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Salse e basi

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Maionese di lupini

"Ora tu pensa: un pianoforte. I tasti iniziano. I tasti finiscono. Tu sai che sono 88, su questo nessuno può fregarti. Non sono infiniti, loro. Tu sei infinito, e dentro quei tasti, infinita è la musica che puoi suonare. Loro sono 88, tu sei infinito. Questo a me piace. Questo lo si può vivere". Così è, per me, la cucina. Gli ingredienti a disposizione in natura sono qualcosa più di 88, ma se contassimo quelli che utilizziamo maggiormente, diciamo abitualmente, forse non arriveremmo alla tastiera di un pianoforte. Ma il bello, il bello vero, è giocare con loro e comporre melodie sempre diverse. Io sui tasti della mia cucina ci vivo. Sento la melodia nascere nelle orecchie e scrivo la musica. L'amore per i lupini è incondizionato. Sono una presenza costante della mia dispensa, e attori, tra i protagonisti, dei miei corsi. E con i lupini ci ho fatto e ci faccio centinaia di piatti. Ma una salsa, io che la salsa la incorporo in qualsiasi pietanza, chiedeva ancora di essere svelata. Sulle proprietà dei lupini ho argomentato in una delle serate di corso (ve la siete persa? Non perdetevi le altre!!!! E seguite le evoluzioni, che ne ho in serbo delle belle. E delle grandi!). Non vi resta che innamorarvene o, se già lo foste, iniziare a farne scorte. Qualcuno, in fondo, già l'ho conquistato. E qualcun altro si è preparato a questo momento... Mettetevi in postazione, dunque, che questa crema vi farà impazzire!! Ingredienti 150 g di lupini puliti 1 limone biologico (buccia edibile) 100 ml bevanda vegetale di avena (o latte a piacere) 35 g di olio extravergine di oliva 1 cucchiaio di lievito alimentare 1 cucchiaino di maca giallapepe q.b. Inserite in un boccale i lupini puliti. Grattugiate la buccia di un limone, aggiungete il succo di 1/2, la bevanda di avena e iniziate a frullare. Unite il pepe, il lievito alimentare e la maca e proseguite, fino a creare una crema piuttosto omogenea. Trasferite tutto in un boccale, unitevi l'olio extravergine di oliva e lavorate con un frullatore ad immersione fino ad ottebìnere una vellutata. Lasciate riposare la maionese in frigorifero per almeno un'ora, in modo da fare armonizzare tutti i sapori. Quindi servitela. Ottima da accostare a pesce e carne, ma anche da usare come base per altre salse, pe accompagnare pinzimoni di verdure o semplicemente su crostini di pane e affini. Si conserva, in un contenitore chiuso, per 4 o 5 giorni, in frigorifero.abc

Ketchup di carota

Spesso a passarmi per la testa è un'idea in cerca di quell'espressione lontana dal filtro del si fa così oppure del si procede con questo metodo o ancora del si utilizzano questi ingredienti. Di chiaro c'è un obiettivo e l'elemento principe. Di variabile, in una forma evolutiva, una serie di sinapsi che mi portano ad aggiungere, accostare, correggere, bilanciare, come fossi un piccolo chimico. Quando il risultato sa non solo conquistare me, non solo conquistare chi delle mie elucubrazioni si ciba quasi quotidianamente, ma anche chi non ha mai pensato di poter accostarsi a determinati sapori, o neanche mai pensato potessero esistere determinati sapori, le sinapsi si rinforzano e creano una rete neurale sempre più radicata e definita. La chiamo creatività ed è il mio stimolo costante, ma anche il mio luogo magico, in cui mi rifugio per dare espressione, semplicemente, a me stessa. Questa salsa ha conquistato: l'ho presentata durante il corso di marzo e l'ho vista consumarsi a suon di cucchiaiate, con sommo piacere, proprio da chi, nella scelta di prendervi parte, ha deciso di esplorare il bosco incantato del mio mondo di benessere. Questo è il mio intento, proprio qui il mio stimolo si trasforma in obiettivo. Ascoltarci, rispettarci, coccolarci, prenderci cura di noi, e tutto senza sacrificare piacere e gusto. Non potrebbe, quindi, valerne la pena? Ingredienti 300 g di carote pulite 1 cucchiaio di senape 2 cucchiai di succo di arancia 1/2 limone biologico 1 cucchiaino di paprika affumicata 15 g di olio extravergine di oliva sale Tagliate le carote a rondelle e fatele bollire, con un pizzico di sale. Quando saranno morbide scolatele e trasferitele in un boccale. Unite la scorza di limone grattugiata, il succo di arancia spremuta, la senape e la paprika affumicata. Frullate tutto, aggiungendo a filo l'olio extravergine di oliva, fino a creare una crema liscia. Assaggiate e correggete, eventualmente, di sale. Inseritela in un barattolo di vetro sterilizzato, chiudetelo, fatelo raffreddare e conservatelo in frigorifero. Prima di consumarlo lasciatelo riposare almno un paio di ore, ma sappiate che più tempo gli lascerete, più armonioso sarà il sapore. In frigorifero si conserva per circa 4 giorni: scoprirete come, giorno dopo giorno, sarà sempre più saporito :)abc

