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Torta di mele invisibile

Ci sono sapori che sanno di ricordi, ricette che fanno famiglia. Io sono cresciuta con la torta di mele di mamma. Ogni occasione, seppur talvolta arricchita da qualche variante creativa e di differente natura, era buona per una torta di mele. La sua preferita, sempre perfetta. E oggi il ricordo di lei, in cucina, a tagliare quei frutti, riporta profumi, riaccende ricordi, libera emozioni e fa sorridere. Per molto tempo mi sono tenuta lontano da queste sensazioni. Non che fosse una scelta precisa, ma a posteriori credo sia stata una questione di cicli: come non ho sentito il richiamo della sua avvolgenza familiare per lunghi anni, oggi ho un motivo per farla tornare sulla mia tavola. E un desiderio forte di non farla mai mancare nella quotidianità. La torta dei ricordi è una torta importante non solo per me. Lo è anche per la persona che oggi, accanto a me, fa famiglia. E tornare a sfornare precisi ricordi, oggi, ha un sapore tutto nuovo: quello di crearne altri. E di tornare a sorridere. Ingredienti 6 mele golden 70 g di farina tipo 2 30 g di zucchero bruno 2 uova 100 ml bevanda di avena 25 ml di olio extravergine di oliva 1 limone bio 1 bustina di cremor tartaro 1 pizzico di sale 1/2 bacca di vaniglia Pesate tutti gli ingredienti e teneteli sul piano di lavoro. Iniziate a sbattere le uova con lo zucchero, fino a renderle spumose. Aggiungete, poco alla volta, la farina, setacciata e mescolata al cremor tartaro, il sale, la bevanda di avena e l'olio. Unite, quindi la scorza del limone e i semi della bacca di vaniglia. Sbucciate le mele, privatele del torsolo e affettatele finissime direttamente nell'impasto. Mescolate bene fino a rendere tutto omogeneo. Foderate una teglia tonda del diametro di 19 cm (se ne usaste una più grande la torta verrà più bassa), versate il composto e infornate a 180°. Cuocete per circa 60 minuti, quindi sfornate e lasciate raffreddare. A questo punto procedete al taglio e all'assaggio. abc

Biscotti di farro al burro di arachidi con crema di cannellini e cioccolato

Mi è sembrato eterno, il tempo trascorso dall'ultimo biscotto sfornato. "E' impossibile!!!!", mi sono detta. Io adoro i biscotti, non compro biscotti, produco biscotti, invento biscotti, sogno biscotti, divoro biscotti, regalo biscotti. Come può essere che, per così tante settimane, abbia rinunciato a tutto questo??? Come può essere che, per tutto questo lungo periodo, non abbia dato libero sfogo alla mia creatività??? Per riprendere le sane e buone abitudini, ho dunque scelto uno dei miei biscotti preferiti: quello con la farcitura. E dal momento che il solito a me non piace, ho immaginato un'interpretazione in pieno stile La Cuocherellona. Forte di una preparazione proposta con successo ai miei amici di corso La Buona Dispensa, ho pensato di contestualizzare tutto e di dare un valore aggiunto a quella soffice, gustosa, avvolgente crema. Che, per inciso, prima ha conquistato, poi ha sorpreso. Perché cercare il piacere nei soliti ingredienti è un po' come desiderare nuove albe affacciati alla stessa finestra. Ingredienti Per i biscotti 210 g di farina di farro integrale 450 g di burro di arachidi (per me autoprodotto) 20 g di zucchero bruno 2 tuorli d'uovo 100 ml di bevanda vegetale di avena (o latte a piacere) 1 limone bio 6 fave di cacao Per la crema di cannellini 200 g di fagioli cannellini secchi 100 g di cioccolato fondente al 72% 10 g di zucchero bruno 1 cucchiaino di zenzero fresco grattugiato 1 cucchiaio di olio di nocciole cannella a piacere 1 pizzico di sale Mettete in ammollo i fagioli per una notte intera. Sciacquateli, metteteli in una pentola capiente, copriteli di acqua e fateli cuocere, dal momento dell'ebollizione, per un paio di ore. Dovranno diventare morbidissimi. Spegnete la fiamma e lasciate intiepidire. Versate in un boccale la farina con il burro di arachidi, lo zucchero e i tuorli. Impastate fino ad amalgamare tutti gli ingredienti. Pestate le fave di cacao in un mortaio, quindi aggiungetele all'impasto, insieme alla scorza del limone grattugiata e al latte. Continuate ad impastare, fino a formare un panetto compatto. Avvolgetelo in un foglio di pellicola trasparente e lasciatelo riposare in frigorifero per almeno un'ora. Nel frattempo preparate la crema: frullate i cannellini insieme allo zucchero, allo zenzero, alla cannella e al sale. Versate l'olio di nocciola e rendete tutto una vellutata. Fate fondere il cioccolato, quindi versatelo sulla crema di fagioli e mescolate, amalgamando bene tutto. Tenete da parte. Riprendete l'impasto, lasciatelo una decina di minuti a temperatura ambiente, quindi spendetelo in una sfoglia piuttosto sottile. Tagliate i biscotti ricavando in egual numero basi e parti forate. Sistemate i biscotti su un teglia e cuocete, a 180°, per 20 minuti. Sfornate i biscotti e, una volta intiepiditi, sistemate su ciascuna base mezzo cucchiaino di crema. Coprite ciascuna base con un biscotto forato, e fate raffreddare completamente. Conservate i biscotti (che riuscirete a non mangiare) in un barattolo o in un contenitore chiuso. I miei sono arrivati alla settimana, quindi.... :) Potrete utilizzare questa crema di cannellini in sostituzione della diffusa crema alle nocciole (non farò nomi nel rispetto dei principi di questa pagina :D ): ne guadagnerà il vostro corpo, la vostra gola e il vostro spirito!! abc

