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Barrette raw ai datteri e frutta secca: il benessere a tutto tondo parte da qui, da noi stessi

Osservando la quantità di foto da scaricare e sistemare, penso "è come se non mi fossi mai fermata". Ripercorrendo tutti i sapori che ho voluto intrecciare e liberare sul palato in questo periodo di calma piatta, mi dico "sei un'inguaribile e inarrestabile curiosona". Scorrendo ad occhi chiusi le immagini dei pranzi che, comunque, mi sono concessa, libera dalla macchina fotografica, libera dal taccuino e dalla matita, dalla bilancia e dalla precisione, penso che sì, ogni tanto una pausa sia lecita. Che non vuol dire abbandonare una passione. Vuol dire prendersi il proprio spazio. Ascoltarsi. Assecondarsi. Darsi solo quello che si sente di desiderare. Non torno a pensare che tutto possa essere come prima, perché una delle cose più importanti che ho imparato è che la vita è trasformazione. E' cambiamento. E' evoluzione. Questo spazio ha raggiunto apici di pienezza. Oggi è assestato su un rispetto del tempo, dei principi, della trasparenza e della libertà. Per questo torno con una delle creazioni che sento rappresentarmi maggiormente. Perché la mia testolina non si è mai fermata, non si ferma mai. Perché in queste barrette c'è tutto quello che io cerco. E perché, ho imparato, la dimostrazione tangibile di qualcosa di buono vale più di mille parole. A voi la scelta. A voli l'assaggio. A voi il benessere. Tutto quello che io ho scelto per me. Niente di meno di quanto io concedo a me.

Ingredienti

200 g di datteri naturali
15 g di olio evo
25 g di pistacchi di Bronte sgusciati
25 g di nocciole sgusciate
25 g di gherigli di noci
70 g di fiocchi d'avena
10 g di bacche di Goji
5 bacche di cardamomo
cannella

Snocciolate i datteri e inseriteli in un boccale, insieme all'olio evo. Frullate tutto a più riprese fino ad ottenere una crema liscia. Tostate le nocciole e i pistacchi, quindi pulite bene tutto dalle pellicine. Unite la frutta secca alla crema di datteri e frullate per pochi istanti.
Aggiungete i fiocchi d'avena, i semi di cardamomo precedentemente pestati in un mortaio, la cannella a piacere e le bacche di Goji. Impastate fino ad ottenere un impasto omogeneo. Quindi lasciate riposare l'impasto per circa mezz'ora.
Prendete un foglio di carta forno, bagnatelo e strizzatelo. Versateci sopra il composto e ripiegate la carta sopra lo stesso impasto. Ripiegate i bordi in modo da formare un rettangolo e stendete l'impasto con un mattarello, creando una sfoglia di spessore uniforme di circa mezzo centimetro.
Tagliate delle barrette rettangolari (ve ne usciranno quasi una ventina) e trasferite il foglio su un tagliere. Mettete le barrette in freezer per circa un'ora, quindi estraetele e "impacchettatele", una ad una, con della carta forno. In questo modo saranno pronte all'uso e pratiche da consumare.
Trasferitele nuovamente nel freezer e conservatele fino all'occorrenza. Basterà estrarle pochi inuti prima dell'assaggio per avere uno snack dolce, appagante, ricco, nutriente e prezioso.
Energia genuina per darvi la carica necessaria!!

Fate tanto sport. Dimenticate l'auto per le distanze che potreste percorrere a piedi o in bicicletta. Non parcheggiate (magari in divieto o in doppia fila) vicino al luogo di destinazione, ma camminate. Ascoltate il vostro corpo. Coccolatelo con criterio. Educatelo al benessere. Non c'è niente di più incoraggiante di un corpo che sta bene.

abc

Cotolette di peperoni in panatura di nocciole con crema di caprino alla curcuma: ricchezze e fantasie d’estate

Verdura, verdura, verdura e ancora verdura. Non smetterei mai di mangiare verdura. In tutti i modi, sotto qualsiasi veste. Dell'estate amo gli ortaggi, tra le tante cose. E tra questi i peperoni si battono per la conquista del gradino più alto del podio. Freschi, vivaci, carnosi, mi piacciono crudi, ma li adoro arrostiti. E, ve ne sarete certo accorti, ve li sto proponendo in tutti i modi. Questa volta li ho trasformati in piatto unico, privati della loro pelle, avvolti da una sfiziosissima panatura e accompagnati da una soffice e gustosa crema di caprino.
I sapori non sono stravolti, ma l'insieme di sfumature rende il piatto appagante. Le consistenze si alternano, solleticando il palato. Il piacere di dipingere nuove combinazioni non mi abbandona mai e mi rende fiera di celebrare le meraviglie che la natura ci offre. Tutto sempre bilanciato, con apporti equilibrati di nutrienti preziosi. Scegliete sempre di tenere in dispensa semi e frutta secca e arricchitene le vostre pietanze. Gli alleati possono davvero essere tanti, in cucina e il benEssere può essere quotidianità. Amarsi, ascoltarsi, prendersi cura di se stessi. Ecco un altro esempio per arrivare a tutto questo, in estrema semplicità ^_^

