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Crackers ai quattro semi: pochi ingredienti, un grande legame di sapori e l’inconfutabile certezza di genuinità

E' difficile che una ricetta, vista su un blog amico, in rete, su una rivista o su qualsiasi altro canale di condivisione, si materializzi sotto le mie mani senza che questa testolina calda ne apporti delle modifiche. Non è capriccio, non è senso di ribellione. E' che in genere mi colpisce l'idea, che poi viene adattata alle mie esigenze e ai miei principi di alimentazione. Questa volta no, questa volta sono capitata davanti ad una ricetta che ha pienamente fatto breccia nel mio cuore così, nella sua versione originale. E mi ha colpito così tanto che non si è accodata alla lunga lista d'attesa dei must do. Nel giro di due ore (due d'orologio!!) sfornavo queste cialde, croccanti e avvincenti. Fedeli alle originali, tanto che ancora oggi, nel vedere le foto del blog materno ^_^ riconosco la forma esatta dei crackers che ho manipolato personalmente.
Mi piace che, in ogni parte del mondo, ci sia qualcuno che segua i miei stessi principi. Ve lo confesso, Jessika, nonostante il nome del suo blog, con i suoi superfood crackers ha illuminato il mio orizzonte. Io che non mangio pane.... beh, accompagno sempre volentieri un pasto con queste gallette salutari.
Ma approfitto di questa occasione per ringraziare anche Francesca e Barbara che, con la loro iniziativa, hanno messo in risalto un valore fondamentale, nella cucina come nella vita: l'onestà.
http://thekitchennook.blogspot.it/2014/10/honest-blog-una-iniziativa-per-voi.html
Nei miei post è sempre stata menzionata la fonte, laddove il piatto fosse il frutto di un'ispirazione. Mi ha un po' rattristata che dovesse essere proposta un'iniziativa pr promuovere l'onestà. Forse appartengo ad una categoria di persone che non emergerà mai, ma se emergere vuol dire fare le scarpe a qualcuno e a tinteggiare d'inganno i propri atteggiamenti, beh, il mio piccolo mondo lo difendo a viso aperto.

Ingredienti

40 g di semi di sesamo
50 g di semi di chia
40 g di semi di zucca
40 g di semi di girasole
130 g di acqua
1 g di sale fino
sale nero di Cipro

Pesate i semi e miscelateli in una boule capiente.
Sciogliete il sale nell'acqua, quindi versatela sui semi. Mescolate tutto e lasciate riposare in modo che tutti i semi siano coperti dal liquido. Lasciate riposare tutto per 15 minuti.
Nel frattempo rivestite una teglia con un foglio di carta forno.
Trascorso il tempo di riposo, rovesciate i semi nella teglia e livellate molto bene. Dovrete ottenere una sfoglia molto sottile. Aiutatevi con un biggliere, ungendo il fondo. Ci vorrà un lavoro attento  paziente, ma sarà fondamentale non lasciare buchi tra i semi. Questo comprometterenne la cottura uniforme della sfoglia. Cospargete la superficie con del sale nero a piacere.
Accendete il forno e, una volta raggiunti i 170°,infornate e fate cuocere i semi per mezz'ora.
Sforate la teglia e trasferite immediatamente il contenuto su un tagliere. Tagliate i crackers nella forma a voi gradita, quindi rionete le piccole cialde, capovolte, nuovamente sulla teglia.
Passate nuovamente in forno, questa volta a 150°, per circa 20 minuti. Questo passaggio servirà a rendere croccanti i crackers e li renderà delle sfoglie perfettamente compatte.
Mi raccomando a non farvi tentare subito dall'assaggio: i semi appena sfornati sono roventi, tanto da sentirli scoppiettare. Sul vostro palato farebbero danni notevoli ^_^
Un avolta raffreddati potrete conservarli in un barattolo di vetro, o in una scatola di latta. Si manterranno croccanti e fragranti per una settimana buona. Credo anche per più tempo, ma.... non ho potuto testare oltre i sette giorni ^_^ Mi sembra un bel traguardo, raggiunto solo per aver trovato un ottimo nascondiglio che mi tenesse lontana dalla tentazione di allungare una manina!!
A voi i vostri èscamotages!!abc

Gallette di riso venere alle nocciole e frutti rossi: doverose ammissioni e tattiche d’azione

