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Zuppa di lenticchie rosse e castagne con aroma di clementina: una scoperta, che è conferma, che è curiosità

img_5253Ben consapevole del fatto che possa diventare poco credibile, nel continuare a confessare la mia adorazione per quell'alimento, e per quell'altro e per quell'altro ancora, non posso evitare di parlare di castagne senza che il mio cuore abbia un sussulto. Fino a pochi anni fa, legata fortemente alle tradizioni di famiglia in un periodo in cui la spinta verso le differenti prospettive si muoveva con una certa latenza, alla parola castagna seguiva un'associazione olfattiva e uditiva tipica delle caldarroste. Che dipingevano ai miei occhi le forme dell'autunno in un rito conviviale di divertente condivisione. Poi tutto ha iniziato a muoversi in modo differente: la mia curiosità ha cominciato a scalciare, la mia propensione agli accostamenti insoliti ha via via preso piede e mi sono trovata, in uno schiocco di dita, a tuffarmi in piatti dai aspori audaci, inconsueti, talvolta sovversivi. E a delineare, in questo modo, la mia idea di cucina. La prima volta in cui ho accostato il sapore dolce delle castagne ad una pietanza salata è stata qui, in una vellutata di zucca davvero travolgente, seppur sfacciatamente delicata. Ma poco dopo è seguita una zuppa che, seppur ancora non lo sapessi, avrebbe anticipato quella che condivido con voi oggi. Eppure quando ho desiderato questo piatto, non ho pensato al passato, non ho cercato di rievocare sapori. Ho solo dato ascolto al mio desiderio di avvolgenza, calore, pienezza. E in questa scodellina c'è tutto questo. Confermato, scoperto, ritrovato. Ingredienti 100 g di lenticchie rosse decorticate 20 castagne 100 ml di latte vegetale 1 clementina 1 cucchiaio di olio evo sale peperoncino in polvere pepe curcuma Mettete le castagne in un pentolino, copritele con acqua e portate a bollore. Cuocete per circa 20 minuti, quindi sbucciatele e tenetele da parte. Prelevate la buccia della clementina, cercando di escludere la parte bianca. Fatela bollire per una decina di minuti scarsa in acqua e una punta di bicarbonato, quindi trasferitela in una ciotolina, schiacciatela con una forchetta, unitevi l'olio, il sale e il peperoncino. Lasciate insaporire l'olio per una mezz'ora circa. Sciacquate le lenticchie sotto un getto di acqua corrente. Fatele bollire in acqua leggermente salata per una decina di minuti. Nel frattempotagliate le castagne (tutte tranne 4, che vi serviranno per la guarnizione) in piccoli dadini. Versate l'olio aromatizzato in un pentolino e scaldatelo. Versate le castagne tagliate e fate insaporire per qualche istante. Scolate le lenticchie e aggiungetene 2/3 nel pentolino con le castagne. La parte restante di lenticchie frullatela, insieme al latte, alla curcuma e al pepe. Correggete di sale secondo il vostro gusto, quindi versate tutto sul mix di lenticchie e castagne. Lasciate cuocere a fuoco lento per una decina di minuti ancora. Nel frattempo tagliate le 4 castagne tenute da parte in dadini e fatele saltare in padella con un filo di olio e sale, fino a renderle croccanti. Trasferite la zuppa nelle ciotoline, copritela con le castagne tostate e servite. Gustatene la pienezza di sapori, la delicatezza e apprezzate la perfetta genuinità. Non esistono limiti per la rappresentazione del piacere, anche a tavola. Sapori, colori, consistenze: il gioco è infinito e sorprendente. Provare per credere!!abc

Cannelloni di melanzana alle erbette su crema di lenticchie rosse e anacardi: nuovi stimoli, nuove scoperte

