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Crocchette di broccoli con olive taggiasche: la semplicità che segna il tempo e valorizza la quotidianità

Mi accorgo del tempo che passa quando vi parlo di una polpetta cucinata un mese e mezzo fa. E sembra ieri. E mi accorgo che non solo il tempo passa, ma mi regala interminabili colpi di scena. Incessanti. Impietosi. Ma allo stesso tempo mi accorgo che questo susseguirsi di "disincanti" sono una preziosissima occasione per misurarmi con me stessa e crescere.
Non è un dramma che i giorni, e poi i mesi, volino via. Sarebbe un dramma se scorressero senza lasciare traccia. Quando mi misi ad impastare questi ingredienti le mie mani erano più leggere di quanto lo siano adesso. E la mia testa più libera. Ma gli stimoli che cerco in cucina arrivano anche nella quotidianità. Anche da una difficoltà. E non mi fermo, non posso. Non mi fermo, non voglio.
Continuo a insaporire di magia ogni istante. A partire dalla cucina. Perché con i colori giusti, i sapori speciali, la leggerezza consueta, ogni respiro si riempie di gioia. E di gioia io vivo.

Ingredienti

200 g di cime di broccoli
250 g di patate rosse bollite
1 uovo
15 g di olive taggiasche
sale integrale
pepe

pangrattato di riso

Lavate le cime di broccolo e cuocetele a vapore. Lasciatele intiepidire, quindi tagliatele a tocchetti, e trasferitele in una ciotola.
Schiacciate, a parte, le patate bollite e unitele ai broccoli. Unite anche le olive taggliasche tagliate a rondelle.
Aggiungete un uovo, sale a piacere e pepe. Mescolate tutto con una forchetta, fino a quando il composto sarà omogeneo.
Versate il pangrattato su un foglio di carta assorbente e iniziate a preparare le polpette. Passatele nel pangrattato e sistematele su una teglia coperta da carta forno.
Versate sopra un filo di olio evo e cuocetele a 190° per 30 minuti, fino a quando saranno ben dorate. A questo punto sfornatele e servitele. Io le ho accompagnate con una salsa di avocado, ma la vostra fantasia e il vostro gusto potranno assecondare desideri ed esigenze.

Leggere, saporite, croccanti, ma dal cuore morbido. Una coccola a tutto tondo ^_^
  
Da gustare sul tappeto, o sul divano, rigorosamente con le mani ^_^abc

Crocchette di merluzzo allo zafferano: storie di desideri soddisfatti e deliberatamente interpretati

E' difficile che mi capiti di non sentirmi ispirata e attratta da un determinato alimento. Ogni periodo, ogni giorno, ogni pasto è segnato da una particolare sensibilità e i miei pasti si susseguono così, per ispirazione. Quando questo non accade, allora è sintomo di malessere. Questa volta è successo che volessi proprio delle crocchette e che le volessi a base di pesce. E, in un baleno, è venuto a galla il merluzzo. Quale migliore opportunità per imprimere sapori precisi e di carattere, se non quella di un filetto di merluzzo? Carne delicata e non particolarmente gustosa, l'ideale!! Un'accurata preparazione, perfetta per quei giorni in cui l'ispirazione non arriva nei tempi supplementari, e il gioco è fatto. La friggitrice ad aria calda trepida e io sono pronta per un nuovo esperimento.
Il bello della mia dispensa, fortemente voluta così, varia e variopinta, è che mi permette di arricchire semplici pietanze con chicche di valore, piccole gemme preziose nel panorama alimentare. Così ecco spuntare dettagli come zafferano, Umeboshi, semi di chia, capperi sotto sale (appena arrivati dalla Sicilia insieme a pomodori secchi, pistacchi, olio DOP e mandorle), che non solo sento legarsi alla perfezione, ma che regalano all'assaggio quella soddisfazione che decreta il successo. Il cartoccio, quindi, si riempie di genuina bontà e..... il pasto è salvo!!

Ingredienti

270 g di merluzzo
125 g di patate rosse pulite
100 ml di latte (per me vegetale)
1 cucchiaino di capperi sotto sale
1 cucchiaio di olive taggiasche
1 cucchiaio di semi di chia
1/2 cucchiaino di Umeboshi
1 bustina di zafferano
1 spicchio d'aglio
sale integrale di Cervia
pepe
pangrattato di riso

