close

Baci di dama di coccocarota e noci con crema di pistacchio: insolite note di sapore nel benessere quotidiano

Ci sono concetti ricorrenti, nella mia cucina. Come il benEssere sia diventato un modo di dimostrare rispetto e amore nei confronti di noi stessi, con la scelta di uno stile di vita e di alimentazione salutare e controllato, così ha esteso la sua grandezza nella forma in cui si esprime. Il mio non si butta via niente, quel che resta da un estratto, la cucina degli scarti è proprio questo. Gli estratti di frutta e verdura rappresentano, ormai, quasi una scelta quotidiana. Ovviamente, se da una parte mi arricchisco del succo prezioso, dall'altra penso a come ottimizzare lo "scarto". Così un giorno, immaginando la mia bella carota, mi sono detta che avrei potuto sfruttarne la polpa. In un attimo ho immaginato i sapori che avrei accostato e, immediatamente, l'estratto si è arricchito di noci (che tocco di gusto!!!) e la polpa è stata mischiata alla dolcezza piena delle scaglie di cocco. E visto che di seriale non ho solo l'estrazione, l'essicazione ha permesso di creare dei dolcetti non solo in perfetto stile vegano, ma anche crudista. Il fatto che abbia poi deciso di presentarli con una leggerissima crema di pistacchio, avrà tolto la caratteristica raw, ma ha lasciato, al risultato, un tocco inconfondibile di originalità, novità e piacere agli occhi, sul palato e al nostro corpo riconoscente.

Ingredienti

Per i biscotti
150 g di polpa di noci e carote
40 g di malto di riso
20 g di cocco rapè

Per la crema di pistacchi
50 g di pistacchi di Bronte
35 g di cocco rapè
30 g di zucchero di canna grezzo
15 g di farro soffiato
20 ml di latte vegetale (per me di mandorla)
1/2 cucchiaino di agar agar

Versate in un contenitore la polpa delle carote e delle noci, unite il cocco rapè e il malto di riso, quindi mescolate fino ad amalgamare perfettamente tutto.
Riempite, con una parte di impasto, degli stampi in silicone per i baci di dama, pressando bene il composto e appiattendo bene la superficie. Lasciate riposare, in frigorifero, per almeno un'ora, in modo che si compattino.
Estraete i biscotti ottenuti e sistemateli sui ripiani dell'essiccatore. Lasciateli, alla temperatura di 45°, per tutta una notte.
Passate alla preparazione della crema di pistacchi. Fateli tostare in una padella, a fiamma bassa, fino a quando vedrete che inizierà a spaccarsi la pellicina. Cercate di pulirli al meglio, quindi lasciateli raffreddare. Versateli in un boccale, insieme allo zucchero di canna, e tritate fino a creare una pasta. Aggiungete il cocco e il farro soffiato, e tritate ancora tutto finemente.
Stemperate l'agar agar con poco latte alla volta, quindi mettete tutto il liquido sul fuoco, versateci la pasta di pistacchio, mescolate e portate tutto a bollore. Lasciate sobbollire, a fiamma bassa, per tre minuti circa, quindi spegnete la fiamma e lasciate raffreddare.
Quando i biscotti saranno pronti, farcitene metà con la crema di pistacchio e uniteli alla restante metà. Lasciate riposare in frigorifero per almeno un paio di ore, quindi procedete all'assaggio.

Accostamento inusuale di sapori, consistenze nuove, leggerezza indescrivibile e genuinità a tuttotondo. E' un dolce che non stanca, che stupisce e che appaga senza lasciare tracce di sensi di colpe ^_^

La cucina è anche questo: è ricerca, è divertimento, è scoperta, è stupore. E quando tutto questo è racchiuso in un dolce, fermarsi diventa impossibile!!

abc

Crocchette di patate al pistacchio e rosmarino: la scelta che conquista fino all’ultima briciola

