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Crostata chiusa con pere e cioccolato bianco: prospettive che cambiano, risultati che si affermano

A voler guardare la realtà da una certa prospettiva potrei raccontarvi che, per poter addentare questa crostata, sono passata davanti al piatto della frutta, leggermente scostato dal centro del tavolino, per giorni e giorni, aspettando la maturazione giusta del frutto, in modo da poterne estrapolare tutta la dolcezza e la pienezza. Giorni a dire no, è ancora presto e a resistere alla tentazione di affettare quelle delizie per farcire questa frolla. Ma la prospettiva realistica della faccenda è tutt'altra. I giorni sono passati, certo, e neanche pochi. E ogni giorno passavo, certo, davanti al piatto della frutta leggermente scostato dal centro del tavolino. E tutte le volte guardavo quegli splendidi frutti, sì. Ma la verità è che, con lo sguardo di supplica, imploravo che non maturassero troppo velocemente. Che mi lasciassero arrivare al momento in cui avrei potuto impastare la frolla che le avrebbe ospitate, senza deperire prima. Implorando di avere rispetto e pietà per le mie giornate folli, strattonate tra impegni, lavori, imprevisti, varie ed eventuali. Ma alla fine cosa fa una prospettiva, quando il risultato è questo? Perché per ora, voi, non potete ancora assaggiare, lo so. Dovreste avere almeno il tempo di reperire gli ingredienti, guardare quelle pere maturare fino al punto giusto nel piatto leggermente scostato dal centro del tavolino, sporcarvi le mani e attendere la cottura.... ma, questa crostata sale sul primo gradino del podio di tutti i dolci mai fatti. E se qualcuno (non faccio nomi, dolce fanciulla bionda dagli occhioni azzurri e dal viso di Eva Kant, che leggi quotidianamente, che sbavi sul video e che consigli La Cuocherellona a chef professionisti) osasse difendere il primato riesumado la crostata con farina di castagna alla crema di mele e bacche di Goji, risponderei no, mia cara.... questa la batte inesorabilmente!!

Ingredienti

3 pere williams
150 g di farina integrale
50 g di farina di segale Jurmano
70 g di margarina
30 g di zucchero di canna mascobado
1 cucchiaio di zucchero di canna 
25 g di latte di soia
50 g di cioccolato bianco
scorza di 1 limone bio non trattato
1 pizzico di bicarbonato di sodio

Prendete le pere e sbucciatele. Liberatele dal torsolo e tagliatele a spicchi non troppo sottili.
Scaldate una padella e adagiatevi gli spicchi. Cospargeteli con lo zucchero di canna e fateli rosolare a fiamma viva per qualche minuto. Non dovranno ammorbidirsi oltremodo, ma solo insaporirsi. Spegnete il fuoco e lasciate raffreddare. Nel frattempo preparate la pasta frolla.
Setacciate le farine e mettetele in una ciotola capiente. Grattugiate la scorza del limone, precedentemente lavato e asciugato e unitela alle farine. Aggiungete lo zucchero di canna, il pizzico di bicarbonato e mescolate tutto. Aggiungete la margarina e impastate velocemente, cercando di amalgamare tutto. Unite il latte di soia (o quello che desiderate) e continuate a lavorare la pasta, compattandola bene.
   Formate un panetto e mettetelo a riposare in frigorifero, coperto, per almeno mezz'ora.
Trascorso il tempo riprendete l'impato e dividetelo in due.
Iniziate a stendere la prima parte in una sfoglia rotonda che arrivi a foderare uno stampo dal diametro di 28 centimentri. Lavorate con delicatezza l'impasto, poiché tenderà a rompersi facilmente. Distribuite sulla superficie gli spicchi di pera e spezzettateci sopra il cioccolato bianco. Non ho voluto aggiungere croccantezza, ma qualche gheriglio di noce o un po' di nocciole spezzettate ci starebbero d'incanto.
Stendete, ora, la seconda parte di impasto in una sfoglia uguale alla prima e coprite la base farcita. Sigillate bene i bordi. Se si romperà non crucciatevi, il risultato in cottura sarà superbo ugualmente ^_^
Cuocetela a 180° per 50 minuti (abbiate cura di valutare le caratteristiche del vostro forno, poiché è chiaro che il mio tenda ad essere clemente e dolce, e ad adeguare il tempo di cottura). Quando sarà cotta sfornatela e lasciatela raffreddare completamente.
E' importante che, al taglio, sia fredda, diversamente si sbriciolerebbe irrimediabilmente.

Non sto qui a spiegarvi la bontà, certa che non ci sarebbero parole che possano rendere giustizia.
Vi dico solo che, gustata a spicchi ha il suo perché, ma tagliata a quadrotti e servita a mo' di biscotto farcito saprà deliziare ogni dopo pasto, ogni colazione ed ogni piccolo spuntino che ci si voglia concedere, a qualsiasi ora del giorno e.... occhio alla notte!
In fondo ci sono farine preziose, i grassi sono ridotti, gli zuccheri anche e quel peccatuccio di gola che è il cioccolato fa da grande cornice a tanta succosissima frutta.

