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Pasticcini di datteri e frutta secca con copertura fondente

Una delle cose che mi soddisfa maggiormente, in questo interminabile e coscienzioso percorso di trasformazione, è quanto senta di desiderare sempre più ingredienti alternativi, e di quanto questi diventino, poco alla volta, un'alternativa irrinunciabile. Prioritaria, principale. Anche nel dolce, ormai, prediligo l'utilizzo della frutta a discapito dello zucchero raffinato, e la frutta secca come fonte grassa sana e nutriente. E visto che, golosa, lo sono, visto che la colazione va difesa e celebrata, ma anche un piccolo peccato di gola una tantum deve avere motivo di esistere, mi diverto a tritare, mescolare, accostare, testare e saggiare sapori intensi, pieni e appaganti, rispettando i principi, sempre più solidi, di benessere. Insomma, il cibo cura: anche un pasticcino, può farlo!! Soprattutto se contiene tanti piccoli diamantini, come questi. Carboidrati, fibre e grassi in una giusta proporzione, ma poi tanti altri preziosi nutrienti. Insomma, dei piccoli concentrati di energia che apprezzerete, ne sono certa, in qualsiasi momento della giornata!! Ingredienti 150 g di fiocchi di avena 50 g di mandorle pelate 50 g di mandorle 50 g di noci 10 fave di cacao 250 g di datteri Medjoul 25 g di bevanda vegetale (per me a base di avena) 25 g di semi di lino 100 g di cioccolato fondente (per me 72%) 100 ml di caffè 50 ml di bevanda vegetale (per me a base di avena) 10 ml di olio (per me extravergine di oliva) Inserite in un boccale i fiocchi di avena, la frutta secca, i semi di lino e le fave di cacao. Tritate, fino ad ottenere un composto sbriciolato. Aggiungete i dattei snocciolati e il latte. Frullate fino ad ottenere un impasto omogeneo. Trasferite tutto su un foglio di carta forno. Coprite con un altro foglio e stendete, con il matterello, ricavando un panetto spesso circa 2 centimetri. Tagliate dei quadrotti. Sciogliete il cioccolato con il caffé e il latte. Unite l'olio e mescolate fino ad incorporarlo completamente. Immergete ciascun quadrotto e posizionatelo su una griglia, per far colare il cioccolato in eccedenza. Fate riposare i pasticcini in frigorifero per un paio d'ore, quindi cedete all'assaggio. abc

Pasticcini di mandorle all’arancia e cioccolato fondente

Mi è bastato guardare un'immagine, questa. Ci sono cose che mi sanno rapire in un modo irrimediabile. Senza scampo. Cioccolato, nocciole, arancia. Potrebbe esserci altro? Sono andata, allora, a leggere la sua ricetta, perché Betta è forte davvero! Niente, e dico NIENTE, da eccepire: la lista degli ingredienti non richiede adattamenti. Metto in ammollo le nocciole e procedo. Creo dei cilindri, sciolgo il cioccolato, ce lo verso sopra e faccio riposare tutto in frigorifero. Poi assaggio. Ne sono già dipendente! Amore ti faccio assaggiare una cosa goduriosa: ho rispettato fedelmente la ricetta e seppur sappia che a te non piacciono i dolci...... Finiti!!!!! :D Lo stesso amore che non ama i dolci, però, è fortemente dipendente dalla mia cioccocrema alle nocciole. e, salvo azzerare le scorte piemontesi della tonda deliziosa, ho pensato di adattare questi dolcetti alle mie esigenze: mandorle! Promossi? Promossi. Tanto che non solo l'uomo ha apprezzato (e abusato, e chiesto se esista uno stampo da 240, invece che da 24!!!! :D ) ma anche i miei fedeli amici di corso hanno constatato l'effettiva bontà :) Alla fine ho elaborato un pasticcino, chiuso da una base morbida e altrettanto goduriosa, che, nell'insieme, è davvero una coccola piacevole e appagante!! E, come agli stessi amici di corso ho promesso, ecco la ricetta. Abusatene!! :D Ingredienti 200 g di mandorle pelate 10 g di zucchero bruno grezzo 1 arancia 1 limone biologico 1 cucchiaio di cocco rapè 1 cucchiaino di polline 1/2 cucchiaino di vaniglia in polvere 60 g di datteri Medjoul 40 g di fiocchi di avena 10 fave di cacao 200 g di cioccolato fondente Mettete le mandorle in un contenitore, copritele di acqua e lasciatele in ammollo per un paio di ore. Scolatele e fatele saltare in padella con lo zucchero, fino a farle appena caramellare. Fatele raffreddare, quindi inseritele in un boccale, aggiungete la scorza grattugiata del limone e frullate. Aggiungete il succo dell'arancia, il polline, la vaniglia e il cocco rapè, quindi frullate fino ad ottenere una pasta liscia e compatta. Aggiungete 5 fave di cacao e frullate ancora. Passate alla preparazione della base, frullando i datteri privati del nocciolo, i fiocchi di avena e le restanti 5 fave di cacao. Una volta che avrete ottenuto un impasto compatto, avvolgetelo in un foglio di pellicola trasparente e fatelo riposare in frigorifero. Riempite, con l'impasto di mandorle, lo stampo scelto, compattandolo bene. Lasciatelo in freezer per una decina di minuti. Sciogliete a bagno maria o nel microonde il cioccolato fondente. Estraete i pasticcini dagli stampi, sistemateli su una grata, colatevi sopra il cioccolato e fatelo rapprendere. Prendete la pasta di datteri e avena e stendetela in una sfoglia spessa circa mezzo centimetro. Ritagliate le basi dello stesso diametro dei vostri pasticcini e adagiatele sotto i pasticcini. In una seconda produzione ho unito il pasticcino e la base prima di colare il cioccolato, facendo riposare l'insieme nel freezer. Può essere un'alternativa pratica e efficace. Conservate i vostri pasticcini in frigorifero. Si manterranno per molto più tempo rispetto a quello che impiegherete a terminarli.... ;)abc

