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Biscotti chiocciola gluten free e senza lattosio alle noci

Seppur la mia cucina sia sperimentazione continua, sia ricerca di sapori, combinazioni, soluzioni sempre nuove e mai uguali (anche quando cerco di replicarle :) ), capita che mi si chieda "hai una buona ricetta per...?" e io no, non ce l'abbia. Perché, nero su bianco, non l'ho mai scritta. E così quando mamma mi ha detto che Ester avrebbe necessitato di una soluzione per un dolce gluten free e senza lattosio, mi sono accorta che, una proposta di questo tipo, non l'ho mai pubblicata, nonostante mi diverta spesso a giocare con queste necessità. Sfide, più che esigenze, ma che, quando diventano esigenze, meritano un posto in primo piano! Allora ho aperto la mia dispensa e, nonostante sia in attesa di nuove e preziose farine, ho attinto dalle scorte per creare la frolla perfetta, divertendomi con nuove forme di biscotti, che per le mie colazioni sono proprio calzanti :P Scrocchiano, sono friabili, si mantengono nel tempo, stuzzicano, sono insoliti, conquistano. Per me sono vincenti!! Ingredienti Per la frolla all'olio 110 g di farina di ceci 90 g di farina di riso 30 g di zucchero Mascobado 40 g di olio extravergine di oliva scorza di 1/2 limone biologico 1/2 cucchiaino di vaniglia 40 g di bevanda vegetale di avena 1 tuorlo d'uovo 1 pizzico di bicarbonato di sodio Per la farcia 100 g di crema di cioccolato 50 g di noci Setacciate le farine e mescolatele, insieme al pizzico di bicarbonato. Polverizzate lo zucchero. Aggiungete l'olio e frullate, fino a creare uno sciroppo. Aggiungete la farina, la scorza di limone grattugiata, la vaniglia e impastate. Unite poco latte alla volta e, per ultimo, il tuorlo d'uovo. Lavorate fino ad ottenere un impasto compatto. Avvolgetelo in un foglio di pellicola trasparente e fatelo riposare in frigorifero per almeno mezz'ora. Riprendete la pasta e stendetela in una sfoglia rettangolare, spessa circa mezzo centimetro. Spalmate sulla sua superficie uno strato di cioccolato, avendo cura di lasciare libero un centimetro su un lato. Spezzettate sopra le nocciole e iniziate ad arrotolare la sfoglia, stretta, lasciando la parte libera dalla crema di cioccolato al fondo. Avvolgete bene il rotolo appena ottenuto nella pellicola e lasciate riposare ancora per mezz'ora. Schiacciate leggermente il rotolo e tagliate delle fettine spesse appena mezzo centimetro. Adagiate le fettie su una teglia e cuocete, a 175°, per circa 20 minuti. Controllate che non scuriscano troppo: la farina di ceci tende a brunire facilmente!! Sfornate e lasciate raffreddate. Quindi assaporate!! Si conservano in un barattolo ben chiuso per una settimana buona. abc

