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Cheesecake al basilico e avocado con base di lupini

Altrimenti detta: la mia rivoluzione alimentare!! Che io ami la cheesecake, non l'ho mai nascosto. Che un tempo, quasi, ne abusassi, è una certezza. Che abbia iniziato a farne a meno propendendo per un'alimentazione meno carica di grassi, è un dato di fatto. Che stia rivalutando questa scelta è la mia nuova tendenza. Allora cheesecake a tutto spiano!! :D In un percorso formativo utile a dare vita al mio nuovo progetto, mi sto approcciando a teorie, studi, metodologie che fino a poco tempo fa mi avrebbero fatto drizzare i capelli. E oggi, invece, arretro di fronte ad un frutto, o ad un biscotto (home made, comunque), o ad uno yogurt magro, preferendo un pezzetto di formaggio o uno yogurt intero e naturale. Energia vera, senza picchi glicemici e senza pesantezza. Sono stata io stessa la cavia :) Non tornerò al burro, questo no, per un discorso di gusto, e non cederò al mascarpone, per lo stesso motivo, ma non guarderò più con astio quanto eccede da un cucchiaio di olio extravergine, quando preparerò le mie pietanze. Insomma, il nostro cervello è materia grassa e di grassi ha bisogno. Con cognizione, selezionando materie buone, impariamo quanto il vero problema di oggi sia l'industrializzazione del cibo e il meccanismo sviluppato a nostro discapito per renderci dipendenti da questi stessi alimenti. Punto. Potrei dare vita ad un panegirico pazzesco su questo tema, ma non è il momento, né il luogo adatto. Vi dico solo che, con questa cheesecake, i sensi di colpa davvero svaniscono. Solo grassi buoni, ponderati e ben equilibrati con proteine e carboidrati (quelli buoni, che non sono zuccheri!!). E poi il risultato è la precisa espressione della mia idea originaria. Immaginate quanta sia la soddisfazione...... Affondiamo la forchetta? Ingredienti Per la base 160 g di lupini puliti 20 g di burro di arachidi (per me home made) 10 g di olio di cocco fieno greco q.b. cumino q.b. Per la crema di formaggio 120 g di caprino fresco 230 g di yogurt greco naturale 50 g di feta 15 foglie di basilico fresco 60 g di avocado pepe q.b. 4 bacche di cardamomo 50 ml di bevanda vegetale (per me di avena) 3 g di agar agar Per la copertura 1 zucchina 50 g di avocado 1/2 limone spirulina q.b. 20 foglie di basilico fresco sale rosa q.b. 1 cucchiaio di olio evo 1 cucchiaio di semi di chia 1 cucchiaio di semi di sesamo 1/2 cucchiaino di olio di semi di sesamo Inserite i lupini puliti in un minipimer. Unite il burro di arachidi, l'olio di cocco, gli aromi e frullate, a più riprese, fino ad ottenere una crema compatta. Trasferitela in una taglia tonda (di 18 cm di diametro) e schiacciatela bene sul fondo. Trasferite la teglia in congelatore per mezz'ora circa. Nel frattempo preparate la crema di formaggio. Frullate lo yogurt con i due formaggi. Aggiungte il pepe, i semi delle bacche di cardamomo precedentemente pestati nel mortaio e polverizzati e il basilico. Frullate nuovamente, fino a rendere in basilico perfettamente sminuzzato e amalgamato alla crema. Tagliate l'avocado a dadini e unitelo al formaggio. Frullate nuovamente, fino ad ottenere una crema liscia. Stemperate l'agar agar nel latte e portatelo a bollore. Fate sobbollire per un paio di minuti, quindi versate tutto nella crema di formaggio e amalgamate bene. Versate il composto sulla base di lupini, quindi mettete in frigorifero la teglia. Lasciatela per almeno un paio d'ore. Tagliate a dadini piccoli 2/3 di zucchina e l'avocado. Preparate un'emulzione con olio evo, olio di semi di sesamo, sale, spirulina, succo di mezzo limone e basilico tagliato finemente al coltello. Condite la dadolata di zucchine e avocado, unite i semi di chia e di sesamo e lasciate marinare per almeno un'ora. Estraete la teglia dal frigorifero, trasferite la cheesecake su un piatto da portata e copritela con le zucchine marinate. Decorate a piacere e servite. Soffice, delicata, avvolgente, leggera. Rinfresca il palato, rinfranca lo spirito e conquista all'istante. Ovvio che potrete omettere quegli ingredienti astrusi come fieno greco e spirulina, e anhe l'olio di semi di sesamo. Ma il suggerimento è quello di tenervi questi superfood in dispensa, che tanto male non fanno. Anzi :)abc

