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Tartare di gallinella alla vaniglia con cremoso di mandorla e crostino di ceci

Ci sono pensieri che si aggrappano alle pareti del mio cervello, e che non lasciano scampo. Idee che prendono forma, che si strutturano, che chiedono spazio, che cercano concretezza. E finché tutto questo non accade, non lasciano respiro. Pensieri così intensi che, chiudendo gli occhi, quasi assaggio. E se quell'assaggio genera emozioni, allora il successo è garantito. Niente di nuovo, nello specifico, ma qualcosa di travolgente, nell'insieme. Una gallinella intensa, ma delicata, con il tocco di vaniglia, supportata dalla scorzetta di limone e vivacizzata dai frutti rossi, che nell'avvolgenza del cremoso di mandorla trova un contesto perfetto per esprimersi. Il richiamo è stato forte. Forte al punto che genera dipendenze. Per tutte le volte in cui dico che devono essere buoni, qui i grassi ci sono tutti e sono tutti perfetti: nel bilanciamento, nella qualità, nella proporzione. E il sapore celebra a meraviglia tutto questo equilibrio. Se riusciste ad immaginarlo, allora sarete già alla ricerca degli ingredienti. Ingredienti Per il cremoso di mandorle 70 g di mandorle pelate 25 g di olio extravergine di oliva 1 cucchiaino di foglie di aneto 5 g di lievito alimentare in scaglie 2 cucchiaini di succo di limone 1 g di sale rosa 1 g di fieno greco Per la tartare 170 g di filetti di gallinella 1 cucchiaio di frutti rossi essiccati 1/2 cucchiaino di vaniglia in polvere 1/2 limone biologico sale rosa pepe Per il crostino di ceci 50 g di farina di ceci 25 g di farina di riso 300 g di acqua spezie a piacere sale rosa olio extravergine di oliva q.b. Iniziate dal formaggio di mandorle. Richiederà un paio di giorni, per la preparazione. Mettete le mandorle in ammollo e lasciatele per almeno 24 ore. Io le lo lasciate per 48, cambiando l'acqua circa 4 o 5 volte. Scolatele, inseritele in un boccale, aggiungete olio, aneto, lievito alimentare, sale e fieno greco e frullate. Aggiungete, poco alla volta, il succo di limone, in modo da bilanciare bene l'acidità. Quando avrete ottenuto un composto omogeneo, ungete una fuscella e trasferite tutto al suo interno. Copritela e lasciatela riposare in frigorifero per 24 ore. Setacciate la farina di ceci e unitevi la farina di riso e le spezie. Mescolate e tenete da parte. Portate ad ebollizone l'acqua con un cucchiaino scarso di sale rosa. Appena bollirà, abbassate la fiamma e versate a pioggia il mix di farine e spezie. Mescolate in modo da non creare grumi e cuocete, sempre mescolando, per 10 minuti, a fiamma bassa. Versate il composto ottenuto in un recipiente cilindrico, del diametro di circa 10 cm, precedentemente unto. Livellate bene e fate raffreddare completamente. Eliminate le spine dai filetti di gallinella, doverosamente abbattuti, e privateli della pelle. Tagliateli in cubetti di mezzo centimentro circa, quindi trasferiteli in una scodella. Unite sale, olio, vaniglia, pepe, zeste di limone tagliate a filetti e mescolate. Lasciate insaporire, mentre metterete ad ammorbidire i frutti rossi in una piccola ciotola con acqua. Tagliate il panetto di farina di ceci in dischetti, aiutandovi con il filo interdentale (ebbene sì, la tecnica è perfetta!). Ungete leggermente una piastra, scaldatela bene, quindi fate tostare ciascuna cialda da entrambi i lati. Tenete da parte. Aggiungete qualche goccia di limone e i frutti rossi scolati e strizzati alla gallinella, mescolate ancora, quindi iniziate a comporre il piatto. Sformate il cremodo di mandorla, spalmatene un po' su ciascuna cialda croccante, quindi sistematevi un cucchiaio di tartare. Procedete fino a ultimare gli ingredienti. Poi servite e..... deliziatevi!! Sì, avete ragione, è davvero da togliere il fiato!!abc

