dietro esperimenti vari, di elaborare. Giorni in cui voglio semplicità e gusto.
Oggi è un giorno di quelli e.... no, forse sono ancora rapita dal successo del mio pane in cassetta e voglio assaporarmelo in una versione semplice e delicata. Sì, è davvero così. La stanchezza ha preso il sopravvento e sono affascinata da questa opera d'arte!! Allora tosto due fettine di pane, due le mangio morbide (così, pre e post cena) e le farcisco a modo. E sapete che vi dico? Cenerei così anche domani, e poi domani e domani ancora.....

Ingredienti

2 fettine di pane in cassetta
1 uovo
5 cimette di spinaci freschi
sale alle erbe
olio evo
1 spicchio d'aglio

Lavate bene le cime degli spinaci. Scaldate un filo di olio in una padella e, quando sarà caldo, aggiungeteci lo spicchio d'aglio tagliato a metà. Fate insaporire per un minuto circa e poi unite gli spinaci, saltandoli a fiamma viva per qualche istante. Aggiungete il sale speziato, abbassate leggermente il fuoco e procedete la cottura per cinque minuti circa. Non dovranno risultare troppo appassiti.
Nel frattempo tostate bene le due fette di pane in cassetta (a me piacciono schiacciate bene con la bistecchiera elettrica). Quando gli spinaci saranno cotti trasferiteli in un piattino e mettete nuovamente un filo d'olio nella padella. Approfittate della temperatura del tegame per cuocere l'uovo croccantissimo: rompetelo e versatelo nel centro della padella, insaporendolo con il sale speziato, facendo attenzione a non rompere il tuorlo. Dopo circa 2 minuti giratelo, per pochi secondi, dall'altra parte.
Mentre l'uovo cuocerà sistemate gli spinaci su una fettina di pane tostato e sopra poneteci il vostro occhio di bue, che intanto si sarà cotto a puntino (il rosso dovrà rimanere fluido).
Coprite con l'altra fetta di pane tostato e servite.

Sarà un tripudio di semplicità e vi ingolosirà morso dopo morso.
Il cuore cremoso del tuorlo, il croccante dell'albume e la morbidezza degli spinaci in una corazza di pane genuino domineranno i vostri sensi.abc

Fiorelloni di spinaci dal cuore fondente: il piacere di trovare la soluzione perfetta

L'ispirazione di questa pasta ripiena mi è venuta leggendo il post de le Pellegrine Artusi, in cui narravano e illustravano questi splendidi ravioli crema di crescenza e fiori di zucca. Geniale questo ripieno, ho pensato. E visto che la crescenza, seppur light, è un peccato a cui cedo volentieri, per non ricadere sempre sulla simil focaccia di Recco, che un giorno prometto vi presenterò, ho voluto seguire la loro idea. Ovviamente, non me ne vogliano queste splendide fanciulle dall'indiscussa bravura, ne ho fatto la mia versione. A partire dall'impasto, per finire al ripieno..... il risultato è stato strepitoso. Non si fa e non si dice, ma io ho leccato il piatto.... e ve lo dico!!

Ingredienti

Per la pasta
130 g di spinaci (pesati a crudo)
1 tuorlo d'uovo
160 g di semola rimacinata (io Mugnaio di Altamura)
sale alle erbe
olio evo

Per il ripieno
100 g di Certosa (io light)
20 g di semi di zucca non salati
20 g di parmigiano