Ho imparato, nel tempo e con l'esperienza, che iniziare un articolo o un discorso con una negazione è una scelta assolutamente perdente. Ebbene, questa volta mi tocca farlo. Consapevole, ma per necessità. Sì, perché so che NON sono la maga della fotografia. Non ho lo spazio, non ho l'attrezzatura, non ho la pazienza di creare maggiore disordine di quello che ci sia generalmente in casa e di trovare ulteriori energie per sistemare quel qualcosa in più di quello che già chiede attenzione, e la luce, qui, è veramente scarsa (uh, questa sì che è una bella scusa ^_^). Ma, e dico MA, la mia super fedele Canon compatta mi rende una modesta e orgogliosa apprendista foodblogger che cerca di trasmettere qualcosa più per le scelte di ingredienti, che per immagini. Anche perché queste gallette sono molto più sfiziose e travolgenti, che fotogeniche ^_^
Avevo aperto la saga del riso Venere presentandovi questi biscotti. Li ho fatti e rifatti così tante volte, che quella scorta di riso da ultimare è presto arrivata al termine. Non prima, però, di avere provato delle semplicissime gallette per la colazione. Dolci, insolite e sfiziose nelle varianti di consistenze, tra un chicco di riso, una nocciola, una bacca e un fiocco di farro. Decisamente irresistibili!!

Ingredienti

350 g di riso Venere bollito
45 g di frutti rossi essiccati
15 g di bacche di Goji
40 g d nocciole
75 g di malto di riso
15 g di fiocchi di farro soffiato

Se non l'aveste già pronto, procedete con la cottura del riso, in acqua leggermente salata. Prelevatene 350 g e versatelo in una ciotola capiente. Pestate grossolanamente le nocciole con un mortaio. Unitele al riso, insieme ai frutti rossi, alle bacche di Goji e al malto di riso. Mescolate tutto, in modo da creare un composto perfettamente amalgamato.
Unite, a questo punto, i fiocchi di farro soffiato. Mescolate ulteriormente.
Foderate una teglia con carta forno e versate il composto. Distribuitelo in maniera uniforme e compattatelo formando uno strato di non più di mezzo centimetro. Abbiate cura di non lasciare spazi e buchi nella sfoglia e di fare in modo che lo spessore sia uniforme. In questo modo la cottura sarà perfetta. Accendete il forno e portatelo alla temperatura di 180°.
Infornate e cuocete per 40 minuti circa. Trascorso il tempo, sfornate e trasferite la sfoglia su un ripiano. Tagliate subito, magari con una rotella taglia pizza, formando delle gallette della forma preferita.
Lasciatele, quindi, raffreddare. A questo punto sporcatevi le mani ^_^

Potrete conservaer le gallette in un contenitore in frigorifero. Arriveranno al settimo giorno senza perdere un solo grammo di aroma. La fragranza di una colazione a portata di mano!!!

abc

Sesamini al burro salato di anacardi: il traguardo che non ti aspetti, il piacere che ti conquista

Quando pensai a questo biscottino, non immaginai che ciò che ne sarebbe venuto fuori sarebbe stato così sorprendente. A dirla tutta non sapevo neanche se aspettarmi un biscottino da dolce oppure uno da aperitivo. Ho preso i miei amatissimi anacardi, ci ho aggiunto una manciatina di sale e ho iniziato a frullare. Man mano che tutto si trasmormava in crema.... davanti ai miei occhi prendevano forma questi piccoli bottoncini. Come sempre accade ogni volta in cui mi concedo ai senza (senza burro, senza uova, senza latticini), la paura di avere un impasto troppo morbido, oppure poco friabile, insomma poco riuscito, si impadronisce di me. Ma non è certo questo a fermarmi. Mi piace pensare che il buono possa anche risiedere in alimenti privi di ingredienti inadatti agli intolleranti, oppure eliminati per scelta etica. E ci provo sempre. In genere vivo con preoccupazione l'attesa, seppur la certezza che un insuccesso possa gravare solo sul mio palato renda tutto più leggero. Ma, se certe volte le scelte hanno portato con loro aspettative troppo elevate affinché il risultato potesse essere all'altezza, ci sono sfornate che fanno pieno centro: questi sesamini sono un successo senza precedenti!