Paste di meliga all’avocado

Avrei dovuto essere fedele ai miei propositi di continuità e regolarità, senza arrivare a mttere da parte il mio ricettario. Avrei voluto riuscire a cucinare, fotografare, condividere e "provocarvi" con le mie stranezze senza saltare un solo appuntamento settimanale. Avevo programmato di sperimentare, studiare e assaggiare questi biscotti, e molto altro, secondo una tabella di marcia che non ho rispettato. Non ce l'ho fatta. La ragione è una, e in questa è mille!! Amo il tempo che scorre denso di progetti, impegni, pensieri, idee, emozioni. Anche se mi manda in aria i piani. E questo anno è iniziato così, con la decisione di dare un seguito a idee e progetti. E ho iniziato prendendo carta e penna, un'agenda e sedendomi al mio amato tavolo di lavoro. Ho scritto tutto, trasformando pensieri in obiettivi. E ho iniziato a scadenzarli. Ho iniziato a dare loro un aspetto più tangibile. Questo ha richiesto, e richiede, molto tempo. Tempo in cui si lavora nell'ombra. Tempo in cui si costruisce, per poter condividere. Così mi sono trovata a lasciare che quell'ultima ricetta permanesse come ultima pubblicazione per più del tempo solito di permanenza. Ma ho anche dato spazio ad argomenti diversi, arricchendo aree di questa casa che diventano sempre più importanti. E i miei pranzi sono regolarmente condivisi (e apprezzati). Allora, quando la richiesta di una mamma golosa rimane in cantiere per qualche tempo in più di quello preventivato, penso che alla fine l'importante sia che arrivi ad essere soddisfatta. Ed eccola soddisfatta, magari tardi, ma rispettando tutte le necessità. Le mie origini sono piemontesi. Da parte di mamma, piemontesi nel midollo. E il Piemonte mi ha offerto sapori, tradizioni, culture che hanno accompagnato il mio percorso di crescita. E anche se oggi sono il frutto di una trasformazione, quei ricordi rimangono, e provo ad adattarli. Parlando con lei di quei biscotti favolosi che sono le paste di meliga, raccontandole quanto fossero buone quelle che proposi con la mia margarina home made, lei mi chiese: "si potranno fare con l'avocado al posto della margarina?". Beh, potrebbe esistere occasione migliore per sfidarsi? Così, nel giro di qualche giorno, eccomi emulsionare avocado al posto di lecitina di soia. Ed eccomi impastare biscotti profumati. Ed eccomi..... nooooooooooo, la sparabiscotti è NON PERVENUTA!!!!!! Già, era fuori dai giochi da un po', da quell'ultima volta in cui ha deciso che non avrebbe più compiuto il suo lavoro. E adesso? Si va di sac à poche. Così ecco le mie bizzarre paste di meliga, che sono più bocconcini, ma che fanno pienamente centro. Rispondo a mamma, e nel rispondere a lei rispondo a tutti: SI PUO' FARE!!!!! Credeteci sempre, non mollate mai!!! E... bonne appétit ;) Ingredienti 100 g di polpa di avocado 40 g di olio extraverdine di oliva 140 g di farina di grano duro Senatore Cappelli 70 g di farina di mais fioretto 1 uovo 1 limone biologico (con la buccia edibile) 20 g di zucchero bruno* 3 g di cremor tartaro (o lievito per dolci) 2 g di sale rosa 1 pizzico di bicarbonato Pulite l'avocado, tagliatelo in tocchetti e inseritelo in un boccale. Versateci l'olio, il sale e lavoratelo con un frullatore ad immersione, a più riprese, fino a quando sarà cremoso e vellutato. Tra una ripresa e l'altra lasciatelo riposare in frigorifero, al fresco, in modo che i grassi evitino di separarsi. Setacciate e mescolate le farine, il cremor tartaro e il bicarbonato e tenetele da parte. Aggiungete al burro di avocado lo zucchero e montatelo, con la frusta elettrica, fino a farlo diventare leggero e spumoso. Aggiungete, quindi, l'uovo e la scorza grattugiata del limone e lavorate nuovamente. Aggiungete, poco alla volta, il mix di farine, incorporandolo perfettamente all'impasto. Quando otterrete un composto compatto, avvolgetelo in un foglio di pellicola trasparente e lasciatelo riposare in frigorifero per un'ora circa. Riprendete l'impasto e, aiutandovi con una sparabiscotti o un sac à poche, create dei biscotti direttamente su una teglia coperta da carta forno. Cuocete a 170° per circa 30 minuti (ma dipenderà dallo spessore che avrete dato ai vostri biscotti), fino a quando inizieranno a dorarsi. Sfornate e lasciate raffreddare. Quindi..... toglietevi ogni dubbo sulla bontà di questi dolcetti!! * La mia dieta è stata adeguata, nel tempo, a livelli di zucchero quasi nulli. Comprendo che per molti 20 g di zucchero siano una scelta più incline a diventare un biscotto salato :D Per me, invece, le proporzioni comuni tra zucchero e il resto degli ingredienti sono davvero improponibili. Imparate a ridurrlo gradualmente e vedrete che, arrivando ai fatidici 20 g, apprezzerete la dolcezza, senza rinunciare alla salute.abc

Torcetti di pasta choux al cocco

Sono cresciuta con un'immagine di mamma posata, con il controllo delle emozioni sotto i denti, sempre pronta a resistere, piuttosto che a cedere, con il sacrificio in tasca. Sono rarissime le volte, impresse nei miei ricordi, in cui l'abbia vista abbandonarsi ad un desiderio, piuttosto che a rinunciarvi. Capirete che cogliere la sua debolezza una, due, dieci, mille volte nello scontrarsi con del cioccolato, o dei biscotti, o del pane fragrante appena sfornato, mi emoziona sensibilmente. Ebbene, l'ultima volta in cui sono andata da lei è successo questo. Ancora. Non capita spesso che si passino dei momenti insieme, vista la "lontananza" e gli impegni, ma quando ci concediamo questo lusso, ci coccoliamo a dismisura. Così, mentre io riempivo borse di farine artigianali, lei si guardava intorno e puntava gli occhi su un paio di prodotti. La sento, senza che realmente sia così, mentre si ripete: "Guarda poco in giro. Resisti!! Non farti tentare.", con la certezza che sarà tutto vano, che ad un certo richiamo si cede sempre. E io sorrido, senza che lei realmente se ne accorga, perché è bello vedere quell'espressione bambina in una donna così piena di nodi e radici. Fiera della sua scelta, si approccia con curiosità al suo sacchetto di dolcetti. Io con il mio scetticiscmo leggo gli ingredienti. Qualcosa di nuovo. Speriamo apra la confezione. E immancabilmente: apre la confezione :D Sono salva!! Ma non ditele che aspettavo proprio questo. Assaggio; giusto un morso. Pasta choux, niente zucchero se non una granella in superficie e quel sapore che mi piace tanto. Di semplicità. I torcetti di oggi si ispirano a quell'idea, seppur di quel dolcetto non abbiano altro che l'idea. Ma sono sfiziosi, irresistibili e insoliti. Fanno perdere la testa!! Ma non ditelo a mia madre ^_^ Ingredienti 200 g di acqua 60 g di olio di cocco 210 g di farina Maiorca 1 limone biologico (scorza) 50 g di cocco rapé 3 uova 30 g di sciroppo d'agave Versate l'acqua e l'olio di cocco in un pentolino e portate ad ebollizione. Quando inizierà a sobbollire versate la farina Maiorca in un'unica volta e mescolate, con un cucchiaio di legno, fino ad ottenere un impasto omogeneo. Continuate a mescolare, sulla fiamma bassa, fino a quando la pasta lascerà una patina sul fondo del tegame. A questo punto togliete dal fuoco e lasciate intiepidire. Aggiungete un uovo alla volta e mescolate fino al completo assorbimento. In ultimo aggiungete la scorza di limone e poi il cocco e amalgamate tutto. Formate un panetto e prelevatene un pezzo alla volta. Stendetelo su una spianatoia infarinata e tagliatelo in strisce di circa 1,5 cm di altezza e 10 cm di lunghezza. Arrotolateli e attorcigliateli, come mostrato nel video. [embed]https://youtu.be/T_CGFvX5WDg[/embed] Sistemateli su una teglia rivestita da carta forno e cuocete, per 25 minuti, a 190°. Controllate la cottura: potrebbe essere necessario spostare la teglia da un ripiano più basso ad uno più alto, per una doratura uniforme. Quando saranno perfettamente dorati sfornateli e lasciateli intiepidire. Assaporateli così, con la delicata percezione di cocco e limone che si sprigiona sul palato. Se avrete la necessità di conservarli, fateli raffreddare completamente, quindi chiudeteli in un barattolo, al riparo dall'aria. All'occorrenza scaldateli leggermente, in modo che riacquisiscano un po' della loro naturale fragranza e morbidezza e abbandonatevi alla loro bontà. Farciteli, accompagnateli con della confettura o del cioccolato, spolverizzateli con zucchero a velo (cosa che io non faccio mai, perché il mio zucchero non sarebbe adatto per questo passaggio).... insomma, amateli!! Che poi, tanto difficile, non lo è ^_^ Lasciarsi ispirare, provarci, riprovarci, cedere. Che non c'è niente di meglio, del sapersi abbandonare ai piaceri. abc