Una favola. Avete presente trovarsi a pensare di creare un piatto, senza una traccia precisa, e di immergersi in una perfezione di sapori incantevole, del tutto oltre le aspettative? Come potreste descrivere una favola? Io ve la racconto con questo piatto.
Mamma mi aveva portato, tra i molteplici doni del suo orto, una splendida melanzana. Bella, tonda, viola brillante. Dolce, sì, perché poi ho scoperto essere anche dolcissima.
L'ho ribaltata e rivisitata, mentalmente, più e più volte. Accostata a sapori diversi, cotta in molteplici modi, immaginata in forme diverse. Poi una sera, senza avere idee precise, ho iniziato a mettere insieme qualche ingrediente, qua e là, in cerca della vera ispirazione. Bollite le lenticchie, ammollati gli anacardi, la strada ha iniziato a definirsi. Ma, visto che non sono io se non ci metto qualcosa di insolito e mai sentito (ma quei pochi che lo conoscono, lo amano alla follia), il caso ha voluto che, proprio quel giorno, la mia dispensa si arricchisse di una salsina nuova. Servita dal mio amico Marco nel suo piatto proposto per il contest, sono stata subito incuriosita. Non è passato molto tempo prima che l'Umeboshi entrasse in casa ^_^ Ma attenzione..... "ha un fortissimo potere curativo, Erica, non usarla come salsa". Ecco, io mi sarei finita il vasetto. Per fortuna qui ce n'è solo un cucchiaino ^_^

Ingredienti

Per la crema
20 g di anacardi non salati
50 g di lenticchie rosse
1 cucchiaino di aceto di mele
1 cucchiaino di farina di mandarino
1 cucchiaino di lievito alimentare
2 rametti di menta
1 cucchiaino di Umeboshi

Per le melanzane
1/2 melanzana tonda
sale rosa dell'Himalaya
200 g di costine al vapore
10 g di olive di Riviera
10 g di semi di canapa sativa
1 cucchiaino di salsa di noci
1 foglio di alga kombu
1 cucchiaio di lievito alimentare
1 cucchiaino di farina di riso
noce moscata
olio evo

Mettete in ammollo gli anacardi e lasciateli almeno 4 ore. Nel frattempo lavate la melanzana e affettatene metà, in fettine spesse pochi millimetri. Mettetele in uno scolapasta, alternandole con del sale rosa, e fatele riposare per qualche ora, fino a che abbiano perso il liquido di vegetazione e il sapore amarognolo (nel mio caso non ce ne sarebbe stato davvero bisogno).
Fate bollire le lenticchie, precedentemente sciacquate sotto un getto di acqua. Salatele leggermente e fatele intiepidire.
Versatele in un boccale, aggiungete gli anacardi, la farina di mandarino, il lievito alimentare e l'aceto di mele. Correggete di sale e frullate tutto, fino ad ottenere una crema omogenea. Unite le foglie di menta ben lavate, la salsa di Umeboshi (in alternativa potrete usare un cucchiaino di salsa di soia) e continuate a frullare.
Lasciate riposare la crema in frigorifero, e tornate ad occuparvi delle melanzane.
Prendete le costine, tagliatele in piccoli tocchetti e saltatele in padella con le olive di Riviera.
Unite la salsa di noci. Io ce l'avevo già pronta, prodotta da un'azienza vicino a casa di mamma, ma potrete crearla voi frullando delle noci con dell'olio di oliva, del formaggio a pasta dura o, se voleste la versione vegana, con del tofu.
Mescolate tutto, lasciate insaporire e spegnete il fuoco. Nel frattempo mettete in ammollo l'alga kombu e lasciatelo rinvenire.
Sciacquate le melanzane e asciugatele tamponandole con un panno pulito.
Preparate un mix di farina di riso e noce moscata e impanateci le fettine di melanzana. Fatele rosolare in una padella antiaderente con un filo di olio evo. Quado saranno pronte trasferitele su un foglio di carta assorbente e fatele intiepidire.
Unite alle costine il cucchiaio di semi di canapa sativa (potrete usare anche semi di sesamo o qualsiasi altro seme a voi gradito) e l'alga kombu tagliata a striscioline. Mescolate bene, quindi posate su ciascuna fettina di melanzana un po' della farcia. Compattatela bene, quindi chiudete le melanzane a cannolo. Una volta che saranno tutte pronte, sistematele in una pirofila, una accanto all'altra, e cospargetele con il cucchiaio di lievito alimentare (in alternativa andrà bene del pangrattato o, per i non vegani, una grattugiata di parmigiano o di pecorino).
Portate il forno alla temperatura di 190° e infornate. Fate rosolare bene la superficie: non dovranno cuocere, ma solo gratinare, per cui saranno sufficienti 10/15 minuti.
Scaldate leggermente la crema di lenticchie e create una base su un piatto da portata. Sfornati i cannoli, sistemateli sulla crema.
Servite, caldi, e assaporate.