Più genuino e goloso di così!!!!!! ^_^


abc

Saccottini d’orzo al cioccolato: la strada dei sapori rustici che appaga cuore e palato

Mi piacciono le farine rustiche. Quelle integrali. I semi. Tutte quelle cose che non renderanno mai un impasto sfogliato. Ma non posso farne a meno. Credo che, nel momento stesso in cui ci si accosti alla fragranza di certi alimenti, sia difficile separarsene. Perché quando dico integrale, la componente integrale deve superare almeno il 60% del totale. Perché quando dico pochi grassi, la quantità non deve mai andare oltre la metà di quella proposta tradizionalmente. Perché quando dico salutare, devono esserci solo ingredienti che diano il loro apporto nutrizionale prezioso. Perché quando dico senza zucchero, sfrutto la dolcezza naturale di altri ingredienti. E tutto questo mi piace. Tutto questo va oltre una sfogliatura. Tutto questo mi riempie di entusiasmo e soddisfazione. Questi saccottini sono certo lontani da quei meravigliosissimi bocconcini francesi, lo so. Ma sono morbidi, sono fragranti, sono ruvidi da intrappolare senza scampo quel cioccolato fuso, sono rustici da togliere il fiato e riempiono naso, occhi e palato di puro piacere. E sono senza uovo ^_^

Ingredienti

130 g di farina di Manitoba biologica
55 g di farina d'orzo (io Baule Volante)
125 g di farina d'orzo integrale (io Bongiovanni)
25 g di semi di lino
12 g di lievito madre secco (io Antico Molino Rosso)
220 g di latte di soia
85 g di malto di riso bio
40 g di olio di semi di soia
1 pizzico di sale
130 g di cioccolato fondente
15 g di margarina + 50 g per la sfogliatura

Tritate (o pestate in un mortaio) i semi di lino. Unite le farine e il lievito e mescolate rendendo tutto uniforme.
Unite il malto di riso e mescolate grossolanamente. Versate poco latte di soia alla volta e impastate. Aggiungete il sale e, a filo, l'olio di semi di soia. Lavorate a lungo l'impasto, in modo da favorire la formazione della maglia glutinica.
Quindi mettete l'impasto in una ciotola, copritelo con un foglio di pellicola trasparente e lasciate lievitare fino al raddoppio in un luogo tiepido. A me ci sono volute 5 ore.
A questo punto riprendete l'impasto e lavoratelo ancora, su una spianatoia infarinata, per qualche minuto. Mettetelo nuovamente nella ciotola, copritelo, e lasciatelo lievitare per un paio d'ore. Dovrà nuovamente gonfiare e diventare soffice.
Trascorso il tempo necessario, infarinate la spianatoia e stendete la pasta in un rettangolo. Copritene 2/3 con la margarina ed effettuate la prima piega a tre, iniziando dalla parte di impasto libera dalla margarina. Avvolgete l'impasto nella pellicola e lasciatelo riposare in frigo per circa 45 minuti. Riprendete l'impasto e stendetelo nuovamente. Praticate un'altra volta la piega a tre e fatelo riposare nuovamente in frigo. Trascorsi i 45 minuti ripetete l'operazione, questa volta con una piega a quattro (prima a metà in un verso, poi a metà nell'altro). Fate riposare l'impasto ancora per 45 minuti.
Nel frattempo prendete il cioccolato e tagliatelo, a coltello, in piccole scaglie. Tenetele da parte.
Quando la pasta sarà printa, stendetela in una sfoglia spessa non più di un centimetro. Tagliatela in rettangoli alti circa 10 centimetri e lunghi circa 20.
Sistemate alle estremità di ciascun rettangolo qualche scaglia di cioccolato, quindi arrotolate le due parti verso il centro.
Sistemate i saccottini su una teglia coperta da carta forno e fateli riposare per un paio d'ore. Se, come me, voleste lasciarli tutta la notte per averli pronti da infornare al mattino, metteteli in frigorifero.
Accendete il forno e portatelo alla temperatura di 190°. Spennellate i saccottini con del latte di soia o con dell'albume. Infornateli e fateli cuocere per 30 minuti, controllando che non scuriscano troppo e che la cottura sia uniforme.
Sfornateli e lasciateli intiepidire. Quindi assaporatene tutta la deliziosa fragranza.

Quella gocciolina di cioccolato vi conquisterà e l'intenso sapore rustico non vi farà desiderare altro.


abc

Crackers sfogliati con semi di zucca e di girasole: la sfida che insegue un sogno e porta il successo

Avete presente quando dico che non mi piace ripetermi? Che non ho un piatto forte, perché non cucino mai due volte la stessa pietanza? Ecco, si dà il caso che non sia così nel genere. Insomma, non è che il pane non lo ripeto mai, come la pasta fresca, come i crackers. Appunto, loro. Sapete che i crackers ho iniziato a sfoggiarli in mille versioni. Bene, proprio loro, queste forme mai realmente perfette, che mi hanno sempre incuriosito, loro.... loro sono ospiti fissi, a cadenze regolari, nel mio forno. Certo, però, mai uguali alla volta precedente!! Sarebbe troppo noioso ripetere le stesse procedure e versare gli stessi ingredienti. Occorre andare avanti, migliorare, sviluppare un pensiero, mantenere la mente in funzione creativa. Ed ecco che, poco alla volta, mi sto avvicinando alla mia forma di perfezione, quella che inseguo da tempo e su cui mi arrovello ad ogni sfida. Di certo vi posso dire che il successo di questa versione di crackers è arrivato un giorno, per caso. Inatteso. Piovuto dal cielo. Mio padre, amante come sapete delle tradizioni e del suo toscano, mi guarda e mi dice "la prossima volta non fare il pane, fai questi!!". Bene. Non ho altro da aggiungere. Per certi versi la perfezione è stata raggiunta.