Petto di pollo farcito con verza, frutti rossi e nocciole

Si cerchino una momentanea distrazione da questa pagina gli amici vegani e vegetariani per questa mia parentesi carnivora. Rara, ma comunque presente, a cadenza regolare, nel mio quadro alimentare. "Lo farai felice, Massimo. Perché non gli lasci rimasugli". Già, il mio macellaio di fiducia, che mi vede solo quando finisco le scorte di pollo, è felice che io gli dica "separami tutto, petto, ali, cosce, sovraccosce. E..... dammi anche il collo, che ho voglia di un buon brodo". Le zampe se le tiene strette, ma la prossima volta non la scampa. Non è forse della gallina che non si butta via niente? Ahahahahahah. I suoi polli sono buoni, non c'è dubbio e io mi diverto ad arricchire la loro semplicità con sapori sempre nuovi, talvolta bizzarri, sempre appaganti. Questa volta è nata la sfida di una farcitura audace. La dolcezza della frutta, la nota pungente del cavolo verza, la croccantezza delle nocciole e una crosticina sfiziosa a mo' di panatura all'esterno. Beh, io mi avvalgo della preziosa alleanza con una friggitrice ad aria calda che rende tutto più leggero e lascia, così, che i sapori delle materie rimangano liberi di esprimersi naturalmente. Per chi ancora non avesse ceduto ^_^ il forno può sempre rappresentare una valida alternativa. Insomma, trovate il vostro escamotage, ma provate questo piatto: rimarrete meravigliati! Ingredienti 170 g di petto di pollo intero 50 g di nocciole sgusciate 30 g di frutti rossi essiccati 1 spicchio d'aglio 2 foglie di alloro 40 g di foglie di cavolo verza 20 g di miele d'arancia 1/2 cucchiaino di foglie di aneto essiccato albume d'uovo sale rosa pepe 1 cucchiaio di fiocchi d'avena 1 cucchiaio di pangrattato (io di riso) olio evo 4 foglie di cavolo verza 1/2 pera Williams Fate ammorbidire in acqua i frutti rossi, per almeno un paio d'ore. Strizzateli e insetiteli in un boccale. Aggiungete le nocciole, l'aglio, le foglie di alloro, l'aneto, il sale, il pepe e tritate tutto. Lavate le foglie di cavolo verza, asciugatele bene e tagliatele a striscioline. Unitele al trito di frutti rossi e frullate nuovamente, aggiungendo anche il miele. Incidete il petto di pollo in modo da ricavare una tasca. Farcitelo con il trito appena preparato e chiudetelo sigillandolo bene con un filo o con degli stuzzicadenti. Sistemate su un piatto il pangrattato e i fiocchi d'avena e mescolateli tra loro. A parte versate del tuorlo d'uovo (io uso quello pastorizzato, ma in alternativa potreste usare un uovo o una parte di questo), passateci il petto di pollo farcito. Rotolatelo nel pangrattato e lasciatelo riposare per una decina di minuti. In questo modo la panatura aderirà bene alla carne. Irrorate leggermente la superficie con dell'olio evo, quindi cuocete per 30 minuti nel cestello della friggitrice ad aria calda, oppure in forno, a 200°. Nel frattempo lavate le restanti foglie di cavolo verza, asciugatele e tagliatele a julienne. Tagliate a bastoncini anche la pera e unitela al cavolo. Condite con olio, sale e pepe a piacere. Quando avrete ottenuto una bella crosticina dorata, estraete il pollo farcito e lasciatelo riposare qualche minuto. Tagliate la vostra tasca a fettine non troppo sottili e servite accompagnandolo con l'insalata. Dolcezza, pienezza, freschezza, per un piatto che vi sorprenderà.abc

Trecce integrali con crema di mais e pistacchi: di scelte, sentenze e occasioni di condivisione

Esattamente una settimana prima che mi arrivasse il verdetto, ho dato vita a queste trecce. Voglia di dedicarmi ad un lievitato, desiderio di arricchire le mie colazioni domenicali, ispirazione su come utilizzare la crema di mais di cui vi ho parlato qualche giorno fa ed eccomi a sfornare queste meraviglie. Adesso so che, seppur non per problemi di celiachia, mi è stato vietato il frumento. Ohibò, ho solo trecce di farina integrale per i prossimi tre mesi :D Mia madre, all'ufficializzarsi della notizia, si è subito proposta per occuparsi delle scorte, ma io, mentre aspetto che le distanze si accorcino e mentre decido se valga la pena organizzare un brunch tra amici e vicini di casa, continuo a coccolarmi con queste soffici, delicate, fragranti brioche. Per una volta alla settimana, quei pochi grammi di farina di frumento non comprometterà mica il mio metabolismo? ^_^ Qui c'è tutta l'essenza di quello che sono: farine speciali, assolutamente senza raffinazione e di mulini che scelgono ancora la macinatura a pietra, burro di arachidi che ormai mi faccio in casa come se non esistesse un domani, crema di mais che avvolge di dolcezza garantendo un risultato leggero, la totale assenza di uova, burro e latticini e la croccantezza dei miei amati pistacchi e di pepite dolci e sane come meravigliosi frutti rossi. Insomma, capite quanto sia difficile privarmi di tutto questo? ^_^

Ingredienti

200 g di farina integrale Frumenta
100 g di grano duro tumminia di Castelvetrano
100 g di farina di segale Jurmano
32 g di lievito madre in polvere (100% naturale)
35 g di semi di lino
300 g di latte di avena
60 g di zucchero di canna integrale
35 g di olio di riso
100 g di crema di mais dolce
1 cucchiaio di burro di arachidi
35 g di pistacchi di Bronte
35 g di frutti rossi essiccati