Cheesecake aromatizzata alle ciliegie: laddove si toglie il superfluo si aggiunge ricchezza

Diversa, strana, contraria alla corrente. Fin da piccola lo sono stata. Non amavo le fragole e neanche le ciliegie. Tutti i bambini facevano a gara per riempirsi le mani e assaporarne la dolcezza, io se ci stavo alla larga, tanto meglio. A dirla tutta non ho mai amato la frutta in generale, da bambina, ma anche la più graziosa espressione della natura non mi faceva cadere in tentazione. Preferivo pane e cioccolato, o pane, olio e zucchero. Con il passare degli anni questo lato estremista un po' si è addolcito, ma in casa non ricordo presenziassero grandi quantitativi di frutti rossi. Forse questo passato mi ha un po' condizionato: è difficile che mi senta tanto attratta da un vassoio di ciliegie, da non poter opporre resistenza. O meglio, non è mai stato così. Fino a quest'anno. Quante cose cambiano nella vita, quante trasformazioni, quante svolte. Nel momento stesso in cui ho capito che non mi sarei dovuta aggrappare alle conquiste, perché nulla è stabile e certo, ho iniziato ad apprezzare veramente la bellezza della vita. E se oggi questa consapevolezza mi porta a sorridere di più anche di fronte ad un cambiamento per difetto, mi compiaccio di quanto stia scoprendo esistere, oltre il mio raggio di consuetudine. E così eccomi alle prese con un grande desiderio di ciliegia. Voglia di dolce, di un dolce speciale. Perché, in fondo, di dolci con le ciliegie non ne ho mai fatti prima (ed ora, lo so, non ne potrò più fare a meno). Penso ad una soffice base di torta margherita, poi immagino dei piccoli muffin, poi una crostata. Ma quando approdo su questo versante di pensiero, ho capito che non ci sarebbe stata storia: cheasecake, a modo mio, sarebbe stata. Confesso che questa versione può anche essere proposta senza cottura, ma io ho voluto che fosse così, che la ciliegia fondesse nella crema leggera di formaggio. Senza uova, bastano i latticini a dare sostanza. Ma ricchissima di nutrienti preziosi, sani e naturali. E aromatizzati, perché l'eccezionale di questa torta sta proprio lì. Anice, liquirizia e rosmarino. Se chiudessi gli occhi li vedrei danzare insieme. E, accanto alla ciliegia.... li trovo a dir poco perfetti.

Ingredienti

Per la base
150 g di fichi secchi
40 g di mandorle pelate
50 g di fiocchi d'avena
20 g di semi di sesamo
1 cucchiaino di semi di anice
1 cucchiaino di sciroppo di liquirizia

Per la crema
300 g di ricotta
90 g di feta light
280 g di cieligie (peso da frutto denocciolato)
25 g di zucchero di canna Mascobado
2 rametti di rosmarino
1/2 cucchiaino di agar agar

