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Bocconcini di feta in crosta di mandorle: storie di amori, di interpretazioni e di grandi soddisfazioni

L'amore per la feta non è nuovo, ma già ampiamente esplicitato su queste pagine. Da quando l'ho scoperta in versione light, poi, spesso cade nel carrello della spesa, pronta a deliziarmi e a soddisfare improvvisi capricci. Prima di oggi, però, l'unico modo naturale di utilizzarla è stato nelle insalate: divina! Diversamente l'ho sempre mischiata ad altri ingredienti (qui, qui, qui sono solo degli esempi, e anche qui in versione dolce, ma se cercate feta nel blog vi si aprirà un mondo ^_^). Questa volta no. Questa volta l'ho visualizzata in un cubotto avvolto da una croccante panatura. E ci ho provato. Nessuna frittura (capitolo che approfondirò presto, quando vi parlerò del mio ultimo acquisto), ma una cottura al forno che nulla ha tolto alla resa del piatto. La feta è un formaggio che non fonde e questo ha fatto sì che si potesse raggiungere una buona croccantezza di panatura, senza far sformare il cubotto. Il risultato è sorprendente, proprio affine alla mia immagine idealizzata. Accompagnato con verdure sfiziose e una bella salsina sfiziosa, la soddisfazione è ai massimi e la semplicità di rigore. Non vedo l'ora di riprovarci ^_^ e voi, non morite dal desiderio di assaggiare?

Ingredienti

Per i bocconcini di feta
100 g di feta light
10 mandorle pelate
1 cucchiaino di pangrattato di riso
pepe
sale nero di Cipro
cannella
noce moscata

Per la salsa
2 cucchiaini di salsa rubra (per me fatta in casa)
1/2 cucchiaino di Umeboshi
1 cucchiaino di mosto d'uva

Per l'accompagnamento
1/2 melanzana
1 cucchiaio di farina di riso
sale rosso delle Hawaii
olio

Sistemate le mandorle su un tagliere e tritatele con una mezzaluna, fino ad ottenere un composto sufficientemente fine, ma non troppo. Unitevi pepe, sale nero, cannella. noce moscata e il pangrattato di riso, quindi mescolate bene.
Tagliate la feta a tocchetti e passatele nel mix di mandorle, impanandola bene e in modo compatto su tutti i lati. Posate su un piatto e lasciate riposare in frigorifero per almeno mezz'ora.
Tagliate la melanzana, lavata e asciugata, in dadini non troppo piccoli. Salatela e infarinatela, quindi fatela saltare in padella con un filo di olio caldo.
Nel frattempo sistemate la feta su una teglia, coperta da carta forno, e irroratela appena con dell'olio evo. Portate il forno alla temperatura di 200° e infornate. Cuocete per 30 minuti circa, girando di tanto in tanto i dadini, in modo da farli cuocere omogeneamente.
Passate alla preparazione della salsa, mescolando la rubra, l'Umeboshi e il mosto. Lasciatela riposare il tempo della cottura del formaggio.
Quando avrete ottenuto la doratura perfetta, sfornate la feta e sistematela in un piatto, insieme alle melanzane e alla salsina.
Ora godetevi i sapori, usate rigorosamente le mani e...... leccatevi le dita ^_^

Sapori decisi che ben si legano tra loro. Un crunch che non delude e un cuore morbido e travolgente.

Non si resiste e, soprattutto, non si vorrebbe finissero mai ^_^

   Pronti a lasciarvi andare a questa travolgenza?abc

Sorgo alla cannella con melanzane, fichi e nocciole: per ogni nuovo incontro, nuove ispirazioni

La scusa era buona: cercare la farina di sorgo per la mia amica Laura, nell'Emporio di fiducia. E, come tutte le volte, il giro tra gli scaffali è d'obbligo. Bandite le farine, almeno fino a quando non terminerò le scorte, ho avvertito l'occhio cadere su un sacchetto. E' stato troppo breve il tempo che è trascorso dalla visione al possesso: il sacchetto era tra le mie mani senza che potessi più gestire quell'infatuazione. Sorgo, nel suo stato di cereale naturale.Un ingrediente nuovo, uno stimolo nuovo, una curiosità..... solita e collaudata ^_^ Il potere del sorgo sta nelle sue proprietà nutritive (è ricco di importanti sali minerali come ferro, calcio, potassio e vitamine come la niacina -Vitamina B3- e la vitamina E. Contiene inoltre antiossidanti naturali e fitocomposti quali acidi fenolici, fitosteroli e flavonoidi) che, accostate alla totale assenza di glutine, rendono questo alimento davvero prezioso.
"Non appena mi viene l'ispirazione lo provo", sono state le mie parole nel raccontare questo nuovo innamoramento. E l'ispirazione, senza troppo pensare, è arrivata in un giorno in cui il raccolto della mamma mi ha messo davanti quell'ultimo fico. Troppo tardi per utilizzarlo nella preparazione del piatto, ma ormai l'idea era partita e avrei dovuto trovare la soluzione. Immediata. Quel vasetto di marmellata, rigorosamente senza zucchero aggiunto perché io sono rognina al punto da condizionare l'operato di famiglia nella conservazione in vasetto, era pronto a soddisfare i miei capricci e a dare vita al mio pensiero.
Non si spiega. L'insieme di sapori ha conquistato non solo il mio palato: sono insolitamente accostati, ma creano un'armonia unica e mai sentita prima. Forse audace, per il palato di un bambino, ma io ci provo, e presento questo piatto per la raccolta di settembre de




che questo mese è ospitato da Letizia

Ingredienti

110 g di sorgo
15 g di nocciole (per me dell'orto di famiglia)
1 melanzana piccola (per me dell'orto di famiglia)
60 g + 20 g di marmellata di fichi senza zucchero (per me di produzione casalinga)
1 cucchiaino di senape delicata
5 g di aceto di mele
5 g di olio evo
pepe
cannella
1 rametto di rosmarino