Non solo una differenza di consistenze, ma anche un contrasto di sapori: la dolcezza del cannolo con il suo ripieno pungente e avvolgente allo stesso tempo, e la crema morbida, dal sapore fresco e leggero. Un insieme che si sposa a meraviglia e che renderà piacevole ogni boccone.

Arrivare alla fine e dire "peccato....." è sempre la miglior prova d successo.
Ma il peccato, qui, è che difficilmente replico un piatto ^_^
Chi mi invita per l'assaggio? ^_*

abc

Uova vintage con crema di tuorlo e lenticchie all’arancia: là dove tutto partì e là dove tutto arrivò

Ho in mente queste uova particolari da quando ho conosciuto la cucina di Claudio. Il suo modo di proporre piatti mi ha conquistato da subito. Quando, poco meno di due mesi fa, propose le uova al tè, la curiosità fu così tanta che sapevo non avrei resistito alla tentazione. Ovviamente, non sono riuscita ad attenermi fedelmente alla ricetta. Lo sapevo in partenza: la mia idea è diventata, nel corso della definizione, una rivisitazione degli ingredienti. E che novità, direte voi. Ho voluto giocare sugli aromi, più che sull'aspetto. Ma, lo confesso, l'aspetto rimane il mio prossimo cruccio. La maritatura a uovo cotto è qualcosa di geniale: conferisce sapore in modo delicato e dà carattere all'aspetto. Così le mie uova sono diventate vintage e il loro gioco di consistenze soffici dà valore al sapore sapido e agrumato. Sano, nel suo apporto proteico, semplice nella contestualizzazione, originale nella presentazione, l'uovo vintage è perfetto per stupire.

Ingredienti

2 uova
25 g di salsa di soia scura
15 g di mosto d'uva cotto
50 g di succo d'arancia
70 g di acqua
zenzero in polvere
50 g di lenticchie rosse
1 cucchiaino di olio evo
6 capperi sotto sale
noce moscata

Fate bollire le uova in acqua fino a renderle sode, quindi fatele raffreddare completamente.
Con la lama di un coltello picchiattate sul guscio, rompendolo in piccoli pezzetti. Non sgusciate le uova.
Preparate una marinatura mescolando il succo di arancia all'acqua, al mosto cotto e alla salsa di soia. Unite lo zenzero in polvere, mescolate bene ed immergetevi le uova. Lasciatele marinare per 18 ore, ponendole in frigorifero.
   Trascorso il tempo estraete le uova dalla marinatura e sgusciatele.
Apritele a metà ed estraete il tuorlo.
Fate cuocere le lenticchie rosse in acqua leggermente salata (non troppo) fino a renderle morbide. Quindi scolatele eliminando tutta l'acqua in eccesso e unitele ai tuorli. Aggiungete i capperi sciacquati sotto acqua corrente, l'olio evo e la noce moscata a piacere. Unite qualche goccia filtrata di marinatura. Frullate tutto, fino ad ottenere una crema liscia.
Aiutandovi con una sac à poche farcite metà uovo con una parte della crema. Richiudete l'uovo ponendo sopra l'altra metà.
Lasciate riposare le uova per circa mezz'ora (io le ho preparate il giorno prima), quindi servitele.
Delizioso aperitivo, ma anche una portata perfetta da accompagnare con un'insalata fresca e primaverile, in ogni caso vi sapranno stupire.

Io le ho servite in apertura di pasto per il pranzo di pasquetta insieme a mamma in visita.
Ancora un po' intontita e provata da un'influenza piuttosto pesante, ho lasciato che il suo palato sano e obiettivo sancisse o meno il suo successo. E successo è stato decretato.