Iniziate a preparare la base: inserite in un boccale i fichi, privati del picciolo, con le mandorle, i fiocchi d'avena e i semi di anice. Tritate tutto, fino ad ottenere un composto fine. Unite lo sciroppo di liquirizia e mescolate fino ad amalgamare tutto.
Rivestite una teglia tonda (ca 28 cm di diametro) e versateci le briciole appena ottenute. Distribuitele uniformemente, quindi compattatele bene sul fondo. Tenete da parte.
Lavate e denocciolate le ciliegie. Passate, ora alla crema di formaggio. Inserite in un boccale lo zucchero di canna Mascobado e le foglioline del rosmarino, precedentelemnte lavate e asciugate. Tritate tutto, fino ad ottenere una farina finissima.
Unite la ricotta, la feta spezzettata, l'agar agar e amalgamate bene tutto.
Unite le ciliegie e mescolate fino a rendere il composto perfettamente omogeneo.
Rovesciatelo sulla base precedentemente preparata, livellatelo con una spatola, quindi infornate, a 200°, su un ripiano medio del forno, per circa 45 minuti. A fine cottura la superficie dovrà risultare ambrata uniformemente. Quando avrete ottenuto questo risultato, spegnete il forno, estraete la teglia e lasciate raffreddare completamente.
Io l'ho preparata la sera per la colazione del giorno seguente (e di quelli a venire: ne avrò per una dozzina di giorni, sempre che i peccati di gola non si proiettino sulle mie scorte ^_^).
Una volta tagliata, copritela con un foglio di pellicola trasparente, o conservatela in un contenitore e mantenetela al fresco del frigorifero. Si conserverà perfettamente.

E poi provate l'insieme di aromi, esplodere armoniosamente  sul palato, e meravigliatevi di quanto siano perfetti, insieme.

Non desidererete altro e cercherete sempre una scusa per tagliarne una fettina e.... cedervi beatamente.

Consistenze magiche, sapori unici, elementi preziosi e ricchi. Energia viva e immediata. Una coccola di benEssere.


abc

Crostata integrale di ricotta e mais: l’incontro di strade e scoperte in un dolce dal sapore travolgente

Ormai chi mi conosce un po' lo sa: quando scopro un nuovo ingrediente, o quando lo personalizzo, mentre tengo un piede ancorato alla scoperta, l'altro si lancia in nuove esplorazioni, contestualizzazioni e sperimentazioni. Così è nato questo dolce. A metà tra curiosità e certezze, laddove la cheesecake è tra i miei dolci preferiti e il mais là dentro come ci starà?, ho messo insieme un po' di conquiste e.... mi sono deliziata. Ma che sia chiaro: continuo a provare una irrefrenabile avversione per il mais in scatola e continuo a procurarmelo partendo dalla pannocchia, bella e sorridente, rub.... colta direttamente dai campi ^_^ Ricordate? Ve ne parlai qui. Nel frattempo non mi sono redenta. Piuttosto ne faccio senza ^_^ La base invece, beh, lei ha il fascino di quell'altra grande scoperta, quella che ha del genuino ma dell'ipercalorico, quella che è sempre di autoproduzione e che è meglio a piccole dosi: il mio deliziosissimo burro salato di arachidi. Ho scorte di arachidi sufficienti a sfamare tutto il paese ^_^ e il burro è sempre alla portata, ma mai pronto. Potrebbe irrimediabilmente tentarmi ^_^

Ingredienti

Per la base
100 g di burro salato di arachidi
65 g di zucchero di canna Dulcita
75 g di farina Petra 5
25 g di farina integrale
2 tuorli
30 g di latte (io uso il latte di avena)

Per la crema
245 g di ricotta vaccina
100 g di panna (io di riso)
200 g di mais (io da pannocchie bollite)
55 g di malto di riso
2 albumi

Inserite in un boccale il burro di arachidi, i tuorli e lo zucchero. Impastate tutto, fino ad ottenere un composto omogeneo.
Setacciate le farine e unitele al burro, poco alla volta. Continuate ad impastare, unendo, sempre poco alla volta (potrebbe volercene meno), il latte.
Quando l'impasto sarà compatto, formate un panetto, avvolgetelo in un foglio di pellicola trasparente e lasciatelo riposare in frigorifero per almeno un'ora.
Nel frattempo dedicatevi alla crema.
Mescolate la ricotta con il malto di riso, la panna e il mais. Mescolate in modo da rendere tutto omogeneo. Tenete da parte.
Montate a neve, non troppo ferma, i due albumi. Uniteli alla crema di ricotta e mescolate, delicatamente, dal basso verso l'alto.
Foderate una teglia con carta forno e accendete il forno ad una temperatura di 180°.
Riprendete l'impasto dal frigorifero e stendetelo in una sfoglia sottile. Adagiatelo nella teglia e fatelo aderire bene alle pareti. Versateci dentro la crema di formaggio e mais e livellate bene aiutandovi con una spatola.
Infornate quando il forno sarà in temperatura, su un ripiano non troppo alto. Lasciate cuocere per circa 1 ora, controllando che la doratura della superficie sia uniforme.
Quando avrà acquisito un aspetto dorato e gonfio spegnete il forno e lasciatela intiepidire.
Quindi sformatela e lasciate che raffreddi completamente.
Estraetela, a questo punto, dalla teglia e servitela.