Sciacquate il sorgo sotto un getto di acqua corrente, quindi cuocetelo in acqua leggermente salata per il tempo necessario (ci vorranno dai 20 ai 30 minuti circa). Nel frattempo sbucciate e tagliate la melanzana a cubetti. Miscelate la senape con l'aceto, l'olio e il pepe e versate tutto sulle melanzane. Mescolate bene e lasciate marinare per almeno 15 minuti.    Scaldate una padella e fate cuocere la stessa melanzana, in modo da ammorbidirla bene. Unitevi 60 g di marmellata di fichi (oppure 60 g di fichi freschi tagliati a cubetti) e lasciate insaporire.
Quando il sorgo sarà cotto, scolatelo e versatelo in padella.
Aggiungete i restanti 20 g di marmellata di fichi, il rosmarino tagliato sottilmente, cannella a piacere (ma vi suggerisco di non essere parsimoniosi) e, in ultimo, le nocciole tagliate a coltello. Fate cuocere a fuoco basso per circa un paio di minuti, in modo che i spori si armonizzino. Quindi spegnete la fiamma e servite.
   E' un piatto che esterna tutta la sua pienezza se assaporato caldo, ma saprà deliziarvi e incantarvi anche in una versione più tiepida.

Promuovo a pieni voti il sorgo, che, forte delle sue proprietà, potrà far comparire con maggiore frequenza i cereali sulla mia tavola. E lascio a Laura la libertà di sperimentare la sua farina, certa che quello che proporrà sarà, come sempre, incanto e magia.
Divertitevi a sperimentare sapori nuovi, non intimoritevi per accostamenti audaci. Provate ingredienti mai assaggiati. Scoprite, create, emozionatevi.

Sarà bellissimo.

abc

Cannelloni di melanzana alle erbette su crema di lenticchie rosse e anacardi: nuovi stimoli, nuove scoperte

Una favola. Avete presente trovarsi a pensare di creare un piatto, senza una traccia precisa, e di immergersi in una perfezione di sapori incantevole, del tutto oltre le aspettative? Come potreste descrivere una favola? Io ve la racconto con questo piatto.
Mamma mi aveva portato, tra i molteplici doni del suo orto, una splendida melanzana. Bella, tonda, viola brillante. Dolce, sì, perché poi ho scoperto essere anche dolcissima.
L'ho ribaltata e rivisitata, mentalmente, più e più volte. Accostata a sapori diversi, cotta in molteplici modi, immaginata in forme diverse. Poi una sera, senza avere idee precise, ho iniziato a mettere insieme qualche ingrediente, qua e là, in cerca della vera ispirazione. Bollite le lenticchie, ammollati gli anacardi, la strada ha iniziato a definirsi. Ma, visto che non sono io se non ci metto qualcosa di insolito e mai sentito (ma quei pochi che lo conoscono, lo amano alla follia), il caso ha voluto che, proprio quel giorno, la mia dispensa si arricchisse di una salsina nuova. Servita dal mio amico Marco nel suo piatto proposto per il contest, sono stata subito incuriosita. Non è passato molto tempo prima che l'Umeboshi entrasse in casa ^_^ Ma attenzione..... "ha un fortissimo potere curativo, Erica, non usarla come salsa". Ecco, io mi sarei finita il vasetto. Per fortuna qui ce n'è solo un cucchiaino ^_^

Ingredienti

Per la crema
20 g di anacardi non salati
50 g di lenticchie rosse
1 cucchiaino di aceto di mele
1 cucchiaino di farina di mandarino
1 cucchiaino di lievito alimentare
2 rametti di menta
1 cucchiaino di Umeboshi

Per le melanzane
1/2 melanzana tonda
sale rosa dell'Himalaya
200 g di costine al vapore
10 g di olive di Riviera
10 g di semi di canapa sativa
1 cucchiaino di salsa di noci
1 foglio di alga kombu
1 cucchiaio di lievito alimentare
1 cucchiaino di farina di riso
noce moscata
olio evo