Ingredienti

200 g di farina integrale
25 g di semi di zucca tostati e non salati
25 g di semi di girasole
15 g di crusca di grano
5 g di lievito madre secco (io Antico Molino Rosso)
3 g di malto d'orzo (io Antico Molino Rosso)
150 g di acqua
12 g di margarina + q.b. per la sfogliatura
1 g di sale + q.b. per la superficie

Tritate finemente i semi, sia di zucca che di girasole. Unite la crusca, la farina integrale, il malto e il lievito. Mescolate e unite l'acqua. Impastate fino ad ottenere un impasto omogeneo.
Unite, poco alla volta, la margarina, incorporandola bene prima di aggiungerne altra. Alla fine unite il sale e lavorate fino a dare compattezza all'impasto. Date una forma di palla e mettetela in una terrina, leggermente unta, a lievitare.
Coprite con un foglio di pellicola trasparente e lasciate che raddoppi di volume. A me ci sono volute circa 4 ore.
Alla fine dovrete trovare un impasto soffice, seppur non vellutato, e pieno di bollicine. Quello è il momento di procedere alla lavorazione.
Infarinate una spianatoia e versateci la pasta. Stendetela in una sfoglia sottile, circa mezzo centimetro, cercando di dare la forma di un rettangolo regolare. Cospargete, con l'aiuto di un pennellino, la margarina (o se utilizzaste quella acquistata, ammorbiditela leggermente e spalmatela sulla superficie della sfoglia).
Procedete con la prima piega a 3.
Avvolgete la pasta in una pellicola trasparente e fatela riposare per una decina di minuti in frigorifero. Trascorso il tempo, stendete nuovamente la sfoglia su un piano infarinato, sempre sottile. Cospargete nuovamente con un leggero strato di margarina e piegate, questa volta, in 4: prima a metà in un verso, poi a metà nell'altro. Effettuata questa operazione, avvolgete nuovamente il panetto nella pellicola e lasciatela riposare per altri dieci minuti. Ripetete ancora una volta l'operazione, piegando la sfoglia nuovamente in tre parti e lasciatela ancora a riposo per dieci minuti.
Infarinate nuovamente il piano di lavoro e riprendete il panetto.
Stendetelo in una sfoglia piuttosto sottile, crca 3 o 4 mm, e ritagliate cei rettangoli regolari. Io mi sono servita di una rotella da pizza. Foderate una teglia (o più se una non dovesse bastare) con carta forno e sistemate le gallette appena ottenute, leggermente distanziate tra loro.
Con la rotella praticate 2 o 3 tagli obliqui su ciascuna sfoglia. Salate a piacere la superficie (passaggio che si può omettere) e infornate, a 200°, per 20 minuti.
Cuocete 15 minuti, poi girate velocemente le sfoglie e procedete per altri 5, fino a quando saranno ben dorati.
A quel punto sfornateli e lasciateli raffreddare su una gratella. Raffreddando diventeranno croccanti e friabili. Fate comunque attenzione a non farli cuocere troppo: abbrustoliscono facilmente ^_^
A questo punto, quando sarete riusciti a resistere al completo raffreddamento, gustateli!!

Come accompagnamento ad un pasto, come semplice snack, come sfizioso antipasto con una crema al formaggio o quant'altro, sono certa che sapranno conquistare anche voi!!abc

Panettoncini con noci e gocce di cioccolato: la generosità del maestro e il suo metodo semplice, e di successo

Non glielo dissi, quando mi illustrò il suo metodo. Lo ascoltai parlare con l'umiltà di chi ha solo da imparare, da un maestro come lui. Mi chiese: "Vuoi che ti dica come lo faccio io?". Come poter rifiutare? Con la titubanza di chi ha paura di osare un po' troppo, mi sentii tanto orgogliosa di quella domanda che accettai senza aggiungere altro. Mi scrisse tutto, pesi, quantità, tempi e misure. E alla fine chiusi gli occhi e feci mie quelle dosi, quei procedimenti, quegli ingredienti. Poi mi svelai. In realtà non sono nuova a questo tipo di preparazione. Solo che sono passati due anni da quando provai e confezionai i miei piccoli capolavori. E in questi due anni l'assenza è legata a salite decisamente ripide e a fatiche inestimabili, che hanno tolto le energie da poter dedicare a lavorazioni così laboriose. Forse questa associazione di pensieri, più che la paura di affrontare la difficoltà della preparazione, mi ha spaventato, all'inizio. Ma ho accettato la sfida, cogliendo l'occasione d'oro. Ho rivisitato a modo mio qualche dettaglio, come l'utilizzo della margarina, il latte di avena e la farcitura. Ho lasciato che il tempo della lievitazione non fosse mai abbastanza, idratando (ohimè per errore, ma con successo) la biga oltre il 100% e mostrando la mia gratitudine per ogni piccolo movimento di questo impasto. Prima infornata dell'anno. Non credo ne farò ancora molte, ma il mio sorriso di gratitudine, riflesso in queste meraviglie, è tutto per quel maestro così ricco di insegnamenti preziosi e di un sapere genuino, che va rispettato e apprezzato.