Ingredienti

Per il burro di anacardi
150 g di anacardi tostati
5 g di sale grosso

Per i biscotti
185 g di farina integrale
25 g di farina di soia tostata
5 g di bicarbonato
burro di anacardi
100 g di malto di riso
35 g di latte di avena
25 g di semi di sesamo

Iniziate preparando il burro. Inserite in un boccale gli anacardi e unitevi il sale. Azionate le lame e fatele girare, pulendo di tanto in tanto le pareti del boccale, fino a quando avrete ottenuto una crema.
Trasferite tutto in un contenitore e riponete in frigo, fino a quando sarà raffreddato completamente. In questo modo acquisirà anche compattezza. Passate quindi alla preparazione dell'impasto.
Setacciate e mescolate le farine, con il bicarbonato.
   Unite il malto di riso e iniziate ad impastare, inserendo, poco alla volta, il burro di anacardi e il latte di avena. Impastate fino a quando otterrete un impasto compatto.
Formate un panetto, avvolgetelo in un foglio di pellicola trasparente e ponetelo in frigorifero, a riposare, per almeno un'ora.
Trascorso il tempo riprendete la pasta e tagliatela in piccole fette. Tirate ciascuna fettina in salamotti del diametro di circa 2 centimetri.
Sistemate su un foglio i semi di sesamo, quindi passateci sopra il salamotto di pasta, in modo che si copra completamente.
Tagliate la pasta in piccole fettine di mezzo centimetro, o poco più. Sistemate ciascun diamantino su una teglia coperta da carta forno.
Procedete con la lavorazione fino a terminare tutto l'impasto.
Accedete, a questo punto, il forno. Quando avrà raggiunto la temperatura di 180° infornate la teglia e cuocete i sesamini per circa 30 minuti. Fate attenzione che la cottura sia uniforme: eventualmente, a metà cottura, girate la teglia.
Una volta che li vedrete dorati spegnete il forno, estraete la teglia e sistemate i biscotti su una gratella, su cui li lascerete raffreddare.
In questo modo acquisiranno croccantezza.

A questo punto non dovrete fare altro che procedere all'assaggio.

Si possono conservare per molti giorni in un barattolo di vetro o in una scatola di latta. Manterranno la loro meravigliosa consistenza e non perderanno sapore e fragranza.

Potrete presentare queste chicche azzardando un accostamento dolce (sono favolosi con il cioccolato!!!!) oppure, in un buffet d'aperitivo, con una salsa delicata e sfiziosa. Beh, io quella salsa l'ho preparata e..... presto ve ne parlerò.

Per il momento..... godete di questa delizia in tutta semplicità!!

abc

Fiori di zucca farciti ed essiccati: nuove conoscenze, grandi aspettative e invitanti stimoli

E' arrivato l'essiccatore!!!!! E' arrivato pochi giorni prima che partissi per l'Abruzzo, per quel viaggio importante di cui presto vi parlerò. E' arrivato in un momento in cui non avrei potuto mettermi all'opera, così sono stata costretta a fronteggiare la mia curiosità e a lasciare che questa meraviglia occupasse il suo nuovo spazio (come porta vaso, vi garantisco che fa la sua bella scena ^_^). Mia madre ha sgranato gli occhi, quando le ho descritto le dimensioni di questo marchingegno. "E dove lo metti?". La mia cucina è parecchio piccolina e, chi l'ha vista lo sa, sia mai che sacrifichi un ripiano della dispensa, rinunciando alle mie amate farine, ai miei preziosi semi, ai cereali, alla frutta secca, alle mie conserve casalinghe, .... Ma lì è perfetta. Magari rivestirò la scatola di tessuto, o cercherò una cesta per contenerla, ma è il caso che rimanga lì, sempre a portata di mano. Perché lavorerà alla grande!! Il primo esperimento è stato con dei dolcissimi pomodorini Pizzutello. Quando ho visto il risultato ho fatto scorta di pomodori, ora che sono ancora succosi e prelibati, e mi sono garantita una modesta scorta per l'autunno. Ma, mentre vedevo trasformarsi questi frutti in piccole patacche rosse, già elucburavo.
Questi fiori sono il frutto di una neonata passione, che tanto ancora mi dovrà insegnare, ma che tanto mi sta appassionando. E, sempre questi fiori, sono uno snack originale, salutare, sfizioso e irresistibile. E sono davvero fiera del risultato!!

Ingredienti

200 g di fiori di zucca
20 g di nocciole
2 rametti di menta (anche di più se utilizzaste la mentuccia)
sale