Pasticcini di datteri e frutta secca con copertura fondente

Una delle cose che mi soddisfa maggiormente, in questo interminabile e coscienzioso percorso di trasformazione, è quanto senta di desiderare sempre più ingredienti alternativi, e di quanto questi diventino, poco alla volta, un'alternativa irrinunciabile. Prioritaria, principale. Anche nel dolce, ormai, prediligo l'utilizzo della frutta a discapito dello zucchero raffinato, e la frutta secca come fonte grassa sana e nutriente. E visto che, golosa, lo sono, visto che la colazione va difesa e celebrata, ma anche un piccolo peccato di gola una tantum deve avere motivo di esistere, mi diverto a tritare, mescolare, accostare, testare e saggiare sapori intensi, pieni e appaganti, rispettando i principi, sempre più solidi, di benessere. Insomma, il cibo cura: anche un pasticcino, può farlo!! Soprattutto se contiene tanti piccoli diamantini, come questi. Carboidrati, fibre e grassi in una giusta proporzione, ma poi tanti altri preziosi nutrienti. Insomma, dei piccoli concentrati di energia che apprezzerete, ne sono certa, in qualsiasi momento della giornata!! Ingredienti 150 g di fiocchi di avena 50 g di mandorle pelate 50 g di mandorle 50 g di noci 10 fave di cacao 250 g di datteri Medjoul 25 g di bevanda vegetale (per me a base di avena) 25 g di semi di lino 100 g di cioccolato fondente (per me 72%) 100 ml di caffè 50 ml di bevanda vegetale (per me a base di avena) 10 ml di olio (per me extravergine di oliva) Inserite in un boccale i fiocchi di avena, la frutta secca, i semi di lino e le fave di cacao. Tritate, fino ad ottenere un composto sbriciolato. Aggiungete i dattei snocciolati e il latte. Frullate fino ad ottenere un impasto omogeneo. Trasferite tutto su un foglio di carta forno. Coprite con un altro foglio e stendete, con il matterello, ricavando un panetto spesso circa 2 centimetri. Tagliate dei quadrotti. Sciogliete il cioccolato con il caffé e il latte. Unite l'olio e mescolate fino ad incorporarlo completamente. Immergete ciascun quadrotto e posizionatelo su una griglia, per far colare il cioccolato in eccedenza. Fate riposare i pasticcini in frigorifero per un paio d'ore, quindi cedete all'assaggio. abc

