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Crema piccante di spinaci e carciofi allo zenzero con croccanti di tofu alla senape

Non sempre un piatto nasce ex novo, in un'illuminazione che verrà assecondata da un'adeguata spesa. A dire il vero sono rare le volte in cui questo succede. Generalmente è l'attrazione che sento per un particolare ingrediente, ortaggio, frutto, cereale o quant'altro, che mi porta a creare una pietanza. E' un po' come quando entro in libreria: posso passare infinite volte davanti ad un libro e non esserne colpita. Ma quella milleduecentotrentottesima volta...... mi rapisce, mi chiama e arriva da me. Così è successo per questi carciofi. Beh, io i carciofi li amo particolarmente e non vedevo l'ora arrivasse la stagione. Nella preparazione della carbonara rivisitata avevo utilizzato la parte più tenera del carciofo. L'avevo fatto tenendo da parte le foglie esterne, quelle più filamentose e meno tenere. L'avevo fatto con una precisa idea: non buttare nulla e sfruttare quello scarto per una sana vellutata. Poi mi sono trovata di fronte a quell'idea e.... è stato più forte di me: l'ho elaborata. Un lavoro che mi è costato due giorni di macchinazioni mentali, ma che ha trovato la forma perfetta. In questo piatto ci sono sapori delicati, tra quelli che preferisco in assoluto.

Ingredienti

Per la crema
70 g di spinaci freschi
80 g di foglie di carciofo
1/2 cucchiaino di zenzero in polvere
peperoncino a piacere
sale
1 cucchiaino di olio evo

Per le polpettine
170 g di tofu al naturale
35 g di senape delicata
3 zeste di limone
una piccola manciata di rosmarino
1 pizzico di sale
2 cucchiai di farina di mais fioretto
olio evo

Prelevate le foglie più esterne dei carciofi, elimenate le spine e sciacquatele. Fatele bollire in acqua salata, a cui avrete aggiunto un po' di zenzero in polvere. Cuocetele fino a farle diventare morbide. Ci vorrà circa mezz'ora. Nel frattempo lavate gli spinaci.
Quando saranno tenere, scolate le foglie di carciofo e fatele raffreddare. Nella stessa acqua di cottura fate sbollentare gli spinaci, per circa 5 minuti. Aiutandovi con un contellino prelevate la polpa dei carciofi, separandola dalla parte filamentosa. Scolate gli spinati e raccoglieteli, senza strizzarli, in un bicchiere di plastica. Unitevi la polpa dei carciofi, lo zenzero in polvere, il peperoncino, e frullate fino ad ottenere una crema liscia. Versate l'olio e frullate ancora per un paio di minuti. Assaggiate ed eventualmente correggete di sale. Tenete da parte.
Tagliate a dadini il tofu e trasferitelo in un bicchierone. Aggiungete la senape, le zeste di limone e il rosmarino. Frullate tutto per qualche minuto, fino a quando tutto sarà diventato una crema omogenea. Aggiungete il sale e proseguite, con il frullatore, per qualche istante. Fate riposare in frigorifero per mezz'ora almeno, in modo che si compatti bene.
Versate su un foglio di carta assorbente la farina di mais. Con l'aiuto di due cucchiaino formate delle quenelle. Posatele sulla farina e, con le mani, fatele ruotare in modo da impanarle completamente e arrotondarle. Fate attenzione che l'impasto sarà piuttosrto morbido.
Fate scaldare un po' d'olio in una padella. Quando sarà ben caldo adagiatevi le polpettine. Se necessario aggiungete ancora un filo di olio, in cottura. Giratele spesso, con delicatezza, in modo da farle dorare uniformemente. Quando saranno croccanti trasferitele su carta assorbente e fatele asciugare dall'olio in eccesso (lo so, non è una vera frittura, ma io sento l'olio anche nelle briciole ^_^).
Scaldate la crema di spinaci e carciodi e mettetela in una ciotolina. Servitela con le polpettine, da gustare rigorosamente con le mani.
Incontro di delicatezze, sapori, consistenze differenti, che legano perfettamente e che si esaltano tra loro.