Sciacquate il merluzzo, privatelo di tutte le lische aiutandovi con una pinzetta e tagliatelo a bocconcini. In una terrina versate il latte, scioglietevi la bustina di zafferano, unite i semi di chia, il sale, il pepe e lo spicchio d'aglio schiacciato. Mescolate tutto, quindi aggiungete il merluzzo.
Fate in modo che venga coperto perfettamente, quindi coprite tutto con un foglio di pellicola trasparente e fatelo riposare per almeno 3 ore. Volendo potrete lasciarlo dal mattino alla sera, o tutta la notte, se voleste prepararlo per pranzo. Più tempo rimarrà in marinatura, migliore sarà il risultato.
Sbucciate le patate rosse, tagliatele a fette e fatele cuocere a vapore fino a renderle morbide.  Potrete procedere anche con una cottura classica in acqua. Tenetele da parte. Mettete in ammollo i capperi e lasciate che perdano un po' di sapidità.
Trascorso il tempo di riposo del merluzzo, prelevatelo dal liquido e trasferitelo in un boccale. Mi raccomando di eliminare lo spicchio d'aglio!! Aggiungete le olive, le patate, i capperi sciacquati e l'Umeboshi. Azionate le lame e lavorate tutto fino ad ottenere un impasto fine e omogeneo.
Versate il pangrattato di riso su un foglio di carta assorbente, quindi, prelevando poco impasto alla volta, procedete con la formazione e la panatura delle crocchette.
Sistematele tutte, una volta pronte, su un piatto e lasciatele riposare per almeno mezz'ora. In questo modo la panatura aderirà perfettamente alla crocchetta e si compatterà bene. Vedrete che non ci sarà bisogno dell'uovo per avere un risultato perfetto.
A questo punto procedete con la cottura. Io ho utilizzato la friggitrice ad aria calda, ma potrete avvalervi del forno classico. Vaporizzate dell'olio evo sulla superficie delle crocchette (ne servirà davvero poco), quindi cuocete, a 200° per 15 minuti. In forno ci vorrà qualche minuto in più, ma controllate la cottura e girate almeno un paio di volte le crocchette stesse per uniformare la doratura.
Nel frattempo preparate una salsa di accompagnamento a vostro piacere. Io ho optato per una salsa a base di senape delicata, Umeboshi e mosto cotto. Due gocce di tabasco e diventa perfetta per abbracciare la fragranza del pesce. Pensate anche ad un contorno. Nel mio caso ho gratinato dei broccoli, precedentemente cotti a vapore, con una semplice grattugiata di parmigiano e un pizzico di sale.

A questo punto non vi resta che procedere all'assaggio. Deliziatevi e sorprendetevi. Genuinità e gusto, ricchezza e sapore, non sono mai andati così d'accordo!abc

Crocchette autunnali di zucca in finta frittura: la stagione dalle mille, più una, inaspettate sorprese

E' difficile capire, esattamente, da dove partire. Ci provo da qui: l'autunno. Stagione difficile, per me. Amo il caldo, i piedi scalzi, la pelle scoperta sotto i raggi del sole, la ricerca dell'ombra per un attimo di respiro. Seppur i colori dell'autunno siano caldi e pieni, camminare verso stagioni fredde e buie mi soffoca. Ma, lo confesso, esiste un ma. Un'attenuante. Con l'autunno arriva il mio compleanno. Da sempre i compleanni, in famiglia, si sono vissuti con magia: l'attesa, la preparazione delle sorprese, la ricerca del regalo perfetto, il bigliettino accuratamente scritto e decorato e l'immancabile torta. Ho sempre amato le sorprese, mi è sempre piaciuto farmi stupire da un gesto, anche il più piccolo e semplice. Nonostante siano passati parecchi anni, questa piccola deviazione non mi ha mai abbandonato ^_^ Però ho acquisito una consapevolezza. Non sempre l'aspettativa è stata soddisfatta. Anzi, negli ultimi anni, a dirla tutta, è sempre stata delusa. Quindi, visto che non mi do mai per vinta, ho deciso di pensarci io. Ho iniziato a festeggiare il compleanno circa un mese prima della data (che, avete capito bene, deve ancora arrivare), chiedendo alla povera mamma "ma.... hai già un'idea per il tuo regalo del mio compleanno?" :D Santa donna. "Perché io lo avrei anche già scelto....". Mamma rassegnata alle mie follie. "Si tratta di una friggitrice, che frigge senza olio". Percepivo i suoi occhi sgranati al di là del telefono. "Funziona ad aria calda, dev'essere fichissima". I suoi pensieri sulla dimensione della mia cucina e sul numero degli ammennicoli presenti (e futuri) rumoreggiavano chiaramente a distanza di 160 chilometri. "Non so ancora dove metterla, ma un posto lo troverò sicuramente. Sul carrellino, accanto all'estrattore, dovrebbe starci". Credo che, a questo punto, si sia seduta.
La friggitrice ad aria calda, questa per l'esattezza, è arrivata ed è stata immediatamente messa alla prova. Favolosa. Basta vaporizzare una goccia di olio sugli alimenti che si vorrebbero non friggere e il gioco è fatto. Crosticina croccante, doratura perfetta e leggerezza garantita. Seppur questo sia solo uno dei tanti regali che mi sono concessa (tra cui un nuovo forno a mocroonde, un nuovo essiccatore, e il mio amato trx per gli allenamenti a casa), oggi mi concentro sulla sorprendente funzionalità della friggitrice. L'ho provata con preparazioni differenti: i bocconcini di feta proposti qualche giorno fa, melanzane e zucchine, pesce, crocchette varie, anche con semplici pomodorini. La prova ve la documento con queste crocchette: non vi sembrano irresistibili?