Me ne rendo conto continuamente, ad ogni scelta di "piatto": le patate rosse di papà stanno dominando sempre più la scena culinaria di casa mia. Studio, immagino, pianifico, organizzo..... ma davanti ad una proposta di questo tipo non ci sono compromessi: si fa, si mangia e se ne gode alla grande.
Superata la fase 'però tutto questo amido....' le crocchette di patate sono la scelta vincente di quelle volte in cui ho voglia di mangiare sporcandomi le mani. Allora questa polpa morbida è un invito ad utilizzare colori e sapori sempre nuovi, come fosse la mia tela bianca, come solleticasse la mia fantasia. Confesso che, fra le tante, questa è la versione che preferisco. Il rosmarino fresco dà un aroma delicato, ma deciso, e il pistacchio..... cos'altro aggiungere ancora in merito a questo deliziosissima pepita d'oro? Il pangrattato di riso è sempre l'unica scelta della mia dispensa e rende questa sfiziosità ideale anche per chi non tollera il glutine e l'assenza dell'uovo trasforma la crocchetta in un piatto irrinunciabile anche per chi vive veg. Ovviamente, per una salutista come me, la scelta della cottura è la ciliegina sulla torta. Con il tempo sto affinando la pratica, con risultati sempre migliori ^_^

Ingredienti

125 g di patate (peso da patate bollite)
10 g pistacchi
2 rametti di rosmarino
10 g burro salato di arachidi
pangrattato di riso
sale
olio evo

Sbucciate le patate e tagliatele a tocchetti. Fatele bollire in acqua salata, fino a quando saranno morbide. A questo punto scolatele e trasferitele in una ciotola capiente.
Tagliuzzate le foglioline del rosmarino e pestate i pistacchi in un mortaio, in modo da lasciarli piuttosto spessi. Versate tutto nella ciotola, insieme alle patate, e unitevi anche il burro di arachidi salato.
Con una forchetta impastate tutto, schiacciando le patate. Quando sarà tutto ben amalgamato, lasciate riposare per circa mezz'ora.
A questo punto riprendete l'impasto e formate delle piccole polpettine, con le mani.
Versate su un foglio di carta assorbente il pangrattato di riso e rotolateci sopra le polpettine, dando loro la forma della crocchetta. Lasciatele riposare ancora una decina di minuti: in questo modo la panatura acquisirà compattezza e faciliterà la cottura.
Scaldate un cucchiaio di olio evo e, quando sarà molto caldo, trasferite le crocchette in modo che tutta la superficie venga intrisa di olio.
Procedete con la cottura a fiamma viva, smuovendo spesso la padella, fino a quando saranno belle dorate e croccanti. Quindi trasferitele in un piatto e servitele.
Io le ho presentate con delle sfoglie di zucchina essiccata, condite con una crema di rucola. Un contorno avvolgente e perfettamente legato ai sapori della crocchetta.

Un piatto che non richiede altri commenti: un invito ad assaporarlo fino all'ultima briciola!!

abc

Pomodorini ripieni di nuvole al pistacchio: la ricerca irrefrenabile del quinto senso di piacere

