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Saccottini al cioccolato con farro monococco e semi di canapa: il valore aggiunto di una dispensa ricca e fornita

Ebbene sì, sono giunta al termine delle mie scorte per le colazioni domenicali. Mi fa star bene l'arrivo di questo momento: lo attendo con trepidazione, perché mi piace l'idea di mettermi nuovamente al lavoro su nuovi impasti. Mi piace utilizzare nuovi ingredienti speciali, di cui riempio la dispensa, o semplicemente affinare procedimenti già applicati. E mi piace sfornare brioche su brioche, da riporre, come una formichina, nel congelatore, pronte a deliziare i miei gioiosi risvegli domenicali.
Questa volta la conta ha decretato, vincente, la farina di farro monococco. Preziosissima. Rappresenta un vero e proprio multivitaminico, in quanto contiene da 5 a 8 volte in più antiossidanti come i carotenoidi ed un contenuto proteico maggiore e di qualità. Voglio dire, me la sarei potuta perdere, secondo voi? Le sue proprietà la portano ad essere altamente digeribile e vi posso garantire che tutto è reale. Mentre oggi vi parlo di questa delizia, in cantiere ci sono state altre preparazioni che, di soddisfazioni, me ne hanno regalate molteplici ^_^ In questa sfogliatura ho voluto provare la mia margarina, questa volta preparata con l'olio di riso al posto dell'olio di semi di soia: una favola, la migliore di sempre. Vi consiglio questa piccola modifica sulla ricetta originaria e vedrete che splendida resa!! Ingredienti Per il poolish 200 g di farina Petra 1 200 g di acqua 15 g di lievito madre secco naturale Per l'impasto poolish 250 g di farina di farro monococco 125 g di farina Petra 1 25 g di crusca 27 g di lievito madre secco natrale 30 g di semi di canapa 7 g di malto d'orzo in polvere 55 g di zucchero di canna grezzo Demerra 235 g di latte vegetale 35 g di olio di riso Per il ripieno 90 g di cioccolato fondente extra 25 g di pistacchi di Bronte tostati 50 g di fichi secchi 20 g di latte vegetale 10 g di olio di riso Per la sfogliatura 85 g di margarina 15 g di farina di riso Preparate il poolish mescolando la farina con il lievito madre. Quindi versate l'acqua e mescolate velocemente, fino a quando tutta la farina sarà bagnata, ma senza lavorare troppo.    Coprite la terrina con un foglio di pellicola e lasciate riposare, al riparo dalla luce, per un tempo che possa andare dalle 15 alle 18 ore. Il poolish sarà pronto quando vedrete tante bollicine in superficie e vedrete il centro dell'impasto affondare leggermente. Preparate le farine per l'impasto. Mescolatele con il malto, il lievito, la crsca e i semi di canapa. Trasferite il poolish nell'impastatrice (io utilizzo il Bimby), unite una parte di farina, lo zucchero e il latte. Iniziate a impastare. Unite, poco alla volta, la farina restante. In ultimo versate l'olio, a filo, flasciando che venga ben assorbito e che l'impasto incordi bene e acquisisca elasticità. Trasferite la pasta in una terrina leggermente infarinata, copritela con la pellicola e lasciatela risposare, al riparo da correnti di aria e dalla luce, fino al raddoppio. Io l'ho lasciata riposare per 7 ore. Nel frattempo occupatevi del ripieno. Inserite in un boccale il cioccolato e tritatelo finemente. Unite i fichi secchi, privati del picciolo, e i pistacchi. Tritate tutto fino ad ottenere una pasta. Unite il latte e portate ad ebollizione, a bagno maria (io utilizzo la cottura del Bimby). Versate l'olio e mescolate fino a farlo assorbire completamente. Dovrete ottenere una pasta lucida decisamente densa, che, raffreddando, diventerà una pasta modellabile. Tenetela da parte fino al momento dell'utilizzo. Mescolate la margarina con la farina di riso, quindi riprendete l'impasto lievitato e stendetelo, su un piano infarinato, in una sfoglia rettangolare. Versate la margarina al centro della sfoglia, in un quadrato che lasci due lembi di pasta liberi, ai lati.    Piegate a libro l'impasto: i lati esterni dovranno essere ripiegati verso il centro. Avvolgete tutto con un foglio di pellicola trasparente e lasciate riposare in frigorifero per un'ora. Riprendete l'impasto, stendetelo leggermente, quindi procedete con una piega a tre. Avvolgetelo nuovamente nella pellicola e lasciatelo nuovamente riposare. Procedete con un'altra piega a tre, quindi fate ancora riposare l'impasto in frigorifero.
Trascorso il tempo, stendete la sfoglia su una spianatoia, formando un rettangolo spesso poco meno di un centimetro. Con l'aiuto di una rotella, tagliate delle strisce di circa 10 cm per 25/30 cm di lunghezza (la dimensione la deciderete in base ai vostri gusti). Prendete la farcitura al cioccolato e formate, con poco impasto alla volta, dei cordoncino, che andrete a posare sulle estremità di ciascuna striscia di pasta. Iniziate ad arrotolare la pasta verso il centro, da entrambe le parti, fino a fare incontrare i due rotolini al centro. Trasferite i saccottini appena ottenuti su una teglia rivestita da carta forno, lasciando una buona distanza tra loro. Coprite con un foglio di pellicola trasparente e ponete in frigorifero per una notte intera, o per almeno una decina di ore. Estraete la teglia mezz'ora prima della cottura, in modo da fare acclimatare l'impasto. Portate il forno alla temperatura di 190°. Spennellate i saccottini con una parte di margarina mescolata ad un cucchiaino di latte vegetale. Infornate e lasciate cuocere per 30 minuti. Controllate che non scuriscano troppo in superficie. Sfornati, trasferite i saccottini su una gratella e lasciateli raffreddare. A questo punto non vi resterà altro che gustarli. Crosticina croccante e cuore soffice. L'assenza dell'uovo rende leggero l'impasto e il morso è assolutamente una coccola a cui cedere senza ripensamenti. E senza possibilità di resistenza. La farcitura sarà intensa e consistente, ma allo stesso tempo delicata e inebriante. Un binomio perfetto, per una colazione da signori e per una scelta di genuina golosità. A voi l'assaggio e la scelta di coccolarvi per molte e molte colazioni ^_^
 abc