Pulite i fiori di zucca, eliminando il pistillo e il gambo, quindi lavateli e tamponateli delicatamente, senza romperli.
Lavate anche la menta e asciugatela bene.
Prelevate le foglie e pestatele, insieme alle nocciole, in un mortaio, fino a creare un battuto piuttosto fine.
Aiutandovi con un cucchiaino, farcite delicatamente ciascun fiore con una parte del composto di menta e nocciole, cercando di uniformarlo su tutta la superficie.
   Disponete ora i fiori sui ripiani dell'essiccatore, facendo in modo che non si sovrappongano. Con l'essiccazione si ridurranno di volume, ma è bene non metterli troppo ammassati, in modo da far circolare bene l'aria tra loro.
Impostate la temperatura sui 54° e, coprendo con il coperchio, azionate l'essiccatore.
Io li ho fatti essiccare per circa 8 ore. Era la prima volta e sono andata un po' ad occhio. E' stato sufficiente per ottenere delle belle cialde secche.
A questo punto estraeteli e sistemateli su un ripiano, sopra un foglio di carta assorbente. Cospargeteli di sale e copriteli con un altro foglio assorbente. Sistematevi sopra un tagliere (o un oggetto piatto) e ponete sopra un peso, in modo da schiacciarli.
Lasciateli una notte intera, quindi raccoglieteli e..... conservateli, oppure assaggiateli.

Snack sfizioso e salutare, oppure antipastino originale, magari servito con una salsina alla rucola e menta, o ancora decorazione per una cheesecake salata, o tutto quello che la vostra fantasia suggerisce. Non vi deluderanno!!


abc

Insalata di pere e patate con pesto di pistacchi: le quattro P di un piatto perfetto

"Mmmmmmmmmmmmmhhhh, non hai idea di quanto sia buona!!!! Poi condita tiepida, assorbe tutti i sapori.... Dovresti provarla!!". Questo è l'entusiasmo che ha travolto mia mamma quando, alzato il telefono, ha ascoltato, e inevitabilmente assaggiato, l'insalata preparata con le "patate di cui papà sarebbe andato fiero". Un piatto semplice, come semplice è stato pensare alle pere accanto alle patate, come semplice è stato pensare ad un pesto per aromatizzare tutto. Un piatto veloce, che può essere preparato in anticipo e gustato nella sua freschezza. Un modo diverso per gustare delle semplici patate dell'orto. Rosse. Perfette. Lui ne sarebbe andato fiero e, anche se questo non è un genere di pietanza che avrebbe scelto, sono certa che avrà apprezzato. A lui piacevano bollite, tagliate a metà e condite con olio e sale. Allora da qui sono partita e intorno ci ho costruito un teatrino di sapori delicati e completi. Conquistata all'istante!!

Ingredienti

5 patate piccole rosse
1 pera coscia
10 foglie di basilico
3 foglie di salvia
5 g di semi di zucca
10 g di pistacchi
2 cucchiaini di olio evo
sale

   Lavate le patate, con la buccia, e mettetele a bollire in abbondante acqua salata. Fatele cuocere fino a quando diventeranno morbide (dipenderà dalla dimensione delle patate).
Nel frattempo lavate e asciugate bene le foglie di salvia e di basilico. Unitele ai pistacchi e ai semi di zucca e pestatele in un mortaio, con un cucchiaino di olio, fino ad ottenere una crema grossolana. Tenete da parte in pesto.
Lavate una pera e tagliatela a fettine sottili (io non tolgo mai la buccia, ma procedete secondo i vostri gusti).
Quando le patate saranno pronte scolatele e sbucciatele, quando saranno poco meno che roventi ^_^
Tagliatele a fettine sottili e conditele con il pesto.
Salate a piacere, mescolate bene e lasciatele intiepidire.
Unite quindi le fettine di pera, versate un cucchiaino di olio evo e mescolate.
Lasciate raffreddare l'insalata, in modo che i sapori si armonizzino perfettamente, quindi impiattate e servite. E' molto buona e particolare anche tiepida, assecondate le vostre preferenze.
La freschezza della pera, la pienezza della patata e il sapore intenso del pesto, uniti in un boccone di splendida magia.


La semplicità torna a rendersi protagonista. E sempre con un occhio alla salute e alla genuinità ^_^



abc

Frollini di riso al cocco: un assaggio, un’idea e il ritorno alle vecchie abitudini

Da tanto, troppo tempo, mancano biscotti nel vaso di vetro che arricchisce la mensola della cucina. La colazione ha perso mordente. Pigrizia? Stanchezza? Tempo? O forse quei biscottini biologici che porto a casa ogni volta in cui vado in visita da mammà mi giustificano? Di certo c'è che, alle ultime briciole nel sacchetto, ho iniziato a pensare: ora me li preparo io. Non attenderò una nuova fornitura: impasto.
E' una vita, ormai, che non lo faccio. E' ora di ricominciare. Ho messo a mollo la lecitina nell'acqua, pretesto per preparare la margarina e non potermi tirare indietro, e ho iniziato a pensare alle farine. La dispensa è generosa e ben assortita e ogni mio capriccio può essere soddisfatto degnamente. Impasto veloce, preparazione semplice e contestualizzazione..... da togliere il fiato. Ho assaggiato queste delizie con una composta di pomodori verdi, vecchio regalo a cui cercavo di dare un posto speciale. Sono finiti così, senza neanche rendermene conto, ma la loro dolcezza ha innescato nuovamente il meccanismo del faccio in casa e da oggi la colazione è nuovamente MIA!!