Ingredienti

Per il poolish
110 g di acqua a 27°
10 g di lievito madre secco
80 g di farina per dolci (io Antico Molino Rosso)

Per l'impasto
Poolish
650 g di farina per dolci (io Antico Molino Rosso)
180 g di margarina + q.b. per la superficie
130 g di zucchero grezzo di canna
130 g di gherigli di noci
135 g di gocce di cioccolato
120 ml di latte di avena a temperatura ambiente
4 uova + 2 tuorli a temperatura ambiente
15 g di lievito madre secco
6 g di sale
la scorza di un arancio
1 fiala di essenza di vaniglia

Setacciate la farina per il poolish con il lievita madre secco. Versate l'acqua tiepida e mescolate fino a quando si saranno amalgamate. Coprite con un foglio di pellicola trasparente e lasciate che lieviti per 11 ore circa. Io ho impastato alle 8.30 del mattino.
Quando sarà trascorso il tempo, troverete una pasta gonfia, piena di bollicine. Il vostro poolish sarà pronto. Passiamo all'impasto, che ho effettuato alle 19.30.
Preparate tutti gli ingredienti sul vostro tavolo di lavoro. Ricordate che uova e latte andranno utilizzati a temperatura ambiente.
Setacciate i 650 g di farina con i 15 g di lievito madre secco. Sbattete le uova e i tuorli con lo zucchero, la scorza dell'arancio grattugiata, l'essenza di vaniglia, il burro e il sale. Quando saranno ben omogenei aggiungete circa la metà della farina e incorporatela, formando una pastella.
Aggiungete, quindi, il poolish e poca farina alla volta fino a terminarla, alternandola con il latte tiepido, aggiunto a filo. Controllate che l'impasto sia ben idratato, ma non troppo liquido. Eventualmente regolatevi con la quantità di latte. Quando avrete formato un impasto omogeneo, unite le gocce di cioccolato e i gherigli di noci spezzettati. Impastate bene, cercando di non surriscaldare troppo l'impasto. Io ho usato il Bimby, perfetta sarebbe una planetaria. Per chi lavorasse a mano, il compito sarebbe decisamente impegnativo.
Dovrete ottenere una pasta molto elastica. A questo punto preparate i pirottini da panettone. Io ho usato quelli da 100 g.
Prelevate un pugno di impasto alla volta e lavoratelo con le mani, attocigliandolo su se stesso ripetutamente. Posatelo in un pirottino. Continuate fino a terminare la pasta. Verranno circa 15 pezzi. Fate attenzione che la quantità non superi la metà dello stampo, se no fuoriescerà come un fungo atomico ^_^
Lasciate lievitare per 12 ore in luogo fresco. Io li ho lasciati per tutta la notte. AL mattino seguente, ore 8.30, praticate con meticolosa attenzione un taglio a croce su ciascuna superficie. Cospargete il taglio con un po' di margarina e infornate, a 170°, per circa 35 minuti. Il tempo di cottura dipenderà dal vostro forno.
Aiutatevi con uno stuzzicadente per verificarne la cottura.
Quando satanno cotti sfornateli.
Lasciateli raffreddare a testa in giù (e qui date il via alla vostra fantasia! Io li ho infilzati alla base con uno spiedo e li ho allineati sullo stendibiancheria) per almeno un paio d'ore. Se doveste confezionarli, fate attenzione che siano completamente freddi, in modo che evitino di rilasciare umidità, che genererebbe muffa.
A questo punto procedete al taglio e all'assaggio.


" Mentre lo addentavo sentivo la dolcezza del cioccolato.. Qua e là la croccantezza delle noci... Tutto ciò ha fatto sì che a un morso ne seguisse un altro, un altro ancora.. sempre più grosso ... Finito ^_^"

Testimonianze che emozionano.

abc

Paste di meliga a modo mio: la tradizione è un ricordo, ma l’interpretazione è vita

Ho ricordi preziosissimi, legati ad alcuni sapori della mia infanzia. I sapori tipici delle mie zone. Le paste di meliga mi conquistarono al primo morso, con la loro friabilità e la consistenza rustica. Ricordo che mi sentivo combattuta tra queste meraviglie e la finezza dei canestrelli, di cui ero capace di ingurgitare un'intera confezione in una sola volta. In fondo una pasta di meliga valeva 4 canestrelli, per dimensione, e se riuscivo a mangiare 3 o 4 paste di meliga, perché non finire la confezione di canestrelli? I tempi sono cambiati molto: seppur sia una golosa senza fondo, riesco a controllarmi abbastanza e, soprattutto, riesco a prediligere con cognizione una linea più salutare di alimentazione. Per questo nasce la rivisitazione. Sia chiaro: la percentuale di grassi in questi biscotti è sempre sopra la soglia di allerta, ma..... volete paragonare un burro pieno di grassi insaturi, con una genuina margarina prodotta in casa? Il difficile, per me, quando preparo dolcezze di questo tipo, è fare arrivare la pasta al forno: in genere la metà (sempre merito dell'autocontrollo ^_^) finisce sempre a crudo.
Ingredienti 140 g di semola di grano duro rimacinata 70 g di farina di mais fioretto 140 g di margarina 1 uovo 1.5 g di sale scorza di un limone non trattato 2 g di lievito per dolci 100 g di zucchero di canna Setacciate le farine, il sale e il lievito e mescolateli. Sbattete con una frusta elettrica la margarina con lo zucchero, creando una crema soffice. Lavorate con pazienza per qualche minuto. Unite l'uovo e la scorza di limone grattugiata. Fate attenzione a non grattugiare anche la parte bianca: darebbe un sapore amaro all'impasto. Sbattete bene ancora per un paio di minuti, fino a rendere omogeneo l'impasto. Iniziate ad incorporare poca farina alla volta, lavorando bene con la frusta, affinchè venga assorbita tutta in modo uniforme e senza grumi. Dovrete ottenere un impasto morbido e compatto. Avvolgete la terrina con l'impasto con una foglio di pellicola trasparente e lasciatela in frigo per almeno mezz'ora. In questo modo si compatterà bene e sarà pronta per la lavorazione e la formazione dei biscotti. Prelevate, quindi, l'impasto e create le forme che preferite. Io ho utilizzato uno spara biscotti ed ho scelto una forma a quattro gocce. Adagiate i biscotti su una teglia coperta da carta forno e cuocete, a 180°, per circa 20 minuti. La temperatura non dovrà essere eccessiva e la cottura dovrà durare fino a quando i biscotti inizieranno a scurirsi leggermente ai bordi. Quando avranno raggiunto questo grado di cottura, spegnete il forno ed estraeteli. Appena sfornati saranno morbidi. Lasciateli raffreddare e vedrete come diventeranno friabili. Vi avverto che sarà difficile resistervi!! Un morso non basterà. E il profumo che emaneranno in cottura sarà inebriante.
   abc