Tartufini di datteri, cocco e mandorle al cacao salato

Amo le cose che nascono per caso. Amo le sorprese. Amo lo stupore che ti coglie all'improvviso. Amo il "quando meno te lo aspetti". Amo i tentativi che falliscono per portarti al successo. Amo i tentativi riusciti al primo colpo. Amo smentirmi. Amo scoprire, conoscere, imparare. Amo stravolgere. Amo mettermi in gioco, sfidarmi, superarmi. Amo lo stupore negli occhi della gente. Amo quell'espressione del "quanta bellezza". Amo i sapori di sempre che incontrano forme nuove. Amo le coccole, quelle date e quelle prese. Amo i gusti pieni, sul palato e sottopelle. Amo ribaltare i "mai nella vita". Amo la mia vita, la mia strada. Amo le attese. Amo gli incontri. Amo la semplicità, quella lontana dalla banalità. Amo dar voce alle emozioni. Amo gli intrecci di mani. Amo gli abbracci. Amo i sorrisi che riempiono gli occhi. Amo i miei sogni. Amo le mie scelte. Amo la cosa giusta al momento giusto. Amo l'insolito che diventa abitudine. Amo le abitudini diventate cambiamenti. Amo il presente. Amo condividere. Amo le farfalle nello stomaco. Amo le emozioni incontenibili. Amo i progetti. Amo renderli reali. Amo. In ogni respiro, amo. Ingredienti 60 g di datteri Medjoul 40 g di polpa di avocado 30 g di cocco rapé 30 g di mandorle 20 g di crusca di avena 1 cucchiaino di maca in polvere cacao q.b. sale rosa Eliminate il nocciolo dai datteri e inseriteli in un bccale. Aggiungete l'avocado, il cocco e le mandorle. Tritate, a più riprese, fino ad ottenere un composto il più possibile omogeneo. Unite, quindi, la crusca di avena e la maca in polvere e mescolate fino a rendere tutto uniforme. Prelevate poco impasto alla volta e date una forma sferica. Passate ciascun tartufino in un misto di cacao e sale rosa e sistematelo su un tagliere. Fate riposare in frigorifero almeno un'ora, prima di assaggiare. Si conserveranno, chiusi in un barattolo al fresco, per una settimana. Ma vi sfido a farceli arrivare.... :) abc