Pane di semi e farina di mandorle

Che io sia sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo: si sa. Che abbia sviluppato una forte propensione al salutismo: si sa. Che mi piaccia scoprire affinità con chi, questo stile di vita, lo ha scelto e lo perpetua: si sa. Che io sia innamorata di lei: ora lo sapete anche voi. Mi è bastato vedere la foto del suo nuovo pane magico, per avere la certezza che, quel pane, in qualche modo sarebbe entrato nella mia cucina. Ed è stato così, con le mie interpretazioni, ma con la certezza che da lei arrivano sempre grandi cose. In fondo la scelta di arricchire la mia alimentazione con i semi è testimoniata dal fatto che la preparazione più frequente, nella mia cucina, sia questa. Confesso che il crunch sfizioso è insuperabile, e che è davvero difficile fermarsi, una volta iniziato :D Ma di tanto in tanto cambiare consistenza e sfruttare la versatilità di un pane morbido mi stuzzica!! L'idea è quella di ottenere un accompagnamento che possa essere ricco, ricchissimo di fibre e grassi buoni, senza portare con sé grandi carichi di carboidrati (zuccheri). E visto che rispetta anche esigenze gluten free, perché non proporlo come valida alternativa al pane comune? Che dite: procediamo all'assaggio? Ingredienti 50 g di semi di zucca 50 g di semi di girasole 50 g di semi di sesamo 40 g di semi di lino 40 g di semi di chia 250 g di acqua 75 g di mandorle spellate 50 g di crusca di avena (certificata gluten free) 3 g di sale rosa 1/2 cucchiaino di spirulina 5 g di lievito alimentare secco Inserite tutti i semi in una ciotola e mescolateli tra loro (provateci con le mani: è decisamente terapeutico!!). Aggiungete acqua e lasciate in ammollo per un'oretta. Vedrete che i semi assorbiranno tutto il liquido e creeranno una sostanza vischiosa. Tritate le mandorle, insieme al sale, fino ad ottenere una farina fine. Aggiungete la crusca di avena, la spirulina e il lievito alimentare e mescolate bene. Versate questi ingredienti secchi nel composto di semi e mescolate tutto, fino ad amalgamare perfettamente. Versate l'impasto in uno stampo da plumcake e infornate, a 180°. Cuocete per 50 minuti, quindi estraete il pane dallo stampo e rimettetelo in forno, capovolto, per altri 50 minuti. Estraete il pane e lasciatelo raffreddare. Quindi iniziate ad affettarlo e a gustarne l'avvolgenza. Da solo, in pietanze salate, con marmellate o cioccolato, in crostini..... avrete l'imbarazzo della scelta per goderne. Ovviamente, visto che le cose belle mi stanno a cuore e che le occasioni, se meritano, non me le faccio scappare facilmente, ho approfittato della riuscita di questa meraviglia per donare una nuova ricetta ad un'altra donna che stimo molto: lei, la mia splendida Leti!! Una forza della natura :) E allora ecco la mia proposta salata, che mica si può vivere di soli dolci!! :D Con questa ricetta partecipo al contest The Free Food Lover organizzato da Senza è Buono e Shake Your Free Life.abc