Ora non mi aspetta che tornare alla ricetta originaria ^_^







Un pranzo sotto l'abbraccio di un sole speciale... è assolutamente impagabile!

abc

Coni di fillo alle lenticchie rosse e broccoli: la slot machine delle idee in uno scenario rivoluzionario

Quando mi metto in testa che voglio fondere tradizione e innovazione, non c'è ostacolo che mi spaventi. La lenticchia ci sta sempre, come buon auspicio per il nuovo anno. Beh, per me la lenticchia ci sta sempre, non solo ad inizio anno. Ma vorreste mai che io mi faccia cuocere delle semplicissime lenticchie, da consumare a forchettate.... sole solette, perché io lo zampone, o il cotechino, proprio non lo tollero?? Come fossero i tre rulli delle slot machines, i miei circuiti cerebrali iniziano a girare, e girare, e girare. Poi si fermano, mostrando una combinazione. Mi soddisfa? No, ci riprovo. Girano, girano, e girano ancora. Altra combinazione. Beh, non sempre la seconda è quella buona: a volte ci vogliono ripetuti tentativi, ma a volte il miglior risultato esce al primo colpo. Questi coni sono il frutto di un paio di giocate, ma sapevo che il contrasto di consistenze e i sapori delicati avrebbero fortemente appagato il mio palato.
Serve ancora che vi dica quanto siano preziose le lenticchie? Di quanto lo siano i broccoli? E di quanto un foglio di fillo possa trasformare tutto in un capolavoro di sfiziosità?
Non attendete le occasioni per concedervi un capriccio. Seguite il cuore, e il palato, e andate a prendervi il bottino!!

Ingredienti

65 g di lenticchie rosse
90 g di cimette di broccolo
1 filetto di acciuga
2 fogli di pasta fillo
olio
sale
peperoncino

Prendete i fogli di fillo, spennellateli con un po' di olio evo e tagliateli a metà. Sovrapponete le due metà, quindi dividete in due nel senzo opposto. Ticavate da ciascun quadrato in 3 strisce. Foderate uno stampo da cono e cuocete in forno, a 180°, per circa 20 minuti, fino a quando saranno croccanti e dorati.
Nel frattempo sciacquate le lenticchie sotto acqua corrente e bollitele, in acqua salata, fino a quando saranno morbide. Dividetele cimette di broccolo in piccoli pezzi e cuocetele a vapore.
  Scolate le lenticchie e unitevi le basi delle cimette, a pezzi. Aggiungete il peperoncino (io ho usato un peperoncino fresco sott'olio preparato da mia madre) e il filetto di acciuga. Tritate tutto fino a creare una crema omogenea. Assaggiate e correggete, eventualmente, di sale.
Quando sarà pronta, riprendete i coni di fillo, e riempiteli aiutandovi con un sac à poche.
Fate saltare le cimette di broccolo in una padella. Salate e insaporite a piacere, quindi versate tutto su un piatto da portata. Posatevi sopra i coni di fillo, quindi servite e gustate.

Alternanza particolare di sapori, consistenze sfiziose, piatto insolito con cui stupire i vostri ospiti e il vostro palato. E la lenticchia è sempre di buon auspicio!!


abc

Millefoglie di lenticchie con crema ai lupini: il fascino della rossa che accende l’immaginazione

Dire che ho un debole per le lenticchie non è propriamente esatto. Mangio senza problemi qualsiasi tipo dei lenticchia, qualcuna più volentieri, quanlcun'altra con maggiore indifferenza. Volentieri, certo, le trovo preziose da un punto di vista nutrizionale, ma ritengo non siano niente che mi sconquinferi le papille gustative! Però c'è un ma. Nella mia continua ricerca di sapori nuovi, nell'affinare le tipologie di prodotti presenti in dispensa, ho conosciuto, ormai molto tempo fa, la lenticchia rossa. Ecco, è proprio davanti a lei che non riesco a fermare l'immaginazione. Delicata, sia come consistenza che come sapore. Divertente, con le sue note di colore brillanti. Versatile, per la sua struttura che la può rendere ora croccante, ora morbida, ora vellutata. Ormai per me, dopo le diverse preparazioni in cui l'ho utilizzata (un esempio qui, qui e qui), la lenticchia accende un'immagine arancio acceso nel mio immaginario. Per me esiste quasi esclusivamente lei, la rossa. Ma mai, e dico MAI, finisce nel piatto senza essere stravolta, accostata ad altri sapori, aromatizzata. Questa millefoglie ne è la prova. Insolita, come fosse un'impronta digitale identificativa. Curiosa, nella sua alternanza di consistenze. Armoniosa, in una calda avvolgenza tipicamente autunnale. Irresistibile.