abc

Carote viola, melograno e nocciole: il contorno dalla spiccata identità

Spesso si crede che il contorno, in un piatto, sia un effettivo..... contorno. A volte bilancia i sapori, altre è la tradizione che lo richiede, altre ancora nel frigo ho un po' di questo, e certe altre si fonde con la portata principale. Questa volta, invece, questa volta no. Questa volta voglio che al contorno sia data una vera identità. Partendo dalla cromaticità: dev'essere intensa, deve scaldare, conquistare. E i sapori: dolci, ma a contrasto, affini, ma differenti. Per finire con la consistenza, in un gioco di croccantezze che stuzzica e non stanca. E allora ci ho provato. I colori sono intensi, i sapori affini, le dolcezze differenti e la croccantezza, quella certo non manca. Il risultato? Una vera esperienza sensoriale.

Ingredienti

3 carote viola
1/3 di melograno
10 g di nocciole
peperoncino in polvere
olio evo
sale

Pulite le carote e tagliatele a dadini grandi più o meno quanto un chicco di melograno. Scaldate in una padella un filo di olio e fate saltare la dadolata per pochi minuti, aggiungendo un goccio d'acqua se fosse necessario. Abbassate, quindi la fiamma, salate, coprite con un coperchio e fate cuocere per 10 minuti. Girate, di tanto in tanto, con un cucchiaio di legno.
Nel frattempo piulite il melograno e prelevate 1/3 dei chicchi.
Aggiungeteli alle carote e fate cuocere, sempre a fiamma bassa, per altri 5/10 minuti.
Se fosse necessario, aggiungete altra acqua. Assaggiate la sapidità e correggete, eventualmente. Unite peperoncino a piacere e lasciate insaporire.
Pestate le nocciole tostate creando una granella piuttosto grossolana. Aggiungetela alle carote e al melograno e mescolate. Fate saltare a fiamma viva per un minuto, spegnete il fuoco e servite.


Non serve aggiungere altro: sapori genuini, insoliti, appaganti e sfiziosi.

Gli occhi si riempiranno di colori e il vostro palato di piacere!


abc

Confettura vanigliata di cipolle di Tropea: il gusto piccante dell’avere carta bianca

Avevo preparato per la prima volta questa confettura un paio d'anni fa, quando un mio cliente mi regalò una vagonata di cipolle di Tropea (oltre a quintali di pomodori!!!). Me ne ero perdutamente innamorata, tanto che quei due vasetti nella dispensa hanno assunto, nel tempo, le sembianze di cimeli intoccabili. Ve la proposi, nelle poche e sporadiche comparse, in questo piatto. Poi arrivò un altro bastimento, questa volta con corriere, da un grandissimo amico, ispiratore, mentore, sostenitore, maestro e chi più ne ha più ne metta e mi sono detta: potrò replicare???? Certo che sì!!!! Peccato che il metodo utilizzato in passato non l'abbia appuntato da alcuna parte e...... come la preparo???? Carta bianca!!! Allora ci ho messo un po' del mio estro. Già, perché le cose semplici o scopiazzate a me non piacciono e.... piuttosto un fallimento, ma mai una mera replica. Così ho messo insieme un paio di idee e...

Ingredienti

550 g di cipolle di Tropea (peso da pulite)
100 g di zucchero di canna Demerara
100 ml di aceto balsamico
150 ml di acqua
1/2 stecca di vaniglia
zenzero in polvere
peperoncino