Ma le sorprese non finiscono qui. Mentre vi lascio gustare i sapori autunnali di questi bocconcini, vi presento un nuovo evento.
L'occasione parte sempre dal mio compleanno.
Lo stimolo è il desiderio di conoscere voi, sostenitori della buona e sana cucina, amanti della lettura, appassionati di viaggi, sportivi e, perché no, di ritrovare amici che difficilmente riesco a vedere nell'incessante accavallarsi di impegni.
La cornice è un locale che solletica la mia curiosità da tempo, capitanata da uno chef, Vincenzo, che stimo per il suo valore umano e per la professionalità e passione con cui crea ogni piatto.
Il fine è quello di mostrarmi a chi mi legge, a chi mi conosce solo virtualmente, a chi non mi vede mai, a chi vorrebbe scambiare due chiacchiere reali in un mondo che è sempre più social.
Il desiderio è quello di farmi conoscere come Erica, come foodblogger, come anima della Mai Soli nel Mondo, con le mie passioni, con la mia semplicità, con la mia sensibilità e con la mia follia.

Il quando è domenica 11 ottobre, a partire dalle 20.00
Il dove è il ristorante Il Moro di Monza
Il chi è.... TUTTI QUELLI CHE LO DESIDERANO

Il tema, perché un tema ci sarà, lo chiamo book sharing. Da incorruttibile sostenitrice della lettura, ho pensato che sarebbe magico poter intrecciare i nostri sguardi condividendo le nostre passioni. Vi chiederò, quindi, di portare con voi un libro: che sia di letteratura, di cucina, di viaggi, di sport o di quasiasi altro genere, è importante che parli di voi e che vi introduca, in uno scambio di pareri e.... non solo. I nostri libri, infatti, verranno scambiati, a fine serata, così che ciascuno di noi porti con sé qualcosa di qualcun altro.

In questa occasione comunicherò ufficialmente le due ricette vincenti del contest Un Mondo di benEssere

E mentre riorganizzate i vostri impegni per poterci essere ^_^ vi lascio la ricetta...

Ingredienti

125 g di lupini
140 g di zucca
1 cucchiaino di salsa rubra (per me fatta in casa)
100 g di ricotta vaccina
20 g di semi di sesamo
10 g di semi di chia
paprika dolce
2 cucchiai di parmigiano grattugiato
pangrattato di riso
olio evo q.b.

Pulite i lupini, eliminando la buccia. Inseriteli in un boccale. Aggiungete la zucca, pulita e tagliata a cubetti non troppo grandi, la ricotta, la rubra e la paprika. Frullate tutto, riducendo gli ingredienti in composto fine ed omogeneo. Unite, quindi, i semi di sesamo e di chia e il parmigiano. Assaggiate per verificare la sapidità ed eventualmente correggete con del sale integrale.
Prelevate poco impasto alla volta e formate delle polpettine, grandi quanto una noce. Passatele nel pangrattato di riso e lasciatele riposare per almeno mezz'ora. In questo modo acquisiranno compattezza.
   Poco prima di procedere alla cottura, vaporizzate dell'olio evo su ciascuna polpettina, quindi sistemate tutto nel cestello della friggitrice, preriscaldato per un paio di minuti. Inserite il cestello nel vano e cuocete, a 200°, per 20 minuti circa, girando un paio di volte le palline durante la cottura. Nel caso vogliate provedere diversamente, sistemate le crocchette su una placca coperta da carta forno e infornate a 180° per 30 minuti circa.
Quando saranno ben dorate e croccanti, prelevatele e servitele. Io le ho accompagnate con la salsa rubra della mamma e le ho accostate a tre spicchi di scarola saltati in padella con olive taggiasche. I sapori si uniscono, in un contrasto irresistibile, e travolgono.

Insolito modo di concepire una crocchetta e di assaggiare il sapore dell'autunno, sotto una panatura sana, leggera e croccante da non poter resistere.
Proteine a gogò, rigorosamente di origine vegetale, nel rispetto dei principi di salute e genuinità.

Manine a me, perché queste pepite si gustano di più in versione fingers!! ^_^


abc

Crocchette di batata dolce in panatura di semi con salsa mediterranea di arachidi: il “benEssere” della condivisione

Ormai è più di tre settimane che il mio contest Un Mondo di benEssere ha preso vita, e sono felice di vedere come, giorno dopo giorno, si arricchisca delle vostre proposte. Vorrei gustarle tutte, lo confesso, e mi proporrei, ogni volta, per entrare nelle vostre cucine a dare un risvolto concreto all'idea di sapori che l'assaggio virtuale mi concede. Perché mi prendete per la gola mica da ridere ^_^
Ad oggi, però, il tempo tiranno mi ha permesso di approcciarmi direttamente solo ad una di queste ricette. Il colpo di fulmine, un po' curiosità un po' risveglio di un interesse latente, è stato per la batata dolce. Ebbene sì, Silvia mi ha lanciato un guanto di sfida dicendomi, con le sue crocchette, provaci.... è arrivato il momento!!
Non ho riproposto la sua versione, ho solo utilizzato la sua idea per creare la mia versione, dettata da esigenze di dispensa, da elucubrazioni mentali, da curiosità varie e dall'idea di accostare sapori come mai avessi fatto prima. Ma non è tutto. Se Silvia ha accompagnato la sua crocchetta con un dip allo yogurt, io sono stata portata a provare una salsa assaggiata virtualmente in altre vesti, ma che la mia dolce Nocciolina mi ha piazzato davanti agli occhi conquistandomi senza scampo. Non ho potuto utilizzare gli anacardi, perché ne sono tanto ghiotta da essere in grado si mangiarne due etti per volta, senza accorgermene (salvo poi svuotare l'anima e morire come una mongolfiera bucata che precipita verso l'inferno), motivo per cui sono portata a concedermeli con spiccata rarità. Ma le arachidi non mancano mai ^_^ E allora ecco la soluzione. Di spinaci non ne ho trovato neanche l'ombra, quindi mi sono ingegnata con qualche ghiotta e curiosa alternativa. Insomma, quello che è venuto fuori è qualcosa di decisamente nuovo, ispirato da due persone che stimo molto.