Crackers di avena e farro all’olio extravergine di oliva

Ci sono cose che mi folgorano. Mi rapiscono e tengono in ostaggio il pensiero fino alla loro realizzazione. Poco importa se siano cose semplici, senza grosse pretese. Se arrivano al mio occhio si impongono prepotentemente fino ad uscire dalle mie mani. Ecco come nascono questi crackers. In un giorno qualunque, con la mia sacca piena di motivazione, vado in studio ad allenarmi. E' un luogo magico, dove le energie sono positive, l'atmosfera calda e accogliente ed ogni cosa è al posto giusto. Anche loro: quei sacchetti trasparenti esposti ad altezza sguardo. Pieni di cose che non possono che essere buone. E sane. Scopo ultimo raggiunto, il riflesso condizionato mi catapulta ad afferrarne uno, a girarlo e a leggere la lista degli ingredienti. Confermo: sono sani. E confermo: nel giro di poche ore stavo impastando. Beh, io ho messo in cantiere la mia personale versione, bilanciando differenti farine e dando il giusto spessore al poco, ma d'eccellenza. Importanti sono i grassi buoni, ma anche la leggerezza. Farine scelte e selezionate, integrali vere. E un olio perfetto per l'armonia di sapori: come la mia affidabile guida insegna, i suoi sapori fruttati di erba tagliata, di foglie di pomodoro e mela verde si prestano bene per dare freschezza a queste sfoglie. E alla fine tre sono gli ingredienti: farina, acqua e olio. Perché non serve complicarsi la vita, quando abbiamo l'essenziale nelle piccole e semplici cose. La differenza sta unicamente nella qualità. E qui, la qualità, la semplice e genuina qualità, è afferrabile e fruibile. Ed è l'unica protagonista. Ingredienti 150 g di farina di avena 125 g di farina di farro 25 g di farina di ceci 120 g di acqua a temperatura ambiente 30 g di olio extravergine di oliva (Villa Pontina) 1 g di sale rosa Setacciate le farine e mescolatele tra loro. Unite il sale. Aggiungete poca acqua alla volta e iniziate ad impastare. Valutate, in base alla farina che adoperate, se sia il caso di utilizzarne in minore o maggiore quantità. Unite, infine l'olio, a filo, e continuate ad impastare fino ad ottenere un composto morbido, ma non appiccicoso. Compattatelo bene formando un panetto, avvolgetelo in un foglio di pellicola trasprente e lasciatelo riposare in frigorifero per almeno un'ora. Se aveste la necessità potrete lasciarlo riposare tutta la notte o l'intera giornata, per poi tornare alla lavorazione a fine giornata di lavoro. Riprendete l'impasto e lasciatelo a temperatura ambiente per mezz'ora circa, quindi iniziate a stenderlo. Io ho creato le sfoglie utilizzando la macchina della Impera, a spessore 4. Con una rotella tagliate dei rettangoli della grandezza gradita, poi effettuate due incisioni al centro di ciascun rettangolo. Sistemate tutto su una teglia e spennellate ciascun cracker con lo stesso olio utilizzato per l'impasto. Trasferite la teglia in forno già caldo e cuocete a 180° per 13 minuti. Controllate che non scuriscano troppo: la sfoglia è sottile e tende a bruciacchiare facilmente. Quando saranno pronti, spostate i crackers su una gratella e lasciateli raffreddare. A questo punto date il via alle danze e divertitevi a contestualizzarli, a farcirli, a gustarli, a lasciare che vi rapiscano :)   abc