Inizia la stagione delle verdure. I piatti si alleggeriscono e acquisiscono aspetti variopinti che irradiano luce e riempiono gli occhi, prima di appagare il palato. Così capita che, in preda ad un raptus da pomodorite acuta (proprio io che per lunghi mesi non ho guardato un pomodoro con la coda dell'occhio, neanche sotto forma di conserva), dando il benvenuto ai primi pomodori di stagione, immagini questi bocconcini ripieni di.... nuvole. Quando mi trovo davanti ad un piatto particolarmente ben riuscito, o che comunque mi rende fiera di me stessa, mi prodigo per cercare lo scatto perfetto, l'angolazione migliore, l'inquadratura magica. Come se volessi far passare, tramite la fotografia, quanto possa appagare tutti e cinque i sensi. A volte il soggetto è fotogenico, altre volte meno, altre ancora la luce mi aiuta, altre no. Va bene, tante chiacchiere per tergiversare: non sono una fotografa e i mezzi a disposizione sono davvero nulli, ma ce la metto sempre tutta. Credo che le immagini di questi pomodori ripieni non rendano molta giustizia ai sapori che hanno regalato all'assaggio. E' stato come riempirli di quella leggerezza che ricorda le nuvole. I sapori sono decisi, ma con moderazione. La consistenza è soffice, amorevole e avvolgente. Sfiora il palato e riempie le papille. Appaga. Nutre. Sono piccoli scrigni di piacere. Parlano di primavera e solleticano l'appetito.
Ingredienti   4 pomodori sardi 25 g di parmigiano 25 g di pangrattato di riso 10 foglioline di basilico fresco 15 g di pistacchi tostati non salati sale olio Pulite e lavate i pomodori. Tagliate la calotta superiore e svuotateli, aiutandovi con uno scavino. Salateli all'interno e capovolgeteli in uno scolapasta. Lasciateli almeno un'ora, affinché perdano quanta più acqua possibile. Nel frattempo pulite i pistacchi, cercando di togliere al meglio le pellicine e tritateli insieme al parmigiano e alle foglie di basilico, accuratamente lavate e asciugate. Unite il pangrattato di riso e mescolate fino ad ottenere un composto uniforme. Non sarà necessario aggiungere sale, poiché il parmigiano renderà sufficientemente sapido il ripieno. Riprendete i pomodorino, sgocciolateli bene e iniziate a riempirli con questo composto. Schiacciate bene con un cucchiaino affinchè la farcia sia ben compatta all'interno. Sistemate i pomodori in una pirofila leggermente unta e spolverizzate tutto con la farcia rimanente. Accendete il forno a 200° e, quando sarà in temperatura, irrorate i pomodori con un po' di olio e infornate. Cuocete per 20 minuti circa. I pomodori dovranno incresparsi e la superficie dovrà risultare dorata. Quando saranno pronti sfornateli, lasciateli intiepidire leggermente e serviteli. Raccogliete la farcitura depositata sul fondo della pirofila e accompagnatene, a mo' di briciole, i pomodori stessi. Saranno soffici e avvolgenti, caldi di cottura, ma saranno sfiziosissimi anche raffreddati. Si prestano ad essere un piacevole contorno, ma si fanno apprezzare decisamente anche come piacevole appetizer. Piccoli bocconcini finger da buffet. Il piacere rimane inalterato e i sensi.... appagati.abc

Risotto al pistacchio: storie di strade che si incrociano e si interpretano tra ricordi, piaceri e desideri

Tutto è partito dal desiderio di coccolarmi con un semplicissimo risotto in bianco. Di quelli cremosi, semplici, che avvolgono grazie alla corposità della cottura, senza necessitare di ulteriori sapori. Voglia di cose semplici, senza elaborazioni. Necessità di resettare le papille gustative. Un risotto come quello dei ricordi, quando al massimo si aggiungeva un po' di latte. Ecco, questa l'intenzione di partenza. Poi un piccolo corto circuito neuronale mi ha fatto deragliare: quello del pistacchio è un binario che non mi scoraggia mai. Credo sia un tentativo del mio metabolismo di recuperare tutto il tempo in cui me ne sono tenuta a distanza, scoraggiata dal pensiero che il pistacchio avesse il sapore di quei pezzetti giallastri che trovavo nella mortadella (e ancora oggi non fatemi mangiare la mortadella con il pistacchio, perché lo tolgo!!), prima di scoprirlo nella sua meravigliosa natura. E da lì.... l'amore. Perché non mettere insieme, allora, le due strade? Nasce in quel preciso istante questo risotto, comunque semplice, ma con carattere. Nessun artificio, solo due sapori uniti in un primo piatto che non si dimentica facilmente.

Ingredienti

70 g di riso arborio di Sibari
400 ml di brodo vegetale
25 g di latte di avena
25 g di pistacchi tostati non salati + 10 g
7 g di olio evo
8 foglioline di basilico fresco
1 manciata di parmigiano grattugiato (no per la versione veg)
sale

Pulite i pistacchi, lavate le foglie di basilico, asciugatele bene e unite tutto in un bicchierone da mixer. Versate l'olio, il latte di avena e frullate fino a creare una crema omogenea. Salate a piacere.
Versate la crema in una padella e scaldatela a fiamma moderata. Unite il riso, mescolatelo e fatelo tostare per un minuto circa.
Iniziate la cottura versando poco brodo alla volta. Giratelo, di tanto in tanto, e lasciatelo cuocere, a fiamma media, coperto.
Ci vorranno circa 18 minuti, ma controllate il tempo di cottura del vostro riso.
Quando mancherà un minuto alla cottura unite la manciata di parmigiano, mescolate, spegnete il fuoco e lasciatelo riposare, per un paio di minuti, sempre coperto.
A questo pinto impiattatelo e cospargetelo con la granella di pistacchi.