Mettete in ammollo gli anacardi e lasciateli almeno 4 ore. Nel frattempo lavate la melanzana e affettatene metà, in fettine spesse pochi millimetri. Mettetele in uno scolapasta, alternandole con del sale rosa, e fatele riposare per qualche ora, fino a che abbiano perso il liquido di vegetazione e il sapore amarognolo (nel mio caso non ce ne sarebbe stato davvero bisogno).
Fate bollire le lenticchie, precedentemente sciacquate sotto un getto di acqua. Salatele leggermente e fatele intiepidire.
Versatele in un boccale, aggiungete gli anacardi, la farina di mandarino, il lievito alimentare e l'aceto di mele. Correggete di sale e frullate tutto, fino ad ottenere una crema omogenea. Unite le foglie di menta ben lavate, la salsa di Umeboshi (in alternativa potrete usare un cucchiaino di salsa di soia) e continuate a frullare.
Lasciate riposare la crema in frigorifero, e tornate ad occuparvi delle melanzane.
Prendete le costine, tagliatele in piccoli tocchetti e saltatele in padella con le olive di Riviera.
Unite la salsa di noci. Io ce l'avevo già pronta, prodotta da un'azienza vicino a casa di mamma, ma potrete crearla voi frullando delle noci con dell'olio di oliva, del formaggio a pasta dura o, se voleste la versione vegana, con del tofu.
Mescolate tutto, lasciate insaporire e spegnete il fuoco. Nel frattempo mettete in ammollo l'alga kombu e lasciatelo rinvenire.
Sciacquate le melanzane e asciugatele tamponandole con un panno pulito.
Preparate un mix di farina di riso e noce moscata e impanateci le fettine di melanzana. Fatele rosolare in una padella antiaderente con un filo di olio evo. Quado saranno pronte trasferitele su un foglio di carta assorbente e fatele intiepidire.
Unite alle costine il cucchiaio di semi di canapa sativa (potrete usare anche semi di sesamo o qualsiasi altro seme a voi gradito) e l'alga kombu tagliata a striscioline. Mescolate bene, quindi posate su ciascuna fettina di melanzana un po' della farcia. Compattatela bene, quindi chiudete le melanzane a cannolo. Una volta che saranno tutte pronte, sistematele in una pirofila, una accanto all'altra, e cospargetele con il cucchiaio di lievito alimentare (in alternativa andrà bene del pangrattato o, per i non vegani, una grattugiata di parmigiano o di pecorino).
Portate il forno alla temperatura di 190° e infornate. Fate rosolare bene la superficie: non dovranno cuocere, ma solo gratinare, per cui saranno sufficienti 10/15 minuti.
Scaldate leggermente la crema di lenticchie e create una base su un piatto da portata. Sfornati i cannoli, sistemateli sulla crema.
Servite, caldi, e assaporate.

Non solo una differenza di consistenze, ma anche un contrasto di sapori: la dolcezza del cannolo con il suo ripieno pungente e avvolgente allo stesso tempo, e la crema morbida, dal sapore fresco e leggero. Un insieme che si sposa a meraviglia e che renderà piacevole ogni boccone.

Arrivare alla fine e dire "peccato....." è sempre la miglior prova d successo.
Ma il peccato, qui, è che difficilmente replico un piatto ^_^
Chi mi invita per l'assaggio? ^_*

abc

Cotolette di melanzane in panatura aromatizzata ai semi misti: il passaparola virale delle buone abitudini

Confesso che fu colpo di fulmine. Quando Laura presentò le sue cotolette di melanzana, non capii più nulla: in un attimo feci mente locale su quanto avessi in dispensa e nell'attimo successivo mi trovai a preparare queste delizie. Che, nel tempo, ho replicato.
La prima volta fu in occasione di una cena che necessitava la praticità itinerante. Un appuntamento di lavoro che mi avrebbe tenuto occupata fino a tardi e 40 minuti di strada per tornare a casa. Come ottimizzare i tempi? Vi illustrai tutto, ricordate? Dissi che erano la fine del mondo, anche fredde. Ma dissi che avrei voluto riprovarci e gustarle calde, appena sfornate. Ecco, l'ho fatto, e nel farlo ho approfittato dell'occasione per documentare tutto e parlarvene nel dettaglio. Amo l'estate per molti prodotti stagionali, le melanzane sono tra questi. Sono versatili, si prestano a preparazioni differenti, a differenti aromatizzazioni. Differenti per forma, consistenza, contestualizzazione. E sono superbe nella forma di cotoletta. Assolutamente sane e ricche di preziosi nutrienti. Senza uova, ma ricchissime di proteine, grazie alla presenza di farina di ceci e semi. Senza glutine per la presenza del pangrattato di riso. Leggere per la cottura in forno, che evita fritture varie. Saporite grazie all'aggiunta di erbe aromatiche.
Ringrazio Laura, da cui ho preso ispirazione, vi suggerisco l'assaggio e vi invito a farvi portavoce di questa ricetta, in un passaparola che conquisterà i palati meravigliando le papille gustative di chiunque ^_^

Ingredienti

1 melanzana striata
5 foglie di salvia
1 cucchiaio di semi di lino
1 cucchiaio di semi di sesamo
1 cucchiaio di semi di zucca
1 cucchiaio di pangrattato di riso
1 cucchiaio raso di lievito alimentare (se non lo aveste, omettetelo)
2 cucchiai di farina di ceci
sale rosso di Cipro
pepe mix creolo
noce moscata
acqua q.b.