Pasticcini di mandorle all’arancia e cioccolato fondente

Mi è bastato guardare un'immagine, questa. Ci sono cose che mi sanno rapire in un modo irrimediabile. Senza scampo. Cioccolato, nocciole, arancia. Potrebbe esserci altro? Sono andata, allora, a leggere la sua ricetta, perché Betta è forte davvero! Niente, e dico NIENTE, da eccepire: la lista degli ingredienti non richiede adattamenti. Metto in ammollo le nocciole e procedo. Creo dei cilindri, sciolgo il cioccolato, ce lo verso sopra e faccio riposare tutto in frigorifero. Poi assaggio. Ne sono già dipendente! Amore ti faccio assaggiare una cosa goduriosa: ho rispettato fedelmente la ricetta e seppur sappia che a te non piacciono i dolci...... Finiti!!!!! :D Lo stesso amore che non ama i dolci, però, è fortemente dipendente dalla mia cioccocrema alle nocciole. e, salvo azzerare le scorte piemontesi della tonda deliziosa, ho pensato di adattare questi dolcetti alle mie esigenze: mandorle! Promossi? Promossi. Tanto che non solo l'uomo ha apprezzato (e abusato, e chiesto se esista uno stampo da 240, invece che da 24!!!! :D ) ma anche i miei fedeli amici di corso hanno constatato l'effettiva bontà :) Alla fine ho elaborato un pasticcino, chiuso da una base morbida e altrettanto goduriosa, che, nell'insieme, è davvero una coccola piacevole e appagante!! E, come agli stessi amici di corso ho promesso, ecco la ricetta. Abusatene!! :D Ingredienti 200 g di mandorle pelate 10 g di zucchero bruno grezzo 1 arancia 1 limone biologico 1 cucchiaio di cocco rapè 1 cucchiaino di polline 1/2 cucchiaino di vaniglia in polvere 60 g di datteri Medjoul 40 g di fiocchi di avena 10 fave di cacao 200 g di cioccolato fondente Mettete le mandorle in un contenitore, copritele di acqua e lasciatele in ammollo per un paio di ore. Scolatele e fatele saltare in padella con lo zucchero, fino a farle appena caramellare. Fatele raffreddare, quindi inseritele in un boccale, aggiungete la scorza grattugiata del limone e frullate. Aggiungete il succo dell'arancia, il polline, la vaniglia e il cocco rapè, quindi frullate fino ad ottenere una pasta liscia e compatta. Aggiungete 5 fave di cacao e frullate ancora. Passate alla preparazione della base, frullando i datteri privati del nocciolo, i fiocchi di avena e le restanti 5 fave di cacao. Una volta che avrete ottenuto un impasto compatto, avvolgetelo in un foglio di pellicola trasparente e fatelo riposare in frigorifero. Riempite, con l'impasto di mandorle, lo stampo scelto, compattandolo bene. Lasciatelo in freezer per una decina di minuti. Sciogliete a bagno maria o nel microonde il cioccolato fondente. Estraete i pasticcini dagli stampi, sistemateli su una grata, colatevi sopra il cioccolato e fatelo rapprendere. Prendete la pasta di datteri e avena e stendetela in una sfoglia spessa circa mezzo centimetro. Ritagliate le basi dello stesso diametro dei vostri pasticcini e adagiatele sotto i pasticcini. In una seconda produzione ho unito il pasticcino e la base prima di colare il cioccolato, facendo riposare l'insieme nel freezer. Può essere un'alternativa pratica e efficace. Conservate i vostri pasticcini in frigorifero. Si manterranno per molto più tempo rispetto a quello che impiegherete a terminarli.... ;)abc