Ingredienti

Pre le crocchette
130 g di batata dolce
80 g di tofu al naturale
40 g di foglie di sedano verde
5 g di foglie di menta
1 cucchiaino di peperoncini sott'olio
sale rosso delle Hawaii
paprika dolce
10 g di semi di lino
10 g di semi di sesamo
1 cucchiaio di pangrattato di riso
1 cucchiaio di olio evo

Per la salsa
20 g di arachidi
8 pomodorini Pizzutello
1 cucchiaino di lievito alimentare
sale rosso delle Hawaii
5 foglie di basilicp

Sgusciate le arachidi, pulitele bene e mettetele in ammollo in acqua. Lasciatele più tempo possibile. Io le ho lasciate una mattinata.
Sbucciate la batata, tagliatela a tocchetti e fatela bollire in abbondante acqua. Io non ho aggiunto sale. Ho proceduto a questa cottura perché una batata intera per me sarebbe stata davvero troppa!! Ho preferito alleggerire l'apporto di carboidrati con l'aggiunta del tofu, ma voi fate la vostra scelta ^_^
Una volta che sarà morbida scolatela e inseritela in un boccale, insieme al tofu tagliato a dadini, alle foglie di sedano e di menta lavate e asciugate e al peperoncino. Frullate tutto, fino a rendere gli ingredienti una crema liscia ed omogenea. Unite paprika e sale a piacere, mescolate bene e assaggiate, affinché abbia raggiunto la sapidità a voi congeniale.
Lasciate riposare l'impasto e occupatevi della panatura. Inserite in un mortaio i semi di lino e di sesamo. Pestateli, spezzandoli bene (ricordate che i principi dei semi di lino si trovano tutti all'interno. Ma ricordatevi anche che ossidano facilmente, per cui è un passaggio che non va effettuato in anticipo!!). Versate il battuto su un foglio di carta assorbente, unite il pangrattato di riso e mescolate bene. Formate, con l'impasto, delle piccole polpette. Saranno molto morbide, per cui sarà piuttosto difficile lavorarle. Fatele scorrere velocemente sulla panatura, dando la forma di un bastoncino. Lasciate riposare in frigo per una decina di minuti.
Occupatevi, ora, della salsa. Scolate le arachidi, sciacquatele e inseritele in un boccale. Lavate i pomodorini, eliminate la pelle (con questo tipo di pomodorino ci si riesce anche enza farli sbollentare), tagliateli a metà ed eliminate succo e semi. Inserite la polpa nel boccale, unite le foglie di basilico lavate e asciugate, il lievito alimentare e il sale. Frullate a lungo, cercando di inglobare quanta più aria possibile, in modo da far vellutare bene la crema e renderla soffice. Mantenetela fresca, in frigorifero, per il tempo di cottura delle crocchette. Fate scaldare l'olio in una padella e, una volta ben caldo, adagiatevi le crocchette. Io generalmente sporco di olio tutta la superficie, in modo da non aggiungere ulteriore olio e lasciare che la cottura sia uniforme e ben dorata.
Continuate la cottura a fuoco medio, girando di tanto in tanto le crocchette. Ci vorranno circa 10 minuti per ottenere una doratura perfetta.
Versate la salsa di arachidi e pomodori in un bicchierino, guarnite con una cima di basilico e servitela accanto alle crocchette, che potrete presentare in un cartoccio, o semplicemente in un piatto da portata. E' una pietanza che si presta ad essere consumata con le mani (le posate non le ho neanche immaginate ^_^) e che, per questo, trasforma il pasto in un momento di piacevole convivialità.
Leggera, fragrante, ricca di nutrienti preziosi, ma anche fresca, grazie all'accompagnamento dal sapore estivo e mediterraneo di pomodori e basilico, questa crocchetta è un'insolita alternativa alle necessità e ai desideri di una cucina meno impegnativa, come i giorni di canicola estiva ci chiedono.

   La batata dolce mi ricorda molto la consistenza e la delicatezza della zucca. E, vi dirò, per la testa ho già idee particolari legate al suo utilizzo.