Lavate la melanzana e asciugatela. Affettatela un fette spesse circa un centimetro. Sistematele, a strati, in un colino, cosparse di sale rosso. Schiacciatele con un peso e lasciatele a riposo per qualche ora, in modo che perdano il liquido di vegetazione e rimangano dolci.
Nel frattempo preparate la pastella stemperando la farina di ceci con poca acqua alla volta. Salate e insaporite con pepe e noce moscata e continuate ad aggiungere acqua fino ad ottenere una crema piuttosto liquida (ma non troppo). Copritela, spostatela in frigorifero e lasciatela risposare.
Quando le melanzane saranno pronte, sciacquatele e tamponatele con un panno pulito, in modo da asciugarle bene.
   Lavate le foglie di salvia e asciugatele bene. Tagliatele con una mezzaluno, fino ad ottenere un composto molto fine. Versate i semi di lino, di sesamo e di zucca in un mortaio e pestate tutto fino ad ottenere una farina piuttosto spessa. Unite il pangrattato di riso, la salvia e il lievito alimentare, quindi mescolate e rovesciate tutto su un foglio di carta assorbente.
Riprendete la pastella, mescolatela bene e procedete alla panatura: immergete velocemente le fette di melanzana nella pastella di ceci, quindi adagiate ciascuna fettina sulla panatura. Premete leggermente (non troppo) con le dita, quindi girate e procedete anche dal lato opposto.
Sistemate le melanzane su una teglia coperta da carta forno e leggermente unta. Procedete fino a terminare tutte le fette.
Accendete il forno e portatelo alla temperatura di 200°. Prima di infornare girate le melanzane. In questo modo la parte che è rimasta a contatto con l'olio rimarrà all'esterno.
Cuocete per circa 25 minuti (in base alle caratteristiche del vostro forno potrebbe volerci anche meno), quindi estraete la teglia, girate le fettine e procedete per altri 20 minuti con la cottura.
Quando saranno belle dorate estraetele e servitele.
Io ho approfittato del forno acceso per preparare dei germogli di soia croccanti. Prima cotti velocemente al vapore, poi passati in pochissima farina di riso, quindi disposti su una teglia leggermente unta. Un pizzico di sale e via, in forno, facendo attenzione a smuoverli spesso e a non farli scurire troppo.
Servite tutto su un piatto da portata e mettete al centro del tavolo. Sono perfette da gustare come finger, magari accompagnate da una fresca salsa a base di yogurt, o di pormaggio cremoso, o un maionese veg come quella che ho proposto con le crocchette di batata dolce ^_^
Ma sono anche ideali per un pranzo on the road, per un pic nic, per uno spuntino in riva al mare. Insomma, sono versatili come neanche potete immaginare e sono buone da togliere il fiato.

Il piacere delle cose naturali e sane non ha confini. Aguzzate l'ingegno e divertitevi!!

E ricordate che una vita di benEssere è una vita felice!!abc

Crespelle filanti di ceci e grano arso al forno: il dolce impeto di un desiderio che riaffiora

Nel tempo mi sono fatta l'idea di come, per necessità, molti desideri rimangano stipati negli anfratti della mente aspettando di essere rievocati, magari da una visione o comunque dal passaggio, casuale, di un dettaglio che ne richiami l'attenzione. Meccanismo di difesa o no, è impossibile mantenere fervidi e ben allineati tutti i piccoli piaceri del palato (e mi limito al contesto culinario). Così un giorno, passando a trovare le mie belle condomine, mi imbatto in questa delizia e mi ritrovo travolta, nel battito di un ciglio, dalla sensazione piacevole che solo una crespella può regalare. Ma non è tutto, quella parolina magica, grano arso, mi colpisce dritto al cuore. Ovviamente, dopo avervene parlato in quest'occasione, e poi in questa, la farina di grano arso non manca mai dalla mia dispensa. Ovviamente, sapendo ormai che le uova cerco di eliminarle dagli impasti e che il latte non è più presente nella mia cucina se non in forma vegetale, ho preso la carica di energia che Maya ha messo nell'aria e l'ho trasformata in stimolo. Il resto l'ho lasciato alla mia creatività.
Beh, non sono in grado di dire quale, tra i miei piatti, sia il mio preferito. Ognuno ha il suo perché, qualcuno è migliore, qualcuno un po' meno. Qualcuno mi conquista particolarmente, ma tutti lasciano un segno e creare una sorta di top ten mi risulta impossibile. Posso garantirvi, però, che questo piatto ha dell'incredibile. I sapori, questi sapori, sono pazzeschi messi insieme e la nota grave del grano arso è meravigliosamente unica. Sono senza uova, difficoltose quindi da maneggiare, ma sono davvero meritevoli!! Grazie svalvolate ^_^

Ingredienti

45 g di farina di ceci
15 g di farina di grano arso
120 g di latte di mandorle
sale nero di Cipro
noce moscata
80 g di certosa light
1/2 melanzana
4 fiori di zucca
olio evo

Iniziate preparando la pastella. Setacciate e mescolate le farine, quindi versate poco latte alla volta, mescolando continuamente con una frusta per evitare che si formino i grumi.
Aggiungete sale nero e noce moscata a piacere, mescolate ancora tutto e lasciate riposare, coperta da un foglio di pellicola trasparente, per almeno un paio d'ore, in frigorifero. Io vi consiglio di prepararla al mattino per la sera, oppure la sera per il pranzo del giorno seguente.
   Scaldate bene un padellino antiaderente e versateci un goccio di olio. Passate con uno scottex la superficie della padella, in modo da cospargerla uniformenente e da togliere l'olio in eccesso.
Quando sarà calda versate un paio di cucchiai di pastella. Stendetela in una sfoglia circolare e sottile (io mi aiuto con l'attrezzino a T apposta per le crèpes). Dopo un minuto scarso a fiamma media, girate la crèpe e cuocetela per pochi secondi dall'altra parte. Non dovrà seccare, se no si romperà con maggior facilità.
Tagliate la mezza melanzana a fettine sottili e grigliatela. Spennellate ciascuna fettina con un filo di olio e salatela a piacere. A parte fate ammorbidire, in padella, i fiori di zucca tagliati a rondelle.
Prendete una crèpes alla volta, adagiatevi nel mezzo due fettine di melanzana, posatevi una parte dei fiori di zucca, una parte di certosa e piegate i lembi laterali della stessa crèpe.
Arrotolate quindi il tutto, ricavando un fagottino. Procedete con tutte le crèpes, quindi sistematele tutte in una pirofila. Irroratele con un filo di olio evo e infornatele, a 200°, per circa 15 minuti.
Nel frattempo preparate un bel contorno a piacere. Io ho fatto semplicemente saltare delle zucchine tagliate a dadini.
Una volta che le crèps saranno dorate, sfornatele e impiattatele.
Servitele calde fumanti e avvisate i vostri palati che  occorrerà prestare attenzione.