Crostatine integrali “avo-choc” e pera al burro di arachidi

Ancora dolci. Ancora cioccolato. Ancora avocado. Ancora il binomio cioccolato-pera. Ancora scelte mirate verso ingredienti sani. Ancora il desiderio di dimostrare che il benessere ha sapori davvero travolgenti. Ancora le mie folli planate verso un ridottissimo utilizzo di zuccheri. Beh, ormai sapete che la piega presa sia quella di farmi paladina del sano con stile e soprattutto del sano con gusto. Questo non vuol dire arenarsi su concetti già assunti, ma divertirsi a provare, cercare, migliorare, scoprire, testare e anche condividere, per dimostrare e convincere quanto fondate siano queste teorie e, soprattutto, quanta concretezza prendano nella pratica. E allora beccatevi queste crostatine che, lo confesso senza timori di presunzione, profumavano di successo già in fase embrionale :D Ma che vengono a bussare sui vostri monitor in una replica che sarà sicuramente perpetuata, gustata, apprezzata, divorata, amata.... Perché se si fa del buono e ci si diverte, vale sempre la pena ripetersi. E, nel ripetersi, migliorarsi anche. Ingredienti Per la base 200 g di burro di arachidi* 180 g di farina di farro integrale 30 g di crusca di avena 20 g di zucchero bruno (per me Mascobado) 30 g di bevanda vegetale (per me di avena) 1/2 cucchiaino di vaniglia in polvere Per la farcia 100 g di polpa di avocado 150 g di cioccolato fondente (per me 75%) 25 g di bevanda vegetale (per me di avena) 5 g di cacao amaro in polvere 1 pera Pesate gli ingredienti secchi e mescolateli tra loro. Uniteli al burro di arachidi freddo (io lo preparo e lo conservo in frigorifero) e iniziate ad impastare. Aggiungete il latte necessario a creare un impasto compatto, ma non troppo umido. Dovrà sbriciolarsi piuttosto facilmente, ma rimanere legato. Ungete le formine da crostatina (con queste dosi ne vengono circa 10 da 10 cm di diametro) e riempitele con un cucchiaio e mezzo di impasto. Dovrebbe rimanervene una parte, che potrete lavorare con un po' di latte, da avvolgere in un foglio di pellicola trasparente e lasciare nel frigo. Schiacciate la pasta nelle formine, con un cucchiaio, in modo da creare una base uniforme e non troppo spessa. Fate riposare gli stampi, in frigorifero, per un'oretta. Inserite in un boccale il cioccolato fondente e tritatelo. Aggiungete il cacao, la polpa di avocado e frullate tutto insieme. Versate il latte e amalgamate bene. Fate sciogliere il composto, a bagnomaria o nel microonde, fino a creare una crema liscia e omogenea. Pelate la pera e tagliatela in fettine sottili, aiutandovi con una mandolina. Sistemate poche fettine alla base delle crostatine. Copritele con un buon cucchiaio abbondante di crema al cioccolato e decorate con striscioline, ottenute stendendo l'impasto lasciato a parte in precedenza. Cuocetele a 170° per 45 minuti circa. Sfornatele e lasciatele raffreddare completamente, in modo che diventino friabili e possano essere estratte dagli stampini. Si conserveranno in frigorifero per una settimana, per cui non temete di eccedere con le dosi: moltiplicate a piacere e godetene a dismisura!! * Il burro di arachidi, per questa occasione, l'ho preparato piuttosto morbido: 180 g di arachidi e 30 g di olio extravergine di oliva. E un grammo circa di sale integrale.abc

Tartufini di datteri, cocco e mandorle al cacao salato

Amo le cose che nascono per caso. Amo le sorprese. Amo lo stupore che ti coglie all'improvviso. Amo il "quando meno te lo aspetti". Amo i tentativi che falliscono per portarti al successo. Amo i tentativi riusciti al primo colpo. Amo smentirmi. Amo scoprire, conoscere, imparare. Amo stravolgere. Amo mettermi in gioco, sfidarmi, superarmi. Amo lo stupore negli occhi della gente. Amo quell'espressione del "quanta bellezza". Amo i sapori di sempre che incontrano forme nuove. Amo le coccole, quelle date e quelle prese. Amo i gusti pieni, sul palato e sottopelle. Amo ribaltare i "mai nella vita". Amo la mia vita, la mia strada. Amo le attese. Amo gli incontri. Amo la semplicità, quella lontana dalla banalità. Amo dar voce alle emozioni. Amo gli intrecci di mani. Amo gli abbracci. Amo i sorrisi che riempiono gli occhi. Amo i miei sogni. Amo le mie scelte. Amo la cosa giusta al momento giusto. Amo l'insolito che diventa abitudine. Amo le abitudini diventate cambiamenti. Amo il presente. Amo condividere. Amo le farfalle nello stomaco. Amo le emozioni incontenibili. Amo i progetti. Amo renderli reali. Amo. In ogni respiro, amo. Ingredienti 60 g di datteri Medjoul 40 g di polpa di avocado 30 g di cocco rapé 30 g di mandorle 20 g di crusca di avena 1 cucchiaino di maca in polvere cacao q.b. sale rosa Eliminate il nocciolo dai datteri e inseriteli in un bccale. Aggiungete l'avocado, il cocco e le mandorle. Tritate, a più riprese, fino ad ottenere un composto il più possibile omogeneo. Unite, quindi, la crusca di avena e la maca in polvere e mescolate fino a rendere tutto uniforme. Prelevate poco impasto alla volta e date una forma sferica. Passate ciascun tartufino in un misto di cacao e sale rosa e sistematelo su un tagliere. Fate riposare in frigorifero almeno un'ora, prima di assaggiare. Si conserveranno, chiusi in un barattolo al fresco, per una settimana. Ma vi sfido a farceli arrivare.... :) abc