Burro di mandorle al cardamomo e vaniglia con maca in polvere

Di natura golosa. Per evoluzione ingolosita. Dal buono che fa bene. Ho imparato che se qualcosa lo ignori, non vuol dire che non farà mai parte della tua vita. E che l'eccezionale può diventare ordinario. Stupirti ogni volta, e regalare quello stato di felicità, e soddisfazione, e appagamento tipici di una vita serena e salutare. Leggera. Che non vuol dire superficiale. Perché nella ricerca di alleati nuovi, nella ricerca di nuove conoscenze, nell'applicazione dei nuovi insegnamenti, tutto si concentra, fuorché la superficialità. Neanche il cucchiaino, che si approccia timidamente a questo vasetto, si accontenta di qualcosa che non sia.... profondità!! Così arriva nella mia dispensa anche questo concentrato di benessere. Perché concentrato? Perché dentro c'è il buono: dolcissime mandorle, ricche di vitamine (tra cui la vitamina E che contrasta i radicali liberi), di grassi polinsaturi che favoriscono l'abbassamento del colesterolo cattivo, di sali minerali (soprattutto magnesio, importante per la produzione di energia e alleato per un mantenimento del ph equilibrato nel sangue); semi di cardamomo, dalle proprietà digestive, antinfiammatorie delle vie aeree, di controllo della pressione arteriosa; e maca, questa parola sconosciuta, detta anche Ginseng peruviano, dalle importantissime proprietà ricostituenti, energizzanti e..... afrodisiache. Vi serve altro per convincervi che un cucchiaino di questa crema è un perfetto, corroborante e generoso toccasana per il nostro corpo? Fossi in voi non perderei tempo :) Ingredienti 200 g di mandorle pelate 1/2 cucchiaino di maca in polvere 1/2 cucchiaino di vaniglia in polvere 5 bacche di cardamomo 1/2 cucchiaino di farina di limoni (o scorza di limone) 1/2 cucchiaino di cannella in polvere 10 g di sciroppo di agave Tostate le mandorle, a fuoco dolce, su una padella, oppure in forno. Lasciatele raffreddare completamente. Inseritele in un boccale insieme a tutti gli altri ingredienti. Per meglio amalgamarlo al composto, pestate, prima, i semi delle bacche di cardamomo in un mortaio. Frullate tutto, a più riprese, fino ad ottenere una crema morbida e omogenea. Trasferite tutto in un vasetto e conservate in frigorifero. Può durare, senza perdere sapore e proprietà, per settimane. Divertitevi a contestualizzarla: nella preparazione di dolci, su una fetta biscottata o su una fetta di pane, come farcitura di un waffle, o di un dattero (prima di un'attività sportiva una vera fonte di energia). Insomma.... ce n'è per tutti i gusti!! In poche parole, non risparmiatevi :) abc

Crackers di riso profumato con aromi e semi misti: quel tutto che potrebbe essere, ma anche no

Vorrei essere più costante. Vorrei dare una maggiore continuità a questo blog. Vorrei essere più regolare. Ma anche no.
Sono così. Ho impostato la mia vita su una libera gestione del tempo e, tolta la necessità di rispettare un orario di lavoro extra, seguo il mio istinto e le esigenze del mio corpo. E della mia testa. Ho provato a dare un nuovo inizio a questa pagina con la mia ultima pubblicazione, ma non sono riuscita a lasciare quell'impronta di regolarità. Di cose pronte per essere condivise ne ho molte, perché in fondo l'abitudine alla buona alimentazione e alla continua ricerca non è mai stata interrotta. Ma non voglio tornare a sentirmi ingabbiata in un piacere trasformato in dovere. Perché qui, tra una cosa e l'altra, il giorno si confonde con la notte e tutto rotola via troppo velocemente. Ma ho inaugurato quella che spero essere una lunga stagione di cene condivise, seppur siano sempre meno le serate da poter dedicare a questo piacere. Così, appurato che la nuova casa ben si presta ad accogliere amici, io ritrovo il gusto di fare assaggiare la mia cucina alternativa e di vedere le espressioni stupite dei commensali. Come è successo per queste sfoglie, proposte già in versione riso nero. Diciamo che si tratta della terza variante, preceduta da una "rossa" documentata solo da una foto su Instagram, in cui la bontà del riso è condizione necessaria per la buona riuscita e il mix di profumo e sapore non richiede aggiunte particolari. Così, in tutta semplicità, vi lascio sgranocchiare questi crackers, in perfetto stile salutista. Gluten free, vegano, gustoso, leggero, sfizioso. Cos'altro poter desiderare?