Biscotti rustici con il cuore di frutta secca: ottenere il meglio da ingredienti semplici e speciali

Io vi avevo avvisato: qui si biscotta senza soluzione di continuità! Le mie colazioni non possono essere lasciate a se stesse e lo spunto è ideale per mettere in pratica le mie folli idee creative. Esiste un limite all'intreccio di ingredienti? Se non esiste un limite alla combinazione di note musicali, allora non esiste neanche in cucina!
L'idea è partita dal mio ultimo acquisto all'Emporio di farine. La farina di farro monococco, un grano antichissimo ricco di proteine e carotenoidi. Poco indicato per la lievitazione, ho ben pensato di utilizzarlo per un biscotto ^_^ Quando ho immaginato questo impasto non avrei mai creduto di ottenere qualcosa di simile. L'aggiunta di farina di segale e di fiocchi d'avena lo rende rustico e delicato al tempo stesso. Friabile ai limiti della compattezza, si sbriciola al morso e regala aromi irresistibili al palato. Per accompagnare tanta leggerezza, ho voluto creare un cuore intenso e ricco. La presenza di ingredienti come fichi, bacche di Goji, noci e mandorle, con i sapori di cannella e cardamomo, permettono di avere contrasti di gusti e di consistenza, donando dolcezza senza dover ricorrere a zuccheri diversi. Insomma, confesso che mi sto centellinando le scorte oltre quelle che furono le previsioni iniziali. Non posso pensare che finiscano.... Vorrei durassero per sempre ^_^
Al di là della forma finale, sono soddisfatta della consistenza della frolla, adatta per dolci e crostate differenti. Credo che la terrò bene a mente, come alternativa vegana alla classica frolla. E credo che ben presto tornerò a sporcarmi le mani con questi preziosi ingredienti.

Ingredienti

Per la frolla
90 g di margarina (autoprodotta)
85 g di farina di farro monococco
65 g di farina di segale Jurmano
75 g di fiocchi d'avena
50 g di zucchero Dulcita

Per il cuore
100 g di fichi secchi
30 g di gherigli di noci
20 g di mandorle pelate
1 cucchiaino di cannella
3 bacche di cardamomo

   Tritate grossolanamente i fiocchi d'avena. Unite la margarina e lo zucchero, quindi amalgamate tutto. Mescolate le farine e aggiungetele, poco alla volta, fino a creare un impasto compatto.
Formate un panetto, avvolgetelo nella pellicola trasparente e lasciatelo riposare in frigorifero per almeno un'ora.
Preparate la farcia. Eliminate il picciolo dai fichi, quindi spezzettarli in un boccale.
Unite le noci, le mandorle e le bacche di Goji. Prelevate i semi di cardamomo dalle tre bacche e aggiungeteli agli altri ingredienti, insieme alla cannella. Tritate tutto a più riprese, fino ad ottenere una pasta omogenea e compatta.
   Fate riposare in frigorifero per una mezz'oretta, in modo che raffreddi e acquisisca consistenza.
Riprendete l'impasto della frolla e stendetelo, su un foglio di pellicola trasparente, formando un rettangolo di circa 20 centimentri per 35/40. Lo spessore dovrà essere di circa un centimetro.
Prendete l'impasto della farcia e iniziate a lavorarlo, su un piano, formando un salame lungo quanto il lato maggiore del rettangolo. Fate attenzione che timanga tutto compatto.
Posizionatelo sul bordo della sfoglia di pasta frolla, quindi, aiutandovi con la pellicola, arrotolate la frolla intorno alla farcia.
Avvolgete bene il rotolo appena ottenuto con la pellicola, quindi lasciatelo riposare in frigorifero per mezz'ora, oppure nel congelatore per 5 minuti. E' importante è che si compatti bene.
Ora eliminate la pellicola e, con un coltello molto affilato, tagliate delle fette spesse circa mezzo centimetro.
Sistemate i biscotti così ottenuti su una teglia, rivestita da carta forno. Portate il forno alla temperatura di 190° e infornate.
Cuocete per circa 20/25 minuti, controllando che dorino in maniera uniforme.
Quando saranno cotti sfornateli e lasciateli raffreddare.
A questo punto la frolla avrà acquisito friabilità e saranno pronti per essere assaporati.
  
Divertitevi a scoprire l'accostamento di consistenze e sapori antagonisti. Io amo particolarmente separare le due parti e gustarmi prima il cuore, poi la frolla, in modo che la dolcezza della farcia sia attenuata dalla leggerezza dell'impasto.