Bignè di cavolini con chutney di mango

Tante idee. Poco tempo per tutte. E nel tempo a disposizione, le sinapsi si manifestano compulsivamente, vanificando quella tecnica che, negli anni, hai avuto modo di affinare: l'ottimizzazione del tempo e delle risorse. Che sarebbe perfetto si incastrasse tutto in modo ottimale, ma, in fondo, il bello è proprio qui: nell'imprevedibilità di una vita da svolgere e stravolgere. Allora quell'idea prende forma, si accomoda nella sala d'attesa dell'istinto creativo e sedimenta. Sedimenta. Sedimenta. Con grande, gandissima pazienza. Ogni tanto lancia un amo, a mo' di sfida, come a ricordare che è ancora lì, ad attendere il suo momento: che forma mi darai?, mi chiede. Quali sapori mi accosterai? Insiste. Sicura non manchi qualcosa? Mi sfida. E quel lato del mio pensiero lavora per lei, quell'idea, in un sottofondo implacabile. Ancora non protagonista, ma sempre presente. Stai buona lì, che ci siamo quasi. E pensi alla soluzione perfetta. Cerchi di dare chiarezza alle perplessità. Perché nel tuo immaginario quel piatto l'hai già visualizzato e preparato più e più volte. Fino a quando: E' ORA!!!!!! E non è che sia sempre come te l'eri aspettato, ma a volte è ancora meglio!! Riempite i vostri vassoi, imbandite le vostre tavole, deliziate i vostri ospiti, accompagnate con un buon vino e cedete all'audacia di sapori che mai avreste immaginato potessero sposarsi. Perché se c'è un tempo per pazientare, c'è anche un tempo per realizzare. E assaporare ^_^ Ingredienti Per il chutney 1 mango 50 g di zucchero di canna grezzo 20 g di scalogno 10 g di radice di zenzero 1 spicchio d'aglio 1/3 di cucchiaino di sale integrale 1/4 di cucchiaino di cumino carvi in polvere 1/4 di cucchiaino di cannella in polvere 1/4 di cucchiaino di peperoncino secco tritato 1/4 di cucchiaino di curcuma in polvere 2 bacche di cardamomo 70 ml di aceto di vino bianco 1 cucchiaio di olio evo Per la pasta choux 100 g di farina di tipo 1 80 g di acqua 30 g di olio di cocco 3 uova 2 g di sale integrale 15 cavoletti di bruxelles Mondate i cavoletti di Bruxelles e cuoceteli a vapore per qualche minuto: dovranno essere appena morbidi, non cotti. Tagliate lo scalogno a fettine sottili e fatelo imbiondire in padella, con l'olio evo. Tagliate il mango a dadini e aggiungetelo allo scalogno.Grattugiatevi sopra lo zenzero e lo spicchio d'aglio e amalgamate bene. Fate ammorbidire tutto, a fiamma moderata, mescolando frequentemente.   Aggiungete lo zucchero di canna, le spezie e i semi di cardamomo pestati nel mortaio, insieme al sale. Versate l'aceto di vino bianco, mescolate bene, coprite e fate cuocere a fiamma bassa fino a quando il composto avrà raggiunto la consistenza di una marmellata. A questo punto spegnete e tenete da parte. Versate in un pentolino l'acqua con l'olio di cocco e il sale. Mettete sul fuoco e portate a bollore. Versate la farina, in una sola volta, e mescolate con un cucchiaio di legno, fino ad ottenere una palla di impasto compatto. Lavorate fino a quando la pasta lascerà una patina sul fondo del pentolino. Togliete dal fuoco e aggiungete un uovo alla volta, facendolo assorbire completamente prima di aggiungere il successivo. Trasferite l'impasto in una tasca per dolci e create dei piccoli dischi su una placca da forno. Su ciascuna base posate un cavoletto. Coprite i cavolini con altro impasto e infornate, a 190°. Cuocete per 20 minuti: l'impasto dovrà essere ben dorato. Sfornate e lasciate intiepidire i bignè. Separate la calotta con il broccoletto e farcite la base con il chutney. Riempite i vassoi e..... servite!! ^_^ Sapori contrastanti: agrodolce, dolce, salato. Le spezie riempiono il palato, gli accostamenti insoliti incuriosiscono e incantano. Un modo originale di presentare un finger diverso e.... di carattere.