Assaporatene la delicatezza e la particolarità. Due sapori che si abbracciano, senza rubarsi la scena. L'avvolgenza di una cremosità, resa unica dal sapore dolce salato del pistacchio, vi conquisterà.

abc

Crema fondente bianca al pistacchio: l’ispirazione, il pensiero e la distanza abissale dal concetto di dieta

Va bene, vi prometto che per un po' vi darò tregua. Concedetemi solo l'ultima chicca pistacchiosa. Già che vi abbia concesso un intramezzo salato in questo show di dolci leccornie, con gli gnocchi alla romana, è stato un riprendere fiato dal lungo show natalizio. Sì, perché, io che golosa lo sono veramente, mi tengo alla larga tutto l'anno da preparazioni di questo genere, ma a Natale mi piace deliziare i pochi intimi con piccole prelibatezze che del dietetico hanno ben poco!! E volete che non assaggi anche io????
Quando proposi la mia dietcrema di pistacchi, la cara amica Enza commentò quanto fosse ben diversa dalla sua proposta, che io avevo ben adocchiato e di cui mi ero innamorata follemente. Così ecco che, ispirata dalla su nutella di pistacchi, ho ceduto alla tentazione!! Non si commenta, si mangia e basta ^_^

Ingredienti

170 g di pistacchi tostati non salati
250 g di cioccolato bianco
250 ml di latte di riso alla vaniglia
25 g di zucchero grezzo di canna

Sgusciate i pistacchi (operazione abbastanza impegnativa e paziente) e puliteli il più possibile dalle loro pellicine.
Tritateli finemente, insieme allo zucchero, fino a creare una sorta di pasta. Azionate le lame poco alla volta, in modo da non surriscaldare troppo il composto. Quando saranno finissimi, metteteli da parte.
Spezzattate il cioccolato bianco e tritatelo finemente. Mescolatelo ai pistacchi e fatelo sciogliere, portandolo ad una temperatura di 90°, mescolando continuamente. Io ho eseguito tutto nel Bimby, ma questa operazione può essere fatta a bagno maria.
Scaldate leggermente il latte e versatelo a filo, mescolando sempre con molta cura. Continuate fino ad ultimare i 250 ml. Portate nuovamente in temperatura la crema e, poco prima dell'ebollizione, spegnete il fuoco.
Sterilizzate dei vasetti in vetro e fate in modo che siano perfettamente asciutti. Versate, quindi, la crema all'interno, chiudete il vasetto e lasciate raffreddare.


Conservate la crema in frigo, una volta che sarà completamente fredda. Diventerà compatta e cremosa.
Assolutamente irresistibile!!


abc

Budino “trestrati” pistacchio, pera e zafferano, riso Venere: il dolce speciale che meritano le persone speciali