Gelato di avocado e Slim Choco

Il fatto è che sono incurabile. Ho le mie missioni. Le mie paturnie. I miei mulini a vento. Che, talvolta, trasformo anche in conquiste. Eccone una. Amo follemente il gelato. Al cioccolato non resisto neanche in piena notte. Le due cose potrebbero sfuggirmi di mano prima ancora che il mio celeberrimo autocontrollo abbia la meglio. E allora cerco una soluzione. E la trovo. Avete mai sentito parlare di glucomannano? Si tratta di un polisaccaride, formato da glucosio e mannosio estratto dal tubero di Konjiac. Konjiac. Vi dice qualcosa? Vi riporta alla mente, forse, shirataki? Quella pasta che spesso documento come concessione al mio palato goloso ed esigente? Eccolo, sotto un'altra forma. Polvere di cioccolato. Diluito (perché essendo ricco di fibre ed essendo in grado di assorbire almeno 60 volte il suo peso di acqua, è fondamentale che venga assunto correttamente per evitare il rischio di effetti indesiderati come stipsi), può essere assunto come bevanda. Io ne ho fatto un gelato. Ovviamente calibrato negli ingredienti e ovviamente senza gelatiera (*che poi mi tocca uscire di casa). Perfettamente raw, deliziosamente veg, sorprendentemente gustoso e favolosamente leggero, si è conquistato all'istante il suo posto nella lista dei miei must. Se foste a regime, ma anche in cerca di qualcosa di sano e alternativo, vi consiglierei di non perdervi l'occasione. Che ne ho già una bella da proporvi :) Ingredienti 270 g di polpa di avocado 100 g di Slim Choco Clean Food 80 g di datteri Medjoul 60 g di bevanda vegetale 5 g di maca in polvere Sbucciate l'avocado, tagliatelo in piccoli pezzi e inseritelo in un boccale, insieme allo Slim Choco, alla maca e ai datteri privati del nocciolo. Frullate tutto, a più riprese per non surriscaldare il prodotto, fino ad ottenere una crema liscia ed omogenea. Allungate con il latte che siete soliti utilizzare (io uso una bevanda a base di avena) e rendete tutto ben amalgamato. Trasferite il composto in uno stampo in acciaio e trasferite in freezer. Dopo mezz'ora estraete il recipiente e mescolate, con una spatola, per ricompattare e amalgamare il composto. Ripetete l'operazione, sempre a distanza di 30 minuti, per almeno 5 volte. Lasciate in congelatore. Estraetelo 15 minuti prima di utilizzarlo e.... divertitevi. Ve lo propongo, oggi, nella pienezza della sua semplicità, ma ho all'attivo un assaggio che vi farà toccare le stelle con un dito :Dabc

Crema fondente ai datteri e rhum con note di sale rosa

Ci sono cose che, nel corso del tempo, cambiano, si trasformano, migliorano, a volte peggiorano, si strutturano, vengono approfondite, evolvono. Poi ci sono cose che rimangono nella nostra vita come una trave portante. Ma esiste una terza categoria, che, ho scoperto nell'ascoltare questo costante progresso che è la vita, è qualcosa di irrimediabilmente sorprendente: le travi portanti che evolvono, migliorano, si sfaccettano di bellezze e bontà sempre nuove e sempre stupefacenti. Prendi una tavoletta di cioccolato fondente, detta trave portante, e trasformala in crema, detta evoluzione. Adesso adattala alle esigenze, ai gusti, alle finezze del palato. Ecco, eccovi pronta la sorpresa stupefacente!!!! Nel tempo ho scoperto che cioccolato e rhum si sposano alla perfezione. E che il cioccolato salato è un'emozione difficilmente pareggiabile. L'ho definito, e lo definisco tutt'ora, senza riserve, orgasmo culinario. Ho anche scoperto che i datteri, quelli naturali, carnosi, pieni, sono un'esperienza sensoriale che vale la pena di essere vissuta. E che permettono, insieme a tante alte soluzioni, di eliminare zuccheri raffinati, nemici del nostro corpo. Non ho fatto altro che mettere insieme questi miei, personali, assiomi. E quello che ne è venuto fuori è....... il paradiso!! Il paradiso in un vasetto. Da aprire quando vorrete. Da regalare a chi merita il meglio. Da tenere sempre a portata di cucchiaino, nei momenti di bisogno, quando servirà un piccolo aiuto, quando ci si vorrà dedicare una coccola. Da condividere seduti su un tappeto. Da spalmare. Il paradiso ve l'ho messo sotto vetro. GODETENE!! Ingredienti 250 g di cioccolato fondente 90 g di datteri Medjoul 60 g di latte vegetale (per me di avena) 20 g di rhum (per me Zacapa 23 anni) 2 g sale rosa Spezzettate il cioccolato e frullatelo. Unite i datteri, il rhum, il sale e frullate nuovamente, creando un impasto omogeneo. Sciogliete tutto, a bagno maria o nel Bimby (questa volta ho fatto tutto nel Bimby), fino a quando otterrete una crema liscia. Versate il composto bollente in un barattolo di vetro, ben sterilizzato in precedenza. Chiudete il barattolo e avvolgetelo in un canovaccio. Lasciatelo raffreddare fino a quando si creerà il sottovuoto. In questo modo potrete conservarlo per settimane, chiuso. Una volta aperto, invece, finirà prima di quanto possa durare..... :) L'assenza di grassi la rende piuttosto compatta e per me è un valore aggiunto. Il rhum, comunque, permetterà di mantenerla morbida e piacevole. E perfetta per farciture, se proprio riuscirete a resistere al cucchiaino ;) abc