Ricordate che avete ancora 9 giorni
per raccontarmi la vostra idea di benEssere
http://www.lacuocherellona.it/2015/06/unidea-un-pensiero-un-progetto-il-primo.html


Ingredienti

1 falda di peperone rosso arrostito
1 falda di peperone giallo arrostito
1 falda di peperone verde arrostito
12 g di nocciole
10 foglie di menta
15 g di fiocchi di avena
8 g di bacche di Goji
olio evo

Per la crema
100 g di robiola di capra
10 foglie di basilico
1/2 cucchiaino di curcuma
1 cucchiaino di miele d'acacia
2 cucchiaini di senape delicata
pepe
sale rosso di Cipro

Lavate e asciugate bene le foglie di menta. Tritatele, insieme alle nocciole, alle bacche di Goji e ai fiocchi di avena, con una mezzaluna. Dovrete ottenere un risultato omogeneo, ma non troppo fine. Tenete da parte, e iniziate ad occuparvi della crema.
Lavate le foglie di basilico e asciugatele.Tritatele finissimamente, fino a creare quasi una purea. Unitele alla robiola, quindi aggiungete la curcuma, il miele, il sale, il pepe e la senape.
Mescolate amalgamando tutto e quando sarà perfettamente amalgamato, fate riposare la crema in frigorifero.
   Prendete le falde di peperone, privatele della pelle e passatele nel trito preparato per la panatura. Io non ho voluto passarle, prima, nell'uovo, per mantenere più leggero il risultato. Così facendo sarà più difficile mantenere la panatura compatta, ma non impossibile: a voi la vostra scelta. In alternativa potrete passarle velocemente nella farina (magari di riso), poi in un po' di acqua, poi nella panatura.
Scaldate un filo d'olio in una padella antiaderente. Quando sarà molto caldo sistemate le falde di peperone. Cuocetele a fiamma media per qualche minuto, quindi giratele e procedete per altri due o tre minuti. Continuate la cottura su entrambe i lati fino a quando avrete ottenuto una doratura uniforme. A cottura ultimata, salate e impiattate.
Decorate il piatto con la crema di robiola fresca e servite.

Il contrasto di sapori e l'abbinamento di consistenze morbide e croccanti, renderà il vostro assaggio una vera esperienza sensoriale.
Aromi preziosi, ricchi e insoliti che lasciano spazio alla fantasia e danno vita ad un'esplosione di sorpresa.
Ma non solo i sapori, anche i colori, vivi e variopinti, raccontano l'estate e riempiono  tavola e occhi.

Un'alternativa vegetariana bilanciata tra nutrienti preziosi e completi. Una coccola sfiziosa. Un assaggio originale.

abc

Biscotti rustici con il cuore di frutta secca: ottenere il meglio da ingredienti semplici e speciali

Io vi avevo avvisato: qui si biscotta senza soluzione di continuità! Le mie colazioni non possono essere lasciate a se stesse e lo spunto è ideale per mettere in pratica le mie folli idee creative. Esiste un limite all'intreccio di ingredienti? Se non esiste un limite alla combinazione di note musicali, allora non esiste neanche in cucina!
L'idea è partita dal mio ultimo acquisto all'Emporio di farine. La farina di farro monococco, un grano antichissimo ricco di proteine e carotenoidi. Poco indicato per la lievitazione, ho ben pensato di utilizzarlo per un biscotto ^_^ Quando ho immaginato questo impasto non avrei mai creduto di ottenere qualcosa di simile. L'aggiunta di farina di segale e di fiocchi d'avena lo rende rustico e delicato al tempo stesso. Friabile ai limiti della compattezza, si sbriciola al morso e regala aromi irresistibili al palato. Per accompagnare tanta leggerezza, ho voluto creare un cuore intenso e ricco. La presenza di ingredienti come fichi, bacche di Goji, noci e mandorle, con i sapori di cannella e cardamomo, permettono di avere contrasti di gusti e di consistenza, donando dolcezza senza dover ricorrere a zuccheri diversi. Insomma, confesso che mi sto centellinando le scorte oltre quelle che furono le previsioni iniziali. Non posso pensare che finiscano.... Vorrei durassero per sempre ^_^
Al di là della forma finale, sono soddisfatta della consistenza della frolla, adatta per dolci e crostate differenti. Credo che la terrò bene a mente, come alternativa vegana alla classica frolla. E credo che ben presto tornerò a sporcarmi le mani con questi preziosi ingredienti.