Ospiti speciali a pranzo. Un evento improvvisato, del tipo "ma se lui lavora, perché tu e il cucciolo non venite a pranzo da me?". E quando a queste proposte la risposta affermativa non si lascia attendere, il mio cuore si riempie di genuina felicità. Occhi trasparenti, sorriso sincero di chi affronta la vita con forza e dignità. Anima tanto semplice quanto splendida. Sensibile come solo le persone speciali sanno essere. E' stata una casualità a farci conoscere. Ma persone così non si possono perdere. La vita è bella, ma è dura. Talvolta regala, spesso toglie. Niente ci avrebbe potuto separare. Niente ci ha separato. Il suo sguardo parla, implora, ascolta, accoglie, non cede mai ad una disattenzione. In punta di piedi mi ha reso partecipe di un evento magico e quasi con timore mi ha chiesto di esserci, accanto a lei. E lei forse non ha compreso pienamente quanto questo mi faccia piacere, quanto mi dia forza e coraggio. Ho avuto la pelle d'oca per tutto il tempo di racconti, di sogni.... e in una giornata calda come quella vi garantisco che si trattava di vera emozione. Un cucciolo, il suo, che ha la luce negli occhi, il sorriso da conquistatore. Un cuoricino grande come due cuori. Due cuori che si parlano e che rendono la loro una famiglia speciale. E le cose speciali, si sa, spesso sono difficili. Lo vedo dai suoi occhi di mamma che facile non è..... e per questo so che il valore che darà ad ogni respiro la renderà donna grande e invincibile. Questo pensiero è tutto per lei. Questo pensiero è tutto per te.

Ingredienti

Per il budino di pistacchi
55 g di pistacchi tostati non salati
20 g di fruttosio
200 ml di latte di avena
1 g di agar agar

Per la gelatina di pere
5 pere coscia
10 g di zucchero grezzo di canna
1 bustina di zafferano
20 ml + 100 ml di acqua
1,5 g di agaranta (io Biovegan)

Per il budino di riso Venere
100 g di riso Venere
250 ml di latte di avena
250 ml + 100 ml di acqua
15 g di fruttosio
1/2 stecca di vaniglia
1,5 g di agar agar

Sgusciate i pistacchi cercando di eliminare le pellicine che li avvolgono.
Versate in una casseruola 200 ml di latte di avena, aggiungete i pistacchi, il fruttosio e portate ad ebollizione. Lasciate bollire, a fiamma bassa, per una buona mezz'ora. I pistacchi dovranno ammorbidirsi bene. Spegnere il fuoco e passare tutto con il frullatore ad immersione, fino ad ottenere un composto liscio ed omogeneo.
Stemperate l'agar agar con 100 ml di latte di avena freddo e aggiungetelo alla crema di pistacchi. Portate a bollore e lasciate la fiamma bassa per un paio di minuti, mescolando continuamente affinché non attacchi alla casseruola.
Versate la crema calda negli stampini monodose (oppure uno grande) riempiendoli per 1/3. Lasciate raffreddare in frigo per almeno un'ora (mezz'ora vedrete che sarà sufficiente, ma melius abundare quam deficere).
   Nel frattempo unite in un'altra casserluola 250 ml di latte e 250 ml di acqua, aggiungete il sale e il fruttosio e versateci il riso Venere. Portate ad ebollizione e fate cuocere fino a far consumare completamente il liquido, aggiungendo la stecca di vaniglia incisa a metà nel senso della lunghezza.
Sbucciate le pere e tagliatele a cubetti. Versatele in una padella con lo zucchero di canna e lo zafferano sciolto in 20 ml di acqua. Accendete il fuoco e fate cuocere per 20 minuti circa.
Sciogliete l'agaranta versando poco alla volta i 100 ml di acqua. Portate il liquido ad ebollizione, lasciatelo bollire per 2 minuti e versatelo nelle pere, ancora calde. Lasciate cuocere ancora per un paio di minuti, mescolando bene. Vedrete la consistenza cambiare con il passare dei minuti.
Versate la composta ottenuta negli stampi, sopra il budino di pistacchi che, nel frattempo, si sarà rappreso. Cercate di fare aderire bene alle pareti degli stampi le pere e cercate di livellarle in superficie. Ponete nuovamente gli stampi in frigorifero e lasciate raffreddare per un'altra mezz'ora (anche un'ora, sempre per lo stesso concetto espresso prima).
Togliete ora la stecca di vaniglia dal riso. Sciogliete l'agar agar nei 100 ml di acqua, aggiungendola poco alla volta in modo da non formare grumi. Aggiungete il liquido nel riso, ormai cotto, e lasciate bollire per circa 2 minuti.Spegnete il fuoco e versate il riso come ultimo strato negli stampini.
Coprite gli stampi con i loro coperchi (o con della pellicola trasparente) e lasciate raffreddare e riposare in frigo per almeno due ore.
Io li ho preparati la sera prima, ma l'assaggino che mi sono riservata per testare la riuscita l'ho assaporato dopo circa 1 ora.... ed era perfetto!
Capovolgete gli stampi su un piattino da dessert e servite.
Le tre consistenze giocano ruoli complementari che, grazie ai sapori diversi e contrastanti tra loro, renderanno appagante il gusto di questo particolare budino.