 

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Tortini semifreddi di cioccolato e zucca con crumble speziato

Provate a convincermi, e a convincervi, che, sfiniti dai bagordi delle feste, da oggi non toccherete neanche un dolce! Non vi crederò mai ^_^ Primo: le decisioni drastiche non sono quasi mai le più efficaci. Il quasi lo elimino del tutto se limito l'affermazione al contesto "dieta", intesa come regime alimentare. Secondo: il dolce può essere appagante, avvolgente, sorprendente e magico anche con tutta quella sfilza di "senza" che per qualcuno può sembrare moda, per me è diventata quotidianità. Per bene personale, puro e smisurato bene per me stessa. Allora vi dico: alleggerite i vostri pasti con verdure, condimenti sani e circostritti alle quantità necessarie, bevete molto, integrate con gli alleati che madre natura ci mette a disposizione, ma non privatevi della coccola quotidiana. Cedetevi, però, con consapevolezza ^_^ Avevo già anticipato un assaggio qui, dopo essere rimasta stregata dalla torta di Letizia. Fatta e rifatta. Condivisa. Meditata. E trasformata secondo le mie necessità ^_^ L'anticipazione, anzi LE anticipazioni, sono state gradite, ma ora è arrivato il momento di svelare il segreto di tanta bontà. Qui c'è da leccare i piatti!! E le dita. E le ciotole. E la teglia. E. ovviamente, i cucchiai :D Miei cari golosoni bentornati alla quotidianità!! Io sono pronta, e voi? Ingredienti Per l'impasto 35 g di cacao amaro 60 g di malto d'orzo (agave o miele per la versione gluten free) 600 g di zucca cruda pulita 260 g di cioccolato fondente 50 g di olio di cocco cannella a piacere Per il crumble 35 g di fiocchi di avena (testati gluten free) 20 g di zucchero di canna integrale 25 g di burro di arachidi (per me fatto in casa) 5 bacche di cardamomo cannella a piacere zenzero a piacere Pulite la zucca, tagliatela a pezzi e cuocetela a vapore fino a farla diventare morbida. Nel frattempo spezzettate il cioccolato, unitevi l'olio di cocco e sciogliete tutto a bagno maria (o nel microonde, come preferite). Frullate i fiocchi d'avena con lo zucchero di canna e i semi di cardamomo estratti dalle bacche. Unite cannella, zenzero e burro di arachidi e frullate ancora, fino ad ottenere delle briciole di impasto. Tenetele da parte. Frullate la zucca, ormai cotta, con il malto, la cannella e il cacao, fino ad ottenere una crema omogenea. Versate il cioccolato fondente e messcolate, in modo da amalgamare perfettamente tutto. Versate l'impasto in uno stampo unico, o in più pirottini, come ho fatto io*. Livellate bene la superficie, quindi ricoprite con le briciole precedentemente preparate. Infornate a 180° e cuocete per circa 30 minuti, fino a quando cioè il crumble risulterà dorato. Estraete lo stampo e lasciate che arrivi a temperatura ambiente. A questo punto mettete il vostro dolce in frigorifero per almeno un paio di ore, prima di servirlo. E conservatelo sempre in frigo: se ne farete una grande scorta, vi durerà per almeno una settimana. Estraete i vostri tortini dallo stampo, lasciatelo a temperatura ambiente per una decina di minuti, quindi affondate il cucchiaino. Vi garantisco che sarà un'esperienza da togliere il fiato!!       * Le monoporzioni, come sono solita fare, aiutano a regolarsi sulla quantità. Sceglietele se volete evitare "ancora una fettina" ^_^
Ringrazio Letizia per i suoi soliti preziosissimi suggerimenti e spunti e invito ciascuno di voi, intolleranti al glutine e al lattosio in primis, a visitare il suo splendido mondo delle meraviglie ^_^
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Cioccolatini all’arancia con biscotto sablé salato