Ingredienti

Per la frolla
90 g di margarina (autoprodotta)
85 g di farina di farro monococco
65 g di farina di segale Jurmano
75 g di fiocchi d'avena
50 g di zucchero Dulcita

Per il cuore
100 g di fichi secchi
30 g di gherigli di noci
20 g di mandorle pelate
1 cucchiaino di cannella
3 bacche di cardamomo

   Tritate grossolanamente i fiocchi d'avena. Unite la margarina e lo zucchero, quindi amalgamate tutto. Mescolate le farine e aggiungetele, poco alla volta, fino a creare un impasto compatto.
Formate un panetto, avvolgetelo nella pellicola trasparente e lasciatelo riposare in frigorifero per almeno un'ora.
Preparate la farcia. Eliminate il picciolo dai fichi, quindi spezzettarli in un boccale.
Unite le noci, le mandorle e le bacche di Goji. Prelevate i semi di cardamomo dalle tre bacche e aggiungeteli agli altri ingredienti, insieme alla cannella. Tritate tutto a più riprese, fino ad ottenere una pasta omogenea e compatta.
   Fate riposare in frigorifero per una mezz'oretta, in modo che raffreddi e acquisisca consistenza.
Riprendete l'impasto della frolla e stendetelo, su un foglio di pellicola trasparente, formando un rettangolo di circa 20 centimentri per 35/40. Lo spessore dovrà essere di circa un centimetro.
Prendete l'impasto della farcia e iniziate a lavorarlo, su un piano, formando un salame lungo quanto il lato maggiore del rettangolo. Fate attenzione che timanga tutto compatto.
Posizionatelo sul bordo della sfoglia di pasta frolla, quindi, aiutandovi con la pellicola, arrotolate la frolla intorno alla farcia.
Avvolgete bene il rotolo appena ottenuto con la pellicola, quindi lasciatelo riposare in frigorifero per mezz'ora, oppure nel congelatore per 5 minuti. E' importante è che si compatti bene.
Ora eliminate la pellicola e, con un coltello molto affilato, tagliate delle fette spesse circa mezzo centimetro.
Sistemate i biscotti così ottenuti su una teglia, rivestita da carta forno. Portate il forno alla temperatura di 190° e infornate.
Cuocete per circa 20/25 minuti, controllando che dorino in maniera uniforme.
Quando saranno cotti sfornateli e lasciateli raffreddare.
A questo punto la frolla avrà acquisito friabilità e saranno pronti per essere assaporati.
  
Divertitevi a scoprire l'accostamento di consistenze e sapori antagonisti. Io amo particolarmente separare le due parti e gustarmi prima il cuore, poi la frolla, in modo che la dolcezza della farcia sia attenuata dalla leggerezza dell'impasto.

In ogni caso, comunque, il piacere è garantito!!abc

Biscotti fondenti al mandarino con bacche e nocciole: piccoli dettagli di decisa, golosa e intensa quotidianità

Sono in piena fase biscotti. Sarà che ormai è un'abitudine, quella di concludere la mia ricca colazione con un dolcetto. Sarà che definire la dolcezza in una dimensione pari a quella di un boccone mi permette di controllare le mie tentazioni. Sarà che ho così tante idee per la testa che sforno a tutto andare. Non lo so, ma questi sono solo un esempio di quanto riservo al mio palato. E sono un esempio di quanta energia buona si possa donare al proprio corpo. Già, perché se, da una parte, ci sono fiumi di cioccolato fondente (che poi tanto male non fa....), dall'altra c'è la ricchezza delle bacche di Goji e delle nocciole, entrambi fonti preziosissime di principi nutrizionali essenziali al nostro benessere. E poi ci sono farine non raffinate, c'è una margarina prodotta in casa, c'è del malto al posto dello zucchero e c'è tanta di quella bontà da travolgere qualsiasi peccaminoso palato. Sono intensi: l'abbinamento del cioccolato fondente al sapore agrumato del mandarino conferisce una profondità di sapore da risultare forti. Sono perfetti per l'inzuppo, ma anche abbinati ad una delicata crema. Insomma, chiedo l'attenzione ai palati audaci e pronti ad un'esperienza che sicuramente lascerà il segno. Perché questi biscotti lasciano un segno indelebile.