Ingredienti

275 g di riso a grana lunga profumato (per me Zaccaria)
100 g di pesto di carota
20 g di semi di girasole
20 g di semi di zucca
20 g di semi di sesamo
15 g di semi di papavero
curcuma
paprika dolce
zenzero
sale rosa

Cuocete il riso in circa 550 g di acqua, leggermente salata fino a quando sarà completamente assorbita. Fate intiepidire il riso, quindi frullatelo, insieme al pesto di foglie di carota, creando una crema omogenea.
Insaporitelo con curcuma, paprika e zenzero a piacere, correggetelo di sale se necessario e mescolate bene per amalgamare perfettamente i gusti.
Aggiungete i quattro tipi di semi e lavorate il composto fino ad incorporarli all'impasto. Foderate con carta forno la leccarda e versate circa la metà dell'impasto.
Standetela, aiutandovi con una spatola, fino ad ottenere uno strato molto sottile.
Cuocete a 180°, con funzione ventilata, per circa 20 minuti, o comunque per il tempo necessario affinché diventi una sfoglia croccante e asciutta. Potrebbe essere necessario aprire un paio di volte lo sportello del forno per fare uscire il vapore e velocizzare la cottura.
Sfornate e trasferite la sfoglia su una griglia. Lasciatela raffreddare. Nel frattempo procedete con la cottura del rimanente impasto.

Quando la sfoglia sarà fredda, spezzettatela con le mani in crackers della misura gradita.
Conservate le sfoglie in un barattolo di vetro o in una scatola di latta. Rimarranno croccanti e fragranti per diversi giorni. Che vuol dire almeno una decina ^_^

E ora divertitevi: a tavola per accompagnare il pasto, come spuntino, farcito con salse e creme, addolcito da marmellate..... Non c'è limite alla fantasia!! In ogni caso vi coccolerete e vi prenderete cura del vostro benessere.

E resistere sarà davvero impossibile!!

abc

Pesto di foglie di carota e nocciole al profumo di cardamomo: la ricchezza di un dono chiuso in un vasetto

Ci sono regali che non hanno un valore misurabile. Vanno oltre una materialità, ma portano la propria bontà in quella stessa concretezza. E mettere insieme questi elementi, sprigiona magia.
Così, quando la mamma si è presentata con quel meraviglioso ciuffo di foglie di carote, non ho avuto alcun dubbio: ne avrei fatto un capolavoro. Quale migliore occasione per unire la meraviglia di quel dono con la pienezza di un altro dono? E' ormai passato del tempo da quando la mia amica Elena mi regalò un preziosissimo sacchetto di nocciole. Le sue nocciole. Tonde, piene. Sembra sapere bene, lei, cosa mi renda felice ^_^ E' ormai passato del tempo da quel giorno, ma il momento è arrivato e quelle nocciole diventano regine indiscusse.
Solo ad immaginarlo, non vi viene da chiedervi come si possa fare a meno del profumo inebriante di quel reticolo vedre brillante? Il pesto è solo uno dei modi, forse il più semplice e scontato, per utilizzare le foglie delle carote. E io parto proprio da qui. Le versioni potrebbero essere infinite. Questa volta ho scelto una versione veg. Tanto per cambiare, sì, ma sempre più convinta che i sapori non vengano affatto sacrificati dall'assenza dei classici ingredienti.
E mentre vi lascio scoprire come possa essere sorprendente questo condimento, vi ragguardo su quanto vi meraviglierete della sua evoluzione....