Croissant di farro e grano arso al burro vegetale e ripieno di cioccolato

Ormai da tempo, da molto tempo, avevo messo da parte lievito e farina. Troppe salite frapposte tra il desiderio di un buon croissant e....un buon croissant ^_^ Così, rassegnata al battere del tempo, ho atteso che le energie trasmesse agli impasti tornassero ad essere nuovamente quelle positive. Quelle che sono già un passo verso il successo. Alla fine anche la cucina, nella sua concezione più ampia, insegna. Insegna che spesso chiediamo troppo a noi stessi, insegna che per un successo servono decine di fallimenti, insegna l'arte della pazienza, e della costanza, insegna che talvolta è necessario fare un passo indietro, che tutto è vita e va ascoltato e rispettato: tempi, sapori, esigenze. E insegna che poi, non importa dopo quanta attesa, le soddisfazioni arrivano. In un incontro tra sogno e realtà ho sfornato i miei cornetti speciali. Non perfetti, ma sani e appetibili anche per una salutista incallita come me. Che adora la sfogliatura ricca e sconvolgente, ma che non ne sopporta  più neanche l'odore. Ho voluto, ho cercato ed ho trovato il mio burro. E la prossima volta ne aumenterò la dose per ottenere un risultato più stratificato. Vegetale. Sano. Di certo calorico, ma con l'attenuante. Questi croissant hanno il peso di una nuvola e la consistenza dello zucchero filato. E un cuore......un cuore.....un cuore intenso e fondente che strega!! Ingredienti Per l'impasto 300 g di farina di farro integrale 100 g di farina di Tipo 1 5 g di farina di grano arso 30 g di lievito madre secco 75 g di zucchero di canna Demerara 20 g di malto d'orzo 50 ml di olio evo delicato 1 uovo Per il burro vegetale 35 g di burro di arachidi* 75 g di olio di cocco Per il ripieno 100 g di cioccolato fondente 50 g di datteri 25 g di latte vegetale 1 cucchiaino di miele 1 cucchiaio di albume *Preparato con 65% di arachidi, 15% di olio evo e 20% di sciroppo di malto, o miele (più, a piacere, un pizzico di sale) Setacciate le farine insieme al lievito madre e inseritene metà nella ciotola dell'impastatrice. Aggiungete il latte vegetale tiepido, il malto d'orzo, lo zucchero di canna e l'uovo. Iniziate ad impastare, unendo la restante farine, un cucchiaio alla volta. Per ultimo versate l'olio a filo. Lavorate la pasta fino a quando otterrete un impasto incordato. Trasferite tutto in una terrina infarinata, coprite con un foglio di pellicola trasparente e lasciatelo lievitare fino al raddoppio. A me ci sono volute 6 ore. Preparate il ripieno fondendo il cioccolato vegetale insieme al latte. Unite i datteri privati del nocciolo e frullate tutto fino ad ottenere una crema omogenea. Tenete da parte. Raffreddando diventerà una pasta morbida. Sciogliete l'olio di cocco e versatelo sul burro di arachidi. Mescolate energicamente con una frusta fino ad ottenere un liquido omogeneo. Mettete in frigorifero e, ogni 10 minuti, girate, per amalgamare bene le parti che, poco alla volta, si rapprenderanno. Quando il vostro impasto satà lievitato, trasferitelo su un piano infarinato e stendetelo in un rettangolo 2:1. Coprite 2/3 della superficie con il burro, formando uno strato uniforme, quindi piegate il lembo di impasto rimasto pulito verso il centro, e chiudete con l'ultima piega anche la parte imburrata. Effettuate nuovamente la piega a tre nel verso opposto, avvolgete in un foglio di pellicola trasparente il panetto ottenuto e lasciate riposare in frigorifero per 1 ora. Riprendete l'impasto, stendetelo con un mattarello su una superficie infarinata ed effettuate una piega a tre. Impacchettate nuovamente e lasciatelo un'altra ora in frigorifero. Effettuate l'ultimo passaggio con una piega a quattro (prima in due in un verso. poi in due nell'altro) e lasciatelo ancora un'ora a riposo nel frigorifero. Stendete, a questo punto, il vostro impasto in una sfoglia lunga e rettangolare alta circa 20 centimetri. Tagliate i votri triangoli, a mano o con il mattarello sagomato) e sistemate alla base di ciascun triangolo un cucchiaino di farcitura al cioccolato. Arrotolate i triangoli e adagiateli, ben distanziati tra loro, su una placca rivestita da carta forno. Copriteli con un foglio di pellicola trasparente e lasciateli lievitare per 12 ore. Io li ho lasciati per l'intera notte. Accendete il forno e portatelo ad una temperatura di 180°. Nel frattempo mescolate l'albume con il miele e spennellate la miscelasu ciascun croissant. Infornate e cuocete per circa 30 minuti, controllando la doratura della superficie. Quando saranno pronti sfornateli e lasciateli raffreddare su una gratella. Resistere a questo passaggio è cosa assai difficile ^_^ ma è consigliato. Gustatevi i vostri soffici cornetti e, solo quando saranno perfettamente raffreddati, conservate quelli rimasti in un sacchetto ben chiuso, nel congelatore. Volendo potreste congelarli a crudo, prima della lievitazione delle 12 ore. All'occorrenza vi basterà estrarli, lasciarli una notte intera sulla placca e cuocerli al momento. Non serve aggiungere altro. Sapete cosa c'è dentro e non sono conservanti ^_^ Solo bontà, genuinità e taaaaaaaaaaanto sapore!