Ingredienti
Per i biscotti
80 g di nocciole (per me dell'orto di casa)
20 g di bacche di Goji
200 g di cioccolato fondente (almeno al 72%)
50 g di margarina (per me autoprodotta)
15 g di farina di mandarino
100 g di latte di soia
40 g di farina d'orzo integrale
20 g di farina di soia tostata
4 g di cremor tartaro
12 g di malto di riso
1 pizzico di bicarbonato

Per la copertura
15 g di zucchero di canna Dulcita
5 g di farina di mandarino

Inserite in un boccale le bacche e le nocciole. Tritate tutto, fino ad ottenere una farina piuttsto grossolana. Mettete tutto da parte.
Spezzettate il cioccolato e tritatelo il più possibile finemente. Aggiungete il latte di soia, la margarina, la farina di mandarino e sciogliete tutto, a bagno maria (o, per chi, come me, utilizza il Bimby, all'interno del boccale stesso). Quando avrete ottenuto una crema liscia, unite il trito di nocciole e mescolate. Unite, poco alla volta, le farine setacciate e mescolate, insieme al cremor tartaro.
Per ultimo unite il bicarbonato e il malto di riso. Impastate tutto molto bene, fino ad ottenere un composto omogeneo e compatto.
Avvolgete tutto in un foglio di pellicola trasparente e lasciate riposare in frigorifero per almeno un'ora.
Nel frattempo tritate finemente lo zucchero per la copertura, insieme alla farina di mandarino.
Dovranno essere polvere finissima (se aveste un macina caffè sarebbe l'ideale).Trascorso il tempo, riprendete l'impasto. Coprite una teglia con un foglio di carta forno. Prelevate poco impasto alla volta e lavoratelo tra le mani, formando delle sfere.
Ponetele sulla polvere di zucchero e mandarino e schiacciatele, in modo da appiattirle in mezze sfere. Lasciate che la parte piatta rimanga libera dallo zucchero.
   Posate le mezze sfere sulla teglia e continuate, fino a terminare l'impasto. Se fosse necessario ad agevolare le operazioni, inumiditevi le mani.
Portate il forno alla temperatura di 180°. Quando sarà pronto, infornate i biscotti e cuoceteli per 30 minuti. A questo punto sfornateli e lasciateli raffreddare. In questo modo acquisiranno croccantezza.

Ed ora a voi il piacere dell'assaggio.

La travolgenza dell'intensità di sapori è unica. Cioccolato puro, con la nota pungente delle bacche e la flessione dolciastra del mandarino. Immaginate tutto insieme?
Non vi resta che cedere....

Potrete conservare queste piccole chicche in un barattolo di vetro o in una latta, ben chiusi. Si conserveranno er diversi giorni, regalandovi piacere ogni volta in cui lo vogliate.

abc

Barrette essiccate con Goji, fichi e pistacchi: l’energia che si diffonde in una eco interminabile

Non che mi stanchi di iniziare la giornata con i miei amati frollini al mandarino (peralto una delle ricette maggiormente preparate, richieste, condivise e.... apprezzate) oppure i biscotti ai cereali, ma quando vengo stimolata e punzecchiata da idee e combinazioni sfiziose, non riesco davvero a tenermi alla larga da nuove sperimentazioni.
Vidi la giusta prospettiva in una pubblicazione della splendida Alice nel suo blog Ricette Vegolose. Le sue barrette avrebbero avuto ben poche speranze di finire nel girone delle ricette da provare e mai provate. E, infatti, il giorno dopo mettevo le mani in pasta. Fu colpo di fulmine, avvalorato dalla certezza che, ORA, non mi sarei più dovuta arrendere di fronte alla parola essiccatore. Alice aveva domande e risposte e io non mi sarei lasciata sfuggire l'occasione. Nel mio percorso di consapevolezza alimentare (e non solo), vanto piccoli traguardi, che mi rendono fiera e orgogliosa. L'essiccatore è uno di questi. Desiderato, voluto, cercato, atteso, è arrivato a darmi il suo preziosissimo supporto. Avrò un paio di jeans in meno nel guardaroba, ma posso dire che ho guadagnato un fedele alleato: stimola la fantasia e appaga palato e curiosità.
Queste barrette possono anche essere consumate crude, senza il passaggio di essicazione. Come indica Alice, dovrete solo accertarvi che vengano conservate in frigorifero.
Preziosissime per una bilanciata carica energetica, a inizio giornata o prima dell'attività sportiva, sono intense, ricche, gustose e appaganti. Insomma, non esistono scuse!!