Panbrioche sfogliato alle mele annurche e il pensiero che si sofferma, poi corre lontano

Quando mi consigliarono di creare uno spazio, tutto mio, in cui mostrare e condividere la mia grande passione per la cucina, non mi dissero quanto mi sarei arricchita. Insegnamento vecchio stampo: sarà un lavoro, dovrai impegnarti, ti darà soddisfazioni se ti ci dedicherai con pazienza e costanza. L'insegnamento che mi ha sempre aiutato, negli anni. Probabilmente, se mi avessero detto ma sì, ogni tanto lasci in giro un commento e vedrai che qualcunoverrà da te, non sarei arrivata a tanto. Ma del resto so bene che, chi mi ha spinto ad arrivare qui, credeva e crede fortemente in me. E così scopro piacevolmente che le emozioni si susseguono, una dietro l'altra, giorno dopo giorno, pagina dopo pagina. Si susseguono in quegli sguardi di chi legge, ma non compare, di chi si riempie delle mie parole e tace. Si susseguono in nuove "amicizie", in conoscenze che svelano anime deliziose con cui condividere sorrisi e affetto. Anche solo virtualmente. Si susseguono in chi trova allettanti le mie proposte e si cimenta nel riprodurle. Ultima, in ordine di tempo, è la cara amica Roberta, con i suoi cavoletti di Bruxelles, ma non dimentichiamo la grande Lucia, amica di Facebook e moglie di un vecchio compagno di classe, che ha il più alto numero di rivisitazioni all'attivo. Ma c'è un aspetto, in questo susseguirsi di emozioni, che mi prende dritto al cuore. Parole come "mio figlio è un tuo grande fan", giuro, mi fanno venire la pelle d'oca e le lacrime agli occhi. "Ti segue sempre", oppure "è lei che mi dice 'hai visto Erica cos'ha preparato?'"..... trasformano in dolce zucchero a velo tutte le ore passate a sistemare foto e scrivere, scrivere e ancora scrivere. Questo panbrioche, nello specifico, lo voglio dedicare alla mia piccola fan Chiara. So che mi leggerà, perché so che non si perde mai un post. Mamma Ale me l'ha detto. Grazie dolcissima cucciola, grazie perché tu non lo sai, ma mi dai tanta forza e grande volontà di proseguire.

Ingredienti

250 g di farina 0 di Manitoba
120 g di farina di segale Jurmano
225 g di latte vaccino
8 g di lievito madre secco (io Antico Molino Rosso)
30 g di olio evo
60 g di malto di riso (oppure 50 g di zucchero di canna)
2 mele annurche
30 g di noci
70 g di margarina (per la sfogliatura)
1 pizzico di sale