abc

Barrette raw ai datteri e frutta secca: il benessere a tutto tondo parte da qui, da noi stessi

Osservando la quantità di foto da scaricare e sistemare, penso "è come se non mi fossi mai fermata". Ripercorrendo tutti i sapori che ho voluto intrecciare e liberare sul palato in questo periodo di calma piatta, mi dico "sei un'inguaribile e inarrestabile curiosona". Scorrendo ad occhi chiusi le immagini dei pranzi che, comunque, mi sono concessa, libera dalla macchina fotografica, libera dal taccuino e dalla matita, dalla bilancia e dalla precisione, penso che sì, ogni tanto una pausa sia lecita. Che non vuol dire abbandonare una passione. Vuol dire prendersi il proprio spazio. Ascoltarsi. Assecondarsi. Darsi solo quello che si sente di desiderare. Non torno a pensare che tutto possa essere come prima, perché una delle cose più importanti che ho imparato è che la vita è trasformazione. E' cambiamento. E' evoluzione. Questo spazio ha raggiunto apici di pienezza. Oggi è assestato su un rispetto del tempo, dei principi, della trasparenza e della libertà. Per questo torno con una delle creazioni che sento rappresentarmi maggiormente. Perché la mia testolina non si è mai fermata, non si ferma mai. Perché in queste barrette c'è tutto quello che io cerco. E perché, ho imparato, la dimostrazione tangibile di qualcosa di buono vale più di mille parole. A voi la scelta. A voli l'assaggio. A voi il benessere. Tutto quello che io ho scelto per me. Niente di meno di quanto io concedo a me.

Ingredienti

200 g di datteri naturali
15 g di olio evo
25 g di pistacchi di Bronte sgusciati
25 g di nocciole sgusciate
25 g di gherigli di noci
70 g di fiocchi d'avena
10 g di bacche di Goji
5 bacche di cardamomo
cannella

Snocciolate i datteri e inseriteli in un boccale, insieme all'olio evo. Frullate tutto a più riprese fino ad ottenere una crema liscia. Tostate le nocciole e i pistacchi, quindi pulite bene tutto dalle pellicine. Unite la frutta secca alla crema di datteri e frullate per pochi istanti.
Aggiungete i fiocchi d'avena, i semi di cardamomo precedentemente pestati in un mortaio, la cannella a piacere e le bacche di Goji. Impastate fino ad ottenere un impasto omogeneo. Quindi lasciate riposare l'impasto per circa mezz'ora.
Prendete un foglio di carta forno, bagnatelo e strizzatelo. Versateci sopra il composto e ripiegate la carta sopra lo stesso impasto. Ripiegate i bordi in modo da formare un rettangolo e stendete l'impasto con un mattarello, creando una sfoglia di spessore uniforme di circa mezzo centimetro.
Tagliate delle barrette rettangolari (ve ne usciranno quasi una ventina) e trasferite il foglio su un tagliere. Mettete le barrette in freezer per circa un'ora, quindi estraetele e "impacchettatele", una ad una, con della carta forno. In questo modo saranno pronte all'uso e pratiche da consumare.
Trasferitele nuovamente nel freezer e conservatele fino all'occorrenza. Basterà estrarle pochi inuti prima dell'assaggio per avere uno snack dolce, appagante, ricco, nutriente e prezioso.
Energia genuina per darvi la carica necessaria!!