Fu una conversazione di qualche mese fa(*). Il mio interlocutore: cuoco, con una particolare propensione alla pasticceria, ai tempi collega. "Ci sono preparazioni che richiedono degli ingredienti precisi, quelli e basta: da lì non si scappa". Sorrido, ma neanche per troppo tempo, visto che la risposta mi è scivolata via dalla bocca nel giro di un battito di ciglia: "Come professionista tu sei tenuto a seguire certe regole, come appassionata di cucina io sono autorizzata ad infrangerle". Tutto si concluse con un'arresa, la sua, a mani alte. E tutto si perpetua con la mia voglia di sperimentare cose nuove, che nulla hanno a che vedere con le regole della cucina e della pasticceria, ma per cui, ogni tanto, sento ancora dirmi "beh, niente male questa scelta!!". La mia passione incontrollabile per il cioccolato non è un mistero. In questa stagione, poi, non faccio molto per trattenerla. E allora lo vesto per l'occasione: lo aromatizzo, lo accosto a sapori di stagione, lo interpreto, lo arrotondo. E ve lo offro. A qualcuno, fortunello, lo porgo sul palato, ad altri, ancora la maggioranza, davanti agli occhi. Ma senza mai risparmiarmi ^_^ Ingredienti Per il biscotto 85 g di farina di riso impalpabile 25 g di maizena 60 g di burro di arachidi (per me home made) 40 g di olio di cocco 45 g di malto di riso sale rosa Per il ripieno 180 g di datteri naturali 80 g di confettura di arance (per me arance e zucca fatta in casa) 15 g di cacao amaro farina di limoni cannella sale rosa 5 g di rhum Per la copertura 150 g di cioccolato fondente extra 25 g di olio di cocco

Iniziate a preparare il biscotto: impastate le farine con il burro di arachidi, l'olio di cocco, il malto di riso e il sale rosa (mezzo cucchiaino scarso). Formate un panetto compatto e lasciatelo riposare in frigorifero, avvolto in un foglio di pellicola trasparente, per circa un'ora. Sciogliete il cioccolato fondente con l'olio di cocco, a bagno maria o nel microonde, come preferite. Lasciatelo intiepidire. Versatene un cucchiaino circa in ogni incavo dello stampo in silicone e fate ruotare lo stesso stampo, in modo da coprire tutta la superficie. Lasciatelo riposare in frigorifero per qualche minuto, poi ruotate nuovamente. Proseguite fino a quando si sarà formato uno strato sufficientemente spesso. Lasciate solidificare completamente il cioccolato. Preparate quindi il ripieno, frullando i datteri, privati del nocciolo, la confettura di arance, il cacao, la cannella, la farina di limoni (o un po' di scorza grattugiata), il sale rosa e il rhum. Dovrete ottenere una crema uniforme. Riempite, con questa preparazione, le piccole conchiglie di cioccolato, lasciandole sempre nello stampo di silicone. Ponete in frigo e passate ai biscotti. Riprendete lo stampo, stendetelo in una sfoglia spessa circa mezzo centimetro e tagliatelo in dischi della grandezza dei cioccolatini. Sistemateli su una placca coperta da carta forno e cuocete, a 180°, per 15 minuti. Sfornateli e lasciateli raffreddare completamente. Passate all'assemblaggio. Estraete con attenzione i cioccolatini dallo stampo e sistemate sulla base di ciascuno un disco di biscotto. Fondete nuovamente il cioccolato rimasto. Sistemate i cioccolatini su una griglia e colateci sopra il cioccolato fuso. Lasciate raffreddare in frigorifero e, quando saranno pronti, spolverizzateli con del cacao amaro. A questo punto sono pronti per essere gustati e condivisi. Libidine pura. Lontana dall'alta pasticceria, ma dall'incontrollabile travolgenza.

(*) Le note del cuoco: Perché il cacao nell'impasto del ripieno? Avresti potuto giocare sui colori, molto importanti in cucina.   Mi piaceva l'idea di dare una nota amara al sapore della confettura di arance e poi..... chi lo guarda l'interno, si mangiano in un solo boccone!!! Perché il limone, visto che c'è giù l'arancia nel ripieno?   L'arancia ha un sapore piuttosto amaro e la nota agrumata del limone, a contrasto, mi sembrava desse una spinta in più. Io avrei messo del Cointreau al posto del rhum.   Alcolizzata non lo sono ancora e un'intera bottiglia di Cointreau, che diversamente non bevo, avrebbe dovuto sottointendere una produzione industiale di cioccolatini ^_^ Il rhum, invece, in casa non manca mai. Ma confermo che il Cointreau sarebbe stato meglio. Non condivido la scelta dell'olio di cocco: dà un sapore che non c'entra molto. Per ammorbidire il cioccolato ne serve una percentuale del 25% e si sente troppo, rispetto ai sapori che hai scelto.   In realtà ne ho messo poco più del 10%, si avverte appena e l'ho usato, come lo uso abitualmente, non per il sapore, seppur sapore dia, ma come sostituto del burro. Non dev'essere male, quella sablé. ....................salti di gioia fino al cielo!! abc