Paste di meliga all’avocado

Avrei dovuto essere fedele ai miei propositi di continuità e regolarità, senza arrivare a mttere da parte il mio ricettario. Avrei voluto riuscire a cucinare, fotografare, condividere e "provocarvi" con le mie stranezze senza saltare un solo appuntamento settimanale. Avevo programmato di sperimentare, studiare e assaggiare questi biscotti, e molto altro, secondo una tabella di marcia che non ho rispettato. Non ce l'ho fatta. La ragione è una, e in questa è mille!! Amo il tempo che scorre denso di progetti, impegni, pensieri, idee, emozioni. Anche se mi manda in aria i piani. E questo anno è iniziato così, con la decisione di dare un seguito a idee e progetti. E ho iniziato prendendo carta e penna, un'agenda e sedendomi al mio amato tavolo di lavoro. Ho scritto tutto, trasformando pensieri in obiettivi. E ho iniziato a scadenzarli. Ho iniziato a dare loro un aspetto più tangibile. Questo ha richiesto, e richiede, molto tempo. Tempo in cui si lavora nell'ombra. Tempo in cui si costruisce, per poter condividere. Così mi sono trovata a lasciare che quell'ultima ricetta permanesse come ultima pubblicazione per più del tempo solito di permanenza. Ma ho anche dato spazio ad argomenti diversi, arricchendo aree di questa casa che diventano sempre più importanti. E i miei pranzi sono regolarmente condivisi (e apprezzati). Allora, quando la richiesta di una mamma golosa rimane in cantiere per qualche tempo in più di quello preventivato, penso che alla fine l'importante sia che arrivi ad essere soddisfatta. Ed eccola soddisfatta, magari tardi, ma rispettando tutte le necessità. Le mie origini sono piemontesi. Da parte di mamma, piemontesi nel midollo. E il Piemonte mi ha offerto sapori, tradizioni, culture che hanno accompagnato il mio percorso di crescita. E anche se oggi sono il frutto di una trasformazione, quei ricordi rimangono, e provo ad adattarli. Parlando con lei di quei biscotti favolosi che sono le paste di meliga, raccontandole quanto fossero buone quelle che proposi con la mia margarina home made, lei mi chiese: "si potranno fare con l'avocado al posto della margarina?". Beh, potrebbe esistere occasione migliore per sfidarsi? Così, nel giro di qualche giorno, eccomi emulsionare avocado al posto di lecitina di soia. Ed eccomi impastare biscotti profumati. Ed eccomi..... nooooooooooo, la sparabiscotti è NON PERVENUTA!!!!!! Già, era fuori dai giochi da un po', da quell'ultima volta in cui ha deciso che non avrebbe più compiuto il suo lavoro. E adesso? Si va di sac à poche. Così ecco le mie bizzarre paste di meliga, che sono più bocconcini, ma che fanno pienamente centro. Rispondo a mamma, e nel rispondere a lei rispondo a tutti: SI PUO' FARE!!!!! Credeteci sempre, non mollate mai!!! E... bonne appétit ;) Ingredienti 100 g di polpa di avocado 40 g di olio extraverdine di oliva 140 g di farina di grano duro Senatore Cappelli 70 g di farina di mais fioretto 1 uovo 1 limone biologico (con la buccia edibile) 20 g di zucchero bruno* 3 g di cremor tartaro (o lievito per dolci) 2 g di sale rosa 1 pizzico di bicarbonato Pulite l'avocado, tagliatelo in tocchetti e inseritelo in un boccale. Versateci l'olio, il sale e lavoratelo con un frullatore ad immersione, a più riprese, fino a quando sarà cremoso e vellutato. Tra una ripresa e l'altra lasciatelo riposare in frigorifero, al fresco, in modo che i grassi evitino di separarsi. Setacciate e mescolate le farine, il cremor tartaro e il bicarbonato e tenetele da parte. Aggiungete al burro di avocado lo zucchero e montatelo, con la frusta elettrica, fino a farlo diventare leggero e spumoso. Aggiungete, quindi, l'uovo e la scorza grattugiata del limone e lavorate nuovamente. Aggiungete, poco alla volta, il mix di farine, incorporandolo perfettamente all'impasto. Quando otterrete un composto compatto, avvolgetelo in un foglio di pellicola trasparente e lasciatelo riposare in frigorifero per un'ora circa. Riprendete l'impasto e, aiutandovi con una sparabiscotti o un sac à poche, create dei biscotti direttamente su una teglia coperta da carta forno. Cuocete a 170° per circa 30 minuti (ma dipenderà dallo spessore che avrete dato ai vostri biscotti), fino a quando inizieranno a dorarsi. Sfornate e lasciate raffreddare. Quindi..... toglietevi ogni dubbo sulla bontà di questi dolcetti!! * La mia dieta è stata adeguata, nel tempo, a livelli di zucchero quasi nulli. Comprendo che per molti 20 g di zucchero siano una scelta più incline a diventare un biscotto salato :D Per me, invece, le proporzioni comuni tra zucchero e il resto degli ingredienti sono davvero improponibili. Imparate a ridurrlo gradualmente e vedrete che, arrivando ai fatidici 20 g, apprezzerete la dolcezza, senza rinunciare alla salute.abc