Pulite le cipolle, sciacquatele e asciugatele. Tagliatele a fettine molto sottili. Se non voleste trovarvi con le mani nere utilizzate un guanto di lattice ^_^ Io, ovviamente, non l'ho utilizzato!! Sistemate le fettine in una pirofila capiente, distribuendole piuttosto uniformemente.
Unite, in un pentolino, l'aceto balsamico, l'acqua e lo zucchero. Mettete sul fuoco e portate ad ebollizione, mescolando per far sciogliere lo zucchero. Incidete la mezza bacca di vaniglia e unitela al liquido, insieme alla quantità desiderata di zenzero e peperoncino. Mi raccomando a non abbondare con il peperoncino, perché con la riduzione del liquido, in cottura, predominerebbe coprendo il sapore della vaniglia e dello zenzero. Io ho utilizzato circa 1/4 di cucchiaino di zenzero e poco meno di peperoncino. Quando il liquido inizierà a bollire spegnete il fuoco e fate intiepidire.
Versate ora la marinatura sulle cipolle, cercando di fare in modo che vengano ben coperte tutte. Avvolgete la pirofila con della pellicola trasparente e lasciate macerare per 4 ore.
Trascorso il tempo, trasferite tutto in un pentolino sufficientemente capiente e accendete il fuoco. Portate ad ebollizione a fiamma sostenuta, poi abbassate, coprite, e fate cuocere per circa 3 ore. Regolatevi in base al livello di riduzione della marinatura: le cipolle dovranno essere quasi asciutte e non brodose.
Togliete, quindi, la stecca di vaniglia e trasferite tutto in un barattolino, in precedenza sterilizzato. Avvolgete il barattolo in un canovaccio e fate raffreddare. In questo modo si creerà il sottovuoto e potrete conservare la confettura per un lungo periodo (fino a farla diventare un cimelio prezioso ^_^).
Con queste dosi mi è venuto un barattolino da 33 cl e ne ho avanzato una cucchiaiata abbondante, da assaggiare assolutamente all'istante ^_^

Io aspetto solo l'occasione giusta per gustarla. Per il momento mi dedico al consumo dei vecchi cimeli, decisamente appaganti anche loro!!

Boss, questa è per te!! ; )abc

Peperone verde ripieno al pesto di basilico e tofu: l’inatteso sapore della semplicità

Vi capita mai di essere scettici su un particolare ingrediente? Di temere che non appaghi del tutto le vostre esigenze, che non sia all'altezza delle aspettative? Per poi vederne alcune lavorazioni e dire.... perché non provarci? Bene, a me è successo questo con il tofu naturale, e ne ho sfatato il mito proprio con questo piatto. Generalmente uso il tofu aromatizzato alle erbe, che comunque ha di suo un sapore. Ma ho scoperto che la versione naturale ha il vantaggio di poter essere utilizzato in qualsiasi modo e insaporito in modo assolutamente libero e incondizionato da sapori già esistenti. Insomma, ha una versatilità incredibile e si sa accostare a qualsiasi altro ingrediente. Beh, questa farcia è nata in maniera decisamente estemporanea: ho messo insieme sapori che amo particolarmente e ciò che ne è venuto fuori è stato un piatto veramente delizioso!!
Che sia la volta di provarlo anche in versione dolce? Per il momento gustatevi questa versione ^_^

Ingredienti

1 peperone verde
12 g di pinoli
3 g di foglie di basilico fresco
180 g di tofu naturale
peperoncino a piacere
noce moscata a piacere
1 g di sale
10 g di olio evo
25 g di olive taggiasche
1 bustina di zafferano
1/2 spicchio d'aglio
20 ml di latte di avena

Lavate e asciugate accuratamente le foglie di basilico. Mettetele in un mortaio con i pinoli e l'aglio pulito e privato dell'anima e pestarlo fino a creare una crema omogenea. Lasciate riposare.
Tritate finemente il tofu, fino a creare una specie di macinato.
Mescolate al tofu il pesto precedentemente preparato, la noce moscata, il peperoncino, il sale, l'olio e le olive, tagliate ad anellini della grandezza desiderata.
Sciogliete la bustina di zafferano nel latte di avena, appena intiepidito, e unite tutto al composto di tofu. Mescolate bene fino ad ottenere una farcia perfettamente amalgamata.
Tagliate la calotta superiore, con il picciolo, al peperone. Privatelo dei filamenti bianchi e dei semi. Lavatelo bene e asciugatelo.
Riempitelo con il composto di tofu, cercando di compattare bene la farcia al suo interno.
Sistemate il peperone ripieno su una teglia coperta da carta forno e cuocete a 200° per 40 minuti circa, facendo attenzione che cuocia uniformemente.
Sfornate e servite. Il sapore è delicato, la consistenza morbida e soffice, e l'aroma è avvolgente. Una versione alleggerita di un piatto generalmente impegnativo. Ma decisamente d'effetto!