Ingredienti

200 g di farina Petra 5
150 g di farina di riso (io Alce Nero)
100 g di scaglie di cocco
5 g di lievito naturale bio per dolci
100 g di malto di riso
100 g di margarina
100 g di latte di cocco

Per prima cosa preparate la margarina, se decideste di farla in casa, come me, seguendo questo procedimento. Pesate e miscelate le farine al lievito e al cocco in scaglie. Sbattete, quindi, la margarina e il malto di riso con una frusta elettrica.
Aggiungete poca farina alla volta e impastate, incorporandola alla crema. Quando risulterà necessario, unite poco latte alla volta. Continuate fino a terminare gli ingredienti, impastando velocemente con le mani.
Date alla pasta la forma di un panetto, avvolgetelo in un foglio di pellicola trasparente e lasciatelo riposare in frigorifero per un'ora circa.
   Trascorso il tempo, infarinate una spianatoia, riprendete l'impasto e stendetelo, con un mattarello, in una sfoglia spessa circa mezzo centimetro (o comunque dello spessore di vostro gradimento. La prossima volta tenterò di farli più spessi).
Tagliatei biscotti della forma che preferite e sistemateli su una teglia coperta da carta forno. Sarà normale che, per la presenza delle scaglie di cocco, i bordi non risultino perfetti, ma è una partisolarità che non stona, neanche in cottura ^_^ Portate il forno alla temperatura di 175°
Quando sarà caldo, infornate i biscotti e cuoceteli per circa 20 minuti. Controllate che la cottura sia uniforme ed eventualmente girate la teglia a metà cottura.
Sfornate quando i biscotti saranno ben dorati, trasferiteli su una gratella e lasciateli raffreddare.
Una volta che saranno freddi potrete conservarli in un barattolo di vetro, o in una scatola di latta. Dureranno molti giorni.
A questo punto divertitevi a interpretarli come meglio desiderate: che sia in semplicità, oppure con del cioccolato (il cioccolato bianco trovo sia perfetto accanto al sapore del cocco, ma anche quello fondente, credetemi, non vi deluderà ^_^)., oppure con della confettura. A tal proposito ho trovato sfiziosissimo l'abbinamento con una confettura di pomodori verdi: dolce, delicata e di carattere al tempo stesso.
Finiti a mo' di pane e marmellata è davvero difficile, assaggiato il primo, resistere agli altri ^_^

Si faccia avanti chi pensa di poter resistere!!


abc

Insalata di orzo con pesto di rucola e sgombro: il desiderio che si trasforma in sostanza

Non sono solita essere la fortunata vincitrice, o l'estratta di turno. Ho imparato a capire che la mia fortuna viene manifestata in altre forme. Poi succede che, proprio quando l'immediata eredità del quotidiano lasciata da mio padre mi mette davanti questi due vasetti di sgombro sott'olio, Claudia propone questo splendido piatto per il suo contest del mese di luglio. Non è la prima volta che mi candido, e questa volta, mentre scrivo la mia adesione, mi dico "il tuo è il primo commento.... e il numero uno è poco probabile che esca, dal sorteggio". Ma ci voglio provare. Lo voglio perché quel piatto mi rappresenta, e non può essere capitato a caso.
Il giorno seguente Claudia comunica chi dovrà riproporre il suo piatto. Numero uno. Uno. UNO. U N O. Sono io. Io. Il suo entusiasmo mi travolge e il mio sorriso illumina radioso il mio volto. Grazie Claudia, grazie papà. Mai piatto è stato più voluto.
Nel post pubblicato da Claudia, proprio oggi, potrete leggere le mie impressioni sul piatto e le motivazioni delle mie variazioni rispetto alla ricetta originale (e l'appuntamento con i deliri da demenza senile precoce, fossi in voi, non me li perderei per nulla al mondo). Non ho voluto stravolgere più di tanto la natura del piatto e vi posso garantire che è buono da togliere il fiato.