Un dolce importante da un punto di vista nutrizionale, con un notevole concentrato di calorie, è morbido sul palato e avvolgente, con la sua crema dolce e sfiziosa. Il mais rende frizzante la farcitura, ma rispettandone la delicatezza.

A meno che non abbiate molte bocche da soddisfare, è il caso che porzioniate attentamente questa torta: in frigorifero si conserva comodamente per 7 giorni, senza che il sapore venga alterato, anzi, giorno dopo giorno i sapori saranno sempre più armoniosi e travolgenti.

Per me è stata una colazione piacevole e continua. Un dolce richiamo ai sapori casalinghi e genuini.


abc

Cheesecake pesca e pompelmo che racchiude il sapore di un’estate dai momenti di indimenticabile felicità

Ciò che vi racconterò in queste righe non è solo la storia di una torta. Non vi parlerò soltanto dell'amore per questo dolce, non solo della mia prima versione di cheesecake cotta. Vi racconterò di un'estate, di un'esperienza, di incontri, di momenti di sana e vibrante felicità. La mia estate, fatta di piccoli frammenti, di piccole parentesi alla ricerca di un sorriso vero.
Quando si decide di prendere in mano la propria vita e di mettersi in gioco, nuovamente, si sa di dover affrontare stravolgimenti che talvolta faranno tremare, talvolta tentennare, talvolta retrocedere. Si mette tutto in conto, anche se non si sa realmente quale profondità arriveremo a raschiare. La mia vita è una continua ripartenza. Ho iniziato a vivere proprio quando ho iniziato a mettermi in discussione. Trasformo la paura dell'ignoto in stimolo e il desiderio di raggiungere un obiettivo in carburante per raggiungerlo. Quanto è difficile uscire da una visione di vita ed entrarne in un'altra. Ma cerco di vedere ogni situazione nelle sue accezioni positive, a trarne insegnamenti e spunti per aggrapparmi e scalare la vetta. Sacrifici. Inesauribili sacrifici che spesso tolgono il respiro. Ma che trasformo in sorrisi. E quando qualcuno mi osserva e mi dice "beata te, bella vita che fai", sorrido, perché non serve dare spiegazioni. Io so, questo è sufficiente. E so che, in fondo, tutto questo l'ho voluto io e io l'ho raggiunto. Non penso a tutto quello che queste scelte mi stanno costando. Perché tutto ha un risvolto positivo, anche il maggiore ostacolo. Non mi fermo a pensare a tutto quello che non riuscirò a fare, a tutto quello che mi manca. Ho un lettino in riva al lago, pochi chilometri di strada per raggiungerlo, nuovi amici che mi accolgono "benvenuta a casa tua, Erica", che mi coccolano e che mi chiedono solo un sorriso. E so che sono molto fortunata. Lo so perché so guardare la mia vita.
Poche settimane fa, per volere del destino, una elegantissima coppia mi si avvicina e mi passa accanto, mentre, in spiaggia, raggiunge la propria postazione. Uno sguardo, un sorriso (avete mai provato a sorridere alla gente solo per il piacere dei vostri sguardi che si incrociano? E' un'emozione che si fatica a descrivere....). Poco dopo la signora mi rivolge un apprezzamento sul taglio di capelli, piuttosto insolito, che porto. Due battute, veloci.  La volta successiva un saluto. Poi ancora un confronto su quella che è una delle mie più grandi passioni: la lettura. Mi conquista la dolcezza di questa donna delicata e rispettosa. Ed è un piacere incontrarli. Fino a quando da una coppia diventano due coppie, e poi tre. Fino a quando ad ognuno di loro do un nome. Fino a quando dal lei si passa ad un tono più informale. Fino a quando mi fanno sentire una di loro. Quella dolcissima signora si chiama Carla, il marito Walter e gli amici sono Franco e Manuela, di cui Irene e Enzo sono parenti e vicini di lettino. Persone piacevolissime, con cui sabato scorso ho condiviso una indimenticabile serata.