Il grano arso dà quel sapore intenso che ben si sposa con quello della melanzana. La cremosità della certosa appaga il morso e avvolge, fondendosi con il fiore di zucchina. L'insieme è travolgente.


Magia, semplicità e un passaporola che è vitale.
Abituatevi al buono, abituatevi al benEssere. Non tornerete più sui vostri passi ^_^


abc

Biscotti salati di scamorza e porro: la soluzione sfiziosa e ideale che incontra piacere, immaginazione e necessità

Avete presente quei periodi in cui, aggiungi di qui e aggiungi di là, ti trovi a gestire innumerevoli impegni e a dover dare forma a progetti importanti? Bene, di cucinare, in quei periodi, davvero non c'è possibilità. Per quei giorni esistono soluzioni tampone, di cui un esempio sono questi biscotti. Avevo preso della scamorza per preparare una teglia di lasagne da condividere con colleghi ad una cena in compagnia. Per paura di non averne a sufficienza, ne ho avuto in abbondanza. La scamorza NON rientra tra i formaggi che mi concedo, per cui ho voluto assolutamente che il suo utilizzo fosse sinonimo di creatività e novità. Dal momento che c'è, che almeno sia originale! Allora ecco il frollino, o meglio, il biscotto salato, perché di frollino non ha proprio niente. Ho tenuto questi biscotti nel barattolo, in attesa del momento libero per immortalarli, fino a quando..... si sono rivelati la soluzione perfetta per i miei pranzetti veloci e indolori ^_^
E' un periodo in cui manco dalle pagine dei miei amici blogger. Un periodo in cui mi limito a pubblicare su Instagram le foto di pasti veloci, leggeri, spesso improvvisati, ma sempre sani e gustosi. Mi manca il tempo. L'appetito manca. Sono concetrata su tutt'altro.
Dopo il lancio del nuovo sito della mia agenzia viaggi, la Mai Soli nel Mondo, dopo una collaborazione a favore dell'emergenza in Nepal, di cui ho parlato sulla pagina Facebook, ho lavorato ad un progetto in cui ho sempre creduto molto. Si tratta di una proposta di vacanza differente, un perCorso di benEssere, dove la destinazione è solo una cornice, ma la vera meta siamo noi stessi. Così ecco che la consapevolezza sconfina dalla piattaforma culinaria e approda su aspetti più completi, toccando un approccio olistico del concetto. Curiosate, ne vale la pena!!!
Sono state settimane di lavoro intenso, e tanto altro ancora mi aspetta, ma le vere emozioni sono qui e io le voglio vivere tutte. Così ecco che i miei biscotti hanno saputo dare il loro contributo. Sapori avvolgenti, consistenze intriganti, perfetti per accompagnare qualsivoglia farcitura. Li ho provati con le pere essiccate, ve li propongo con questa crema di melanzane. Insomma.... da svenimento!!

Ascoltare il corpo, respirare il relax.
Un percorso da vivere momento per momento.
Un’esperienza che trasforma.
Ascoltare il corpo, respirare il relax. Un percorso da vivere momento per momento. Un’esperienza che trasforma.

Ingredienti

240 g di scamorza bianca
100 g di porro
30 g di noci
20 g di fiocchi d'avena
95 g di farina di ceci
25 g di farina di soia tostata
50 g di Senatore Cappelli
noce moscata
sale rosa dell'Himalaya
semi di sesamo

Per la farcitura
1/2 melanzana viola 
2 rametti di salvia
30 g di bresaola
10 g di pistacchi tostati
sale rosa dell'Himalaya

Pulite il porro, lavatelo e tagliatelo a rondelle. Fatelo ammorbidire in un tegame, con un filo di acqua e un pizzico di sale.
Tagliate la scamorza a dadini ed inseritela in un boccale. Unite le noci e i fiocchi d'avena, quindi frullate tutto.
Aggiungete il porro stufato e tritate ancora. Iniziate ad unire le farine, la noce moscata e il sale a piacere. Lavorate tutto fino ad ottenere un impasto omogeneo e morbido. Avvolgetelo in un foglio di pellicola trasparente e fatelo riposare in frigorifero per un'ora circa.
Portate il forno alla temperatura di 175°, quindi riprendete l'impasto.
Stendetelo in una sfoglia spessa circa mezzo centimetro e ritagliate i biscotti della forma desiderata. Sistemate metà dei biscotti ottenuti su una teglia coperta da carta forno. La metà rimasta passatela sui semi di sesamo, rovesciati su un piano.
   Posizionate anche questi sulla teglia ed infornate. Saranno sufficienti 15 minuti. Rimarranno morbidi, ma saranno anche dorati. Fate attenzione a verificare la cottura omogenea, girando eventualmente la teglia per gli ultimi 5 minuti.
Una volta trascorso il tempo di cottura, estraete la teglia e trasferite i biscotti su una gratella, fino al totale raffreddamento. A questo punto non posso negarvi l'assaggio e, visto che la versione che vi propongo oggi prevede un passaggio in forno, non vi nego che ne valga decisamente la pena ^_^