Mescolate tra loro le farine e i semi di lino macinati. Unite il lievito madre, lo zucchero di canna e il latte d'avena appena tiepido (mai sopra i 28/30°). Iniziate ad impastare, quindi versate l'olio di riso a filo. Dovrete ottenere un impasto compatto e piuttosto morbido.
Mettetelo a riposare in una terrina leggermente unta, coperto da un foglio di pellicola trasparente e lasciatelo lievitare fino al raddoppio.
Nel frattempo prendete i pistacchi e i frutti tossi e tagliateli a coltello, grossolanamente. Teneteli da parte.
Trascorso il tempo della lievitazione riprendete l'impasto, stendetelo su un piano infarinato in un rettangolo spesso circa mezzo centimetro. Copritelo con un sottile strato di burro di arachidi, quindi con la crema di mais dolce e ultimate con il mix di pistacchi e frutti rossi.
Tagliate, con una rotella, in quattro parti il rettangolo (con un taglio a croce) e arrotolate ciascun rettangolo dal lato più lungo.
Schiacciate leggermente ciascun rotolo in modo da appiattirlo, quindi dividetelo in più parti, ricavando dei piccoli rotoli di circa 10 centimetri. Sempre con la rotella tagliate a metà, nel verso della lunghezza, fino ad un paio di centimetri dall'estremità. Arrotolate ciascuna estremità su se stessa, quindi intrecciatele tra loro.
Sistemate le treccine ottenute su una teglia rivestita da carta forno, quindi copritele con un foglio di pellicola trasparente e lasciatele riposare per tutta la notte (o comunque almeno 6 ore).
Eliminate la pellicola, spennellate con un mix di burro di arachidi e latte e infornate, a 190°, per 30 minuti.
Una volta cotte, sfornatele e fatele raffreddare. E poi deliziatevene, in piena leggerezza.

E ricredetevi, nel caso in cui ancora ce ne fosse bisogno, sulla forza di ingredienti salutari e genuini. Il "fatto in casa" diventa sempre più buono e sempre più sfizioso.


E' da un po' di tempo che leggete nelle mie preparazioni ingredienti come pistacchi di Bronte, mandorle, e per le preparazioni salate pomodori secchi, capperi sotto sale e ancora il mio immancabile olio evo. Ci tengo a sottolineare quanto la scelta di queste materie prime, come per le farine, sia curata e precisa. E' ormai consolidata la fiducia con il mio fornitore siciliano (se voleste questa è la sua pagina). Nel caso in cui voleste provare anche voi qualche sua meraviglia, non esitate a chiedere, non ne rimarreste delusi!!abc

Torta setata di semolino al cocco con doppia farcitura: le certezze dell’incertezza e i suoi traguardi

Che io sia diversamente normale, fermo restando che la normalità è solo un punto di vista, ormai è una teoria consolidata. E mi piace anche tanto. A volte, però, lo sono così tanto da sconvolgere addirittura me stessa :D
L'idea di questa torta ha ronzato intorno ai miei pensieri per lunghissimo tempo. Tempo che mi ha visto, e mi vede, presa da millemila impegni, progetti, lavori, appuntamenti, pensieri.... continuo? "Oggi no", "non risco", "avrei voluto", "non ancora". In genere, in queste fasi organizzative, cerco di mettere a punto i dettagli. Mi ripeto sempre che sia tutto parte di un disegno: il momento giusto sarà quello in cui avrò la risposta perfetta. Ed effettivamente, il tempo mi ha magicamente concesso l'occasione, proprio quando ho trovato il bilanciamento ottimale di sapori e ingredienti.
Mi sono messa all'opera. Confesso che non sapevo assolutamente cosa avrei ottenuto: non avevo mai assaggiato nulla di simile, prima. Avevo solo un'idea tatuata in testa e la volontà di raggiungere quel risultato, con qualsiasi mezzo :D Ma li immaginate i frutti rossi insieme alle mandorle? E con la liquirizia? Ma soprattutto, avete mai provato la fantastica leggerezza del silken tofu?
Questo dolce è assolutamente insolito: per sapori, per forme, per consistenze e per ingredienti. Ma è da togliere il fiato!!!!!

Ingredienti

500 g + 60 g di latte di cocco
145 g di semolino
165 g + 160 g di silken tofu
15 g di olio di riso
65 g di malto di riso (aumentate pure, golosastri!)
35 g di cocco rapè
1 cucchiaino di farina di semi di carrube
60 g di mandorle pelate
50 g di frutti rossi essiccati
35 g di sciroppo di liquirizia