Croissant di farro al burro di nocciole

E' passato davvero tanto tempo, da quando ho sfogliato l'ultima volta. Un po' mi sono scoraggiata, posso dirlo? Sì, perché, se da una parte vive un forte desiderio di sfornare il croissant perfetto, dall'altra esiste la consapevolezza che gli ingredienti che ho scelto di utilizzare non mi permettono di avere il risultato tanto fervido nell'immaginario. Quando vedo una pasta soffice, alveolata e stratificata, inciampo sempre: sbircio i dettagli, speranzosa, ma poi, alla fine..... rinuncio. Nella mia cucina niente farina 0 o, men che meno, 00. Niente burro, figuriamoci poi se in quantità così generose! E allora come posso pensare di ottenere il risultato sperato? Ma io non mi arrendo e, se anche alla vista manca quel piccolissimo dettaglio della sfogliatura, la morbidezza e la fragranza sono decisamente presenti, in questi piccoli cornetti. Sono nati in un giorno in cui, preparando una crema di cioccolato, ottenni, per un errore, un estratto dalla lavorazione delle nocciole. La misi in un contenitore e la lasciai riposare in frigorifero. Venne fuori un burro, e capii che ci avrei riprovato. La farina è la mia preferita: farro integrale. E lo zucchero, scelto di proposito di questa qualità, è ridotto ai minimi termini (tanto che in queste proporzioni regalano una brioche a prova di "palato educato" e "disintossicato"). Adesso sono pronta a parlarvene. E voi, siete pronti a gustarli? Ingredienti 240 g di farina di farro integrale 135 g di farina di tipo 2 15 g di farina di canapa sativa 40 g di zucchero di cocco 35 g di lievito madre essiccato (per me Cuor di Macina) 20 g di malto d'orzo in polvere 180 ml di bevanda all'avena 1 uovo 40 ml di olio extravergine di oliva (per me Il Maestrale, di Casale San Giorgio) 55 g di burro di nocciole Frullate lo zucchero di cocco, fino a polverizzarlo. Mescolatelo alle farine setacciate, al malto d'orzo e al lievito madre essiccato. Aggiungete la bevanda di avena tiepida e iniziate ad impastare. Unite, quindi l'uovo e lavorate fino ad incorporarlo completamente, quindi procedete con l'olio, versato a filo. Impastate fino a quando otterrete un impasto compatto ed elastico, che riporrete in una terrina, coperta con un foglio di pellicola trasparente, e lascerete lievitare fino al raddoppio. Lavorate il burro di nocciole creando un panetto quadrato di circa 20 cm di lato. Stendete l'impasto in una sfoglia quadrata, ponetevi sopra il panetto di burro in obliquo e ripiegate gli angoli della pasta verso il centro. Effettuate una piega a metà, quindi un'altra nel verso opposto. Avvolgete l'impasto nella pellicola e lasciate riposare per un'ora, in frigorifero. Riprendete l'impasto, stendetelo con il mattarello ed effettuate una piega a tre. Lasciatelo riposare nuovamente in frigorifero per un'ora, sempre avvolto nella pellicola, quindi ripetete la piega a tre. Dopo l'ultima ora di riposo stendete la sfoglia in un rettangolo di altezza di circa 20 centimetri. Ritagliate dei triangoli di circa 10 cm di base e arrotolateli, partendo proprio dalla base. Sistemateli su una teglia, coperta da carta forno. Copriteli con la pellicola e lasciateli lievitare, nel forno spento, per una notte intera, o per almeno 6 o 8 ore. Spennellate la superficie con un cucchiaio di bevanda di avena emulsionato con un cucchiaino di olio extravergine di oliva e, volendo, un po' di zucchero (sempre a velo). Infornate a 190° e cuocete per circa 20 minuti. Quando i croissant saranno dorati (ma fate attenzione che le farine daranno già un colore scuro all'impasto e vi inganneranno con facilità), sfornateli e lasciateli raffreddare su una gratella. A questo punto assaporateli: farciti o naturali, secondo il vosto gusto. Se, come me, sarà necessario, congelateli (ma solo quando saranno completamente freddi) e favoritene all'occorrenza. abc