Ovviamente una persona speciale non avrebbe potuto meritare altro che un dolce speciale. E sia lei che il cucciolo, in un meraviglioso gioco di cucchiaini vaganti, hanno apprezzato!!abc

Gelato al pistacchio: un’impresa dai difficili presupposti e un successo degno di replica

Credo che ormai un'idea di quanto mi piacciano le sfide ve la siate fatti. Bene, questa è stata una GRANDE sfida. E' facile dire gelato, ma il fulcro della questione è stato: senza gelatiera e senza utilizzare grassi nobili (nota assolutamente ironica) come la panna.... beh, mica è un giochino da niente!! Scervèllati e riscervèllati mi si accende una piccola lampadina: se la lecitina di soia è un emulsionante e l'agar agar un addensante... perché non usarle insieme per creare la formula perfetta? A quel punto mi documento e scopro che.... SI PUO' FARE!! La versione proposta è per uno spropositato amore per il pistacchio, ma la base è assolutamente valida per qualsiasi altro gusto, a cui sicuramente mi medicherò nei giorni a venire. Per l'appunto mi immagino già un buon cioccolato fondente.......

Ingredienti

40 g di pistacchi tostati non salati
200 g di latte (io di riso alla vaniglia) + q.b.
2 tuorli
50 g di zucchero di canna (io tendo sempre al ribasso con la dose di zucchero)
2 g di lecitina di soia
1 g di agar agar
100 g di ricotta

Tritate finemente i pistacchi e fateli bollire in 200 g latte per qualche minuto. Spegnete il fuoco e lasciate in infusione per almeno 1 ora. A questo punto il procedimento classico prevede di filtrare il latte. Io invece frullo tutto molto bene, in modo che diventi una crema ma che tutto il pistacchio rimanga nel composto.
Aggiungete il latte necessario a far tornare il peso originario di 240 g (tra latte e pistacchi) e mettete nuovamente sul fuoco a scaldare.
Nel frattempo mischiate zucchero, lecitina e agar agar e unite tutto ai tuorli, sbattendoli con le fruste fino a renderli spumosi. 
Aggiungete quindi la ricotta e continuate a lavorare con le fruste fino a quando il composto sarà ben amalgamato. Aggiungete il latte caldo e mettete nuovamente sul fuoco. Portate a 85° e fate cuocere per 2 minuti. Questo passaggio è importante, perché è il procedimento che permetterà la pastorizzazione delle uova. Trascorsi i 2 minuti spegnete il fuoco, fate intiepidire il composto e lavorate ancora con le fruste (più tempo durerà questo passaggio e meglio sarà.....anche 10 minuti!!). In questo modo si amalgama bene tutto e viene inglobata aria al composto. Lasciate raffreddare, poi mettete in frigo, girando di tanto in tanto. 
Quando sarà piuttosto denso trasferitelo in un contenitore e riponetelo nel congelatore. Mescolate, con un cucchiaio o una frusta, ogni mezz'ora, fino a quando avrà raggiunto la consistenza giusta. Io ho ripetuto questa operazione per circa 6 volte. 


Alla fine il gelato era bello cremoso.... e gustarlo con una buona granella di pistacchi è stato un viaggio sensoriale indescrivibile! Nel freezer, se ci arrivasse mai, dura diversi giorni!
abc

Budino di riso al pistacchio con gelatina di fragole: quell’incontro che determinò una dipendenza

Ebbene sì, lo confesso: alla fine sono diventata una vittima dell'agar agar. Insomma, mi piace misurarmi con qualche piccola novità e quando il gioco si trasforma in qualcosa di buono non è facile fermarmi! Vi garantisco che ne rimarrete soddisfatti anche voi.
Proprio dopo il successo della panna cotta veg, in un confronto con una donna dolcissima e molto capace (lei dice che si tratta di pura passione, ma io vi garantisco che lei della sua passione ne fa opere d'arte.... guardare per credere!!), e in un'incantevole carrellata di sue creazioni con l'agar agar, scopro che questo naturale addensante è ampiamente versatile. Strano a dirsi, si innesca una curiosità tale da far partire all'istante una sfida tra le mie capacità e la mia fantasia. Nulla da togliere alla panna cotta, ma qui si aprono strade che promettono grandi cose!!