Iniziate a preparare le farcitura. Tritate le mandorle insieme ai frutti rossi. Procedete ad intervalli, ma fino ad ottenere una pasta molto compatta. A parte mescolate 160 g di silken tofu con lo sciroppo di liquirizia, creando una crema liscia ed omogenea. Ponete i due impasti in due differenti ciotoline e mantenetele in frigorifero.
Mettete in un pentolino 500 g di latte di cocco e portatelo ad ebollizione. Versate a pioggia il semolino, mescolando con una frusta per evitare che si formino grumi. Spegnete la fiamma e lasciate intiepidire.
   A parte mescolate il malto di riso, 164 g di silken tofu e il cocco rapè. Montate tutto con una frusta, quindi unite il composto al semolino, mescolando accuratamente. Aggiungete l'olio di riso e continuate a lavorare fino ad ottenere un impasto perfettamente amalgamato.
Passate ora alla composizione del dolce. Rivestite uno stampo da plumcake con carta forno, facendo attenzione a formare bene gli angoli. Versate circa 1/3 del composto, lasciando i bordi leggermente più alti.. Livellate il più possibile uniformemente la base, quindi riempite l'incavo son la crema di liquirizia. Co molta attenzione coprite con un altro terzo di impasto al semolino. Livellate delicatamente anche questo (non schiacciate troppo, perché la crema alla liquirizia è piuttosto morbida).
Aiutandovi con un foglio di pellicola trasparente o di carta forno, stendete la pasta di mandorla e frutti rossi in una sfoglia della dimensione dello stampo. Adagiatela sullo strato di semolino appena ottenuto, quindi copritela con la parte rimanente di impasto.
Livellate perfettamente e coprite lo stampo con un foglio di carta stagnola. Portate il forno alla temperatura di 200° e cuocete, coperto, per 60 minuti. A questo punto togliete la copertura e procedere per altri 30 minuti.
Trascorso il tempo, spegnete il forno e lasciate raffreddare completamente la torta. Io l'ho lasciata tutta la notte, ma sarà sufficiente anche minor tempo.
Una volta raffreddata estraetela dallo stampo e procedete con i tagli delle fettine.
A questo punto la scelta sarà unicamente di gusto: deliziosa da mangiare fredda, come fosse un budino, ma perfetta anche leggermente scaldata (passaggio che conferisce cremosità e avvolgenza). grigliata, con una crosticina croccante e magari un filo di malto di riso spennellato sopra, è da togliere il fiato!
   Ma questa torta è versatile e sa soddisfare le condizioni più svariate: dal caldo torrido alla brezza freschina, si sa vestire alla perfezione e coccolarvi a dovere.
Presentatela anche tagliata a cubotti, coperta di cocco: saprà essere un pasticcino originale e sfizioso. La magia sta nell'incontro di sapori. Liquirizia e frutti rossi, insieme, sono magici. Dolciastro e aspro si abbracciano regalando allegria sul palato. E la dolce cremosità del semolino, arricchito dal cocco, è la cornice ideale affinché tutto questo si manifesti!

Missione compiuta. Soddisfazione al cubo!!

abc

50 sfumature di…. mela: millefoglie di ‘mela’nzana, il piacere di esserci e di conquistare nuovi palati

Solitamente fatico ad aderire ai contest. I motivi sono fondamentalmente due: cucino per ispirazione e senza dovermi sentire alle strette per non aver organizzato bene i tempi. Ma quando Valentina mi ha parlato della sua iniziativa, non ho davvero potuto fare a meno di aderire. 50 sfumature di.... mela è un progetto che mette insieme foodblogger di diverse piattaforme che condividono una grande passione e che si impegnano a proporre 50 differenti ricette a base di uno degli ingredienti più semplici, buoni, naturali e irresistibili della cucina: la mela. Confesso che la classica torta di mele mi fa impazzire, ma avrei mai potuto proporre qualcosa che non avesse, come ingrediente fondamentale, un po' della mia follia?
Dal momento che non mi offendo se, invitandomi a casa vostra, mi chiedeste di cucinare (e mi è successo diverse volte....), quando organizzai la serata di lavoro a casa della mia amica Fio, santa donna che cerca di farmi appassionare di una materia che odio con tutta me stessa, mi proposi di pensare alla cena. Desiderosa di mangiare, dopo tanto, un bel tentacolo di polpo arrostito (ricordate questo meraviglioso piatto?), mi venne un'idea bizzarra per il contorno che avrebbe dovuto accompagnarlo. Quale migliore occasione per mettere insieme desideri e rispettare un impegno preso?
Non so esattamente da dove sia partita l'idea. Ho immaginato una melanzana, ma dal momento che il polpo mi piace molto accompagnato dalla frutta, ho pensato che quella melanzana si sarebbe potuta impreziosire. Proposi questo piatto a Fio e a sua cugina, in visita caffè che si è trasformata in visita chiacchiera assaggio e poi bevo il caffè, e fu un grande successo. Tanto che mi chiesero la ricetta per poter replicare il piatto in occasione di una cena di famiglia. "Non la fotografi?", mi ha chiesto Fio appena sfornata la pirofila. "Fotografi tutto, e a casa mia non lo fai?". Risposi che, se fosse stata una buona scelta, avrei replicato la preparazione, documentandola per il blog. E allora eccomi qui, nella replica che è perfezionamento, a proporvi questo piatto che da oggi diventa una delle mie migliori realizzazioni. Per semplicità, per genuinità, per leggerezza, per gusto. Per tutto questo messo insieme.