In ogni caso, comunque, il piacere è garantito!!abc

Croissant di segale sfogliati: la condivisione di un obiettivo e un nuovo punto di partenza

Nel mio piccolo laboratorio sperimentale, i croissant sono la preparazione che vanta la più alta percentuale di versioni per numero di repliche. Cerco sempre la sfogliatura perfetta, ma non cedo alla ricetta francese, carica di burro. L'occhio vuole la sua parte, ma alla genuinità non riesco proprio a venire a meno. E, valutata la sfogliatura, anche l'impasto richiede la sua attenzione. La scelta delle farine, la qualità dello zucchero, la selezione delle materie, la quantità di lievito, sono tutti aspetti che, ogni volta, pesano sulla bilancia insieme agli ingredienti stessi. E, ogni volta in cui mi si presenta l'occasione, ne approfitto per mettere a punto una nuova idea. Questa volta, grazie ad una giornata trascorsa in Franciacorta con i miei colleghi, ho avuto la folle idea di addolcire il loro inizio di giornata presentandomi con un sacchetto di croissant. Follia tale da farmi propendere ad una sperimentazione, piuttosto che ricorrere ad una ricetta collaudata. Ma in fondo, tornando al concetto espresso in apertura, replicare per certe cose mi viene davvero difficile. Così ci ho messo la faccia e.... ci ho provato! Questo è il risultato.
Utilizzando la mia margarina, decisamente cremosa e assolutamente differente dal classico burro, ho deciso di dare corposità unendo una parte di farina. Quello che ne è venuto fuori è un taglio compatto, sfogliato e più leggero di un classico croissant sfogliato. Questa, ve lo dico, è una ricetta che posso replicare senza ripensamenti!! E che vi consiglio di gran cuore.

Ingredienti

Per l'impasto
300 g di farina Petra 1
100 g di farina di segale Jurmano
20 g di farina di soia tostata
35 g di lievito madre in polvere naturale
55 g di zucchero di canna Dulcita
20 g di malto d'orzo
50 ml di olio di semi di soia
1 uovo
180 ml di latte di soia
1 pizzico di sale

Per la sfogliatura
125 g di margarina (autoprodotta)
25 g di farina di soia
20 g di farina Petra 1

Setacciate le farine e mescolatele tra loro. Unite il lievito in polvere, quindi versatene metà nel latte di soia tiepido (non più di 29°). Mescolate tutto e iniziate ad impastare unendo lo zucchero e il malto d'orzo. Unite, poco alla volta, la restante farina, quindi il sale, l'uovo e, per ultimo, l'olio, a filo. Impastate fino ad ottenere una massa compatta, liscia e incordata.
Sistemate l'impasto in una terrina, copritelo con un foglio di pellicola trasparente e lasciatelo lievitare fino al raddoppio, in un luogo tiepido e al riparo dalla luce. A me ci sono volute 6 ore.
Mescolate la margarina con le due farine, aiutandovi con una frusta.
Dovrete ottenere una crema piuttosto densa e liscia. Lasciatela riposare in frigorifero per tutto il tempo di lievitazione dell'impasto.
   Una volta raddoppiato di volume, riprendete l'impasto e stendetelo su un piano infarinato, formando un rettangolo. Coprite 2/3 della superficie con la crema di margarina ed effettuale la prima piega a tre, iniziando con piegare il lembo senza copertura verso il centro.
Impacchettate il panetto nella pellicola e lasciate riposare in frigorifero per un'ora.
Riprendetelo e stendetelo, con il mattarello, su una superficie infarinata. Procedete con un'altra piega a tre. Lasciatelo riposare un'altra ora in frigorifero, quindi stendetelo nuovamente e piegatelo in quattro, prima a metà da una parte, poi dall'altra. Lasciatelo ancora riposare un'ora in frigorifero.
A questo punto stendete l'impasto in una sfoglia spessa circa mezzo centimetro. Tagliate, con una rotella, quanti più triangoli riusciate. Iniziate ad arrotolarli su loro stessi partendo dalla parte più larga e poneteli su una teglia coperta da carta forno, lasciandoli a distanza l'uno dall'altro.
Riponete la teglia in frigorifero e lasciate riposare i croissant tutta la notte (o comunque almeno 4 ore).
Accendete il forno e portatelo a 200°. Spennellate la superficie dei croissant con un po' di latte mescolato ad un cucchiaino di margarina. Una volta in temperatura, infornate la teglia e lasciate cuocere per circa 30 minuti.
Quando la superficie sarà ben dorata sfornate e lasciate intiepidire.
Il profumo vi conquisterà e, dopo il profumo, la fragranza vi travolgerà senza lasciarvi via di scampo. Non ci sarà modo più appagante per iniziare la vostra giornata.

Con queste dosi sono riuscita ad ottenere circa 18 croissant. Molto dipenderà dalla dimensione, ovviamente, ma avrete certo una buona scorta a disposizione!!

Il risultato mi ha soddisfatto e, a quanto pare, non solo me. Questo significa che il mio cammino verso nuove sperimentazioni può procedere e che, presto, vedrete altre meraviglie!!

Nel frattempo.... innamoratevi!









Con questa ricetta partecipo all raccolta di Panissimo, 
ospitata per questo mese da Terry e ideata dalle grandi Barbara e Sandra
http://www.ipasticciditerry.com/wp-content/uploads/2015/02/finale-di-stagione-.jpg
abc

Biscotti fondenti al mandarino con bacche e nocciole: piccoli dettagli di decisa, golosa e intensa quotidianità

Sono in piena fase biscotti. Sarà che ormai è un'abitudine, quella di concludere la mia ricca colazione con un dolcetto. Sarà che definire la dolcezza in una dimensione pari a quella di un boccone mi permette di controllare le mie tentazioni. Sarà che ho così tante idee per la testa che sforno a tutto andare. Non lo so, ma questi sono solo un esempio di quanto riservo al mio palato. E sono un esempio di quanta energia buona si possa donare al proprio corpo. Già, perché se, da una parte, ci sono fiumi di cioccolato fondente (che poi tanto male non fa....), dall'altra c'è la ricchezza delle bacche di Goji e delle nocciole, entrambi fonti preziosissime di principi nutrizionali essenziali al nostro benessere. E poi ci sono farine non raffinate, c'è una margarina prodotta in casa, c'è del malto al posto dello zucchero e c'è tanta di quella bontà da travolgere qualsiasi peccaminoso palato. Sono intensi: l'abbinamento del cioccolato fondente al sapore agrumato del mandarino conferisce una profondità di sapore da risultare forti. Sono perfetti per l'inzuppo, ma anche abbinati ad una delicata crema. Insomma, chiedo l'attenzione ai palati audaci e pronti ad un'esperienza che sicuramente lascerà il segno. Perché questi biscotti lasciano un segno indelebile.