Con questo piatto ho sfatato il mito del tofu al naturale: utilizzato nel giusto modo acquisisce il sapore desiderato e soddisfa decisamente!

abc

Crema di cioccolato piccante alle nocciole: prendere per la gola non è mai stato così piacevole

Capita che, frequentando quella spiaggia sempre più "casa mia" conosci la vicina di lettino. Prima un "ciao", poi un "come stai", poi una chiacchiera in più, una piccola confidenza, poi il calore di lunghe giornate trascorse insieme...... Occhi celeste come l'infinito, capelli biondo intenso, carnagione scura dal sole di lago. Qualcuno si lancia perfino in giochi di similitudine (sono negretta come mai prima d'ora, il mio rosso carota con il sole è diventato biondo intenso e gli occhi.... beh, madre natura ha voluto fossero azzurro cielo). Capita che quella persona ti dica, un giorno, pranziamo insieme? E capita che io dica con molto piacere. Sua ospite la prima volta, tento di ricambiare la carineria una seconda volta, ma finisco per essere nuovamente sua ospite. Alla terza volta le dico "oggi ognuno pensa a sé"..... e finisco, per un gioco di complicità, a ottenere la mia rivincita. Amante del pane di segale proposto in occasione della grigliata con l'allegra combriccola, consapevole del suo amore per il cioccolato fondente..... mi dico ora la sistemo io! Quando preparo queste creme lo faccio sempre pensando a qualcuno, in modo da riservarmi solo gli avanzi e non cadere in tentazione..... e questa volta ho mantenuto lo stesso piano d'azione. Ma la curiosità di sapere quel buon vasetto quanti giorni durerà in casa di Irene..... beh, mi solletica abbastanza!! Di certo è che.... LO MERITA TUTTO!! Ingredienti 150 g di cioccolato fondente extra 50 g di cioccolato bianco 80 g di nocciole 50 g di zucchero grezzo di canna 200 ml di latte di riso alla nocciola (io Isola Bio) 1 cucchiaio di amido di mais 5 cucchiai di olio di semi di soia peperoncino a piacere Tritate molto finemente le nocciole con lo zucchero, facendo attenzione che il composto non surriscaldi e che non diventi una pasta burrosa. Aggiungere il peperoncino (io ne ho aggiunto mezzo cucchiaino raso, come nella foto, e il risultato è stato un sapore decisamente intenso!!) e mescolare bene al composto di nocciole. Spezzettate nel trito ottenuto i due tipi di cioccolato e tritarli finemente incorporandoli alle nocciole. Trasferite il tutto in una casseruola e cuocete a bagnomaria. Mi raccomando a non portare mai a bollore l'acqua. Stemperate l'amido di mais nel latte di riso precedentemente scaldato e, non appena il cioccolato inizierà a sciogliersi, versatevi il latte (unendolo freddo farebbe reazione con il cioccolato, che diventerebbe una massa densa). Mescolate molto bene aiutandovi con una frusta a mano e, quando il composto sarà completamente amalgamato aggiungete l'olio di semi di soia. Tenete a bagnomaria continuando a mescolare fino a quando avrete ottenuto una crema perfettamente liscia ed omogenea. Preparate uno o due barattoli (con queste dosi vengono circa 500 ml di crema), sterilizzandoli in acqua bollente per 5 minuti e facendoli asciugare perfettamente. Versate la crema nei barattoli, fino ad un dito dal bordo, chiudeteli e, avvolti in un canovaccio, fateli raffreddare completamente. Raffreddando si creerà il sottovuoto e potrete tenerli in dispensa fino all'apertura. Una volta aperto il barattolo andrà conservato il frigorifero e durerà per almeno una buona buona settimana..... ma sono certa che ad una settimana non ci arriverà! Gustate la vostra crema a cucchiaio, su una fettina di pane (magari di segale, Irene?), su una fetta biscottata, in un dolce.... Insomma, sbizzarritevi. Il piccante sicuramente rende il tutto più sfizioso! abc