Roselline al limone e burro di arachidi con cuore di mandorla: il bello, il buono e l’irrinunciabile

img_5264Chiamatemi "snocciolina". E' il mio nuovo mestiere. Sguscio arachidi come se non ci fosse un domani. E frullo. E assaggio. Rigorosamente con il dito. La scusa è quella di nuovi biscotti, di nuovi esperimenti, di nuove idee. La realtà è che, avere un barattolo di burro di arachidi sempre pronto a deliziarmi, mi rassicura. Ma nascondo tutto questo dietro le mie incessanti elucubrazioni. Tante, ma tante, ne ho, a ronzarmi nella testolina. Una, ogni tanto, inciampa su queste pagine. E quindi nel mio forno, e poi nei miei mega barattoli di scorte. Scorte sane, piene e gustose. Insomma, per me è diventato un modo di essere. E' così stimolante sperimentare sapori diversi, mescolare ingredienti nuovi, creare chicche pronte a deliziare e stuzzicanti da condividere. E allora che posso fare, se non...... snocciolinare in continuazione? Questi biscotti mi si sono presentati davanti agli agli occhi dopo aver assaggiato i krumiri di Valentina, una splendida musa ispiratrice 😋 Ovviamente ho dato la mia interpretazione, dal momento che il burro qui non entra neanche per sbaglio, ma..... riuscite ad immaginare la delizia???? Forza, fatevi sotto, l'assaggio, qui, è d'obbligo. Ingredienti 150 g di burro di arachidi 50 g di olio di cocco 45 g di zucchero di canna (75 g per i palati viziati) 1 limone biologico (con la buccia edibile) 125 g di farina di riso impalpabile 75 g di farina di mais fioretto 30 g di maizena 75 g di latte di avena (o altro latte, vaccino o vegetale)img_5255 1 tuorlo 1/2 cucchiaino di vaniglia in polvere mandorle sgusciate. Inserite in un boccale il burro di arachidi, l'olio di cocco e lo zucchero di canna, quindi frullate fino a creare un composto soffice. img_5256Unite le farine, l'amido di mais, la polvere di vaniglia, la scorza grattugiata del limone e il succo di mezzo limone. Impastate, aggiungendo poi il tuorlo e, poco alla volta, il latte, fino ad ottenere un impasto morbido, ma compatto. img_5257Lasciate riposare per un'ora, in frigorifero. Preparate una teglia coperta con un foglio di carta forno. Trasferite i biscotti in una "sparabiscotti" e iniziate a fare la forma desiderata. Sistemate una mimg_5258andorla sopra ogni biscotto, quindi fate riposare ancora, in frigorifero, per mezz'ora circa. Portate il forno alla temperatura di 180° e infornate la teglia. Cuocete per circa 20 minuti, fino a quando i biscotti avranno preso un colore dorato. Quando saranno pronti sfornateli e lasciateli raffreddare completamente. A questo punto date sfogo alla vostra golosità e soddisfate le vostre voglie!! img_5259img_5260 Io amo gustarli con una crema di cioccolato, nelle mie durante le mie luculliane colazioni. Ma come dolcino che accompagna il caffè sono sfiziosissimi. E anche come coccola di metà mattina. Ma anche da regalare. E ancora...... img_5263Scusa? Non servono. Si mangiano prima con gli occhi, poi si finiscono!! img_5265img_5269abc

Crostata di segale alla zucca con nocciole: l’eclettica versatilità del gusto in un’implacabile conquista

Dichiaro ufficialmente di aver perso la testa per la zucca. Sarebbe meglio dire che confermo l'ipotesi già avvalorata in passato per cui il mio palato, e di conseguenza testa e cuore, abbiano un'evidente propensione al sapore dolce, delicato e avvolgente della zucca. E quando una cosa mi piace, mi piace davvero intendo, non c'è declinazione che possa risparmiare. Dolce, salata, cruda, cotta, al naturale, elaborata, condita, al cucchiaio, in fingerfood, cremosa, croccante. E sottoforma di budino, su una base di pasta friabile e leggera. Arricchita, in contrasto, con delle croccantissime nocciole pestate al mortaio. Credo che educare il palato a sapori veri e genuini, disintossicandolo da tutto quel genere di sapori a cui l'industria alimentare ci porta, sia un percorso tanto affascinante quanto sorprendente. Nel momento stesso in cui ho affondato il primo morso sulla fettina di crostata ho capito che tutte le mie piccole conquiste, in questo insieme, manifestavano una grandezza, tanto semplice, quanto esaltante. L'ho educato bene, il mio palato, e proprio per questo motivo non mi risparmio dal raccontarvi di quanto possa essere facile, e motivante, e appagante. Sia mai che vi convinca ad abbandonare qualche insana abitudine per un atto d'amore verso noi stessi ^_^
Ingredienti Per l'impasto 165 g di farina di segale Jurmano 85 g di farina di mais fioretto 50 g di farina di riso 50 g di zucchero di canna integrale 60 g di burro di arachidi 30 g di olio di cocco 50 g di zucca Delica 50 g di latte vegetale (per me di avena) 1 cucchiaino di farina di madarino Per la farcitura 350 g di zucca Delica pesata a crudo 300 g di latte di avena 40 g di olio di cocco 40 g di nocciole 30 g di maizena 25 g di malto di riso 1/2 cucchiaino di polvere di vaniglia scorza di 1/2 limone Pulite la zucca e fatela cuocere al vapore, fino a quando si sarà ammorbidita. Frullatene 250 g con 50 g di latte vegetale e tenetela da parte. Mescolate il brro di arachidi con l'olio di cocco, in modo da creare un burro e fatelo raffreddare bene. Inserite quindi in un boccale le farine, lo zucchero, il burro e il liquido. Impastate fino a creare un composto omogeneo. Rivestite una teglia con carta forno e versateci le briciole di impasto. Compattate bene sul fondo creando una base di circa un paio di centimetri di spessore. Lasciate riposare in frigorifero per circa un'oretta. Frullate la restante zucca con il latte, l'olio di cocco, il malto di riso, la polvere di vaniglia e la scorza grattugiata del limone. Stemperate la maizena, quindi portate tutto a bollore e fare sobbollire per un paio di minuti. Mentre la crema intiepidisce pestate al mortaio le nocciole e cospargetele sulla base della pasta. Versate sopra la crema di zucca e infornate, a 180°. Cuocete pr circa 40 minuti. Quando la superficie sarà leggermente dorata e compatta, spegnete il forno e lasciate raffreddare la crostata con lo sportello socchiuso. Una volta fredda estraetela dalla teglia e tagliatela in quadrotti. Sporverizzatela con scaglie di cocco, cannella, cacao, nocciole tritate o qualsiasi cosa possa piacervi. A questo punto non vi rimane che abbandonarvi all'assaggio.    Sentitevi liberi di aumentare la quantità di zucchero. Io ormai sono abituata a dolci decisamente poco dolci ^_^ ma per una pienezza di sapori il malto di riso della crema potrebbe tranquillamente raddoppiare. Come sempre si adatta a qualsiasi momento della giornata: colazione, spuntino, merenda, supporto per il caffè. Non ha limiti, se non quello di finire troppo in fretta ^_^ abc