Ingredienti

1/2 melanzana
1 mela (io ho utilizzato le mele deliziose dell'orto di mamma)
3 noci
1 cucchiaino di frutti rossi
1 cucchiaino di bacche d'avena
sale nero di Cipro
3 bacche di cardamomo
olio evo
sale grosso

Lavate la melanzana, asciugatela bene e tagliatela a metà nel verso della lunghezza. Prendetene una parte, eliminate il picciolo con un taglio trasversale e praticate dei tagli, sempre trasversali, ricavando delle fettine di mezzo centimetro di spessore. Non arrivate fino in fondo. In questo modo la melanzana rimarrà unita.
   Cospargete le fettine con del sale grosso e lasciatela in posa, leggermente schiacciata, per un paio d'ore. In questo modo perderà il liquido di vegetazione che la rende amarognola.
Terminato il tempo di posa, sciacquatela e tamponatela, in modo da asciugarla al meglio.
Tagliate a metà una mela, precedentemente lavata (io in genere uso i frutti cn la loro buccia, ma potrete anche sbucciarla, se preferiste), togliete il torsolo con uno scavino e tagliatela a fettine sottili.
Sistemate ciascuna fettina tra le fette di melanzana, spingendo con delicatezza lo spicchio fino in fondo. Irrorate con un filo d'olio evo.
A questo punto prendete i semi delle bacche di cardamomo e pestateli in un mortatio con del sale nero di Cipro. A parte preparate un trito, a coltello, di noci, fiocchi d'avena e frutti rossi.
Mescolate tutto, quindi cospargete la melanzana, facendo in modo che il crumble entri tra le fettine. Non abbiate timore di esagerare: più saranno ricche, più saranno saporite.
Accendete il forno e portatelo alla temperatura di 190°. Infornate la pirofila su un ripiano piuttosto alto e cuocete per circa 20 minuti, controllando che la superficie sia dorata. Quando sarà pronta, estraete la melanzana dal forno e trasferitela su un piatto da portata. Servite e gustate.

Buonissina da sfogliare. Un modo diverso per apprezzare la verdura e per accostarla alla frutta. A della splendida frutta. LA MELA!!!!!

Per concludere la bella novella..... anche nella famiglia di Fio questo piatto ha avuto successo!!! E io mi sento doppiamente vincente ^_^


Con questa ricetta partecipo al contest de La Taverna degli Arna
La ricetta farà parte della categoria degli antipasti


abc

Cucchiaini speziati alla frutta: il concentrato di energia in uno sfizioso e pratico snack

Quando è entrato in casa, la prima volta, sentivo che avrei dovuto trovargli un posto di facile accesso, perché avrebbe vissuto più tempo in attività, piuttosto che a riposo. Effettivamente l'essiccatore è stato rivoluzionario, nella mia cucina. Al di là della possibilità di accostarmi a preparazioni crudiste, mi permette di dare ossigeno alla mia fantasia e farla volare verso orizzonti nuovi. L'idea di una barretta energizzante mi aveva solleticato da tempo, ma non mi sentivo ancora così ispirata. Fu allora che, per un preciso disegno del destino, mi imbattei sulla meravigliosa pagina di Alice e, più nel dettaglio, in queste splendide barrette di frutta speziate. Alice è grande, è una donna meravigliosa. Dolce, delicata, magica. E bravissima. Insomma, quale miglior invito per cedere e provarci?
Proprio in quel periodo, però, il mio essiccatore era in fermento per un piccolo esperimento. Tutto partì dal pensiero di quanta materia buttassi nella raccolta di umido, nel mangiare un semplice frutto. Perché tutto quello spreco? Ecco la risposta: io provo ad essiccare e a fare una farina. Parte la strategia. Il giorno in cui mangio uno o due mandarini, ne sbuccio sei. Due li mangio e quattro li metto in un contenitore, in modo da poterli conservare in frigo. Buccia lavata, che finisce nell'essiccatore per circa 8 ore. Poi le lame fanno il resto e.... ragazzi che meraviglia: questa farina è inebriante, travolgente e magica. Ne vedrete davvero delle belle, perché la fantasia, qui, è solo all'inizio di un lunghissimo percorso. Ad oggi l'ho provata in tre ricette, di cui due dolci e una salata, ma so che ne farò meraviglie. Preparatevi, mi implorerete pietà ^_^
Inizio da qui, dall'unione di una grande ispirazione e una magia. E dal mio grazie speciale per quella splendida creatura che è Alice!

Ingredienti

100 g di prugne secche
40 g di datteri al naturale
25 g di farina di mandarini
40 g di mandorle pelate
25 g di frutti rossi
20 g di pistacchi di Bronte
15 g di semi di sesamo
3 bacche di cardamomo
zenzero in polvere

La farina, eccola, in un'immagine prima e dopo la trasformazione.


Inserite in un boccale le prugne, i datterile mandorle, i semi del cardamomo, i pistacchi, lo zenzero e la farina di mandarini. 
Frullate tutto, fino ad ottenere un impasto appiccicoso, ma compatto.
A questo punto unite i semi di sesamo e i frutti rossi e mescolate fino a incorporarli perfettamente.
Aiutandovi con le mani umide, prelevate poco impasto alla volta e stendetelo dandogli la forma preferita. Potrete fare delle semplici gallette, io ho utilizzato lo stampo in silicone a forma di cucchiaini.
Una volta che avrete dato forma all'impasto, trasferite tutto sui ripiani dell'essiccatore. Se non lo aveste potrete passare tutto in forno alla temperatura minima e lasciare per circa 8 ore.
Impostate la temperatura a 45° e lasciate essiccare per 8 ore.
Quando saranno pronte raccoglietele e conservatele in un barattolo di vetro o in una scatola di latta.