Con questa ricetta partecipo al contest di Claudia "tu come cucineresti" del mese di luglio


Ingredienti

80 g di orzo biologico
240 g di acqua
1 pannocchia
1 vasetto di filetti di sgombro sott'olio extravergine As do Mar
sale 
olio evo
paprika dolce

Per il pesto
100 g di rucola
35 g di nocciole
3 filetti di acciuga
60 g di feta light

Sgranate la pannocchia, aiutandovi con un coltello. Sciacquate i chicchi sotto il getto d'acqua, in modo da eliminare le impurità e fateli bollire per 5 minuti in acqua salata. Scolate i chicchi e lasciateli raffreddare.
Sciacquate l'orzo e mettetelo in un pentolino, unendo una piccola manciata di sale e l'acqua. Portate tutto ad ebollizione e cuocete, a fiamma bassa e coperto, fino al totale assorbimento dell'acqua.
Nel frattempo lavate la rucola. Scolatela e asciugatela in un panno pulito. Sgusciate le nocciole, se non le usate già pronte, e mettetele in un boccale con la rucola, le acciughe e la feta.
   Tritate tutto in modo da sminuzzare il tutto, lasciando le nocciole piuttosto grossolane.
Quando l'orzo sarà cotto, unite il pesto. Mescolate tutto quando ancora sarà caldo, in modo da farlo insaporire bene.
A questo punto unite i filetti di sgombro spezzettati e il mais bollito, meno un cucchiaio che lascerete da parte.
Mescolate e fate riposare, fino al totale raffreddamento. [A questo punto aggiungo che anche tiepida questa insalata è meravigliosa!! Parola di..... gola, incontenibile gola che ha attratto un bel cucchiaio colmo di insalata tiepida ^_^].
Riprendete ora il mais tenuto da parte. Conditelo con dell'olio evo e della paprika dolce a piacere.
Scaldate una padella e, una volta calda, rovesciate dentro i chicchi.
Fateli saltare a fiamma viva per qualche minuto, cercando di farli dorare uniformemente e facendo attenzione a non farli bruciacchiare.
Impiattate l'insalata come meglio desiderate, su un piatto, in scodellini, monoporzione oppure in un piatto da portata.
Copritela con i chicchi tostati e servite.

Aromi avvolgenti, fragranze contrastanti e consistenze antagoniste. Sapori che conquistao e che stregano. Lo capirete dalla prima forchettata.

Ringrazio Claudia per avermi dato la possibilità di portare sulla mia tavola questa bontà. In ogni caso, anche non fossi stata estratta, questo piatto sarebbe arrivato ugualmente a deliziarmi. Solo alla lettura degli ingredienti, con la dritta sull'utilizzo della pannocchia al posto del mais (che trovo davvero insapore), ho capito che ne sarei rimasta folgorata.
Ora tocca a voi prendere il testimone. Divertitevi a personalizzarla!!

Vi garantisco che ne varrà la pena!
abc

Frittata dolce (senza uova) di frutta e pistacchi: viaggio panoramico tra consapevoli necessità

Folle, irrecuperabile, indomabile salutista. Non mi arrendo all'ovvio, non rincorro le certezze. Mi misuro, sperimento, scavalco i limiti e imparo. Non la chiamo torta, non la chiamo schiacciata. La chiamo frittata, seppur di fritto non abbia nulla. Ma è cotta in padella e la chiamo così. Frutta pura. In ogni forma. Fruttosa la dolcezza, fruttosa la consistenza, fruttoso il profumo  e fruttose le propretà. Un concentrato di genuina bontà e di insolita fragranza. E quel tocco in più, il mio. L'amore spropositato per quei frutti verdi, croccanti, dal sapore pieno. Polpa e croccantezza insieme. Niente di fotogenico, niente di alta pasticceria (io??? Ma quando???), ma una gradevole sensazione di aver raggiunto un altro piccolo traguardo. Lo zucchero entra sempre meno nella mia cucina e i grassi si riducono notevolmente. Il sapore no, quello rimane e delizia. A modo suo, con il suo carattere.

Ingredienti

240 g di polpa di mela (io Granny Smith)
160 g di prugne
200 g di yogurt al pistacchio
55 g di pistacchi tostati non salati
1 limone bio (succo e scorza)
230 g di farina integrale
30 g di zucchero di canna integrale grezzo
7 g di polvere lievitante bio
1 pizzico di sale
olio per ungere