Ingredienti

150 g di foglie di carota
50 g di nocciole tostate
50 g di olio evo + q.b.
20 g di capperi dissalati
5 g di lievito alimentare
1 spicchio d'aglio
5 bacche di cardamomo
1/2 cucchiaino di pepe

Mettete in ammollo i capperi e lasciateli addolcire per qualche ora, cambiando l'acqua di tanto in tanto. Sgusciate le nocciole e sistematele su una placca. Passatele in forno a 200° per circa 10 minuti (controllate che non brucino!!), quindi sfornatele e, una volta intiepidite, eliminate la pellicina.
Prelevate le foglie dalle carote e lacatele accuratamente. Asciugatele molto bene, quindi inseritele in un boccale (ai più volenterosi lascio il mortaio e il pestello).
Aggiungete le nocciole, i capperi scolati e strizzati, i semi delle bacche di cardamomo, il lievito alimentare, il pepe e lo spicchio d'aglio. Tritate fino a sminuzzare perfettamente gli ingredienti.
A questo punto aggiungete l'olio e continuate a lavorare, fino a creare una crema omogenea. Se fosse necessario, o se semplicemente il vostro gusto lo richiedesse, aggiungetene ulteriormente. Assaggiate la sapidità ed, eventualmente, correggete con del sale. Personalmente non lo trovo necessario.
A questo punto trasferite il pesto in un barattolino sterilizzato. Compattate bene il composto, quindi copritelo con dell'olio, in superficie. Chiudete ermeticamente e conservate in frigorifero.

Il sapore pieno e deciso sono un richiamo all'assaggio. Le contestulizzazioni possono essere infinite. Come semplice condimento per un buon piatto di pasta, oppure come insaporitore per impasti, per crocchette di verdure, per frittate.... insomma, date libero sfogo alla fantasia.

In frigorifero si conserverà per una decina di giorni. Fatene a volontà e regalatene assaggi. E poi tornate a rifarne, perché da qui non se ne esce ^_^



abc

Formaggio cremoso di anacardi: il passo incessante verso l’evoluzione dei sensi

Amore incondizionato, quello per gli anacardi. Una tentazione senza precedenti (beh, anche il cioccolato non scherza, eh!?!?!? Ma questa è un'altra faccenda....). Il crunch sotto i denti è irresistibile, la dolcezza che si sprigiona sul palato è avvolgente e.... non so se sia un semplice connubio di due fattori, ma frenare il desiderio di gustarli, o di divorarli avidamente, è un'impresa non solo ardua, ma ai limiti dell'impossibile. Aggiungerei, senza via di scampo. Fino a credere che nulla avrebbe potuto superare una simile esperienza sensoriale. L'ho creduto davvero. Poi ho assaggiato questa crema, ed è stata la fine. Non solo l'avvolgenza degli anacardi, ma anche la consistenza, e l'aroma, e la pienezza di sapore. Da qualcuno è definito "formaggio", un formaggio vegano. Personalmente del formaggio ci vedo solo qualche contestualizzazione. Ma fermarsi ad una definizione è riduttivo. Quello che è davvero, è oltre! Spalmabile, delizioso al cucchiaio, fantastico per insaporire tartine, meraviglioso nelle salse, prezioso negli impasti, per dare corposità e carattere. E' semplicemente unico. Insaporito a piacimento, non concede resistenze.
Ultimo avviso: siete ancora in tempo per salvarvi. Passato questo punto, non avrete via di scampo.

Ingredienti

150 g di anacardi tostati (non salati)
1 cucchiaino di paprika affumicata
scorza di 1/2 limone
1 cucchiaino di lievito alimentare
1 piccolo pugno di capperi sotto sale
noce moscata

Mettete in ammollo gli anacardi in acqua e lasciateli riposare per una notte intera. Cambiate l'acqua almeno un paio di volte.
Trascorso il tempo scolateli e trasferiteli in un bicchierone di plastica. Aggiungete i sapori: limone, paprika, noce moscata, lievito alimentare, capperi (precedentemente sciacquati e dissalati) e noce moscata.
Lavorate tutto con un frullatore ad immersione, a più riprese per non surriscaldare il corpo motore, fino ad ottenere una crema omogenea.
Assaggiate per verificare che sia ben bilanciata nei sapori e giusta di sale.

Trasferite in un contenitore a chiusura ermetica. Potrete conservare la crema per tre o quattro giorni al massimo, in frigorifero. E sfidatevi, perché così tanto non dura!!



Divertitevi a contestualizzarla, ma non risparmiatevi dall'assaggiarla anche "al cucchiaio". Ricordate che il suo apporto calorico è importante, ma che i grassi che porta con sé sono quelli buoni (con moderazione).abc

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