Ingredienti

85 g di fichi secchi
40 g di fiocchi d'avena
succo di 1/2 pompelmo
2 bacche di cardamomo
40 g di mandorle
40 g di pistacchi di Bronte
40 g di cocco fresco
20 g di bacche di Goji
10 g di farina di mandarino
sale rosa dell'Himalaya
cannella in polvere

   Eliminate il picciolo dai fichi e tagliateli a dadini. Interiteli in una ciotolina, unitevi i fiocchi d'avena e irrorate tutto con il succo del pompelmo. Lasciate riposare e ammorbidire tutto per circa mezz'ora.
Inserite in un boccale le mandorle, i pistacchi, il cocco e le bacche di Goji. Tritate tutto finemente, quindi aggiungete la farina di mandarino e i semi delle bacche di cardamomo, precedentemente pestati con un mortaio e ridotti in polvere. Unite il un pizzico di sale rosa e cannella a piacere, quindi mescolate tutto, fino a formare un impasto omogeneo, che lascerete riposare per almeno un'oretta.
Riprendete l'impasto e stendetelo su un piano di lavoro, formando uno strato spesso non meno di mezzo centimetro.
Tagliate i biscotti della forma gradita, quindi sistemateli sui ripiani dell'essiccatore (in alternativa potreste passarli in forno a 50° con lo sportello socchiuso, o ancora lasciarli crudi e trasferirli direttamente in frigorifero). Impostate la temperatura a 45° e lasciateli tutta la notte.
Quando saranno ben asciutti, ma comunque morbidi e compatti, spegnete l'essiccatore e prelevate i biscotti.
Potrete conservarli in un barattolo di vetro o in una scatola di latta: dureranno due settimane senza colpo ferire ^_^

Fragranti e golose, riempiranno la cucina di profumi e il palato di sapori. Sono irresistibili, tanto da richiedere attenzione: per quanto salutari e ricche di preziosi nutrienti, sono assolutamente caloriche!

Ma sono buone da togliere il fiato!!
abc

Spiedini di totani e cavolini al mandarino: dalla terra al mare una storia di sapori e armonizzazioni

Durante l'ultima tappa taurinense, in cui mi sono concessa ben quattro giorni di compagnia materna, uno dei miei pensieri costanti era.... il bottino. Mamma mi aveva anticipato che nel congelatore troneggiava un bel sacchetto di cavolini di Bruxelles colti poco tempo prima all'orto, tutto per me. La vista, poi, di una quantità infinita di pallette verdi come contorno di uno dei pasti condivisi, ha aumentato desiderio e salivazione. Prossima alla partenza, facciamo come sempre il riepilogo della spesa. Ma.... all'attivo mancano i cavolini. "Mamma.... non dimentichi una cosa importante?". "Li abbiamo mangiati ieri. Non li avessimo utilizzati li avrei dati a te". NON CI CREDO!!!!!! E i miei sogni? I miei desideri? Le mie palpitazioni? Dovrò ripiegare su quelli, banalissimi, acquistati in un qualunque negozio, confezionati in un qualunque stabilimento, da mani che lavorano sui numeri, più che sull'amore per la conservazione. Sforzandomi di non far vedere troppa delusione sul volto a mia madre, mi avvio con il primo carico di borse e valigie verso l'auto. A mamma spetta la sosta cantina per prendere cavolfiori e broccoli e poi ci si vede per i saluti.
Arrivo a casa appena in tempo per svuotare le borse, sistemare due cose, prendere la divisa e andare al lavoro, quando..... I CAVOLINIIIIIIII!!!!! Quell'ultimo pacco mamma l'ha destinato a me ^_^
La gioia è infinita, non potete immaginare la dolcezza di queste pallette verdi. In fondo a lei li ho preparati con lo stesso aroma e li ha anche apprezzati ampiamente.... allora perché non ripetere la prova e presentarvi uno spiedino insolito?
Peccato che, per tempi di organizzazione della cena (la mia cenetta sul tappeto, in cui una volta che mi siedo non mi alzo più, per cui tutto deve essere pronto e caldo) siano stati nel forno, seppur spento, un po' troppo. E' andata persa un po' di morbidezza, ma vi garantisco che questa alternanza di sapori è davvero meritevole.

Ingredienti

2 totani
10 cavolini di Bruxelles
15 g di mandorle pelate
5 g di farina di mandarino
10 g di bacche di Goji
sale
pepe
olio evo

Mondate i cavolini e svbollentateli in acqua salata per circa 4 minuti. Scolateli e passateli sotto un getto di acqua fredda, per fermarne la cottura.
Tritate le mandorle insieme alle bacche di Goji, quindi unite la farina di mandarino e un pizzico di sale. Scaldate un cucchiaio scarso di olio evo in una padella e fatevi saltare i cavolini. Salateli e versateci sopra circa un cucchiaino di panatura.
   Pulite i totani, eliminando le parti non commestibili, e sciacquateli. Eliminate i ciuffi, che terrete da parte, e tagliate in 3 anelli il corpo.
Impanateli bene, su entrambi i lati, nel trito di mandorle e mandarino. Chiudeteli a chiocciola.
Prendete uno spiedo e iniziate ad infilzare, alternandoli tra loro, cavolini e chiocciole di totani. Ogni spiedino dovrà avere 5 cavolini e un totano intero. Ultimate con il ciuffo. Ungete una pirofila con poco olio evo e sistemate gli spiedini.
Accendete il forno e portatelo a 200°. Quando sarà pronto irrorate gli spiedini con un filo di olio e infornate. Cuocete per circa mezz'ora, quindi sfornate e servite.