Ingredienti
Per 1 sformato monoporzione

20 g di riso
110 ml di latte di riso alla vaniglia (è già zuccherato, diversamente aggiungete 1 cucchiaino raso di zucchero)
100 g di fragole
20 g di acqua
1 pizzico di sale
5 g di zucchero di canna integrale
1/2 cucchiaino raso di agar agar
8 g di pistacchi tostati non salati
10 gocce di tabasco

Versate in un pentolino 100 ml di  latte con il riso e un pizzico di sale. Mettetelo sul fuoco a fiamma moderata e portate a bollore.
Mantenete la fiamma bassa e fate cuocere fino al completo assorbimento del latte. Il riso deve essere quasi scotto, per cui, eventualmente, aggiungete ancora latte. Sciogliete 1/4 di cucchiaino raso di agar agar nei restati 10 ml di latte e aggiungetelo al riso, mescolando bene. Dopo 1 minuto spegnete il fuoco.
Tritate grossolanamente i pistacchi e uniteli al riso. Mescolate creando un impasto omogeneo e versatelo in una coppetta, compattando bene il riso e livellando la superficie.
Tagliate le fragole, ben lavate, in un pentolino. Aggiungete l'acqua, il tabasco e lo zucchero di canna e portate a bollore. Fate cuocere fino a quando l'acqua si sarà parzialmente consumata, creando uno sciroppo, e le fragole saranno morbide. Aggiungete il 1/4 di cucchiaino restante di agar agar e fate cuocere per circa 3 minuti a fiamma bassa.
Versate la composta composta di fragole nella coppetta, sopra al riso, e livellate bene la superficie.
Lasciate raffreddare e mantenetelo in frigo per almeno un'ora (ad essere sincera il mio nel frigo non ci è proprio passato!).
Con una spatolina sottile separate il vostro budino dalle pareti della coppetta e rovesciatelo su un piatto.


Guarnitelo a piacere e gustatelo!!
abc

Involtini di pollo al pistacchio su coste gratinate: un vortice di sapori e di ricordi

Volete mettere il piacere di realizzare un piatto senza avere qualche piccolo rimasuglio in giro? Questa preparazione richiederà fino all'ultima briciola, senza avanzi e senza sprechi. E per chi, come me, è attento ad ogni dettaglio.... la soddisfazione è elevata esponenzialmente.
Mi sono approcciata per la prima volta agli involtini farciti al pistacchio in Sicilia, dalla mia amica Miriana. La sua famiglia, che mi ha ospitato come fossi di casa, mi ha viziato magistralmente facendomi conoscere e provare ogni prelibatezza possibile e immaginabile. Amo il pistacchio e devo dire che, vicino a Bronte, non posso che essere stata accontentata ed esaudita in ogni desiderio. Chiedo scusa a Nuccia e Saro se non presento l'originalità della ricetta, ma loro sanno bene che io sono una salutista incallita! Vi porto comunque sempre con me...