Fate tanto sport. Dimenticate l'auto per le distanze che potreste percorrere a piedi o in bicicletta. Non parcheggiate (magari in divieto o in doppia fila) vicino al luogo di destinazione, ma camminate. Ascoltate il vostro corpo. Coccolatelo con criterio. Educatelo al benessere. Non c'è niente di più incoraggiante di un corpo che sta bene.

abc

Crostatine con pera e crema di cioccolato ai fagioli: l’unico limite che esiste è quello che ci si impone

Ripercorro il tempo, torno a qualche mese fa. Mi spaventa quasi pensarci, ma è quanto è trascorso da quando sfornai le presenti, sorprendenti, crostatine. Le pere erano ancora frutto di stagione ^_^ Ma vi viziai con le foto, vi incuriosii e qualcuno, sempre che non si sia fatto vincere dalla rassegnazione, sta ancora aspettando che sveli di cosa siano fatte. Credo sia arrivato il momento. Comprate le pere, anche se non di stagione, o cambiate frutto se non voleste peccare di incoerenza. Ma fatele. Il guscio è avvolgente, la crema è intensa. Cioccolato, fagioli, datteri. Dimenticatevi degli ingredienti poco salubri delle creme già pronte e dedicatevi un tuffo nell'inebriante travolgenza della genuinità. Cedete, coccolatevi, sporcatevi le mani e imbrattatevi il muso. Non ponetevi limiti, perché li rimpiangereste a cottura ultimata. E trovate un nascondiglio sicuro dai vostri coinquilini. Perché di tale bontà..... si muore :D

Ingredienti

Per la base
150 g di mandorle pelate
100 g + 1 cucchiaio di farina di riso
50 g di farina di mais fioretto
1 cucchiaio abbondante di malto di riso
1 cucchiaino di farina di limoni
50 ml di acqua
20 ml di olio di riso
cannella in polvere

Per la crema di cioccolato
35 g di fagioli con l'occhio secchi
3 datteri
185 g di cioccolato fondente
1 cucchiaio di olio evo
cannella a piacere

1 pera Abate

Mettete i fagioli in ammollo per una notte intera, poi fateli bollire in acqua non salata per un paio d'ore, o comunque fino a quando saranno ben morbidi.
Preparate l'impasto iniziando dalle mandorle: inseritele in un boccale e tritatele finemente, insieme ad un cucchiaio di farina di riso, fino ad ottenere una polvere sottile. Unite la restante farina di riso, il mais fioretto, la farina di limoni e la cannella. Mescolate bene, quindi unite il malto di riso, l'acqua e, per ultimo, l'olio di riso.
   Lavorate fino ad pttenere un impasto compatto, quindi avvolgetelo in un foglio di pellicola trasparente e lasciatelo riposare in frigorifero.
Scolate i fagioli e inseriteli in un boccale. Unite i datteri, privati del nocciolo (io uso quelli naturali marocchini, che sono piuttosto grandi e carnosi) e la cannella. Frullate tutto fino ad ottenere una purea omogenea.
Sciogliete a bagno maria il cioccolato fondente, insieme all'olio evo, quindi unitelo alla purea di fagioli e datteri. Amalgamate tutto, finché non si sarà creata una crema perfettamente uniforme.
Riprendete l'impasto e stendetelo in una sfoglia spessa circa mezzo centimetro. Ritagliate dei dischi poco più grandi della circonferenza degli stampi che utlilizzerete e foderateli, ciascuno con un dischetto.
Lavate la pera e affettatela finemente, in modo da ottenere dei tondi. Sistematene un paio sul fondo di ciascuno stampo ricoperto. Riempite, quindi, con la crema di cioccolato e infornate, per circa 20 minuti, a 170°.
Trascorso il tempo, sfornate le crostatine e lasciatele raffreddare. Solo quando saranno completamente fredde, procedete ad estrarle dagli stampi.