Con questa ricetta partecipo al contest di Kiara
http://kucinadikiara.blogspot.it/2014/10/4-contest-kucina-di-kiara-una.html

Ingredienti

Per la sfoglia
50 g di lenticchie rosse
20 g di farina di ceci
45 g di brodo di cottura delle lenticchie
sale
peperoncino
noce moscata

Per la crema
2 patate medie (80 g pulite)
80 g di lupini
10 g di burro di arachidi salato
1 rametto di mentuccia
sale

Per la composizione
parmigiano
noce moscata

Versate le lenticchie in un colino e sciacquatele sotto l'acqua corrente per un buon minuto. Versatele, quindi, in un pentolino e portate a bollore, aggiungendo poco sale e sapori a piacere. Fatele cuocere fino a quando saranno ben morbide, quindi scolatele e lasciatele intiepidire.
Versate la farina di ceci in una ciotola capiente. Aggiungete poca acqua di cottura delle lenticchie alla volta, mescolando energicamente in modo da non far formare grumi. Salate e unite noce moscata e peperoncino a piacere, quindi versate le lenticchie, mescolate e lasciate riposare la pastella per almeno un'ora. Rivestite una teglia con carta forno e, dopo il tempo di riposo, versateci sopra l'impasto. Livellatelo in modo da ottenere uno strato uniforme, spesso non più di 3 o 4 millimetri. Infornate e cuocete a 200° per 30 minuti.
Pelate e tagliate le patate a dadini. Fatele bollire in acqua leggermente salata fino a renderle morbide. Nel frattempo pulite i lupini e metteteli in un bicchierone. Unitevi le patate, il burro di arachidi e le foglioline di menta.
Frullate tutto per diversi minuti, in modo da ottenere una crema corposa e liscia. L'amido delle patate (io ho usato le mitiche patate rosse dell'orto di famiglia) legherà tutto perfettamente.
Assaggiate e correggete, eventualmente, con un pizzico si sale.
A questo punto la sfoglia sarà pronta. Dovrà essere molto croccante in superficie, ma morbida all'interno. Sfornatela e tagliatela secondo la forma a voi più gradita.
Iniziate a comporre la millefoglie versando su un primo triangolo di sfoglia un cucchiaio di crema.
Grattugiatevi un po' di parmigiano e della noce moscata (io ne sono una folle amante, per cui non mi sono risparmiata). Posizionate sopra un'altra sfoglia e continuate con la crema, il parmigiano e la noce moscata, fino a terminare gli ingredienti.
Ultimate la composizione con una generosa grattugiata di parmigiano.
Passate il piatto in forno e fatelo gratinare per pochi minuti, fino a quando il formaggio si sarà fuso e avrà conferito un colore ambrato.
A questo punto non vi resta che servire la vostra millefoglie e assaporarla in tutta la sua pienezza. Che sia al taglio o sfogliata, la presenza di una consistenza sfiziosamente croccante accanto alla pienezza di una crema delicata, renderanno unico questo piatto dai toni insoliti.
Una nuova magia, ricca di proteine e ben bilanciata in grassi e carboidrati.
Ovviamente senza sacrificare il sapore!!!! Siete convinti? ^_^


abc

Zuppa di lenticchie rosse, vongole e miglio: l’ossimoro che sfida il pensiero di massa

E' bene chiarire che, seppur abbia un suono rozzo e cupo, non propriamente affascinante, il termine zuppa non indica obbligatoriamente un piatto triste e dal sapore indefinito. Eh no, credo invece che la parola zuppa, così piena e tonda, richiami un aspetto di sostanza e pienezza. Amo scoprire abbinamenti mai provati prima, cimentarmi nell'elaborazione di sapori nuovi e, credetemi, quando mi sono accostata all'idea di questo piatto, una zuppa per l'appunto, ne sono rimasta affascinata ancora prima dell'assaggio. Dettaglio, questo, che ha senz'altro elevato le mie aspettative. Ma quelle stesse aspetttive sono state soddisfatte in modo del tutto.... pieno. E tondo ^_^ La sapidità delle vongole incontra la dolcezza delle castagne e il gioco di consistenze trova l'accordo nella sostanza delle lenticchie. Rosse, preciso. Perché sono quelle che preferisco! Una zuppa ricca. Ricca di proprietà preziosissime, ricca di sapori, ricca di sostanza.