Fragranti, teneri e delicati. Un piatto che unisce secondo e contorno e che si fa sfiziosamente finger!!

La prova tappeto è stata superata e la leggerezza del piatto ben si addice alla tipologia di cena: calice di vino e totale relax!!


abc

Gallette di riso venere alle nocciole e frutti rossi: doverose ammissioni e tattiche d’azione

Ho imparato, nel tempo e con l'esperienza, che iniziare un articolo o un discorso con una negazione è una scelta assolutamente perdente. Ebbene, questa volta mi tocca farlo. Consapevole, ma per necessità. Sì, perché so che NON sono la maga della fotografia. Non ho lo spazio, non ho l'attrezzatura, non ho la pazienza di creare maggiore disordine di quello che ci sia generalmente in casa e di trovare ulteriori energie per sistemare quel qualcosa in più di quello che già chiede attenzione, e la luce, qui, è veramente scarsa (uh, questa sì che è una bella scusa ^_^). Ma, e dico MA, la mia super fedele Canon compatta mi rende una modesta e orgogliosa apprendista foodblogger che cerca di trasmettere qualcosa più per le scelte di ingredienti, che per immagini. Anche perché queste gallette sono molto più sfiziose e travolgenti, che fotogeniche ^_^
Avevo aperto la saga del riso Venere presentandovi questi biscotti. Li ho fatti e rifatti così tante volte, che quella scorta di riso da ultimare è presto arrivata al termine. Non prima, però, di avere provato delle semplicissime gallette per la colazione. Dolci, insolite e sfiziose nelle varianti di consistenze, tra un chicco di riso, una nocciola, una bacca e un fiocco di farro. Decisamente irresistibili!!

Ingredienti

350 g di riso Venere bollito
45 g di frutti rossi essiccati
15 g di bacche di Goji
40 g d nocciole
75 g di malto di riso
15 g di fiocchi di farro soffiato

Se non l'aveste già pronto, procedete con la cottura del riso, in acqua leggermente salata. Prelevatene 350 g e versatelo in una ciotola capiente. Pestate grossolanamente le nocciole con un mortaio. Unitele al riso, insieme ai frutti rossi, alle bacche di Goji e al malto di riso. Mescolate tutto, in modo da creare un composto perfettamente amalgamato.
Unite, a questo punto, i fiocchi di farro soffiato. Mescolate ulteriormente.
Foderate una teglia con carta forno e versate il composto. Distribuitelo in maniera uniforme e compattatelo formando uno strato di non più di mezzo centimetro. Abbiate cura di non lasciare spazi e buchi nella sfoglia e di fare in modo che lo spessore sia uniforme. In questo modo la cottura sarà perfetta. Accendete il forno e portatelo alla temperatura di 180°.
Infornate e cuocete per 40 minuti circa. Trascorso il tempo, sfornate e trasferite la sfoglia su un ripiano. Tagliate subito, magari con una rotella taglia pizza, formando delle gallette della forma preferita.
Lasciatele, quindi, raffreddare. A questo punto sporcatevi le mani ^_^

Potrete conservaer le gallette in un contenitore in frigorifero. Arriveranno al settimo giorno senza perdere un solo grammo di aroma. La fragranza di una colazione a portata di mano!!!

abc

Friggitelli ripieni: piccole conquiste che tingono di delicata dolcezza le più consolidate tradizioni

Prima d'ora la parola friggitello proiettava nel mio immaginario solo un ortaggio cucinato in umido, intero insieme ai suoi semini, leggermente rosolato e dal sapore intenso nella sua cottura semplice. Tradizioni di famiglia. Non un piatto consumato spesso, ma sempre in questa versione.
Poi, come per ogni ortaggio di cui l'orto di famiglia è genitore, ho iniziato a girare intorno a questo piccolo peperone verde e a cercare di capire se e come avrei potuto interpretarlo, giusto per affrontare con fantasia le maggiori frequenze con cui mi sarebbe capitato di cucinarlo. Ho iniziato, dapprima, con la farcitura di questi baci di dama. Fu allora mi convinsi che avrei potuto farne altre varianti. Ripieni. Ripieni. Ripieni. Ripieni. Era una eco infinita che ha accompagnato un susseguirsi di giornate. Fino a quando.... rupieno fu. Il sapore deciso del friggitello avrebbe richiesto qualcosa di dolce, a contrasto. Ho scelto un formaggio morbido e delicato e l'ho impreziosito con piccole gemme ricche e dolci. Non sapevo cosa ne sarebbe venuto fuori, ma come ogni volta, la fotografia è d'obbligo..... sia mai che poi il risultato sia meritevole. L'assaggio mi ha dato ragione: questi piccoli bocconcini verdi sanno appagare l'appetito coccolando il palato. E quando mia mamma ne è venuta a conoscenza..... ha strabuzzato gli occhi, con un "ma davvero???". Tradizione rivoluzionata. Con sapore. Con piacere. E con estrema semplicità.