Adesso lasciatevi guidare dall'istinto: condividete, nascondete, lasciate tracce, mettete sottovuoto. Oppure replicate.
Creano una pericolosa dipendenza (e non fanno male!!). A voi la scelta ^_^

Io ho ampiamente replicato. Le mie colazioni non possono prescindere dalla genuina e casalinga dolcezza.


abc

Croissant di khorasan con burro di arachidi e datteri: chiamamola follia ma tingiamola di sorrisi

La mia è una lotta contro i mulini a vento, lo so. Non lavoro con la pasta madre, non utilizzo farine forti (riesco a resistere senza frumento, ma non mi arrendo ai lievitati!!), non mi accosto neanche all'idea di ricorrere al burro per le sfogliature e non metto neanche le uova nell'impasto. Eppure pretendo che i croissant siano soffici, alveolati e sfogliati. Impossibile? Forse. Ma io non ne sono sicura e continuo a provarci.
Questo è un tentativo e non è neanche riuscito. Ma perché nascondermi dietro un croissant che non sarà affine alle aspettative, ma è comunque favolosamente buono? Anche perché, diciamocelo, se già senza farine forti è difficile creare un impasto adeguato, immaginiamoci senza gli ingredienti fondamentali alla riuscita di un croissant!! Della serie: masochista fino al midollo. Non solo mi piacciono le sfide, talvolta salto direttamente sui vetri :D
In ogni caso questo sono: frutto della mia follia, con un burro assolutamente insolito e una farcitura semplice e golosa. Io me le sto gustando con profondo godimento. E, comunque, ve le racconto.

Ingredienti

Per il poolish
100 g di farina di khorasan
15 g di lievito madre secco
115 g di acqua

Per l'impasto
poolish
180 g di farina di khorasan
20 g di maizena
20 g di lievito madre secco
20 g di olio evo
110 g di latte di avena
40 g di zucchero di canna grezzo
5 g di malto d'orzo in polvere

Per la sfogliatura
100 g di burro di arachidi
10 g di olio evo
5 datteri
2 cucchiai di maizena

Per la farcitura
50 g di cioccolato fondente
20 g di noci
zucchero di canna grezzo

latte di avena
olio evo

Preparate il poolish versando l'acqua nella farina mescolata al lievito madre secco. Mescolate grossolanamente, fino a quando tutta la farina sarà irrorata, coprite con un foglio di pellicola trasparente e lasciate riposare per 15 ore. Dovrete ottenere un composto pieno di bollicine e leggermente collassato al centro.
Occupatevi del burro: frullate i datteri, creando una purea, e unitevi il burro di arachidi. In ultimo aggiungete olio e maizena a sufficienza per creare un composto compatto. Lasciate riposare in frigorifero.
   Riprendete il poolish. Unitevi il resto della farina, mescolata al lievito madre, alla maizena e al malto, lo zucchero, il latte e impastate fino a quando sarà diventato elastico. Ponete l'impasto in una terrina, copritelo con pellicola trasparente e lasciatelo lievitare fino al raddoppio. A me ci sono volute 5 ore.
Stendete il burro in una sfoglia quadrata di circa 20 cm di lato e tenetela da parte. Riprendete l'impasto e stendetelo in un rettangolo di circa 20 cm x 40 cm. Posizionate al centro la sfoglia di burro e chiudete l'impasto a libro. Ripiegate, ora, ciascuna punta verso l'interno. Avvolgete l'impasto in un foglio di pellicola e lasciate riposare in frigo per un'ora. Trascorso il tempo stendete nuovamente l'impasto e piegatelo in 3. Fatelo riposare nuovamente, ben chiuso nella pellicola, per un'ora, quindi stendetelo nuovamente ed effettuate una piega a quattro.
Trascorsa l'ultima ora di riposo stendete l'impasto in una lunga striscia. Tagliate i croissant (io ho usato il mattarello apposta). Spolverizzate ciascun pezzo con un po' di zucchero di canna, quindi posizionate un cucchiaino di noci e cioccolato tritati.
Avvolgete ciascun croissant e poneteli, tutti, su una teglia coperta da carta forno. Copriteli con un foglio di pellicola e lasciateli riposare per tutta la notte (o almeno per altre 6 ore). La pellicola servirà a non far creare la crosticina.
Prima di infornare, spennellate con un'emulsione di latte e olio. Cuocete, quindi, a 180°, per 20 minuti circa. Dovranno essere ben dorati.
Quando saranno pronti sfornateli e lasciateli raffreddare. Quindi..... assaggiate e fate le vostre considerazioni: la sfogliatura non sarà perfetta (anzi...), ma la fragranza e la consistenza rapiscono senza ritegno ^_^

Il cuore è sfizioso e goloso e anche il profumo trasuda benessere e genuinità. Le scorte sono garantite e il piacere della colazione sempre più radicato!