Filetto di vitello al pesto di basilico e limone: il piacere di ritrovarmi

Sono stati pochi giorni, è vero..... e ogni tanto una piccola pausa ci vuole. Ma togli la tela ad un pittore: gli toglierai il respiro!! Torno alla mia vita: apro casa, poso la valigia, apro le finestre e guardo la mia cucina. Sorrido. Sono stati pochi giorni, è vero..... ma mi è mancata da morire!!! Ho riempito il carrello della spesa, prima, e il frigo, dopo, di tante di quelle cose che potrei campare per mesi. Ma questo vuol dire tornare a sentirmi viva e attiva. Ho bisogno dello sfrigolare di un filetto in padella, del profumo di una spezia, dei miei intrugli..... Ho deciso che avrei iniziato da qui, da un semplice filetto di vitello. Semplice, è vero, ma in questa semplicità ritrovo tutto il piacere di gustare sapori sani e avvolgenti. Il piacere di dipingere la mia tela. Torno a farlo e ve ne parlo.....

Ingredienti

1 filetto di vitello
1 manciata abbondante di foglie di basilico
1 di limone biologico
1/2 spicchio l'aglio
sale
olio
zenzero in polvere
peperoncino

Lavate e asciugate delicatamente le foglie di basilico. Tagliate la scorza di 1/3 di limone (mi raccomando solo la parte gialla per evitare il gusto amarognolo) e pulite il mezzo spicchio d'aglio. Tritate tutto molto finemente con una mezzaluna. Fate soffriggere a fuoco basso con mezzo cucchiaio di olio, aggiungendo sale q.b.e peperoncino a piacere. Dopo circa 3 minuti allungate con 1 cucchiaino di succo di limone e, in un secondo momento, con 2 cucchiaini di acqua. Fate cuocere ancora qualche minuto, girando bene, e mettete da parte.
Prendete il filetto di vitello e chiudetelo a medaglione, legandolo con lo spago da cucina. Fate scaldare un filo d'olio in padella con un po' di zenzero. Quando sarà caldo alzate la fiamma e fate rosolare bene il vitello per circa 2 minuti per parte. Salate, abbassate leggermente la fiamma, e fatelo cuocere per 10 minuti scarsi, girandolo un paio di volte.
Quando sarà abbastanza cotto (dentro dovrà rimanere piuttosto rosato) trasferitelo in un piatto su qualche fettina di limone. Versate il pesto nella padella in cui avete cotto il filetto e amalgamatelo al suo fondo di cottura. Coprite il vitello con la salsina di basilico e scorza di limone e servite.
La carne rimarrà morbida e il pesto darà un tocco di sapore deciso alla delicatezza del vitello.abc

“Very inspring blogger award” e una sorpresa cioccolatosa che vi lascerà senza fiato… per festeggiare

Buongiorno mondo!! 
Ho ricevuto questo premio da Floriana, del blog Semi di vaniglia e voglio festeggiare insieme a voi.



Mi attengo alle regole per poter meritare questo premio. Mettetevi comodi, perché ho un po' di cose da dirvi. Dovrò raccontare 7 cose di me, prima di inviare questo premio a 15 bloggers che hanno meno di 200 followers e che, a loro volta, dovranno ripetere questo iter, diventando followers stessi.

Bene. Sette cose possono sembrare tante, ma per me sono poche, e non so proprio da dove iniziare......