Setacciate le farine e il lievito madre secco. Sciogliete il malto di riso nel latte appena tiepido e versateci la metà delle farine. Mescolate fino ad ottenere una pastella omogenea. Versate l'olio a filo e, poco alla volta, la restatnte farina. Per ultimo unite il sale. Impastate fino ad ottenere un composto omogeneo e compatto.
Infarinatelo leggermente e formate un panetto, che metterete in una boule di vetro, coperta da pellicola trasparente. Fate lievitare la pasta in un luogo tiepido (circa 28°) fino al raddoppio.
Sbucciate le mele annurche (la vuccia potete utilizzarla, cotta in forno, per arricchire cereali o muesli. Non buttatela, è ricca di proprietà preziosissime!!). Tagliatela a julienne, con l'aiuto di una mandolina. Tritate i gherigli di noci e tenete tutto da parte.
Riprendete l'impasto, una volta che sarà lievitato, e rovesciatelo su una spianatoia infarinata. Allargatelo con le dita, sgonfiandolo leggermente, fino a formare un rettangolo di cica 20 x 30 centimetri, non troppo sottile.
Coprite la sfoglia con un generoso strato di margarina (un po' più della metà richiesta per la sfogliatura). Se utilizzaste quella fatta in casa, di consistenza piuttosto cremosa, non avvicinatevi troppo al bordo, perché fuoriuscirebbe con le pieghe.
Versate sopra metà delle mele e metà delle noci tritate, in modo da ricoprire tutta la superficie (nella foto la copertura è parziale per mostrare lo strato di margarina).
Arrotolate dalla parte del lato più corto, cercando di mantenere stretto e compatto il rotolo. Appiattite il salsicciotto ottenuto e allargatelo nuovamente. Ripetete l'operazione, utilizzando la margarina rimasta (tenetene da parte mezzo cucchiaio da utilizzare in superficie), le mele e le noci.
Arrotolate nuovamente la pasta e formate un salame. Allungatelo leggermente, facendo attenzione che non si sfaldi, e attorcigliatelo su se stesso, come per formare una spirale. Ungete uno stampo da plumcake e sistemate il pancrioche. Effettuate 4 o 5 tagli nel verso delle pieghe e spennellatelo con la margarina tenuta da parte. Se vi avanzassero delle noci, ricopritevi la superficie.
Fate lievitare, in un luogo tiepido, fino a quando raggiungerà il bordo dello stampo. Ci vorrà circa un'oretta. Non abbiate fretta.
Portate il forno alla temperatura di 220°. Infornate il panbrioche e abbassate la temperatura a 190°. Ponete la teglia su un ripiano medio basso, in modo che non bruci in superficie.
Cuocete per circa 50/55 minuti. Le mele tenderanno a rendere l'interno piuttosto unido, per cui anche se dall'esterno vi sembrerà cotto, è necessario lasciarlo tutto quel tempo in forno.
Sfornatelo e lasciatelo raffreddare completamente. Completamente. Con una sfogliatura il taglio a caldo sarebbe deleterio.
Quando sarà perfetto, toglietelo dallo stampo e procedete: fettine di circa 2 centimetri, o secondo il vostro gusto, e infinito e morbido piacere!!
Conservatelo avvolto in un foglio di pellicola trasparente, in frigo. Si conserverà per 3 o 4 giorni, morbido e profumato!!
E ad ogni morso, una grande soddisfazione.abc

Croissant ai cereali con il miele e le sperimentazioni dai tempi lunghi quanto le scorte

Finita la mia scorta di croissant integrali di cui, come una formichina, avevo messo da parte una sostanziosa provvista, mi trovo a riaffrontare la sfida colazione domenicale, unica per cui mi concedo una simile dolcezza. Come fare a resistere ad un croissant? Cambiamone, quanto meno, la sostanza. Nel tempo ho iniziato ad approcciarmi a sistemi e a materie diverse. Il lievito madre, seppur secco e quindi con una parte chimica di agente lievitante, ha sostituito il lievito di birra liofilizzato e la quantità di lievito utilizzata si è notevolmente abbassata (se non dimezzata) a favore di un tempo di lievitazione decisamente maggiore. Partita un po' scettica e con un impasto un po' troppo sodo, mi sono dovuta ricredere. Per un paio di mesi ora avrò nuovamente la mia colazione garantita, ma sono già pronta ad una nuova sfida..... già precisa e chiara in mente!! Ma partiamo da qui..... e da questi cornettini ai cereali decisamente golosi!

Ingredienti

50 g di zucchero di canna integrale
400 g di farina ai cereali (io Molino Chiavazza)
2 g di malto d'orzo
8 g di lievito madre liofilizzato (la dose consigliata sarebbe 16 g)
40 g di olio di semi di soia
150 ml di latte di avena
miele (io castagno e tiglio, Miele Ticinese)
1 pizzico di sale
1 uovo
margarina per le pieghe

Polverizzate lo zucchero di canna. Aggiungete la farina, il lievito, il malto e mescolate, Aggiungete l'uovo, l'olio, il latte e il sale e impastate fino ad ottenere un bell'impasto incordato. Compattatelo bene formando un panetto.
Infarinate una terrina di vetro e ponete l'impasto nel mezzo. Coprite con la pellicola trasparente e lasciate lievitare in forno, spento, per almeno 8 ore. L'impasto dovrà raddoppiare il suo volume.
Una volta raggiunta la lievitazione ottimale estraete la pasta e stendetela leggermente su una spianatoia. Prendete la margarina e iniziate la lavorazione delle pieghe come spiegato qui. Rispettate i tempi di lievitazione: per un risultato perfetto occorre molta pazienza!! Ma non ve ne pentirete!
Al termine dell'ultima lievitazione prendete l'impasto e stendetelo in una sfoglia rettangolare su una spianatoia. Lo spessore dovrà essere di circa mezzo centimetro, ma ovviamente va un po' a gusto. Più spessa sarà la sfoglia e più tozzi risulteranno a cottura terminata (e meno ve ne verranno, ovvio ; )
Ricavate tanti triangoli quanti ce ne staranno e praticate un taglietto a metà di ciascuna base. Farcite a piacere (io ho utilizzato del miele) e arrotolate su se stesso ciascun triangolo. Mettete i croissant su una placca da forno e lasciate lievitare per tutta la notte. Vedrete che, al vostro risveglio, saranno belli panciuti! Mentre il forno andrà in temperatura, a 200°, spennellateli con del latte o con dell'uovo.
Infornateli, abbassate la temperatura a 190° e cuocete per mezz'ora circa. Controllate durante la cottura che non brucino.
Sfornateli e.... come dirvi di attendere che raffreddino se sono la prima a non resistere???? Allora facciamo così: vi dico che tutti i lievitati non andrebbero consumati caldi, perché è come se continuassero a lievitarvi durante la digestione, ma ogni tanto uno strappetto....    : )