Non vedo l'ora di sperimentare, e poi di raccontarvi.
Per il momento vi lascio il piacere di questo assaggio.abc

Crocchette di ceci e spinaci con le nocciole: il buono, il bello e l’esigenza di gestire il tempo

Nel mio panorama quotidiano ci sono due tipologie di approccio culinario: per elaborazione e per istinto. Che, tradotto in altri termini, significa: piatto strutturato o piatto estemporaneo. In genere, mentre le cene che riesco a consumare in casa nelle serate non lavorative mi permettono di dedicare maggior tempo alla preparazione, confino al momento del pranzo i piatti estemporanei. Torno dai miei quotidiani allenamenti e mi trovo a mettere insieme due idee e una manciata di ingredienti in un tempo limite che mi consenta di non pranzare all'ora di merenda. Le esigenze sono quelle di avere una pietanza veloce da preparare, completa per apporto nutrizionale, rispettosa dei miei immancabili principi salutisti e, non transigo, che sappia conquistarmi e mettere in moto le ghiandole salivari. Se, dopo tutta la valutazione razionale, parte anche la risposta fisico - gustativa, allora il piatto è perfetto. Così nascono queste crocchette. La preparazione mi è costata 20 minuti di lavoro, tra cottura delle patate, preparazione della base ai ceci e la messa in forma delle crocchette. Così, quando sono tornata a casa dopo i miei 8 chilometri di salite, il tutto era pronto per essere cotto e per saltare nel piatto nel giro di 10 minuti. Non ci sono scuse: la cucina sana è possibile anche con una manciata di minuti a disposizione. Basta volerlo!! ^_^

Ingredienti

45 g di farina di ceci
35 g di acqua calda
90 g di patate bollite
70 g di spinaci al vapore
1 cucchiaino di olio piccante (il mio è quello home made della mia mamma ^_^)
sale rosso delle Hawaii
10 g di nocciole
pangrattato di riso

Pelate e tagliate a cubetti le patate. Fatele bollire in acqua salata, finché risulteranno morbide.
In una terrina versate la farina di ceci setacciata e unite l'acqua calda, poco alla volta. Mescolate tutto in modo da ottenere una pastella densa e liscia. Unite l'olio piccante e il sale rosso, quindi mescolate ancora e lasciate riposare tutto per qualche minuto. Nel frattempo tagliate grossolanamente, con il coltello, gli spinaci cotti al vapore e ben strizzati.
   Quando le patate saranno pronte scolatele e fatele intiepidire.
Schiacciatele con una forchetta e unitele alla pastella di ceci, insieme agli spinaci. Pestate le nocciole in un mortaio, o tagliatele in pezzi grossi con un coltello e unite anche queste all'impasto. Mescolate bene il tutto, fino ad ottenere un composto omogeneo.
Prendete poco impasto alla volta e lavoratelo con le mani, formando un rotolino. Procedete fino a terminare l'impasto, quindi passate tutto nel pangrattato di riso e ponete le crocchette su un piatto.
Lasciate riposare in frigorifero fino al momento della cottura.
Scaldate un cucchiaio di olio evo in una padella e, quando sarà caldo, sistemate le crocchette. Fatele rotolare subito, in modo che si irrorino completamente di olio: in questo modo doreranno perfettamente senza dover ricorrere ad una vera e propria fruittura.
Basteranno pochi minuti a fiamma viva. Abbiate cura di girarle spesso per ottenere una cottura uniforme e quella crosticina sfiziosa e irresistibile. Quando vedrete che avranno acquisito un bel colore ambrato, eccole pronte da servire.

Accompagnatele con una fresca insalatina di stagione e vedrete che il vostro pranzo estemporaneo sarà una coccola golosissima!!
E, ovviamente, un concentrato di proprietà preziose ^_^abc

Crocchette di ceci neri e spinaci: dalla visione all’assaggio attraverso il supporto dell’interpretazione

Non riesco a ripetere due volte una mia stessa ricetta, figuriamoci se riesco ad attenermi alle dosi di una ricetta proposta da qualcun altro e apprezzata!! Chiamiamola interpretazione, chiamiamolo desiderio di personalizzazione, diciamo anche che provo quel pizzico di piacere nel sentirmi libera di esprimere il mio estro, seppur nella riproduzione di qualcosa di già esistente. Non me ne voglia la dolce Rachele, che ho riempito di complimenti quando ho visto i suoi kofta di ceci e spinaci. La mia reazione è stata questa: LI DEVO PROVARE. Ma già sapevo che il cumino non l'avrei messo, che i ceci sarebbero stati neri e che il fritto non sarebbe stato proprio fritto. Però, in tempo record, la sua ricetta, o meglio l'ispirazione arrivata dalla sua ricetta, si è materializzata sulla mia tavola ed è stato un grande successo. Cosa dire di questa farina di soia che sto amando ogni volta di più? Non posso spiegare il sapore. Solo il profumo inebria. L'apertura del sacchetto è un'esperienza sensoriale. Mi ci chiuderei dentro ogni volta, ad immergermi, sporcarmi e farmi riempire di quell'aroma che travolge. Così ho pensato di provarla anche in una panatura. Beh.... un successo! Presto proverò anche la versione al forno; intanto gustare queste crocchette salutari e piene di sapori intensi mi ha assolutamente soddisfatto. Grazie Rachele e.... a voi l'assaggio.