Tagliate la melanzana in due e tenetene una sola parte. Praticate dei tagli lungitudinali, salate e inserite nei tagli le foglie della salvia, lavate e spezzettate. Fate cuocere a vapore o in forno, fino a qundo sarà morbida (io non eccedo mai con i tempi di cottura!!).
Prelevate la polpa della melanzata e tritatela, con la mezzaluna, insieme alla bresaola. Sgusciate i pistacchi e pestateli in un mortaio, ottenendo una granella irregolare e piuttosto spessa, quindi uniteli alla crema di melanzana. Mescolate e assaggiate che sia sufficientemente sapida. La bresaola dà molto sapore.
Adesso prendete il numero desiderato di biscotti senza semi di sesamo (con questa quantità riuscirete a farcire circa 6 biscotti, per cui ve ne serviranno in tutti 12). Sistemate su ciascuno di questi un cucchiaio di crema e coprite con un biscotto con i semi di sesamo in sperficie.
Sistemate i sandwiches su un piatto e passateli in forno per qualche minuto.

Sfornate e servite. Gustatene l'inebriante sapore e coccolatevi con le sue consistenze morbide e travolgenti.

Ideali per uno spuntino, per un aperitivo, sono un delizioso fingerfood che vi farà leccare le dita ^_^

Posso assicurarvi che anche con la dolcezza di un fritto sono un vero incanto!!!
Certo non sono proprio dietetici (e il mio stomaco, ormai abituato alla sana leggerezza, se n'è accorto), ma abbinato ad un ripieno così goloso, diventa un biscotto da veri gourmandier!! :D

abc

Strudel salato di ricotta e castagne con briciole di frutta secca alla salvia: momenti, sorrisi ed energia pura

Non è da me lasciare che le cose accadano. Io pianifico, valuto, programmo, studio e non lascio nulla al caso. Sono sempre stata così. Fino a quando la vita mi ha insegnato che niente si può programmare. Il destino spiega il suo progetto sul nostro mondo a prescindere dai nostri calcoli e dalle nostre statistiche. E' destabilizzante, per chi deve sempre avere tutto sotto controllo, come me. Ma ho imparato ad accettare che non posso domare il destino. Lui arriva, e travolge. Nel bene e nel male. E ho imparato a lasciarmi trasportare, senza puntare troppo i piedi. E vivere di cuore, più che di testa. La possibilità di avere quattro sere consecutive libere da impegni di lavoro è davvero insolita, direi impossibile. Ma a volte anche l'impossibile accade. Così ho seguito il cuore e ho abbandonato, per un po', i miei modesti set fotografici di preparazioni bizzarre, le ore interminabili passate a sistemare foto, scrivere post, condividere articoli e ho destinato questo tempo al mio più grande amore: la mia scricciolina. Nulla è scontato con lei. Non più. Abbiamo trascorso giornate meravigliose, nella loro semplicità. Ci siamo inventate tempi e spazi, facendo cose che andassero oltre i soliti schemi. E siamo state bene. Abbiamo riso, sorriso e condiviso. Ho cucinato, sì. Non posso farne a meno ^_^ Ma con uno spirito diverso. Ho riabbracciato vecchi amici, ritrovando un sorriso lontano. Ed ora torno qui, con la serenità di cui mi sono arricchita e tanto desiderio di dedicarmi, nuovamente, a questo spazio.
Torno con una ricetta che avevo in archivio. Perdonate la presenza di un ortaggio non più di stagione, ma questo strudel è tanto buono da meritare la condivisione, a prescindere dai dettagli. Attualizzatelo a piacimento, ma non lasciatevelo sfuggire: merita un assaggio e, dopo l'assaggio, merita la replica ^_^

Ingredienti

1 melanzana
100 g di castagne bollite
15 g di anacardi
10 g di pistacchi
4 foglie di salvia
100 g di ricotta vaccina
50 g di Fontal Nazionale
4 fogli di pasta fillo
1 spicchio d'aglio
sale
noce moscata
olio evo