Pulite e lavate accuratamente gli spinaci. Cuoceteli per circa 15 minuti in padella con un filo di olio evo e con sale speziato alle erbe. Quando avranno consumato parte della loro acqua, ma non tutta, spegnete il fuoco e fate raffreddare. Tritateli, quindi, creando una crema (senza strizzarli, con la loro acqua). Aggiungete la semola e il tuorlo d'uovo e impastate, fino a formare un panetto compatto. L'impasto dovrà rimanere piuttosto morbido, ma regolatevi in base alla quantità di acqua degli spinaci ed eventualmente adeguate la quantità di semola. Avvolgete la pasta in una pellicola trasparente e fate riposare in frigo per mezz'ora.
Nel frattempo preparate la farcia: sistemate in una scodella la crescenza e unite i semi di zucca tritati grossolanamente e il parmigiano grattugiato (o tritato, anche lui).
Aggiungete del sale (non troppo) e mescolate bene, fino ad ottenere una crema omogenea. Coprite il contenitore e lasciate riposare.
Riprendete la pasta, infarinate una spianatoia e stendete una sfoglia sottile (1 mm circa) con il mattarello.
Adesso sbizzarritevi a creare la forma di raviolo che preferite. Io ho utilizzato una forma piuttosto grande (circa 10 cm di diametro). Formate tante sagome quante ce ne staranno sulla sfoglia. Assicuratevi che siano pari.
Ponete al centro della metà delle forme il ripieno. Con queste quantità di ripieno mi sono venuti 12 ravioloni. Adeguate la quantità in base alla forma del vostro stampo.
Con le altre metà, rimaste libere, coprite le forme farcite, avendo cura di non far rimanere aria all'interno.
Schiacciate bene i bordi e, aiutandovi con i rebbi di una forchetta, formate una raggiera sui contorni di ciascun raviolo.
Portate a bollore l'acqua, salatela e fate cuocere i ravioli per circa 4 o 5 minuti.
Io li ho proposti in due versioni: al maturale con un filo di ottimo olio evo pugliese a crudo e parmigiano grattugiato, e con una cremina di zucca e porro. A voi la vostra versione preferite.

A posteriori dico che il sapore della sfoglia di pasta e il ripieno fondente e gustosissimo non necessitavano di altre aggiunte.
Ed è finita davvero così.... piatto pulitissimo!! ; )



abc

Budino di miglio e pere Packam’s con striature fondenti: un tarlo, una domanda e due risposte

Era da giorni che desideravo cimentarmi in questo esperimento. L'impiego di un cereale, il miglio, in un dolce. Per molti è insolito come sostituto della pasta, figuriamoci in versione sweet. Ma questo tarlo continuava a tormentarmi e..... a cosa abbinarlo? Ho trovato una qualità di pera mai sentita prima (mi vorranno perdonare coloro che sono più edotti di me). E' vero, con tutte le Abate e le Williams che produciamo in Italia io devo proprio andare a prendermi una pera australiana della fine dell'800? Mi piace provare, scoprire, assaggiare e capire.... E allora sì, vi dico che sono andata a prendermi quattro begli esemplari di pera Packam's. Nel tentativo di capire se la mia idea di budino al miglio avesse riscontri nella realtà quotidiana ho trovato una ricetta decisamente invitante su uno dei siti che amo maggiormente consultare: Cucina Naturale. La ricetta originale la trovate qui. Io mi sono permessa di apportare un po' di modifiche in base a ciò che avrei voluto utilizzare. Ovviamente ho usato le pere e, visto che il cioccolato con le pere ci sta divinamente, ho mantenuto questo dettaglio, senza però uniformare l'impasto. Trovo sia sfizioso creare queste piacevoli e golosissime macchie e striature fondenti. Anche al palato risultano gradevoli, come tutto l'insieme.... provare per credere!!
Se considerassimo questo budino il dolcetto della colazione, le 290 kcal per porzione sarebbero anche perfette!!

Ingredienti

1 pera Packam's 80 kcal
40 g di miglio 144 kcal
250 g di latte di riso alla vaniglia 170 kcal
125 g di acqua
25 g di mandorle 153,5 kcal
5 g di zucchero di canna integrale 20 kcal
20 g di malto di riso 63,2 kcal
50 g di cioccolato fondente 253 kcal
1,5 g di agar agar
1/2 cucchiaino di zenzero in polvere
1 pizzico di sale
cocco per decorare