Ingredienti

60 g di ceci neri secchi (120 g bolliti)
200 g di spinaci freschi
20 g di farina di soia + q.b. per la panatura
15 g di crusca d'avena
15 g di semi di lino
noce moscata a piacere
pepe a piacere
latte d'avena q.b. per la panatura
sale
olio evo

   Mettete a mollo i ceci per una notte e poi bolliteli. Io ho provato a farli bollire senza ammollo per un paio d'ore, con un pizzico di bicarbonato, e il risultato è stato lo stesso. Una volta cotti lasciateli raffreddare su un piano.
Tritate grossolanamente i semi di lino, poi unitevi la crusca d'avena, la farina di soia e i ceci. Aggiungete noce moscata e pepe e tritate tutto.
Lavate bene gli spinaci e cuoceteli al vapore per qualche minuto.
Strizzateli e uniteli al composto di ceci. Tritate ancora tutto velocemente e salate a piacere. Prelevate poco impasto alla volta e formate delle crocchette della forma desiderata. Su un foglio di carta assorbente versate della farina di soia.
Intingete ciascuna crocchetta nel latte di avena, poi passatela nella farina di soia, cercando di coprire tutta la superficie uniformemente. Togliete la farina in eccesso, che rimarrà facilmente attaccata all'impasto, e lasciate riposare le crocchette, in frigorifero, per almeno mezz'ora. In questo modo si rassoderanno e la panatura diverrà compatta, agevolando la cottura. Io le ho lasciate riposare per più di un'ora.
Fate scaldare due cucchiai di olio in una padella e, quando satà ben caldo, unitevi le crocchette.
Lasciatele rosolare bene, a fiamma piuttosto vivace, girandole spesso affinché la cottura sia uniforme.
Quando le vedrete dorate, spegnete il fuoco e trasferitele su un foglio di carta assorbente, in modo che l'olio in eccesso venga rilasciato.
A questo punto servitele. Io le ho accompagnate con una salsina preparata con della meravigliosa salsa di pomodoro preparata dalla mia mamma, che ho fatto cuocere e ridurre, aggiungendo qualche goccia di tabasco e un cucchiaino di salsa di soia.
L'abbinamento l'ho trovato strepitoso.

Ho assaporato, crocchetta dopo crocchetta, senza davvero riuscire a fermarmi. Il gusto intendo, la compattezza giusta, l'abbinamento di sapori contrastanti hanno reso questo piatto un vero successo!

abc

Crocchette di platessa in crosta di avena: l’interpretazione perfetta, che sia desiderio o necessità

Nuovamente alle prese con "voglia di...". Alterno periodi in cui trovare il pezzo che si incastri alla perfezione nella mia costruzione è faticosamente estenuante, a momenti in cui a tutti i costi il pezzo deve essere quello, perché irradia il suo richiamo in tutti i modi. E si incastra magistralmente. Queso è il momento che posso etichettare come casistica del secondo genere. Voglia di.... platessa. Mi correggo. Voglia di ..... platessa in crocchetta. Con i contrasti del caso, con la copertura speciale, con la cottura ad hoc. E' lei, non ci sono troppi giri di parole da fare: questo volevo e questo ho creato. Non ho bisogno di mascherare ingredienti in elaborazioni varie per farmeli piacere. La platessa la adoro anche semplicemente saltata in padella, con la sua bella crosticina dorata. Ma se cercaste un modo per far mangiare il pesce, e la verdura, e tante cose genuine a chi non ha questa affinità con il cibo.... avanti gente, c'è posto per tutti!!

Ingredienti

80 g di filetti di platessa (preferibilmente senza pelle)
50 g di bresaola
7 g di pistacchi tostati non salati
7 g di farina di mais fioretto
60 g di foglie di catalogna cotte al vapore
1 rametto di rosmarino
noce moscata
sale
olio evo
2 cucchiai di crusca d'avena

   Separate le foglie di catalogna dai gambi, lavatele e cuocetele al vapore, o in pentola senza condimenti.
Fatela raffreddare, poi unitela, in un boccale, ai filetti di platessa, alla bresaola, ai pistacchi tritati e alla farina di mais fioretto.
Tritate tutto minuziosamente. Lavat il rametto di rosmarino, asciugatelo e separate gli aghetti dal rametto. Uniteli al composto, aggiungendo noce moscata a piacere e sale. Tritate ancora tutto, fino a rendere il composto omogeneo. Lasciatelo riposare per mezz'ora in frigo.
Riprendete l'impasto e formate delle palline grosse quanto una noce. Passatele sulla crusca d'avena, cercando di coprirle completamente e dando la forma di crocchetta.
Versate un po' di olio su un foglio di carta forno (che poi utilizzerete per la cottura) e rotolatevici sopra le crocchette, in modo da bagnare leggermente l'avena. Mi raccomando a non inzupparle troppo, ne andrebbe la genuinità della cottura.
Coprite una teglia con il foglio di carta forno appena utilizzato e sistemateci sopra le crocchette. Se i fiocchi saranno stati ben irrorati in cottura doreranno, diversamente rimarranno molto chiari. Buoni e sfiziosi ugualmente, ma senza l'effetto croccante ^_^
Infornate a 200° e cuocete per 30 minuti, girando un paio di volte le crocchette affinché cuociano uniformemente da tutte le parti.
Quando saranno ben dorate sfornatele e servitele.
Sono squisite da assaporare calde, ma anche tiepide sanno farsi apprezzare.
Ideali per una cena a regime, si prestano bene anche per aperitini come sfiziosi e particolari finger. Ma anche sul divano davanti ad un buon film, da assaporare con le mani, non sono niente male ^_^