Lavate la melanzana. Tagliatela nel senso della lunghetta e cuocetela in forno (o al vapore) fino a quando sarà morbida. Lasciatela raffreddare e prelevate la polpa, tagliandola a tocchetti.
Riducete in briciole gli anacardi e i pistacchi e teneteli da parte.
Fate scaldare un cucchiaio scarso di olio in una padella e, quando sarà caldo, unitevi l'aglio schiacciato. Lasciate insaporire, quindi togliete l'aglio e versate le melanzane. Salate a piacere e unite la noce moscata. Cuocete a fiamma media per qualche miuto, quindi unite le foglie di salvia, precedentemente lavatem sepezzettandole con le mani. Unite anche le castagne bollite, ridotte a tocchetti, e lasciate che i sapori si armonizzino, per circa 5 minuti, sul fuoco dolce.
   Nel frattempo preparate la pasta fillo, sovrapponendo i fogli tra loro, ciascuno unto con un po' di olio evo.
Spegnete il fuoco sotto la farcia, unite il Fontal a dadini, mescolate velicemente e versate tutto sulla fillo, lasciando un buon margine su un lato della sfoglia.
Ripiegate i due bordi laterali verso l'interno e arrotolate lo strudel lasciando la parte libera alla fine. Trasferitelo su una teglia coperta da carta forno e spennellatelo con pochissimo olio.
   Accendete il forno, portatelo a 190° e, quando sarà in teperatura, infornate per circa 20 minuti. Controllate che la pasta diventi bella dorata, senza che scurisca troppo.
Quindi sfornate e lasciate intiepidire.
Ragliate lo strudel a fette di circa un paio di centimetri e servitelo. Accompagnatelo con una fresca insalata o con verdura saltata in padella e avrete grande successo.

Vi confesso che le due estremità, per gli amanti della croccantezza come me, sono una vera e irresistibile tentazione, per cui, se avrete più di due ospiti a tavola, evitate liti e teneteli per voi :D Non è mai un bene mettere in difficoltà i commensali, ahahahahahah.

In ogni caso vedrete quanto le singole fettine sapranno conquistare i vostri palati, e quelli dei fortunati assaggiatori.abc

Crumble integrale di melanzane croccanti in crema di ricotta e la rivelazione di un debole

Ebbene sì, sebbene non l'abbia mai dimostrato, ho un debole per i crumble. Quella pasta burrosa e friabile che fa crock sotto i denti e nasconde un ripieno cremoso mi ha sempre affascinato. Ma... lo sapete, difficilmente pecco e in casa NON ho burro. Mai. Quando, però, ho scoperto il burro vegetale, che ho introdotto con le treccine e che ho argomentato meglio qui, mi sono detta perché no? E miei cari....il crumble entra di diritto tra i piatti papabili per i miei sani strappi alla regola!! Non vi dico, poi, che meraviglia queste melanzane croccanti!! La crosticina di mais fioretto, in cottura sulla piastra, le ha davvero rese irresistibili. Alla fine ho solo messo insieme due semplicissime idee e.... festa per il palato!!

Ingredienti

Per la pasta
25 g di farina di mais fioretto
15 g di farina integrale
40 g di burro vegetale
1 tuorlo
sale

Per la farcitura
1 melanzana viola striata
1 cucchiaio di farina di mais fioretto
100 g di ricotta
80 g di Philadelphia Balance
10 foglioline di basilico fresco
sale

Sbucciate la melanzana, tagliatela a fettine verticali dello spessore di circa 1 centimetro e sistematela a strati, con sale grosso, in uno scolapasta. Lasciate spurgare tutto il suo liquido vegetale per un paio d'ore. Sciacquatele e tamponatele con un foglio di carta assorbente. Impanatele nella farina di mais fioretto e cuocetele alla piastra (io ho utilizzato una bistecchiera per avere un effetto più croccante).
Tagliatele a listarelle e fatele saltare in padella con un filo di olio evo per un paio di minuti, a fiamma viva. Spegnete il fuoco e tenete da parte, facendole raffreddare.
Nel frattempo preparate la pasta: miscelate le farine, aggiungete il burro, il sale e il tuorlo e lavorate fino ad ottenere un composto omogeneo.
Date all'impasto la forma di un panetto e fate riposare in frigorifero per mezz'ora circa, avvolto in un foglio di pellicola trasparente.
Mescolate ricotta e Philadelphia, aggiustate di sale. Lavate le foglioline di basilico, asciugatele bene e tagliatele finemente nella crema di formaggi.
Mescolate fino a creare un composto omogeneo. Unitevi le melanzane saltate e amalgamate bene. Riprendete la pasta e dividetela un 3 parti uguali. Con due parti create la base di 4 cocottine monoporzione, pressando bene al fine di creare uno strato compatto. Versate il composto di formaggio e melanzane e sbriciolate sopra la pasta rimanente.
Cuocete a 180° per 25 minuti, cercando di far dorare bene la superficie. Controllate la cottura, ed eventualmente regolatevi sul tempo.
Sfornate e lasciate intiepidire leggermente.

Assaporate questo piccolo scrigno di delicata bontà e.... burro vegetale? Io dico di sì!!

abc

Filetto di platessa al dolce sapore d’autunno: il classico che incontra l’audacia

Non sono una grande mangiatrice di uva. La apprezzo, un acino ogni tanto, ma questo non giustifica mai l'acquisto di qualche, seppur esigua, rappresentanza. Davanti a questo bel grappolo di uva fragola, però, resistere è stato difficile. Il profumo che emanava mi ha letteralmente rapito. Ho chiuso gli occhi ed ho iniziato ad immaginare in quanti modi avrei potuto trasformarlo, utilizzarlo, interpretarlo. Ricordate la richiesta ricevuta dalla mia amica Laura, di cui vi ho parlato presentandovi il risotto ai fichi con liquirizia e brie? Ecco: ricette con frutta di stagione. Ho, così, ceduto e, vi garantisco, ne sono rimasta stregata. Questa è solo una delle preparazioni in cui è diventata protagonista, ma avrete modo di testarne la versatilità. Alla mia attitudine ad accostare sapori dolci ad altri salati, ormai credo siate abituati. Molti saranno scettici, molti altri temerari. Chiunque vi cederà, come me, credo non possa che rimanerne affascinato.