Tenetele a portata di mano per snack spezzafame o per darvi carica prima di un allenamento. Si conservano per molti giorni e non temodo cali di sapore o alterazioni di alcun genere.
Sono dolci, avvolgenti e tremendamente golosi!!!!!

Un'occasione da non lasciarsi sfuggire per coccolarsi con coscienza..... e sfizio! ^_^


abc

Ciambelline alla zucca con frutti rossi e liquirizia: dolci strategie per il superamento degli ostacoli… di stagione

I cambi di stagione, per me, sono piuttosto destabilizzanti. Lo sono soprattutto quelli che lasciano  il piacere del tepore e l'idea di spensieratezza e che portano gelo, buio e voglia di letargo (non so perché, ma primavera e estate mi danno quella sensazione, forse perché mi permettono di liberarmi dai multistrati di vestiti che mi rivestono in inverno). Con il tempo, però, ho cercato di affrontare questi cambiamenti con spirito propositivo e la cucina mi è stata di grande aiuto. Dal momento che amo il rispetto delle stagioni nell'alternarsi di frutti e di ortaggi, accolgo con piacere l'arrivo di una nuova stagione per tutto quello che, in natura, questa offre. L'autunno non è più così drammatico e, sempre con propensioni differenti, mi lascio avvolgere dai sapori avvolgenti tipici. Quest'anno mi sono fatta ben coccolare da zucche e castagne. E ogni volta in cui mi faccio conquistare da un sapore, beh, cerco di non cadere nel già fatto, ma mi diverto a creare proposte nuove. Zucca in versione dolce non è una grande novità, lo ammetto. Ma quando, pensando alla zucca, ho immaginato la compagnia di una buonissima polvere di liquirizia, beh..... vi confesso di essere stata travolta da un sorriso incontenibile. E' stato un attimo: presto tutto si è trasformato in impasto e l'impasto in ciambelline. E le ciambelline..... volatilizzate ^_^

Ingredienti

200 g di zucca pulita
40 g di zucchero di canna Dulcita
125 g di farina di segale
35 g di mandorle pelate
25 g di frutti rossi
5 g di polvere di liquirizia
10 g di olio evo
1/2 bustina di lievito naturale a base di cremor tartaro

Tagliate la zucca a dadini e inseritela in un boccale.
Unite lo zucchero di canna e tritate fino ad ottenere una purea compatta. Aggiungete le mandorle e continuate a frullare, in modo da frantumarle e impastarle bene al composto.
A questo punto mescolate la farina alla polvere di liquirizia e alla polvere lievitante. Unitela poco alla volta all'impasto, facendola incorporare bene.
Per ultimo versate l'olio, a fino. Lasciate che venga assolbito bene, prima di procedere. Quindi aggiungete i frutti rossi e mescolate fino ad ottenere un impasto omogeneo.
   Versate il quantitativo necessario nello stampo desiderato. Io ho utilizzato dei piccoli stampi a ciambella: mi aiutano a non eccedere con le porzioni, nell'assaggio ^_^ e a limitare il desiderio della gola!
Portate il forno alla temperatura di 190° e infornate.
Cuocete le ciambelline per circa 40 minuti, quindi sfornatele. Prima di sformarle, lasciatele raffreddare completamente.

A questo punto potrete cedere all'assaggio. Vi stupirete di quanto zucca e liquirizia siano superbi, insieme. E i frutti rossi creano una crepa nel sapore, armonizzandosi comunque alla perfezione.

L'interno rimane soffice, e per molto tempo.
Potrete conservare queste ciambelline in un barattolo di vetro o in una scatola di latta e deliziare le vostre colazioni per molti, molti giorni ^_^

Un po' meno se vi farete tentare anche per qualche spuntino pomeridiano ^_^


abc

Gallette di riso venere alle nocciole e frutti rossi: doverose ammissioni e tattiche d’azione

Ho imparato, nel tempo e con l'esperienza, che iniziare un articolo o un discorso con una negazione è una scelta assolutamente perdente. Ebbene, questa volta mi tocca farlo. Consapevole, ma per necessità. Sì, perché so che NON sono la maga della fotografia. Non ho lo spazio, non ho l'attrezzatura, non ho la pazienza di creare maggiore disordine di quello che ci sia generalmente in casa e di trovare ulteriori energie per sistemare quel qualcosa in più di quello che già chiede attenzione, e la luce, qui, è veramente scarsa (uh, questa sì che è una bella scusa ^_^). Ma, e dico MA, la mia super fedele Canon compatta mi rende una modesta e orgogliosa apprendista foodblogger che cerca di trasmettere qualcosa più per le scelte di ingredienti, che per immagini. Anche perché queste gallette sono molto più sfiziose e travolgenti, che fotogeniche ^_^
Avevo aperto la saga del riso Venere presentandovi questi biscotti. Li ho fatti e rifatti così tante volte, che quella scorta di riso da ultimare è presto arrivata al termine. Non prima, però, di avere provato delle semplicissime gallette per la colazione. Dolci, insolite e sfiziose nelle varianti di consistenze, tra un chicco di riso, una nocciola, una bacca e un fiocco di farro. Decisamente irresistibili!!