Insomma, per un momento di piacere e di consapevole amore per il proprio corpo, c'è sempre una soluzione!!

abc

Scamorzine croccanti al forno: vizi e sfizi visti e rivisitati in una sfida tra palato e cuore

Le vidi qui, dalla grande Emanuela, e me ne innamorai. Poco tempo dopo, davvero troppo poco tempo dopo, le ripropose Tamara, qui. Acciderboli, mi ha fregato sul tempo mi sono detta! Ma di certo questo non mi ha dissuaso dal replicare ulteriormente. Arriva il giorno in cui VOGLIO queste scamorzine. Ho in testa quell'aspetto delizioso, poi Tamara ha fatto una spiegazione pazzesca sulla frittura, sugli oli e sul metodo ideale per far fare la crosticina a questi bocconcini, senza che versino una sola gocciolina di morbido cuore. E da cosa mi faccio assalire????? I sensi di colpa. No, era tutto pianificato, la ricetta era stata aggirata in base alle mie necessità e cosa mi si ficca in testa? Il senso di colpa! Mangi un formaggio di per sé ricco di grassi, e in più lo friggi? Ho ceduto, sì. Ho messo tutto in forno. Sono un caso patologico, lo so. La medicina per me dovrebbe ancora fare grandi progressi, ma non vi posso nascondere che queste scamorzine mi hanno letteralmente incantato. Anche con le crepe, anche con il cuore morbido riverso sulla teglia. Una frecciata che passa oltre una frittura perfetta. Sono bocconcini di deliziosa golosità. Ringrazio di cuore le mie due muse ispiratrici e chiedo venia per la mia irriducibile smania di rendere tutto il più possibile "sano". Siete due grandi. I fiorellini portateli voi!! ^_^

Ingredienti

5 scamorzine affumicate
30 g di albume
30 g di latte d'avena
15 g di farina di riso
20 g di pangrattato (io di riso)
10 g di semi di sesamo
sale
paprika dolce
olio evo

Preparate tutti gli ingredienti. in una scodellina l'uovo con un po' di sale, in un'altra il latte di avena, su uno scottex la farina di riso mischiata con la paprika e su un altro scottez il pangrattato mischiato ai semi di sesamo.
Passate ciascuna scamorza nel latte di avena, quindi tuffatela nella farina di riso con la paprika. Avvolgetela bene. A questo punto passatela nell'albume e poi nel pangrattato, cercando di creare uno strato uniforme e compatto di panatura.
Rivestite una teglia con carta forno e ungetela leggermente. Adagiatevi i bocconcini, versateci sopra un filo di olio evo e infornate nel ripiano alto del forno, a 230° (io con funzione ventilato).
Lasciateli cuocere per una decina di minuti, girandoli a metà cottura affinché dorino in maniera uniforme.
Quando saranno pronti sfornateli e serviteli. Ricordate che è essenziale la verdura nella dieta quotidiana, per cui non dimenticate di accompagnarli ad un buon contorno.
Semplici e velocissimi, sono una vera slurperia e sapranno stuzzicare l'appetito.

Che sia servito come portata principale, o come sfizioso aperitivo, non deluderò i vostri palati!!



abc

Crocchette di salmone e cavolini di Bruxelles in crosta di Venere: la totalità dei sensi che infrange il bon ton

Quello che mi lega al riso venere è un amore viscerale. Il suo colore intenso mi travolge, quasi mi ipnotizza. L'aroma che sprigiona in cottura mi abbraccia infondendomi forza e conforto. La delicatezza del suo sapore mi coccola e la sua consistenza mi sussurra, all'orecchio, accostamenti talvolta bizzarri. Il suo incontro è una di quelle magie che archivio come esperienza sensoriale, dove tutto inizia dall'approccio visivo per finire a coinvolgere ogni senso. Quando pensai ad una panatura, creata con questo magico elemento, non incontrai dubbi. Sapevo che il risultato sarebbe stato all'altezza delle mie aspettative, se non oltre.
Tritando quei chicchi intensi, nel colore e nel sapore, il sorriso di soddisfazione già illuminava il mio volto. Il cuore ha carattere, ma rispetta la delicatezza di sapori. La struttura è essenziale, il bilanciamento è il puntino sulla "i".