Choco crunch cookies alle nocciole e burro di arachidi: la scelta vincente di gusto e quotidianità

Eccomi nuovamente alle prese con il tempo tiranno. Sforno biscotti come se non esistesse un domani e poi li lascio "su carta" per giorni e giorni (ma nel barattolo durano poco). E non dico notti, perché a tutti gli effetti è l'unico momento in cui potrei avere il tempo per parlarvene. Ma tant'è. Sono alle prese con le mie molteplici attività, con gli immancabili intoppi e con tante idee per la testa. Come sempre, un frizzante caos esistenziale. Se c'è, però, un dettaglio che ho imparato a valutare è che ogni cosa parla. Ogni cosa comunica. Ogni cosa porta in sé un messaggio. Anche questi cookies, ve lo garantisco. Sono alla terza sfornata nel giro di pochi giorni. Della serie: o li pubblichi o inibiamo tutta la tua forza creativa. Perché ogni volta sono una conferma e più li impasto, più me ne convinco. Credo sia arrivato il momento di.... prendermi il tempo necessario per raccontarveli. Perfetta soluzione gluten free e interamente vegani, 'che quando scopri che è possibile....chi ti ferma più!!
E allora vi dico, ne avrò delle belle da raccontarvi: mettetevi comodi, sgranocchiate e preparatevi ^_^

Con questa ricetta partecipo alla raccolta
del blog Senza è buono


Ingredienti

140 g di burro di arachidi salato (per me home made)
100 g di farina di mais fioretto
70 g di farina di grano saraceno
150 g di cioccolato fondente
60 g di nocciole
40 g di noci
40 g di zucchero di canna integrale
40 g di latte vegetale (per me di avena)
2 g di vaniglia bourbon in polvere

Spezzettate grossolanamente le noci, le nocciole e il cioccolato fondente. Teneteli da parte.
Mescolate le farine allo zucchero e alla vaniglia in polvere, quindi unite il burro di arachidi, il latte e impastate fino ad ottenere delle briciole compatte.
Aggiungete noci, nocciole e cioccolato e impastate nuovamente, incorporando tutto in modo omogeneo.
Rivestita una teglia con carta forno. Prelevate poco impasto alla volta, trasferitelo in uno spampoper biscotti appoggiato alla teglia, pressate bene fino a compattare tutto e procedete fino ad ultimare l'impasto. Mettete la teglia in frigorifero a riposare per un'oretta.


Portate il forno alla temperatura di 180° e cuocete i biscotti per circa 20 minuti. Controllate la cottura: potrebbe volerci più o meno tempo in base al vostro forno.