Ingredienti

2 fettine sottili di petto di pollo (100 g in tutto circa)
10 g di pistacchi non salati
15 g di parmigiano
pangrattato di riso (o normale)
100 g di coste cotte al vapore
latte di avena (o di soia, o vaccino)
noce moscata
olio evo
sale

Mettete i petti di pollo in una terrina, cospargeteli con noce moscata a piacere e copriteli con il latte. Lasciateli riposare per un paio d'ore. Preparate, intanto, la farcia.
Sgusciate i pistacchi, cercate di pulirli bene dalla pellicina e tritateli, non troppo finemente, con il parmigiano. Mettete da parte.
Prendete i petti di pollo, tenendo il latte da parte, posateli su un tagliere e batteteli delicatamente con un batticarne, da entrambe i lati. Salateli.
Preparate il pangrattato e impanateli. Distribuite il trito di pistacchio e parmigiano sopra ciascuna fettina e arrotolateli stretti. Chiudete con un paio di stuzzicadenti i lati degli involtini e fate soffriggere un minuto per parte, a fiamma viva. Abbassate, quindi, il fuoco e aggiungete, poco alla colta, il latte tenuto da parte. Potrebbe essere necessario aggiungere ancora un po' di sale.... dipende dal vostro gusto! Per me non è stato necessario. Fate cuocere per una ventina di minuti.
Intanto saltate le coste con un po' d'olio, in padella. Salatele. Basteranno pochi minuti. Ponetele in un piatto e copritele con il pangrattato, ed eventualmente la farcia, rimasti. Versate un filo d'olio e fate gratinare per 10 minuti.
Terminata la cottura degli involtini, liberateli dagli stuzzicadenti e aggiungeteli al piatto accanto alle coste. Fate gratinare per altri 5 minuti.
Gustate ora una carne che si scioglie sul palato e un ripieno gustoso, seppur delicato.

abc

Si va in scena: dolcetti di semolino al cocco e pistacchio e una dispensa sempre pronta ad esaudire i desideri

Dal giorno in cui non sono riuscita a soddisfare l'impellente desiderio di mangiare un buon piatto di gnocchi alla romana ho sempre, in dispensa, una buona scorta di semola di grano duro. E insieme a questi importanti quantitativi c'è il desiderio di provarlo in una versione dolce. Credo che, l'ultima volta, nonché unica, in cui ho mangiato semolino dolce, fosse una sera di infiniti anni fa, quando, appena operata di tonsille e adenoidi, mia madre mi coccolò con qualcosa di morbido e piacevole da buttare giù. Ricordo un piatto e un cucchiaio e quella dolcezza invitante, che non ho mai più ritrovato. Qualche giorno fa leggo sul blog di Tiziana, amica de Il Peperoncino Dispettoso, una deliziosissima versione al cioccolato e mi dico "cara Cuocherellona datti da fare". Ringrazio Tiziana per lo spunto e vi propongo la mia versione.

Ingredienti

100 ml di latte di riso alla vaniglia
100 g di ricotta
35 g di semola di grano duro
1 uovo
10 g di fruttosio (in alternativa 15 g di zucchero di canna o bianco)
10 g di cocco in piccole scaglie
10 g di pistacchi tostati non salati
5 g di olio di soia

Portate ad ebollizione il latte di riso con l'olio. Versate a pioggia il semolino, mescolando. Quando l'avrete versato completamente mantenete sul fuoco per un minuto circa, poi spegnete e lasciate intiepidire.
In un recipiente a parte mescolate la ricotta, il fruttosio (o zucchero), i pistacchi tritati, il cocco e mescolate accuratamente per ottenere un composto omogeneo. Incorporate il tuorlo dell'uovo e continuate a mescolare. Unite quindi il semolino lasciato da parte e create una crema uniforme.
Accendete il forno a 190°. Montate a neve fermissima l'albume e con estrema delicatezza unitelo alla crema, mescolando con un cucchiaio di legno dal basso verso l'alto fino a rendere il composto liscio e omogeneo. Versate, a questo punto in una teglia, imburrata e infarinata (o, come ho fatto io, coperta con carta forno) creano una mattonella di circa 2 centimetri di spessore. Livellate bene la superficie e infornate per 40 minuti. Quando sarà ben dorato in superficie sfornatelo e lasciate intiepidire. Tagliate i bordi e dividete il tortino in quadratini.


Mangiati da soli, caldi, tiepidi o freddi sono prelibatissimi, ma vi potrete sbizzarrire come vorrete.
Qui vedete un paio di versioni in cui li ho proposti, ma sono così versatili che avrete l'imbarazzo della scelta!!

abc

INSTAGRAM FEED

Follow on Instagram