Ingredienti

3 friggitelli
75 g di ricotta vaccina
10 g di semi di zucca
5 g di bacche di Goji
sale rosa dell'Himalaya
olio evo

Lavate i friggitelli. Eliminate il picciolo e puliteli da tutti i semini. Teneteli da parte.
Tritate finemente i semi di zucca insieme alle bacche di Goji. Io non sono solita lasciarle in ammollo, perché sono comunque morbide e danno una piacevole consistenza.
Unite il trito alla ricotta, salate a piacere e mescolate fino ad ottenere un composto omogeneo.
   Aiutandovi con un cucchiaino e avendo molta cura, riempite ciascun friggitello con la farcia. Cercate di fare arrivare il ripieno fino in fondo, facendo fuoriuscire l'aria e facendo in modo che non rimangano spazi vuoti.
Portate il forno alla temperatura di 200°. Sistemate i friggitelli farciti in una piccola pirofila, cospargete con un filo di olio evo e infornate.
Cuocete i friggitelli per circa 30 minuti, fino a quando saranno ben rosolati.
Quindi sfornate e lasciate intiepidire leggermente.
Servite i friggitelli e assaporateli nella loro intensa dolcezza. Piccoli bocconcini morbidi, profumati e gustosissimi.

Sarà impossibile resistere!!!



abc

Crostata di pere alle nocciole e cocco con bacche di Goji: storie di magia e di bizzarre follie

In genere tutto parte dall'urgenza di dovere far fuori della frutta prossima all'eccessiva maturazione. In genere questa esigenza incontra qualche follia estrosa che, come sempre, porta lontano dai soliti canoni di pasticceria e dai binari di qualche ricetta classica, scritta e tramandata nei secoli. Solitamente tutto questo è condito dalla volontà di creare qualcosa che non abbia traccia di uova, burro e latticini e che sia ricco di preziosi nutrienti. La conferma che il buono e il goloso non debbano essere per forza sinonimo di insalubre e saturo. A volte, però, la mano scappa e..... si crea un dolce inatteso anche nei pensieri più propositivi e fantasiosi. Eccovene una prova. Due gli stimoli di partenza: crema di pere senza uova e bacche di Goji nell'impasto della frolla. Ma non solo due sono state le sorprese. Le bacche danno un sapore e un aspetto avvincente, la crema di pere è delicata e vellutata, ma quel tocco croccante delle nocciole e la pienezza del gusto del cocco, rendono questo dolce qualcosa di veramente diverso, piacevole e irresistibile. Per niente dietetico ^_^ è da dire. La quando in ogni boccone si sente la genuinità di ingredienti semplici e preziosi, anche il peccato di gola si tinge di fierezza.

Ingredienti

Per l'impasto
50 g di nocciole
15 g di bacche di Goji
10 g di semi di lino
45 g di zucchero di canna Dulcita
50 g di margarina
100 g di farina Petra 5
70 g di latte di avena

Per la farcitura
500 g di pere coscia
10 g di nocciole
10 g di frutti rossi
10 g di bacche di Goji
15 g di cocco in scaglie
1 cucchiaio di latte di avena
1 g di agar agar