1. Sono una persona solare, semplice e trasparente: non serve farmi parlare per capire il mio stato d'animo

2. Sono particolarmente testarda e questo, seppur con infinite accezioni negative, mi ha portato a dimostrare a me stessa, nel tempo, che posso arrivare dove voglio

3. Non mi spaventano fatica e sacrificio.... anzi, per sentirmi soddisfatta pienamente di un traguardo credo che fatica e sacrificio siano non solo d'obbligo, ma sani compagni di viaggio

4. Vivo di passioni, da quando mi alzo a quando spengo la luce. Di questo sono orgogliosissima, ma lo sono soprattutto del fatto che sia arrivata a questo per averci creduto fermamente, anche quando tutti mi davano contro

5. Amo leggere, leggere, leggere. Quando apro un libro e inizio a leggere chiudo le porte alle sensazioni ostili della giornata, entro in un mondo perfetto e rinasco

6. Non toglietemi lo sport. Mi carica, mi sfoga, mi distrae, accresce l'autostima, mi fa star bene. E' una conditio sine qua non del successo delle mie giornate

7. Sono già qui......all'ultimo punto e avrei ancora tante di quelle cose da dire!! Beh, devo attenermi alle regole per cui qui mi fermo. Concludo dicendo che amo dilettarmi tra i fornelli. Sorrido mentre cucino e mi tingo di mille sfumature di emozioni assaggiando un piatto.

Ed ora a me, miei cari bloggers.....

1. Inizio da te Micol. Sei stata una grandissima scoperta! Le ricette di Micol

2. Lorena... Briciole di Sapori

3. Daniela... I fornelli di Alice

4. La Cucina di Pattylou

5. Dolci e delizie di Giusy

6. Le ricette di Maripatty

7. La mia amica Erika... Le ricette a modo mio

8. Laura e Terry.... Belle in pentola

9. Ricette a prova di.... Bina

10. Pane e panna

11. Briciole di Gusto

12. La voglia di vaniglia

13. ...io pasticcio

14. mmm...buonissimo!

15. La cucina di Giu Gen


Ed ora che i premi sono stati spartiti, perché non festeggiare insieme????

Dalla prima volta in cui ho proposto questa prelibatezza mi sono sempre divertita ad osservare le espressioni incredule degli assaggiatori.... Mi piace tantissimo guardare come cambino le linee del viso man mano che il palato ne attraversa gli strati.... Perché diciamolo, ciò che si vede è una gran bella colata di cioccolato nerissimo!!! Vi porto con me in questo viaggio sensoriale e condivido con immenso piacere, vista l'occasione, una delle prelibatezze di cui i miei invitati non si scordano mai!!




Ingredienti

80 g di cioccolato extra fondente
peperoncino a piacere
100 g di parmigiano

Iniziate con mettere a fondere, a bagno maria, il cioccolato ridotto in pezzi. Mi raccomando, il cioccolato dev'essere di qualità e l'acqua non deve mai raggiungere l'ebollizione: questi sono presupposti fondamentali affinché venga una bella cremina liscia. Aggiungete il peperoncino (a piacere, ma è bene che si senta!) e mescolate in modo da rendere tutto omogeneo.
Tagliate il parmigiano in cubetti di circa 2 centimetri di lato.Affinché non si rompa in scaglie sarebbe opportuno utilizzare un filo d'acciaio, diversamente accettate che i pezzi non siano regolarissimi.
Intingete ciascun pezzo di parmigiano nel cioccolato fondente, uno alla volta, coprendolo bene su tutti i lati. Con l'aiuto di una forchetta sollevatelo, fate scendere tutto il cioccolato in eccedenza con piccoli colpetti e riponetelo su un foglio di carta forno (o su un setaccio o graticola, in modo che scoli il cioccolato).
Riponete i bocconcini in frigorifero per almeno un paio d'ore.
Ed ora assaggiate e poi.....deliziate, affascinate e conquistate chiunque vogliate!!abc