Ingredienti
Per i biscotti
80 g di nocciole (per me dell'orto di casa)
20 g di bacche di Goji
200 g di cioccolato fondente (almeno al 72%)
50 g di margarina (per me autoprodotta)
15 g di farina di mandarino
100 g di latte di soia
40 g di farina d'orzo integrale
20 g di farina di soia tostata
4 g di cremor tartaro
12 g di malto di riso
1 pizzico di bicarbonato

Per la copertura
15 g di zucchero di canna Dulcita
5 g di farina di mandarino

Inserite in un boccale le bacche e le nocciole. Tritate tutto, fino ad ottenere una farina piuttsto grossolana. Mettete tutto da parte.
Spezzettate il cioccolato e tritatelo il più possibile finemente. Aggiungete il latte di soia, la margarina, la farina di mandarino e sciogliete tutto, a bagno maria (o, per chi, come me, utilizza il Bimby, all'interno del boccale stesso). Quando avrete ottenuto una crema liscia, unite il trito di nocciole e mescolate. Unite, poco alla volta, le farine setacciate e mescolate, insieme al cremor tartaro.
Per ultimo unite il bicarbonato e il malto di riso. Impastate tutto molto bene, fino ad ottenere un composto omogeneo e compatto.
Avvolgete tutto in un foglio di pellicola trasparente e lasciate riposare in frigorifero per almeno un'ora.
Nel frattempo tritate finemente lo zucchero per la copertura, insieme alla farina di mandarino.
Dovranno essere polvere finissima (se aveste un macina caffè sarebbe l'ideale).Trascorso il tempo, riprendete l'impasto. Coprite una teglia con un foglio di carta forno. Prelevate poco impasto alla volta e lavoratelo tra le mani, formando delle sfere.
Ponetele sulla polvere di zucchero e mandarino e schiacciatele, in modo da appiattirle in mezze sfere. Lasciate che la parte piatta rimanga libera dallo zucchero.
   Posate le mezze sfere sulla teglia e continuate, fino a terminare l'impasto. Se fosse necessario ad agevolare le operazioni, inumiditevi le mani.
Portate il forno alla temperatura di 180°. Quando sarà pronto, infornate i biscotti e cuoceteli per 30 minuti. A questo punto sfornateli e lasciateli raffreddare. In questo modo acquisiranno croccantezza.

Ed ora a voi il piacere dell'assaggio.

La travolgenza dell'intensità di sapori è unica. Cioccolato puro, con la nota pungente delle bacche e la flessione dolciastra del mandarino. Immaginate tutto insieme?
Non vi resta che cedere....

Potrete conservare queste piccole chicche in un barattolo di vetro o in una latta, ben chiusi. Si conserveranno er diversi giorni, regalandovi piacere ogni volta in cui lo vogliate.

abc

Ventagli di Saragolla al mandarino: dal cuore all’anima in un viaggio di ricerca e cura del dettaglio

Osservo sempre le scorte dei miei lievitati diminuire, settimana dopo settimana, domenica dopo domenica. Lo faccio immaginando cosa mi inventerò la volta successiva. E' così, se tutta la settimana la mia colazione è proteica e controllata, la domenica mattina la brioche la fa da padrona!!! Ma fatta in casa, ovvio! Ogni preparazione è un esperimento e mai, dico MAI, replico una ricetta. Così questa volta mi sono detta che, oltre alle farine speciali che sono sempre più ricche e numerose nella mia dispensa, avrei provato un accostamento diverso. Una sorta di sfogliatura fatta con una crema a base di zucchero di canna e farina di mandarino, la mia meravigliosa farina di mandarino. Vi garantisco che il risultato non è nulla di stucchevole (lo zucchero l'ho quasi esclusivamente limitato della farcia) e, anche se l'impasto è risultato troppo idratato per questo tipo di preparazione (me lo ricorderò per il prossimo esperimento), questi ventagli hanno conquistato le mie papille e.... quelle della mamma, certo golosa, ma anche obiettiva ^_^

Ingredienti

Per l'impasto
210 g di farina Petra 1
35 g di farina di soia tostata
130 g di farina di Saragolla
40 g di lievito madre secco naturale
350 g di latte di soia
15 g di malto di orzo
20 g di margarina (per me autoprodotta) per le pieghe

Per la farcia
10 g di farina di mandarino
15 g di zucchero di canna Dulcita
1 bacca di cardamomo
cannella a piacere
2 cucchiai di malto di riso
3 cucchiai di margarina (per me autoprodotta)
2 cucchiaini di succo di limone