Torta cioccopera alle mandorle senza farina

L'occasione c'è sempre. E quando proprio non esiste, la si crea!! Quando ho scoperto che la mia dolcissima amica Letizia aveva lanciato, insieme a Manolo, il contest The Free Food Lover, in cui dare libero sfogo alla fantasia nella proposta di dolci (e non solo) dove il "senza glutine" potesse incontrare l'originalità, mi sono detta: io ci sarò!! Sono sempre alle prese con i miei tempi, o per meglio dire i miei fuori tempo, ma non mi sembra vero, ve ne sto parlando!! L'occasione è stata una cena con un'amica e il suo spettacoloso bimbo; un ometto dolce, sensibile, curioso, attento. Tante cose in comune, con lei: un'energia forte, stimoli, progetti e una forte attenzione per il benessere, che passa anche e soprattutto da un'alimentazione sana e consapevole. Evviva!! Qualcuno che ha eliminato lo zucchero!!!! Evviva, qualcuno che potrà apprezzare un dolce meno dolce, in cui i senza sono un valore aggiunto e non una privazione. Il cioccolato per me è sinonimo di dolce: è difficile che riesca a prescindere da questo binomio, quando penso ad una torta o ad un piccolo peccato di gola. Così ho pensato ad una combinazione che potesse celebrare il cioccolato, ma diversificarlo. Zero farina. Zero latticini. Zero glutine. E, nella mia versione, anche zero zuccheri (ma nella ricetta metterò la dose ideale per palati più viziati!!). Ne viene fuori una consistenza a metà strada tra un budino e un pan di spagna, in un abbraccio che coccola e appaga, non stanca e lascia il desiderio di replicare :) Insomma, una torta tutta da scoprire.... Ingredienti 150 g di mandorle (o farina di mandorle) 1 pera William (ca 150 g di polpa) 200 g di cioccolato fondente al 75% 90 g di acqua 4 uova 25 g di zucchero di canna Mascobado 1/2 cucchiaino di vaniglia in polvere 1 bustina di cremor tartaro 1 pizzico di bicarbonato Riducete le mandorle in farina fine e tenetela da parte. Spezzettate il cioccolato e mettetelo in una ciotola con l'acqua. Sciogliete a bagno maria o nel microonde. Riducete la polpa della pera in purea e aggiungetela al cioccolato fuso. Mescolate bene e lasciate intiepidire. Sbattete le uova con lo zucchero e la vaniglia, fino a farle diventare un composto spumoso.  Aggiungete, poco alla volta, la farina di mandorle insieme al cremor tartaro e al bicarbonato, fino ad ottenere un composto omogeneo. Rivestite una teglia tonda di 24 cm di diametro con carta forno. Iniziate a versare una parte di composto di mandorle. Versate, poi, nel centro, un po' di cioccolato. Procedete ancora con l'impasto di mandorle e ancora con il cioccolato, fino a finire i due composti. Con uno spiedo disegnate delle linee, che creino delle venature tra i due impasti. Infornate a 180° e cuocete per 50 minuti. Quindi sfornate e lasciate raffreddare completamente. A questo punto mettete la torta in frigorifero e lasciatela per almeno un paio d'ore. Servitela fredda. Se foste golosi, una bella pallina di gelato allo zabaione sarebbe perfetta. Se foste viziosi, una bella colata di cioccolata calda. Per i salutisti, invece, la sua essenza sarà perfetta e lontana da qualsiasi senso di colpa :D Con questa ricetta partecipo al contest The Free Food Lover organizzato da Senza è Buono e Shake Your Free Life. abc