Carpaccio piccante di frutta in pasta phillo e una grande dichiarazione d’amore

Sì, è vero, confesso di essere innamorata perdutamente della pasta fillo (o phillo). La scoprii quando la svestii dei chili di olio con cui la addobbano le cucine cinesi nostrane. Sai, è quella dell'involtino primavera! Bene, anzi ottimo: proviamo a renderla commestibile, adesso. Così imparai che i suoi utilizzi possono essere molteplici. Confesso che non sono mai riuscita a trovarla in alcun supermercato, ma ho anche imparato in fretta quanto sia semplice da preparare in casa. Essendo un'amante della pasta sfoglia, che mangerei in qualsiasi forma, colore, impiego e variante, ma essendo anche un'irriducibile salutista attenta al grammo di grasso in più, ho iniziato a sostituirla con queste sfoglie finissime e croccantissime. E vi garantisco che non solo ha eliminato il tarlo della sfoglia, ma è diventata una continua fonte di sfida per creare varianti nuove e sfiziose. Con questa versione non ho certo scoperto l'acqua calda, ma sapete che soddisfazione dire..... l'ho fatto io?!?!?

Ingredienti

100 g di tonno affumicato
1 pesca (a vostro piacimento, bianca, gialla, noce o no)
1 mela (io ho usato una Fuji, ma credo che una Granny Smith avrebbe contrastato maggiormente la dolcezza della pesca)
5 fragole
pasta phillo (dosi di questa ricetta)
1 cucchiaino di mosto d'uva cotto
1 cucchiaino di olio evo
2 cucchiaini di succo di limone
sale
peperoncino

Dal panetto di impasto, se non vi affidate alla pasta phillo pronta, ricavate una sfoglia sottilissima (dovrà essere trasparente). Copritela con dell'olio evo aiutandovi con un pennellino e tagliatela in quadrati uguali.
Prendete una piccola terrina o delle coppette che sopportino la cottura in forno, ungetela all'esterno e adagiatevi il primo quadrato, lasciando la parte oliata a contatto con il recipiente utilizzato. Procedete in questo mondo, sfalsando gli angoli dei quadrati, fino a terminare le sfoglie. Abbiate cura di fare aderire bene le sfoglie, eliminando tutte le bolle d'aria, perché a cottura ultimata causerebbero la rottura e la conseguente caduta degli strati. Cuocetela in forno a 19° per circa 10 minuti, ma controllate che i bordi non brucino!!
Sfornatela e lasciatela intiepidire. Con una lama sottile separate la forma di pasta dalla terrina, facendo attenzione a non romperla, e separate le due parti. Lasciatela raffreddare completamente (io l'ho preparata la sera prima, ma sarà sufficiente anche meno tempo!!). L'importante è che sia fredda.
Rivestite l'interno della coppetta di pasta con le fettine di tonno affumicato. Lavate la frutta e tagliatela a spicchi. Alternate mela e pesta sui lati e riempite il centro con le fragole. Preparate ora l'emulsione, mescolando mosto d'uva cotto con olio, succo di limone, sale e peperoncino a piacere. Con l'aiuto di un pennellino cospargete le fettine di pesce verso l'interno, in modo da non bagnare la pasta, e la frutta.
Ed ora gustate come desiderate: con una forchetta, con un cucchiaino, con le mani.... prima la frutta, poi il tonno, o tutto insieme..... lasciando il cestino di phillo alla fine o spezzandolo e gustandolo insieme al resto come fosse pane...... Non esistono regole. Esiste solo il piacere di concedersi ad un pasto leggero e sfizioso.

abc

Ravioli al saraceno con pere al pepe…. e la prova che anche i caratteri forti vanno d’accordo

Avete presente quella versione di spaghettone al ragù di polpo che vi ho presentato qualche giorno fa? Bene, 100 g di farina e 1 uovo sono decisamente eccessivi per sfamarmi una sola volta e onestamente perfino per due volte, ma prometto che non vi riproporrò più questo impasto. Non prima di avervi illustrato questa nuova versione, chiaro.
Il pensiero di partenza è stato il condimento, decisamente insolito per una pasta. Ma ormai l'avrete capito che l'azzardo è un aspetto fondamentale dei miei esperimenti. Che volessi una pasta ripiena era il secondo punto fermo. Ma.....ripiena di cosa? Di certo avevo bisogno di un sapore semplice, ma che allo stesso tempo risaltasse l'accento pepato delle pere. Credo che un pesce bianco e delicato ci sarebbe stato d'incanto- Ho, invece, optato per del semplice formaggio....con una punta di.....carattere.