Sciacquate bene il miglio (ricordate che tutti i cereali vanno sempre sciacquati prima dell'utilizzo per rimuovere ogni impurità, scorie, polveri, corpi estranei e chicchi frantumati) e ponetelo in una casseruola con il latte di riso, l'acqua l'agar agar le mandorle precedentemente tritate e il pizzico di sale. Mettete sul fuoco e, una volta raggiunto il bollore, abbassate la fiamma e cuocete per circa 25 minuti, girando di tanto in tanto, soprattutto dopo la metà cottura, per evitare che i chicchi si addensino in fondo al pentolino.
Mentre il miglio cuoce, sbucciate la pera e tagliatela a dadini piuttosto piccoli. Mettetela in un pentolino insieme allo zucchero di canna e accendete il fuoco, mescolando in modo da coprire uniformemente i pezzettini di pera di zucchero.
Quando inizierà a scaldare aggiungete lo zenzero e mescolate ancora. Cuocete a fiamma moderata, con un cucchiaio di acqua, fino a quando lo zucchero inizierà a caramellare. Abbiate cura di girare con frequenza, in modo che non si attacchi al padellino.
Quando le pere avranno raggiunto un colore ambrato (lo zucchero è poco quindi non si formerà un vero caramello), spegnete il fuoco e lasciate riposare.
A questo punto il miglio sarà cotto. Toglietelo dal fuoco e frullatelo fino a creare una crema liscia e omogenea, senza che ci siano più i grumetti.
Aggiungete il malto di riso, le pere caramellate e mescolate bene. Cuocete ancora, a fiamma bassa, per 10 minuti, poi spegnete il fuoco e fate riposare per qualche minuto.
Tritate grossolanamente il cioccolato fondente e unitelo alla crema. Questa operazione dovrà essere eseguita quanto più velocemente possibile, senza mescolare troppo il composto, in modo da non sciogliere le scagliette di cioccolato e lasciare le striature nella crema.
Versate il composto in stampini mono porzione (o in un unico stampo se preferiste) e lasciate raffreddare. Quando sarà freddo mettete in frigo per qualche ora.

Con queste dosi vi verranno 3 stampi monoporzione.

Io ve ne propongo anche una versione più cioccolatosa... In sostanza sarà sufficiente mescolare metà del cioccolato fino a farlo sciogliere completamente e metà lo unite poco prima di versare nelle forme.


Vi garantisco che con entrambe c'è da leccarsi i baffi!abc

Mostracchini, ovvero mostriciattoli fritti allo stracchino: bontà e gusto dal primo morso

E' stato qualche giorno fa: la grande Federica, nel suo blog Ricette Facili e Veloci, pubblica la ricetta di deliziosissime palline allo stracchino. Amore a prima vista. Un formaggio che amo particolarmente (e che consumo sempre in versione light), i pistacchi che adoro....e ...... fritto???? Fede non possiamo trovare una cottura differente? Impossibile, certe cose vanno per forza fritte. Sono stata in dubbio un po' sul lasciarmi convincere o meno. Alla fine ha prevalso la gola, a discapito di uno stomaco sempre più abituato ad un'alimentazione salutare e sempre più capriccioso. Non friggo MAI, mi sento poco portata e ho anche poca dimestichezza con questa tecnica di cottura. Perché tutte queste premesse? Primo: queste frittelle, denominate mostriciattoli per un aspetto non proprio in linea con la versione originale, non hanno niente a che vedere con quelle di Federica (al di là delle modifiche che ho apportato per necessità o per scelta); secondo: non farò più un fritto per i prossimi 20 anni..... Il mio stomaco ha gradito, ringrazia e pone un veto assoluto!! Ma se sono riuscita io a gustare questa sfiziosa prelibatezza.... sono certa che voi ne farete un grande e incontrollato consumo! La ricetta di Federica è strepitosissima. Appetizer, seconda portata, piatto unico, come vorrete questi mostracchini (mostriciattoli di stracchino) sapranno deliziarvi!!
Ringrazio Max, il blog di Max, per la preziosissima consulenza circa la scelta dell'olio che meglio si presta alla frittura.