Lavate le prugne, tagliatele a metà, eliminate il nocciolo e mettetele in una terrina. Lavate il limone, grattugiate la scorza e unitela alle prugne, insieme al succo del limone stesso. Lasciatele marinare per almno un paio di ore.
Pulite i pistacchi e tritateli non troppo finemente, insieme allo zucchero di canna. Teneteli da parte.
Sbucciate ora le mele e pulitele dal torsolo. Tagliatela a pezzi e tritatela finemente. Aggiungete lo yogurt e mescolate fino ad ottenere un composto omogeneo.
Mescolate la farina con la polvere lievitante e tenetela pronta per l'utilizzo.
Trascorso il tempo di marinatura delle prugne scaldate una padella. Ungetela con un foglio di carta assorbente impregnato di olio.
Sistemate le prugne con la polpa a contatto della padella e fatele caramellare una decina di minuti a fuoco medio, con il succo del limone. Dovranno ammorbidirsi e dovrà crearsi uno sciroppo denso. Abbassate la fiamma e fate consumare leggermente.
Aggiungete alla polpa della mela un po' di farina alla volta, incorporandola con una spatola. Per ultimo unite il pizzico di sale e il trito di pistacchi. Amalgamate tutto perfettamente.
Versate quindi il composto in padella, sopra le prugne.
   Livellate tutto con una spatola, cercando di ditribuire l'impasto uniformemente. Coprite la padella con un coperchio e cuocete a fiamma medio bassa, per circa 30 minuti. Quando vedrete che si sarà rappreso aiutatevi con una spatola e girate la frittata dal lato opposto.
Cuocetela ancora per una decina di minuti, sempre a fuoco medio basso. Quindi spegnete il fuoco e trasferite la torta su un piatto.
Lasciatela intiepidire, poi procedete al taglio.

E' intensa e avvolgente da calda, è appagante da fredda. Può essere rivisitata, magari tagliata a quadrotti e passata nella farina di pistacchio, o nel cocco in scaglie. Può essere farcita con della marmellata e, per i più golosi, del travolgente cioccolato bianco non potrà mancare.

Non lasciatevi fuggire la sua intensità e coccolatevi di genuina bontà!!

abc

Melanzane grigliate al pesto di sedano: piaceri semplici e condivisioni che infondono gioia

Cucinare mi è sempre piaciuto. E' una passione che si tramanda da generazioni, ormai. Ho ricordi piacevoli di pranzi in casa dei nonni, quando noi piccini, cinque cugini, occupavamo il tavolino accanto a quello dei grandi e ce la contavamo assaggiando tutto quello che la nonna aveva preparato con le sue sapienti mani. Ricordo anche che mi affascinava un sacco guardarla mentre lavorava la farina, le uova e le patate lesse. Crescendo, poi, il ruolo di incantatore di palati si è spostato in casa dei miei genitori: se in settimana le esigenze lavorative non permettevano altro che pranzi veloci, le cene erano sempre tanto semplici, quanto ingegnose, il sabato sera la pizza era fatta in casa e la domenica non mancava mai la pasta fresca, rigorosamente impastata a mano e tagliata, talvolta, con la chitarra abruzzese di papà. Ricordo cene con amici di famiglia. Era sempre una festa!! Fino a quando il testimone è arrivato a me: ora quella che è l'energia culinaria, prima di nonna, poi di mamma, si è impossessata delle mie mani. La cucina è piacere, è sfogo, è estro, è gratificazione, è scoperta, è gioia. Mi ha aiutato molto in momenti difficili, mi ha donato tanto nella condivisione e mi solletica sempre la fantasia. E' qualcosa di terapeutico, a cui sento di dover dedicare tempo. E se l'importanza che dà a me, mettere le mani in pasta, può coinvolgere anche qualcun altro, la gioia è amplificata. Così ecco che torno al mio pesto di sedano. Vi avevo anticipato che qualcosina ne avrei fatto. Bene, è giunto il momento di svelare come io e la mia mamma ci siamo deliziate. Così, in un attimo, è nata l'idea di questo piatto: semplice, senza troppe elaborazioni, ma di una intensità di sapore da togliere il fiato. Ovviamente non ho fatto tutto da sola. Ovviamente lei è stata una preziosissima compagna di cucina!!

Ingredienti

1 melanzana viola
80 g di pesto di sedano
25 g di olio + q.b.