Ingredienti

350 g di riso Venere bollito
45 g di frutti rossi essiccati
15 g di bacche di Goji
40 g d nocciole
75 g di malto di riso
15 g di fiocchi di farro soffiato

Se non l'aveste già pronto, procedete con la cottura del riso, in acqua leggermente salata. Prelevatene 350 g e versatelo in una ciotola capiente. Pestate grossolanamente le nocciole con un mortaio. Unitele al riso, insieme ai frutti rossi, alle bacche di Goji e al malto di riso. Mescolate tutto, in modo da creare un composto perfettamente amalgamato.
Unite, a questo punto, i fiocchi di farro soffiato. Mescolate ulteriormente.
Foderate una teglia con carta forno e versate il composto. Distribuitelo in maniera uniforme e compattatelo formando uno strato di non più di mezzo centimetro. Abbiate cura di non lasciare spazi e buchi nella sfoglia e di fare in modo che lo spessore sia uniforme. In questo modo la cottura sarà perfetta. Accendete il forno e portatelo alla temperatura di 180°.
Infornate e cuocete per 40 minuti circa. Trascorso il tempo, sfornate e trasferite la sfoglia su un ripiano. Tagliate subito, magari con una rotella taglia pizza, formando delle gallette della forma preferita.
Lasciatele, quindi, raffreddare. A questo punto sporcatevi le mani ^_^

Potrete conservaer le gallette in un contenitore in frigorifero. Arriveranno al settimo giorno senza perdere un solo grammo di aroma. La fragranza di una colazione a portata di mano!!!

abc

Biscotti integrali con noci e frutti rossi: tracce che segnano il binario dei ricordi

Parlare di questi biscotti è un po' come ripercorrere strade passate. Sì, perché tanta è la mia ricerca di fragranze nuove che addolciscano la colazione e qualche spuntino, che non faccio in tempo a preparare una versione di biscotto che sono già a quella successiva. E quando ve ne parlo, è sistematico, non sono che un vecchio ricordo.
I primi tempi in cui ho iniziato ad approcciarmi alle preparazioni "no butter", ho trovato rifugio nella mia magica margarina. Ottima, genuina e sorprendente soluzione. Mi piace che i dolci che preparo in casa siano "miei" a partire dalle materie prime e tutto quello che posso produrre io, lo produco con infinito piacere. Ma è anche vero che mi piace, in un percorso conoscitivo, mettere insieme scoperte, sapori, piaceri. Amo la frutta secca, su questo non ci sono dubbi. E la frutta secca è ricchissima di grassi. Grassi benefici per il nostro organismo (ma sempre con moderazione!!!). Perché, allora, non sfruttare queste potenzialità e accostarla alla margarina, permettendo di diminuirne la quantità necessaria? In fondo la frutta secca nella mia dispensa non manca mai, davvero mai. Così ecco la soluzione: gli istinti di biscottatrice conpulsiva così possono essere ascoltati, assecondati e..... soddisfatti ^_^ Ah, ovviamente lo zucchero è superato :D Solo un lontano, lontanissimo ricordo.

Ingredienti

150 g di farina integrale
100 g di farina di orzo integrale
100 g di margarina
65 g di malto di riso
30 g di noci
15 g di frutti rossi
25 g di latte di soia
sale rosa dell'Himalaya

Unite in un boccale le noci e i frutti rossi. Tritateli grossolanamente, quindi unitevi il malto di riso.
   Impastate fino a formare una base perfettamente omogenea.
Aggiungete, quindi, la margarina e create una crema.
A questo punto miscelate le farine e iniziate ad incorporarle poco alla volta. Unite anche il sale, un pizzico sarà sufficiente.
Impastate fino ad ottenere un composto compatto.
Formate un panetto, avvolgetelo in un foglio di pellicola trasparente e lasciatelo riposare in frigorifero per almeno un'ora.
Quando sarà trascorso il tempo riprendetelo. Infarinate il piano di lavoro e stendete l'impasto in una sfoglia spessa circa mezzo centimetro.
Con una formina della forma desiderata ritagliate i biscotti, fino a terminare la pasta.
Foderate una teglia con carta forno, quindi adagiatevi i biscotti appena creati.
Accendete il forno ad una temperatura di 180° e, una volta in temperatura, infornate.
Lasciate cuocere per circa 30 minuti, girando la teglia a metà cottura se vedeste che la doratura non fosse uniforme. Ormai ho capito che nel mio forno questo passaggio è d'obbligo.
A questo punto sfornate i vostri biscotti e lasciateli raffreddare su una gratella.
Quando saranno ancora caldi potrete spolverarli con dello zucchero di canna polverizzato. In genere è un passaggio che evito, ben consapevole che andrà a discapito dell'aspetto. E' solo l'attenzione per la quantità di zuccheri a fermarmi, ma certamente ne gioverà sia la vista, che il palato ^_^
A questo punto non vi rimane che l'assaggio, sempre che non abbiate ceduto nella fase post sfornamento ; ))

Potrete conservare i biscotti in un barattolo di vetro, oppure in una scatola di latta. Dureranno parecchi giorni. Di certo più di quelli che la vostra golosità concederà loro!!!