Ingrdienti

30 g di miglio
40 g di lenticchie rosse
50 g di castagne bollite
30 g di vongole sgusciate
1/2 l di liquido di cottura delle vongole
1 pezzo di porro
1 piccola catora (o 1/2 carota)
olio evo

Sciacquate accuratamente, sotto un getto di acqua corrente, sia il miglio che le lenticchie. Io utilizzo un colino e faccio scorrere l'acqua fino a quando non è completamente limpida.
Nel frattempo scaldate il liquido di cottura delle vongole. Se doveste acquistarle fesche (ne serviranno circa 150 g), preparatele lasciandole in ammollo in acqua salata dalla sera prima e facendole poi schiudere in una padella, a fuoco moderato, coperte.
Fate soffriggere il porro, tagliato a rondelle sottili, in un po' di olio evo. Tagliate a dadini la caota, precedentemente sbucciata, e unitela al soffritto, facendo insaporire tutto per un paio di minuti.
Unite miglio e lenticchie, mescolate e lasciate tostare leggermente.
Versate, quindi, il liquido delle vongole, eventualmente allungato con un po' di acqua, e coprite il tegame. Fate cuocere per circa 10 minuti, dopodiché unite le castagne bollite tagliate a cubetti e le vogole tenute da parte. Lasciate cuocere ancora per una decina di minuti, o comunque fino alla totale cottura di miglio e lenticchie (in genere richiedono 25 minuti totali, ma dopo 20 minuti a me risultano già pronte).
Spegnete la fiamma e, a piacere, versate un flo di olio evo a crudo. Potrete aggiungere anche erbe e spezie a piacere. Io ho preferito ometterle. Il sapore delle volgole, che non richiede ulteriore sale, trovo conferisca giù una precisa identità al piatto.
Lasciate che i sapori si assestino per qualche minuto e poi servite.

Da gustare molto calda, è un inseme di sapori avvolgente che, sono certa, saprà conquistare anche i palati più scettici!abc

Zuppa di lenticchie rosse e castagne e una nuova lezione di economia domestica da NON seguire

L'ho fatto. Ho messo mano alla dispensa. Ne aveva bisogno, lo dico dopo aver riesumato reperti archeologici. Il first in-first out della professoressa di economia ha miseramente fallito. E' diventato un another over the other. E, in cucina, non va bene, per cui non brevetterò questo sistema. Però ho dovuto studiare subito un metodo per recuperare il recuperabile. Pochi giorni fa mi ero fatta rapire, sulla pagina della grande Silvia, da una deliziosissima zuppa di lenticchie e castagne. Ho subito immaginato il perfetto legame tra quei due ingredienti. Li ho presi, girati, rigirati, interpretati a modo mio e li ho collocati in un contesto specifico. Ovviamente il fondo della confezione di lenticchie rosse, che amo follemente, entrava di diritto tra i consumabili nel minor tempo possibile, per cui la decisione di approcciarmi a questo piatto mi ha immediatamente conquistato. Ringrazio di cuore Silvia, che con i suoi preziosissimi suggerimenti mi ha dato lo spunto perfetto, e lascio che vi deliziate di tanta genuina e preziosa bontà!

Ingredienti

80 g di lenticchie rosse
13 castagne (o marroni)
1/2 litro di acqua (o brodo vegetale)
50 g di bresaola
porro
paprika dolce
sale
olio evo
5 gocce di tabasco

Mettete le castagne in acqua fredda e portate a bollore. Fatele cuocere per mezz'ora, quindi scolatele. Lasciatele intiepidire e poi sbucciatele, togliendo con cura tutte le pellicine.
Sciacquate accuratamente le lenticchie, sotto un getto di acqua corrente. Fatele bollire in mezzo litro di acqua salata (o brodo vegetale) insaporita con paprika dolce a piacere. Cuocetele a fuoco basso per 20 minuti e mescolate, di tanto in tanto, in modo che non si attacchino al fondo.
Nel frattempo tagliate le castagne bollite in cubetti non troppo grossi e tenetele da parte.
Scaldate in na padella un filo di olio evo. Tagliate il porro in rondelle sottili e fatelo soffriggere. Fate attenzione a non farlo bruciare, perché è un attimo che accada.
Tritate la bresaola nel soffritto e lasciate insaporire per qualche minuto a fuoco basso. Aggiungete, quindi le castagne, alzate il fuoco e saltate per un minuto, in modo da rendere tutto croccante. Nel frattempo le lenticchie avranno cotto per il tempo indicato (20 minuti).
Versate il soffritto di castagne e bresaola nel brodo e lasciate insaporire, a fuoco medio, per circa 10 minuti. Il brodo dovrà consumare fino a creare una zuppa piuttosto densa. Versate il tabasco (5 gocce per il mio personale gusto non si sentono neanche) e lasciate insaporire per un paio di minuti.
Trasferite la minestra in scodelline e servite.