Pulite e lavate la melanzana. Asciugatela bene. Tagliatela a fettine spesse meno di un centimetro e sistematele in uno scolapasta a strati, cospargendole con del sale. Schiacciatele con un peso e lasciate che perdano il loro liquido. Io le ho lasciate riposare per tutta la notte, ma saranno sufficienti anche un paio di ore.
Mescolate il pesto con 25 g di olio evo. In questo modo diventerà più liquido e ideale per il condimento. Se voleste e se vi piacesse il sapore, potrete aggiungere delle fettine sottilissime di aglio.
Sciacquatele e asciugatele tamponandole con un canovaccio pulito. Grigliatele su una padella o in una bistecchiera (io ho utilizzato la bistecchiera, perché mi piace la striatura che lascia sulla fetta).
Sistemate le fettine appena grigliate, e quindi ancora calde, in un contenitore di vetro. Copritele con un po' di pesto, aiutandovi con un pennellino o una spatola di silicone.
Procedete fino a terminare le fette di melanzane. A questo punto lasciate riposare fino al completo raffreddamento. Solo a quel punto trasferite le melanzane in frigorifero: più tempo staranno a riposo, più assorbiranno il sapore e diventeranno buone ^_^
Se vi risultassero troppo asciutte (va a gusti, io non ho aggiunto niente), versate un filo di olio tra uno strato e l'altro.

Divertitevi, ora, a gustarle come desiderate. Anche solo su una fettina di pane sapranno incantarvi e avvolgervi con sapori intensi e frizzanti.

Il ditino di mamma testimonia il prezioso aiuto: un momento di condivisione che fa star bene, fa sorridere e apprezzare la vita.


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Torta di carote e cocco: desideri, necessità e follie di semplici momenti di dolcezza

E' un periodo che sono "da dolci". Non mangio quasi niente, ma il dolcino a fine pasto ci vuole sempre. E se per concludere un solleticamento dello stomaco può bastarmi un pezzo di cioccolato fondente, a colazione ho proprio desiderio di un dolce vero. Così quando dovetti pensare alla torta da proporre agli amici in visita non esitai un attimo: gli avanzi della cena sarebbero stati spartiti, la torta sarebbe rimasta a me, per deliziare i miei risvegli. Ovviamente loro non lo avrebbero mai immaginato ^_^
Sulla base della mia tattica di gioco, in cui si prevedono esperimenti anche in fase di condivisione con ospiti, e quindi con la necessità di cavare qualcosa di decente al primo tentativo, non avrei potuto tirarmi indietro. Ma non avrei neanche potuto cadere nel banale, o ancora rischiare di essere troppo audace e fallire. Ho messo insieme le mie amate carote, dei fiocchi di yogurt e la preziosissima farina Petra. Una buona manciata di cocco e via..... ad incrociare le dita. Confesso di non avere un gran bel feeling con il forno di casa. Credo che qualche minuto in più sarebbe stato necessario, ma credo anche che me ne sia accorta troppo tardi ^_^ Per non smentirmi, vista la modalità "in the air" in cui vivo da qualche tempo, ho unito lo zucchero alle carote, in fase di "tritaggio", e non alle uova. A dire il vero non è da me neanche la stagnola invece della carta forno per rivestire la teglia, ma cosa ci volete fare: le mani vanno da una parte, le parole da un'altra e la testa.... la testa dov'è? ^_^ In ogni caso è piaciuta. Insolita, come me. Non da tutti, magari. Né più né meno come me.

Ingredienti

400 g di carote
200 g di farina Petra 5
175 g di fiocchi di latte con yogurt
80 g di zucchero di canna Dulcita
45 g di cocco in scaglie
3 uova
10 g di polvere lievitante naturale
1 pizzico di sale

Sbucciate e pulite le carote. Tagliatele a tocchetti e inseritele in un boccale con lo zucchero. Tritatele fino a renderle omogenee, ma non troppo fini.
Unite il cocco in scaglie e mescolate incorporandolo perfettamente. Tenete da parte. Foderate una teglia (io ne ho usata una dal diametro di 28 centimetri) con carta forno, o alluminio ^_^
Rompete le uova in una terrina e sbattetele fino a renderle spumose.
Unite i fiocchi di latte e amalgamateli. Versate tutto sulle carote e mescolate fino a rendere l'impasto uniforme. Setacciate la farina e mescolateci la polvere lievitante (o lievito per dolci). Unitela poco alla volta all'impasto, mescolando bene per incorporarla. Unite anche il sale e procedete fino a quando l'impasto sarà morbido e omogeneo.
   Versate tutto nella teglia, distribuendo uniformemente l'impasto
Portate il forno a 190° e cuocete per 45 minuti (nel mio forno ci sarebbero voluti una decina di minuti in più).
Trascorso il tempo, sfornate la torta e lasciatela raffreddare.

Servitela con una bella spolverata di scaglie di cocco, oppure dello zucchero a velo, secondo i vostri gusti.

Come adoro fare, è molto sfiziosa servita tagliata a cubetti, con della frutta fresca o del cioccolato bianco. In questo modo può diventare un piacevole sfizio di fine pasto o un dolcino da assaggio.



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