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Crostata di pere alle nocciole e cocco con bacche di Goji: storie di magia e di bizzarre follie

In genere tutto parte dall'urgenza di dovere far fuori della frutta prossima all'eccessiva maturazione. In genere questa esigenza incontra qualche follia estrosa che, come sempre, porta lontano dai soliti canoni di pasticceria e dai binari di qualche ricetta classica, scritta e tramandata nei secoli. Solitamente tutto questo è condito dalla volontà di creare qualcosa che non abbia traccia di uova, burro e latticini e che sia ricco di preziosi nutrienti. La conferma che il buono e il goloso non debbano essere per forza sinonimo di insalubre e saturo. A volte, però, la mano scappa e..... si crea un dolce inatteso anche nei pensieri più propositivi e fantasiosi. Eccovene una prova. Due gli stimoli di partenza: crema di pere senza uova e bacche di Goji nell'impasto della frolla. Ma non solo due sono state le sorprese. Le bacche danno un sapore e un aspetto avvincente, la crema di pere è delicata e vellutata, ma quel tocco croccante delle nocciole e la pienezza del gusto del cocco, rendono questo dolce qualcosa di veramente diverso, piacevole e irresistibile. Per niente dietetico ^_^ è da dire. La quando in ogni boccone si sente la genuinità di ingredienti semplici e preziosi, anche il peccato di gola si tinge di fierezza.

Ingredienti

Per l'impasto
50 g di nocciole
15 g di bacche di Goji
10 g di semi di lino
45 g di zucchero di canna Dulcita
50 g di margarina
100 g di farina Petra 5
70 g di latte di avena

Per la farcitura
500 g di pere coscia
10 g di nocciole
10 g di frutti rossi
10 g di bacche di Goji
15 g di cocco in scaglie
1 cucchiaio di latte di avena
1 g di agar agar

Sbucciate le pere, eliminate il torsolo e tagliatele in piccoli pezzi. Mettetele in un pentolino capiente e fatele cuocere a fiamma viva, fino a quando prenderanno a sobbollire. Quindi abbassate la fiamma e fatele cuocere per circa mezz'ora, coperte.Mentre la frutta cuoce, pensate all'impasto.
Inserite, in un boccale, i semi di lino, le nocciole e le bacche di Goji. Tritatele azionando le lame a scatti, fino ad ottenere una granella fine. Aggiungete lo zucchero di canna e proseguite ancora per qualche istante.
Aggiungete la margarina (io la preparo in casa secondo la ricetta riportata qui) e impastate grossolanamente. Aggiungete, poco alla volta, la farina e il latte di avena. Aggiungetelo per gradi, in modo da valutarne la consistenza. Il tipo di farina potrebbe richiedere più o meno liquidi.
Impastate velocemente fino ad ottenere un impasto compatto.
   Formate quindi un panetto, avvolgetelo in un foglio di pellicola trasparente e lasciatelo riposare in frigorifero per almeo mezz'ora.
Versate in un bicchierino l'agar agar. Spemperatelo con il cucchiaio di latte di avena, in modo da formare una cremina senza grumi.
Versatela nel pentolino con le pere, mescolate e poi passate tutto con un frullatore ad immersione. Abbassate quindi la fiamma e fate cuocere, mescolando di tanto in tanto, per circa 4 minuti.
Pestate in un mortaio le nocciole, lasciandole piuttosto grossolane. Versatele nella purea di pere, insieme alle bacche, ai frutti rossi e al cocco in scaglie.
Personalmente non ho sentito il bisogno di aggiungere zucchero. Il dolce naturale della frutta, soprattutto quando raggiunge un certo grado di maturazione, è assolutamente appagante. Eventualmente assaggiate e provvedete a correggere secondo i vostri gusti.
Accendete il forno, portandolo alla temperatura di 190°.
Stendete la pasta frolla e foderate una teglia da 20 cm di diametro. Lasciatela piuttosto spessa (si sbriciolerà facilmente, ma compattatela bene prima di farcirla).
Versate la crema di pere e distribuitela in modo omogeneo.
Infornate la crostata e cuocetela per circa mezz'ora, controllando che non scurisca troppo.
Sfornatela e lasciatela raffreddare completamente. In questo modo si compatterà bene e sarà facile tagliarla a fettine.

A questo punto non avrete da fare altro che perdervi nei sui sapori: intensi, intriganti, ricchi.

Una dolce e preziosa coccola, che accompagnerà i vostri risvegli e i piccoli momenti di dolcezza concessi alle vostre giornate.


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