P.S. Con i ritagli avanzati dai croissant ho creato due girelle, cosparse di miele e ricoperte di cornflakes bio

La preparazione
      Una vera bontà!!
      Un formato "mignon" per un capriccio impellente....
Dopo la lievitazione
Pronta per la lievitazione




abc

Budino di robiola con peperoni e basilico: tutto il piacere della stagione calda…. senza compromessi

Io amo il caldo, e non importa se i piedi si gonfiano, se si suda tre volte tanto, se si abbassano le persiane per mantenere costante la temperatura di casa, se qualsiasi vestito risulta essere troppo pesante..... amo tutto ciò che la bella stagione porta con sé!! E quei piccoli difettucci e inevitabili disagi che ne conseguono cerco di fronteggiarli al meglio. Anche a tavola. Il piatto di cui vi parlerò oggi è un freschissimo compromesso tra necessità e piacere. La freschezza di ogni boccone rende gradevole il pasto e il sapore delicato, con una piacevole contrapposizione di consistenze, lo trasforma in una libidine vera e propria. Semplice, veloce, sfizioso, assomiglia ad una cheesecake ma ha la leggerezza di un soufflé. E con questo piattino sperimento anche l'utilizzo dell'agar agar su una portata salata. Insomma, questo è ciò che definisco sano e appagante risultato !

Ingredienti

2 gallette integrali di sesamo e amaranto (io Allos)
1 cucchiaino colmo di semi di sesamo
1 cucchiaio raso di margarina
100 g di robiola
1/4 di peperone giallo arrostito
1/4 di peperone rosso arrostito
1 cucchiaino di capperi
6 foglie di basilico fresco
noce moscata
100 ml di latte di avena (o vaccino)
1 g di agar agar
sale

Io avevo i peperoni arrostiti già pronti. Eventualmente procedete con la preparazione facendoli cuocere in forno fino a quando saranno ben dorati (quasi abbrustoliti). Poneteli in un contenitore chiuso fino a farli intiepidire e puliteli privandoli di semi e pelle. Sfilettateli. Prendete il quarto di peperone giallo e tagliate 4 striscioline sottili che vi serviranno per la decorazione. Fate lo stesso anche con il quarto di peperone rosso.
Mettete a bollire il latte di avena con l'agar agar e la noce moscata. Da quando inizierà a bollire abbassate il fuoco e continuate la cottura per circa 4 minuti.
Nel frattempo sbriciolate le gallette integrali, unitevi i semi di sesamo e la margarina. Impastate tutto fino a renderlo un composto omogeneo e pressatelo bene sul fondo di uno stampo. Mettete in frigo a riposare.
Togliete il latte con l'agar agar dal fuoco e fatelo intiepidire (mi raccomando non dovrà raffreddare, perché l'agar agar lo trasformerebbe in un budino). Versate in un bicchiere da mixer la robiola, le foglie di basilico lavate e asciugate, i peperoni, i capperi e un pizzico di sale. Frullate tutto fino ad ottenere una crema densa e omogenea. Aggiungete quindi il latte di avena e frullate ancora.
Prendete il vostro stampo con la base di gallette e versateci sopra la crema. Fate raffreddare e poi mettete in frigo, per almeno un'ora.
Sformate il budino su un piatto e decoratelo con le striscioline di peperone tenute da parte ed eventualmente dei capperi. Servite e gustate.
All'occorrenza si potrebbe presentare anche come aperitivo, tagliato a quadrotti. E' sicuramente sfizioso e leggero.


Un boccone tira l'altro.....
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Sandwiches di parmigiano alla crema di porcini…. ossia il piatto nato da un errore

Non mi nasconderò dietro questo capolavoro facendovi credere che fosse tutto voluto. Sarò sincera: la mia idea era di creare tutt'altro. Non male come inizio, vero? Avevo in mente da tempo dei frollini al parmigiano, ma le mie solite fisime mentali mi hanno portato a questo ragionamento " se già crei un piatto con base di formaggio, e quindi proteine, perché aggiungere anche l'uovo, e quindi altre proteine? ". Dovete sapere che, per il carico e la tipologia di attività fisica che pratico quotidianamente, mi è stato consigliato di non mischiare tra loro le fonti proteiche. Il motivo? Se esagerassi potrei trasformarmi in una culturista!!! Magari sarebbe carino mantenere quantomeno la femminilità e fare attenzione a non sovrapporre tra loro queste care proteine. Beh, l'estenuante tentativo di seguire alla lettera il consiglio del coach mi ha portato a creare questo piatto pazzesco. Ah, non dite al coach la quantità di calorie che ho ingurgitato in questo pasto!!!!! Ma l'allenamento è stato intenso a sufficienza per potermelo permettere! E abbiate fede che tornerò sicuramente sui frollini......