Ingredienti

1 sfoglia di pasta al grano saraceno
100 g di ricotta
10 g di parmigiano (o del pecorino saporito)
peperoncino
2 cucchiai di confettura di pere con zafferano e pere
1 acciuga
olio evo
sale

Grattugiate il parmigiano, o il pecorino, e unitelo alla ricotta. Aggiungete il peperoncino (consiglio una quantità decisa) e il sale. Mescolate bene.
Tirate la pasta in una bella sfoglia non troppo sottile. Ponete su una metà il quantitativo di un cucchiaino di ricotta, a distanza di circa 7 centimetri uno dall'altro. Bagnate con un pennellino la metà sfoglia rimasta libera, ripiegatela sopra l'altra parte e schiacciate bene i bordi intorno al ripieno, in modo da unire le due sfoglie. Tagliate i ravioli della forma desiderata e sistemateli su un piatto.
Scaldate un filo di olio evo e unite un filetto di acciuga, lasciandola sfaldare. Aggiungete le pere e fate insaporire bene. Fate cuocere la pasta per circa 3 minuti (dipenderà dallo spessore della sfoglia). Con una schiumarola scolate i ravioli e sistemateli sul piatto. Cospargeteli con il sugo di pere e cospargete con un filo d'olio e una macinata di pepe.
Gustatene l'insolito contrasto e....fate il bis!!



abc

Risotto alle fragole e aceto balsamico….l’arte di saper stupire

E' vero, io amo sperimentare, creare, accostare, inventare, stravolgere, sconvolgere. A volte, però, stupire è l'unico obiettivo....e quando devo raggiungerlo vado sul sicuro. Sicuro, che non vuol dire banale! Questo è uno di quei piatti per cui i miei invitati parlano e parlano e parlano e ne parlano tanto da incuriosire chi vorrebbe assaggiare e continua a chiedere e chiedere e chiedere. Non il classico risotto alle fragole. No, perché anche quando vado sul sicuro, mi piace osare. In questo piatto sono racchiusi sapori differenti che si rinforzano tra di loro esaltando, ciascuno, gli altri, senza coprirsi, senza alterarsi, senza confondersi. E' quello che definisco un piatto perfetto nell'equilibrio dei gusti. E ve lo presento, come una delle mie migliori creazioni.....

Ingredienti

90 g di riso di Baraggia Biellese
160 g di fragole
10 foglioline di basilico
50 ml di aceto balsamico
peperoncino a piacere
brodo di carne (o vegetale, per la versione veg)

Pulite e lavate le fragole. Tenetene una da parte, per la guarnizione del piatto, e tagliate le altre a dadini. Saltatene 100 g in padella con un filo di olio caldo e aggiungete, dopo un minuto, il riso. Fate insaporire per un altro minuto a fiamma viva. Bagnate a questo punto con l'aceto balsamico. Aggiungete 7 foglioline di basilico e  il peperoncino secondo il vostro gusto. Mescolate, abbassate la fiamma, coprite e continuate la cottura aggiungendo il brodo, poco alla volta.
A 5 minuti dal termine della cottura aggiungete le restanti fragole a dadini: servirà a dare un colore intenso al piatto. Spegnete la fiamma e lasciate riposare per un paio di minuti. Trasferite il risotto nel piatto e decorate con la fragola lasciata da parte, tagliata come meglio gradite. Sistemate le foglioline di basilico fresco e.....gustate in silenzio. Un silenzio che non fa parte degli ingredienti, ma che diventerà, scoprirete, improvvisamente essenziale......abc

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