Ingredienti

200 g di salmone fresco pulito
10 cavolini di Bruxelles
15  di mandorle (con la pellicina)
1 cucchiaino di curcuma
sale
noce moscata
pepe
olio evo
pangrattato di riso venere (ottenuto da 35 g di riso venere)

Mondate i cavolini togliendo le foglie più esterne. Tagliateli a metà e fateli bollire, in acqua salata, per una decina di minuti.
Quando saranno morbidi (ma non troppo) scolateli e gettateli in un recipiente di acqua ghiacciata, in modo da fermare la cottura.
Versateli nel boccale, insieme al salmone pulito e privato della pelle, alle mandorle, al sale, al pepe, alla noce moscata e alla curcuma. Le quantità delle spezie possono variare in base ai vostri gusti. Le mandorle le aggiungo insieme al resto degli ingredienti, in modo che non diventino troppo fini.
Tritate tutto fino ad avere un composto omogeneo, ma non troppo uniforme. Assaggiate ed eventualmente correggete di sale.
Preparate, ora, il vostro pangrattato, tritando i chicchi crudi di riso venere. Lasciate lavorare le lame per diverso tempo, in modo che si formino granelli piuttosto piccoli.
Prelevate un po' di impasto e lavoratelo tra le mani umide, dando una forma sferica. Passate, ora, la polpettina sul pangrattato, allungandone la forma a cilindro.
Fate in modo che la panatura ricopra perfettamente tutta la superficie.
Adagiate ciascuna crocchetta, così ottenuta, su una tegliarivestita da carta forno. Io ho cosparso anche un po' d'olio, proprio un filo, che non lasciasse secco l'impasto in cottura. Procedete con il restante impasto, fino al termine.
Accendete il forno e portatelo alla temperatura di 200°. Infornate e cuocete per 20 minuti, in funzione ventilata. Trascorso il tempo, girate le crocchette sul lato opposto e proseguite la cottura per altri 10 minuti.
Alla fine dovrete ottenere delle crocchette dalla crosticina bella croccante. Il tatto vi aiuterà a valutare la cottura.
Sfornatele e servitele molto calde.

Il piacere di gustarle con le mani, a parere mio, amplifica i sapori. Del resto ci sono cose che devono infrangere le reole del bon ton!!

abc

Pepite di merluzzo in crosta di mais su chips di rapa alla paprika:sfizi genuini in ottimizzazione domestica

Spesso mi capita, nei miei continui rituali di economia domestica, di ottimizzare l'utilizzo del forno. Individuo la serata libera da impegni e dal lavoro e parto con la creazione di tutte le portate che, fino a quel momento, abitavano la stanza dei pensieri e che attendevano semplicemente il loro turno. E, ovviamente, la cottura in forno. Immaginatemi alle prese con almeno tre differenti preparazioni. Guardo alla mia cucina come ad una benedizione, ma finisco sempre per implorare quei 50 centimetri in più di spazio! In ogni caso, a fine lavoro questo caloroso ambiente, che si trasforma sempre in un campo di battaglia, mi riappacifica con me stessa. E se l'impresa è ripagata da un grande risultato, cosa volere di più? E' il caso di queste pepite. Giammai le avrei fritte, come mai avrei fritto le chips di rapa. Ne verrà sacrificato il sapore? Provate e poi mi direte!!

Ingredienti

Per le pepite
200 g di merluzzo fresco
2 cucchiaino di gomasio (oppure 1/2 cucchiaino di sale)
1/2 spicchio di aglio
scorza di 1/2 limone
1 pizzico di sale
10 g di semi di sesamo
(eventuali spezie a piacere)
farina di mais fioretto gialla

Per le chips
2 rape
sale
paprika dolce

Pelate le rape e lavatele. Asciugatele accuratamente. Con l'aiuto di una mandolina tagliatele a fettine sottili. Foderate con un foglio di carta forno una placca e sistemate le fettine, una accanto all'altra.
Salatele a piacere e spolverizzatele con la paprika dolce. Cuocetele in forno, a 190°, per circa una decina di minuti, ma controllate bene che non brucino: il momento che passa dalla croccantezza al carbone è veramente minimo!! Quando saranno dorate al punto giusto, sfornatele e fatele raffreddare. Passate ora alla preparazione delle pepite.
Prendete i filetti di merluzzo, liberateli da eventuali lische, sciacquateli e asciugateli, tamponandoli con un foglio di carta assorbente. Trasferiteli in un boccale, insieme al gomasio, al sale, al sesamo e alla scorza di limone grattugiata (e alle eventuali spezie).
Tritate a più riprese, in modo da rendere omogeneo l'impasto che ricaverete.
Versate su un piano un paio di cucchiai di farina di mais. Prendete un po' di impasto per volta, lavoratelo con le mani fino a formare una polpetta, e passatelo nella farina allungandolo in crocchetta. Procedete fino a terminare la polpa del merluzzo. Sistemate le pepite appena ottenute su una teglia coperta da carta forno e leggermente unta con un pennello. Infornatele, a 190°, per 20 minuti. Dopo 10 minuti dirate le pepite, in modo che la doratura sia uniforme.
Sfornatele e gustatele, accompagnate dalle chips di rapa, leggere e genuine.


Credo non rimpiangerete la cottura in olio!
abc

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