A piacere potrete versare un filo di olio o aromi. Infine gustate e deliziatevi.


abc

Storia di una dipendenza: lasagna di crépes d’orzo con crema di lenticchie rosse e granella di pistacchi

Sono una crèpes dipendente. Mangerei crèpes a qualsiasi ora, in qualsiasi versione, tutti i giorni della settimana senza MAI stancarmi. Mi piace il sapore avvolgente, mi piace la consistenza, mi piace il croccante che si forma sul bordo, mi piace il profumo di dolcezza che emana. Non mi prodigo affinché vengano tutte perfette, in cottura. Se mai dovessi sbagliarne una, beh, come dire, di certo non andrà sprecata! Qualche tempo fa, sul sito di A Tavola con Gioia, ho letto di una ricetta senza uova e con farina integrale. Mossa dalla curiosità l'ho provata e.....amore a prima vista!!!! Ho pensato: allora potrò crearne di differenti tipi, utilizzando farine diverse, acqua, latte, uova e quant'altro.... E ogni volta cerco di vestire una semplice crépe con qualcosa che possa valorizzarne il gusto. Stasera ho optato per una farina d'orzo....e un ripieno davvero speciale....
[Per la versione vegana sostituite le crèpes di farina d'orzo con le crèpes integrali]

Ingredienti
30 g di farina d'orzo 100 kcal
100 g di latte di avena 40 kcal
10 g di olio evo 90 kcal
1 g di sale
noce moscata < 1 kcal
1 albume 12 kcal
25 g di porro 7 kcal
40 g di lenticchie rosse 115 kcal
15 g di pistacchi sgusciati non salati 88 kcal
paprika dolce < 1 kcal

Stemperate la farina d'orzo con il latte di avena, mescolando attentamente in modo da non far venire grumi. Aggiungete il sale, l'olio, l'albume e la noce moscata, amalgamate bene tutto e lasciate riposare in frigo per un'ora circa.
Nel frattempo preparate le lenticchie. Sciacquatele molto bene sotto l'acqua corrente, aiutandovi con un colino. Mettetele in acqua fredda (l'acqua dovrà avere circa il doppio del volume) e portatele ad ebollizione, a fiamma moderata. Dal momento in cui l'acqua inizierà a bollire fate cuocere per circa 10-15 minuti. Accertatevi che l'acqua copra sempre le lenticchie durante la cottura! Quando sarà terminato il tempo, spegnete la fiamma e salatele. Versatele poi in un bicchiere da mixer, senza scolarle troppo dall'acqua di cottura.
Pulite il porro, tagliatelo in piccoli pezzi, e fatelo ammorbidire in padella con un filo d'olio e un goccio d'acqua. Quando sarà pronto aggiungetelo alle lenticchie, versateci la paprika e passate con un frullatore ad immersione, fino ad ottenere una crema vellutata e liscia. Assaggiate di sale e, eventualmente, correggete.
Riprendete la pastella e cuocete le crépes in un pentolino antiaderente, leggermente unto. Con queste dosi dovrebbero venirvene circa sette (ho perso il conto di quelle che ho sbagliato....hihihihi).
Passate quindi alla composizione: direttamente in un piatto mettete un po' di crema di lenticchie sul fondo. Posateci sopra la prima crèpe, copritela con una bella cucchiaiata di crema e tritateci sopra parte dei pistacchi. Ripetete l'operazione, strato per strato, fino a terminare le crèpes.
Infornate per 10 minuti a 190°, facendole dorare bene in superficie. Dopodiché......gustate!! Come tutte le cose che appagano il palato.....finisce sempre presto!!!! L'apporto calorico? 453 kcal di bontà!




abc

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