Iniziate preparando la farcia: più riposerà e più sarà buona. Potreste iniziare anche un paio di giorni prima!!
Unite zucchero e farina di mandarino, mescolate tutto, quindi unite i semi del cardamomo ridotti in polvere, la cannella, il malto di riso e il succo di limone. Mescolate tutto fino ad ottenere una pasta compatta ed omogenea. Mettete a riposare in frigorifero.
   Passate all'impasto. Mescolate le farine e il lievito in polvere. Sciogliete il malto d'orzo nel latte di soia tiepido, a non più di 30°. Unite la farina, poca alla volta, e iniziate ad impastare. Lavorate il tutto fino a quando l'impasto risulterà elastico ed incordato. Io ho utilizzato il Bimby, ma potrete affidarvi alla vostra impastatrice, o alle vostre preziosissime mani (e alla vostra pazienza ^_^).
Sistemate l'impasto in una terrina, copritela con un foglio di pellicola trasparente e lasciatela lievitare per almeno 6 ore, ovvero fino al raddoppio.
Trascorso il tempo di lievitazione rovesciate la pasta su un piano infarinato, stendetelo in un rettangolo e copritelo di margarina per i 2/3. Iniziate a praticare la prima piega a 3, alzando la parte dell'impasto scoperta. Coprite con la pellicola e lasciate riposare un'ora l'impasto.
Riprendetelo e stendetelo con un mattarello. Piegate in quattro, prima a metà da una parte poia a metà dall'altra, e avvolgetelo nuovamente nella pellicola. Dopo un'ora di riposo procedete nuovamente con una piega a 3 e fate ancora riposare per un'ora.
A questo punto riprendete la farcia preparata in precedenza e allungatela con 3 cucchiai di margarina. Stendete l'impasto in una sfoglia spessa circa un centimetro. Tagliatela in quattro e coprite tre parti con la farcia.
Sovrapponete le parti, mantenendo la farcia verso l'alto, avendo cura di lasciare la parte di pasta senza farcitura per ultima.
Con una rotella tagliate delle strisce larghe un paio di centimetri. Piegatele su loro stesse ad S, creando 3 pieghe, quindi attorcigliatele praticando mezzo giro e adagiatele su una placca coperta da carta forno. Spero le immagini possano semplificarvi il passaggio, ma vi garantisco che non è nulla di impossibile ^_^
Lasciate riposare i vostri ventagli sulla teglia per tutta la notte, in frigorifero.
Accendete il forno e portatelo alla temperatura di 200°. Infornate e cuocete per 20 minuti circa.
Controllate che diventino ben dorate e quindi sfornatele.
Lasciatele intiepidire, meglio raffreddare, e gustatele. Se, come me, siete soliti preparare grandi scorte, una volta che saranno perfettamente fredde, potrete conservarle nel freezer e averle pronte al consumo per qualsiasi momento in cui vogliate concedervi una coccola.

I sapori agrumati e delicati si sposano alla perfezione con le farine rustiche e fragranti.

E quando sentite parlare di saragolla ricordate che si tratta di un prodotto italiano, che corrisponde al famoso Kamut commercializzato da una multinazionale, ma completamente nostrano!! La scelta degli ingredienti e la consapevolezza .... arrivano anche nella comprensione delle vere differenze. Una differenza c'è anche tra semola e farina: la saragolla è una semola, mentre la farina è denominata solina.

Il nostro Paese è ricco di prelibatezze: non fermiamoci alle apparenze!!abc

Biscotti di quinoa rossa ai semi: la risposta vincente di una precisa tattica di gioco affinata nel tempo

Il dolce a casa mia non può mancare. Se succedesse, il rischio sarebbe quello di trasformarmi nell'incredibile Hulk che proietta le sue frustrazioni nella distruzione di tutto ciò che trova all'interno del raggio di azione di un braccio e di un paio di passi. Detto ciò, proprio per la complessità della situazione, nel tempo ho dovuto definire accuratamente l'entità del dolce che è bene sia sempre presente in casa. Se ai cali glicemici, fisici ed emotivi, rispondessi con l'assalto a dolci estremi, non basterebbero 4000 scalini la settimana, 22 chilometri di corsa al giorno e "24 ore in sala pesi". Il mio fegato implorerebbe pietà e il viso sarebbe pieno di bubboni celestiali. Abbattiamo gli zuccheri e le farine raffinate, anzi eliminiamoli. Boicottiamo i grassi animali. Utilizziamo ingredienti ricchi di proprietà nutrizionali preziose. Limitiamo la dolcezza. Potenziamo il sapore con gli aromi. E divertiamoci a mescolare gli ingredienti. Si è definito, così, nel tempo, un modus operandi che non solo soddisfa i miei istinti di gola, ma lo fa nel pieno rispetto della consapevolezza acquisita e dei valori di rispetto del mio stesso corpo. Senza sacrificare il gusto.... e il piacere di concedersi una vera e propria coccola.
Così capita che, un giorno, un'invasione di piccole palline rosse cattura la mia attenzione. Perché non creare dei biscotti con la quinoa? E, come ogni domanda che stuzzica il mio estro creativo, la risposta è arrivata nel concretizzarsi di un pensiero, che ha decisamente tagliato il traguardo della vittoria: provate a concedervi questa coccola e sentirete il sorriso fin nella più piccola cellula del vostro organismo.