Ingredienti

60 g di uva fragola
1/2 melanzana viola
5 rametti di timo
sale
50 ml di vino bianco secco
1 filetto di platessa
farina di riso
olio evo
noce moscata

Tagliate la melanzana a dadini e trasferitela in un colapasta con del sale grosso. Lasciate che perda il suo liquido di vegetazione per almeno un'ora. Dopodiché sciacquate i dadini e asciugateli bene.
Nel frattempo lavate gli acini di uva fragola e puliteli dai semini interni.
Fateli appassire in padella con un filo d'olio, i rametti di timo precedentemente lavati e il vino bianco, a fiamma bassa, coperti, per circa 20 minuti, aggiungendo acqua per non farli asciugare troppo. Salate a piacere.
Scaldate in una padella un filo di olio evo e cuocete le melanzane. Poche alla volta, in modo che tutte poggino sulla base della padella. Cuocete a fiamma piuttosto vivace, affinché acquisiscano una doratura piuttosto croccante e non si disfino. Salatele.
Trasferite le melanzane su carta assorbente e lasciate che si liberino dell'olio in eccesso. Continuate la cottura fino ad ultimare i cubetti.
Infarinate, nella farina di riso, il filetto di platessa. Fatelo rosolare in una padella calda con un po' di olio, prima dal lato senza pelle, poi dall'altro. Salate secondo il vostro gusto.
A cottura ultimata sistemate il filetto su un piatto, copritelo con la salsa di uva fragola e sistemate accanto le melanzane, guarnite con qualche rametto di timo.

Contrasto di sapori che conquista. La delicatezza di un filetto tenero, con la profumata asprezza dell'uva e la dolcezza delle melanzane. Il tocco del timo è quel puntino sulla I che completa l'opera.abc

Chioccioline di bresaola, melanzane e pesto di pistacchi: gli ultimi bocconi d’estate che lasciano una scia di nostalgia

Succede così tutti gli anni. Succede con l'abbigliamento e succede con la cucina: non riesco a rassegnarmi ad abbandonare le abitudini, i vestiti scollati e smanicati, le scarpe che lasciano il piede quasi nudo e i piattini freschi e tipicamente estivi. Ci metto sempre un po', prima di abbandonarmi allo sconforto dell'arrivo della stagione fredda. E allora mi aggrappo con mani, piedi e ci metto anche i denti alle ultime giornate di caldo avvolgente, per deliziarmi con sfiziose creazioni che accostano sapori freschi e delicati.
E proprio lì si incontrano pensieri, idee e creatività. Il concetto di base è sempre lo stesso: un gruppo proteico - la bresaola, verdura - la melanzana e i pomodorini, un mix di grassi salutari e vitamine e... e... e...  - i pistacchi, gusto - l'insieme del piatto!!
E poi vi garantisco che riuscirò ad adattarmi al lento progredire dell'autunno. Ma per ora lasciatemi ancora sognare....

Ingredienti

7 fettine di bresaola (50 g circa)
7 fettine di melanzana viola (dalla polpa soda)
20 g di pistacchi tostato non salati
4 ciuffetti di basilico fresco + 5 foglie
10 pomorodini pizzutello
insalata a piacere (io Little Jem)
10 g di olio evo
sale

Tagliate le fettine di melanzana piuttosto finemente (io non ho tolto la buccia) e ponetele in un colapasta a strati, alternati da sale grosso, schiacciandole con un peso in modo da far perdere il loro liquido di vegetazione. Lasciate riposare per circa 1 ora. Sciacquatele, strizzatele delicatamente e asciugatele in un panno di cotone pulito.
Lavate il basilico e asciugatelo delicatamente. Prendete le 5 foglioline e tagliuzzatele piuttosto finemente. Versate in un bicchierino l'olio di olivo. Unitevi il basilico e il sale e mescolate bene.
Grigliate le melanzane su una piastra calda, da entrambi i lati. Quando saranno dorate spennellatele sulle due parti con l'olio aromatizzato e lasciatele raffreddare.
Pulite i pistacchi, cercando di eliminare bene le pellicine e metterli in un mortaio con le cime del basilico. Pestare fino ad ottenere una crema piuttosto omogenea. Potrete anche tritare tutto con un minipimer. Io, da quando ho questo gioiellino, pesto qualsiasi cosa ^_^

Lavate e asciugate i pomodorini e le foglie di insalata. Tagliate i pomodorini a metà e teneteli da parte. Con le foglie di insalata, invece, create un letto su un piatto.
Stendete su un piano le fettine di bresaola e adagiate su ciascuna di queste una fettina di melanzana.
Stendete sopra la melanzana un cucchiaino di pesto di pistacchio, coprendo uniformemente l'intera superficie.
Arrotolate ciascun pezzo su se stesso fino ad ottenere tanti rotolini.
Tagliate ciascun rotolino in 3 e infilzate ogni chiocciolina con uno stuzzicadenti. Al fondo della chiocciolina infilzate la metà di un pomodorino e sistemate sul piatto da portata.
Ripetete l'operazione fino ad ultimare le chioccioline, lasciate riposare in frigo per mezz'ora circa e poi gustate..... quel che resta dell'estate!

Semplice, sfiziosa, appagante e saporita: come poterne fare a meno?


abc

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