Un'intera giornata insieme, conclusa con l'accoglienza nelle loro casette del campeggio in cui trascorrono le loro vacanze, con una sfida all'ultima griglia, un po' (!!!) di buon vino, risate e balli.


Ringrazio davvero tutti, e lo faccio con queste parole. Grazie a Manuela e Carla (che vedete qui sopra con accanto Micheal). Ringrazio Nadia (qui sotto accanto al padre mentre cerca di rubargli un boccone) e Alberto, con il loro piccolo batuffolo Neve. Ringrazio Franco, con le sue chiacchierate, le battute, le risate. Ringrazio Walter, tra le tante cose egregio ballerino. Ringrazio Irene ed Enzo per la loro costante compagnia.

 

Ringrazio ognuno di loro per quel sorriso che mi hanno saputo regalare. Con loro ho condiviso, oltre alla mia gioia di esserci, la mia piccola passione per la cucina. A loro ho presentato la mia prima cheesecake cotta e il pane di segale (entrambi esperimenti).... e pare che entrambi siano stati apprezzati. Qui vi parlerò del dolcetto, ma presto vi illustrerò anche l'altra preparazione.....

Il vincitore della sfida all'ultima griglia????? Guardate un po': Walter e la sua griglia....

  

Franco e la sua griglia..... sì.... proprio così!!! 

  

Non ci credete????? Allora guardate bene...... 


Per me vincitori lo siamo stati tutti. Grazie, GRAZIE, G R A Z I E ! !

Ingredienti

Per la base
45 g di nocciole
30 g di zucchero di canna integrale
40 g di muesli di farro bio (io Krunchy di Barnhouse)
35 g di farina di riso
35 g di farina di mais fioretto
25 g di orzoflakes (io Baule Volante)
50 g di olio di semi di soia

Per la farcia
100 g di ricotta
100 g di Philadelphia (io Balance)
2 uova
70 g di fruttosio
succo di 1/2 pompelmo
1 g di agar agar

Per la copertura
1 pesca noce
1 cucchiaino di fruttosio
succo di mezzo pompelmo

Tritate finemente le nocciole insieme allo zucchero di canna. Unite il muesli, le due farine, l'olio e impastare. Aggiungere gli orzoflakes e amalgamare tutto.

Coprite con carta forno la base di una teglia tonda apribile. Sistemate la granella appena ottenuta sul fondo e compattare bene. Mentre vi occupate della farcia lasciare riposare in frigo.
Setacciate la ricotta, unite il Philadelphia, il fruttosio, l'agar agar e i due tuorli d'uovo. Mescolate tutto fino a rendere il composto omogeneo.
Spremete mezzo pompelmo (io ho usato quello rosa) e aggiungetelo alla crema di formaggio. Amalgamate tutto, versatelo sulla base compattata nella tortiera e infornate a 180° per mezz'ora. Abbassate poi il forno a 160° e cuocete ancora per 20 minuti. 
Durante la cottura preparate la copertura. Tagliate a spicchi sottili la pesca, mettetela in un pentolino con il succo di mezzo pompelmo e il cucchiaino di fruttosio. Fate cuocere a fiamma bassa fino a quando il succo di pompelmo si sarà rappreso e le pesche saranno morbide.
Controllate la cottura del cheesecake, in modo che sia uniforme e, quando sarà ben dorata in superficie, sfornatela e lasciatela intiepidire. Togliete, quindi, la corona laterale della teglia.
Coprite la superficie con le pesche e lasciate raffreddare almeno un paio d'ore. Quando sarà completamente fredda potrete conservarla in frigorifero.
Tagliate e servite. Perdonate le foto poco curate, ma in un'occasione così è senz'altro più importante il modo in cui si assapora.... e vi garantisco che il risultato è stato decisamente apprezzato!
 

Ringrazio Ada, blogger di Siciliani creativi in cucina per gli spunti che mi ha dato nella proposta della sua cheesecake. Lei ci deliziava con questa torta lo stesso giorno in cui avrei creato la mia versione. Confrontarmi con la sua bravura è sicuramente un grande piacere.



abc

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