Ingredienti

75 g di quinoa rossa
50 g di margarina (autoprodotta)
35 g di farina di soia tostata
45 g di farina di riso
25 g di semi di chia
25 g di semi di sesamo
50 g di zucchero di canna Dulcita
sale

Sciacquate la quinoa sotto un getto di acqua corrente, quindi cuocetela nel doppio del suo volume di acqua, leggermente salata. Quando sarà pronta (dovrà avere assorbito tutta l'acqua), lasciatela raffreddare.
Nel frattempo sbattete la margarina con lo zucchero, creando una crema soffice. Unite i semi di chia e i semi di sesamo. Mescolate tutto. Unite la quinoa e iniziate ad impastare.
Setacciate le farine e mescolatele tra loro. Unitele poco alla volta all'impasto, incorporandole bene. Lavorate tutto fino ad avere un panetto corposo e compatto.
   Avvolgetelo in un foglio di pellicola trasparente e lasciatelo riposare in frigorifero per un'ora circa.
Rivestite una teglia con carta forno. Quando sarà trascorso il tempo, riprendete l'impasto e iniziate a formare dei biscotti. Ciìon le mani umide prelevate una parte di pasta, formate una pallina, poi schiacciatela e appiattitela, formando un dischetto spesso non più di mezzo centimetro. Sistemate i dischetti uno accanto all'altro, fino a terminare l'impasto. Accendete il forno, portandolo alla temperatura di 180°.
Quando sarà caldo, infornate i biscotti e lasciateli cuocere per mezz'ora. A questo punto estraete la teglia, girate i biscotti, abbassate la temperatura a 150° e continuate la cottura per altri 10 minuti.
Spegnete il forno, estraete la teglia e lasciate raffreddare i biscotti.

Una volta che saranno completamente freddi, avranno acquisito una buona croccantezza sfiziosa. La quinoa e i semi risulteranno scrocchiarelli al morso e.... sarà una vera impresa riuscire a conservarli in un qualsiasi contenitore chiuso.

La tentazione di cedere e farsi abbracciare dalla loro genuina dolcezza non vi lascerà tregua.

Avrete biscotti sani, dolci, ricchi e irresistibili.

E, certo, potrete conservarli per almeno una decina di giorni (ahahahahahah, non ci arriverete mai), in un barattolo ben chiuso.


abc

Biscotti integrali con noci e frutti rossi: tracce che segnano il binario dei ricordi

Parlare di questi biscotti è un po' come ripercorrere strade passate. Sì, perché tanta è la mia ricerca di fragranze nuove che addolciscano la colazione e qualche spuntino, che non faccio in tempo a preparare una versione di biscotto che sono già a quella successiva. E quando ve ne parlo, è sistematico, non sono che un vecchio ricordo.
I primi tempi in cui ho iniziato ad approcciarmi alle preparazioni "no butter", ho trovato rifugio nella mia magica margarina. Ottima, genuina e sorprendente soluzione. Mi piace che i dolci che preparo in casa siano "miei" a partire dalle materie prime e tutto quello che posso produrre io, lo produco con infinito piacere. Ma è anche vero che mi piace, in un percorso conoscitivo, mettere insieme scoperte, sapori, piaceri. Amo la frutta secca, su questo non ci sono dubbi. E la frutta secca è ricchissima di grassi. Grassi benefici per il nostro organismo (ma sempre con moderazione!!!). Perché, allora, non sfruttare queste potenzialità e accostarla alla margarina, permettendo di diminuirne la quantità necessaria? In fondo la frutta secca nella mia dispensa non manca mai, davvero mai. Così ecco la soluzione: gli istinti di biscottatrice conpulsiva così possono essere ascoltati, assecondati e..... soddisfatti ^_^ Ah, ovviamente lo zucchero è superato :D Solo un lontano, lontanissimo ricordo.

Ingredienti

150 g di farina integrale
100 g di farina di orzo integrale
100 g di margarina
65 g di malto di riso
30 g di noci
15 g di frutti rossi
25 g di latte di soia
sale rosa dell'Himalaya

Unite in un boccale le noci e i frutti rossi. Tritateli grossolanamente, quindi unitevi il malto di riso.
   Impastate fino a formare una base perfettamente omogenea.
Aggiungete, quindi, la margarina e create una crema.
A questo punto miscelate le farine e iniziate ad incorporarle poco alla volta. Unite anche il sale, un pizzico sarà sufficiente.
Impastate fino ad ottenere un composto compatto.
Formate un panetto, avvolgetelo in un foglio di pellicola trasparente e lasciatelo riposare in frigorifero per almeno un'ora.
Quando sarà trascorso il tempo riprendetelo. Infarinate il piano di lavoro e stendete l'impasto in una sfoglia spessa circa mezzo centimetro.
Con una formina della forma desiderata ritagliate i biscotti, fino a terminare la pasta.
Foderate una teglia con carta forno, quindi adagiatevi i biscotti appena creati.
Accendete il forno ad una temperatura di 180° e, una volta in temperatura, infornate.
Lasciate cuocere per circa 30 minuti, girando la teglia a metà cottura se vedeste che la doratura non fosse uniforme. Ormai ho capito che nel mio forno questo passaggio è d'obbligo.
A questo punto sfornate i vostri biscotti e lasciateli raffreddare su una gratella.
Quando saranno ancora caldi potrete spolverarli con dello zucchero di canna polverizzato. In genere è un passaggio che evito, ben consapevole che andrà a discapito dell'aspetto. E' solo l'attenzione per la quantità di zuccheri a fermarmi, ma certamente ne gioverà sia la vista, che il palato ^_^
A questo punto non vi rimane che l'assaggio, sempre che non abbiate ceduto nella fase post sfornamento ; ))

Potrete conservare i biscotti in un barattolo di vetro, oppure in una scatola di latta. Dureranno parecchi giorni. Di certo più di quelli che la vostra golosità concederà loro!!!