Sfornateli quando saranno ben dorati e lasciateli raffreddare completamente. A questo punto il crunch è garantito e potrete divertirvi!!
Non mi perdo in chiacchiere dicendo che creano dipendenza, perché ve ne accorgerete da soli : D

Vi dico solo che queste sane abitudini possono davvero cambiare il nostro approccio alla quotidianità. Il cibo è medicina e fonte di energia.
Il cibo sano è il primo modo che abbiamo per scegliere di volerci bene.




abc

Crostatine con crema pasticcera ai peperoni: un modo insolito di guardare la normalità

Ma la normalità, cos'è? Provate a chiedere a dieci persone che incontrate, in una sola giornata, di farvi una lista delle loro abitudini. Osservatele comportarsi e cercate di capire quali principi muovano i loro pensieri, le loro opinioni, i loro atteggiamenti. Poi consultate la vostra lista di abitudini, i vostri pensieri, le vostre opinioni, i vostri atteggiamenti. Quello che per voi è normale, per altri è stranezza. La stessa stranezza che voi vedete in altri, per quegli altri è normalità. Perché ognuno, grazie al cielo, ha in dono la libertà di vivere secondo i propri principi. Ognuno ha un passato che influenza le proprie scelte e, inevitabilmente, il presente. Ognuno ha, o dovrebbe avere, le proprie opinioni. E ognuno è libero di crearsi la strada che vuole, mosso da ideali più o meno radicati, più o meno espressi. E allora impariamo a non puntare mai il dito, ma ad accogliere. La bellezza sta nella diversità. La grandezza sta nell'accettarla.
Nasciamo imparando che i peperoni sono una verdura di stagione che sprigionano la loro bontà in succulenti e sostanziosi contorni. Li associamo a sapori sapidi. Ma chi ha detto che, solo perché la nostra cultura ce li fa conoscere così, non possano essere anche.... altro?
Quando ho visto la ricetta delle crostatine di Marzia sono rimasta ad occhi spalancati, quasi incredula. "Non può essere", mi sono detta. Ecco, nel giro di 30 minuti l'impasto riposava in frigorifero e il ripieno, adattato alle mie necessità, ai miei gusti e alla mia dispensa, prendeva forma. Una forma insolita. Che, oggi, sento molto più normale. O forse è meglio dire.... mia.

E, per non farci mancare nulla, sono finalmente lieta di annunciare che.....
con questa ricetta partecipo alla raccolta di ricette 
del blog Senza è buono

Ingredienti

Per la frolla
140 g di farina di ceci
60 g di farina di grano saraceno
70 g di miele (malto per la versione vegana)
1 cucchiaino di vaniglia in polvere
40/50 g di acqua bollente
4 cucchiai di olio di riso

Per la crema pasticcera
1 peperone giallo
130 g + 90 g di latte vegetale (io di avena)
20 g di miele (malto per la versione vegana)
1/2 cucchiaino di vaniglia in polvere
4 bacche di cardamomo
cannella a piacere
5 g di maizena
1 cucchiaio di rhum
25 g di cioccolato bianco (da omettere per la versione vegana)

Setacciate le farine e mescolatele tra di loro. Aggiungete la vaniglia in polvere, l'olio e il miele e iniziate a impastare. Unite l'acqua bollente fino a rendere l'impasto compatto e lavorabile.
  Formate un panetto, avvolgetelo in un foglio di pellicola trasparente e mettetelo in frigorifero a riposare per almeno un paio di orette. Potrete anche prepararlo con largo anticipo, la sera prima o il mattino per la sera.
Passate ad occuparvi della crema: fate cuocere a vapore un peperone giallo, fino a quando sarà morbido, ma non "sfatto". Togliete la pelle, apritelo in falde, eliminate torsolo e semi e tagliatelo in pezzetti.
Sistematelo in un pentolino capiente, in cui aggiungerete 130 g di latte di avena, il miele, la vanigia, la cannella e i semi delle bacche di cardamomo pestate nel mortaio fino a renderle polvere.
Mettete tutto sul fuoco e portate dolcemente a bollore, mescolando per far sciogliere bene il miele.
A parte stemperate la maizena con 90 g di latte e il cucchiaio di rhum. Quando il composto sul fuoco inizierà a bollire, versate il restante liquido e fate cuocere per circa 5 minuti, a fiamma bassa.
Spegnete la fiamma, fate intiepidire leggermente, quindi passate tutto con un frullatore ad immersione, fino a rendere la crema liscia e vellutata. 
Aggiungete il cioccolato bianco ridotto in scaglie e mescolate fino a quando sarà completamente sciolto. A questo punto lasciate raffreddare la crema.
Riprendete l'impasto. Stendetelo in una sfoglia spessa circa mezzo centimetro. Ritagliate dei cerchi e rivestite degli stampi, precedentemente unti. Versate all'interno ci ciascuno stampo la crema, fino a 3/4 circa. Infornate a 180° e cuocete per circa 30 minuti.
Quando i bordi saranno ben dorati, sfornate e lasciate intiepidire le vostre crostatine.
A questo punto decoratele come desiderate. Io ho optato per delle nocciole tostate e dei semi di papavero, ma le possibilità sono davvero infinite.
Conservatele in frigorifero, in un contenitore chiuso ermeticamente. Si manterranno fresche e gustose per qualche giorno.

Chi ha assaggiato, senza sapere cosa ci fosse nella crema, non ha avvertito sapori ostici.Questa è la prova che..... è tutta questione di schemi mentali. Che vanno oltrepassati. Sempre ^_^

A Marzia dico "grazie", perché offre sempre splendidi spunti ed è stimolo per nuovi approcci e nuove scoperte.
A Leti dico "grande!!", perché il suo semplice modo di portare avanti una mission la rende vera, e fantastica.
A tutti quelli che non è possibile senza farina e burro dico che solo gli audaci, chi si mette in gioco e si sfida sa avere le risposte!

Enjoy ;)

abc

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