Crostata pere e cioccolato ad ispirazione Bella Elena

Ci sono cose da cui non si prescinde, come il binomio perfetto "pere e cioccolato". E poi ci sono cose che sono ispirazione, ma che per soddisfare appieno un palato, richiedono una rivisitazione. Mi è capitato di assaggiare una forchettata di Bella Elena, preparata da una delle pasticcerie più conosciute e rinomate della mia zona. Pere e cioccolato, un'ottima partenza. Vero, ma..... troppo, tutto troppo. Le mie papille si sono disabituate a grossi quantitativi di zucchero e a quel sapore burroso che un tempo, lo confesso, mi incollava al vassoio fino all'ultima briciola. Quel tempo in cui avrei costruito barricate intorno a questo dolce, per evitare che chiunque potesse avvicinarsi :) Ma visto che tutto può essere stimolo e motivazione, eccomi all'opera per rivisitare un classico. E, visto che ci siamo, per svelarvi l'evoluzione della mia cioccocrema alle nocciole, che nel tempo è diventata sempre più goduriosa e irresistibile!! Beh, insomma, due ricette in una e, fossi in voi, non me le lascerei scappare!! Addio latticini e, con una piccola variazione sulla farina di farro, che potrebbe essere di avena -certificata-, anche il glutine. Ma il sapore, l'emozione, la travolgenza..... queste lasciatele. Perché ci sono tutte!! E stregano ;) Ingredienti Per la base 200 g di farina di farro (farina di avena certificata per la versione gluten free) 50 g di farina di mais fioretto 140 g di burro di arachidi (per me home made) 50 ml di bevanda vegetale di avena 2 tuorli 1/2 cucchiaino di vaniglia in polvere 5 g di stevia (oppure 40 g di zucchero di canna grezzo) 1 pizzico di sale Per la crema al cioccolato 75 g di nocciole tostate 15 g di zucchero di cocco (oppure di zucchero di canna grezzo) 300 g di cioccolato fondente extra (per me 75%) 25 g di olio extravergine di oliva (se preferiste un sapore più delicato utilizzate un ottimo olio di semi) 175 ml di bevanda vegetale di avena 2 pere Williams 10 g di nocciole Inserite le farine, la stevia e il burro di arachidi nella ciotola dell'impastatrice e iniziate a lavorare. Quando avrete ottenuto un composto granuloso aggiungete i due tuorli e la polvere di vaniglia, con un pizzico di sale. Lavorate velocemente, aggiungendo il liquido, poco alla volta. Potrebbe servirvene un po' di più o di meno, in base alla farina che utilizzerete. Dovrete ottenere un impasto a briciole, comunque compatto. Rivestite una teglia tonda con carta forno. Io ne ho utilizzata una da 28 cm di diametro. Rovesciate l'impasto allinterno e distribuitelo in maniera omogenea. Compattatelo bene sul fondo e ai bordi, ricavando un cornicione di circa un paio di cm di altezza. Coprite con un foglio di pellicola e lasciate riposare in frigorifero per circa mezz'ora. Occupatevi, adesso, della crema al cioccolato. Inserite in un boccale le nocciole con lo zucchero e tritate finemente, fino ad ottenere quasi una pasta di nocciole. Unite il cioccolato spezzettato e tritate nuovamente. Fate sciogliere il cioccolato, quindi aggiungete la bevanda vegetale tiepida. Quando sarà ben amalgamata, unite l'olio, continuando a mescolare in modo da incorporarlo perfettamente. Quando sarà pronta, lasciatela da parte. Accendete il forno a 180°. Lavate le pere e, con una mandolina, affettatele molto sottili (in questo modo evito di togliere la buccia, ma se per gusti personali preferiste sbucciarle, sbucciatele). Rivestite la base della torta, in modo da coprirla perfettamente e da creare uno strato piuttosto spesso. Infornate la teglia e cuocete per circa 40 minuti. Quando sarà cotta estraetela e lasciatela intiepidire. Copritela, quindi, con la crema di cioccolato e cospargete le nocciole che avrete pestato grossolanamente in un mortaio. Lasciatela raffreddare completamente, quindi procedete al taglio e all'assaggio. Questa volta ho usato la stevia, seppur non la ami particolarmente. Ho dovuto ricorrere a questa soluzione perché la totale disabitudine all'utilizzo di zucchero in cucina mi ha sorpreso senza la mia scorta di zucchero di canna Demerara, che avevo terminato preparando la stessa torta per un buffet. Ovviamente il sapore nell'impasto si sente, per cui non fate come me e accertatevi di avere tutti gli ingredienti in dispensa, prima di iniziare :D abc

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