Con questa ricetta partecipo alla raccolta di Panissimo, che per il mese di febbraio
è ospitato nel Condominio delle mie pazze amiche

abc

Briciole di biscotto, fiocchi di avena e frutta secca: tracce che definiscono strade e stabiliscono legami

Non avrei potuto scegliere qualcosa di più calzante, se non delle briciole di biscotto. Tanto o poco natalizie, poco fa. L'idea del mio amato panettone, in tutte le declinazioni proposte, da cui sono lontana quasi da due anni, è stata accantonata sul nascere quando la dispensa piena di farine inutilizzabili sotto consiglio medico e il poco tempo a disposizione per dedicare amore a questo importante lievitato, hanno spento gli entusiasmi. Ma anche questo rientrerà in un disegno ben preciso e sono certa che il ritorno ai miei lievitati avverrà nel momento giusto. Magari con l'ausilio di una planetaria. Magari con un'attenzione che oggi non posso riservare loro. Quindi... briciole siano! :D Biscottatrice seriale per vocazione e per deviazione (ai limiti della patologia, una dolcissima patologia), ho sentito la necessità di dare una nuova forma al tocco dolce delle mie colazioni. Una manciatina di queste briciole tuffata nello yogurt è il finale perfetto per pasto più importante della mia giornata.
Ma questa scelta, oggi, coinvolge anche altri sensi. Come fossi Pollicino, lascio briciole sulla strada, perché dietro ogni partenza, per me, c'è sempre una trasformazione. Banalmente considerata una vacanza, una vacanza che non riesco a concedermi da una vita, ormai, questa settimana rappresenta molto di più. Non a caso scelta in un periodo che non riesce a coinvolgermi, non a caso studiata per separarmi da una quotidianità e dai suoi logoranti pensieri, non a caso vissuta come lucida e oggettiva valutazione di ciò che sono e di ciò che voglio (essere) e maturata con la consapevolezza di poter tornare quella di prima, o cambiata completamente. Ma.... di tornare (?). E se le sensazioni e gli stimoli potrebbero tenermi lontana come una calamita, le briciole mi indicheranno una strada, quella che, indubbiamente, mi terrà unita a voi.
A questo giorno, a cui mi approccio con un viaggio, ci sono arrivata con enorme sacrificio. Un po' ho timore, quello genuino che ti fa tremare le gambe prima di salire su un palcoscenico, ma che ti dà l'adrenalina giusta per affrontarlo, un po' ho fiducia, perché la trasformazione maturata dentro di me mi dà anche la sicurezza di essere pronta, qualsiasi sia la svolta. In ogni caso sono serena e in pace con me stessa.
Auguro a ciascuno di voi di vivere un percorso di consapevolezza e di acquisizione di fiducia in voi stessi. A ciascuno di voi dono un sorriso e da ciascuno di voi lo prendo, un sorriso. Natale dovrebbe essere tutti i giorni, ma comprenderlo è la sfida più grande.

Ingredienti

100 g di mandorle pelate
65 g di pistacchi
35 g di noci macadamia
130 g di datteri naturali
100 g di latte di avena
1 cucchiaino di farina di mandarino
1 cucchiaino di cannella
50 g di polpa di pera e zenzero fresco

Mettete la frutta secca in un boccale e tritate tutto non troppo finemente. Tenete da parte.
Riducete in purea i datteri, quindi unitevi la cannella, la farina di mandarino e i fiocchi d'avena. Frullate brevemente. Aggiungete la polpa di pera e zenzero fresco e amalgamate.
   A questo punto unite la frutta secca e impastate tutto insieme, in modo da rendere l'impasto omogeneo.
Sbriciolate l'impasto su una teglia rivestita da carta forno, quindi infornate, a 180°.
Fate cuocere per circa 10 minuti, quindi estraete la teglia e sbriciolate nuovamente l'impasto. Infornate nuovamente e procedente la cottura per un'altra mezz'ora, smuovendo le briciole ogni 10 minuti. Dovrete ottenere un aspetto dorato, per cui regolatevi sui tempi di cottura, che potrebbero cambiare da forno a forno.
Una volta pronti, spegnete il forno e lasciateli raffreddare. Quando saranno completamente freddi trasferiteli in un barattolo e conservateli per il tempo necessario (alla sopravvivenza ^_^).
Da spiluccare come snack, da gustare in uno yogurt, da raccogliere sotto una colata di cioccolata fondente o da accompagnare ad un frutto, queste briciole sono sfiziose e travolgenti. E non dureranno a lungo chiuse e sacrificate in un barattolo ^_^

Pollicino vi lascia delle tracce piene di dolcezza e di essenza.
E vi augura un sereno Natale, fatto di cose vere e sincere.abc

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