Sbucciate le pere, eliminate il torsolo e tagliatele in piccoli pezzi. Mettetele in un pentolino capiente e fatele cuocere a fiamma viva, fino a quando prenderanno a sobbollire. Quindi abbassate la fiamma e fatele cuocere per circa mezz'ora, coperte.Mentre la frutta cuoce, pensate all'impasto.
Inserite, in un boccale, i semi di lino, le nocciole e le bacche di Goji. Tritatele azionando le lame a scatti, fino ad ottenere una granella fine. Aggiungete lo zucchero di canna e proseguite ancora per qualche istante.
Aggiungete la margarina (io la preparo in casa secondo la ricetta riportata qui) e impastate grossolanamente. Aggiungete, poco alla volta, la farina e il latte di avena. Aggiungetelo per gradi, in modo da valutarne la consistenza. Il tipo di farina potrebbe richiedere più o meno liquidi.
Impastate velocemente fino ad ottenere un impasto compatto.
   Formate quindi un panetto, avvolgetelo in un foglio di pellicola trasparente e lasciatelo riposare in frigorifero per almeo mezz'ora.
Versate in un bicchierino l'agar agar. Spemperatelo con il cucchiaio di latte di avena, in modo da formare una cremina senza grumi.
Versatela nel pentolino con le pere, mescolate e poi passate tutto con un frullatore ad immersione. Abbassate quindi la fiamma e fate cuocere, mescolando di tanto in tanto, per circa 4 minuti.
Pestate in un mortaio le nocciole, lasciandole piuttosto grossolane. Versatele nella purea di pere, insieme alle bacche, ai frutti rossi e al cocco in scaglie.
Personalmente non ho sentito il bisogno di aggiungere zucchero. Il dolce naturale della frutta, soprattutto quando raggiunge un certo grado di maturazione, è assolutamente appagante. Eventualmente assaggiate e provvedete a correggere secondo i vostri gusti.
Accendete il forno, portandolo alla temperatura di 190°.
Stendete la pasta frolla e foderate una teglia da 20 cm di diametro. Lasciatela piuttosto spessa (si sbriciolerà facilmente, ma compattatela bene prima di farcirla).
Versate la crema di pere e distribuitela in modo omogeneo.
Infornate la crostata e cuocetela per circa mezz'ora, controllando che non scurisca troppo.
Sfornatela e lasciatela raffreddare completamente. In questo modo si compatterà bene e sarà facile tagliarla a fettine.

A questo punto non avrete da fare altro che perdervi nei sui sapori: intensi, intriganti, ricchi.

Una dolce e preziosa coccola, che accompagnerà i vostri risvegli e i piccoli momenti di dolcezza concessi alle vostre giornate.


abc

Bignè di pomodorini ai pistacchi e bacche di Goji: il fresco appagante in uninsolito scorcio di sole

Non mi voglio illudere che oggi sia l'inizio dell'estate. Non voglio credere che il sole caldo e brillante che spacca l'azzurro intenso del cielo, questa mattina, possa battezzare i prossimi giorni della stagione. Semplicemente apprezzo questa meraviglia godendo della sua pienezza. Oggi. Non so come dire: io che meteropatica lo sono fin nel midollo, che senza sole mi si assopiscono anche le cellule delle piante dei piedi, non riesco proprio a lamentarmi di questa bizzarra nonestate. Semplicemente prendo ciò che arriva, come arriva, impiegando le energie che avrei speso a dire "macheppalle" a sfruttare al meglio le risorse. Oggi c'è il sole? E allora piatto fresco sia! Questi bigné sono assolutamente freschi, naturali, genuini, saporiti, leggeri e appaganti. Veloci da preparare, si gustano in un boccone. Intreccio di sapori, tra i miei preferiti. La farcia è impreziosita dalle favolose bacche di Goji, che ormai ho imparato ad integrare perfettamente nella mia alimentazione quotidiana. A volte in uno yogurt, con qualche gheriglio di noce spezzettato, oggi.... così!!

Ingredienti

12 pomodorini Pachino
100 g di ricotta vaccina fresca
20 g di rucola
2 g di pistacchi tostati non salati
8 g di bacche di Goji
sale

   Pulite i pistacchi e tritateli insieme alle bacche di Goji. Generalmente le utilizzo senza ammollo, in modo che diano consistenza senza bagnare troppo. Lasciateli piuttosto grossolani.
Uniteli alla ricotta e mescolate.
A questo punto lavate bene la rucola e asciugatela. Tritate anche questa e unitela alla crema appena preparata. Mescolate bene. Assaggiate ed aggiungete sale secondo il vostro gusto.
Lavate i pomodorini e asciugateli. Tagliateli a metà e sistemate le metà superiori, quelle del picciolo per intenderci, a faccia in giù in un piatto.
Farciteli, ciascuno con un cucchiaino di impasto alla ricotta. Copriteli con le rispettive metà, premeteli leggermente in modo da compattarli.
A questo punto potete servirli e gustarli subito, oppure potrete mantenerli al fresco fino a necessità ^_^
Di certo sono una preparazione che non teme l'attesa e che, anzi, possono aiutarvi nel caso abbiate bisogno di preparare con anticipo qualche sfiziosità.
Accompagnateli con dei crackers, magari fatti da voi (qui, qui, qui e qui qualche spunto ^_^), magari proponeteli con altre fresche verdure per completare una tavola estiva.

Di certo la loro delicatezza vi conquisterà e i sapori, perfettamente antagonisti, appagheranno il vostro palato.



abc

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