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Crostata di pere alle nocciole e cocco con bacche di Goji: storie di magia e di bizzarre follie

In genere tutto parte dall'urgenza di dovere far fuori della frutta prossima all'eccessiva maturazione. In genere questa esigenza incontra qualche follia estrosa che, come sempre, porta lontano dai soliti canoni di pasticceria e dai binari di qualche ricetta classica, scritta e tramandata nei secoli. Solitamente tutto questo è condito dalla volontà di creare qualcosa che non abbia traccia di uova, burro e latticini e che sia ricco di preziosi nutrienti. La conferma che il buono e il goloso non debbano essere per forza sinonimo di insalubre e saturo. A volte, però, la mano scappa e..... si crea un dolce inatteso anche nei pensieri più propositivi e fantasiosi. Eccovene una prova. Due gli stimoli di partenza: crema di pere senza uova e bacche di Goji nell'impasto della frolla. Ma non solo due sono state le sorprese. Le bacche danno un sapore e un aspetto avvincente, la crema di pere è delicata e vellutata, ma quel tocco croccante delle nocciole e la pienezza del gusto del cocco, rendono questo dolce qualcosa di veramente diverso, piacevole e irresistibile. Per niente dietetico ^_^ è da dire. La quando in ogni boccone si sente la genuinità di ingredienti semplici e preziosi, anche il peccato di gola si tinge di fierezza.

Ingredienti

Per l'impasto
50 g di nocciole
15 g di bacche di Goji
10 g di semi di lino
45 g di zucchero di canna Dulcita
50 g di margarina
100 g di farina Petra 5
70 g di latte di avena

Per la farcitura
500 g di pere coscia
10 g di nocciole
10 g di frutti rossi
10 g di bacche di Goji
15 g di cocco in scaglie
1 cucchiaio di latte di avena
1 g di agar agar

Sbucciate le pere, eliminate il torsolo e tagliatele in piccoli pezzi. Mettetele in un pentolino capiente e fatele cuocere a fiamma viva, fino a quando prenderanno a sobbollire. Quindi abbassate la fiamma e fatele cuocere per circa mezz'ora, coperte.Mentre la frutta cuoce, pensate all'impasto.
Inserite, in un boccale, i semi di lino, le nocciole e le bacche di Goji. Tritatele azionando le lame a scatti, fino ad ottenere una granella fine. Aggiungete lo zucchero di canna e proseguite ancora per qualche istante.
Aggiungete la margarina (io la preparo in casa secondo la ricetta riportata qui) e impastate grossolanamente. Aggiungete, poco alla volta, la farina e il latte di avena. Aggiungetelo per gradi, in modo da valutarne la consistenza. Il tipo di farina potrebbe richiedere più o meno liquidi.
Impastate velocemente fino ad ottenere un impasto compatto.
   Formate quindi un panetto, avvolgetelo in un foglio di pellicola trasparente e lasciatelo riposare in frigorifero per almeo mezz'ora.
Versate in un bicchierino l'agar agar. Spemperatelo con il cucchiaio di latte di avena, in modo da formare una cremina senza grumi.
Versatela nel pentolino con le pere, mescolate e poi passate tutto con un frullatore ad immersione. Abbassate quindi la fiamma e fate cuocere, mescolando di tanto in tanto, per circa 4 minuti.
Pestate in un mortaio le nocciole, lasciandole piuttosto grossolane. Versatele nella purea di pere, insieme alle bacche, ai frutti rossi e al cocco in scaglie.
Personalmente non ho sentito il bisogno di aggiungere zucchero. Il dolce naturale della frutta, soprattutto quando raggiunge un certo grado di maturazione, è assolutamente appagante. Eventualmente assaggiate e provvedete a correggere secondo i vostri gusti.
Accendete il forno, portandolo alla temperatura di 190°.
Stendete la pasta frolla e foderate una teglia da 20 cm di diametro. Lasciatela piuttosto spessa (si sbriciolerà facilmente, ma compattatela bene prima di farcirla).
Versate la crema di pere e distribuitela in modo omogeneo.
Infornate la crostata e cuocetela per circa mezz'ora, controllando che non scurisca troppo.
Sfornatela e lasciatela raffreddare completamente. In questo modo si compatterà bene e sarà facile tagliarla a fettine.

A questo punto non avrete da fare altro che perdervi nei sui sapori: intensi, intriganti, ricchi.

Una dolce e preziosa coccola, che accompagnerà i vostri risvegli e i piccoli momenti di dolcezza concessi alle vostre giornate.


abc

Frollini di riso al cocco: un assaggio, un’idea e il ritorno alle vecchie abitudini

Da tanto, troppo tempo, mancano biscotti nel vaso di vetro che arricchisce la mensola della cucina. La colazione ha perso mordente. Pigrizia? Stanchezza? Tempo? O forse quei biscottini biologici che porto a casa ogni volta in cui vado in visita da mammà mi giustificano? Di certo c'è che, alle ultime briciole nel sacchetto, ho iniziato a pensare: ora me li preparo io. Non attenderò una nuova fornitura: impasto.
E' una vita, ormai, che non lo faccio. E' ora di ricominciare. Ho messo a mollo la lecitina nell'acqua, pretesto per preparare la margarina e non potermi tirare indietro, e ho iniziato a pensare alle farine. La dispensa è generosa e ben assortita e ogni mio capriccio può essere soddisfatto degnamente. Impasto veloce, preparazione semplice e contestualizzazione..... da togliere il fiato. Ho assaggiato queste delizie con una composta di pomodori verdi, vecchio regalo a cui cercavo di dare un posto speciale. Sono finiti così, senza neanche rendermene conto, ma la loro dolcezza ha innescato nuovamente il meccanismo del faccio in casa e da oggi la colazione è nuovamente MIA!!