Ingredienti

Per le cialde di parmigiano
80 g di parmigiano
1 rametto di rosmarino
50 g di margarina
60 g di farina di mais fioretto
sale aromatizzato alle erbe

Per la farcia
100 g di ricotta vaccina
100 g di funghi porcini freschissimi
1 bustina di zafferano
1 spicchio d'aglio
sale
olio

Lavate il rosmarino, asciugatelo bene e prelevate tutti gli aghetti. Tritatelo finemente insieme al parmigiano. Aggiungete la margarina, la farina e il sale aromatizzato e impastate fino ad ottenere una pasta omogenea. Formate un panetto e lasciatelo riposare in frigo per un'ora circa avvolto nella pellicola trasparente.
Stendete l'impasto con il matterello. Per non fare incollare la pasta e per non utilizzare altra farina io lascio la pasta coperta dalla pellicola e passo sopra il mattarello: viene una sfoglia perfetta!! Tagliate con uno stampino (non sarà necessaria la forma, come invece vedrete nei miei, perché in fase di cottura si scioglieranno). Se decideste di fare un formato finger food formate dei dischetti piccoli, diversamente mantenete un diametro classico da biscotto.
Sistemate i dischi su una teglia ricoperta da carta forno. Mi raccomando di mantenere una buona distanza tra loro, in modo che non si uniscano in cottura. Lasciate riposare in frigo ancora mezz'ora e infornate a 180° per 20 minuti circa. A cottura ultimata sfornate e lasciate raffreddare sulla placca da forno. Nel frattempo preparate la farcia.
Pulite i funghi porcini con una spugnetta umida, cercando di togliere tutta la terra, ma senza passarli sotto l'acqua.
Tagliateli a tocchetti piuttosto piccoli. Scaldate un cucchiaino di olio evo in padella e, quando sarà caldo, unite lo spicchio d'aglio tagliato in due. Fate insaporire per un paio di minuti e poi unite i funghi. Fate saltare per un minuto a fiamma viva, poi abbassate la fiamma, unite un goccio di acqua, salate e aggiungete lo zafferano. Lasciate che si asciughino bene, quindi spegnete la fiamma e fate intiepidire.
Mettete la ricotta in una ciotola. Tritate i porcini e uniteli al formaggio. Salate a piacere e amalgamate bene fino ad ottenere un composto omogeneo.
Ora potete farcire i vostri sandwiches. Maneggiate con molta cura le cialde perché tendono a frantumarsi facilmente (esagero in modo da rendere questo passaggio più semplice!!).
Dividete il composto di ricotta e porcini per il numero delle cialde e copritele con altrettante cialde.
Fate riposare in frigo per una buona mezz'ora e gustatele....


Non vi dico quante sono riuscita a mangiarne io..... e voi non dite niente al mio coach!! ;)




abc

Frollini d’orzo con mandorle e semi di girasole: storia di un barattolo che non vuole restare vuoto

Torno a casa, bene. Nella mia mente malata e contorta, pianificatrice e lungimirante avevo già predisposto gli ultimi 4 biscotti (questi) per la prima colazione post trasferta. Beh, era stato un gran bel sacrificio lasciarli là soli soletti nel barattolone di vetro, e se non fosse per la mia gioia nell'elucubrare nuove versioni..... quei biscotti non mancherebbero mai in quel vaso. Ho però pensato che avrei potuto elaborare una nuova formula: ho chiuso gli occhi, mi sono concentrata sulla dispensa e mi sono detta "forse ci siamo". Ho voluto provare ad utilizzare i semi di girasole. Proprietà benefiche che danno consistenza ad un frollino goloso.... I flakes, questa volta di orzo, mi piacciono particolarmente per la frangranza che conferiscono. Insomma, sono soddisfatta!! E il barattolone è quasi pieno ; )

Ingredienti

25 g di mandorle spellate
25 g di semi di girasole
40 g di margarina
50 g di zucchero di canna integrale
60 g di farina d'orzo
40 g di farina integrale
1 uovo
1 pizzico di sale
1/2 cucchiaino raso di bicarbonato
25 g di orzoflakes bio (io Baule Volante)

Tritate non troppo finemente le mandorle e i semi di girasole. Aggiungete quindi il resto degli ingredienti, escludendo gli orzoflakes, e impastate. Se doveste procedere a mano, mescolate questo trito alle farine, al sale e al bicarbonato. Sbattete l'uovo con lo zucchero e unite il mix di ingredienti secchi poco alla volta, amalgamando bene.
Quando avrete ottenuto un impasto omogeneo unite i fiocchi di orzo e incorporateli impastando con le mani. L'impasto avrà una consistenza piuttosto morbida.
Inumiditevi le mani e formate delle palline della grandezza di una piccola noce, prendendo poco impasto per volta.
Sistematele su una teglia coperta da carta forno lasciando un po' di distanza tra loro. Fatele riposare mezz'ora circa.
Infornatele a 180°. Dopo circa 10 minuti schiacciate ciascuna pallina con i rebbi di una forchetta. Saranno morbide e si abbasseranno facilmente.
Fate cuocere ancora per circa 15 minuti, ma controllate che non dorino troppo: ogni forno ha sempre le sue caratteristiche.
Sfornate i biscotti e trasferiteli su una griglia a far raffreddare.
Come sempre io non ho resistito alla tentazione e mi sono fatta attirare.... addentando tutta la dolcezza e la croccantezza di questo frollino.
Al completo raffreddamento, se ne rimarranno, conservateli in un barattolo di vetro o di latta. E.... buona colazione (o merenda, o spuntino, o..... gola!!)abc

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