Ingredienti
Per 8 frittelle

50 g di stracchino (io Certosa light)
12 g di pistacchi sgusciato, tostati e non salati
25 g di farina 00
25 g di farina integrale
noce moscata
acqua (meglio se frizzante, io ne ero sprovvista)
1/2 cucchiaino di bicarbonato
1 pizzico di sale
olio di arachidi (ideale per le fritture, anche se io ho usato olio di semi di soia)

Tritate grossolanamente i pistacchi. Mescolate lo stracchino con una frusta, aggiungendo qualche cucchiaio di acqua per agevolarvi, fino ad ottenere una crema liscia. Aggiungete la noce moscata a piacere, il sale, i pistacchi e la farina, poco alla volta, mescolando bene. Otterrete un impasto piuttosto colloso. Aggiungete circa 4 cucchiaio di acqua (meglio se frizzante) e mezzo cucchiaino di bicarbonato (io non ho voluto utilizzare il lievito istantaneo).  Mescolate bene fino ad amalgamare tutti gli ingredienti.
Mettete a scaldare in una casseruola dai bordi alti abbondante olio di arachidi. Portate a temperatura (Federica consiglia 180°, io non ho avuto possibilità di misurare.... e credo fosse un tantino più caldo) e versate un cucchiaino di pastella alla volta, avendo cura di girare sovente la frittella in modo da farla dorare uniformemente e da non farla attaccare al fondo della casseruola.
Fate colare bene l'olio su uno (o due o tre o cinque) fogli di carta assorbente e gustate.....calde fragranze sfiziose!!abc

Un salto tra i ricordi in un fiore di zucchina filante alla salvia

I fiori di zucchina li ho sempre amati e rievocano ricordi piacevoli. Ricordano la nonna materna, sempre alle prese con qualche piatto nel suo cucinino lungo e stretto, con le antine in ferro della cucina che cigolavano ad ogni passaggio. Ricordano il nonno materno, che saliva dall'orto, protetto dal suo immancabile cappello in paglia, con le ceste piene di zucchine, pomodori, prezzemolo e quant'altro. E quante volte questi fiori sono stati preparati a noi nipotini: ripieni, in pastella, nel risotto. Sento ancora i profumi. Profumi di genuinità, di famiglia, di affetto. Questi fiori amo riempirli in qualsiasi modo. Mia madre li faceva sempre in pastella e poi fritti, con il cuore filante di fontal. Ma all'epoca trituravo qualsiasi cosa e ne andavo ghiottissima. Non mi sarei mai fermata, ne avessi avuto un piatto pieno tutto per me. Oggi che, invece, la selezione nell'alimentazione è più controllata, che ho abbandonato (salvo sporadiche occasioni) il fritto, i formaggi grassi e stagionati e i condimenti pesanti, sono qui a giocare con spezie, gusti, erbe, e quanto possa mettere in risalto il sapore naturale della verdura.... e non solo. Vi presento una delle tante versioni dei fiori di zucchina ripieni.

Ingredienti

7 fiori di zucchina grandi
2 zucchine piccole (quelle con il fiore)
6 foglie di salvia fresca
1 mozzarella (io light) da 125 g
noce moscata
sale alle erbe
olio evo
poco parmigiano grattugiato
1 cucchiaino di pangrattato (io di riso)

Lavate delicatamente i fiori di zucchina dopo aver rimosso il fondo e lasciateli scolare. Asciugateli con estrema attenzione. Prendete 5 foglie di salvia e lavate bene anche loro, poi asciugatele.
Tritatele insieme ad una mozzarella. Condite con noce moscata e sale alle erbe, un goccio di olio evo e mescolate in modo da rendere tutto omogeneo. Tenete da parte.
Pulite e lavate le due zucchine. Tagliatele a fiammiferini e fatele saltare in padella con un filo d'olio caldo. Salatele a piacere e lasciatele ammorbidire, aggiungendo poca acqua, per circa 10 minuti. Spegnete il fuoco e fate intiepidire.
Unite quindi le zucchine alla mozzarella e mescolate creando un composto omogeneo. Riempite con una forchetta ciascun fiore di zucchina, dividendo equamente il ripieno tra i fiori. Adagiateli su un piatto e cospargeteli di pangrattato, prima, e di parmigiano grattugiato, dopo.
Fate cuocere in forno a 180° per 10 minuti sul ripiano alto, in modo che gratinino bene in superficie.
Quando saranno ben dorati sfornate e servite.

L'aroma della salvia, già sprigionato in fase di cottura, vi conquisterà!

Non saranno i fiori della nonna, non saranno neanche quelli della mamma, ma sono buoni buonissimi da leccarsi i baffi!!
abc

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