Ingredienti

200 g di farina Petra 5
150 g di farina di riso (io Alce Nero)
100 g di scaglie di cocco
5 g di lievito naturale bio per dolci
100 g di malto di riso
100 g di margarina
100 g di latte di cocco

Per prima cosa preparate la margarina, se decideste di farla in casa, come me, seguendo questo procedimento. Pesate e miscelate le farine al lievito e al cocco in scaglie. Sbattete, quindi, la margarina e il malto di riso con una frusta elettrica.
Aggiungete poca farina alla volta e impastate, incorporandola alla crema. Quando risulterà necessario, unite poco latte alla volta. Continuate fino a terminare gli ingredienti, impastando velocemente con le mani.
Date alla pasta la forma di un panetto, avvolgetelo in un foglio di pellicola trasparente e lasciatelo riposare in frigorifero per un'ora circa.
   Trascorso il tempo, infarinate una spianatoia, riprendete l'impasto e stendetelo, con un mattarello, in una sfoglia spessa circa mezzo centimetro (o comunque dello spessore di vostro gradimento. La prossima volta tenterò di farli più spessi).
Tagliatei biscotti della forma che preferite e sistemateli su una teglia coperta da carta forno. Sarà normale che, per la presenza delle scaglie di cocco, i bordi non risultino perfetti, ma è una partisolarità che non stona, neanche in cottura ^_^ Portate il forno alla temperatura di 175°
Quando sarà caldo, infornate i biscotti e cuoceteli per circa 20 minuti. Controllate che la cottura sia uniforme ed eventualmente girate la teglia a metà cottura.
Sfornate quando i biscotti saranno ben dorati, trasferiteli su una gratella e lasciateli raffreddare.
Una volta che saranno freddi potrete conservarli in un barattolo di vetro, o in una scatola di latta. Dureranno molti giorni.
A questo punto divertitevi a interpretarli come meglio desiderate: che sia in semplicità, oppure con del cioccolato (il cioccolato bianco trovo sia perfetto accanto al sapore del cocco, ma anche quello fondente, credetemi, non vi deluderà ^_^)., oppure con della confettura. A tal proposito ho trovato sfiziosissimo l'abbinamento con una confettura di pomodori verdi: dolce, delicata e di carattere al tempo stesso.
Finiti a mo' di pane e marmellata è davvero difficile, assaggiato il primo, resistere agli altri ^_^

Si faccia avanti chi pensa di poter resistere!!


abc

Crostatine alle fragole con crema di pistacchi al cioccolato bianco: la quotidianità a piccoli passi

Ricomincio. Torno a viaggiare sul mio binario, dopo una fermata importante. Dura. Improvvisa. Difficile. Che mi ha tolto tanto, ma che tanto mi ha dato. Ricomincio. A piccoli passi, come ho sempre affrontato la vita. Due occhi in meno da poter guardare e un vuoto infinito da colmare. Ma anche una presenza costante con cui affrontare i nuovi giorni. Ricomincio dal passato, da una ricetta dolce, preparata (e gustata) parecchi giorni fa. Direi una vita ^_^ Non è facile parlare di qualcosa che, in un certo senso, sento distante. Eppure se penso che in queste crostatine ci sono i sapori che amo, un po' di ghiaccio si scioglie. Fragole, pistacchi e una frolla che non è la solita frolla. Come sono io, sempre quel passo fuori dal consueto. Contrasti di sapori, dolcezza avvolgente, ma non nauseante, freschezza. Hanno accompagnato le mie colazioni e.... lo ammetto, qualche piccolo peccatuccio di gola extra ^_^ Ma in fondo quando la genuinità accompagna il piacere, perché doversi tirare indietro? Così busso alle vostre porte, offrendovi un sorriso, colori vivaci e una dolcezza insolita. Pronta a riprendere possesso della mia dispensa e a lasciare che le mie elucubrazioni trovino nuovamente vita.

Ingredienti

100 g di margarina
35 g di zucchero di canna mascobado
65 g di farina di mais fioretto
65 g di farina di riso
40 g di farina di soia tostata
60 g di farina integrale
20 g di latte di soia
1 pizzico di bicarbonato di sodio
250 g di fragole
1 cucchiaio di malto di riso
200 g di crema di pistacchi

Versate in una ciotola lo zucchero e la margarina (se utilizzaste burro o margarina acquistata, fateli prima ammorbidire). Mescolateli e sbatteteli con una frusta elettrica, fino a renderli morbidi. Aggiungete, poco alla volta, le farine setacciate e mescolate insieme al bicarbonato di sodio. Unite il latte di soia e impastate velocemente.
Formate un panetto, avvolgetelo nella pellicola trasparente e fatelo riposare in frigorifero per almeno 30 minuti.
Nel frattempo lavate le fragole, eliminate il picciolo e tagliatele a spicchi, non troppo sottili.
Fatele saltare in una padella calda con il cucchiaio di malto di riso, per circa 5 minuti. Quindi spegnete la fiamma e lasciate raffreddare.
   Riprendete l'impasto. Stendetelo su una spianatoia infarinata, in una sfoglia di circa mezzo mentimetro di spessore. Ritagliate, con una formina da crostatina, quanti più dischi vi vengano (con queste dosi mi sono venute 8 crostatine da 10 cm di diametro).
Rivestite ciascuno stampo, facendo aderire bene la pasta ai bordi. Riempitele con la crema di pistacchi e cioccolato bianco, quindi sistemate circa 6 spicchi di fragola per ogni crostatina.
Accendete il forno e portatelo alla temperatura di 175°. Informate le crostatine e lasciatele cuocere per circa 30 minuti.
   Quando saranno ben dorate sfornatele e lasciatele raffreddare negli stampi. In questo modo non si sbricioleranno. Appena saranno fredde estraetele e assaporatele.

Fresche e leggere, sfiziose e appaganti. Si conservano in frigo, ben chiuse in un contenitore di vetro, per 5 o 6 giorni senza che il sapore venga alterato. Una colazione o una merenda genuina, gustatele in qualsiasi occasione.
Sono sfiziose senza sensi di colpa. Ma creano forte dipendenza ^_^



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