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Gelato di avocado e Slim Choco

Il fatto è che sono incurabile. Ho le mie missioni. Le mie paturnie. I miei mulini a vento. Che, talvolta, trasformo anche in conquiste. Eccone una. Amo follemente il gelato. Al cioccolato non resisto neanche in piena notte. Le due cose potrebbero sfuggirmi di mano prima ancora che il mio celeberrimo autocontrollo abbia la meglio. E allora cerco una soluzione. E la trovo. Avete mai sentito parlare di glucomannano? Si tratta di un polisaccaride, formato da glucosio e mannosio estratto dal tubero di Konjiac. Konjiac. Vi dice qualcosa? Vi riporta alla mente, forse, shirataki? Quella pasta che spesso documento come concessione al mio palato goloso ed esigente? Eccolo, sotto un'altra forma. Polvere di cioccolato. Diluito (perché essendo ricco di fibre ed essendo in grado di assorbire almeno 60 volte il suo peso di acqua, è fondamentale che venga assunto correttamente per evitare il rischio di effetti indesiderati come stipsi), può essere assunto come bevanda. Io ne ho fatto un gelato. Ovviamente calibrato negli ingredienti e ovviamente senza gelatiera (*che poi mi tocca uscire di casa). Perfettamente raw, deliziosamente veg, sorprendentemente gustoso e favolosamente leggero, si è conquistato all'istante il suo posto nella lista dei miei must. Se foste a regime, ma anche in cerca di qualcosa di sano e alternativo, vi consiglierei di non perdervi l'occasione. Che ne ho già una bella da proporvi :) Ingredienti 270 g di polpa di avocado 100 g di Slim Choco Clean Food 80 g di datteri Medjoul 60 g di bevanda vegetale 5 g di maca in polvere Sbucciate l'avocado, tagliatelo in piccoli pezzi e inseritelo in un boccale, insieme allo Slim Choco, alla maca e ai datteri privati del nocciolo. Frullate tutto, a più riprese per non surriscaldare il prodotto, fino ad ottenere una crema liscia ed omogenea. Allungate con il latte che siete soliti utilizzare (io uso una bevanda a base di avena) e rendete tutto ben amalgamato. Trasferite il composto in uno stampo in acciaio e trasferite in freezer. Dopo mezz'ora estraete il recipiente e mescolate, con una spatola, per ricompattare e amalgamare il composto. Ripetete l'operazione, sempre a distanza di 30 minuti, per almeno 5 volte. Lasciate in congelatore. Estraetelo 15 minuti prima di utilizzarlo e.... divertitevi. Ve lo propongo, oggi, nella pienezza della sua semplicità, ma ho all'attivo un assaggio che vi farà toccare le stelle con un dito :Dabc

Gelato di ricotta e pere con uvetta: tutto ciò che è fondamentale per il raggiungimento di un obiettivo

Vi vedo, miei cari pignoletti, ingrandire le foto per cercare la cremosità perfetta, scettici per l'assenza della parola gelatiera nel procedimeno di preparazione, diffidenti per la mancanza di panna tra gli ingredienti e indignati perché lo zucchero utilizzato non è quello giusto (tranquilli, neanche il banalissimo saccarosio di per sé lo è!!). Ma sapete cosa vi dico? A me questo gelato piace proprio tanto! E non starò qui a convincervi che niente di tutto quello appena citato sia fondamentale per una buona riuscita, perché la mia caparbietà è arrivata oltre. La panna non entra in casa neanche per sbaglio, lo zucchero sotto forma di saccarosio, destrosio, glucosio, maltodestrine e zucchero invertito fatico anche a pronunciarlo, la gelatiera la vorrei, ma..... rimane ancora un sogno. E allora che faccio? Rinuncio al lusso di un buon gelato fatto in casa? Illusi ^_^ Mentre voi fate le vostre considerazioni, io vado avanti per la mia strada e, nel caso le considerazioni si prolungassero, mi concedo anche un assaggio. Ma anche un bis, perché qui c'è tutta la bontà che ho sognato!! Ci ho messo tutto il mio amore e ve lo offro con grande orgoglio ; )

Ingredienti

50 g di latte di mandorle
5 g di lecitina di soia
180 g di pere williams (mature)
200 g di ricotta vaccina
75 g di malto di riso
20 g di zucchero di canna Dulcita
20 g di uvetta
5 g di farina di semi di carrube

Mettete a mollo la lecitina di soia e l'uvetta nel latte di mandorla e lasciatela riposare per almeno mezz'ora.
Tagliate le pere e inseritele in un boccale insieme allo zucchero di canna e alla farina di semi di carrube. E' importante che le pere siano mature, visto che andranno utilizzate con la buccia. In questo modo lasceranno un naturale sapore dolce e non renderanno aspro il sapore finale.  Frullate tutto, fino ad ottenere una purea non troppo vellutata.    Aggiungete, a questo punto, la ricotta e il latte con la lecitina di soia e l'uvetta. Amalgamate bene il tutto e portate a bollore, mescolando continuamente. Fate bollire per un paio di minuti, quindi versate il composto in un contenitore di alluminio.
Lasciate intiepidire il composto, mescolando di tanto in tando affinché la superficie non si compatti in una crosticina. Quando sarà freddo, riponete lo stampo nel congelatore. Riprendete il composto ogni mezz'ora, per le prime 3 volte, e ogni ora, per le successive 3 volte e lavorate il gelato con una frusta elettrica. In questo modo ingloberà aria e rimarrà soffice e cremoso.
Ci vorrà un po' di pazienza, ma l'operazione richiederà, ogni volta, pochi minuti e non troppa manualità.
Abbiate cura di pulire bene i bordi dello stampo, dopo ogni fase di mantecatura. In questo modo il gelato si rapprenderà in modo omogeneo.
Lasciate lo stampo nel freezer per almeno 8 ore, quindi preparatevi all'assaggio. Non servirà estrarre il gelato molto tempo prima di servirlo, perché rimarrà piuttosto morbido.
Accompagnatelo con delle cialde di pera essiccata (o fresca), una manciatina di uvetta e una colata di malto (o miele, o sciroppo d'acero). Ma anche con un biscotto, o delle semplici scaglie di cioccolato, saprà stupirvi e deliziarvi. E sia chiaro, seppur la panna continuerà a non entrare nella mia dispensa, la macchina del gelato rimane un sogno!!

Non prendetelo come un invito all'azione ^_^ ma lasciatemi libertà di espressione ^_^

abc

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